giovedì 31 gennaio 2013

l'Italia giusta negli spot del pd

"il bacio", con la partecipazione straordinaria di
Elsa nel ruolo dell'innamorata abbandonata.
 libera rivisitazione dello spot della campagna politica PD 2013

chi di lavoro ferisce ...


Il PD ha fatto degli spot per attrarre voti. Ovviamente i temi trattati riguardano il futuro dei giovani, il lavoro, il matrimonio, la famiglia, i figli.

Gli spot hanno titoli significativi.
Uno è “il bacio” e narra degli interrogativi che si pongono due fidanzati mentre osservano il mare, sotto un ombrello, come a volersi riparare più che dalla pioggia dai cattivi pensieri.
Il regista suggella temerariamente la storia, nonostante le analisi che nascono spontanee vista la crisi.
I due ragazzi si baciano e vanno fiduciosi incontro al futuro.

Il secondo spot li vede già sposati. Lei in sala travaglio e lui fuori. Ognuno immerso in pensieri attinenti al momento: aspetto fisico del nascituro, speranze e costi di pannolini, latte, pappine, indumenti... condite da tanta demagogica retorica.

mercoledì 30 gennaio 2013

Monti e Riccardi i nuovi lupi vestiti da agnellini

monti, l'uomo che non chiede, esige!
Sai perché non voto Monti? Perché è peggio di tutti gli altri politici che finora hanno governato il paese messi assieme! E sai perché non voto neanche Bersani? Perché gli ha concesso di mettere le mani in tasca ai disoccupati affamare i pensionati e ammazzare il futuro di tutti noi.
È inammissibile per chiunque e non ci sono motivazioni validi da spendere a chi soffre la fame e l'emarginazione sociale per via dei tagli e delle modifiche fatte da Monti e dai suoi inaffidabili ministri ad iniziare dalla Fornero e finendo a Riccardi. Dietro alla loro facciata ekklesiale, nascosti tra una preghiera prima delle convention e una mano falsamente tesa agli ultimi hanno emanato provvedimenti a senso unico. Hanno rubato ai poveri e dato ai ricchi!

Tra i tanti obbrobri partoriti dalle loro menti la cosa che più mi fa incazzare è l'innalzamento dell'età pensionabile e il deserto creato attorno al lavoro. È assurdo! Come possono pensare di rilanciare l'economia se non ci sono soldi nelle nostre tasche! E se pur avendo raggiunta la soglia pensionistica, dopo avere versato i contributi all'Inps, non si può avere l'agognata pensione perché, secondo alle loro malefiche pugnette mentali, non si sono raggiunti i 67 anni ma 60 e si è rimasti senza lavoro?

Sfido Monti, Riccardi, Bersani e compagni, senza dimenticare Berlusconi e Tremonti o Bossi e Maroni a campare con i risparmi messi da parte durante una vita di lavoro senza poter accedere all'istituto sociale della meritata pensione.
Decisamente è gente che non merita la fiducia.

martedì 29 gennaio 2013

l'ha detto la televisione, censuriamo il web

courtesy archivio M. Iannino "attualità" 2006, t.m.

L'ho sentito in tv stamattina intorno alle 7,30, su rai 1.


Caffè amaro questa mattina! Amaro, non perché senza zucchero ma per le cazzate che ho sentito mentre lo sorseggiavo. Che, come al solito, uscivano dalla bocca di alcuni esponenti della cosiddetta dirigenza ospite negli studi di rai 1. tra questi, l'hanno sparata grossa un signore di mezza età paffutello, con i capelli radi e bianchi, che rappresenta l'agcom e un altro signore mezzo calvo, sempre di mezza età. Convinti entrambi che si debba “morigerare” la libertà sul web specie in campagna elettorale in ossequio alla insulsa legge sulla par condicio in quanto, le esternazioni dei politici in tv rimangono visibili per pochi minuti mentre su internet godono dell'immortalità.
Di altra opinione, invece, un docente universitario che esponeva con dovizia di particolari le differenze esistenti tra il web e la televisione intesi come media.
Ma, cazzate a parte, ci si vuole togliere anche la possibilità di esprimere le personali opinioni sul comportamento di certa gente che fa della politica terreno di arricchimenti illeciti piuttosto che impegno civico?
Politicanti dotati dell'immoralità perpetua che troviamo puntualmente, “finché morte non ci separi”, ad ogni campagna elettorale? Teatranti dalle maschere multiformi. Che sanno commuoversi e convincere giusto il tempo di risalire in carrozza.

C'è rabbia in questo post? Oppure diffamazione?
Ritengo di no! A mio avviso c'è solo una opinione dettata dalla lettura dei fatti prodotti dalla gente che sale, scende, entra in politica e fa i propri interessi una volta raggiunto il potere decisionale.

sabato 26 gennaio 2013

oscuriamo la casta della cattiva politica

courtesy Mario Iannino©
courtesy archivio M.Iannino, 
part. "soldato che paga", 1998, t.m.
cit. Mattia Preti.
A meno che non si candida un omino verde proveniente dalla galassia extra terrestre (perché mi sa tanto che il politichese è sbarcato insieme al codice sul volo di Leonardo da Vinci su Marte nell'ultima missione spaziale) a meno che non succeda l'imponderabile, dicevo, volutamente, da ora in poi ignorerò tutta la guerriglia mediatica degli ominidi in lizza per il potere.
Sia ben chiaro: non è disinteresse per la politica, bensì rispetto per la Politica!

E visti gli ultimi accadimenti in materia di crisi economica che hanno prodotto miseria, disperazione e instabilità sociale nei cittadini, che possiamo riassumere con nomi ormai familiari.
Nomi che conoscono anche i bambini, tant'è che a detta di nonno Monti, il piccolo Monti è soprannominato spread dai suoi compagnelli dell'asilo.

Eventi divenuti comuni dopo che è scoppiata la bolla ma che prima dei cosiddetti titoli tossici, prodotti da un meccanismo di alta ingegneria economica che ha drogato i mercati mondiali, non si conosceva l'esistenza.
Spread, derivati etc etc; utili solo per foraggiare le borse e assoldare ominidi che hanno “accappottato” imprenditori, imprese e di conseguenza annientato dipendenti e lavoro, nonché tutti gli istituti ad esso collegati; welfare in primis.

È immorale la schermaglia dei soggetti politici!
È immondo quanto hanno prodotto con la loro insipienza:
caso mps (il più recente in ordine di tempo), attacco alla dignità dei lavoratori (art. 18 e referendum capestro in fiat), tutela dell'alta finanza a scapito della gente comune costretta alla fame per dare aiuto alle banche attraverso l'incremento esponenziale delle tasse; mazzette ai pusher in gessato grigio, accanimento sui deboli, macelleria sociale.

Ecco, per queste cose e per gli incessanti specchietti per le allodole posizionati in tutti i media da tutti i partiti politici presenti e che fanno della giostra mediatica una propaggine lottizzata dagli ominidi che di tecnico non hanno neanche le cuciture dei vestiti, per tutte queste cose e per i fattacci che conosciamo, ho deciso di non sprecare più il mio tempo dietro alle marionette appositamente impomatate per reggere le effimeri luci della ribalta.

venerdì 25 gennaio 2013

Monti in campagna, prima tappa Milano

mario monti proof dj
Monti, dalla cattedra in piazza! In tv e radio a caccia di voti.
Inizia il tour elettorale.
"Girerò per l'Italia con i limiti che derivano dal fatto che sto gestendo un governo ancora in carica. Domani sarò a Milano, anche nelle strade e nelle piazze". Dopo aver vestito i panni del più navigato dei politici nostrani ecco sfatato anche il pensiero di quanti lo paragonavano al rocker Mick Jagger per il suo impeccabile aplomb.
“Se penso che Monti ha la stessa età di Mick Jagger”... sempre compassato, mai trasgressivo. Attento nel misurare le parole. Vestiti, atteggiamenti e conferenze sempre dosate; diplomatico e dottorale nel suo loden un po' retrò.

Ecco, appunto! Ora inizia anche lui a girare per le strade, stringere mani (forse) e menare parole pesanti come pietre che, se pur rivestite di spugna, intontiscono quando arrivano in faccia agli avvversari, a destra e sinistra.
Adesso, con lo scandalo dei derivati in MPS è il turno di Bersani e del pd senese che, secondo Monti, dopo aver invitato a non mettere nelle discussioni elettorali il crollo in borsa dei titoli mps, ci ripensa e dice:
“la commistione tra banche e politica è una «brutta bestia» e «va sradicata». L'ha esternato questa mattina a «Radio Anch'io», Radio Rai 1. Nella vicenda Monte Paschi «c'entra quel grande partito che viene spesso citato, cioè il Pd che ha sempre avuto molta influenza attraverso la Fondazione su quella banca». «Io - ha aggiunto - non sono mica qui per attaccare Bersani ma per attaccare molto decisamente il fenomeno storico della commistione tra banche e politica che va ulteriormente sradicato. Poi lascio ai partiti puntare l'uno l'indice contro gli altri».
Però, che furbaccchione questo proof!

mercoledì 23 gennaio 2013

la commedia infinita dei politici senza vergogna

ballarò, floris, e la doppia, inclemente satira di crozza
Sfogliando i giornali mi convinco di aver fatto bene ieri sera a spegnere la tv e mandare tutti mentalmente a quel paese.
Ballarò riproponeva il solito format coi soliti ospiti. Destra sinistra e centro a volte schierati sui loro convincimenti e a volte no. Hanno litigato e ripetuto fino alla noia le solite stronzate. Si sono lanciate accuse. Hanno tirato slide (un tempo si chiamavano grafici) dalle borse portate dai portaborse ma nessuno, tranne Vendola e Camusso, ha ricordato i problemi veri della gente comune.

Leggo che Monti, intervistato da Floris, pare sia stato l'unico a toccare l'acqua bollente. Ha detto, sempre ché vincerà le elezioni, di impegnarsi per ridurre la spesa pubblica eliminando il 50% dei parlamentari e rivedere concretamente la legge sul finanziamento ai partiti.
Se ci riuscisse, lui o chiunque altro, per noi cittadini sarebbe una boccata d'ossigeno.

Ma ormai siamo, la maggior parte dei cittadini, diventati abulici e qualsiasi cosa dicano la lasciamo cadere a terra come acqua sporca. Ci hanno fatto perdere la fiducia! Perciò, anche il presidente della cei, cardinale Bagnasco, si inserisce nella disputa e da buon pastore esorta i fedeli a non disertare le urne.
Andare ai seggi per votare chi? Casini, l'udc e quello che rappresenta? Fini, fli e le strategie della destra? Bersani & C.? Oppure figli, parenti e portaborse guidati dai soliti burattinai che hanno sempre saputo farla franca?

In due parole: siamo difronte al solito modello politico elettorale. Siamo difronte al porcellum! Cose, queste, buone per la pletora politica e quanti orbitano attorno ad essa; ma che diventano cattivi esempi, agenti inquinanti che avvelenano il presente e il futuro del Paese.

Che fare, quindi, per evitare la deriva? Andare alle urne e votare secondo coscienza! Tenendo presente quanto è accaduto in Italia e in Europa. E se per qualcuno è un percorso difficile da seguire, basta che si concentri sugli avvenimenti pilotati nella propria terra, nella città e nei quartieri. Osservare il degrado ambientale, il cumulo dei rifiuti urbani, gl'incarichi politici privi assegnati agli ignoranti o servi sciocchi, come dir si voglia, e la mortificazione della tanto conclamata MERITOCRAZIA urlata nei convegni.

martedì 22 gennaio 2013

distanze abissali tra America e Italia

Ieri in America il Presidente Obama prestava giuramento davanti agli americani e al mondo intero. Ha usato parole rivoluzionarie nel suo discorso. Applaudito da tutti. Ha parlato dei diritti umani. Ha toccato temi intimi. Ha parlato dell'amore universale. Condiviso il diritto all'amore tra gay. Incoraggiato la classe media. Ha giurato sul presente per migliorare il futuro. Poi, dopo il pranzo di gala, Barack Obama e il vicepresidente Joe Biden si sono raccolti per alcuni minuti davanti al busto di Martin Luther King, in Campidoglio e, insieme alle rispettive mogli, hanno reso omaggio al difensore dei diritti civili dei neri, assassinato il 4 aprile 1968, a Memphis, nel Tennessee.
Una delle Bibbie usate ieri per il giuramento di Obama è appartenuta proprio a King, citato anche nel discorso dal Presidente quando sono stati chiesti pari diritti per donne e omosessuali e sollecitata la riforma della legge sull'immigrazione.

Questo avveniva nell'altro capo del mondo! E da noi?
In Italia scoppiava il totodisonorevole inserimento nelle liste da deputato o senatore per le prossime elezioni.
Abbiamo la toscana Rosy Bindi nel collegio reggino in quota PD.

Abramo supera la soglia del 50% di 353 voti. A maggio 2012 ne aveva avuti 130. Il suo avversario, Salvatore Scalzo, del centrosinistra, come dato finale, ha ottenuto 24.219 preferenze pari al 42,51%.

Sergio Abramo ringrazia e promette rinnovato impegno a favore della città.
Salvatore Scalzo affida il suo pensiero al socialnet e sul suo contatto facebook scrive:
aore12
account facebook
"Grazie a tutti voi. Grazie con tutto il cuore. Riusciamo ancora una volta a incrementare il nostro dato e soprattutto, dico soprattutto, abbiamo combattuto per provare a costruire un’idea nuova di governo e di politica. Nella nostra terra combattere, spesso, è ancora più importante che vincere. Siamo cresciuti e la città è cresciuta. Certo, i miei 29 anni, mi facevano sperare in una prova di coraggio e d’orgoglio più forte da parte della nostra comunità. Siamo un patrimonio di 25000 cittadini sempre più orgogliosi dei propri valori e della propria dignità. Buon lavoro al nuovo sindaco perché anche sul suo lavoro continueremo a confrontarci esprimendo una nostra fiera e mai arrendevole diversità politica e culturale".


lunedì 21 gennaio 2013

Vasco, l'uomo più semplice

vasco rossi
L'ho sentita e mi piace! L'ultima canzone di Vasco è allegra orecchiabile, testo leggero, ripetitivo, sottolineato dalla ritmica pop/rock che personalizza e firma le sue ultime canzoni.
Sì, decisamente è meglio staccare occhi e orecchi dalle cazzate che inondano televisioni giornali e web e farsi una dose di musica leggera che tira su meglio di una canna.
Vasco non dice niente di nuovo ma quei quattro minuti di parole condite con qualche riff di chitarra da rock classico pongono l'animo in un'altra dimensione. E le parole ripetono uno stile di vita propenso a cogliere l'attimo di una botta e via. Quel manifesto messo sotto accusa dai benpensanti:

“Facciamo bene a stare insieme stasera, facciamo bene perché siamo vivi, domani chi lo sa, te la prendi te la responsabilità'”. Così, canta Vasco, ne “l'uomo più semplice”.
Sbaragliando, dopo l'abbandono repentino del tour e i ricoveri in clinica, il timore che si era diffuso tra i suoi fans di un ritiro forzato e non poterlo rivedere più nei concerti dal vivo.
Ma lui ha la pelle dura e presto riprenderà il tour.
Anche se ancora non ci sono date ufficiali si vocifera che l'organizzazione “Live Nation” ci sta lavorando, i concerti saranno almeno quattro e nei prossimi giorni saranno resi noti sulla sua pagina di Facebook.

Ben tornato Vasco!

Scilipoti senatore in Calabria per il PdL?

domenico scilipoti
Ahi ruviiinaa!!!
Se le indiscrezioni giornalistiche sono vere mi piacerebbe conoscere cosa pensano i dirigenti calabresi del PDL sulla candidatura blindata calata da palazzo grazioli che impone Scilipoti nel seggio del senato della Calabria.

E sì, dopo averci sorbito Gasparri ora ci tocca Scilipoti! di bene in meglio! e il prossimo, chi sarà pappagone?
Appartenenze e schieramenti escluse, se la nuova impronta del popolo delle libertà è questa, chiedo agli esponenti e ai militanti del pdl, se hanno ancora qualche rigurgito di buonsenso, quando rialzate la testa e dite basta?

In Abruzzo c'è la rivolta dei dirigenti del pdl perché, sempre secondo indiscrezioni giornalistiche, pare che Cosentino voglia candidarsi a tutti i costi per evitare la galera e Berlusconi lo ha blindato in un seggio sicuro al secondo posto. Sembra che anche Razzi stia contrattando un seggio blindato.
Insomma, questi signori, presentano il conto al cavaliere, altro che liste pulite!

A questo punto, se fossi del PdL griderei a gran voce: meglio Dell'Utri! Almeno, da garantista, nell'incertezza e per la presunzione d'innocenza, lui, è un fine bibliofilo... ma si sa, quando ci sono affari per lo mezzo la cultura non conta. Nella spartizione e nella conservazione del potere ogni mezzo è lecito! E vince chi ha molti assi nella manica.

domenica 20 gennaio 2013

politica antimafia in campagna elettorale

Il pensiero dominante dell'antipolitica si misura concretamente nelle candidature antimafia e nelle quota rosa di liste e listini dei partiti.

courtesy Mario Iannino©
"vasi comunicanti" courtesy archivio M. Iannino

Politica, quote antimafia, quote rosa in parlamento e senato sono davvero indici di buona gestione del governo? mi spiego meglio: avere nel proprio cv un parente morto per mano mafiosa, terrorismo e quant'altro sinonimo di delinquenza, fa del titolare un buon dirigente o serve dell'altro?

Di sicuro rimanere vittime di mafia non è cosa piacevole. E chi resta in vita lotta contro il malaffare. Fa proseliti. Conferenze. Pone il suo tempo a disposizione della collettività affinché non si ripetano mai più crimini analoghi. Lo fa per se, per ricordare le vittime e per le nuove generazioni. certamente non per vedersi cooptato nell'arena politica nazionale o regionale. 
I marpioni dell'antipolitica conoscono benissimo gli umori del popolo e sono certi che il nome di una vittima, che sia di mafia o di guerra, meglio ancora se reduce di fatti freschi della malagiustizia, porta molti voti emotivi.

Negli ultimi decenni quanti sono state le vittime della mafia?
Oltre ai magistrati Falcone e Borsellino, Della Chiesa, Scopelliti, nomi eccellentissimi che sono diventati il simbolo del martirio civile; ma chi ricorda quelli delle scorte o dei tanti cittadini comuni taglieggiati quotidianamente?
Probabilmente pochi! Pochissime persone ricordano i nomi o conoscono gli imprenditori che lottano tutti i giorni o rimangono vittime ignote. Invisibili alla società perché non interessano ai media. Ma quelli diventati icone dell'antimafia sono ricercati dalle forze politiche.
Borsellino ha detto di no! Ha detto no con chiarezza a Ingroia e ha rifiutato il posto sicuro nella lista civica del magistrato motivando la sua risposta con argomentazioni che hanno fatto onore al suo reale impegno nella lotta contro le mafie. Mafie palesi che i giornalisti assegnano nomi luoghi e casati. Delinquenza comune, manovalanza e capibastone. E tutto si ferma lì. Al caso folkloristico delle lupare e dei ladri di polli che si ammazzano per la supremazia territoriale.

È confacente far diventare i drammatici fatti personali dei biglietti da visita da spendere continuamente nei talk show e aprire le porte ai giochetti della politica?

Stesso discorso vale per le quote rosa, tirate in ballo dagli strateghi per indorare la pillola e far sembrare equo e democratico il pensiero che guida le lobby presenti nei partiti per non farli sembrare tali e poter gridare inventive a quanti hanno gli occhi aperti e guardano alla gestione della cosa pubblica in maniera pragmatica.

Concludendo, i problemi attuali non sono le liste e le rappresentanze ma il pensiero che guida i partiti e le coalizioni. Le disuguaglianze create dal capitalismo e dalle ideologie antiumane attuate in nome dello spread da Monti e i partiti che lo hanno appoggiato e continuano a osannare la famigerata agenda Monti.


sabato 19 gennaio 2013

le ingenuità di Ingroia, sinonimo di buona politica

Ho seguito un po' la nuova trasmissione di Lucia Annunziata: “leader” e, a dire il vero, mi è sembrata un po' incasinata. A mio avviso, l'eccessivo permissivismo ha messo in crisi la conduttrice, mentre il furbo Sallusti, da navigato provocatore, ha tentato di giocare la carta del casinaro, ha agitato le acque per screditare Ingroia su un vizio di forma circa l'eleggibilità dell'ex magistrato nella città di Palermo e, a tratti, si è sfiorata la bagarre verbale.

Complessivamente, per quel poco che ho potuto vedere, lo spaccato televisivo ha messo in luce alcuni aspetti del movimento capeggiato da Antonio Ingroia e confermato l'assenza di amor proprio di alcuni soggetti che pur di fare il gioco del padrone hanno liberato cazzate a profusione.

Ingroia è stato chiaro e il suo impegno in politica può essere riassunto così: i partiti politici non sono affidabili! Non fanno una buona politica. E da magistrato l'ha costatato in prima persona specialmente nell'espletamento del suo incarico.
La sua formazione non è un nuovo partito politico ma una lista composta da persone della società impegnati in battaglie civili contro il malgoverno e le malversazioni degli organi dello Stato.
Tra queste Ilaria Cucchi, che ha lottato da sola contro la parte marcia della legge. Quella legge che tortura fino alla morte quanti cadono vittime della bieca violenza di poliziotti, carabinieri e secondini, coperti dall'omertà di alcuni pezzi operanti nelle strutture parallele al mondo carcerario.

Il movimento ha dimostrato una certa ingenuità, e i nemici ne hanno abusato nell'immediatezza. Nonostante la passione impiegata nell'impegno sociale di alcune battaglie dei presenti, ancora molti di loro non sono avvezzi alle strategie del confronto politico privo di fair play e all'attacco prevaricatore dei giornalai di parte. Ma i cittadini attenti che non ne possono più dei tatticismi politici hanno capito e apprezzato la buona fede di Ingroia e compagni.

venerdì 18 gennaio 2013

quel moderato di Bersani che non vuole fare Robespierre

Ho sentito dire a Bersani: non sono Robespierre! Io non vado a tassare i grandi patrimoni; c'è l'imu come tassa patrimoniale...
Parla a ruota libera il leader del pd, attento a non impaurire i moderati.
Certo, è furbo il nostro che fa l'occhiolino alla vecchia borghesia e ai capitalisti che affiancano l'agenda Monti; con questo non si vuole puntare il dito accusatorio su Bersani o altri che si definiscono “moderati” per arrivare al potere ma neanche fare l'apologia di una rivoluzione sociale impossibile in Italia.
Impossibile per cultura e mentalità inculcata negli anni dalla cattiva politica, che non dice basta fino a quando non tocca il fondo. Ed è solo quando ha toccato l'abisso che scatta la molla della rivoluzione, la stessa scaturita dalla rabbia dei cittadini francesi che ha terrorizzato la nobiltà e fatto assurgere a capo temuto l'avvocato Maximilien Robespierre.
Da noi è difficile che avvenga una sommossa sanguinaria e neanche lo vogliamo! Vogliamo una rivoluzione culturale; un giro di vite delle coscienze che risvegli il meglio della scienza filosofica e non generi altri personaggi nefasti. Quindi, tutto sommato, siamo d'accordo! Non serve un novello rivoluzionario che sparga lacrime e sangue tra i “ricchi” ma qualcosa che guidi l'idea cara ai sogni socialisti.

Anche se, Maximilen de Bersanì non suonerebbe male. :)


giovedì 17 gennaio 2013

Mali, altra guerra calata sulle miserie umane

aore12
Da qualche giorno si sente parlare del Mali e della guerra interna che coinvolge il mondo occidentale civilizzato. Si parla di guerre di religione e come al solito di frange estremiste che vogliono imporre anche con la violenza la religione dei padri. Ma sarebbe più giusto ricordare che su una popolazione di quasi 1.300.000 il 90% è musulmana, il 5% cristiana e l'altro 5% animisti e credenze tradizionali.

Il Mali, Stato dell'Africa occidentale, è una Repubblica, la lingua ufficiale è il francese ma si parla anche l'arabo e le lingue camitiche dei berberi. Conosciuto anche come Sudan francese in quanto colonia dell'Africa occidentale della Francia quando era di moda colonizzare i popoli sottosviluppati, il Mali con l'indipendenza del 1960 assunse l'antico nome dell'impero fiorente che dominava le rive del Niger e fondava la sua ricchezza sul commercio transhariano. Finito il tempo del commercio africano, la colonia, priva degli strumenti tecnologici, cade nella povertà. E come testimonia l'enciclopedia del sapere:
“Manca l'industria di base (modestissimo è d'altronde anche l'apporto energetico: si producono solamente 410 milioni di kWh annui, per lo più di origine idrica grazie alla realizzazione di centrali idroelettriche sul Niger e sul Senegal) e l'attività manifatturiera, in buona parte semiartigianale, è eminentemente basata sulla trasformazione dei prodotti agricoli e zootecnici, comprendendo perciò oleifici, cotonifici, birrifici, zuccherifici, manifatture di tabacchi, concerie; funzionano inoltre piccoli saponifici, cementifici ecc. Il Mali possiede anche un artigianato di pregio (tessuti, pellami, ceramica bigiotteria e lavorazione del legno).
Prospezioni geologiche hanno accertato la presenza di vari minerali, tra cui ferro e petrolio, ma al momento l'attività estrattiva riguarda solo fosfati, oro (con riserve stimate nell'ordine delle 500 t e che rappresenta una delle principali voci di esportazione) e uranio, oltre ai depositi di sale del Sahara, da tempo sfruttati. Il sale viene prelevato dalle miniere di Taoudenni e trasportato ancora a dorso di cammello.”

mi chiedo: a una società dominata dallo spread e dai poteri forti dell'alta finanza che pur di tutelare i propri profitti ha impoverito le economie degli Stati deboli e mandato alla morte civile intere generazioni cosa può importare il futuro del Mali e suscitare l'attenzione in una terra piagata dalla fame e dalla miseria?
Quali interessi avranno certi Stati democratici per mobilitarsi e inviare costosissimi droni nonché contingenti armati e, probabili, vettovagliamenti?  

mercoledì 16 gennaio 2013

Bersani, uno di noi?

Catanzaro, Bersani a pranzo,
insieme al candidato sindaco della città
Salvatore Scalzo.
Il 20 e 21 prossimi alcuni elettori dovranno ritornare a votare per i fatti ampiamente noti che hanno fatto traballare e infine sospendere dagli incarichi amministrativi Abramo e la sua coalizione che lo ha fatto eleggere a sindaco di Catanzaro, mentre, a livello nazionale, l'universo politico è in assetto di guerra per riconquistare il potere. Tra i nuovi simboli, mi ha fatto sorridere, ma non tanto, perché ricalca le storture e i guasti creati dalla cattiva politica, la corsa alla clonazione dei candidati forti da parte di emeriti sconosciuti probabilmente attenti più a vincere un posto in paradiso per sé stessi che lavorare per il bene comune.
La guerra, senza esclusioni di colpi bassi, è iniziata da un pezzo e risolto il problema dei simboli civetta, eliminati dal Viminale, i leader si attrezzano nel tentativo di ricucire l'enorme strappo che loro stessi hanno causato tra i cittadini incazzati e demotivati dalle scelte fin qui operate.

Tutti i partiti, indistintamente, continuano a sbagliare. Lo dimostrano con le prese di posizione e con l'assurdo politichese che sciorinano continuamente in televisione. Lo dimostrano con le liste e listini blindati per alcuni esponenti della casta che non deve perdere il potere decisionale.

In tutto questo ambaradan un uomo scende in Calabria, a Catanzaro, e dopo aver tenuto il suo comizio, stretto mani, visitato le rovine ambientali di Janò provocate dal maltempo e dall'incuria umana inclusa la cementificazione selvaggia, quest'uomo, va a pranzo, ospite di una famiglia del quartiere marinaro cittadino.
Tutto questo è di normale routine tra la gente di Calabria. Gente ospitale che offre col cuore le prelibatezze locali a chi sente vicino idealmente. E Pierluigi Bersani è uno di questi. Un uomo apparentemente modesto, pragmatico, che, forse, vede oltre le nebbie diffuse dagli altri. Però, non si comprende, almeno io non l'ho capito, se superato l'alone nebuloso delle elezioni ed eventualmente ottenuto la fiducia degli elettori anche per Bersani continuerà ad esserci la salvaguardia del sistema economico finanziario che tutela le banche oppure metterà al primo posto la tutela delle persone svantaggiate e quelle che un tempo erano definite proletari.

martedì 15 gennaio 2013

Monti, Berlusconi chi è il vero pifferaio magico?

Monti o Berlusconi, chi dei due è il vero pifferaio?, visto che nessuno dei due ha liberato il Paese dai topi? Topi dai nomi disparati come spread, speculazione, crisi dei valori, crisi del lavoro, disoccupazione, malaffare.
Non è per dare credito a Berlusconi e ai suoi seguaci, specie a quelli che gli stanno vicino e lo consigliano male, ma per onestà dobbiamo ricordare anche il lavoro del prof che ha saputo fare cose gradite a chi sta già bene e non sta certo a elemosinare i centesimi e perciò non è costretto a scegliere se impiegare i soldi per pagare un banale imprevisto o la consuetudine, riparare la vecchia macchina o pagare il condominio, il prof salvifico che ha tagliato drasticamente dove più gli è stato facile, mietuto vittime tra i poveri e elogiato Marchionne, a Melfi, tra gli operai fiat festanti, in cassa integrazione per due anni dal prossimo 11 febbraio per volontà dei dirigenti aziendali che conoscono solo la strategia dell'assistenzialismo di Stato piuttosto che scommettere in sviluppo e ricerca.
Chi è, quindi, tra i tanti il vero Pifferaio Magico al negativo? Berlusconi o Monti, Casini, Bersani, Fini ecc ecc.?

Il pifferaio magico, semmai, quello dei fratelli Grimm ha mantenuto l'impegno preso (cosa che non ha fatto nessuno dei politici italiani) ed ha liberato la città di Hamelin dai topi che la infestavano.

Ma questa è una fiaba che non appartiene alla mente scientifica dei prof cresciuti a pane e spread e neanche alla diabolica mente politichese italian style.

giovedì 10 gennaio 2013

candidati, dopo gli avvocati è il turno dei giornalisti

courtesy Mario Iannino©
parole taglienti, courtesy Mario Iannino, polimaterico, 2006
Fa senz'altro discutere una notizia che evidenzia l'acquisizione di un vitalizio da parte di chi è stato condannato per non avere gestito adeguatamente i soldi pubblici e tutelato la collettività che avrebbe dovuto rappresentare in quanto consigliere regionale. E se la notizia è anticipata in un talk show che va in onda sulla rete nazionale, allarma ancora di più; rendendo ostica la politica specie in un momento come quello attuale che vede la gente perdere il lavoro e consumare gli ultimi risparmi per pagare imu, tasse auto, assicurazioni, tarsu ecc. tutte aumentate dalla cattiva gestione della cosa pubblica, inesorabilmente da tutti i politici che si sono avvicendati nella guida del Paese mentre il tempo passa sulle nostre teste.

È, senza ombra di dubbi, una sferzata in pieno viso per chiunque stenta a campare. Se poi si aggiunge che il vitalizio supera i seimila euro al mese, già mi pare di vedere l'esercito dei vecchietti vessati dall'inps che pretende la restituzione di 4 euro per avere sbagliato i conti su una pensioncina di ottanta novanta euro mensili.

In mezzo a questo guazzabuglio galleggiano le polemiche sui nomi delle liste che dovranno affiancare i leader politici nazionali. E cosa salta all'occhio schifato dei cittadini che non vogliono più saperne di affaristi passati in politica?
Salta all'occhio che le storie si ripetono all'infinito! E dopo la categoria dei politici allevati nelle scuole di partito, quella degli attori, attrici e cantanti,qualche escort, imprenditori, militari, giudici, avvocati, finanzieri, atleti e giocatori, adesso è il turno dei giornalisti. Anche se, per essere precisi, alcuni di loro sono presenti da sempre nelle varie assemblee parlamentari.

Giornalisti, ricordate? Quelli che spesso cercano lo scoop per arrampicarvici sopra e galoppare verso futuri dorati, più che per amore della verità o meglio ancora, della notizia. Ma non disperiamo. Diamo loro fiducia!
E, chissà se qualche riflesso condizionato, acquisito nello svolgere il mestiere più bello del mondo, non risvegli la passione latente e rendano pubbliche le intese sottobanco dei comitati d'affari o gli accordi machiavellici presi nei piani alti. No, eh? In effetti è difficile supporre che qualcosa possa cambiare in meglio se non iniziamo a cambiare dal nostro interno i pensieri e le azioni.

mercoledì 9 gennaio 2013

Politica: solo per amore, dove?

aore12
uomini caritatevoli che lottano il male per amore del prossimo
Solo nella letteratura religiosa si incontra qualcuno disposto a donare parte del proprio corredo a chi ne ha bisogno. Nella vita reale chi è vincente non cede una briciola agli avversari e men che meno a chi soffre la fame o il freddo.
Oggi vediamo svolazzare molti drappi rossi. Mantelli che scoprono targhe, marchi, loghi con sopra nomi noti che non vanno a difendere gli interessi dei pezzenti impoveriti da un sistema sociale balordo che basa gli ordinamenti sociali su quello che un tempo era definito “sterco del diavolo”: il denaro.
Il denaro condiziona gli Stati, le famiglie, la scuola, la sanità, il welfare, in poche parole, i soldi governano ed emarginano i deboli, insomma, la realtà ci dice che non ci sono santi disposti a dividere i propri averi guadagnati nel tempo con il resto degli uomini. Chi può scappa; prende residenze laddove paga meno tasse e se possiede un'impresa paga meno il rischio d'impresa e le maestranze.
È giusto? È sbagliato? Dipende! Dipende da che punto guardi il mondo; canticchiava un motivetto non molto tempo addietro nelle hit musicali.


martedì 8 gennaio 2013

imu da Monti a Berlusconi, fisco e equità preelettorale

Nessuna tassa è equa! Ma l'imu è ormai l'argomento centrale della campagna elettorale persino di Monti che dopo averla messa per far piacere alla Germania si vede bacchettato dall'analisi del rapporto UE 2012; e, pur ritenendolo argomento di campagna elettorale italiana e quindi materia scottante, senza entrare nel merito suggerisce:  “L'Imu, per essere più equa e avere un effetto redistributivo, deve essere modificata in senso più progressivo.”
che in soldoni, per il contribuente significa quantificare il valore reale dell'immobile sul mercato e pagare le tasse di proprietà in base a questo e non al suo valore catastale fermo da qualche decennio.

In linea di massima il concetto non fa una piega! Ma vorrei capire come viene definito il piccolo proprietario che dopo anni di sacrifici e rinunce si trova ad essere “padrone” di due o tre immobili di modeste entità e che usa insieme alla famiglia senza guadagnarci su neanche un centesimo. Anzi spende per la manutenzione, paga le tasse locali e nazionali e le forniture di gas ed energia elettrica maggiorate. Insomma, paga sempre nonostante sia un piccolissimo proprietario non benestante ma, date le condizioni attuali, uno dei nuovi poveri che ha dissipato tutti i risparmi messi da parte.

In questo modo i diritti dei cittadini vanno a farsi fottere perché non paga le tasse in ossequio a quanto recita la Costituzione, vale a dire “secondo le proprie possibilità” reali ma in ottemperanza a leggi fatte a cazzo di cane. Per capire meglio l'ultima affermazione basta osservare il valore degli immobili nelle varie città d'Italia e, nelle stesse, la differenza tra centro e periferie.
Detto ciò, Monti o chi per lui deve rivedere tutti i concetti tecnici promulgati fin ora che di fatto aumentano le disuguaglianze tra cittadini e causano ulteriori povertà. La cosa, non riguarda certamente l'ex ministro Brunetta che ha dovuto farsi prestare i soldi dalla banca per pagare l'imu della sua ricca proprietà immobiliare sparsa lungo lo Stivale. e che probabilmente produce ricchezza reale al suo detentore.

sabato 5 gennaio 2013

Monti, garante e simbolo della nuova destra

monti svela il suo simbolo
Il Professore sceglie un hotel romano del centro per promuovere la sua lista. E dopo circa 45 minuti di ritardo inizia la presentazione del simbolo  sottraendosi alle domande dei giornalisti. 
Dà, però, chiare indicazioni sui criteri delle candidature che dovranno affiancare le sue liste:
alla Camera sarà composta solo da esponenti della società civile e non da parlamentari. Mentre al senato sarà mista ed i parlamentari con un massimo di due deroghe affiancheranno gli esponenti civili.

Monti, in serata, su la 7, ospite di Otto e mezzo, ha precisato "non sono candidato e non è nato un mio partito personale", ma si tratta di "un tentativo di avvicinare i cittadini alla politica", osservando che ora "c'è uno scollamento fra cittadini e politica insano. Spero con la mia lista di poter servire all'Italia". E ha spiegato i motivi della sua salita in politica: "mi sarei sentito a disagio andando nella mia dorata nicchia al senato e vedere dissipare buona parte di quello che l'Italia ha costruito in quest'anno".

"Non sentivo la necessita' personale di infliggere una tale svolta alla mia vita, non ho mai promesso soluzioni facili ai cittadini, ho chiesto sacrifici. Non voglio paragonarmi con nessun altro, ma voglio dare un contributo per migliorare le cose".

Nelle due affermazioni c'è una contraddizione inverosimile: sale in politica ed è già senatore a vita. Dà il contributo per migliorare le cose solo ad una piccola nicchia di potere che schiavizza con le sue politiche la maggior parte degli italiani.

Lo si evince anche dalle alleanze. Tutte con la testa girate a destra. Una destra, questa, sì, conservatrice che non guarda a chi sta veramente male ma è affianco ai grandi capitali. E, d'altronde, cosa propone il prof? una lista della società civile senza parlamentari, una dell'Udc (col nome di Casini?), una di Fli (col nome Fini?)" ed ha enfatizzato

l'apporto di Italia Futura di Montezemolo, che vede ancora in scena Casini, Fini, Riccardi e di tantissime espressioni della società civile" ed ammicca anche all'interesse dimostrato, oltre, come già detto ai parlamentari di Udc, Fli, a quelli del Pdl e del Pd. Insomma, strizza l'occhio a tutti. Forse spera nella rinascita della balena bianca?

Calabria, bellezze ambientali a rischio

fino a quando riusciremo a salvaguardare l'ambiente?
Dopo la protesta dei cittadini espressa in vari modi e l'assemblea dei sindaci sull'emergenza spazzatura, avvenuta ieri nella sede presidenziale della regione Calabria per esporre e trovare soluzioni al problema insieme al commissario, stamane i compattatori si sono riaffacciati nelle vie cittadine catanzaresi e, scortati da squadre di netturbini, hanno ripulito e ingerito cumuli di rifiuti urbani.

L'emergenza spazzatura è diventata una consuetudine. Da anni c'è chi ci guadagna sopra e la politica non può negare un suo colpevole coinvolgimento, anche marginale, in merito.
In Calabria i commissari, nominati da destra, centro e sinistra si sono avvicendati negli anni ma niente è cambiato. Anzi, col passare del tempo e senza una strategia chiara, lo smaltimento dei rifiuti urbani, che in altre città è diventato risorsa e ricchezza, da noi è a rischio colera se non si trovano soluzioni adeguate alle nuove esigenze di cittadini e commercianti costretti dal ciclo economico/produttivo a divenire, loro malgrado, i responsabili finali delle scorie ambientali.

giovedì 3 gennaio 2013

Monti vorrebbe "silenziare" conservatori e nemici

Strano modo d'intendere la democrazia parlamentare e partecipativa delle varie anime presenti nei partiti quello di Monti quando chiede a Bersani di zittire, anzi “silenziare” le frange conservatrici del PD. E chi sarebbero questi conservatori radicali e estremisti? Fassina, Camusso e Vendola!

Cioè, Monti, ancora una volta stupisce e tenta di imporre il silenzio a chi dissente dalla sua agenda e pone alternative alla recessione che pagano i lavoratori privati dalle tutele per decreto montiano relazionato dalla Fornero.

Si sarà chiesto il prof se è eticamente corretto risanare le banche e tutelare i grandi imperi economici attuando spending review che gravano sulle spalle dei cittadini appartenenti al ceto sociale più debole?

Con le affermazioni di stamane Monti dimostra di essere intransigente arrogante e presuntuoso. Come fa ad essere certo che le sue riforme siano davvero giuste? Non dico gradite, perché la medicina somministrata fin ora è stata abbastanza amara da mandare giù per il 90% degli italiani. Ma adesso basta! Che la smettesse con le sue convinzioni teoriche.

Le famiglie sono allo stremo e i sessantenni senza lavoro che non possono accedere alla meritata pensione perché il governo dei prof ha innalzato il limite d'età a 66 anni sono praticamente dei derelitti privati della dignità di uomini o donne come dir si voglia o più aggrada ai sostenitori delle quota rosa.
Queste cose Monti le sa? Personalmente credo di sì e se ne frega!

la morte di Melania secondo il gip

I casi di omicidio irrisolti tengono sempre banco. E quello che ha visto la coppia Parolisi-Rea protagonista dell'efferato omicidio è ancora caldo per la cronaca. Secondo l'accusa, si legge su “Il Messaggero” “Parolisi uccise la moglie Melania perché lo aveva respinto”.

Questa in sintesi è l'opinione del Gip di Teramo, Marina Tommolini.
Secondo la ricostruzione fatta dalla Tommolini, una tesi grondante di “forse” e supposizioni che, in base a quanto riportato nell'articolo di Teodora Poeta del Messaggero, non provano niente di concreto e rimangono pensieri in libertà nel campo delle supposizioni fantasiose.

In ben 67 pagine “il giudice ricostruisce l'intera vicenda, evidenziando l'importanza del dato fattuale rispetto alla prova scientifica. Quella mattina del 18 aprile di due anni fa la giovane famiglia è andata a Colle San Marco, ma Melania non gradendo la scarsa igiene delle altalene dei piccoli e trovando il gioco sull'altalena dei grandi pericoloso per la figlia, ha proposto di lasciare il pianoro e di andare al chiosco della pineta, curiosa di conoscere i luoghi dove si addestrava il marito e in cui era già stata, dovendo però desistere per la neve”.
Lì, Parolisi, “munendosi di un coltello a serramanico forse per cercare un albero della cuccagna da portare alla suocera o forse per tagliare un qualcosa da mangiare che Melania aveva portato per la merenda della bambina, senza poter escludere che avesse anche le scarpe ed i guanti militari. Melania deve fare pipì. Va dietro al chiosco. Secondo il giudice suo marito, vedendola seminuda, verosimilmente si eccita, avvicinandola e baciandola per avere un rapporto sessuale. Ma Melania, sia per il problema dell'ernia, sia per il fatto della presenza in auto della figlia, lo rifiuta.”
e ancora continuano i forse nella ricostruzione del magistrato:
“Forse rimprovera anche pesantemente Salvatore che, a quel punto, reagisce all'ennesima umiliazione, sferrando i primi colpi. Melania tenta di reagire e di prendere il cellulare che forse aveva nella tasca del giacchino, ma con la difficoltà dell'avere ancora i pantaloni abbassati cade in ginocchio, e, con le braccia divaricate, si appoggia sulle tavole. Pochi minuti e la sfilacciata relazione finisce nel sangue. Saranno le bugie dette dal caporal maggiore ad incastrarlo.”

Fermo il rammarico per la prematura e violenta scomparsa della giovane Melania, donna e mamma che mai potrà alleviare i momenti tristi della sua bambina, starle accanto e sorridere ai familiari, nel leggere l'articolo inerente la deposizione del gip i dubbi affiorano anche perché
Parolisi continua a dichiararsi innocente. E se, a parte le piccole bugie dette, forse, per pudore, Il caporale Parolisi fosse davvero innocente? (da notare che anch'io uso il condizionale e il dubitativo) ma dietro i miei dubbi nessuno soffre, anzi dovrebbero stimolare chi di competenza per scoprire la verità in maniera inconfutabile.

governo: dopo le speranze, l'amara realtà

rifiuti solidi urbani "periferia del capoluogo di regione"
Catanzaro, 3 gennaio 2013. ore 7,20.

Abbiamo ancora il sapore del cibo e delle bevande beneauguranti di fine anno in bocca e negli occhi il luccichio delle lampade intermittenti degli addobbi natalizi.

Abbiamo la città commissariata e per questo non c'è stata la solita festa in centro e men che meno nelle bistrattate periferie.
I negozianti sono ridotti “mussu e dinocchjia” come diciamo a Catanzaro, che tradotto letteralmente significa “muso e ginocchia”, in posizione fetale, piegati per il mal di pancia causato dalla ristrettezza economica, la mancata vendita e le tasse da pagare.

In periferia, oltre ai consueti disagi, viviamo l'assedio dei rifiuti urbani che giorno dopo giorno aumentano a vista d'occhio. Ma forse la commissaria del governo non bazzica la periferia e non è a conoscenza del disagio dei cittadini. Se così è, sarebbe opportuno che qualcuno glielo facesse sapere affinché intervenga prima che il disagio si trasformi in emergenza sanitaria cittadina.

Per il resto, non so se ribadire gli auguri è opportuno, oppure possono essere intesi come un sberleffo o una presa per il culo, l'ennesima!, presa per il culo residuale del malcostume civico che dormicchia in noi. Comunque: auguroni!!! e speriamo che qualcosa cambi per davvero!

mercoledì 2 gennaio 2013

Italia, baratro fiscale evitato, forse, ma il lavoro?

aore12
50 lire, coniazione d'ispirazione repubblicana:
 il lavoro produttivo

Notizie da palazzo Chigi. 

Sul sito del governo italiano, in data del 31 dicembre 2012, appare l'analisi dell'anno appena trascorso gestito dal Governo tecnico di Mario Monti.

Com'è giusto che sia, l'ufficio stampa e il portavoce del governo curano e pubblicizzano l'operato dei professori. Parlano di spread e di tassi d'interesse. D'integrazione europea. Fisco. Spending review. Riduzione e tagli di enti locali e organismi pubblici. Costi della politica. Rivedere le spese militari per ridurre gli sprechi e migliorare risorse e produttività (produttività? Sembra inappropriato parlare di produttività laddove si spende molto per gli armamenti e pochissimo per la tutela giuridica del cittadino).

E poi si legge anche di competitività del Paese. Secondo il documento, l'azione di governo non è stata impostata solo sul rigore ma anche sulla crescita economica. Peccato che quest'ultima opzione non l'abbia notata nessuno! specialmente i tantissimi che vivono ai margini del sistema balordo improntato sul consumismo sfrenato che non consente ai miseri il sacrosanto lusso di comprare un kg di pane senza dover scegliere tra lo sfamarsi o il ripararsi dal freddo!

Ma poi non sono del tutto incoscienti, e una nota d'incertezza, chiarificatrice della realtà vera di questi ultimi provvedimenti, si riscontra laddove si legge:
“Si è cercato di eliminare i colli di bottiglia che frenano l’economia del paese, aprendo il mercato ad una maggiore concorrenza; si è cercato di creare un ambiente favorevole per le imprese, attraverso le liberalizzazioni e le semplificazioni (come per esempio nel segmento ambientale e nelle procedura di disinquinamento dei poli industriali contaminati); si è puntato sulle infrastrutture per favorire i collegamenti e la mobilità all'interno del paese e da e verso l’estero.”
appunto, si è cercato ma non riuscito!

E ancora parla di produttività e competitività per attrarre investitori esteri. E di liberalizzazione del mercato del gas e dei carburanti. Banche assicurazioni corruzione legalità.
Insomma una logorroica esposizione del normale lavoro attinente alla politica, effetti mai ottenuti!, se vogliamo realmente guardare in faccia la realtà in virtù delle tante famiglie che vivono condizioni di ansie e peregrinazioni giornaliere.
Ma l'ultima chicca, il regalino che il governo tecnico ci ha lasciato sotto l'albero e nelle culle dei presepi è l'innalzamento dell'età pensionabile a sessantadue anni e tre mesi per le donne e sessantasei anni e tre mesi per gli uomini con 42 anni di lavoro e contributi versati. (dimenticando che il lavoro è ormai preistoria).
Quindi si presuppone che abbiano creato opportunità di lavoro. Niente. Niente lavoro, solo parole!
Parole scritte che evidenziano i limiti degli uomini ancorati a numeri, spread, soldi, finanze e affari. che secondo i centristi e quanti appoggiano l'agenda Monti dovrebbero continuare nell'azione risanatrice, anche a costo di sviluppare  nuove sacche di povertà. Ma, un'azione analoga a quella fatta da Obama in America per evitare il baratro fiscale alle famiglie italiane no?

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