domenica 23 giugno 2013

Josefa e l'avvocato

Altro che stasi kgb cia e tutte le agenzie d'investigazione associate. I cercatori di “dimenticanze italiane” hanno un fiuto infallibile nel rovistare tra gli affari privati di chiunque si mette in politica.

josefa e l'avvocato in conferenza a palazzo chigi
Dopo Berlusconi è, (e come non poteva esserlo proprio per il ruolo che le hanno affidato: ministro per le pari opportunità :-0) il turno della pluridecorata olimpionica Josefa Idem che tra una pagaiata e l'altra si è dimenticata di ottemperare a qualche legge dello Stato.

Però, lei, si dice onesta. Un po' tardivamente, ma non possiamo mettere in dubbio i suoi buoni propositi.
D'altronde dice che pagherà tutto, compreso le multe maturate dal mancato pagamento.

Certo, se i detective della politica, quelli che sguazzano nelle vite altrui, mettessero sotto i loro scanner la vita di tutti noi italiani, di sicuro farebbero meglio del fisco.

E la Josefa lo sa! Josefa è una tosta! Si è presentata davanti ai giornalisti che ha convocato a Palazzo Chigi in compagnia del suo avvocato. E dopo aver ribadito che è una cittadina onesta e che ha regalato all'Italia una marea di ori bronzi e attestati olimpionici ha lasciato la parola alla difesa del suo avvocato di fiducia ed è andata via. (però, a voler essere onesti, nel suo piccolo, per rimanere in tema di pari opportunità, ha ripercorso una strada già nota e sperimentata in parlamento e tra i primi, secondi e terzi ministri...).

Ma, se davvero ci si dovesse dimettere per così poco, chi governerebbe l'Italia? E cosa ancora più importante: come vivrebbero i comici senza la miglior fonte d'ispirazione?

venerdì 21 giugno 2013

JOSEFA? IDEM, COME GLI ALTRI!

Josefa? Idem, come gli altri evasori.
aore12

Non amo il giustizialismo a oltranza. Ma non vedo come mai alla nostra Josefa, campionessa di canoa che dice di non “sapere dell'ici non pagata perché passa tre settimane al mese in canoa ad allenarsi e che per lei la palestra in casa è come una biblioteca per un bibliofilo o un professionista qualsiasi che ha in casa il suo attrezzo di lavoro”, Letta confermi la fiducia e quindi come se niente fosse accaduto va avanti nel suo mandato di Ministro della Repubblica mentre, in altri Paesi i Ministri si dimettono per ben poco.

Che dovrebbero dire le migliaia di cittadini che passano non tre settimane ad allenarsi in canoa per ottenere onorificenze ma stanno 360 giorni l'anno a vedere come sbarcare il lunario impastando calce o a raccogliere pomodori sempre che non ci siano gli extracomunitari svegli dalle 4 del mattino in giro a cercar lavoro.

All'Italia non serve un ministro ignorante, ma un'ottima atleta che dà lustro alla Nazione e paga le tasse, sì!
Ergo...

martedì 18 giugno 2013

dalla parte di Adele Gambaro

adele gambaro (ex 5 stelle?)
Per contrastare gli effetti devastanti partoriti dalle decisioni dispotiche servono azioni uguali e contrari supportati da forza intellettuale e determinazione.

Non servono buoni propositi o consigli lungimiranti ma atti contrastanti. E non si scaldino i vari Erdogan nostrani che non ammettono i confronti democratici.

I diktat dei despota non sono ammessi tra i banchi parlamentari dove vige pluralità e dialettica.

Grillo ha toppato ancora! Il suo show contro la Gambaro si è dimostrato un boomerang. Ancora una volta non ha saputo cogliere l'attimo e piuttosto che aprire una discussione in cui uno vale uno (come ama dire lui) ha voluto lo scontro tra gli eletti cinque stelle e ora passa la palla tra gli iscritti del web.

Questa non è democrazia dal basso. È un'azione bieca, se si pensa al carisma del padre padrone pentastellato.

Anch'io ho avuto fiducia in lui. Ma ora l'infatuazione è passata.
Non si può essere infatuati e rimanere attratti dagli show di un dittatore che usa la democrazia di internet e lo streaming a giorni alterni!

domenica 16 giugno 2013

Turchia, Grecia e un po' Italia, morte delle civiltà

A che servono le parole e le immagini se a queste non seguono azioni mirate alla soluzione dei problemi?

Migranti morti.
Tenaci Difensori dei diritti umani aggrediti dalle forze dell'ordine. 
Ecologisti.
Popoli affamati da governanti indegni.

Questi sono i temi trattati e divulgati dai media.

La storia si ripete. Implacabili, i flussi e i riflussi sociali, si ripropongono inalterati nel tempo come se mai i drammi causati dalla stoltezza umana fossero avvenuti.

Davanti allo schermo assistiamo impotenti alle guerriglie urbane. Al lancio di lacrimogeni. E dopo il primo attimo di sgomento per i colpi di proiettili di gomma sparati dalle forze dell'ordine turche sui manifestanti e del violento getto d'acqua frammista con sostanze urticanti per “ripulire” Gezi Park” e piazza Taksim dai contestatori, siamo sopraffatti dalle lacrime dei licenziati che cantano nell'ultimo concerto in tv l'inno nazionale Greco.

Sì, perchè succede anche questo nella civilissima Grecia! Lo Stato taglia ulteriormente le spese vive e licenzia i dipendenti della tv pubblica.
Le lacrime dei musicisti della National Symphony Orchestra
 sulle note dell’Inno nazionale greco  


Si eliminano le idee in Turchia a colpi di proiettili di gomma e liquidi urticanti!

E in Italia? In Italia c'è ancora chi, col carisma da capopopolo conquistato in internet, elimina i contestatori con la gogna mediatica via web.

Gli oppressori vincono!

E gli oppressi, che fanno?, vanno dietro alle scimmie urlatrici...

mercoledì 12 giugno 2013

i fiori di Angela Procopio in mostra alla TeodorArteGallery



Piacere del lavoro e gioco creativo nelle accattivanti decorazioni di Angela Procopio.


La figurazione tout court ha il sopravvento.
Angela Procopio è stata a “bottega”. Ha appreso le tecniche della decorazione e le ha fatte sue.

In chiave iperrealista, il soggetto, narra esplicitamente un sentire arcano fatto di sensazioni. Immagini e figurazioni improbabili proiettano visioni di luoghi incantati. Luoghi altri dove il soggetto floreale diventa attrattore di sguardi.

Il fiore, idealmente reciso dalla pittrice, decontestualizzato dal suo habitat naturale, magistralmente amplificato e inserito in fondali scuri presta la sua essenza temporale effimera a infinite letture; evoca, per certi aspetti, mondi paralleli popolati da giganteschi fiori.

La natura umana è sovrastata. L'assioma con “il sogno” del “Doganiere” Henri Rousseau e del suo mondo naif è immediato.

Ma, i grandi pannelli di tela decorati da Angela Procopio hanno ben poco di naif. Angela è attenta nella costruzione. Dosa e calibra segni e colori secondo i dettami aurei come si faceva un tempo.

Le decorazioni descrittive supportate da una consapevole manualità arcaica sprigionano profumo di rispettosa sacralità per il lavoro che da astrazione concettuale diventa concretizzazione e eleva l'essere a entità sensibile.

L'atto del dipingere potrebbe, per certi aspetti, essere per Angela e per quanti amano l'artigianalità in pittura, specie se corroborata da abbondanza di dettagli e da composizioni complesse, un ritorno al passato. Un salto a ritroso nel tempo quando la bottega era luogo d'apprendimento e elargizione di saperi spesso volutamente distanti dalla cultura istituzionale. Un tempo simile a quello dei preraffaelliti, allorché si ribellarono alle evoluzioni formali post-raffaellesche e bandirono dalla loro pittura le “modernità” accademiche convinti del valore sacrale del lavoro pittorico descrittivo e realista praticato prima di Raffaello. Ma questo accadeva nell'800.

Oggi, nell'era effimera per eccellenza dove ogni gesto o respiro è immediatamente diramato e visualizzato nei media, fagocitato dalla democrazia liquida del web, tesaurizzato dalle lobby attenti alla scoperta della novità, del pugno allo stomaco, della dissacrazione a ogni costo, insomma, dell'uomo o donna che con il suo fare destabilizza e soppianta concetti e scibile conosciuti, salvo poi ravvedersi dell'abbaglio gestito e assistito dalla catena mediatica, ecco una giovane donna nata in Catanzaro Lido nel 1973:
Angela Procopio, novella e contemporanea Alice nel mondo delle meraviglie che dopo aver assaporato l'amaro calice della migrazione, ritorna in Calabria e qui acquisisce nuove energie.
La sua tavolozza evolve, trasmuta l'opacità dei colori cupi che l'avevano condizionata inconsciamente durante la sua permanenza a Zurigo nei colori caldi e solari della Calabria.

Lei non vuole stupire a tutti i costi. La sua bravura è tutta lì, ben evidente nelle decorazioni evocative di un apprendistato artigianale sublime che sfocia, appunto, nelle atmosfere descrittive figurali amplificate dal pennello animato dalla fantasia, esposte nella TeodorArteGallery in Catanzaro Lido dal prossimo 15 giugno.

martedì 11 giugno 2013

18 a tavola, famiglia da record a Catanzaro

Se non fai qualcosa fuori dal normale nessuno si interessa a te!
Ecco, quindi, la rincorsa al primato, alla novità, allo smantellamento dei luoghi comuni. Perché solo così i media si interessano a qualcuno o qualcosa e la divulgano sotto forma di novità o record.

Si definiscono record tutte quelle attività che danno numeri esagerati o attività che fuoriescono dalla routine quotidiana.
È un record mangiare kili di peperoncino piccante a stomaco vuoto.
È un record fare la traversata della Manica nuotando con un braccio.

È un record arrivare al matrimonio illibati.
È un record quasi assoluto per una coppia di italiani avere 16 figli.

16 figli più padre e madre = 18 persone a tavola. E, con uno stipendio da bidello che, assegni familiari compreso, si aggira attorno a 2mila e duecento euro al mese, sfido chiunque a non andare in fibrillazione.
Eppure i nostri eroi non si scompongono affatto. Loro confidano nella divina provvidenza. È la divina provvidenza che fa trovare loro la forza di andare avanti e fare figli (da buoni cristiani osservanti non usano precauzioni naturali e anticoncezionali).
Ma torniamo ai numeri: 3, 4 litri di latte e 3, 4 kg di pane al giorno con gli occhi attenti alle offerte nei supermercati.
Va be' vivono in una casa popolare e pagano 100€ al mese, poi hanno l'esenzione ai ticket della sanità e fanno le cure termali gratis ma riescono anche a fare le ferie in qualche casa in affitto al mare. Poi usano i mezzi pubblici per andare a scuola e hanno un pulmino anziché la macchina.

Insomma niente di trascendentale per chi ha vissuto il dopoguerra e tirato su famiglie con nonni al seguito!
Allora, perché stupirsi se oggi una coppia decide di volere una famiglia numerosa?
Eppure oggi la nascita del 16° figlio porta agli onori delle cronache una famiglia di Catanzaro che, senza questi presupposti, non avrebbe incuriosito nessuno.

Estetica, ridotta a un manichino per vanità

Voleva un bel culo e ha perso le mani e i piedi-


apryl michelle brown
Apryl Michelle Brown è stata a un passo dalla morte a causa della vanità.

Nella società dell'apparire ogni cosa deve essere in sintonia coi cloni ben strutturati visti in tv e negli spazi patinati dei media,.

Uomo o donna che sia non fa differenza e per soddisfare le vanità imposte dalla macchina mediatica e essere in sintonia coi canoni delle bellezze plastificate piuttosto che col proprio io, si è disposti a tutto.

È così che una donna di colore di 46 anni di Los Angeles, madre di due figli!, non contenta del proprio aspetto fisico si affida ad un ciarlatano per farsi modellare il culo col silicone.

Voleva vedersi più bella e assumere forme sinuose e invece si ritrova mutilata per l'avvelenamento del prodotto iniettato, buono solo per scopi industriali e non per la chirurgia estetica umana.

Oggi vuole divulgare l'errore della sua vanità alle altre donne per evitare che commettano gli stessi errori.


lunedì 10 giugno 2013

IMU, appartamenti contigui, conviene la fusione fiscale

Il 16 giugno scade la rata d'acconto IMU. E checché ne dicano, a parte che é la tassa più odiata dagli italiani, molte famiglie la devono pagare.

La devono pagare quanti hanno unito due appartamenti contigui per stare più comodi ma non hanno fatto la variazione al catasto perché per il comune sono due unità immobiliari distinte e separate.
Cosicché, quanti si trovano a dimorare nella “Prima Casa Allargata” risultano esonerati dal pagamento di metà di essa in virtù degli sgravi fiscali sulla prima casa, ma, la supposta la ricevono dalla “seconda casa accorpata” che recupera abbondantemente il balzello da pagare grazie all'aliquota maggiorata e priva di sgravi.

Ma, se il contribuente che possiede due fabbricati contigui, con distinta iscrizione in catasto chiede la fusione al competente Ufficio del Territorio sarà soggetto all'aliquota ridotta di legge del 4 per mille. Se non lo fa l'altro (uno dei due appartamenti accorpati) ricadrà nella più elevata aliquota ordinaria deliberata dal comune di residenza.

Conviene?

A tale scopo può essere sufficiente anche l'accatastamento unitario ai fini fiscali.

Cos'è la fusione fiscale?
Si tratta di una modalità prevista dalla legge quando la fusione delle due unità non è possibile perché intestate una al marito e l'altra alla moglie. quindi con distinta titolarità delle stesse.

Ovviamente la fusione non avrà effetti retroattivi ma li avrà a partire dalla data apposta agli atti dall'Ufficio del Territorio.
Anche due coniugi con residenze separate in comuni diversi per esigenze di lavoro possono richiedere le agevolazioni sulla prima casa con aliquote ridotte e detrazioni di legge.

giovedì 6 giugno 2013

Italia, tornano strategie, eversione e misteri

I giochi sembrano definiti. L'assedio continua:
Copasir a Lega, Vigilanza RAI a M5S mentre la giunta di Palazzo Madama va a SEL.
Se come si legge sul “sole24ore” di oggi questo è il risultato degli accordi raggiunti dai capigruppo PD e PDL nulla è cambiato!

Ma come si può pensare di assegnare la presidenza della commissione del COPASIR, che, non ce lo dimentichiamo, è il Comitato per la Sicurezza Parlamentare, ad un esponente di un partito sfascista che ha bruciato la Bandiera Italiana e disprezzato Roma!

Intanto, SEL rivendica per sé la Presidenza del Copasir e dà indicazione ai suoi di votare per Fava, inviso, però da PD e PdL e dagli stessi Servizi perché quando Fava era europarlamentare si schierò contro le estradizioni illegali di prigionieri da parte della CIA e, quindi, degli americani.
Fava, all'epoca, mise a punto la risoluzione che fu approvata dal Parlamento Europeo.
E i grillini, accetteranno la presidenza di vigilanza RAI?

Che dire? In mezzo a tutto 'sto casino i sentimenti di giustizia dei cittadini non contano.
Con le fatidiche parole “le sentenze non si criticano” passano giudizi che dividono ancora di più gli ultimi dalla classe dirigente.

Prima la sentenza che scagiona tutti tranne i medici che hanno avuto in cura Giuseppe Uva dopo essere stato trattenuto una notte nella caserma dei carabinieri dove, stando alla ricostruzione di Lucia Uva, sorella di Giuseppe, è stato malmenato di brutto.

Poi, una analoga che riguarda Stefano Cucchi, arrestato per droga ma morto per fame, sete e maltrattamenti sei giorni dopo in ospedale.

E che dire degli scontri tra polizia e manifestanti al corteo della Thyssen di Terni?
Secondo alcune testimonianze, pare che un centinaio di poliziotti in tenuta antisommossa abbiano aspettato davanti alla stazione ferroviaria gli operai in corteo e li hanno caricati.

Anche il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, si è procurato alcuni punti di sutura.

Il Viminale sostiene che il sindaco sia stato colpito da un civile con l'ombrello ma il sindaco dice di aver ricevuto alcune manganellate.
Angelino Alfano si dice rammaricato e si è impegnato di chiarire i fatti.

D'Alema chiede la testa dei responsabili.

Insomma, tutto come prima nel Bel Paese!

martedì 4 giugno 2013

Roma, comunali, eletto contemporaneamente in due liste avversarie

Carina 'sta cosa successa a Roma. Una storia che ha del surreale e che supera qualsiasi mente creativa e svela una faccia inedita del meccanismo politico italiano.

Una storia accaduta a Roma nelle comunali ma che potrebbe accadere ovunque per le regole astruse che consentono pasticci analoghi vuoi per controllori disattenti, elettori distratti da cacciatori di voti voti.

Francesco De Salazar, 33 anni, un funambolo che nonostante la giovane età è riuscito già a cambiare quattro partiti: An, La Destra e, adesso, contemporaneamente Fratelli d'Italia e lista Marchini.
Beh, sembrerà assurdo ma è stato eletto in entrambi gli schieramenti.

Lui, sdrammatizza così:
“È stata una leggerezza. Prima ho avuto contatti con la lista di Marchini, poi molti cittadini del II Municipio mi hanno chiesto di candidarmi con Fratelli d'Italia... Ho fatto la campagna solo lì, e solo lì siederò. Ho scoperto della doppia candidatura quand'era troppo tardi. Io ho sbagliato, ma c'è un vuoto normativo evidente.”

Come dire, il più amato de Roma.  

domenica 2 giugno 2013

Enrico, chi la spara più grossa?

le strategie del comandante Enrico

Soldi ai partiti dai cittadini sul 730 e la privacy? 


2xmille ai partiti. Elezione diretta del Capo dello Stato e lavoro tra una cinquantina di anni, se tutto fila liscio e la banda bassotti sta dietro le sbarre.

Certo, a più di qualcuno queste ultime furbate non stanno bene e gli roderà sapere che lo Stato fa il duro con i deboli e il buonista con chi governa.

Letta è come il prete all'altare che predica il bene, l'amore e poi si fotte i soldi della questua.
Senza contare che la geniale idea del 2x1000 lede la segretezza dell'urna, perché apporre una croce sul 730 a favore di un partito significa manifestare apertamente l'intenzione del voto che è segreto!, anche Letta continua a mungere i cittadini senza porsi alcun problema. O forse no? forse è proprio per tutelare la segretezza che "scremano" un tot dalle ritenute di legge e se li spalmano tra i partiti in base ai voti raggiunti nelle elezioni.

Però, come sono furbi questi gestori della Patria!

Per tagliare pensioni e congelare i diritti acquisiti dai lavoratori non c'è voluto granché ma per evitare di tagliare la mazzetta ai partiti le stanno provando tutte.
Ma li capisco. Eccome se li capisco! Come fa un partito che si definisce dei lavoratori e di sinistra a licenziare 180 dipendenti? E i diritti dei lavoratori, dove li mettiamo?

Il Presidente Giorgio Napolitano ha ragione: l'Italia è determinata a superare la crisi. L'Italia, appunto! Ma certo non i suoi rappresentanti che continuano a giocare sulla pelle dei cittadini.

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