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mercoledì 21 gennaio 2015

Capo Colonna e le certezze dei tecnici

La Bonomi lascia? Bene!

reperto (simbolo) del tempio di Capo Colonna dedicato ad Hera Lacinia


Finalmente, il maldestro tentativo di cementificare l'area di Capo Colonna pone fine allo scempio fin ora perpetrato da quanti preposti alla tutela e alla valorizzazione archeologica della Calabria.


È uno strano modo di intendere come “conservare la storia” e i beni archeologici della Calabria quello inteso dalla scuola capeggiata dalla sovraintendente ai beni culturali Bonomi.

Negli anni addietro abbiamo scritto e documentato come i tecnici usassero i siti archeologici.
Dire che la gestione fosse pregiudizievole per la conservazione dei beni, nonché una scommessa improbabile per improbabili sviluppi turistici è un eufemismo.
Ma veniamo ad oggi: sempre i tecnici di cui sopra dicono che su Capo Colonna, vista l'esiguità dei reperti portati alla luce, cagionati da interventi erosivi di varia natura, è necessario coprire l'antica piazza con uno strato variabile di inerti, quindi livellare e cementificare così da preparare il fondo per una seconda fase ricostruttiva per ricreare una copia simile o vicina all'antico foro romano.
E qui nasce l'incomprensione.
Perché non hanno pensato e studiato un progetto ricostruttivo dell'esistente, molto più snello e accattivante anche dal punto di vista emotivo per chi si reca sui luoghi storici, piuttosto che appesantirlo con inerti e cementi invasivi?

A noi del volgo, incolti e ignoranti, non ci è dato sapere! come non ci è dato sapere delle operazioni culturali precedenti avallati dallo stesso ufficio, sempre, beninteso, dopo ore e ore di studi.
Comunque, qualche interrogativo lo poniamo a tecnici e politici:

Cosa è rimasto o si è consolidato da quando abbiamo postato le considerazioni sulle operazioni nel Parco Archeologico di Roccelletta di Borgia?

Le opere installate nella ex Scuola Agraria di Catanzaro?! Risponderà piccato qualcuno.
Ovviamente non è poco! Però ... la volontà politica e forse un pizzico di compiaciuto narcisismo di qualche dirigente nell'allestire e imporre gli eventi, prima nell'area archeologica di Roccelletta e successivamente nel parco della biodiversità, non ha dato i frutti voluti.
Poco male se, per almeno una volta, la mancanza di fondi(?) ha decretato la fine delle invasive intersezioni.

La cultura non è un effetto di scoppiettanti giochi pirotecnici men che meno una questione privata; il suo mantenimento e la relativa divulgazione è puro amore della storia dei padri e delle genti che hanno calpestato e contaminato i luoghi bruzi.

Confidiamo nel nuovo corso politico calabrese e l'impegno di quanti saranno chiamati a contribuire alla rinascita della Calabria e in special modo nel comparto della Cultura, del territorio e del turismo.




sabato 11 luglio 2009

da Kròton a Crotone, il fascino della storia



L'origine di Crotone è connessa alla spedizione achea del 700 a.c. La sua origine è suggerita dal tripode delfico impresso nello stemma cittadino che rimanda al responso dell'oracolo di Delfi, il quale, pare abbia indicato il luogo della nuova colonia agli achei. Kròton fu ricca e potente; celebre per l'imbattibile bravura dei suoi atleti e luogo dei giochi di Olimpia, di cui Milone ne fu vincitore. A Crotone sorse una prestigiosa scuola di medicina e l'ancor più rinomata scuola filosofica di Pitagora di Samo arrivato nel 530 a.c. Fonti antiche testimoniano che nel periodo della massima potenza, la polis fosse circondata da 12 miglia di mura e vantava l'egemonia delle rotte commerciali dell'odierna Calabria. Poi, passata municipium sotto il dominio romano inizia il declino.
Il sistema feudale iniziò nella metà dell'undicesimo secolo con la conquista dei normanni e nel XIII secolo gli angioini racchiusero i nuovi sobborghi dentro una cinta muraria più vasta. Per volere del viceré Pedro de Toledo, verso la metà del XV secolo, si costruì una nuova cinta muraria di forma pentagonale per contenere le invasioni turche con un nucleo fortificato, costituito da un castello con torri, baluardi e fossato; all'interno delle mura, la città è caratterizzata da un sistema urbanistico policentrico raccordato da un intricato sistema di vie strette. Ma non voglio rovinare il piacere della scoperta a quanti intendono visitare una città pregnante di storia; aggiungo solo che dal 1992 è capoluogo di provincia.
Oggi Crotone vive principalmente di turismo grazie alla sua storia ed ai tesori ritrovati nel santuario di Hera Lacinia di Capo Colonna, luogo sacro della Magna Graecia, conservati nel museo cittadino; al suo lungomare attrezzato che invita a prolungare la passeggiata verso la costa viola, Isola Capo Rizzuto, le Castella; per indicare, infine, Botricello, Sellia, Catanzaro Lido... insomma, le innumerevoli bellezze della Calabria

lunedì 26 gennaio 2015

Nuovo corso politico in Grecia e Calabria

Tsipras vince in Grecia e Mario Oliverio presenta la mini giunta in Calabria.


Maria Carmela Lanzetta, neo assessore alla cultura

Syriza, il partito di Tsipras, per poco non raggiunge il massimo dei consensi e per governare il cambiamento,
Alexis Tsipras vedrà il capo del partito Greci Indipendenti, considerato il più probabile partner di Syriza per il nuovo esecutivo.

in sintesi:
Nei piani di Tsipras c'è il ripristino dello stato sociale dei greci, quindi, tredicesima mensilità, pensioni, lavoro e rinegoziazione del debito che la Grecia ha contratto con l'Europa.

Che l'austerità sia un cancro è cosa certa. Ma con quali argomenti e quali forze Tsipras farà retrocedere o ragionare la troika? Andrà via dalla zona euro? Chiederà dilazioni a più lungo termine?

Per adesso ha vinto le elezioni. Ora c'è solo da aspettare per capire meglio la sua strategia e vedere se riuscirà a non rispettare gli accordi fatti dai suoi connazionali o più verosimilmente farne di nuovi e a miglior favore per la tenuta sociale della Grecia.

In Calabria Mario Oliverio ha spiazzato tutti col suo mini esecutivo: Lanzetta, Guccione, Ciconte, DeGaetano.

Le polemiche non mancano tra le pagine dei quotidiani che rimbalzano sui social network.

Si dice che per Lanzetta sia una retrocessione, come se giocassimo in un campionato di calcio virtuale e non fossimo chiamati a prestare, ognuno per quel che ci compete, la passione, le esperienze e la cultura al servizio della comunità.

Saltando piè pari le polemiche su Ciconte e guccione, l'interrogativo maggiore lo pone la nomina di De Gaetano. Stando a quanto scrivono i giornalisti, pare che Oliverio stesso non l'abbia voluto nella competizione politica regionale perché presente in seno al consiglio regionale per ben due volte e questo non giovava al cambiamento innovativo che si vuole apportare in regione. (ma spesso l'esperienza fa la differenza,  questo è il motivo che spinge Oliverio a investirlo assessore?)

Ma c'è anche chi cala il carico pesante sul tavolo da gioco e rispolvera il caso dei santini, moltissimi, con l'effige di De Gaetano trovati dagli inquirenti nella casa di uno 'ndranghetista del reggino alle elezioni regionali del 2010. Lasciando intendere il voto di scambio.

Ma, non potrebbe essere il contrario? Cioè una mossa per tagliarlo fuori dai giochi?

E poi, sulla retrocessione da Ministro ad Assessore regionale della Cultura della dottoressa Carmela Lanzetta non sono per niente d'accordo!
Maria Carmela Lanzetta ha dimostrato sensibilità e amore per la sua terra! È stata, per ultimo in ordine di tempo, presente e attenta nella questione cementificazione a Capo Colonna, senza dimenticare il suo impegno civico puntuale di quando, sindaco di Monasterace e per il quale fu presa di mira dalla 'ndrangheta, si procurò l'appellativo di sindachessa antimafia (per altro, lasciata sola ad affrontare il dramma politico e familiare capitatole nell'espletare le sue funzioni di donna impegnata nella gestione di un territorio difficile).


lunedì 14 novembre 2022

Migrazioni, fughe di cervelli e altro

 

E se Matteo Piantedosi, Salvini & c. fossero vissuti al tempo di Omero?

Certo che il buon cantastorie avrebbe dovuto costruire le narrazioni in maniera totalmente diversa da come ci sono state tramandate e come noi le abbiamo recepite.

Omero cantò le storie degli eroi greci nell'Odissea e l'Iliade. Favole per omaggiare i potenti che lo ospitavano con tutti gli onori sublimandone gesta forse mai accadute ma giunte fino a noi nell'alone mitico che avviluppa eroi, società e territori contaminati di storia, eventi e tanta fantasia.

Probabilmente quello scavezzacollo di Ulisse non sarebbe partito dalla sua Grecia sapendo cosa sarebbe successo sulle coste calabresi tra veti e imposizioni avrebbe dovuto ingaggiare un'altra guerra, altro che Troia! E Filottete avrebbe potuto fondare le colonie in cui curare le sue ferite; e sarebbe sorto il tempio dedicato alla dea Era Lacinia a Capo colonna.


domenica 13 luglio 2014

Catanzaro Matrimonio ultrà e reality

La signora sorride soddisfatta mentre fa qualche domanda allo sposo. Uno sposo particolare che oltre ad essere il capo ultrà dei giallorossi catanzaresi è anche consigliere comunale in quota forza italia nel comune di Catanzaro.

Non è la solita comare pettegola che va a vedere cosa bolle nelle pentole altrui. No! La signora è una giornalista che lavora per rai tre regione ed è visibilmente soddisfatta perché il capo ultrà e consigliere comunale risponde alle sue domande da vero condottiero. “Sono orgoglioso dei miei ragazzi...”. Il coro da stadio fa da colonna sonora ed è più sentito e caloroso delle solite “Ave Maria” che solitamente accompagnano gli sposi all'altare con tanto di striscioni e fumogeni.

Ma la notizia della quale andare fieri (secondo l'intervistatrice) consiste nell'essere stati notati da una emittente americana e quindi potere partecipare ad un reality a stelle e strisce col pericolo di vincerlo.

Certo, non è da tutti potere organizzare il catering del proprio matrimonio sul prato di un qualsiasi campo di calcio comunale. Neanche ai grandi campioni del calcio fino ad ora è venuto in mente.

Ed eccolo qui il genio che riesce a farsi dare dalla giunta comunale lo stadio intitolato al presidentissimo Nicola Ceravolo e disseminarlo di tavoli e relativi ospiti.

A questo punto, da catanzaresi, dobbiamo anche noi associarci alla giornalista e tifare perché il nostro vinca il reality targato america o piuttosto chiedere pacatamente se sia lecito occupare una struttura pubblica per fini privati in maniera così platealmente egocentrica (che, viste le scadenze elettorali, forse non è solo una questione di fede calcistica)?

martedì 6 ottobre 2009

per evitare infami erezioni

Ascoltare. Osservare. Meditare.
Per evitare infami erezioni.

Oggi come non mai è in atto la pratica dell’accusa. Si accusa tutti e tutto pur di trovare un capro espiatorio ai drammi ambientali, sociali e personali; quasi come a esorcizzare le catastrofi incombenti nei territori sfruttati negligentemente dalle persone avide, oppure trovare il colpevole dell’instabilità sociale ed economica che attanaglia la maggior parte dei paesi. E su chi si punta il dito se non sulle persone più in vista? Perché? Perché nei momenti di panico, è umano che si cerchi di porre punti fermi per arginare l’ignoto e le relative paure. Inizia così la caccia all'untore, che riempirà, suo malgrado, spazi cartacei e virtuali. Il malcapitato o i malcapitati, una volta segnati dall'opinione pubblica ed eventualmente dalla giustizia, difficilmente usciranno indenni. Solo il più forte si salverà. Così com’è avvenuto nel racconto del Manzoni nella storia della colonna infame: si accusa chi si vede aggirare di notte, il diverso, l’extracomunitario, il vicino di casa antipatico, l’imprenditore fortunato e finanche il capo dello stato non è esente dalle critiche.
Nulla da eccepire! Ma, per onestà intellettuale, è doveroso ricordare che chi vive e lavora nei luoghi della “colonna infame” non è mai esente da responsabilità. Tutto ciò che avviene, è merito o colpa di ogni singola persona. Come insegna la storia

sabato 25 aprile 2009

nei luoghi dell'anima: quattro passi in Calabria

Nei luoghi dell’anima
aore12


©mario iannino

Centodieci chilometri orari; và bene così! Il viaggio è lungo, meglio non forzare il motore. Dice tra sé Vittorio. Oltretutto, deve prestare attenzione al carico. Un carico estremamente delicato, costato anni di travagliato e intenso lavoro. Un lavoro fuori dal normale, esigente, che implica dedizione e onestà intellettuale, doti poco conosciute nella sfera del generico impegno per cui è sbagliato definirlo “lavoro”. Diciamo piuttosto che è un’attività che non lascia alternative anche perché non sei tu a condurla è lei che ti possiede. E Vittorio lo sa bene. A dire il vero, lui, avrebbe fatto a meno d’intraprendere l’ennesimo infruttuoso viaggio, suo malgrado sta lì, a contare le buche e le deviazioni della Salerno Reggio Calabria. Ma, il più è fatto. Ormai è questione di poco. Sta per arrivare alla meta.
“Sì pronto…no sono ancora in viaggio…sì, va bene, ti richiamo appena arrivo”. Pensare che all’inizio non sopportava il telefonino ed ora… “Sì…pronto chi parla? No ha sbagliato …Ah, è lei sì sono in viaggio. Tra qualche ora dovrei essere a Roma. Non si preoccupi a presto”. Click
“Se non mi avesse assillato con le sue telefonate avrei già chiuso da un pezzo con le fiere! Comunque questa è l’ultima!, l’ultimo canto! Poi tumulerò definitivamente teorie e illusioni! Ecco ci sono quasi... Finalmente! Adesso affrontiamo la bolgia del raccordo anulare…i divieti d’accesso, gl’immancabili lavori in corso; il traffico di via Nazionale, Piazza Venezia… Dovrei esserci: eccolo là! Sì è lui”.
“Maestro! Venga da questa parte, venga. Giri a sinistra, oltre il cancello c’è l’entrata secondaria.”
“Grazie! (l’inizio sembra buono! Almeno non sto col patema d’animo dell’intralcio al traffico…)”
“Si accosti ancora un po’…così! A posto! Ben arrivato! Ha incontrato difficoltà nel viaggio?” “No! Grazie. Tutto bene! Comodo questo cortile…anche l’ambiente interno è ben strutturato.” “Sì è una gran comodità! -Incalza il gallerista- Vedrà, qui è diverso. Abbiamo dei clienti esigenti, come le dicevo al telefono; non per invogliarla a venire, d'altronde, stasera se ne renderà conto: i nostri collezionisti hanno il palato fine.” “Non lo metto in dubbio, ma ora posizioniamo i lavori.” “Non si preoccupi Maestro, tra poco arriverà il nostro critico insieme a due operai, sarà lui a curare il montaggio della mostra! Venga, andiamo a mangiare un boccone, ha bisogno di ritemprarsi non vorrà crollare durante l’inaugurazione, spero. Venga! Proprio qua dietro c’è una trattoria niente male, noi ci andiamo spesso…”.

Il rituale si ripete: dopo il lavoro manuale per concretare attraverso il mestiere i suggerimenti dell’anima, Vittorio, si ritrova all’ennesimo appuntamento espositivo non più con l’entusiasmo giovanile ma con l’amara esperienza di chi ha cozzato più volte contro il muro delle lobby pilotate e l’indifferenza della collettività massificata. La realtà quotidiana, quella che fa i conti in tasca, ha avuto il sopravvento, ha sussurrato, urlato, imposto la sua logica, e vittoriosa ha asservito le intelligenze alla cruda indolenza dell’evoluzione tecnologica e mercantile: nel sibilo ringhioso degli affari non c’è spazio per la crescita poetica: è il denaro che conta che rende forti e potenti che muove le platee mondiali e apre a crociate mistificatrici . È ancora presto per la città del sole; è pura utopia caro Fra’ Tommaso! Chissà se mai si avvererà il tuo sogno.

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