lunedì 31 luglio 2017

Auto, Fari come nuovi in 5"

FAI DA TE.

Come far tornare nuovi i vecchi fari ingialliti.


Tempi duri per chi non ha la possibilità di cambiare l'auto. E allora è necessario mantenere efficiente la vecchia: revisioni e manutenzioni sono obbligatori per legge perché c'è da prevenire incidenti a sé e agli altri utenti della strada. Quindi è giusto fare attenzione alla meccanica, ai freni, al motore e agli indicatori visivi: frecce, stop e fari. Questi ultimi, specie se sono di plastica, tendono, col passare del tempo, ad ingiallire e, ovviamente, la patina giallastra che ricopre i fari limita la diffusione ottimale del fascio luminoso.

Non è una questione di “vista, non c'è bisogno di recarsi dall'oculista: è solo una semplice questione di ordinaria manutenzione.

Fino ad ora chiunque avessi interrogato sulla materia suggeriva di sostituire i fari o darci sotto con olio di gomito e lucidarli con della pasta abrasiva, la stessa che usano i carrozzieri, con un complicato passaggio di carta vetrata, ripetuti lavaggi e panni morbidi.
Ho ragionato sul problema proprio mentre stavo facendo un altro piccolo intervento di manutenzione. Adoperavo un prodotto antiossidante che solitamente si usa per sbloccare bulloni e scrostare la ruggine. Insomma un prodotto multifunzione reperibile nei negozi fai da te.
Perché no? Mi dico. Provare non costa nulla. Detto fatto!
Una spruzzatina leggera in un angolo del faro. Una pronta passata di spugna, quella che abitualmente si usa per lavare i piatti, dal lato abrasivo e... voilà, risolto! I fari sono come nuovi! Ora ci vedo decisamente molto meglio.

sabato 8 luglio 2017

Passi di velluto

Quando la violenza prende il sopravvento e il male si accanisce sui deboli le. Etichette per definirne il genere sono inutili e a volte anche morbosamente dannose.
Il vouyerismo vince sempre. E, passato il primo attimo d'indignazione la curiosità lascia spazio all'indifferenza.
In pochi si chiedono come mai arrivano quotidianamente barconi sulle coste della Calabria. Tutti carichi di minorenni senza scarpe.
Camminano leggeri. Uno dopo l'altro. Passi di velluto che non lasciano tracce. Silenziosi. Gli infradito diventano un bene prezioso per alcuni, mentre altre, costrette sulla strada, indossano scarpe col tacco dodici e sembrano di volare leggere. eteree come farfalle verso un mondo sconosciuto governato e abitato da uomini lussuriosi. (esigenze di mercato) loro malgrado, obbligate...

I piedi sono costretti in posizioni inusuali, imprigionati, toccano terra con le dita. Adesso. Ma prima?

Forse non li possedevano? Sono così poveri e reietti che non hanno visto scarpe in vita loro? oppure glieli fanno togliere i mercanti di carne umana?
Quanto peserà un paio di scarpe anche consumato? che peso specifico vuoi che abbiano un paio di pantofole di corda?
Quel tanto che basta per imbarcare ancora qualche chilo di carne e ossa da scaricare oltre confine!

E poi, gli sturpi e le violenze. Abusi che non hanno nulla di umano tolta la follia che rimane una prerogativa dell'essere che sta in cima alla catena animale.
ph digit, courtesy archivio Iannino©

La violenza non ha confini, colore e neanche genere.
Uomo contro uomo. Donna. Bambini. Che non sempre scaturiscono per motivi ideologici.
La violenza sta sottocenere. Cova lentamente. E quando diventa una fiamma incontenibile brucia ogni cosa. Tutto ciò che rientra nel raggio del proprio stato vitale è potenzialmente in pericolo.

Femminicidio. È stato coniato questo termine per additare con disprezzo l'uomo, il compagno, che ha infierito fino ad ammazzare la donna amata prima e odiata dopo.
Le cronache narrano di amori finiti per uno dei due ma che l'altro non vuole accettare.
Una persona con la testa sulle spalle se ne farebbe una ragione ma … il cervello è come un velo di cipolla. E allora avanti con le manifestazioni di solidarietà e denuncia. Giù con i talk show.
Nell'era dell'apparire, non sorge il dubbio che queste operazioni, anzicché emancipare, mortifichino l'intelligenza di chi osserva dalla finestra, con occhi e orecchi condizionati dal racconto enfatizzato o no dai media, vittime e aguzzini?


giovedì 6 luglio 2017

E' notte

Il crepitio delle fiamme che ardono alimentate dal vento lascia intuire che il fuoco è vicino. Non fa caldo questa notte. Anzi il vento che spira è piacevolmente frizzante. Si sta bene in giardino.

Il rumore della legna che arde e l'odore di fumo ma ancor prima l'alone rosato che illumina la notte con lingue di fuoco mettono in allarme. Andiamo in avanscoperta.
Seguiamo le fiamme e ci incamminiamo verso il burrone. No, non è vicino alle abitazioni. L'incendio si sviluppa oltre il burrone, tra le colline e, nel consumare il lento lavoro dell'uomo, al suo passaggio la vita degli alberi verdi e rigogliosi si spegne. L'anno prossimo non ci sarà olio in quel cimitero di ulivi.

In lontananza si odono gli ululati delle sirene dei vigili del fuoco. È notte.

mercoledì 5 luglio 2017

Tutele negate

 Appropriazioni o espropriazioni dei diritti?

C'è chi innalza muri e tende reti per salvaguardare i confini nazionali e chi pianta pali nel terreno pubblico per tutelare intetessi privati.

In generale,
La proprietà privata toglie a molti, mortifica il principio sociale delle pari opportunità dell'ordine costituito in base ai principi dettati dalla democrazia e della libera circolazione dei popoli costretti a migrare in ambienti meno ostili e mossi dal principio fondamentale basato sull'autoconservazione individuale e dei congiunti in ossequio al diritto di potere  vivere una esistenza degna di chiamarsi VITA! Senza confini, gabbie materiali e schiavitù degeneranti. Questo per quanto concerne i grandi flussi migratori del momento. a prescindere dai mercanti di vite umane e da quanti nascondendosi dietro facciate pulite come le ONG lucrano sul male del secolo fomentando guerre e carestie.

 E nel piccolo dei campanili? L'avidità è in agguato se approfittando della totale indolenza, o, peggio omertà dei singoli, qualcuno si appropria di piccole aree pubbliche a ridosso delle strade cittadine.
Possibile che siamo diventati miopi fino a questo punto? Che non capiamo più cosa è la socialità e il vivere in comunione?

E' così vitale accaparrarsi pochi metri di terra che potrebbero servire per migliorare la viabilità e la vivibilità nei quartieri degradati spogliati delle più elementari architetture sociali utili ai bisogni urbani?

La vita e le azioni sono solo questioni d'interesei privato? No! non voglio credere che sia così!

Catanzaro, Corvo, via Magenta



lunedì 3 luglio 2017

Viaggio in Calabria, A3 e dintorni

A3, L'autostrada del sole.


Poche righe, nella pagina del sussidiario delle elementari, e una fotografia mi fecero sognare partenze e arrivi da e per luoghi sconosciuti.
Con la fantasia ho varcato e penetrato il buio delle gallerie scavate nelle montagne e nelle colline calabresi. Ho percorso chilometri sull'asfalto ancora fumante. Ho raggiunto Cosenza. Ho passeggiato sulle rive del Busento e ho cavalcato con le orde di Alarico ma non mi è piaciuto! L'odore aspro dei cavalli e dei barbari lo sentivo nel naso per davvero.
Il mio corpo astrale viaggiava nei sogni, nelle favole e nelle leggende. Beata innocenza.

Sognavo ad occhi aperti.

Quel tratto autostradale denominato A3 che congiunge il sud Italia, perenne cantiere aperto da Roma a Reggio Calabria, l'ho percorso moltissime volte da grande. Ho dribblato buche e cambiato carreggiata.
Sono stato costretto a percorsi alternativi prima di arrivare dove volevo io.
Da nord a sud ...
Adesso ha cambiato nome. Adesso qualcuno sta lanciando uno spot sull'autostrada del mediterraneo!

Stessa tratta. Ma viaggiare in Calabria a velocità di crociera sulle strade provinciali e lasciarsi rapire dal paesaggio, restarne ammaliati dai colori e dai profumi intensi è tutta un'altra storia.

domenica 2 luglio 2017

Vasco, rock dietro le quinte

L'affare Vasco.


Sì, si deve parlare di un grande affare perché quando si muove Vasco Rossi dietro di lui c'è un'organizzazione mostruosa e l'evento appena concluso lo dimostra.
Oltre alla musica c'è il mito e dietro il mito una scienza precisa, calibrata al millesimo che non lascia niente al caso.
Dalla logistica alla pubblicità. Dagli accordi coi media fino alla vendita di gadget e immagine, l'affare economico è inimmaginabile.

La giostra messa su da Vasco si traduce in un incasso da circa 12 milioni per l’happening messo in piedi dal gruppo bolognese Best Union di Luca Montebugnoli, attraverso le controllate Vivaticket e Big Bang. La prima ha gestito la vendita fisica e online dei biglietti, la seconda ha curato il promoting, raccogliendo l’eredità del gruppo Live Nation che fino all’anno scorso, prima dei tormentati giorni del caso secondary ticketing, aveva direttamente organizzato i concerti del Blasco nazionale. A fare due conti, lo storico sold out di Modena equivale, per presenze e introiti, ai quattro show che il rocker di Zocca tenne l’anno scorso allo Stadio Olimpico di Roma, quando la bigliettazione era ancora affidata a TicketOne.

il 40ennale live di Vasco vale almeno 6 milioni in ricadute economiche sul territorio di Modena.

la quotata Best Union fattura 57 milioni a livello internazionale e impiega 550 persone in eventi sportivi, mostre e parchi a tema.

Montebugnoli ha portato in pochi anni la sua Best Union a essere tra i leader mondiali dei servizi di biglietteria in luoghi come Disneyworld a Orlando, il Louvre, Gardaland, la Fiera di Milano o l’Expo 2015.
e quando Vasco Rossi ha rotto il rapporto storico - quindici anni - con il suo organizzatore di concerti, Live Nation, dopo il servizio delle Iene sul “secondary ticketing e lo scandalo dei biglietti per il “Live” dei Cold Play esauriti in tre minuti, Montebugnoli si è sentito chiamare dal suo avvocato, che lavora anche per Vasco: Guido Magnisi. “Insomma Guido mi chiama e mi dice: ‘Ero ieri sera con Vasco, chiamalo, gli ho parlato di te, è il momento giusto per presentarti’. Vasco è uno che vola alto figuriamoci se aveva problemi a rompere con chicchessia, e io avevo in comune con lui l’amicizia con il Maestro Pavarotti e con Nicoletta Mantovani, avevo organizzato per dieci anni la biglietteria ed il personale del Pavarotti and Friends, ma non ci eravamo mai visti né incrociati. Ma è un grande, è un buono, è uno che fa tanta beneficenza in silenzio come fanno solo i migliori!”. Così descrive l'inizio della collaborazione con Vasco.

Insomma, i due si parlano, si piacciono, Vasco rivela a Luca che Pavarotti gli aveva parlato bene di lui. “Ma io avevo un problema: dovevo dirgli che sì, la sua musica mi piaceva, ma non è che fossi proprio un suo fan sfegatato, preferisco la musica classica e l’opera. Se uno mi dice: recitami le canzoni di Vasco a memoria, non sono capace. Supero l’imbarazzo e glielo dico: ‘Sei un grande artista, grandi parole e grande musica, ma insomma non è che so tutti i testi a memoria’. E lui: ‘Mi piaci, e mi piace anche che tu non sia troppo mio fan, sarai più lucido nel lavorare. Io mi fido di te ma non farmi fare cattive figure’. L’ho tranquillizzato: ‘Capisco che siamo meno famosi nel pubblico musicale, ma stai pur tranquillo, faccio 30 milioni di ingressi tutti gli anni in 4 parchi Disney a Orlando, gestisco più di 20 resort, con tutta la trasportation, le linee aeree, tutte gestite, incasso di biglietteria superiore ai 2 miliardi di dollari solo lì, vendo per la Fiera di Milano milioni di biglietti l’anno cosi come per Gardaland ed il Louvre a Parigi, per l’Expo l’ultimo giorno utile ho venduto 584 mila di biglietti…”.

È nata così una macchina organizzativa pazzesca senza precedenti. Best Union ha venduto 220000 biglietti con una squadra di 1800 persone su un totale di 5000 operatori del “dietro le quinte”, di cui 1200 steward, per l’evento. I ricavi totali da sola biglietteria sono stati superiori ai 12 milioni di euro. Il fatturato totale di Modena Park - inquadrato in una società costituita apposta che si chiama Big Bang - sarà molto più alto: bisogna aggiungere i diritti televisivi, gli ingressi negli oltre 300 cinema che proietteranno il concerto in alta definizione, le 12 piazze collegate e la raccolta pubblicitaria, il merchandising affidato all’Universal, i diritti per il food and beveradge. “Si calcola un fatturato totale di circa 36 milioni di euro”, dice Montebugnoli, “compresi gli alberghi, però: che sono pieni fino a Rimini. E nella sola provincia di Modena gli hotel fattureranno due milioni!

Sì, Vasco. Facci godere nella giostra mediatica consumistica e volitiva. Anche questo è rock...

Risvegli

Da Modena a Catanzaro si parla italiano e si canta Vasco.

Dopo la notte di Vasco che ha saputo raccogliere tutte le generazioni del popolo rock persino davanti alla televisione nonostante Bonolis mi ritrovo a fare i conti con la periferia degradata catanzarese.

Vasco acchiappa e la rai che si è aggiudicata una parte del concerto dei 40 anni in musica del rocker italiano gode dei benefici del carisma di Vasco Rossi. Fa incetta di pubblicità e di cazzate gettate all'aria mestamente da un poco convinto rocchettaro estimatore di Vasco. Fosse dipeso da Bonolis non ci sarebbe stato lo share enfatizzato dai dirigenti rai. Un conduttore sottotono ha intrattenuto ospiti e, seguendo una scaletta, ha introdotto canzoni come se fosse al festival di Sanremo.

220.000 fans sotto il palco del Modena park e oltre 5milioni di spettatori che si sono sorbiti per amore di Vasco un gelido conduttore nei panni momentanei del radiodj per ricordare il passato di Vasco e i suoi esordi.

Il momento topico si è raggiunto con “rewind”. Il lancio gioioso dei reggiseni ha infastidito qualcuno. Ma perché? Perché indignarsi, scandalizzarsi per i seni al vento?
Sono una parte del corpo! Quel corpo che per certa religione è sinonimo di Tempio di Dio. ...

Passata la festa si fanno i conti con l'amara realtà.
Modena si è dimostrata una splendida macchina, accogliente per la festa del rocker e sicura, nonostante l'enorme mole delle persone presenti all'evento, tutto è filato liscio. Niente danni a persone e cose.

Forse, ti chiedi, qualcosa sta cambiando in Italia. Bacchettoni a parte.

E invece no! La periferia rimane brutta e sporca. A Roma come nel resto d'Italia. E Catanzaro non è da meno!
Il vigile di scorta adibito alla sicurezza dei ciclisti della “pedalata ecologica” fa cenno di fermare l'auto. Un gruppo eterogeneo accomunato dal colore giallo delle maglie e dei cappellini sponsorizzati pedala lungo via Magenta da poco all'attenzione degli amministratori locali e dai risultati ancora incerti per quanto attiene il decoro, la pulizia del verde pubblico e il rispetto dell'igiene e della salute pubblica.

sabato 1 luglio 2017

us Catanzaro, Noto come Ceravolo?

I colori della squadra del cuore hanno un grande valore affettivo. Per alcuni è una questione di orgoglio ritrovarsi sotto la stessa bandiera. I tifosi sono una forza inarrestabile e quando idolatrano qualcuno, presidente o calciatore, questo qualcuno è messo sul podio del vincente. Non contano gli errori del passato. Conta il presente. Conta se il nuovo condottiero mostra i muscoli e il portafoglio. Conta la dimostrazione carnale dell'appartenenza. Dopodiché tutto gli è consentito.

Il Catanzaro ha una sua storia. Un passato eroico dal punto di vista calcistico e tra i suoi condottieri alcuni nomi sono legati inscindibilmente ai colori giallorossi: Nicola Ceravolo, il presidentissimo, e Massimo Palanca o rey.
I tifosi, anche i più giovani, conoscono i due personaggi. La passione del presidente e la sua tenacia che portò l'u.s. Catanzaro per la prima volta in seria A e l'abilità di “Massimè pari 'na molla” nel fare goal dai calci d'angolo e non solo da lì.
Tanto per ricordane qualcuno che ha inorgoglito i tifosi. E come non ricordare Seghedoni, Spelta, Mammì nello spareggio col Bari a Napoli per la seria A. Banelli, Silipo. Maldera.

Belle stagioni rese indimenticabili da uno sport pulito e chi si spendeva non mirava alla politica ma alla passione per la squadra e all'appartenenza campanilistica dell'intera regione.

Oggi, dopo amare vicissitudini e contestazioni alla dirigenza, una cordata di imprenditori catanzaresi con i Noto in testa, coinvolti dalla paziente regia del sindaco Abramo, prendono in mano le sorti dell'uesse catanzaro.
Il gruppo Noto e gli imprenditori che l'affiancano sono nelle possibilità economiche di riportare la squadra agli antichi splendori. Non è un sogno ma una possibile realtà come quella che ha visto la famiglia Noto, sotto la guida del padre, Leonetto, trasformarsi nel breve tempo da artigiani a commercianti e imprenditori di successo.

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