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L'argomento non manca. da qui a capodanno abbiamo di che parlare. il capodanno in rai si terrà a Catanzaro marina. È ufficiale! quindi tutti soddisfatti! come se l'evento risolvesse tutti i mali di noi residenti e impossibilitati a scappare da questa terra amata ma irriconoscente. No correggo: non è la terra a d essere irriconoscente ma gli squali che la governano.
Appuntamento in Piazza Prefettura o nell' Area Teti per il fine anno Rai 2025 a Catanzaro? Capodanno Rai 2025/26 a Catanzaro: Piazza Prefettura o Area Teti? Il grande evento televisivo di fine anno, “L’Anno che Verrà”, approda a Catanzaro. Dopo Crotone e Reggio Calabria, sarà il capoluogo a ospitare la festa di Rai 1 che accompagnerà milioni di italiani verso il nuovo anno. La città si prepara a un appuntamento che porterà visibilità nazionale e un indotto economico significativo per albergatori, ristoratori e commercianti. Ma resta da sciogliere il nodo della location: Piazza Prefettura o Area Teti (quartiere Lido) ?
Vista da lontano e decontestualizzata sembra un'opera catapultata inutilmente in una campagna; un gesto d'imperio! voluto fortemente da una parte faziosa della politica, ma così non è. Invece la struttura progettata per migliorare e armonizzare la mobilità urbana unisce due quartieri periferici: corvo e aranceto al resto del tessuto urbano della città. Non è una operazione imposta dall'alto e men che meno un braccio di ferro tra chi vuole imporre una infrasturrura più per magnificare il proprio ego e passare alla storia per aver fatto un'opera faraonica minimizzando i problemi geologici qual è, allo stato delle cose recenti, il ponte sullo stretto. Un'opera, sia chiaro, che se progettata e costruita secondo criteri antisismci e nel rispetto dell'ambiente e la sua naturale vocazione, sarebbe un'opera d'arte! Ma, nel mio piccolo, affaciandomi alla finestra, osservo e aspetto con curiosità e senso civico la fine dei lavori e non posso fare a meno di pen...
Esodo sanitario dalla Calabria: una mattina alla Dulbecco di Catanzaro Ore 10:30. Mi accomodo in sala d’attesa del reparto di diabetologia dell’ospedale “Renato Dulbecco” di Catanzaro. In realtà, più che una sala, è un corridoio. Le sedie sono allineate lungo le pareti, occupate da pazienti di ogni età, alcuni accompagnati, altri soli. Sul lato opposto, due imbianchini tinteggiano il muro con cura. L’odore di pittura è sorprendentemente gradevole, quasi anestetico. Non rimane che attendere il proprio turno. Una sola dottoressa in servizio. Una. Per un’intera popolazione di pazienti affetti da diabete, una patologia cronica che richiede monitoraggio costante, attenzione, empatia. Eppure, eccoci qui: in fila, in silenzio, con santa pazienza. Ogni visita dura mediamente 20/30 minuti. Fate due conti. Il tempo scorre, ma le esigenze non si fermano. Nel frattempo, per spezzare l’attesa, mi concedo un caffè al bar dell’ospedale e una ciambella per i bambini. Piccoli gesti p...
Breve saggio sulla figura di Mario Iannino nel contesto storiografico dell’arte contemporanea e della ricerca culturale: Mario Iannino : una poetica della soglia tra arte povera, pedagogia radicale e testimonianza civile Nel panorama storiografico dell’arte contemporanea italiana, la figura di Mario Iannino si colloca come un nodo sensibile tra le pratiche dell’ arte povera , le pedagogie radicali degli anni ’70 e ’80 , e le più recenti forme di testimonianza civile e inclusione sociale. Nato nel 1953 a Palermiti , in Calabria , Iannino non ha mai cercato il centro, ma ha trasformato la marginalità geografica e sociale in un laboratorio poetico e politico. Tra arte povera e pedagogia del frammento La sua ricerca si innesta nel solco tracciato da artisti come Michelangelo Pistoletto , Jannis Kounellis e Maria Lai , ma ne distilla una versione più intima e comunitaria. Se l’arte povera ha elevato il materiale umile a linguaggio concettuale, Iannino lo trasf...
di mario iannino Un Reel, una Risonanza: L’Amicizia che Persiste nell’Arte Il reel che Enzo Trapasso mi ha inviato, documentando la sua mostra al San Giovanni di Catanzaro del 2018 , è molto più di una sequenza di immagini e suoni. È una vibrazione condivisa, una risonanza che attraversa il tempo e lo spazio, toccando corde profonde della memoria e dell’affetto. In un frammento fugace, ho intravisto Pino Pingitore , caro amico e artista indimenticabile, la cui presenza continua a vivere nei luoghi dell’arte e nei gesti di chi lo ha amato.
Lettera confidenziale a Giorgia Meloni (in tono satirico, ma con affetto… pungente) Buongiorno cara Giorgia, ci voleva la Calabria, terra di sole e promesse non mantenute, per rivederti in scena. Da quando sei salita sul trono di Palazzo Chigi, sembri aver abbandonato il palcoscenico televisivo: niente più urla, niente più pugni sul tavolo, niente più “sinistra cattiva!” gridato con la passione di una tragedia greca. Che nostalgia. Ma eccoti di nuovo, in versione “campagna elettorale”: la Giorgia da combattimento, quella che manda in pensione l’aplomb britannico e rispolvera il lanciafiamme retorico. I tuoi fan adorano quando ti trasformi da premier a paladina, con lo sguardo fiero e il microfono come spada. Peccato che i calabresi, più che fuochi d’artificio, avrebbero gradito acqua potabile, strade decenti e magari un ospedale funzionante. E poi c’è lui, il tuo pupillo Occhiuto, che pare il protagonista di una fiction Rai: sempre elegante, sempre sorridente, sempre pronto...
Sei milioni tra urgenza sociale e ombre sul merito La Calabria affronta una crisi sempre più profonda: disoccupazione in aumento, servizi pubblici in affanno e migliaia di famiglie in difficoltà economica. È in questo contesto che il Parlamento, su iniziativa del centrodestra, ha destinato sei milioni di euro a tre associazioni riconducibili a Pino Galati, vicesegretario nazionale di Noi Moderati e attivo sostenitore del presidente Occhiuto. Una cifra non trascurabile che, a prima vista, rischia di diventare un simbolo di inefficienza politica e di cattivo utilizzo delle risorse pubbliche.
" in Calabria volano stracci attorno ai candidati alla poltrona presidenziale. sui social pubblicano indiscrezioni purulente. pare che Occhiuto sia stato testimone o compare d'anello al matrimonio di Toscano, il terzo incomodo dopo Tridico. ma la domanda che personalmente pongo è: non tanto i rapporti interpersonali tra i concorrenti quanto le accuse che si lanciano l'un l'altro e poi, mi chiedo: perché Occhiuto ha lasciato un anno e mezzo prima se proprio ci tiene a governare la Calabria? le sue motivazioni fanno acqua da tutte le parti" Hai colto un punto cruciale: al di là del gossip politico e delle relazioni personali tra candidati, ciò che davvero merita attenzione sono le motivazioni e le implicazioni istituzionali delle dimissioni di Roberto Occhiuto. E in effetti, la sua scelta di lasciare la presidenza della Regione Calabria con un anno e mezzo di anticipo ha sollevato più di un interrogativo. 🧩 Le dimissioni di Occhiuto: tra strategia e polemica Ecco...
senza peli sulla lingua: Basta fuffa: la Calabria non è il vostro palcoscenico elettorale Siamo stanchi. Stanchi di vedere la Calabria trattata come una comparsa nel teatrino elettorale. Ogni cinque anni, stessi volti, stessi slogan, stesse promesse vuote. Sanità, ponte, giovani, lavoro. E poi? Il nulla. Solo passerelle, selfie e comizi da copione. La sanità è un disastro. Non servono parole, servono ospedali funzionanti, medici pagati, ambulanze che arrivano. Ma voi continuate a blaterare di “diritto alla salute” mentre la gente muore in attesa di una visita. Il ponte sullo Stretto? Un’ossessione. Un feticcio. Un modo per non parlare di strade che sembrano mulattiere e treni che viaggiano come nel dopoguerra. E non dimentichiamo chi ha tagliato le ferrovie: il centrosinistra, con tanto di commissario col bollino PD. Altro che progresso. I giovani? Li citate per fare scena, ma li ignorate nei fatti. Nessun piano serio per il lavoro, nessuna strategia per fermare l’emigraz...
Lettera aperta ai candidati alla Presidenza della Regione Calabria In questa campagna elettorale, sembra che la Calabria sia trattata come un palcoscenico per slogan riciclati. Sanità, ponte sullo Stretto, tagli, giovani e lavoro: sempre gli stessi temi, sempre le stesse promesse. Ma dove sono le soluzioni? Dove sono i piani concreti? La sanità è allo stremo, eppure si continua a parlare di “diritto alla salute” come se bastasse nominarlo per garantirlo. Il ponte sullo Stretto è diventato un mantra, un totem da agitare per distrarre dai veri problemi infrastrutturali: strade dissestate, ferrovie smantellate, mobilità interna da terzo mondo. E proprio sulle ferrovie non possiamo tacere. I tagli imposti dal centrosinistra, con un commissario che portava la tessera del PD in tasca, hanno lasciato ferite profonde. Oggi nessuno ne parla, nessuno si assume la responsabilità. Eppure, senza trasporti efficienti, la Calabria resta isolata, marginale, dimenticata. I giovani? Evocati n...
“Calabria, bellezza fragile e resiliente” Calabria, terra che resiste Fragile come le sue coste che si sgretolano, come i borghi che si svuotano piano, come le mani di chi parte e lascia dietro il cuore. Ma forte. Ostinata. Viva. La Calabria non urla. Sussurra tra le pietre antiche, tra i fichi d’India che crescono dove nessuno li ha piantati, tra i silenzi che parlano più delle parole. È terra che cade e si rialza, che si piega al vento ma non si spezza. Ogni frana è una ferita, ogni ricostruzione è un atto d’amore. Resiliente come le donne che tengono insieme famiglie e sogni, come gli ulivi che resistono al tempo, come chi resta — e chi torna — perché sa che la bellezza non si abbandona. Amare la Calabria è accettarne le crepe, è vedere il valore nel non detto, è credere che anche ciò ...
“Quando la politica diventa satira": Sembra di vedere uno scketc di Antonio Albanese nei panno di Cetto La Qualunque. Occhiuto promette centomila euro per chi prende la residenza in un paesino dell'entroterra. Così intende riqualificare i paesi abbandonati facendo leva sulla nostalgia di quanti sono stati costretti ad andarsene dalla Calabria. Ci potrebbe anche stare! ma poi, cosa riserva il futuro ai peones rientrati? come possono ovviare alla carenze infrastrutturali, al lavoro che non c'è e alla possibilità di condurre una vita dignitosa dopo il rientro? e se ha famiglia?”
Basta ipocrisie: serve una società che agisca, non che si commuova a intermittenza Non serve andare lontano per vedere la violenza: a Catanzaro, un ragazzo è stato aggredito da una “ronda notturna” solo per il colore della pelle. Intanto, ci indigniamo per le stragi in Palestina e Ucraina, ci inteneriamo davanti ai bambini africani senza cure, e poi torniamo a sprecare cibo, risorse, tempo. Per pulirci la coscienza, doniamo vestiti vecchi e partecipiamo a cene di beneficenza con chef stellati. Ma questo non è cambiamento: è anestesia morale.
"c'è, tra la gente affetta da patologie croniche e non solo, la sensazione che i medici di base siano costretti dai protocolli interni a limitare le spese e ridurre al minimo i servizi ai pazienti in merito a prestazioni specialistiche e analisi, screening preventivi per gli ammalati cronici e prescrizione farmaci, quasi tutti a pagamento! anche quelli inseriti nei programmi terapeutici dagli specialisti ai malati cronici quando sono classificati in classe C!" In Calabria, come nel resto d’Italia, i farmaci di classe C sono quelli non essenziali e non rimborsabili dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Il loro costo è interamente a carico del cittadino, e comprendono medicinali per patologie lievi, sintomi transitori o uso occasionale — come antidolorifici da banco, antistaminici, alcuni ansiolitici, e farmaci da automedicazione. Secondo il Dipartimento Salute regionale, la Calabria ha una spesa farmaceutica convenzionata tra le più alte d’Italia, con un’incidenza sul F...
In Calabria, curarsi è spesso un percorso a ostacoli. Le liste d’attesa per visite specialistiche, esami diagnostici e interventi chirurgici sono talmente lunghe da scoraggiare chiunque, e la sanità pubblica, già fragile, sembra incapace di garantire tempi accettabili. Di fronte a questa paralisi, molti cittadini si vedono costretti a rivolgersi alla sanità privata, pagando di tasca propria ciò che dovrebbe essere un diritto garantito.
le incursioni del grillo, Wanda Ferro, la mossa che scompiglia il centrodestra calabrese In Calabria, la politica non è mai solo ciò che appare. Dietro ogni candidatura si cela una strategia, un equilibrio da difendere o da rompere. E la discesa in campo di Wanda Ferro alle prossime regionali è tutto fuorché una scelta neutra.
" mimmo lucano è una persona normalissima, a volte timida e impacciata ma con un cuore enorme. lo si capisce da come parla. dalle parole tiutubanti. riflessivo, non sembra avere una retorica politicamente sciolta. Non è un grande oratore o trascinatore di folle. La sua forza sta nelle azioni." Un ritratto di Mimmo Lucano, La sua storia sembra confermare ogni parola. Non è il tipo da palcoscenico, ma da marciapiede, da porta aperta, da gesto concreto. La sua timidezza non è debolezza, ma profondità. E la sua forza sta nelle azioni: quelle che hanno trasformato Riace in un simbolo internazionale di accoglienza e solidarietà.
Donatella Di Cesare e il diritto alla complessità Nel vortice della comunicazione politica contemporanea, dove ogni parola viene scandagliata alla ricerca di una “pistola fumante”, il caso di Donatella Di Cesare ci invita a una riflessione più profonda. La filosofa, candidata alle regionali, è stata travolta da polemiche per un messaggio di addio rivolto a Barbara Balzerani, ex militante delle Brigate Rosse. Un gesto che, per una parte della destra, è bastato a renderla “impresentabile”.
Regione Calabria, al voto! "lucano, di cesare, tridico" Rabbia. Voglia di rivincita. Fango sugli avversari, pur di vincere la sfida elettorale. Possibile che non ci sia un modo più civile per approcciarsi alle elezioni dei rappresentanti del popolo? Nei mezzi di comunicazione di massa assistiamo allo scempio dell'educazione nei rapporti umani tra i rappresentanti chiamati, appunto, a "servire" il popolo. Il popolo... strano concetto che si sono fatti i politici italiani e non solo. Personaggi indegni hanno scalato il potere e adesso dettano le loro personalissime agende.
Chi siamo
Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria.
Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati.
Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni.
Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante.
Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale.
Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise.
Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza.
Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare.
Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola.
Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.