mercoledì 31 ottobre 2012

Province, ricucito il territorio catanzarese

Tra un anno le elezioni per il rinnovo delle 51 province.


Venti anni è durata l'autonomia di Crotone e Vibo Valentia nei confronti di Catanzaro.

Il sei marzo del 1992 Crotone e Vibo Valentia si staccavano dalla provincia di Catanzaro e acquisivano il rango di province. Oggi, 31 ottobre 2012, il decreto legge approvato dal governo Monti, riduce le amministrazioni provinciali d'Italia da 86 a 51. nella forbice cadono anche Crotone e Vibo che ritornano come figliol prodighi nel palazzo di vetro di Catanzaro.

Dal 1° gennaio prossimo le giunte delle province italiane saranno soppresse e il Presidente potrà delegare l'esercizio di funzioni a non più di 3 Consiglieri provinciali.
Il riordino delle province è stata l'occasione che ha spinto numerosi Comuni a chiedere lo spostamento in un'altra provincia, confinante con quella di appartenenza, per ragioni di maggiore affinità territoriale e socio-economica, si legge nel comunicato di palazzo Chigi.

Dal 1° gennaio 2014 diventeranno operative anche le città metropolitane, che sostituiscono le province nei maggiori poli urbani del Paese.

Le province accorpate sono: Verbano-Ossola e Novara; Biella e Vercelli; Asti e Alessandria; Savona e Imperia; Como, Varese e Lecco; Milano e Monza-Brianza; Lodi, Cremona e Mantova; Padova e Treviso; Verona e Rovigo; Parma e Piacenza; Reggio Emilia e Modena; Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini; Massa Carrara, Lucca, Pisa e Livorno; Firenze, Pistoia e Prato; Siena e Grosseto; Perugia e Terni; Macerata, Fermo e Ascoli Piceno; Viterbo e Rieti; Frosinone e Latina; L'Aquila e Teramo; Pescara e Chieti; Campobasso e Isernia; Foggia e Barletta-Andria-Trani; Taranto e Brindisi; Potenza e Matera; Benevento e Avellino; Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia.
La riforma prevede il divieto di cumulo di emolumenti per le cariche presso gli organi comunali e provinciali. "Resta altresì ferma l'abolizione degli Assessorati. Infine gli organi politici devono avere sede esclusivamente nelle città capoluogo.

Il Consiglio dei ministri ha poi condiviso la proposta della Conferenza Stato-Regioni sul taglio dei costi delle Regioni che dovrebbe portare a un risparmio di 40 milioni di euro all'anno.
Le elezioni per il rinnovo degli organismi degli enti si terranno nel novembre del 2013.

martedì 30 ottobre 2012

quel pasticciere di Bersani

caro Karl, il tuo pensiero è superato.
Con quasi il 31% Crocetta diventa presidente della Trinacria. Nasce il PDUC (partito democratici unione di centro) composto da Bersani e Casini in versione cannolicchi alla siciliana. Ma per governare il nostro Crocetta deve comporre un vassoio con tanta glassa un po' di zeppole, cannoli e ossicini di marzapane al pistacchio e pasta di mandorle.
La rinomata pasticceria siciliana ha, da ieri, un nuovo ingrediente, forte, rivoluzionario, innovativo che fermenta subito e raccoglie la maggior parte dei gusti (il 18%) di quel 47% di buongustai che non hanno voluto mancare all'appuntamento.
Adesso i due grandi chef, Bersani e Casini, sono ai fornelli. Vediamo cosa riescono ad inventare con ingredienti simili:
PD-UDC Rosario Crocetta 30,5% Seggi totali 39. PDL Nello Musumeci 25,7% Seggi totali 21. M5S Giancarlo Cancelleri 18,2% Seggi totali 15. G. SUD Gianfranco Micciché 15,4% Seggi totali 15.
Comunque vadano le cose, a questo punto, le primarie tra Bersani e Renzi sembrano inutili. La nascita del nuovo grande centro che ha preso forma nelle officine culinarie siciliane, composto da PD, UDC, API e PSI, esige un duello tra Bersani e Casini affiancati da Rutelli & C. con buona pace di SEL e quanti ancora conservano i semi del pensiero marxista.



lunedì 29 ottobre 2012

anche chi si astiene finanzia i partiti

Come funziona il rimborso ai partiti?


Dopo il referendum del 1993 che aboliva il finanziamento pubblico ai partiti, i signori della politica hanno attuato delle modifiche alla legge in modo da aggirare l'ostacolo posto dai cittadini.
Per far sì che dalle casse dello Stato possano continuare ad arrivare nelle tasche dei (tesorieri?) partiti i soldi pubblici, nel 1999 è stato istituito un meccanismo, valido ancora oggi ma, migliorato a favore dei partiti con successive modifiche.
Mentre la legge del 1999 istituiva un fondo attivo per un solo anno, il cui ammontare era stabilito moltiplicando gli elettori per 4.000 lire (cioè 2,07 euro) già nel 2002 veniva modificata “riducendo” il costo di un elettore a 1 euro, ma attivando la ripetizione annua per tutta la durata della legislatura, perciò aumentando potenzialmente il costo a 5 euro ad elettore.

A questo punto, un cittadino qualsiasi, nauseato da tanta spregiudicatezza, per non ritenersi “cornuto e mazzijato” potrebbe pensare, come dimostrazione estrema, di astenersi dal votare. Ma i politici le pensano tutte, quando si tratta di tutelare i propri interessi... e proprio per questo il numero degli elettori non è stabilito in base a quanti votano di fatto alle elezioni, ma guardando al numero di potenziali elettori, inclusi, quindi, anche quelli che scelgono di non votare.

due modi diversi di intendere la politica

Anche Di Pietro è stato beccato con le mani nella marmellata?

A sentire quanto è emerso dall'inchiesta di Report denominata “gli insaziabili” sembrerebbe proprio di sì! Specie quando la giornalista Sabrina Giannini porta a conoscenza del lascito fatto dalla marchesa Borletti a Prodi e Di Pietro.
la signora Maria Virginia, detta Malvina, dall'Inghilterra spiazza tutti, compresi figli e fratelli: «Do il venti per cento di quello che ho a Prodi e Di Pietro». Perché? «Sono le persone che più hanno da dire al nostro Paese, riflettono la miglior parte degli italiani». È il novembre del ' 95, Prodi gira in pullman per arrivare a Palazzo Chigi. Di Pietro, da un anno ha lasciato la toga ed ha tanta voglia di fare politica ma ancora non è sceso ufficialmente in campo.

Nel 1995, racconta Maria Virginia Borletti, figlia del produttore milanese di macchine da cucire, decide di donare a Di Pietro e Romano Prodi una parte dell’eredità, quasi un miliardo di lire.
Romano Prodi li mette a disposizione del suo partito perchè ritiene che non gli siano stati dati “per la sua bellezza” ma per l'impegno politico suo e del suo movimento.
Di Pietro, nella nota memoria consegnata al magistrato, dichiara di avere usato la donazione Borletti per l’acquisto di immobili”. E davanti alla Giannino ammette: “Certo che la parte che mi ha dato in donazione l’ho usata personalmente”. La giornalista insiste: “Solo a lei?”. E Di Pietro: “E certo che me l’ha data a livello personale”.

domenica 28 ottobre 2012

Serra, finanziere dalle umili origini, convince in 1/2ora

lucia annunziata
Ho visto il programma di Lucia Annunziata. Ospite il finanziere Davide Serra, bocconiano, allievo di Monti, fondatore di Algebris una società con sede nelle Cayman e sostenitore di Matteo Renzi; come Renzi è un fiume in piena. Risponde senza pensarci su due volte e questo lascia intendere che è in buona fede, anche se condisce il discorso con troppi inglesismi. Davide Serra non ha alle spalle un impero economico. Si è fatto da sé! Ha lavorato in banca in Inghilterra e dopo essersi fatte le ossa, decide di spiccare il volo in compagnia di alcuni soci fonda Algebris, una società finanziaria che muove un casino di soldi per conti di risparmiatori che intendono investirli per guadagnarci su. E visti i risultati ottenuti, pare funzioni benissimo! Allora perché questo giovane finanziere prende a cuore la politica di Renzi?
Davide dice di essere attratto dalla semplicità del programma di Matteo! E inizia col cavallo di battaglia del rottamatore: l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Su questo argomento si sono spesi fiumi di parole e carrellate d'inchiostro oltre ad un tormentato referendum che i politici hanno aggirato con l'inganno!

Davide Serra e Matteo Renzi
Ma lo scandalo è scoppiato dal modo in cui si sono riuniti Serra e i suoi amici insieme a Matteo Renzi.
Dopo le polemiche innescate dalla cena a porte chiuse per recuperare fondi a favore di Renzi, accettare un invito al buio con Lucia Annunziata per chiarire alcuni aspetti della vicenda, devo dire che c'è voluto coraggio e onestà intellettuale per esporsi al pubblico televisivo e alle domande senza rete del Mastino. E, mentre Serra rispondeva alle domande incalzanti non ho potuto fare a meno di dire ad alta voce: questo qui mi convince!, sono d’accordo con lui. Della sede nelle Cayman, così come ha spiegato lui, mi interessa poco, anzi per niente visto che paga le tasse e fa tutto in maniera legale; d'altronde, oggi, nessuno può impartire lezione di integrità a nessuno. È legale? E allora va bene. Perchè demonizzare a tutti i costi anche la finanza buona? Spero solo che non sia un'ennesima parvenza di perbenismo pre-elettorale (volgarmente detta presa per il culo!) il resto è tutto ok!





sentenze e visibilità mediatica

Cronaca delle ultime ore:


Da una parte Salvatore Parolisi che ha una sentenza pesantissima: l’ergastolo con l’imputazione di avere ucciso la moglie Melanea Rea in un bosco con 35 coltellate; e dall’atra Silvio Berlusconi condannato a 4 anni che si riducono a 1 per via dell’indulto nonché l’interdizione dai pubblici uffici perché ritenuto “socialmente e fiscalmente pericoloso” rimbalzano nelle piazze medianiche con toni e colori differentissimi come lo sono i relativi “imputati”.

In questo momento a un caporale, che abbiamo visto piangere in televisione, smarrito, confuso, pieno di contraddizioni e paure per alcune storie libertine consumate alle spalle della moglie,  gli è stato imposto l’ergastolo e tolto la patria potestà sulla figlioletta.
Per un disguido, la sentenza è stata letta mentre lui si trovava nei sotterranei del tribunale e quando è giunto in aula il giudice gli ha chiesto se voleva ascoltarla ma lui, Salvatore Parolisi, ha rifiutato di sentirla e si è dichiarato innocente. Gli avvocati difensori aspettano di leggere le motivazione della sentenza per inoltrare ricorso.

Silvio Berlusconi ha fatto incetta di denunce, avvisi di garanzie, processi. L’avviso di garanzia più eclatante gli è stato notificato in mondovisione quando era Presidente del Consiglio, all’inizio della sua avventura politica. Il governo cadde e noi italiani perdemmo la faccia. Tra alti e bassi, interventi sulla “giustizia”, decreti legge, sfiducie reciproche tra destra e sinistra, intercettazioni ambientali, bugie e mezze verità sono trascorsi venti anni. Il risultato è, oggi, sotto gli occhi di tutti: recessione, perdita del lavoro, delocalizzazioni produttive, povertà galoppanti per il 90% della popolazione italiana, ovviamente non tutte queste vicende sono imputabili unicamente a una sola persona o a un solo partito.
I rapporti internazionali, ormai deteriorati, fanno decadere il governo Berlusconi, (l’ultimo?) e mettono alla guida del Paese il Governo dei Professori con a capo Monti.
Berlusconi sembra aver deposto le armi ma la sentenza di condanna di ieri a 4 anni per frode fiscale e 5 anni d’interdizione dai pubblici uffici gli ridanno carica e torna in campo per un’altra battaglia contro quella che lui stesso ha definito magistraturocrazia.

giovedì 25 ottobre 2012

vendesi verginità, altro modo di lavorare

vendono all'asta la propria verginità, e ci riescono!
Che per disperazione e fame si potesse vendere un rene l'abbiamo già visto! Che per finire gli studi si facessero piccoli lavori si è sempre saputo! Ma vendere la propria verginità col beneplacito dei genitori... che dire? Lascia sconcertati!

Eppure è successo!
Una studentessa brasiliana di origini italiane si è messa in vendita su un sito e la sua verginità è stata venduta per appena 780 mila euro ad un giapponese che andrà a riscuotere la vincita a bordo di un aereo e “consumerà” in un luogo sconosciuto.
Sempre sullo stesso sito, ma in netto ribasso, è stata venduta la prima volta di un ragazzo. Ad acquistarla una signora brasiliana per la modica cifra di 3 mila dollari.

A chiusura dell’asta le due immagini dei ragazzi sono apparse sul sito con l'etichetta “venduti”.
Secondo i media australiani, Catarina Migliorini, questo il nome della ragazza, è estremamente contenta. Ha parlato con la sua famiglia in Brasile ed erano tutti felici per lei.
Così perlomeno ha spiegato Jason Sisely, la regista che realizzerà un documentario sulla storia di Catarina e del ventunenne russo Alexander, anche lui “venduto” in questa singolarissima asta.
«E’ solo un lavoro», ha affermato la ragazza alla stampa brasiliana, «in questo modo riesco a viaggiare, a girare un film e a guadagnare denaro. E poi se lo si fa una sola volta nella vita non divento mica una prostituta».
La Sisely ha sottolineato che l’incontro avverrà in modo sicuro, l’acquirente Giapponese, identificato con il nome di “Natsu”, dovrà utilizzare un profilattico e sottoporsi ad analisi mediche.

ora legale, conviene davvero?

Nella notte tra sabato 27 e domenica 28 di ottobre dobbiamo ricordarci di spostare le lancette dell'orologio un'ora indietro.

La differenza è di un'ora, ma per i bambini e per quanti soffrono di disturbi del sonno è uno stress non indifferente.

Secondo gli esperti, le conseguenze del disagio, causato nell'organismo costretto a risintonizzare i ritmi biologici, dovrebbero neutralizzarsi nel giro di due o tre settimane.

In compenso risparmieremo qualche kw ora di energia elettrica che, però, nella pratica quotidiana è vanificata dal consumo richiesto per illuminare il buio del crepuscolo.

Un po' di storia:
In Italia l'ora legale è stata adottata per la prima volta nel 1916 ed è rimasta in vigore fino al 1920. Tra il 1940 e il 1948, durante la seconda guerra mondiale, fu abolita e ripristinata diverse volte.
È nel 1966 in periodo di piena crisi energetica che è adottata definitivamente a seguito di una legge del 1965. 

Ma siamo davvero certi che queste "forzature" delle leggi fisiche e astronomiche tese a recuperare un'ora di luce alla fine sia davvero un risparmio? 
Esperti ed opinione pubblica sono decisamente divisi su questo argomento.

mercoledì 24 ottobre 2012

choosy, la goccia che fa traboccare il web

Scaricare la rabbia sui figli degli altri non è una cosa carina! Dire che i ragazzi non debbano fare gli schizzinosi e quindi devono accettare qualsiasi tipologia di lavoro non è una cosa saggia! Definire bamboccioni o sfigati quanti non riescono a laurearsi in tempi brevi è da superficiali! Imporre tasse indiscriminatamente non è fare politica del welfare ma asservimento e freddo tecnicismo.


La polemica impazza in Italia.

Dopo le ultime battute della Ministro Fornero sulla disponibilità dei giovani choosy, troppo esigenti, pignoli e incontentabili, quindi insofferenti ad accettare lavori poco gratificanti, i giovani, e non solo, si sono rivoltati. La rabbia quotidiana che:
cresce lenta quando parli al telefono per quattro ore senza concretizzare nulla, ti fa girare e rigirare tra le mani un prodotto qualsiasi al supermercato o sulle bancarelle del mercato rionale paragonando prezzo e qualità;
induce a dire no alla pizza con gli amici; ti fa sentire reietto perché non hai i soldi neanche per un cerotto.

Questa rabbia ha tirato in ballo i figli dei dirigenti, professori, ministri e politici che, guarda caso, sono tutti ben sistemati! Sarà un caso? O sono più bravi, studiosi e intraprendenti dei loro coetanei per davvero? Oppure è semplicemente il vecchio cuore familistico che tende a far vedere il bello anche laddove non c'è?

Bando alle ciance, piuttosto che parole buttate al vento, neologismi e frasi astratte, vorremmo vedere progetti concreti che diano speranza ai giovani e serenità a quella vasta classe di precari inoccupati, esodati o senza nessun salario sociale che vivono grazie alla solidarietà della famiglia.

martedì 23 ottobre 2012

Firma la petizione di Report

Sul social gira un post allarmistico (per lo meno così mi è sembrato!). Invita a firmare una petizione a favore di Report contro la Rai che sembra (almeno per come è impostato il post) voglia chiudere la trasmissione di Milena Gabanelli.
E no! Qui si mina l'informazione libera nelle fondamenta! Non è possibile lasciare che ciò accada!!!
apro con una certa apprensione il post ed ecco cosa dice:

La TV nazionale Rai non garantisce piu' ai giornalisti di Report (rai 3) la copertura legale. Significa che gli inviati di Milena Gabanelli, da sempre attivi nel denunciare le illegalita' e i soprusi che ci circondano, dovranno provvedere di tasca propria alle spese legali cui, da bravi inchiestisti, vanno continuamente incontro. I sottoscritti firmatari con la presente CHIEDONO alla societa' RAI Radiotelevisione Italiana S.p.A, il ripristino della copertura legale per gli inchiestisti del programma Report, trasmesso su Rai3, al fine di assicurare il libero esercizio della loro professione per arrivare alla verita' e rivelarla agli italiani.

Chiedo: cosa c'entra la tutela legale con il prosieguo della trasmissione?
Se gli inchiestisti lavorano bene, con oculatezza e tatto professionale non dovrebbero temere nulla. D'altronde, dalla loro parte, hanno prove documentali inoppugnabili!  
Altra cosa è dire il falso e diramare notizie tendenziose. Ma questo non è nello stile della trasmissione!

lunedì 22 ottobre 2012

Mastrapasqua e C. dirigenti evergreen, funzionano davvero?

Milena Gabanelli e sullo sfondo
Mastrapasqua il manager più "occupato d'Italia"
L'ing. Paolo Monferino dichiara di essere pensionato e di non lavorare per i soldi! Così ha detto alla giornalista di Report che ha condotto un'inchiesta sui dirigenti italiani che governano aziende e settori della pubblica amministrazione.
L'ing. Monferino è assessore alla sanità del Piemonte. Messo lì da Cota dietro consiglio di Marchionne. Consiglio, sia ben chiaro, richiesto dal presidente Cota!
C'è da dire che in Piemonte il modello Fiat è tenuto in considerazione da tutti persino dal sindaco di Torino Fassino! Tant'è che Fassino stesso, sempre nella puntata di Report del 21 ottobre 2012, ha dichiarato che le ottime professionalità formatesi in Fiat non possono essere disperse e che anzi debbano essere valorizzate e occupate nei contributi per il territorio.

Però, c'è un però... può, in un clima pesante come questo che stiamo subendo, una Istituzione pubblica come la Regione, la Provincia, il Comune, in una parola, lo Stato permettere che scorrano fiumi di soldi nei conti correnti di certa solita gente?

Report ha girato il coltello nella piaga delle miserie indotte; nelle nuove e vecchie povertà! Ha evidenziato, se fosse ancora necessario, che da una parte continua ad esserci un benessere scandaloso, se si pensa che un solo stipendio di uno dei dirigenti intervistati potrebbe fare la gioia di 20/40 famiglie che sopravvivono con 10/20mila euro l'anno, e dall'altra miseria, cassintegrati, esodati e sfiduciati che neanche tentano di trovare lavoro data la lottizzazione appena accennata.

È scandaloso apprendere che ci sono dirigenti (validissimi, per carità!) con più incarichi, riccamente remunerati nonostante percepiscano pensioni e relative buone uscite alle quali si assommano ulteriori stipendi mensili e relativi trattamenti di fine rapporto da capogiro!
Altro che Cayman, paradisi fiiscali, l'America è qui in Italia, nel circolo di Cernobbio dove si radunano le vacche grasse dell'economia nostrana per essere dislocate nei vari pascoli.

domenica 21 ottobre 2012

al capezzale della seconda Repubblica

Bersani, Renzi, Alfano, Casini, Fini e compagnia cantando, mi sa tanto che ci stanno prendendo in giro come hanno fatto sempre. A nulla sono serviti gli scandali e le collusioni col malaffare. Né, il cambio di simboli, sigle e colori. … a sentirli uno per uno, hanno tutti ragione! Ognuno sa convincere. Vogliono rottamare, ripartire con una nuova squadra, demonizzano, a volte, Monti e il suo governo tecnico, salvo poi appoggiarlo ed elogiarlo per aver ridato credibilità all'Italia. Demonizzano le banche e la finanza che, ricordiamolo, sono state le cause dell'attuale povertà dei ceti sociali più deboli.
Insomma assistiamo stancamente al solito copione che mette tutti contro tutti, consente di tirarsi fuori dai problemi politici e lascia che siano altri a sporcarsi le mani con misure impopolari per tamponare la crisi. ma di lavoro e sostegno alle famiglie e ai giovani non c'è traccia!

Non so proprio se questa sia la strada più idonea per uscire dalle paure del momento; so solo che fino ad ora il Governo e il Parlamento ci hanno chiesto e imposto solo sacrifici per risanare errori fatti dai dirigenti che avrebbero dovuto controllare le politiche economiche e sociali dei Paesi dell'Unione Europea e, principalmente, dell'America, perché non possiamo dimenticare che la crisi l'hanno provocata in USA e poi si è propagata come un virus nel resto dell'Europa e nei Paesi che in qualche modo sono economicamente nel mercato a stelle e strisce.

un dato è certo: anche la seconda Repubblica è deceduta per troppi scandali. Con l'avvento della nuova era:

Riusciranno i nostri pinocchietti a diventare umani?

sabato 20 ottobre 2012

dipendenza e tirannia dei social network

il nuovo pulsante di facebook: paga per promuovere!
Quando smetti di essere uno/a sfigato/a secondo il social più conosciuto?
Quando superi i 200 amici e scompare il bottone “cerca amici” dalla tua bacheca!

Certo che se le inventano tutte pur di guadagnare sulle fobie dei navigatori (frustrati?, come ha detto un neuropsichiatra intervenuto sul tema della dipendenza da internet.)
E, a proposito di strategie di marketing sui social network, facebook che fa? Sì, ti dice che l'iscrizione rimane sempre gratuita, (sfido io, dove troverebbe tanti polli da spennare così a buon mercato?) e nel frattempo fa comparire una parolina sotto i tuoi “pensieri” che invoglia a pubblicizzare al massimo le cazzate che si scrivono: PROMUOVI IL POST! E per soli pochi euro le tue cazzate saranno visibili al mondo intero. Come se non bastasse tutta la spazzatura che stiamo buttando in quello che dovrebbe essere o avrebbe dovuto essere lo strumento d'incontro e confronto democratico per eccellenza.

venerdì 19 ottobre 2012

in Italia può succedere che

Troppe “fatalità” ammazzano la democrazia e la speranza di legalità!


catanzaro, via magenta
Può succedere che in Italia “a propria insaputa” si diventi proprietari di case e che interi consigli regionali siano collusi con la parte malata dell'imprenditoria. Può anche accadere che per faciloneria qualche politico compri i voti dalla mafia o 'ndrangheta, come dir si voglia, e che poi questi venga ricattato. E può anche succedere che taluni comprino i voti per essere eletti in qualche comune dai più poveri per 50 euro, che affamerà in seguito.
Può succedere che qualche esponente politico in corsa per Italia dei valori perda le elezioni a causa di brogli durante lo scrutinio in una sezione, (una per tutte la 85 di Catanzaro) e poi sia proclamato consigliere dalla magistratura chiamata ad indagare sulle anomalie riscontrate durante tutta l'operazione elettorale.

Può succedere che vengano assegnati a… qualche società no profit ?, dei terreni pignorati dal comune per scopi sociali quale l'edilizia popolare e affini.
Può succedere che, per varie ragioni, questi terreni siano socialmente infruttuosi per anni fino a quando qualcuno non inizia a chiedere spiegazioni o, cosa ancora più temibile, stia per scadere la concessione.
A questo punto, ecco spuntare, dopo le recenti piogge, non più lumache ma... due porte di calcio!

L'abbandono è ripristinato a colpi di benne dalle ruspe.
Come per incanto, là, dove crescevano erbacce e la gente raccoglieva cicorie e lumache, ai bordi del decennale scheletro in muratura fatto di colonne e un solaio che, nelle intenzioni iniziali dei soliti noti, avrebbe dovuto essere un centro sportivo polivalente con annessa piscina coperta e bla bla bla, ecco spianato un campo di calcetto! un campo di calcetto??? Un altro?? non bastano quelli costruiti sempre sul terreno comunale affianco alla chiesa del quartiere?

Può succedere; in Italia può succedere e questa volta è successo a Catanzaro.

mercoledì 17 ottobre 2012

la disinformazione ai tempi del web

Navigando nel web mi sono imbattuto in un articolo di Carlo Formenti pubblicato sul Corriere della sera il 28 febbraio del 2011 dal titolo:
La “Disinformazia” ai tempi del Web
sottotitolo:
Identità Multiple per Depistare.
Articolo interessante! Ed è per questo motivo che lo ripropongo ai lettori del blog e all'attenzione di quanti credano che la delazione sia un'arma da usare con disinvoltura nei confronti dei concorrenti più “bravi”.
Internet, si dice, è un medium più democratico di quelli tradizionali perché non può essere usato come strumento di manipolazione dall'alto  le opinioni si formano liberamente attraverso un dibattito in cui tutti possono prendere la parola per confrontarsi «alla pari».


Ma le cose non vanno sempre così. Lo sa bene George Monbiot, blogger e firma del Guardian, impegnato in una crociata personale contro le pratiche di disinformazione messe in atto da governi e corporation per inquinare i dibattiti che si svolgono su forum, mailing list e social network fra cittadini, consumatori e utenti.

La tecnica più in voga usata, fra gli altri, dal governo cinese per attaccare i blogger dissidenti e dall'industria del tabacco per screditare le campagne contro i danni del fumo passivo, consiste nell'arruolare squadre di agenti provocatori per far degenerare in rissa le discussioni, spargere false informazioni, diffamare le persone e le istituzioni che si vogliono screditare, ecc.
Sembra tuttavia che queste strategie stiano per compiere un salto di qualità:

Un noto e prestigioso blog politico americano, il DaiIy Kos, scrive infatti di avere ottenuto da una «gola profonda» alcune mail (delle quali pubblica stralci) sottratte alla società HB Gary, che fornisce servizi a varie agenzie governative Usa, come la Cia e il ministero della Difesa, dalle quali si scopre che l’azienda in questione sarebbe dotata di software di «persona management», cioè di programmi che consentirebbero a un soggetto impegnato in una campagna di disinformazione di assumere contemporaneamente fino a 70 identità (profili di social network, account in forum, ecc.) gestendole in parallelo;
il tutto senza che si possa scoprire chi tira i fili di queste marionette virtuali. E’ normale, si dirà, la «disinformazia» è antica come il potere.
Ma la rapidità con cui il potere ha saputo reinventarla nell'epoca di Internet suscita una certa rabbia: «bombardare» le masse dall'alto con false informazioni non è bello, ma infiltrarsi in un ambiente dove la gente credeva di poter finalmente mettere liberamente a confronto le proprie opinioni è molto più vile e disgustoso.


martedì 16 ottobre 2012

patente e carta d'identità sulle torte degli italiani insieme alle candeline

documento di riconoscimento elettronico unico
D'ora in poi, ho un altro motivo in più per odiare i compleanni! Non tanto perché ricordano  il tempo che passa inesorabilmente e i tantissimi festeggiamenti con raduni in scenografie impressionanti, festoni, trombette, torte dolciumi, ma quanto per i regali inutili o addirittura riciclati che si ricevono.
Ricordare i compleanni è tutta fatica e soldi sprecati. A proposito di soldi, dal prossimo compleanno dovremo mettere in preventivo qualche euro in più per il rinnovo della patente, della carta d'identità e dei documenti personali che stanno per scadere.

Pare che qualcuno dei piani alti abbia studiato un piano che è diventato legge dello Stato da mettere in pratica alla prossima scadenza.

Non so a chi sia venuto in mente ma questo qualcuno ha fatto una leggina che assomma le scadenze di tutti i documenti rilasciati dalle amministrazioni dallo Stato il giorno stesso del compleanno dei titolari. Dicono: per non dimenticare le scadenze importanti, ma a me mi pare 'na strunzata!

Mettiamo che uno sia nato in un giorno particolare come potrebbe essere Natale o giù di lì, oppure il 15 agosto o comunque in estate, che deve fare? Interrompere le ferie e correre in comune, all'ASL o all'ACI per rinnovare patente, carta d'identità, tessera sanitaria ecc?

Meno male che hanno pensato di fare un unico documento elettronico che assomma codice fiscale, tessera sanitaria e carta d'identità, almeno si risparmia qualche passaggio.
Quindi al prossimo compleanno ricordiamoci di comprare insieme alle candeline da mettere sulla torta i bolli e fare i dovuti versamenti di legge per rinnovare patente, passaporti e quant'altro.


lunedì 15 ottobre 2012

le installazioni contronatura di Damien

Leggo che Damien Hirst, uno degli artisti contemporanei più quotati al mondo, è additato dagli animalisti per aver sacrificato 9000 farfalle in una delle sue installazioni presso la Tate Modern di Londra.

L'installazione “incriminata” genera interrogativi legittimi, non solo negli animalisti ma in tutte quelle persone che pur nutrendosi d'arte s'interrogano e pongono il quesito atavico su ciò che è eticamente lecito e cosa non lo è, anche nei linguaggi della creatività, “anarchica” per antonomasia.

Insomma, senza farsi troppe pompe mentali o giocare sulla sorpresa scandalistica che l'operazione potenzialmente può provocare, chiedersi fino a che punto l'uso e l'abuso di certa “mercanzia” può far bene all'arte? Se poi, la licenza di “uccidere” presuppone temi come l'eutanasia attraverso le forme di vita elementari, come in questo caso, delle farfalle, che già per natura non sono molto longeve, di certo si può parlare di morte della cultura ma non di arte.

domenica 14 ottobre 2012

Bersani apre le primarie a Bettola e convince

Come una volta, si sente parlare di politica per strada, davanti alle benzine e nelle officine. A tenere banco è il figlio di un benzinaio che non nasconde la calvizia con un toupe o costosi trapianti, uno del popolo che parla al popolo e rispolvera parole dimenticate tipo “collettivo”, “bene comune” “solidarietà” “passione politica” “Popolo!”.

Sembra di tornare indietro nel tempo, quando la politica era sentita passione e gli scontri dialettici servivano per migliorarsi e migliorare la società.
Un tempo relativamente breve dentro il quale sono naufragati sogni politici e civiltà. Un tempo in cui abbiamo assistito, con indolenza, alla soppressione della democrazia e della solidarietà. Abbiamo dato spazio, forse in ossequio alla tanto rispettata libertà, a millantatori e truffatori. Abbiamo lasciato che questi soffocassero i sogni. Abbiamo creduto alle bugie!

Oggi, è ovvio che io, in quanto facente parte di quel sillogismo posto alla base di tutti i discorsi fin ora fatti, usato per riportare alla politica la sua giusta missione, abbia ancora qualche remora e prima di ridare fiducia a chicchessia, debba essere pienamente convinto con fatti concreti da parte di quanti vogliono riscattarsi.

Troppe volte si sono cosparsi le teste di cenere; innumerevoli volte hanno professato moralità e moralismi disattesi. Per ben due volte, negli ultimi decenni, la magistratura ha dovuto rimettere in ordine i conti, indagare, sciogliere amministrazioni pubbliche espressione di volontà politiche popolari.

Bersani parla di Collettivo al servizio del Paese e, volendo usare un gergo popolare, dice che non sta facendo una briscola a due con Renzi dove chi perde sta sotto e chi vince comanda.

In questa sua semplice e felice battuta, data a Lucia Annunziata, si condensa il pensiero della sinistra che lavora per il bene comune.
Che ben venga!

sabato 13 ottobre 2012

Italia bene comune?

Catanzaro, piazza prefettura, manifestazione sindacale con Susanna Camusso
La Camusso, nella manifestazione sponsorizzata dalla “triplice” a Catanzaro ha ripetuto cose già dette fino alla noia. Cose che i più sofisti definiscono “demagogia”. Una demagogia che fa comunque bene al popolo sofferente e non sempre per cause imputabili a dirigenti o comandanti d'impresa oppure a un governo che diventa astrazione e si camuffa dietro sigle politiche. Loro, i sindacati, sono dei dirigenti istituzionali a tutti gli effetti perchè discutono e decidono sui destini delle aziende e di quanti ci lavorano dentro; analizzano e studiano i bisogni del popolo (popolo, che brutta parola così come è intesa oggi) e mediano con la classe dominante, i padroni, (parola in disuso ma che rappresenta uno scoglio duro e reale nelle trattative private e pubbliche, vedi FIAT).
Sempre nella mattinata di oggi a Roma Bersani Vendola e Nencini espongono il patto politico “per l'Italia bene comune”. E qui, la demagogia è elargita copiosamente. Bersani parla di soldi. Afferma che servono per far andare la macchina organizzativa del partito, per le manifestazioni come queste di oggi. Vero! Ma, si tassano ancora come nel vecchio PCI i parlamentari, senatori e compagni agiati che avevano a cuore i principi del comunismo?
Bersani ha bacchettato un po' qua e un po là, accontentando gli orecchi dei presenti:
"Noi, cittadine e cittadini democratici e progressisti, ci riconosciamo nella Costituzione repubblicana, in un progetto di società di pace, di libertà, di eguaglianza, di laicità, di giustizia, di progresso e di solidarietà".
Così esordisce l'appello agli italiani dei progressisti in vista delle primarie del centrosinistra e delle elezioni politiche.
"Vogliamo contribuire al cambiamento dell'Italia, alla ricostruzione delle sue istituzioni, a un forte impegno del nostro Paese per un'Europa federale e democratica. Crediamo nel valore del lavoro, nello spirito solidaristico e nel riconoscimento del merito. Vogliamo archiviare la lunga stagione berlusconiana e sconfiggere ogni forma di populismo. Oggi siamo noi i protagonisti del cambiamento e ne sentiamo la responsabilità.
La politica non è tutta uguale. Vogliamo che i nostri rappresentanti siano scelti per le loro capacità e per la loro onestà. Chiediamo che i candidati dell'Italia “Bene Comune” rispettino gli impegni contenuti nella Carta d'Intenti. Per questi motivi partecipiamo alle elezioni primarie per la scelta del candidato comune alla Presidenza del Consiglio e rivolgiamo un appello a tutte le forze del cambiamento- conclude l'appello- e della ricostruzione a sostenere il centrosinistra e il candidato scelto dalle primarie alle prossime elezioni politiche. Per l'Italia. Bene Comune".
È populismo chiedere:
dove eravate mentre si sperperavano i soldi pubblici?
Cosa facevate quando si proponevano le leggi contro il popolo sovrano?

Non è cambiando formule e ingredienti che si migliora la politica e neanche facendo del terrorismo psicologico tra la gente depressa ma facendo evolvere le coscienze.


venerdì 12 ottobre 2012

segreti, 1990

polimaterico, 1990, segreti
“segreti” c'è scritto sul dipinto datato 1990.
Il polimaterico su masonite mantiene intatta la carica espressiva. Coinvolge e intriga non solo per i segni che ho graffiato sul supporto 22 anni fa, resi ancor più potenti dal movimento delle cromie e dagli intarsi polimaterici.
Il quadro è potente! Nasconde e evidenzia giochi di potere inquietanti che non passano mai di moda ma si perpetuano coi, e, nei flussi storici, simili a maree e temporali.
Non ricordo avvenimenti precisi ma di certo, gli anni novanta furono teatro di cambiamenti epocali.
la Comunità Economica Europea diventa, nel 1995, Unione Europea. Ma i dati salienti dell'anno in questione, il 1990, sono: l'istituzione della Banca Europea per la Ricostruzione e lo sviluppo col compito di favorire la transizione dei paesi dell’Europa Orientale e dell’ex URSS verso economie aperte e di mercato. I suoi interventi, finanziati dal capitale sottoscritto dagli Stati membri, mirano a promuovere l’iniziativa privata e a fornire assistenza tecnica e sostegno finanziario per realizzare l’eliminazione dei monopoli, il decentramento e i processi di privatizzazione.
La Nazionale tedesca vince il mondiale di calcio in Italia, conquistando il terzo titolo.
    Nelson Mandela è eletto vice presidente dell'African National Congress.
    Scoppia la Guerra del Golfo (1990-1991) e le truppe irachene guidate da Saddam Hussein invadono il Kuwait.
Mentre il Premio Nobel per la pace è assegnato a Michail Gorbačëv.
22 anni sono trascorsi! E i segreti, gli imbrogli, le guerre per la supremazie, il potere, non sono scemate.

Venezia 2013, Gioni, Pietromarchi e l'arte Italiana

mario iannino, pagine in/utili, 2007-2012,
Dopo Massimiliano Gioni ecco arrivare la nomina ministeriale che designa chi dovrà curare il padiglione Italia della 55ma biennale italiana d'arte contemporanea. Bartolomeo Pietromarchi ha già tenuto la sua prima conferenza stampa ed ha esposto come intende lavorare per allestire la storica vetrina artistica.

La mostra, nelle intenzioni di Pietromarchi, diventa un’occasione per leggere criticamente alcune linee di ricerca dell’arte italiana dal 1960 in avanti non più come contrapposizione tra movimenti e generazioni ma come un atlante composto, nel tempo, con linguaggi e temi riconducibili alla antropologia storica e culturale italiana. Come, ad esempio, il rapporto con il paesaggio, la città e l’architettura, i riferimenti alla storia e al mito, la spiritualità, l’immaginario e la cultura popolare, i temi del doppio e della maschera, del rapporto tra realtà e finzione.

Il resto sarà reso noto dopo l'incontro di Gioni con tutti i curatori dei Padiglioni nazionali, previsto per il 25 ottobre.
Comunque. È confortante leggere tra le righe la volontà di sottoscrivere una dichiarazione d’amore per questo Paese più che l’idea di mettere in scena “fenomeni”.
L'esposizione, sempre nelle intenzioni di Pietromarchi, presterà attenzione ai giovani ma senza cedere al giovanilismo. Sarà una mostra che guarda alla Storia per sottolineare come e quanto questo Paese sia in grado di reinventare il presente. “Il progetto espositivo è concepito come un viaggio ideale nell’Italia di oggi e di ieri attraverso lo sguardo dell’arte.

Traducendo: senza maestri i giovani non vanno da nessuna parte. E allora ecco gli artisti del XX secolo consacrati a livello mondiale: Boetti, Michelangelo Pistoletto, Penone, Kounellis, etc etc.

Proseguire, quindi, “sulla strada di una promozione e un sostegno alle nuove generazioni per affermare la centralità nel panorama artistico contemporaneo, riconoscendo, al tempo stesso, il valore della tradizione artistica e culturale italiana, dalla quale proveniamo". 

In questo senso, il Padiglione Italia è l’occasione più importante e il contesto più adatto per far conoscere a una platea internazionale artisti, tenuti fino ad ora, fuori dalla “filiera culturale visiva istituzionale”.

Promuovere artisti, quindi, non necessariamente già "scoperti o portati per mano da firme più o meno prestigiose" riconosciuti in ambito museale ma, quantomeno, si spera, che, Gioni e Pietromarchi, finalmente, dopo avere ampliato lo sguardo e sbirciato criticamente nelle periferie, arrivino nel Padiglione Italia alla 55ma Mostra Internazionale di Venezia con nomi nuovi di validi artisti italiani. Me compreso!

giovedì 11 ottobre 2012

Venezia, biennale 2013, Arte o Business?


Bartolomeo Pietromarchi sarà il prossimo curatore del Padiglione Italia della Biennale arti visive 2013.

mario iannino,
fronte retro, sculture di carta 2012


E’ stato il ministro dei Beni culturali Lorenzo Ornaghi a designare Pietromarchi dopo aver visionato i curricula di un gruppo di candidati convocati dal ministero a presentare un progetto.
Ecco quanto si legge in una nota:”Il Ministro Lorenzo Ornaghi, nell’apprezzare assai positivamente il livello culturale delle proposte pervenute, ha sottolineato il valore complessivo del progetto di Bartolomeo Pietromarchi. Tale progetto potrà rappresentare in modo significativo il ruolo dell’arte italiana contemporanea nel quadro dei cambiamenti, estesi e profondi, che caratterizzano questa fase storica del nostro Paese”.

In effetti la fase storica del nostro Paese è un po' particolare; in Italia c'è una classe politica non adeguata alle esigenze contemporanee e, ancora peggio, assente perché incolta, sorda alle quotidiane grida scaturite dalle impellenti necessità dei cittadini.
Forse per queste semplicissime ragioni il Ministro Ornaghi ha inteso continuare sulla linea guida del Governo tecnico dei Prof. mettendo a capo di una importante vetrina internazionale d'arte quale la biennale di Venezia Bartolomeo Pietromarchi, docente della LUISS Creative Business Center. 

È da vedere se, nei fatti, le scelte di Bartolomeo Pietromarchi saranno disciplinate dalle intenzioni alte esposte dal Ministro Ornaghi che auspica la valorizzazione dell'arte e, di conseguenza, degli artisti italiani che, “in questa fase storica” governata dallo spread dagli stilisti e dalla fabbrica del marketing, sono oscurati dal Business; creativi emarginati persino nella propria terra dalla logica famelica del mercato dell'arte(?).

Non è polemica ma rivendicazione e denuncia della precarietà imposta da un sistema volutamente cieco che isola e ammanta con superficialità, validi artisti operanti nelle periferie territoriali privi di lungimiranti “sponsor influenti”.





mercoledì 10 ottobre 2012

tra Bersani e Renzi preferisco Grillo

D’alema dice che Renzi il rottamatore bluffa, che non è vero che si sposta da una parte all’altra con il camper ma che lo usa solo all’ultimo istante prima di entrare nelle città dove è prevista la sua campagna elettorale per le primarie del PD. Dice anche che l’ultima volta ha usato uno jet privato e che gli spostamenti da e per aeroporto li ha fatti comodamente in una macchinona con tanto di comfort.

Ma, c’è da chiedersi: perché Paolo Fresco finanzia Renzi dall’America? e chi è Paolo Fresco?

Paolo Fresco, presidente della Fiat di fine novecento, alla soglia degli ottanta anni, dice di essere convinto delle capacità del giovane Renzi e lo avvicina, in quanto a stile, a Obama e Blair ma soprattutto a Blair.

Blair, a me, mi preoccupa! Vista la facilità di scelta fatta a suo tempo nel sostenere le bugie di Bush il giovane. Ma non preoccupa solo me, preoccupa anche l’arcivescovo Desmond Tutu che ha chiesto che l’ex premier britannico Tony Blair e l’ex presidente Usa George W. Bush siano processati al tribunale dell’Aja per crimini di guerra per i danni causati dal conflitto in Iraq. Le loro colpe, afferma, sarebbero infatti equivalenti a quelle «dei loro colleghi africani e asiatici che hanno dovuto rispondere delle loro azioni» alla corte internazionale.
Secondo Tutu, premio Nobel per la pace per il suo impegno contro l’apartheid in Sudafrica, Blair e Bush avrebbero mentito circa le armi di distruzione di massa e l’azione militare che portò alla deposizione di Saddam Hussein. Tutto ciò avrebbe creato le condizioni per l’attuale guerra civile in Siria oltre a creare i rischi per un conflitto mediorientale più ampio con il potenziale coinvolgimento dell’Iran.
Ma rimaniamo in Italia.
Mentre scoppia la guerra per le primarie nel PD, aspettando quelle del PdL, la bonifica dalle mele marce nei vari partiti, Beppe Grillo si fa la traversata dello stretto nuotando da Cannitello, RC, a Messina per far capire due cose. 1) che il ponte non serve; 2) che usa le sue forze per attraversare le acque turbolenti della politica italiana. E chi non ha i prosciutti sugli occhi ed è stanco della solita manfrina suonata dai soliti uomini che hanno affossato l’Italia e gli Italiani che adesso, guarda un po’, sembrano cadere dalle nuvole e nessuno sa cosa facevano i rispettivi tesorieri e uomini dei partiti eletti coi voti del malaffare, non può fare altro che pensarla come me.

Reggio Calabria, tutti a casa per contiguità mafiosa


E se Scopelliti avesse ragione?


Ieri sera, su rai news, Enzo Ciconte, conoscitore dei fenomeni malavitosi che infestano la Calabria e autore di numerosi libri sulla ‘ndrangheta, ha ricordato le radici storiche della malavita organizzata e le strategie che da sempre mette in atto per penetrare nelle amministrazioni locali. In sintesi, la ‘ndrangheta a Reggio Calabria e nella maggior parte di comuni province regioni e persino nello Stato, è presente, in varie forme, da sempre!

Santo Versace, imprenditore reggino, fratello dello stilista Gianni, scomparso qualche decennio addietro, si è detto rammaricato per l’onta che i reggini e la Calabria onesta sono costretti a subire. Versace auspica, motivandolo, l’intervento dell’esercito a fianco delle forze dell’ordine tradizionali. Insomma una militarizzazione del territorio.
Santo Versace, da ex ufficiale di cavalleria crede nella forza fisica, nella soppressione o sottomissione coatta dei cattivi pensieri, non nella cultura della legalità quale forma mentale acquisita volontariamente in ottemperanza ai sani principi del vivere civile.

Giuseppe Scopelliti, intervenendo energicamente all’assemblea del consiglio regionale di ieri sera, forse perché appresa la notizia in anteprima rispetto ai cittadini, ha invitato ad alzare la schiena. Dalle pochissime immagini televisive si è intuito che l’invito/rimprovero era rivolto ai presenti. Infatti, dopo, davanti ai giornalisti ha parlato di agguato politico.
Ora, se analizziamo quanto detto da Enzo Ciconte e da altri illustri e attenti osservatori, Scopelliti potrebbe avere ragione!

La ‘ndrangheta, ma parlerei molto più semplicemente di organizzazioni lobbistiche parassitarie che abitano in pianta stabile i palazzi delle decisioni importanti inerenti gli affari degli appalti dello Stato, è sempre contigua laddove si maneggiano soldi.

Nel Pirellone lombardo, nella giunta regionale della regione Lazio, in Puglia, Calabria, Veneto. Da nord a sud e viceversa, pur vestendo panni e ambiti differenti, affaristi privi di scrupoli si sono tuffati nei forzieri pubblici e li hanno prosciugati.

Perché scandalizzarsi se gli stessi effetti li troviamo a Reggio Calabria?

Contiguità mafiosa! Questa la formula adottata da Annamaria Cancellieri per motivarne lo scioglimento dell’amministrazione comunale. Contiguità riscontrabile nel 99% dei comuni sparsi in lungo e in largo nello Stivale.

L’interrogativo che dovremmo porci, piuttosto, è un altro! E cioè: gli amministratori politici sono stati all’altezza della situazione, hanno saputo governare e tutelare il bene comune? Sono stati attenti osservatori delle leggi repubblicane?, oppure hanno instituito una repubblica a statuto speciale affine agli interessi delle lobby che li hanno supportati durante le elezioni?

sabato 6 ottobre 2012

è giunto il tempo del lavoro creativo

Si è auspicato che la tecnologia e i saperi potessero liberare o quantomeno affrancare l'umanità dalla schiavitù del lavoro.
Purtroppo abbiamo constatato che così non è! E se coi nuovi media riusciamo a divulgare concetti, progetti, immagini e quant'altro ci fa piacere pubblicare per sentirci partecipi di questo grande fratello globalizzante e mistificatore, nella vita reale di tutti i giorni ci accorgiamo di non poter fare a meno delle vecchie care abitudini che danno certezze quali la famiglia, il lavoro, le amicizie.

Il resto non conta. Non conta il sistema Italia bloccato su posizioni impensabili, immaginate ma impensabili fino allo scoperchiamento della cloaca provocata dai festini della politica affaristica , autoreferenziale e spendacciona che si sente al di sopra di tutti e tutto.
Una casta, come l'ha definita qualche osservatore arguto, piena di problemi e idiozie che non sa produrre niente di buono. Una classe da azzerare come il lavoro produttivo che crea reddito azzerato dai cialtroni della politica che siedono indegnamente nei banchi istituzionali.

Ora è il momento del coraggio! Dopo la pulizia degli indegni si deve creare lavoro.

Non un lavoro faticoso, logorante da fabbrica o miniere, non un lavoro qualsiasi tanto per essere impegnati ma un'attività che sia l'estrinsecazione personale di ognuno. Utopia? Retorica?
No! l'utopia e la retorica l'abbiamo subita fino ad oggi rimanendo impassibili davanti ai tanti commissari segretari e sottosegretari, assessori, dirigenti, primari nominati non per meriti ma perchè amici affiliati a qualcuno o qualcosa.

Dobbiamo avere il coraggio di appropriarci del lavoro produttivo, che oggi corrisponde all'uso del cervello, alla cultura, all'arte ma anche alle decorazioni, ai brevetti open.
Tutto il resto è retorica!, mentre oggi si impedisce il lavoro, lo si ostacola e si piange per la recessione che avanza,i licenziati giovani non hanno futuro, i vecchi non hanno presente e
gli esodati, o fanno lavori in nero oppure fanno la fame.

Per questo serve una classe politica attenta, intelligente e dei cittadini colti.

100% inabile al lavoro nominato sottosegretario alla presidenza

Calabria, terra dei miracoli!


C’è una terra in cui tutto è il contrario di ciò che appare. E se qualcuno crede nei miracoli, bene, può venire qui, nella terra di Bengodi, perché qui la realtà supera i sogni. Basta avere un amico influente! Un amico che preso da compassione coopti un invalido al 100% che la commissione medicolegale sentenzia sia impossibilitato al lavoro attivo e che per stare a casa, sempre gli organismi preposti, gli elargiscano una pensione mensile di 7mila e cinquecento euro, centesimo più cents meno.
Peccato che la pensione non la paghino quelli che gli e l’hanno assegnata. Forse, se la pagassero di tasca loro, appena saputo dell’incarico e del superlavoro cui è sottoposto l’ammalato, per passione, forse, lo avrebbero richiamato a visita di controllo. Ma forse no! Vista la mole di lavoro che la commissione, poverina, deve smaltire per valutare se il sussidio, previsto per l’accompagnatore o la pensione di 300 o 400€ a quanti non possono bere e mangiare da soli, debba essere confermato o depennato.

Super Mario, pensaci tu!

venerdì 5 ottobre 2012

assistenza d'oro per la casta e tozzi di pane per i disabili

alberto sarra
In Calabria succede anche questo! E chissà per quale motivo la notizia passa inosservata.
È una notizia di qualche giorno addietro ma, per la risposta che ha dato l’interessato, merita di essere riproposta e riformulata anche per smontare il catastrofismo caro a certi giornalisti d’assalto.

La notizia, pubblicata sul Corriere della Calabria acquista visibilità nazionale allorché ripresa da Gian Antonio Stella su Corsera.
In sintesi denuncia due anomalie tutte italiane, vale a dire una pensione d’invalidità stratosferica e una fulminea liquidazione del regresso giacché si tratta di persona nota.
Naturalmente, la notizia, è stata oggetto di un lungo approfondimento nella trasmissione di Radio 24 condotta da Alessandro Milan.
Il protagonista della vicenda è il sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale, Alberto Sarra, “portatore sano di inabilità al lavoro” visto i suoi numerosissimi impegni istituzionali puntualmente onorati con relativa pensione di invalidità da lui “guadagnata” sul campo.

Gian Antonio Stella sul Corsera riprende Antonio Ricchio del Corriere della Calabria e rileva che nel giugno scorso, a causa dei gravi problemi di salute patiti nel 2010 dal Sarra, l’apposita commissione dopo accurata analisi scrive: "considerata la patologia - aneurismi dei grossi vasi arteriosi del collo e del tronco complicati da dissezioni della aorta torico-addominale,  si ritiene l'avvocato Alberto Sarra permanentemente inabile a proficuo lavoro".

Sempre secondo quanto scrive Stella, Sarra “è percettore di una somma mensile di 7.490,33 euro «al lordo delle ritenute di legge, a titolo di vitalizio, con decorrenza dal 7 gennaio 2010». Vale a dire: gli riconosceva gli arretrati per un totale di 30 mesi pari (stando a quei numeri) a circa 225 mila euro”.
E fin qui come non gridare allo scandalo? Ma, Sarra ha sottolineato, però, di avere già chiesto e ottenuto la sospensione dalla corresponsione degli emolumenti relativi all'indennità.
Il sottosegretario alla presidenza sostiene che, pur potendo legittimamente percepire l'indennità ha scelto di rinunciarvi per poter continuare a lavorare.
Insomma, secondo Sarra, si tratta di un vero e proprio ''caso al contrario'', cioè di uno che ''rinuncia a soldi legittimi pur di continuare a lavorare per la collettività''. E questo gli fa onore!
Però, se pensiamo a tutti quei casi di incomprensibile ottusità burocratica nei confronti delle persone immobilizzate nei letti o sulle carrozzelle che si vedono decurtare o annullare il sussidio d’invalidità già misero di suo, a sentire le cifre elargite all’avvocato (settemilaquattrocentonovantavirgolatrentatre), l’aneurisma viene a me. Ma di questo, l’avvocato Sarra o la commissione non ha nessuna colpa. Le pensioni d’oro sono sempre esistite per la classe dirigente come pure un tozzo di pane per la plebaglia.

giovedì 4 ottobre 2012

Affari tuoi è lo specchio dei tempi

i pacchi diseducativi di Max Giusti e del dottore

ALLA FACCIA DEL FAIR PLAY !


Qualcuno storcerà il naso nel leggere quanto sto per scrivere ma, dopo avere ascoltato le asserzioni di Max, il conduttore dei pacchi, a discolpa delle regole del gioco più diseducativo che la televisione pubblica potesse partorire e propinare agli abbonati, ho sentito il bisogno di dire la mia e spezzare una lancia in favore della regola sulla cavalleria e il rispetto per gli avversari sempre presente nei giochi di strada che si facevano fino a qualche decennio addietro.
Ma il gioco della rai si chiama “affari tuoi” e le regole sono tutte improntate alla tutela dei propri affari. Se poi, per vincere 5mila euro, le regole del gioco consentono di passare il testimone a un  concorrente e farlo andare a casa con le pive nel sacco senza neanche avere giocato , beh, è ovvio che lascia sgomenti quanti sono cresciuti per strada coltivando principi di solidarietà e rispetto per l’altro, sia esso amico o avversario.

Quanti sono cresciuti per strada e giocato sotto casa  intuiscono di cosa sto parlando e non credo che avrebbero lasciato il compagno a soffrire per colpa loro o pagare colpe non sue!, ma nel gioco dei pacchi tutto è permesso pur di portare a casa qualche euro; questo è quanto avvenuto. La concorrente sorteggiata, dopo avere condotto una partita disastrosa lascia nella merda una incolpevole concorrente perché costretta, appunto, da una regola recente che dà l'opportunità a chi sta giocando di abbandonare la partita e prendere il posto di un'altra non ancora in gara. Come dire: mors tua vita mea? o più terra terra pigliatelo tu 'sto pacco di m... che ho confezionato io.
Qui non si tratta di regole ma di diseducazione! Il fair play è una bestemmia e l’etica un concetto ormai in disuso, sentimenti messi fuorilegge dall'egoismo degli arrivisti.

Affari tuoi è lo specchio dei tempi bui che siamo costretti a subire checché ne dica Max Giusti, il dottore e compagni. Certo, se il marchio "GM", che determinava la garanzia morale di certi giochi o letture, avesse ancora peso per l'educazione sociale dei ragazzi, la confezione di "affari tuoi" sarebbe sguarnita. Ma questo non è un problema per la RAI e chi fa il programma. A loro preme lo share! l'ascolto! tutto il resto è aria fritta...

lunedì 1 ottobre 2012

Carmine Abate e la rivincita dei nuovi migranti

Se Carmine Abate non avesse vinto il Campiello, oggi, sarebbe gradito ospite del presidente della giunta regionale calabrese?

Risposta scontata: NO!

Questo è il modello adottato dai dirigenti politici che amano navigare nei mari calmi dell’orgoglio campanilistico facile e perciò puntano sui cavalli affermati che si sono fatte le ossa e guadagnata la fama fuori dalla terra d’origine.

Vincitori di niente se fossero rimasti in loco non per demeriti ma per l’assenza di una classe dirigente lungimirante al servizio dei cittadini e della cultura.

In Calabria l’ostracismo nasce con la vita stessa e si mitiga solo affiliandosi a qualcuno o qualcosa. Qui non conta la sensibilità, l’onestà intellettuale, la cultura del bene comune.
Forse per la durezza della vita stessa che porta a lottare fin dai primi giorni di vita sociale. L’arma più usata è la delazione, a seguire, la supponente derisione nei confronti dei rivali. Insomma una guerra continua per la sopravvivenza.

Per questi motivi, a volte, andare via è sinonimo di opportunità.
Lo è stato per il maestro Mimmo Rotella e molti altri contemporanei costretti a portare la loro persona altrove per vari motivi, esplicitati poeticamente ne “Il canto dei nuovi emigranti” di Franco Costabile, anche lui calabrese di Sambiase trapiantato a Roma.

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