venerdì 29 dicembre 2017

2018 la storia si ripete

Speranza, utopia e realtà.


Siamo agli sgoccioli. Ancora poche ore e entriamo nel 2018. E come al solito gli auguri accompagnati dai buoni propositi si sprecano.

Le camere sono state sciolte dal presidente Mattarella e il 4 marzo impegna gli elettori all'assunzione di responsabilità civile per determinare il nuovo governo all'Italia.

Intanto, nel mio piccolo, contribuisco a far girare l'economia mantenendo attiva ed efficiente la mia vecchia fiat. Il nuovo anno sancirà scadenze che non potrò assolutamente eludere o ignorare.

E grazie alle teorie di Calenda, riguardanti il rinnovamento del vecchio parco macchine che punta a fare pagare di più del dovuto i possessori di automobili vecchie in modo da spingerli a liberarsene e acquistare il nuovo a beneficio delle industrie automobilistiche così da mantenere, catene di montaggio, robot, operai e affini, quindi auto ecologiche di ultima generazione pensate per salvaguardare l'ambiente, dovrò pagare di più!

Aumenterà la polizza assicurativa e il contributo al servizio sanitario nazionale incluso nell'assicurazione. Il carburante. La manutenzione. La revisione. Il bollo!

Comunque, brindiamo! Fiduciosi, brindiamo al nuovo anno e ai buoni sentimenti.

ps. aumenteranno anche le bollette della luce e del gas.

martedì 26 dicembre 2017

Felice anno

Anche i laici sognano a Natale.



Ho ricevuto auguri di ogni tipo. Messaggi vocali e scritti. Video e chat. E persino gli auguri musicali, in voce, e che splendida voce!, di Pavarotti e friends insieme ad una sequela infinita di fantasiosi film-maker.

Feliz Navidad! Felice anno di prosperità … felice anno di felicità... buon natale a tutta la gente dal profondo del mio cuor.

La notte di natale siamo tutti più buoni o quantomeno siamo animati dalle buone intenzioni, peccato che al sorgere del nuovo giorno siamo concentrati su ben altre intenzioni. Tutte improntate sull'ego. L'altro, anche il fratello più prossimo viene messo in secondo piano. La parentesi aperta nella notte buonista si chiude! I sogni si conservano nel cassetto in compagnia dei regali riciclati non per colpa della crisi. La realtà impone cautela!

Felice anno …

sabato 16 dicembre 2017

Sala d'attesa

 Aspettando la visita.

Prima o poi capita a tutti.

Essere costretti su una sedia in una sala d'attesa per ragioni di salute. Aspettare che qualcuno chiami  ed entrare doloranti ma fiduciosi di porre fine alla causa del malessere. Capita a chiunque, prima o poi.

Capita anche di dovere condividere gli spazi con altri pazienti e con i familiari dei pazienti. Bambini compresi.

In questo variegato mondo di doloranti membra, almeno una volta si stava in rigoroso silenzio o al massimo si parlava a voce bassa per non disturbare il lavoro dei sanitari e anche per evitare ulteriori disagi agli ammalati in attesa. Adesso non è così!

I costumi e l'educazione sono cambiati:
Cellulari che lanciano allarmanti note. Persone che gridano al telefono. Bambini che giocano rumorosamente coi tablet. Gente che interroga internet e suggerisce analisi strumentali e terapie mediche specifiche per il malanno del congiunto in attesa.

Un mercato! Sembra di essere in un mercato della frutta dove chiunque si sente autorizzato a imporre la propria mercanzia e non in un luogo adibito a scienza sanitaria.

“ Il clisma opaco. Ecco mamma. Questo devi fare”. Dice perentoria la figlia mostrando il cellulare all'anziana donna. “Questo ti sblocca. Rompe il tappo di cacca...”. “Che ne so! Risponde la signora mamma. Sono otto giorni che non vado al bagno. Mi hanno fatto i clisteri e niente. Solo un'acqua gialla. ...”.

Dall'altro angolo del corridoio il bambino in braccio al padre parla con lo schermo. Con quello che vede nello schermo! “Pensi di fregarmi ah! Brutto minions. Ma non mi freghi. Tieni prendi questo e questo...”.

Intanto la sala continua a riempirsi di pazienti. Arrivano i parenti della signora costipata e ognuno dice la sua soluzione certa e sicura, personale o suggerita da qualche illuminato conoscente. Qualcuno si sposta. Va in perlustrazione negli altri reparti con la speranza di incontrare e coinvolgere parenti e conoscenti impiegati all'interno dell'asp per risolvere velocemente e bene il problema intestinale della signora che non caga da diversi giorni.

Che gabbia di matti.  

giovedì 14 dicembre 2017

Arte per passione

 Ricerca. Sulle tracce dell'uomo. Empatia e saperi della visione.

Serve ancora raccontare storie attraverso le immagini come si faceva prima dell'avvento e l'uso dei nuovi media?
Narrare per immagini pittoriche storie nonostante l'alfabetizzazione e l'acquisizione dei saperi evoluti da parte di un larghissimo strato sociale?


L'era delle lampade a petrolio l'abbiamo archiviata. L'evoluzione scientifica e culturale han fatto sì che potessimo apprendere sempre più nuovi saperi. In campo pittorico, gli impressionisti e ancor più i divisionisti ci hanno aperto gli occhi e la mente. Ci hanno condotto per mano su nuove strade verso nuovi orizzonti.

Il percorso è stato difficile. Alcuni hanno barato. Altri giocato sulle opportunità linguistiche e tecniche. Hanno sondato l'azione. Hanno elevato a poetica la traccia. Il segno.

Pubblicità, fumettistica e illustrazioni stradali, segnaletica e messaggistica immediata di altissimo e veloce consumo, rientrano nella sfera della visione istantanea del linguaggio visivo odierno.
L'”idea-prodotto” domina ovunque per ovvi motivi, sui muri metropolitani, sui mass-media c'è l'immancabile traccia del marketing. La fotografia sublima un messaggio immediato destinato ai consumatori. Promuove prodotti per indurre all'acquisto.
Mentre il segno scarno, essenziale, è grafia funzionale, utile nelle indicazioni stradali.
Per convenzione, il simbolo grafico avverte, obbliga e segnala una direzione, i sensi di marcia, un immediato pericolo e altro ancora.

Differentemente, il lavoro creativo dell'artista che non produce per il vasto mercato della decorazione ma per amore della ricerca poetica diventa nicchia, purtroppo, per pochi! In altre parole la scoperta del bello racchiuso in un graffio, una crepa, una lacerazione è, nonostante le avanguardie storiche, rimane ostico ai più.

Molti ancora fraintendono l'hobby decorativo con la poetica creativa.
La ricerca della perfetta pennellata. Lo sfumato. Il bel disegno. La costruzione impeccabile della tela sono azioni consolidate che fanno parte integrante del bagaglio tecnico di chi osa andare oltre il già detto e fatto.
Per la maggior parte della gente l'assenza della cultura creativa dialogante oltre il razionale ma elementare concetto della comunicazione interpersonale scolastica è un dato di fatto. Uno scoglio mentale. Un muro elevato dalle ovvietà commerciali duro a crollare ma da abbattere necessariamente.

Indubbiamente è uno scontro impari. E se tra un bel dipinto ben impostato e costruito che raffigura il solito tramonto o qualcosa di simile e la provocazione “dada” poniamo le recenti ricerche linguistiche che parlano alle menti. Suggeriscono dialoghi attraverso graffi e squarci residuali, testimonianze inconfutabili della storia. Alchimie incentrate sul passaggio, drammatico o tranquillo, dell'uomo. In estrema sintesi, nell'archeologia dei pensieri figurali otteniamo il salto culturale catartico che sgancia il lavoro creativo dell'artista dall'artigianalità: consueta dinamica descrittiva soporifera.

Il gioco creativo è:
Osservazione. Riflessione. Conoscenza e utilizzazione armoniosa della materia; in estrema sintesi è concreta empatia dei saperi ... oltre le apparenze

domenica 10 dicembre 2017

Don Gallo, gli insegnamenti

Andrea Gallo. Il prete di strada.


Ogni volta che lo vedo e ascolto le sue parole è come fare il pieno di speranza, il web è pieno!, le sue parole rimangono vive come la sua figura di prete di strada che parla alle persone e si fa comprendere.
Non parla del paradiso in termini astratti ma, con parole semplici, invita i giovani ad alzare la testa e difendere la democrazia. La libertà! Che lui difese e conquistò insieme ai partigiani quando aveva appena 17 anni e mezzo.

Era un prete sui generis. Un uomo come pochi! Che sapeva parlare e si faceva amare dagli ultimi. Quelli che solitamente sono messi ai margini proprio dalle persone che dovrebbero tutelare la dignità delle donne e degli uomini.

Con l'esempio e la parola, don Gallo, ricucì in parte lo strappo tra gli abbandonati e la società. Ed è guardando alla sua azione e a quanto era forte il fermento sociale negli anni '60, 70 e 80, che quanto accade oggi sembra avere vanificato ogni conquista sociale e culturale.

Secondo don Gallo, il prete di strada, siamo in una crisi di sistema, ed io concordo.

Viviamo nell'era delle A.
A come apparire. A come avere. A come accumulare...

diceva di essere figlio spirituale di don Bosco, dopo avere incontrato Dio a vent'anni attraverso un altro salesiano. Diventato presbitero è venuto per servire... “io propongo, non impongo” diceva.

Uno può anche porsi l’impegno della bontà, ma se non ha l’obiettivo del bene comune sarà buono solo con se stesso o al massimo con i propri familiari e vicini. Bisogna far crescere e maturare il senso civile della collettività e dell’utilità comune. Non basta la bontà. Diceva il don.

E “Il potere sa che se tiene l’oppresso e il povero nell’ignoranza avrà gioco facile”.

sabato 9 dicembre 2017

Trump, sfiduciare subito

Trumph il guerrafondaio.


La democrazia e la pace sono in pericolo da quando Trump è presidente usa.
Le scelte fatte in campo politico interno e mondiale dipendono esclusivamente dalla fame di ricchezza economica. Non c'è altro!

Cosa lo ha spinto a spostare l'ambasciata americana in Gerusalemme? Quale strategia si nasconde dietro a questa ultima eversiva mossa se non l'intenzione di accaparrarsi le simpatie di Israele e degli elettori estremisti americani?
Ovviamente non ci sono prove. E lui indossa momentaneamente la pelle dell'agnello e invita alla calma. Dice di non avere fatto nulla di insensato. Anzi!, si vanta di avere realizzato quanto detto dai suoi predecessori e accusa l'ONU di non essere all'altezza del compito di mantenere la pace nel mondo.
Intanto da Gerusallemme, al momento, arrivano notizie da paura: 2 morti e 750 feriti come conseguenza di un'azione stupida e inaccettabile.

Questo signore non può mettere a repentaglio i già precari equilibri mondiali. Non può ragionare solo ed esclusivamente in funzione del suo benessere e neanche per i pochi che ancora lo idolatrano e che sperano di fare affari sotto la sua guida.

Trump, per il bene dell'umanità, è da sfiduciare!

mercoledì 6 dicembre 2017

Soldi pubblici ai partiti e peculato

Che pensare quando una inquisita che tra l'altro è accusata di avere speso soldi pubblici per scopi privati dice con piglio di sfida: “questa è una partita che ha tre tempi. Per adesso anno vinto il primo!”.

L'ex sottosegretaria alla cultura è condannata a 4 anni per peculato! E non si tratta di noccioline! La cifra che pare avrebbe speso non per scopi istituzionali destinati ai gruppi del consiglio regionale della Sardegna si aggira, secondo gli inquirenti, attorno a 81 mila euro.

Qualcuno le ha definite spese pazze! Ma più pazzi siamo noi elettori che concediamo a gente simile di gestire la cosa pubblica secondo visioni personalissime. Gente che si arroga il diritto di pensare secondo schemi che lasciano fuori dal contesto sociale i “nemici”.

Chi è questa signora? Ecco una breve biografia politica:
negli anni '80 milita nel PCI, poi continua la militanza nel PDS; DS e infine PD.

Nel 2005 è eletta sindaco di Sorgono. Dal 2004 al 2013 è anche consigliere regionale della Sardegna. Nel 2009 subentra a Crocetta nel parlamento europeo. E nel 2013 vince le primarie coi colori del PD in Sardegna quale candidata alla presidenza della regione. Ma è costretta a ritirarsi perché scoppia il caso rimborsopoli. Tra il 2006 e il 2009 effettua spese pari a 30mila euro ma non presenta le pezze giustificative dei rimborsi chilometrici. Il PD fa pressioni affinchè ritiri la sua candidatura.

Però nel febbraio del 2014 è nominata sottosegretario alla cultura, ministero guidato da Dario Franceschini. Governo Renzi.
Renzi e la Boschi la difendono contro chi la voleva fuori, ribadendo che l'avviso di garanzia non deve essere considerato una condanna definitiva.
È costretta a dimettersi nel 2015 promettendo, però, che sarebbe uscita a testa alta dalle accuse di peculato.

lunedì 4 dicembre 2017

Leggere fa bene

“Il milite esente” è un racconto breve, anzi brevissimo!, che concentra in pochi post momenti di una storia vera condita con attimi poetici e tocchi di scrittura creativa, realmente accaduta, quindi, che si dipana tra la Calabria e il Belgio.


Dopo un grave lutto in famiglia, tra le miniere di carbone e le clausole sconosciute di un contratto capestro ma necessario...

Realtà e fantasia

PRIGIONIERO.


Josèphine. Questo il nome della ragazza a cui Ntoni aveva giurato amore eterno. Era belga. Nata in un paesino a pochi passi dalla miniera, si era messa a spingere i carrelli di carbone da quando il padre e la madre morirono schiacciati dal crollo della miniera. Era da poco che le donne potevano lavorare all'interno della miniera. Il loro compito consisteva nel riempire i carrelli di carbone e spingerli verso l'uscita; lavoro che solitamente svolgevano maschi e femmine minorenni.

Per Ntoni tutto questo era un mondo sconosciuto. A saperlo prima avrebbe preferito fare 24 mesi di naja anziché lavorare in miniera. Ma ormai era fatta! E poi, se avesse abbandonato prima, in base all'accordo di De Gasperi, avrebbe rischiato la prigione. Sì, perché, come gli aveva spiegato Josèphine, il governo italiano aveva fatto un accordo con quello belga: braccia in cambio di carbone!

Col passare del tempo, Ntoni capì come mai tutti si diedero da fare per aiutarlo e il miracolo del lavoro oltre frontiera ottenuto con estrema facilità. Fare il militare e prestare il servizio allo Stato sotto le armi o giù in miniera era la stessa cosa! Questo pensò quando conobbe l'accordo italo-belga sul carbone.
Comunque ormai era lì. Guadagnava qualcosa e spediva i vaglia regolarmente alla madre fino a quando...

Nelle miniere di carbone, in Belgio

A MILLE METRI SOTTOTERRA.


Ntoni, seduto sul sedile in legno del treno pensava a quanto erano stati gentili con lui e la sua famiglia il sindaco, il parroco e il maresciallo dei carabinieri.

Anche in caserma, quando andò per ritirare il biglietto di sola andata per il Belgio, vide quel manifesto rosa che stava affisso alla posta e anche vicino al bar della piazza.
Il salario non è male. Pensava Ntoni. Ancora non sapeva cosa lo aspettava e quali erano le reali condizioni di lavoro e di soggiorno. Ma ben presto se ne rese conto.

Giunto al campo di baracche fatte con lamiera e assi di legno qualcuno gli assegnò un numero e il posto letto. Faceva molto freddo dentro le baracche che fungevano da dormitorio per gli italiani.

“A saperlo prima non sarei venuto! Gli disse un uomo tossendo. Altro che guadagnare soldi e carbone. Qua ci lasciamo la pelle! E non possiamo lasciare il campo prima di un anno. Sta nel contratto! Che ci vuoi fare gli accordi sono questi. Disse sempre tossendo l'uomo. Vieni. Ascolta. Non so se te l'hanno detto ma tu domani devi scendere in miniera con me. Copriti bene la bocca e il naso perché se respiri la polvere ti fotti i polmoni. Mettiti un fazzoletto o una pezza qualsiasi...”.

Ntoni abituato all'aria aperta non comprese nell'immediatezza anche perché l'uomo aveva uno strano accento. Lui era del nord. Ma ben presto capì.

Dopo venti ore di viaggio e qualche ora di sonno al freddo in una branda scomoda Ntoni fu svegliato dal suo compagno di lavoro. “sù dai che dobbiamo scendere nella buca”.

Là sotto il tempo sembrava immobile. Solo il pulviscolo nero e il rumore dei picconi lasciavano intendere che ci fosse vita in movimento. Ntoni stava perdendo coraggio e voglia di lavorare ad appena due settimane, fino a quando non incontrò quella che sarebbe stata sua moglie. Una ragazza magra nel fisico ma forte, caparbiamente forte nel portare a termine il suo compito. Lei era una “spingitrice”. Cioè doveva spingere dei carrelli con dentro una cinquantina di kg di carbone. E nonostante la fatica, accumulata nelle circa dodici ore di lavoro, aveva la forza di sorridere e di meravigliarsi all'uscita della miniera, quando dal buio passava alla luce, rosata anche se fioca, del tramonto.

domenica 3 dicembre 2017

Il milite esente

La chiamata alla leva arrivò puntuale. Al compimento del diciottesimo compleanno il ragazzo avrebbe dovuto presentarsi al distretto militare d'appartenenza e poi partire per il c.a.r.

La cartolina arrivò in un brutto momento. Il padre del ragazzo era morto da pochi giorni e la famiglia era rimasta senza sostentamento. Le autorità del paese si mossero. Il parroco e il sindaco intercedettero a suo favore.
Il comandante dei carabinieri telegrafò al ministero degli interni per comunicare le nuove esigenze e dare a 'Ntoni la responsabilità di “capofamiglia” così da potere essere esonerato dall'obbligo di leva.

In quegli anni il protocollo tra l'Italia e il Belgio prevedeva una collaborazione agile e dinamica tra le due nazioni. L'Italia mandava braccia e il Belgio garantiva in cambio vagoni di carbone fossile a buon prezzo.
Fu grazie a questo accordo che 'Ntoni ebbe l'esonero militare e in qualità di primogenito, per garantire alla sua famiglia il pane e quel tanto che bastava alla crescita dei fratelli, prese sulle sue spalle il peso che compete ai capofamiglia e partì verso paesi sconosciuti.

Il francese non lo conosceva. Parlava appena un italiano sgrammaticato. Raggiunta la licenza elementare 'Ntoni continuò a lavorare nei campi insieme al padre. A lui piaceva coltivare la terra. Vedere le foglie prendere il posto dei germogli e il fiore trasformarsi in succulenti frutti da portare al mercato.

Fu una sera, mentre faceva ritorno dal vicino paese in compagnia del padre, dopo aver venduto le angurie e gli altri prodotti, che, trotterellando davanti all'asina alleggerita del suo carico, vide il padre preoccupato dopo avere fatto una breve sosta per impellenti bisogni corporali.
“Andate. Camminate che ora vi raggiungo! Aveva detto li padre ai figli e alla moglie che l'accompagnavano.”.

Il sole stava calando. Le ombre si allungavano lungo la strada e una di queste, assunto i connotati di compare Vito, parlò come l'antica Priscilla: “...compare attento tra non molto un lutto colpirà la tua famiglia... fai attenzione...”. E poi, la disgrazia arrivò improvvisa. Coma anafilattico. A nulla valsero le cure mediche. L'uomo morì in campagna tra le braccia della moglie che gridava al cielo il suo dolore per l'immensa perdita mentre lo baciava. Gli baciava le mani. Lo accarezzava dolcemente. Singhiozzando, chiedeva come sarebbe stata la sua vita e quella dei figli da quel momento in poi.

Appena diciottenne, il primogenito, raccolse nella valigia di cartone le poche cose e partì.

sabato 2 dicembre 2017

Pane, lavoro, dignità. Nuove e vecchie frontiere.

Sembrava un ricordo lontano, la fame.
Fame di giustizia e di riequilibrio sociale. Esigenze acquisite e messe da parte attraverso le lotte nelle fabbriche e nelle università.
Il lavoro fortificava la dignità delle persone e spingeva verso alti traguardi.
Si discuteva di scuola e inclusione. Cultura. Impiego costruttivo del tempo libero. Solidarietà!

Superata l'esigenza materiale e risolto il dramma del sostentamento familiare, la pace sociale sembrava essere a portata di mano.
I saperi, la conoscenza indotta o acquisita dai libri, infondevano serene certezze.
Certezze che sembrano essersi frantumate una dietro l'altra dalle recenti scelte.

Il sistema “lavoro” è cambiato. Le esigenze individuali e collettive sembrano fattori secondari rispetto alla necessità dei mercati.
La famiglia, i soggetti deboli, i figli e gli anziani sono un ostacolo sociale, non ricchezza!

L'intelligenza artificiale non ha emozioni. Non ha affetti a cui pensare. I robot sono programmati per eseguire determinate azioni. Si sperava, date le prerogative, che fossero impiegati per alleviare la fatica dei lavoratori ed essere utilizzati nelle faccende gravose e pericolose. Cosicché, lavoratrici e lavoratori potessero dedicare il tempo libero o le rinnovate risorse in maniera costruttiva per se stessi, in famiglia e nella società.

Purtroppo il castello illusorio è crollato sotto la reale esigenza imposta dall'economia globalizzata e dall'insano e irreale concetto dei mercanti.

È ancora lontana e difficile da raggiungere la terra dell'eden.  

venerdì 1 dicembre 2017

Povero Silvio

Non c'è pace per nonno Silvio. Non appena “scende in campo” qualcuno o qualcosa tenta di inibirlo. Lui, Silvio, sperava nella riabilitazione della corte europea ma...

Per superare l'insindacabilità dovuta alla legga Severino, Berlusconi, deve attendere che si pronunci la Corte di Strasburgo.
La riabilitazione, che prevede l’aver tenuto una buona condotta e non aver commesso altri reati in tutto il corso dei tre anni successivi all’espiazione, è messa in discussione dall'inchiesta “Ruby ter”.
Infatti l’ex presidente del Consiglio è stato rinviato a giudizio dal gup Roberta Malavasi che ha accolto la richiesta della Procura di Siena.


Il capo di imputazione riguarda dei pagamenti fatti a Danilo Mariani, il pianista delle serata di Arcore che spesso accompagnava le cene e i dopocena a villa San Martino con la musica.

Secondo l'accusa per dichiarare il falso il musicista avrebbe incassato 117 mila euro in bonifici da tremila euro al mese quali rimborsi spesa per prestazioni professionali.
Secondo l'avv. che assiste Berlusconi, quello toscano “rischia di essere un processo ancora più inutile di tutti gli altri perché già il materiale probatorio che era all’attenzione del gup era inconsistente”. E assicura: “Quanto prima arriveremo a una sentenza di assoluzione”.

Si deve aspettare, però, la decisione del Tribunale di sorveglianza di Milano che dovrà verificare se i vari procedimenti sulle corruzioni di testimoni, specie quelle “nuove”, possano influire negativamente. Potrebbe anche dire di no ritenendoli tutti connessi a un’unica vecchia vicenda.  

martedì 28 novembre 2017

Giù la maschera

Nel mondo dello spettacolo non tutti si sono uniformati all'ondata delatoria conto i “mostri” che, caduti in disgrazia, hanno perso potere.
Casualmente, ho sentito parole sagge: “...se qualcuno ha qualcosa da denunciare ci sono le sedi adatte. Certo non sono adatti gli studi televisivi e i talk show”.

Lo spettacolo è finito! Basta incentivare i pruriti dei guardoni. ( già, ma senza questi molti programmi televisivi andrebbero in rovina.). Bigottismo? No! Voglia di aria nuova. Ossigeno per la mente! Che faccia ragionare e fare crescere in buona salute mentale i vecchi che si sono rincoglioniti davanti allo schermo e i giovani che ancora seguono gli spettacoli spazzatura.

Miracolo! Finalmente qualcuno dal volto umano in televisione. Nonostante i successi e i riflettori che hanno illuminato i suoi passi non cavalca l'onda anomala delatoria e dice cose sensate. Non affonda il coltello nella piaga ma demanda il tutto nelle sedi giuste e qualificate.

Chiedo troppo?

lunedì 27 novembre 2017

Solidarietà

Natale è alle porte e dobbiamo per forza essere più buoni. Dobbiamo dare il meglio di noi. Riempire gli scatoloni del banco alimentare piantonati dai volontari davanti ai supermercati. Essere solidali con chi sta peggio altrimenti che figura facciamo nei confronti delle multinazionali?



Persino la coca cola si da da fare! Fascia due bottiglie di coca con una bella e vistosa striscia di plastica colo rosso vivo e ci fa scrivere sopra, in bianco, un bel “Grazie a chi compie un gesto per gli altri”.

E poi ci sono i salottini televisivi che fanno a gara per raggranellare fondi. Da mobile o fisso, basta inviare un sms. Ma non è finita qui! Gli inviti arrivano anche per posta con buste da lettere gonfie. Storie di bambini affetti da malattie rare raccontate da mamme in pena.

C'è anche il calendario di frate indovino. Gli orfanelli dell'Africa. Telethon. Amref. Il filo d'argento. E tutte le onlus dai nomi strani che chiedono concrete azioni di solidarietà economica.

Conosco famiglie, qui in Calabria, famiglie dignitose che non mettono la faccia. Non si espongono né per raccontare i propri affanni né per enfatizzare un'azione di solidarietà verso chi sta peggio. Chi ha e sente col cuore dà. Non importa quanto ma come.

È natale. Si può dare di più! Non solo a natale...

sabato 25 novembre 2017

Il venerdì nero delle formiche

Come al solito importiamo il peggio e lo modifichiamo secondo i nostri interessi.

La pubblicità, si dice, è l'anima del commercio! E allora quale momento migliore per scimmiottare gli usi americani e fare di necessità virtù?

La crisi economica c'è! I Soldi nelle case no; il commercio è in crisi! e pure le famiglie.
Questo venerdì è nero davvero. E non solo questo messo in calendario dai commercianti per raggranellare qualche soldo.

Il lavoro continua ad essere il sogno di tantissimi e quei pochi che lo hanno trovato non vivono la dignità di lavoratori.
I dipendenti della più grande azienda web di consegne approfittano del venerdì nero per fare sapere al mondo le loro rivendicazioni come si faceva qualche tempo addietro. Quando ancora il movimento sindacale era forte e aveva un ruolo politico e sociale nonostante gli errori e qualche dirigente colluso coi poteri forti.

Attualmente lo stato sociale e di diritto dei lavoratori non esiste più. È stato annullato. Non sto a sindacare se quanto fatto è giusto. Constato che non ha sortito gli effetti sperati. E questo è un male! È un venerdì nero che si annida nelle famiglie e nelle tasche degli italiani 7 giorni su 7 per l'intero anno salvo che per pochi fortunati che ancora resistono agli eventi pilotati dalle teorie economiche che inglobano le menti vuote e tentano di condizionare le altre.

Un vecchio adagio calabrese recita: “duva cacci e non minti resta u vacanta”. “dove togli e non metti rimane il vuoto”!

Ma pare che questo non sia il tempo delle formiche previdenti. Il consumismo spinge ad acquisire la qualunque e ci trasforma in cicale.

mercoledì 22 novembre 2017

Decorazione, conoscenza e tecnica

DISEGNO E PITTURA: BUGIE NARRANTI.


Il disegno e la pittura sono delle bugie che narrano la realtà.


Il pittore osserva il mondo e lo racconta con gli strumenti che ha a disposizione. Per far sì che l'immagine rimodulata diventi accattivante agli occhi dell'osservatore, il pittore, la deve distorcere in base ai canoni dell'illusione ottica. Deve attenersi, nel disegno, ai canoni descrittivi prospettici enunciati nella legge della prospettiva, agli effetti chiaroscurali, nonché alle percezioni visive emanate dalle gamme cromatiche trasmesse dai colori della tavolozza del pittore.

lunedì 20 novembre 2017

Uovo fresco con sorpresa

E pensare che mi piacciono le uova!

 Crudo, praticando due forellini agli estremi, quando è fresco.
Alla coque. In camicia. Fritto. In padella...

oggi mi andava un uovo fritto. Lo desideravo davvero. Ho messo un goccio d'olio nel tegamino. Ho preso un uovo fresco dal frigo. E … sorpresa! Insieme al tuorlo e all'albume cade in padella un oggetto biancastro che sembra di plastica. Lo tocco: è morbido. Sembra piegato da mano umana ma, giuro, è uscito dal guscio dell'uovo insieme al resto.

Lo apro col coltello e la forchetta. Viene fuori una specie di sacchettino. Non è un embrione. È vuoto! Cosa sarà mai?

La voglia di uovo fritto è passata e non credo che ne mangerò più, di sicuro non farò più i due buchi agli estremi del guscio per berlo crudo...

Qualcuno sa darmi chiarimenti? cosa potrà essere?

Consumatori beffati e sottomessi

C'è un signore che sta dalla parte dei consumatori e li rappresenta nelle trasmissioni televisive. Non ricordo il nome. Ricordo il suo piglio incazzato che pare non sortisca effetti positivi per i consumatori.
Il solito gioco delle parti pone i “buoni” da una parte e i “cattivi” che mettono le mani in tasca dei cittadini dall'altra.

Ormai siamo allo stremo! È impossibile continuare a stare dietro alle tasse che il governo italiano impone a volte in nome di una Europa matrigna.

C'è voluto troppo tempo per fare retrocedere dagli intenti famelici le aziende telefoniche che, con moto proprio, hanno imposto le bollette ogni 28 giorni agli abbonati. Forti della dipendenza che condiziona quasi tutti e che ci tiene connessi al web abbiamo subito le decisioni dei gestori telefonici e i ricatti che, una volta sottoscritto un contratto che sembra essere favorevole, incatenano per almeno 4 anni a wind, tim, vodafone, 3, fastweb etc.

Quanto ci vorrà per eliminare o ridurre le voci nelle bollette dell'energia elettrica che le fanno triplicare o quadruplicare?
Il governo non è intervenuto sull'enel perché, spiega, la bolletta è a consumo. Allora per quale motivo se si consumano 30€ di energia elettrica se ne chiedono 90€?
Si fa un gran parlare dell'energia rinnovabile. Della tutela dei consumatori. Delle spese mensili o bimestrali che gravano come enormi macigni sulle famiglie.

Mentre scrivo mi arriva il suggerimento che il rappresentante che presenzia spesso nelle trasmissioni televisive si chiama Rosario Trefiletti.
Allora, sign. Rosario Trefiletti, cosa si può fare, in concreto, per arginare l'arrogante pretesa delle aziende di servizio e zittire le lobby che le rappresentano nelle stanze adiacenti alla politica?
È un'eresia pagare il giusto? Ovviamente lei non ha la bacchetta magica e non ha potere decisionale. Ma, essendo lì, nel salotto mediatico, chissà, forse può farsi sentire più dei comuni cittadini che non hanno voce in capitolo.

domenica 19 novembre 2017

La Medea viva e contemporanea nella tragedia del Teatro di Calabria.

Mariarita Albanese interpreta Medea.




Dopo aver aiutato il marito Giasone e gli Argonauti a conquistare il vello d’oro, Medea si è trasferita a vivere a Corinto, insieme al consorte e ai loro figli.

Trascorsi alcuni anni  però, Giasone ripudia Medea per sposare Glauce, figlia di Creonte, re di Corinto.
Quest’ultimo gli darebbe diritto alla successione al trono.
Medea lamenta al coro delle donne corinzie il suo dolore,scagliando maledizioni sulla casa reale, tanto che Creonte, sospettando una probabile vendetta, le intima di lasciare la città. Nascondendo abilmente i propri sentimenti però Medea, resta ancora un giorno che le servirà per attivare i suoi piani. Ella dunque vendica i torti subiti e ne uccide la prole ormai umiliata.
Medea si reca verso Atene, mentre Giasone rimane a maledirla affranto dal dolore.

La Medea di Euripide portata in scena dal Teatro Di Calabria, è una Medea che rivive in una travolgente Mariarita Albanese.

Una donna che quando va in scena mette in moto l'uragano che vive, quasi silente, in lei.
Un'interpretazione colma di pathos, toccante, struggente e profonda.
Un dolore, quello di Medea, colto in ogni singola movenza da Mariarita; una voce e una rabbia fatta propria in un vortice di emozioni che evocano una tragedia viva e contemporanea.
Un coro scandito da ritmi perfetti e con un'espressività intensa.
Un imponente e potente Giasone interpretato dal magnifico Salvatore Venuto.
Davvero "92 minuti di applausi!"
Avete superato le aspettative già altissime che nutrivo in voi.
Adesso, vi aspetto con altri lavori da sentire dritti nelle viscere,nella milza e nel petto. Grazie!



Medea di Euripide. Teatro di Calabria.

sabato 18 novembre 2017

Le bollette esose dell'enel

Brucia! Pagare una bolletta enel che sfiora i cento € senza aver consumato. Brucia sì!

Se non è da considerare un furto cos'altro può essere? Come definire un obbligo di pagamento di 99,03 € per un servizio a consumo qual è quello dell'energia elettrica senza averne fatto uso?

Chiarisco immediatamente che si tratta di una utenza secondaria e non di residenza. È una casetta delle vacanze (si fa per dire). Un'abitazione che è stato possibile acquistare negli anni che furono. Quando ancora c'era il lavoro e anche i servizi erano intesi come socialmente utili.
Sì. Per chi non lo sapesse è d'obbligo chiarire che fino a qualche anno addietro l'energia elettrica, il telefono e l'acqua erano ritenuti servizi necessari per i cittadini: servizi di pubblica utilità! Che determinavano fattori inalienabili della società civile.

Oggi l'energia elettrica la telefonia e l'acqua sono diventate fonte di guadagno per le aziende che le gestiscono!
Aziende trasformate spesso in società per azioni attente ai ricavi. Come spiegare altrimenti le richieste anomale delle aziende citate?

L'enel, secondo il governo, manda in bolletta i consumi delle famiglie, e, così la materia prima, quella che serve per accendere le luci e far funzionare gli elettrodomestici, lievita tre volte di più del consumato.
Fermo restando che è inspiegabile la fatturazione di trenta€ in una casa disabitata, sarebbe opportuno e indicativo conoscere cosa significhi “spesa per il trasporto” e spesa per oneri di sistema che non sono somme da poco. E poi c'è l'iva.
Insomma, su un ipotetico consumo di 331 kwh che, ripeto, ritengo impossibile salvo che qualcun altro non la usi a mia insaputa, ma non credo!, come si può emettere una fattura pari a 99,03 € in un periodo di assoluta quiescenza?

giovedì 16 novembre 2017

Strategie politiche e il lavoro che non c'è

Dopo avere mandato in frantumi lo stato sociale e azzerato le tutele, maciullato i lavoratori ma non i vertici corrotti la sinistra (si fa per dire) si divide. Da una parte gli irriducibili che comunque hanno permesso che si arrivasse a ciò. Dall'altra i cosiddetti moderati che pur di portare avanti l'agenda si dicono disposti a coalizzarsi con i partiti che la pensano allo stesso modo.
Questo è ciò che accade ai vertici.

Nella base della piramide, i qualunque, i senza peso, costretti ad eseguire e soccombere senza possibilità di scampo le decisioni calate dall'alto.

Il malcontento è visibile. I governi sono succubi delle aziende. Ma le aziende guardano esclusivamente agli utili e sono pronti in qualsiasi momento a chiudere le fabbriche laddove non conviene per delocalizzarle nei paesi in cui la tassazione permette lauti guadagni.

La globalizzazione, (nel caso eu gli imprenditori privi di scrupoli guardano con benevolenza ai paesi dell'est) consente una certa elasticità che l'Italia ha dato abbondantemente e per questo laddove un tempo c'era benessere adesso c'è fame e disperazione.
Il nord non richiama più i flussi di operai e tecnici, impiegati e insegnanti del sud.

Inutile fare la cronistoria di quanti posti di lavoro si son persi per colpa della globalizzazione e il decentramento delle fabbriche nei paesi dell'est. Ed è altrettanto inutile continuare a inseguire le farneticanti teorie di Boeri e Poletti. E neanche i discorsi rassicuranti di Gentiloni producono la tranquillità delle famiglie. E poi, la geniale idea del bonus nonni che aiutano i nipoti.
Ridicoli! Se sono queste le soluzioni che riescono a tirare dal cilindro è meglio che vadano a scuola.

Ci vuole coraggio! Per attuare la politica dello svecchiamento nei posti di lavoro dove ancora c'è la possibilità di impegnare il corpo e la mente in attività produttive.
Il turn overe tanto caro alla sinistra che lottava per i diritti dei lavoratori è un lontano ricordo. Archeologia del tempo che fu!
Non è allungando la messa a riposo dei dipendenti in virtù dell'aspettativa teorica di vita che si sana l'inps. Ma procurare lavoro e dignità di vita alle persone, ai giovani! Svecchiare i posti di lavoro anche attraverso forme di part time solidale laddove è possibile.
Tutte cose che gli im/prenditori famelici non vogliono e che la politica asservita concede...  

martedì 14 novembre 2017

Mondiali 2018, l'Italia è fuori

La nazionale di calcio italiana non va ai mondiali. Delusione e scandalo per il mancato appuntamento degli azzurri nel 2018.

Più che di delusione a parer mio si dovrebbe parlare di scandalo. Scandalo per i contratti milionari per l'allenatore e gli ingaggi da favola dei calciatori.

Considerando che Oggi la parola d'ordine per i comuni lavoratori è: "se vuoi lavorare, tu, mi firmi che percepisci una busta paga di 1300€ e io te ne do 700. e, per le donne, c'è l'aggiunta delle dimissioni volontarie anticipate: queste me le firmi caso mai rimani incinta..."

Chi è vessato, e pare che siano in parecchi ad esserlo in Italia, passata l'ubriacatura sportiva, guarda al proprio ombelico e s'accorge che non vale la pena di arrabbiarsi per la squadra e l'intera organizzazione per la mancata opportunità di portare l'italianità dorata in giro per il mondo.
Tra sponsor e prodotti che sarebbero andati in giro per ill mondo insieme agli azzurri si è perso parecchio denaro. Questo brucia veramente alle organizzazioni sportive. E alle imprese.
Peccato! Sarebbe stata una opportunità per tutti, bagarini e venditori di sciarpe davanti e dentro gli stadi.In compenso non abbiamo perso i salotti sportivi coi suoi tecnici. come non abbiamo perso la pulciosa attenzione mediatica riservata alle abusate e agli abusati dello spettacolo. Teorie vecchie quanto il mondo e note a chiunque. Insomma niente di nuovo.
Ciò non toglie l'amarezza provocata dal fallimento di un sogno nazionale. L'orgoglio di quanti amano lo sport e il calcio in particolare è ferito dall'insuccesso di questi professionisti che non sono riusciti a qualificarsi e fare sognare gli italiani e magari fare anche dimenticare gli affanni e i problemi quotidiani causati dall'economia globalizzata.

Sì. la qualificazione avrebbe fatto dimenticare, almeno per un breve periodo, i dolorosi rompicapo che affligono gli italiani.
Avremmo sospeso l'attenzione sulle eterne questioni politiche che decidono e governano il welfare, il lavoro, la sanità, il diritto alla salute e alla dignità, le pensioni, il clima e l'eco-sostenibilità ciclica dei prodotti della natura.
Partecipare ai mondiali sarebbe stata una botta di sana adrenalina. Un'euforica ubriacatura collettiva che avrebbe messo col naso alla tv un'orda affamata di gol e pronta a imprecare contro l'arbitro, l'allenatore e i tecnici. dimenticando Renzi, Gentiloni, Berlusconi, Salvini Meloni etc etc etc

domenica 12 novembre 2017

Resilienza incognita

Per il momento stop!

Commodor 64, Amiga, Windows 92/98, millennium 2000, vista, win. 7, 8, 10 passando obbligatoriamente per tutte le fasi imposte da Microsoft e pagando obolo ci siamo dissanguati!
Adesso la crisi ci impone uno stop forzato. Per il momento può bastare. Almeno io mi fermo.

Mi fermo perché non è possibile inseguire all'infinito gli aggiornamenti dei sistemi operativi e relativi hardware dei pc.
Sì, lo so. Ormai il pc e la sua conoscenza fanno parte della quotidianità.
Se non hai un pc con un sistema operativo efficiente che supporta i servizi di routine come E-mail, posta certificata e quant'altro, non puoi fare ricerche, ti saltano le news. Non hai il mondo a portata di click se rimani fuori dalla rete.

Non sto a discutere se è giusto dipendere dal web, subirne la dittatura. Dico solo che forse ci siamo lasciati prendere la mano. Lo strumento è diventato un'estensione, un'appendice irrinunciabile. Anche il telefono non lo chiamiamo cellulare o mobile ma Android col quale tra poco faremo anche la pasta. Tutta questa corsa ha un prezzo.

Le industrie legate ai servizi web programmano la durata dei prodotti a vite brevi.

Software e hardware sempre più accattivanti nell'estetica e nei servizi con applicazioni competitive e con una resilienza dei prodotti hi tech progettata per durare pochi anni.

Il futuro è tuo. Diceva una pubblicità negli anni ottanta. Se conosci il linguaggio dei computer.
Intanto il basic è superato. I telefonini sono stati trasformati in mini personal computer e carte di credito.

Ma, la vita nasce ancora dal seme, almeno quella ha una resilienza ancora non programmata in fabbrica che la rende interessante.

venerdì 10 novembre 2017

Una richiesta sfacciata

Tracotanza.

Gesti decisi e aria inflessibile. Il parcheggiatore indica con la mano destra i movimenti da fare all'autista. Il gesto secco indica la fine della manovra. Piove. L'automobilista scende dalla macchina. Apre l'ombrello e porge qualche moneta all'extracomunitario. Lascia la macchina in divieto di sosta e si avvia in direzione dell'ospedale Pugliese-Ciaccio del capoluogo calabrese.
Più avanti c'è un posto delimitato dalla striscia bianca ma ben custodito da un uomo di colore. Passo oltre. Non per timore o per questioni razziali. Ma perché non mi va di questionare dalla mattina.
Giro tra le vie adiacenti. Tutte assediate e sotto la tutela degli abusivi.
Zona stadio e ospedale sono di nuovo in mano a gente dubbia.

Piove. L'inclemenza del tempo e la necessità di arrivare al ticket al più presto inducono a parcheggiare comunque.
L'uomo che si avvicina nonostante il sorriso è poco rassicurante.
Dopo. Gli dico. Quando torno. Per tutta risposta
mi lancia una occhiataccia che non lascia presagire niente di buono dicendomi:
No no adesso io mangiare dammi euro se no via! libera posto...

giovedì 9 novembre 2017

Aiuto

Le tante facce della Calabria.


Tra le tante vicende che si snocciolano in Calabria, tra 'ndrangheta e malaffare, la politica autoreferenziale e ossequiosa è la più odiosa.

Le notizie cattive, quelle che fanno salire magoni in gola e rabbia, non sono poche. E quasi tutte determinate dalla cattivissima gestione della cosa pubblica, cioè dalla regione calabria.
Molti puntano il dito accusatore contro dirigenti politici e amministrativi. Li accusano di lassismo e incapacità.

L'accusa più cruda e senza giri di parole la lancia Grazioso Manno presidente delle bonifiche catanzaresi che chiede alla politica da diverso tempo la ripresa dei lavori della diga del Melito. Un'altra, ancora più drammatica corredata da immagini shock è legata alle case residenziali per anziani e disabili: dipendenti senza stipendio da diversi mesi privati dalla dignità di lavoratori e genitori senza soldi che non possono comprare il pane e mandare i figli a scuola.

E poi c'è la Calabria che inaugura nuove sedi di fondazioni e dona diplomi ad ambasciatori a uomini e donne illustri per divulgare oltre confini le eccellenze.

Dicotomie irriverenti. Benessere e povertà!
I dirigenti calabresi hanno perso di vista la realtà. Non conoscono la guerra quotidiana di mamme e padri costretti alla fame da scelte scellerate.

La dirigente di una casa di cura per anziani accusa la gestione Scopelliti e denuncia la mancata erogazione da parte regionale di diversi anni di contributi economici dovuti ma mai ricevuti dalla struttura. Sofferenza economica che ha indotto i vertici aziendali a non pagare i dipendenti per mantenere gli ospiti- inutile entrare nei particolari. In linea di massima è evidente che in Calabria si cammina a due velocità

mercoledì 8 novembre 2017

Alleanze

In Sicilia ha vinto la destra.

Musumeci è presidente!

Dietro le elezioni siciliane sembra esistere un laboratorio politico e tra gli alambicchi gli scolari ben educati vestono grembiulini con tanto di sponsor: lega nord, guidata da Salvini, fratelli d'italia capitanata da Meloni e tanti altri partitelli chiamati da Silvio Berlusconi a dimostrazione che la destra unita può governare l'Italia e sconfiggere la sinistra litigiosa.

L'esperimento è riuscito! Anche grazie alla poca memoria dei votanti. Alla dimenticanza dei governi precedenti e alla assurda discesa della lega in Sicilia.
E gli editti di Bossi Maroni Borghezio& c. che fine hanno fatto? E le strategie?

Davvero che la lega di Salvini non voglia più staccarsi dal resto d'Italia e tenere per sé i vantaggi economici e sociali ottenuti nel tempo dalle politiche nazionali che nel territorio padano hanno trasferito risorse?

Comunque sia il laboratorio ha dimostrato che sì, si può raggiungere l'obiettivo. Basta non litigare subito e aspettare i tempi giusti per presentare il conto.

lunedì 6 novembre 2017

Anche in Italia la destra avanza

Tentiamo di fare il punto della situazione.

La politica di Matteo Renzi non trova riscontri favorevoli tra la gente. I dati della Sicilia e di ostia lo confermano e Di Maio annulla l'incontro perché non lo reputa degno di confronto visto lo scivolone con relativo capitombolo del pd a guida Renzi.

Nelle 183 sezioni in cui si è votato per l'elezione del presidente del X Municipio di Ostia, Roma, al voto dopo due anni di commissariamento per mafia la candidata del M5s, Giuliana Di Pillo, è in testa con il 30,21% delle preferenze, davanti a quella del centrodestra, Monica Picca (26,68%). Segue il Pd. Boom per Casapound (9,08%).

Insomma la destra è in vantaggio. Il finto populismo renziano carico di promesse e bonus fasulli non incanta gli elettori siciliani e capitolini.

Ultima goccia che ha fatto traboccare il fatidico vaso per quanti speravano di porre fine a qualche preoccupazione attraverso l'ape social e cioè rimpinguare le vuote casse familiari con l'anticipazione di qualche anno sul dovuto della pensione per quanti disoccupati e privi di ammortizzatori sociali dovuti dall'inps, si è dimostrata una beffa!

C'è malcontento in Italia e la sfiducia monta ogni giorno che passa senza vedere soluzioni politiche serie.

Si. Ma chi paga? Ottima domanda! Potrebbero rimborsare qualcosa i pensionati d'oro insieme a tutto quell'esercito di miracolati che sono andati in pensione anzitempo e senza avere versato il dovuto all'INPS! O ad altra cassa previdenziale!

Monti aveva provato a tagliare le pensioni d'oro ma non l'ha spuntata contro la lobby ed ora Renzi e Gentiloni si lamentano se la destra ottiene suffragi.
Puntano il dito contro Grasso per avere perso la Sicilia. E l'errore sta proprio qui, nel personalizzare la politica. Dimenticando che la politica è SERVIZIO!

Intanto le ultimissime notizie danno Musumeci vincente in Sicilia-

Like e bon ton

Mi è stato sempre detto e insegnato che quando si fa una cosa buona e si è altruisti non necessariamente si deve sbandierare quanto fatto perché il bene non ha bisogno di pubblicità.

Sei in pace per quello che hai fatto? ok. Tanto basta!
Il seme è stato gettato. Ma ...

Pare che ormai questi insegnamenti non siano più di moda. La rete cattura le menti. Imprigiona e uniforma i concetti in un semplice click. E se i like sono numerosi significa, sempre secondo l'attuale concetto webiano, che si è di tendenza, che hai raggiunto l'obbiettivo.
Ritieniti soddisfatto/a almeno per 5' fino a quando un tuo contatto non ti supera.

Sui social media si fa presto a indignarsi, stupirsi, strapparsi le vesti, essere buonisti e una volta off line ringhiare sonori vaffanculo a chi taglia la strada e non da la precedenza. Chissà, forse è la stessa persona che un attimo prima ci ha fatto commuovere e messo un like con tanti cuoricini.

I collezionisti di like ci sanno fare. Succhiano i sogni altrui e li vendono come propri incuranti dei diritti d'autore ©.

La rete in/gabbia. La vita reale è diversa. Forse un tantino amara ma vera. Coi suoi lumaconi. I leccaculo. Gli intrallazzisti. I politicanti. I mestieranti. E le persone perbene! Che rispettano i propri simili. Non parlano male. Non seminano zizzania. E incitano al miglioramento.

Buona vita a tutti.

giovedì 2 novembre 2017

Equo compenso, pensioni e vitalizi alla casta

Calabria, i malati proteggono i sani.

Nel giorno in cui la deputazione nazionale incontra i sindacati (poco credibili) per decidere di erogare le pensioni in sintonia con l'aspettativa di vita non c'è cosa migliore dal punto di vista masochistico navigare tra le pagine della regione Calabria e sguazzare tra i vitalizi degli ex consiglieri regionali. Vitalizi maturati in poche legislature e senza aspettare che siano decrepiti prescindendo dai contributi versati. Sarà forse una casta? Saranno da considerare privilegi?

Certo, se tutti avessero servito i cittadini davvero, questi soldi sarebbero benedetti.
Ma, anche al lordo, tutti questi € i calabresi se li possono solo sognare! mentre invece devono continuare a lottare giorno dopo giorno per onorare le scadenze e procurarsi pranzo e cena. Problemi che loro, la classe dirigente, non ha e forse neanche immagina che possano esistere.
 Eppure sono ancora lì a intascare ogni fine mese senza vergogna i vitalizi che gravano sulle spalle dei contribuenti calabresi.
I fatti dimostrano che hanno lavorato male, deciso e legiferato peggio. Ciononostante non tagliano ma incassano i vitalizi come se avessero fatto chissà quali fatiche per fare crescere la regione.

Ideologicamente sono per il giusto compenso. Anzi! Proprio per questo prendo in prestito l'elenco dei consiglieri che hanno governato nei differenti ruoli la regione Calabria che ancora percepiscono in prima persona il frutto amaro del soldo poco sudato e tralascio per pietà cristiana i familiari beneficiari dell'assegno di reversibilità.
Di seguito:

Cognome, Nome e Vitalizio lordo al 02, 10, 2017 dei nostri stimati politici che si sono susseguiti nei centri di potere regionale:

ABRAMO SERGIO € 2.845,45
ACCROGLIANO' GIUSEPPE € 5.011,03
ADAMO NICOLA € 7.490,33
ALGIERI ARMANDO € 4.697,85
ALOI FORTUNATO € 3.854,64
ALOISE GIUSEPPE € 3.975,09
AMATO PIETRO € 6.085,89
AMENDOLA FRANCESCO € 4.818,30
ARAGONA DOMENICO € 3.661,91

BAGARANI MASSIMO € 2.136,05
BASILEDOMENICOANTONIO € 3.661,91
BASILEMADDALENA € 3.854,64
BORRELLOANTONIO € 7.709,28
BOVA DOMENICO FRANCESCO MARIA € 3.661,91
BOVA GIUSEPPE € 7.490,33
BRUNETTI MARIO € 3.854,64
BRUNI OTTAVIOGAETANO € 3.745,16
BRUNOPAOLO € 5.950,60

CALIGIURI BATTISTA € 2.955,90
CALIGIURI ENZO € 3.469,17
CAMO GIUSEPPE € 7.420,18
CAPORALE MARIA GRAZIA € 3.276,44
CAPUTO GIUSEPPE € 3.745,16
CARCI GRECO ERMANNA € 2.890,98
CASALINUOVO MARIO € 5.781,96
CAVALIERE GUSTAVO € 2.188,43
CERSOSIMO DOMENICO € 3.661,91
CHIAPPETTA GIANPAOLO € 6.175,78
CHIARAVALLOTI GIUSEPPE € 3.854,64
CHIARELLA EGIDIO € 5.963,12
CHIEFFALLO LEOPOLDO € 4.818,30
CHIRIANO ROSARIO € 6.417,98
CHIZZONITI AURELIO € 4.681,46
CIRILLO LUIGI € 2.890,98
CORTESE FRANCO € 2.890,98
COVELLO FRANCESCO € 3.613,72
CRISTOFARO GIUSEPPE € 4.697,85

DELUCA FRANCESCO € 5.637,41
DEMASI EMILIO € 3.745,16
DERANGO RAFFAELE € 2.890,98
DESANTIS FRANCOSAVERIO € 6.263,79
DI NITTO ANIELLO € 4.336,48
DIMA GIOVANNI € 6.582,13
DONATO ANGELO € 7.709,28
DONNICI BENIAMINO € 3.613,72
FALCONEVINCENZO € 3.214,52
FAVA ANTONINO € 3.854,64
FEDELELUIGI € 7.490,33
FERAUDOMAURIZIO € 2.808,88
FILIPPELLI NICODEMO € 3.854,64
FITTANTECOSTANTINO € 5.348,32
FRANCHINOMARIO € 3.745,16
FRASCA' CARMELA € 3.854,63
FRENOFRANCESCA A. € 1.945,27
FUDA PIETRO € 4.818,30
FUNAROERNESTO € 4.697,85

GAGLIARDI MARIOALBINO € 3.854,64
GALLODIONISIO € 5.324,22
GEMELLI VITALIANO € 3.854,64
GIAMBORINOPIETRO € 3.979,24
GIARDINI FERDINANDO € 7.709,28
GUAGLIARDI DAMIANO € 6.366,78

IACINOBATTISTA € 3.613,72
IELACQUA OSCARRENATO € 2.890,98
IMBALZANOCANDELORO € 3.745,16
INCARNATOLUIGI € 4.336,47
INTRIERI MARIA EMILIA € 2.890,98

LA RUPA FRANCO € 2.845,45
LAGANA' GUIDO € 7.709,23
LAUDADIOFRANCESCO € 2.890,98
LAVORATOFABIANO DECEDUTO
LEONEGIANFRANCO € 3.469,17
LOIEROAGAZIO € 6.085,89
LUZZOGIOVANNI € 3.854,64

MADEOEUGENIO € 2.890,98
MAGARO' SALVATORE € 6.085,89
MANTI LEONE € 4.697,85
MATERA FRANCESCO € 2.890,98
MEDURI LUIGI GIUSEPPE € 6.552,89
MEDURI RENATO € 7.709,28
MIRABELLI ROSARIO € 2.808,87
MIRIGLIANI RAFFAELE € 3.854,64
MISITI AURELIOSALVATORE € 3.793,93
MISTORNI GIUSEPPE € 7.709,28
MUNDOANTONIO € 5.704,87
NAPOLI GIUSEPPE € 2.919,21

NISTICO' GIUSEPPED. € 3.854,64
NUCERA GIOVANNI € 7.490,33

OLIVO ROSARIO € 6.841,99

PACENZA FRANCO € 7.208,48
PACENZA SALVATORECRISTINO € 3.581,31
PAGLIUSOGINO € 7.131,08
PAPPATERRA DOMENICO € 3.166,30
PARENTECLAUDIO € 3.745,16
PERFETTI PASQUALINO € 7.420,18
PEZZIMENTI GIUSEPPE € 3.854,64
PILIECI FRANCESCO € 3.854,64
PIRILLI UMBERTO € 3.854,64
PIRILLOMARIO € 7.505,31
PISANOVINCENZO € 3.854,64
PIZZINI ANTONIO € 3.661,91
PRINCIPESANDRO € 6.085,89
PRIOLOSTEFANO € 2.890,98
PUGLIANOFRANCESCO € 3.557,91
PUJIA CARMELO € 5.300,13
RACCOLUCIANO € 3.469,17

RANIELI MICHELE € 3.083,72
RAPPOCCIO ANTONIO € 2.996,13
REALE ITALO € 2.890,98
RENDE MARIANO € 4.697,85
RENDE PIETRO € 2.890,98
RHODIO GUIDO € 6.263,79
RIZZA DOMENICO € 6.263,79
ROMANO CARRATELLI DOMENICO € 7.709,28

SARRA ALBERTO € 7.490,33
SCARAMUZZINOANTONIO € 2.890,98
SCARPINOSERGIO € 7.709,28
SCHIFINOUBALDO € 4.697,85
SENATORERAFFAELE € 2.890,98
SERRA GIULIO € 5.149,60
SPAZIANTEVINCENZO € 3.793,93
SPRIZZI ANTONINO € 4.697,85
STANCATOSERGIO € 6.263,78
STILLITANI FRANCESCANTONIO € 6.734,23
SULLA FRANCESCO € 6.085,89

TARSITANOLUIGI € 5.950,60
TAVELLA ROSAMARIA € 5.324,23
TAVILLA FRANCESCO € 3.083,72
TESORIEREOTTAVIO € 2.986,68
TOMMASI DIEGOANTONIO € 4.377,16
TRAMONTANA SEBASTIANO € 5.011,03
TRAVERSA MICHELE € 2.845,45
TREMATERRA GINO € 4.366,83
TRIPODI MICHELANGELO € 7.323,81
TRIPODI PASQUALEMARIA € 7.265,62

VAVALA' DOMENICO € 3.854,64
VECCHIOSALVATORE € 3.854,64
VERALDI DONATO € 4.697,85
VESCIOSALVATORE € 3.083,72
VILASI GESUELE € 6.366,78

ZAVETTIERI SAVERIO € 3.854,64
ZITOANTONIO € 3.083,72
ZOCCALI SALVATORE € 2.890,98

che dire, u malatu leva u sanu! (il malato assiste e protegge chi gode ottima salute). anche a livello nazionale, non solo in Calabria.

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