La Calabria merita rispetto!
Lettera aperta ai candidati alla Presidenza della Regione Calabria
In questa campagna elettorale, sembra che la Calabria sia trattata come un palcoscenico per slogan riciclati. Sanità, ponte sullo Stretto, tagli, giovani e lavoro: sempre gli stessi temi, sempre le stesse promesse. Ma dove sono le soluzioni? Dove sono i piani concreti?
La sanità è allo stremo, eppure si continua a parlare di “diritto alla salute” come se bastasse nominarlo per garantirlo. Il ponte sullo Stretto è diventato un mantra, un totem da agitare per distrarre dai veri problemi infrastrutturali: strade dissestate, ferrovie smantellate, mobilità interna da terzo mondo.
E proprio sulle ferrovie non possiamo tacere. I tagli imposti dal centrosinistra, con un commissario che portava la tessera del PD in tasca, hanno lasciato ferite profonde. Oggi nessuno ne parla, nessuno si assume la responsabilità. Eppure, senza trasporti efficienti, la Calabria resta isolata, marginale, dimenticata.
I giovani? Evocati nei comizi, ma ignorati nei programmi. Si parla di “occupazione” come fosse una formula magica, ma senza investimenti, senza formazione, senza visione, è solo fuffa. A destra come a sinistra.
Non vogliamo più essere spettatori di una recita stanca. Vogliamo risposte, vogliamo verità, vogliamo futuro. E se la politica non è in grado di offrirlo, allora è tempo che la società civile, i giovani, i lavoratori, gli esclusi, si riprendano la parola.
La Calabria merita di più. Merita rispetto. Merita coraggio.
Punti che molti cittadini calabresi sentono con crescente frustrazione:
la ripetitività e la superficialità delle campagne elettorali regionali. Dai comizi di Salvini a Reggio Calabria per sostenere Occhiuto, alle dichiarazioni di Fratoianni per Tridico sul diritto alla salute, fino all’appello dei giovani a Catanzaro per un futuro che non li costringa a emigrare, il copione sembra non cambiare mai. Sanità, ponte sullo Stretto, tagli e qualche slogan sul lavoro giovanile: tutto già sentito, tutto poco concreto.
Una riflessione sulla narrazione politica:
- Sanità: è il tema dominante, ma spesso trattato come emergenza cronica senza piani strutturali. Fratoianni ha parlato di “condizioni drammatiche” e di un diritto negato, ma le soluzioni restano vaghe.
- Ponte sullo Stretto: simbolo divisivo, usato come bandiera infrastrutturale, ma che rischia di oscurare problemi più urgenti come la mobilità interna e il trasporto ferroviario.
- Tagli e commissariamenti: il riferimento ai tagli ferroviari imposti dal centrosinistra con un commissario “tesserato PD” è un promemoria importante. La memoria storica è spesso selettiva in campagna elettorale.
- Giovani e lavoro: evocati, ma raramente ascoltati. L’iniziativa “Catanzaro Chiama al Voto” ha provato a invertire la rotta, dando voce diretta ai giovani, ma resta un’eccezione.
Un quadro politico polarizzato
La sfida tra Occhiuto (centrodestra), Tridico (centrosinistra) e Toscano (Democrazia Sovrana Popolare) mostra un panorama dove le differenze ideologiche si appiattiscono sotto la pressione del consenso. Toscano, outsider, ha definito destra e sinistra “comitati d’affari”, e la sua critica al sistema sembra intercettare proprio quel senso di disillusione espresso.
La smetteranno mai di trattarci come dementi apatici?
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