FERMIAMOLI! Basta sangue a GAZA!
" il furto a mano armata è un atto bieco. assalire un Paese, assediarlo, affamarlo, raderlo al suolo è qualcosa che va ben oltre. Nessuna motivazione può supportare una simile barbarie. Il governo di "estrema destra" che poi non si comprende perchè si deve dare una etichetta a una simile atrocità, di Israele ha compiuto l'inimmaginabile in Gaza e nelle zone limitrofe interessate, malauguratamente, ai suoi piani economici. Sì piani economici immobiliari! viste le esternazioni di notissimi esponenti ebrei e non solo. Trump , stando alle notizie, sembra esserne l'ispiratore. L'arroganza del potere ha messo in azione tutte le forze a suo favore mentre il resto del mondo cosiddetto civile sta a guardare"
Non è un intervento qualunque! E' un grido di e per la PACE!
Un urlo peggio di quello visualizzato da Munch. E' un grido di indignazione profonda, che denuncia la brutalità della guerra e l'apparente complicità internazionale nel conflitto israelo-palestinese. Molti, la maggior parte delle istituzioni che rappresentano la "civiltà democratica" hanno espresso un forte dissenso verso l’uso della forza militare, l’assedio e la distruzione sistematica, sottolineando come nessuna giustificazione possa legittimare simili atti, il riferimento ai presunti interessi economici e immobiliari, e al ruolo di figure politiche come Donald Trump, mostra una lettura critica e disillusa della geopolitica contemporanea.
infatti, secondo fonti recenti, l’offensiva israeliana su Gaza City ha raggiunto livelli senza precedenti. L’IDF (esercito israeliano) ha avviato una manovra di terra con l’obiettivo dichiarato di prendere il pieno controllo del territorio, combinando forze aeree e terrestri. Le operazioni hanno causato una crisi umanitaria devastante: l’OMS e l’UNICEF segnalano carestie, collasso degli ospedali e traumi diffusi tra i civili, in particolare tra i bambini.
L’ONU ha definito l’azione israeliana come “genocidio” e l’UE ha annunciato sanzioni economiche contro Tel Aviv. Israele, dal canto suo, giustifica l’offensiva come necessaria per distruggere Hamas e liberare gli ostaggi israeliani. Tuttavia, la comunità internazionale è divisa: mentre alcuni Paesi condannano apertamente l’operazione, altri – come gli Stati Uniti – continuano a fornire supporto politico e militare.
Alcuni analisti e commentatori hanno ipotizzato che dietro l’intensificazione delle operazioni militari ci siano anche motivazioni economiche, inclusi progetti immobiliari e di riqualificazione urbana nelle aree contese. Tuttavia, queste affermazioni restano controverse e non ufficialmente confermate. Le dichiarazioni di alcuni esponenti politici e imprenditoriali israeliani hanno alimentato sospetti, ma non esistono prove concrete che colleghino direttamente l’offensiva militare a piani immobiliari.
Donald Trump, attuale presidente degli Stati Uniti, ha storicamente mostrato un forte sostegno a Israele, già durante il suo primo mandato. La sua amministrazione ha riconosciuto Gerusalemme come capitale israeliana e ha promosso gli Accordi di Abramo. Secondo alcune fonti, il suo ritorno alla presidenza ha rafforzato la posizione israeliana, ma non ci sono dichiarazioni ufficiali che lo colleghino direttamente all’attuale offensiva su Gaza.
In tutto ciò è assordante il silenzio del mondo “civile”
Molti osservatori condividono la frustrazione che accomuna le trattative dialettiche per redimere le controversie civilmente e polemizzano per l’apparente immobilismo della comunità internazionale. Mentre alcune istituzioni condannano l’operazione, le azioni concrete – come sanzioni o interventi diplomatici – restano limitate. Questo ha alimentato un senso di impotenza e indignazione tra chi assiste alla crisi umanitaria senza vedere una risposta adeguata. Penso di essere in una nutrita compagnia di persone che amano la pace. L'appello che segue è rivolto a loro ed anche e principalmente alla miriade dei !silenziosi":
Appello all’intelligenza non belligerante, alle persone di buona volontà
A tutti,
In un tempo in cui il rumore delle armi soffoca le voci dei bambini, e la sofferenza si accumula come polvere sulle coscienze, ci rivolgiamo all’intelligenza non belligerante, quella che non cerca vincitori ma sopravvissuti, quella che non chiede vendetta ma giustizia.
Lettera aperta, o dichiarazione da condividere con chiunque senta il bisogno di agire con coscienza e umanità:
Alle persone di buona volontà,
In un tempo in cui il rumore delle armi soffoca le voci dei bambini, e la sofferenza si accumula come polvere sulle coscienze, ci rivolgiamo all’intelligenza non belligerante, quella che non cerca vincitori ma sopravvissuti, quella che non chiede vendetta ma giustizia.
La Striscia di Gaza è oggi il simbolo di una ferita aperta nel corpo dell’umanità. Non è più questione di geopolitica, di schieramenti, di ideologie: è questione di vita, di dignità, di futuro. E il futuro non si costruisce con le bombe, ma con ponti, cure, parole e gesti di pace.
Chiediamo a chi ha ancora il coraggio di pensare con il cuore e agire con la mente:
- Di non voltarsi dall’altra parte.
- Di informarsi, parlare, condividere.
- Di sostenere chi porta aiuto, chi cura, chi protegge.
- Di pretendere dai propri governi coerenza, umanità e responsabilità.
- Di ricordare che ogni bambino salvato è una vittoria contro la barbarie.
Non serve essere eroi. Serve essere umani.
E che la nostra voce, unita, possa diventare un argine contro l’indifferenza. Che la nostra intelligenza non belligerante sia la forza che cambia il corso degli eventi.
Con rispetto e speranza, lanciamo l'accorato appello da queste pagine che al più presto, prestissimo, immediatamente! sia il pensiero positivo a governare le menti e guidare i Popoli
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