giovedì 31 maggio 2012

un bollino contro le cazzate del web

Dove finisce la (mia) singola libertà?

Buon senso vorrebbe che la risposta fosse: nel punto esatto dove inizia quella degli altri!
Purtroppo la realtà testimonia il contrario. Basta camminare per strada o recarsi in un ufficio (pubblico o privato non fa differenza) aprire la posta, il giornale, il social net.

Spesso il rumore mediatico disturba e incasina quanto c'è di buono nelle notizie e nelle opinioni di ognuno, anche quel poco che alcuni si sforzano di fare in politica e nella società. Le cazzate si sommano fino a formare montagne assurde nelle quali diventa difficile distinguere le buone notizie dalle cattive.
Questa è quanto alcuni definiscono democrazia. E ci può anche stare!
Non gridiamo allo scandalo, però, se qualche authority pensa di disciplinare l'uso di social e blog, che so, magari apponendo un bollino blu come con le banane ma con su scritto “CAZZATE”!
Oppure uno con la frase tanto cara che campeggia nelle officine meccaniche e nei laboratori dei piccoli artigiani: PER COLPA DI QUALCUNO... non si fa (dà) credito a nessuno).

mercoledì 30 maggio 2012

Enti, fondazioni, diritti d'autore, quale utilità per la cultura

m.i. prodotto c, tm, 2011

Per tutte le forme d'arte, ferma la teoria del giusto compenso da elargire agli artisti per i lavori d'intelletto prodotti, quando si parla di cultura i diritti d'autore dovrebbero essere eliminati perchè in antitesi con la missione creativa di chi fa arte.

In effetti i cavilli giuridici tessuti per ottenere compensi o agevolazioni ulteriori sono d'oltraggio alla cultura stessa specie se a esigerli sono le fondazioni. D'altro canto è ancora più disdicevole se il tavolo della cultura è assediato da famelici faccendieri che vestono o hanno vestito panni politici o clericali.

E mentre al nord Italia la terra trema, devastata dal terremoto e dall'ennesima emergenza, i capannoni cadono e provocano morti, al centro e al sud si riscopre la culturadell'omaggio a uomini e associazioni culturali che hanno fatto parte della storia dell'Italia.

In Calabria, è ritornato il “premio Sila”, storico premio letterario creato dagli uomini della cultura calabrese oltre sessant’anni fa. Siamo nel 49 quando Mauro Leporace, Raffaele Cundari e Giacomo Mancini annunciano la nascita del premio letterario.

A dare notizia della riesumazione del premio sono il presidente della Banca Carime, Andrea Pisani Massamormile, il vescovo di Cosenza, Salvatore Nunnari e il preside della facoltà di Lettere dell'Unical Raffaele Perrelli, presidente della giuria del Premio letterario.
Enzo Paolini, uno dei promotori della nuova sfida intellettuale, ha sottolineato l'importanza del legame tra il passato e il presente: “...occorre che il patrimonio culturale rappresentato dalla storia del Premio Sila non vada perduto anche perché certe iniziative fanno crescere il Paese più dell'abbassamento dello spread”

La risposta di chi si crede detentore del potere egemone non tarda ad arrivare:

"Risulta oltremodo sgradevole il tentativo di appropriarsi della memoria del glorioso Premio Sila, senza preventivamente coinvolgere nè gli eredi né le istituzioni culturali, che conservano il patrimonio ideale delle personalità- Giacomo Mancini e gli stimati avvocati cosentini, Raffaele Cundari e Mauro Leporace- che, più di mezzo secolo, fa idearono una tra le più importanti manifestazioni culturali del nostro paese. Se, infatti, è più che legittimo che qualcuno possa dare vita ad una iniziativa letteraria e culturale, a Cosenza, appare oltremodo increscioso e sgradevole il tentativo di appropriarsi, indebitamente, di una memoria, che va rispettata. E di millantare collegamenti, inesistenti, con una storia e una tradizione non solo senza possederne i titoli, ma anche estromettendo quanti tali titoli e tale tradizione possono vantare. Ci auguriamo, pertanto, che ogni progetto, che riguardi il futuro, proceda, in maniera distinta e separata, da quanto fatto, riscuotendo unanimi e qualificati consensi, nel passato".
La "Fondazione Giacomo Mancini".

D'altro canto, perché riesumare un marchio sepolto da tempo? Il riscatto del meridione non può chiamarsi in altro modo? Comunque, la giuria è già al lavoro per individuare i premi delle due sezioni principali, quella di letteratura e quella di economia, oltre ai premi speciali, uno dei quali sarà assegnato a un lavoro sul meridione.

mercato delle scommesse sport e gioco calcio

CALCIO MARCIO: LE SAGGE PAROLE DI MONTI


solo chi è in malafede oppure ha interessi a che le cose non cambino può indignarsi o esprimere giudizi negativi nei confronti del prof. Mario Monti in merito allo scandalo del calcio scommesse.

Cosa c'è di disdicevole in chi esprime ''profonda tristezza'' per la vicenda del calcio scommesse e nel contempo invita a ''guardare dentro noi stessi''?

Il presidente del Consiglio coglie l'occasione e al termine del vertice intergovernativo italo-polacco, nella conferenza stampa, parla dello scandalo che ancora una volta scoppia nel mondo del calcio malato.
''E' così facile per i cittadini italiani non impegnati in attività politica come lo sono stato io e come tornerò ad esserlo, che sono la grande maggioranza, localizzare tutti i mali dell'Italia nella politica. E' un errore; ci sono gravi difetti nella politica ma in un Paese non esiste quella separatezza che a volte esponenti della società civile trovano comodo pensare che esista. È triste e fa rabbrividire quando un mondo -che e' espressione dei valori più alti dello sport, dei giovani, della competizione, della lealtà dimostra aspetti cosi' riprovevoli della vita umana''. In questi anni ''abbiamo visto fenomeni indegni'', sottolinea Monti, come la lotta tra le tifoserie e la lotta sugli spalti, con ultimo “quell'invisibile ricatto” verso i giocatori del Genoa che ''si sono tolti la maglia di fronte a centinaia di sfegatati''.
Parlo da persona appassionata di calcio, non è una proposta, e mi domando se non gioverebbe una sospensione di due o tre anni". Anche se, come ricorda Abete: 64 milioni di contributi corrisposti dal Coni alla Federcalcio, come certificano i bilanci Coni,, sono impiegati esclusivamente per l'attività del calcio dilettantistico, del settore giovanile e scolastico, per le nazionali giovanili, per il funzionamento della giustizia sportiva, per il mondo arbitrale che ogni anno in tutti i campionati garantisce la disputa di 700 mila partite".
Insomma è un mondo che genera affari ma anche educa e come si suol dire bisogna fare attenzione a non buttare l'acqua sporca con tutto il bambino.

martedì 29 maggio 2012

Attenzione al sottobosco del mercato culturale

 ©M.I. INSTALLAZIONE, 2011, "allegorie!"
Con la primavera si risveglia la natura e con essa rispuntano le estemporanee, i concorsi, le mostre di pittura scultura, recital di poesie, con ricchi premi e cotillons, tutte attività giuste, mirate a far conoscere e farsi conoscere forti dell'entusiasmo giovanile e anche spinti da un pizzico di vanità, convinti di proporre chissà quale grande opera che il mondo non conosca. Forse è questa la motivazione che spinge alcuni soggetti di proporre vetrine frivole per arricchire di lustrini i curricula dei neofiti operai dell'arte e della cultura.

A PROPOSITO DI VANITY PUBLISHER E DEL MERCATO DELLA VANITÀ CHE SPOPOLA NEL SOTTOBOSCO DELL'ARTE PARTECIPO AI VERI CULTORI DELLA POETICA CREATIVA, NELL'ACCEZIONE AMPIA DEL TERMINE, ecco un esempio di INVITO DA DECLINARE CON DECISIONE:

Buonasera, come saprà in collaborazione con il Museo di Monreale, stiamo organizzando il Gran Premio dei Normanni
Esporre in un Museo pubblico è davvero molto importante al fine di avere un ricco e prestigioso curriculum.
L'amministrazione comunale di Monreale nella persona del Sindaco Avv. Filippo Di Matteo, e il Prof. Salvatore Autovino, direttore del Museo d'Arte Moderna e Contemporanea (Complesso Monumentale Guglielmo II), hanno il piacere di conferirle il più prestigioso riconoscimento della città di Monreale: il Gran Premio dei Normanni.
Già numerose personalità del mondo dello spettacolo, della letteratura e delle arti visive hanno ricevuto dall'Amministrazione Comunale di Monreale questo importante premio.
Il suo nominativo è stato inserito nella ristretta cerchia dei candidati di questa edizione.
Aderendo a tale iniziativa avrà diritto a:
1- Esposizione con una sua opera formato massimo 70 x 100, per 15 giorni (dal 15 al 30 settembre 2012) al Museo Giuseppe Sciortino di Monreale
2- Pubblicazione di una sua opera, su una colonna nella Rivista Over Art
3- Targa personalizzata col proprio nome
4- Attestato di Premiazione
5- 2 copie della Rivista Over Art con 100 estratti della sua pubblicazione.
L'unica cortesia che Le chiedo è quella di inviarmi al più presto il materiale per l'adesione.
Il Museo può contenere un certo numero di opere, e una volta confermate le adesioni non possiamo più accettarne.
Può inviare il tutto:
1- Scheda di adesione compilata
2- Foto di una sua opera
3- Breve curriculum
direttamente a me tramite mail oppure per posta a:
Dott. 
Via Giuseppe Donati n 58 scala B Int 4
00159 Roma
o sempre per mail a: 
Entro massimo il 3di Maggio
Costo 150€ 
Suddiviso in 2 rate:75€ al ricevimento del tutto (Giugno 2012) - 75€ alla spedizione dell'opera (Settembre 2012)
Certo di una sua adesione le rinnovo i miei più sinceri complimenti verso la sua splendida Arte
Con profonda stima
Dott. 

Che dire? Sono commosso! Felice! Entusiasta!
ma...

Abramo, Gatto il caso Belmonte e la città

Per Abramo l'ing. Belmonte è un funzionario onesto che merita rispetto e stima per il lavoro svolto in qualità di tecnico nel comune della città e non centra niente nella vicenda sollevata dal presidente di confindustria Catanzaro.

Secondo quanto sollevato da Gatto, il neo assessore Belmonte “sarebbe stato coinvolto in due distinti procedimenti penali connessi alla sua funzione di dirigente del Comune, per corruzione e per concorso esterno in associazione mafiosa".

"Tutti conosciamo il grande valore del dirigente Belmonte - ha sostenuto Abramo - che ha lavorato per 40 anni al Comune di Catanzaro. Belmonte non ha fatto altro che espletare una gara qualche anno fa e, per questo, ha chiesto, per la firma di un contratto, un certificato antimafia alla Prefettura. Il certificato è stato consegnato al Comune e si è proceduto alla stesura definitiva del contratto. A distanza di qualche anno ci si è accorti che quel certificato antimafia non doveva essere rilasciato dalla Prefettura perché c'era qualche problema. Non capisco cosa c'entra l'ingegnere Belmonte in questa vicenda in cui è stato indagato anche un viceprefetto. Se il presidente di Confindustria si riferisce a questo l'ingegnere Belmonte io me lo difendo perché lo conosco avendo fatto il sindaco anche in passato e avendo potuto valutare la validità di molti dirigenti lui compreso". "Questa uscita del presidente di Confindustria - ha detto ancora Abramo - mi ha molto meravigliato anche perché, ancora una volta, si è cerca di mettere in moto in questa città un atteggiamento che non fa altro che danneggiarla".

È vero! Queste notizie preferiremmo non commentarle e tanto meno divulgarle vista la velocità con la quale si propagano a discapito dell'intera comunità.
Purtroppo il clima in Italia è velenoso e una competizione elettorale, che dovrebbe significare il momento del confronto democratico delle società evolute, si trasforma in guerriglia dai toni accesi e biecamente terrorista dal punto di vista psicologico. Si insinua il dubbio, si butta fango a palate fino a ricoprire persone e ambienti di vita. Si promette la luna!

Quanto è accaduto in Calabria ricalca la strategia perdente dei governi nazionali passati che, a ragione o torto, hanno omesso delle verità e cercato, tutelando la ragion di Stato, di governare la Nazione intera, quella evoluta e quella implosa che si affida al malaffare pur di lavorare. Inutile tentare un'analisi sociologica o di costume, il dato certo è che lo Stato e le istituzioni, se vogliono davvero guidare l'Italia oltre il guado dell'imbarbarimento completo, devono puntare sulla cultura il welfare e le piccole e medie imprese, gli artigiani, gli artisti, le donne e gli uomini di buona volontà per far crescere all'interno delle periferie (fisiche e mentali) il valore alto del bene comune.

lunedì 28 maggio 2012

Gatto, confindustria, scrive a Abramo

Notizie che non vorremmo divulgare.


Il presidente di Confindustria Catanzaro Giuseppe Gatto, ha scritto una lunga e circostanziata lettera al sindaco Sergio Abramo che pone qualche preoccupazione e solleva ulteriori ombre sulle già tormentate vicende elettorali e la nascente giunta comunale. Tra le affermazioni di stima e gli auguri per il nuovo impegno intrapreso da Abramo, Gatto, dichiara una certa ''inquietudine'' per la nomina ad assessore di Vincenzo Belmonte perché ''coinvolto in due procedimenti penali connessi alla funzione di dirigente del Comune per corruzione e concorso esterno in associazione mafiosa''.
Gatto spiega che Confindustria ha interrotto il rapporto con le imprese coinvolte nelle indagini e, conseguenzialmente, chi ha condiviso la decisione ''proverebbe un certo disagio'' a confrontarsi con L'ing. Belmonte che ora ricopre la carica di assessore nella giunta Abramo.

Secondo quanto scrive Gatto, l'ex dirigente ora assessore comunale sarebbe stato coinvolto in due distinti procedimenti penali connessi alla sua funzione di dirigente del comune, per corruzione e per concorso esterno in associazione mafiosa".
"Nello stesso procedimento penale per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa sono state coinvolte, tra gli altri, due imprese di costruzioni, associate a Confindustria Catanzaro, per le quali, sotto la mia presidenza, è stata disposta l'interruzione del rapporto associativo con il conforto del Prefetto di Catanzaro".
Nel dichiarare la sua ferma convinzione circa la presunzione d'innocenza di qualsiasi cittadino fino al pronunciamento in terzo grado di giudizio e che gli avvisi di garanzia costituiscono appunto una garanzia per l'indagato e non un annuncio di condanna, e questo vale, ovviamente anche per l'ing. Belmonte al quale - continua Gatto- auguro che le ipotesi di reato contestate si siano già rivelate giudizialmente infondate. Non ti nascondo, pero', - aggiunge - che, se fosse confermato che il neo assessore risulta ancora pur soltanto indagato, chiunque di noi che ha condiviso la decisione di interrompere il rapporto associativo con le due imprese coinvolte nella stessa indagine proverebbe un certo disagio a rapportarsi con un assessore alle attività economiche ed ai lavori pubblici, già dirigente del settore urbanistica, coinvolto in procedimenti penali per reati di concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione connessi alla sua funzione di dirigente del comune". Gatto si dice certo che il sindaco fornirà "le dovute cortesi rassicurazioni sull'intervenuta chiusura delle indagini in senso favorevole per il neo assessore".  

Italia Futura, se Montezemolo scende in Calabria

Secondo quanto battono i giornalisti pare che Luca Cordero di Montezemolo stia preparando le truppe per occupare lo spazio lasciato libero da Berlusconi.
floriano noto
A Venezia è un avvocato mestrino, Alessio Vianello, ex assessore della seconda giunta di Massimo Cacciari, il neo presidente della sezione di Italia Futura, l'associazione promossa da Luca Cordero di Montezemolo, che in Veneto ha fatto proseliti soprattutto tra i componenti di Verso Nord.
La costituzione del gruppo dirigente è avvenuta sabato a Mestre alla presenza del coordinatore nazionale Federico Vecchioni e quello regionale Andrea Causin in occasione di un convegno da tema «Oltre la crisi, proposte per la crescita e il lavoro».
Italia Futura - ha detto Vianello - non è un partito, ma un'associazione che ha l'obiettivo di elaborare analisi e proposte per la crescita del nostro territorio. Stiamo attraversando un periodo che per molti versi assomiglia al 1948, per cui siamo convinti che le prossime elezioni saranno un passaggio cruciale per il futuro del Paese chiamato, oggi come allora, a una nuova fase di ricostruzione. Italia Futura Venezia conta 82 soci fondatori, mezzo migliaio di aderenti e ha sede in via San Giuliano 4, a Mestre.
Montezemolo non ne fa più mistero: «Italia Futura potrebbe anche diventare un movimento politico e presentarsi alle elezioni del 2013». Un passo in avanti confermato dall'attivismo dell'associazione che da mesi si lavora sodo per creare la classe dirigente di IF.

È partita la caccia ai nomi eccellenti che potrebbero fornire la prima bozza per le Politiche di primavera.
In Calabria, dopo il passo indietro del vibonese Pippo Callipo, il capo di IF (IF=Se, nel linguaggio basic dei primi rudimenti informatici che si presta egregiamente anche al caso in questione perchè tutto ancora in embrione) starebbe pensando di puntare sull’imprenditore catanzarese Floriano Noto (ex presidente di Confidustria di Catanzaro) e sul crotonese Carlo Siciliani (presidente della fondazione Enpaia, l’ente nazionale di previdenza per gli addetti e per gli impiegati in agricoltura, con interessi nel mondo vitivinicolo).
Due personalità legate in vario modo con i vertici del nascente movimento politico.
Noto è iin rapporti di personale amicizia con Luca Cordero di Montezemolo;
Siciliani, invece, è legato con Federico Vecchioni, coordinatore nazionale del movimento.

IF, Se la cosa dovesse andare in porto, a loro dovrebbe essere affidato il compito di curare l’apertura di una sede calabrese di Italia Futura. Il tutto sarà definito nei prossimi giorni a Roma.
Noto, come qualcuno ricorda, nel 1994 si candidò alla Camera (nel collegio di Isola Capo Rizzuto) nella lista di Forza Italia e fu battuto dal socialista Rosario Olivo. Ma questa è un'altra storia.

sabato 26 maggio 2012

quando la notizia è spettacolo

LA7, Piazza Pulita, ma sotto lo zerbino...


 Catanzaro non è spazzatura mediatica!
Gira una slide nel mare vastissimo del web dai risvolti reazionari. È uno spezzone di “piazza pulita” un programma di LA7 condotto da Corrado Formigli, ex collaboratore di Santoro, sulla falsa riga di “annozero” in quanto a inchieste giornalistiche ma con licenza poetica nel documentare e commentare i reportage. Ma veniamo al punto:
Il premier Monti, ospite d’eccezione della trentasettesima puntata del programma di attualità e approfondimento condotto da Formigli, è rimasto senza parole alla fine del documento filmato.
C'è voluto tutto l'aplomb di Mario Monti per mantenere la calma e il sangue freddo necessari per non rispondere alla provocazione della giovane reporter che documenta lo sfruttamento dei giovani costretti nei call center a 5 euro l'ora sempreché raggiungano un certo obiettivo.
E fin qui nulla da eccepire, anzi scoperchia un affare assurdo frutto d'inciviltà che genera profitti illeciti a scapito di quanti soffrono la mancanza di un lavoro dignitoso.

Le immagini fanno vedere una periferia degradata e sconosciuta alla maggior parte dei catanzaresi. Immagini accompagnate da frasi ad effetto, tipo:
“Catanzaro la Bangalore del sud Italia...”

C'è da chiedere al bravo Fermagli e alla sua giornalista d'assalto: ma non sarebbe stato più professionale se vi foste soffermati sul problema reale (lo sfruttamento del lavoro giovanile e non) piuttosto che cercare gli effetti speciali e la spettacolarizzazione, tra l'altro, presenti in tutte le periferie del mondo?
Non sarebbe stato più intelligente chiedere al Presidente del Consiglio la tutela per questi ragazzi, come sancito dalla Costituzione?
e comunque basta! siamo stanchi di sentire parlare della Calabria in termini sensazionalistici. 


Pino Masciari é tornato a casa

Ieri sera, prima di andare a letto, ho controllato le news. Ho cercato nel blog di Pino Masciari e spulciato nel web. Stamane,di buon mattino, datata 25 maggio, dal blog degli amici di Pino, ecco finalmente la bella notizia:
“Pino è tornato, finalmente!
Ci teniamo a dare la notizia così da tranquillizzare tutti coloro, e sono tantissimi, che hanno chiesto notizie in questi due terribili giorni.
Ringraziamo tutti coloro che sono stati vicini a Pino ed alla sua famiglia, e rimandiamo alla giornata di domani il comunicato stampa attraverso il quale Pino spiegherà l’accaduto.
Gli Amici di Pino Masciari”.
Nel leggere il breve messaggio, l'oppressione si è dissolta in un sospiro liberatorio.
Poco importa se è stata una trovata per catalizzare l'attenzione dell'opinione pubblica e fare ancora una volta il punto sul modello di vita dei testimoni di giustizia o, come qualche malalingua sussurra, per scopi meno nobili. L'importante è che un padre di famiglia continua ad essere guida per i suoi figli e compagno di viaggio di Marisa e di tutti noi.
Ben tornato a casa Pino!

venerdì 25 maggio 2012

Catanzaro, ermetismo post elettorale

“grazie agli amici di Sergio per lavorare insieme”

Questo uno dei tanti manifesti coi quali gli eletti si sono prodigati a espandere ai propri elettori i ringraziamenti per il voto ottenuto e che fanno bella mostra per le strade di Catanzaro dopo la nomina di Sergio Abramo a sindaco.
A questo punto servirebbe comprare una lettera e qualche soggetto insieme a un verbo per rendere la frase non intuibile ma compiuta.
Chi dimostra affetto, stima e quant'altro, (che non cita i suoi amici elettori ma quelli di Sergio) è un giovane consigliere comunale, un carabiniere, mi dicono, prestato alla politica.
Chissà, forse il suo ermetismo sarà più chiaro in seguito.
Al momento s'intravedono le solite beghe spartitorie e relativi assedi dei posti che contano in giunta e nelle commissioni di varia natura col beneplacito dei boss della politica catanzarese e regionale i quali, con ogni probabilità, confidano anche loro nel “tecnico” proveniente dal gabinetto della Gelmini, alla quale è andata la delega alla pubblica istruzione ...

Pino Masciari, scomparso da ieri mattina

Pino Masciari è scomparso! Lo comunica la moglie Marisa e tutti gli amici di Pino che fino a ieri mattina gli sono stati vicini.

Pino Masciari, imprenditore calabrese e testimone di giustizia per avere denunciato quanti gli chiedevano il pizzo, da diverso tempo vive sotto scorta. Ieri, dopo aver partecipato ad una rappresentazione teatrale messa in scena degli studenti dell'Unical tratta dal libro “Organizzare il coraggio”scritto insieme alla moglie, aver partecipato a un incontro dibattito, incontrato studenti e cittadini, è andato in albergo a Cosenza.

Ieri mattina, intorno alle 8, 8 e 30, secondo quanto comunicato dalla moglie ai giornali, Pino Masciari si è trovato da solo, senza scorta, per il rientro a casa ed è scomparso!

"Non so se sia scomparso, se l'abbiano preso, se impaurito si sia rifugiato da qualche parte in Calabria – dice la moglie Marisa - non so ancora nulla. So solo che la scorta che avrebbe dovuto riportarlo a casa, qui al Nord, è arrivata sotto l'albergo di Cosenza dove risiedeva da due notti, gli ha comunicato che non poteva accompagnarlo e se ne è andata".

Vogliamo sperare con forza che Pino Masciari abbia preso tutte le precauzioni necessarie per la sua incolumità e che presto possa abbracciare la sua famiglia.

giovedì 24 maggio 2012

la Casta continua ad affamare l'Italia e tenere sotto scacco gli italiani

Ancora una volta i barbari che occupano Montecitorio dimostrano di fregarsene altamente dell'opinione di cittadini e dopo estenuanti incontri tra i partiti ecco la porcata che presentano agli italiani dopo un mese e mezzo dall'impegno preso dai presidenti delle Camere, Renato Schifani e Gianfranco Fini, la riforma del finanziamento dei partiti è così riveduta e corretta:

l'aula di Montecitorio ha approvato l'articolo 1 del Ddl sui bilanci dei partiti che lo riduce da 182 milioni circa a 91 milioni nel 2012.

quanto potremmo risparmiare ancora se il finanziamento
ai partiti italiani fosse parificato agli altri partiti politici europei?
Il testo approvato con 372 sì, 97 no e 17 astenuti, prevede che i contributi siano ridotti a 91 milioni l'anno il 70% dei quali, pari a 63.700.000 euro, viene corrisposto come rimborso delle spese per le consultazioni elettorali e per l'attività politica. Il restante 30%, cioè 27.300.000 euro, viene erogato a titolo di cofinanziamento.

I conti li ha fatti la Ragioneria dello Stato stimando che, a regime, nel 2016, i risparmi derivanti da questa legge per lo Stato saranno di 11 milioni di euro. Se è vero che nel 2012 i rimborsi passeranno da 182 milioni circa a 91 milioni, cent più o meno, infatti, nel 2013 la riduzione sarà dai previsti 160 milioni circa ai 91 circa, con un risparmio di poco più di 69 milioni di euro; nel 2014 il risparmio sarà di 58.440.548 euro e nel 2015 e 2016 di 50.193.278. Una parte di questi risparmi però servirà a coprire l'aumento delle detrazioni previsto dalla legge.

Nel contempo Di Pietro e l'Italia dei Valori presentano alla Camera le 200 mila firme raccolte per la legge di iniziativa popolare contro il finanziamento pubblico ai partiti.
Secondo Antonio Di Pietro «la proposta di partenza non può che essere questa legge che non arriva dai conciliaboli segreti dei partiti ma direttamente dalla volontà popolare. Questo significa democrazia».

Ma principalmente significa tenere conto della Volontà del popolo italiano! Che ha detto no allo sperpero del denaro pubblico! No al finanziamento dei partiti!

mercoledì 23 maggio 2012

quando i tecnici soppiantano i politici

E' corretto cooptare tecnici nei governi? 

E quanto queste decisioni rispettano il voto elettorale?

Si fa tanto un gran parlare di democrazia e inviolabilità dei diritti del cittadino, di pari opportunità e quote rosa, di sacralità del voto e del responso delle urne perché rappresenta la più alta espressione della volontà popolare, allora chiedo: se un numero imprecisato di cittadini gareggiano per diventare consiglieri comunali e quindi gregari di questo o quel aspirante sindaco è giusto che il neo sindaco formi una squadra e dia deleghe assessorili a personaggi validi, per carità, che non hanno calcato la scena e non si sono prodigati in estenuanti e appassionate battaglie?

Cioè. Si può comprendere e accettare la cooptazione di qualche esperto di comprovata abilità in un certo campo di studi. Si può anche concepire la sana pressione di un partito o parte di esso che mira ad avere peso nella gestione della cosa pubblica nel pieno rispetto del voto che la cittadinanza ha espresso liberamente, ma qui, convenevoli a parte e smentendo i partiti e le associazioni che plaudono per la quota rosa della neonata giunta Abramo, di fatto, con la proclamazione dei “nominati” ancora una volta si evince disprezzo per i cittadini e assenza di autonomia.
Non si possono cambiare i giocatori e le carte in tavola dopo la vittoria. Altrimenti che senso ha una gara che vede impegnate 700 persone, in lizza tra di loro, per ricoprire la carica di consigliere e forse di assessore? A questo punto sarebbe più logico votare direttamente il sindaco e sperare che scelga con oculatezza i componenti della squadra, una volta eletto.

quello che l'Italia (non) ha

Saviano 300.000€; Fazio 500.000€ per spiegare “quello che (non hanno)” in un programma televisivo andato in onda qualche giorno addietro sulla 7, emittente del gruppo telecom, in vendita, pare per i troppi debiti accumulati ai quali si aggiunge il flop dei due amici Saviano/Fazio.

A scanso di equivoci dico subito
Quello che non ho io:
di sicuro, l'accidia, la superbia e l'invidia. Magari un po' di lussuria ma non l'avarizia, anche se qualcuno forse confonde il rispetto per il denaro guadagnato e quindi la parsimonia nello spendere le finanze in cose inutili.
leggio, courtesy M. Iannino, 2012

So ragionare, discernere tra il bene e il male e tra i due scegliere senza tentennamenti! Differentemente da chi sa vendere bene parole e fumo al miglior offerente!
E forse proprio qua sta il male!
Ma come si fa a stare zitti davanti alle corbellerie madornali e all'insipienza di chi dovrebbe guidare la società?
Ormai siamo in una fase dove conta più il vestito che chi ci sta dentro! E basta scrivere o dire quattro cazzate credibili, ancora meglio se drammatiche, per diventare un simbolo popolare ed essere ricercati nei salotti televisivi e persino nelle liste dei partiti.
Stessa cosa vale nel campo della cultura!
In politica, poi, non ne parliamo! Sarà per questo motivo che gli schieramenti politici propongono ai personaggi pubblici con un certo seguito di candidarsi nelle liste piuttosto che cambiare strategia politica come chiedono gli iscritti e i simpatizzanti?
E cioè: un buon governo (che rispetti l'intelligenza dei cittadini).


Catanzaro, Abramo nomina Assessori Esperti

Dài adotta un politico!

E dopo Napolitano, che ha affidato completamente il governo nazionale a dei professori universitari, che a loro volta si sono avvalsi dell'esperienza dei dirigenti di alcuni ministeri per risanare l'Italia, la formula tecnicista è stata adottata anche nel municipio catanzarese dal nuovo sindaco Abramo.

Sergio Abramo come Giorgio Napolitano?
No! semplicemente perché, come spiega il neo sindaco, non ci sono soldi e quindi non potendo reclutare tecnici li mette direttamente a dirigere alcuni assessorati chiave al posto dei politici eletti nell'ultima sofferta tornata elettorale.
E pensare che qualcuno, secondo quanto emerge dal casino provocato in città e del quale si sono interessati la digos e la commissione elettorale guidata dal magistrato Domenico Commodaro, sperava in chissà quale poltroncina adagiare le terga.
Ma il sindaco ha aggirato strategicamente gli ostacoli! Ha tenuto per sé le deleghe importanti; ha invitato(?!) alcuni esperti d'indiscusso valore e dato la supplenza alla fascia di sindaco al dottor Esposito che siede al vertice della incasinatissima “fondazione Tommaso Campanella” assurta agli onori della cronaca dal reportage di Riccardo Jacona di qualche anno addietro.

Che altro dire? Speriamo bene! E nel frattempo, adottiamo un politico senza poltrona. È un segno di alta civiltà che serve a smentire le accuse mosse dai politici ai cittadini arroganti, contagiati dai leader dell'antipolitica e, quindi, qualunquisti.

martedì 22 maggio 2012

Giunta Abramo, 50% donne e qualche tecnico

CATANZARO, VARATA LA GIUNTA ABRAMO.

9 assessori, per metà donne e tra queste alcune figure tecniche vicine al PdL.


Questa la giunta di Sergio Abramo:
vicesindaco con delega alla Cultura, Baldo Esposito.
Assessore al Bilancio, Filippo Mancuso.
Vincenzo Belmonte, ex dirigente comunale, guiderà il settore Lavori pubblici;
Stefania Logiudice all’Urbanistica;
Massimo Lomonaco, assessore al Traffico e al Personale.
Patrizia Carrozza, componente dell'ufficio di gabinetto del ministero della pubblica istruzione Mariastella Gelmini, assessore tecnico dell'Istruzione.
Alle Politiche sociali, Caterina Salerno;
Domenico Concolino, delega a Turismo e sport.
Rosanna Rizzuto, dirigente ASP, assessore a Servizi anagrafici e politiche sanitarie.
Abramo ha tenuto per sé alcune deleghe, tra cui quelle al Coordinamento delle partecipate, all’Ambiente, ai Rapporti con l’università, alla Polizia municipale, alla Protezione civile e alla Comunicazione istituzionale.
E' una giunta - ha detto Abramo, durante un'improvvisata conferenza stampa - con molti tecnici ed il 50% di donne. Ho voluto accelerare i tempi - ha spiegato - perché' avevo bisogno di una squadra che mi aiutasse ad affrontare i tanti problemi della città"

Buon lavoro alla neo giunta Abramo!

sabato 19 maggio 2012

a Melissa Bassi, alle vittime della pazzia umana

L'indignazione corre sul web. I social net sono pieni di rabbia per l'esplosione avvenuta stamattina difronte alla scuola brindisina dove ha perso la vita una ragazzina di sedici anni e ferito l'intera nazione. Una bambina, tutto sommato, che aveva ancora chissà quanti traguardi da raggiungere.
Il suo profilo si fb mostra la foto di un angelo dalla dolcezza infinita e dal volto pulito, sereno, illuminato dal sorriso che è un inno alla vita!
La vita di Melissa, purtroppo, interrotta bruscamente in una normale mattina, mentre aspettava con le amiche il suono della campanella per entrare a scuola, sedersi al solito banco, sorridere, combinare qualche marachella e iniziare le lezioni come sempre, fino al giorno prima, nell'attesa del tempo per le cose da grandi: un lavoro, la famiglia e le preoccupazione per le insicurezze dei figli che sono state anche sue molti anni prima.

Qualcuno ha deciso di troncare, recidere di netto le aspettative e i sogni di chissà quante ragazze.

Chi e perché ha costruito la rudimentale bomba?

Alcune fonti, per le modalità, escludono la matrice mafiosa nonostante la deflagrazione sia avvenuto nei pressi del tribunale e una scuola intestata alla moglie di Giovanni Falcone.
È forse frutto di qualche pazzo?
Se è così, avremmo a che fare con un pazzo lucido che ha nozioni tali da permettergli di costruire una bomba rudimentale e farla esplodere in un'ora prestabilita, quando, appunto sarebbero arrivati i pullman con gli studenti dai paesi della provincia di Brindisi. Insomma una testa di cazzo che voleva avere il suo momento di gloria come quel tale norvegese Anders Behring Brevik che ammazzò a colpi di mitra i giovani socialisti riuniti per la scuola estiva sull’isola di Utoya?

Se è così, allora dobbiamo interrogarci tutti, capire dove abbiamo sbagliato e cercare di rimediare ripensando insieme la vita.  

LA CULTURA FA PAURA

la follia oscurantista semina morte. La Società civile risponde: non riuscirà mai a uccidere il pensiero positivo dei giovani schierati contro il malaffare.

Quando qualcuno dichiara la pericolosità del pensiero e bandisce la libertà d'espressione attua la dittatura.
Le dichiarazioni posso essere esplicite o sottaciute; rafforzate da intimidazioni o soppressioni.
La morte della democrazia non limita, però, le facoltà intellettive. E se pur costretti, per mera sopravvivenza, alla prudenza, i liberi pensatori coltivano e diffondono, coi mezzi a loro congeniali, proposte e soluzioni, forse infantili, sotto certi aspetti, ma efficaci.
Le avanguardie artistiche, nate con la contestazione “impressionista” francese, rompono col passato, adottano e indicano nuove forme espressive in continua evoluzione, spesso in contrapposizione con il consolidato asettico fenomeno museale. Ma la contestazione artistica, che muove contro la società utilitaristica e mercantile, nel momento in cui è assimilata e quindi accettata, diventa essa stessa mercato, nonostante l'intenzionalità, da parte dell'artista, di rendere l'opera invendibile, appunto per sottrarre l'oggetto tesaurizzante ad una economia famelica e offrirlo alla collettività come punto di partenza per ulteriori incontri intellettivi.
L'azione artistica di molti creativi contemporanei rifiuta o reinventa i canoni del fare arte.
L'artigianalità sublime o decorativa studiata e accettata nel passato sembra non stare al passo coi tempi e le sensibilità dell'uomo contemporaneo.
Ma, la provocazione culturale non sempre si trasforma in sfida, ricerca dell'originalità, a volte è scadente, se non dannosa allorché intacca e deturpa le testimonianze storiche dei nostri avi.
In certe manifestazioni “culturali” si ha la sensazione che l'avanguardia porti alle estreme conseguenze i caratteri della modernità del pensiero e del gesto creativo. Mette in dubbio la sacralità storica. Crea connubi concettualmente improbabili tra antico, vecchio e nuovo.
Di contro, la medesima azione, progettata e contestualizzata in scenari differenti o affiancata al reperto storico salvaguardandone struttura e peculiarità temporali del manufatto, sprigiona la sua vera essenza di “Azione concettuale riformatrice”.
E mentre si tenta di volare alto per alleviare le piccole e grandi meschinità del cattivo pensiero che sovrasta e condiziona la materia, atroci notizie di cronaca giungono da scenari geograficamente   prossimi.
A Brindisi nel giorno in cui è attesa la carovana antimafia per ricordare la strage di Capaci nel ventennale della morte del giudice Falcone una bomba rudimentale fa stragi di innocenti. Morta una studentessa di sedici anni e feriti altri sette ragazze per lo scoppio di due bombole di gas messe tra il muro e il cassonetto della spazzatura adiacente la scuola professionale intitolata alla memoria di “Francesca Laura Morvillo Falcone” moglie del magistrato e vittima anche lei della mafia nella strage di Capaci.
Ragazzi, studenti inermi, ignare vittime sacrificali della follia di qualche assurdo pretesto pseudo politico-mafioso riconducibile ad affari sporchi che vedono nella figura del Giudice antimafia Giovanni Falcone e nei suoi insegnamenti i nemici più temuti.

venerdì 18 maggio 2012

Denuncia e speranza di un Testimone di Giustizia

Mi è capitato tra le mani un libro dalla veste grafica banale che, a primo acchito, non suscita curiosità nel lettore. Copertina bianca con scritta centrale rossa tra due linee orizzontali rosse e agli estremi, verticalmente, due nomi dal cognome identico: in alto, Pino Masciari e sotto, in basso Marisa Masciari. Fratello e sorella? No, marito e moglie! È d’uso, in Calabria, che la donna sposata perda il cognome da nubile e acquisisca quello del marito. È una forma arcaica di sottomissione e di nuova appartenenza molto radicata nei paesi. La tradizione impone anche il perpetuarsi dei nomi dei capifamiglia, prima di tutto quello del nonno paterno che si trascina dietro anche “a ‘ngiuria”, il nomignolo, un’eredità indelebile!
Lo schema della copertina del libro sembra mantenere saldo il concetto antropologico appena espresso, ad eccezione del soprannome.

Il titolo “Organizzare il coraggio” e il sottotitolo “La nostra vita contro la ‘ndrangheta”, ha il sentore del “solito opuscoletto” scritto per accumulare “punti” in qualche club.
Lo apro e dopo qualche pagina la ridondanza di certi concetti evidenzia una sorta di ego mortificato e qualche sottile incongruenza nel ripetere ossessivamente fatti risaputi.
È una sorta di biografia di un imprenditore che per sfuggire al pizzo denuncia i suoi estorsori e divenuto testimone di giustizia entra nel programma dello Stato che tutela i cittadini.

Purtroppo, come documentano le cronache, il profitto attrae l’uomo di e in ogni latitudine, figuriamoci nella nostra amatissima terra, testimone di saccheggi, ricatti e sottomissioni.
Qui la ‘ndrangheta è una realtà! e l’imprenditore famelico che intende accorciare i tempi sa dove bussare.
Anche chi vuole stare lontano da certe realtà è condizionato dal pensiero attaccaticcio delle confraternite. E nel libro gli spunti non mancano.

giovedì 17 maggio 2012

Marisa e Pino Masciari, Organizzare il Coraggio

Ha le dimensioni di un tascabile e raccoglie alcuni anni di vita tormentati di un calabrese trascorsi da testimone di giustizia sballottato per l’Italia non sempre nei modi più consoni per una famiglia con due bambini piccolissimi sradicati dalla propria realtà.
Il concetto della famiglia è un tema ricorrente nel racconto-testimonianza di Pino Masciari, questo il nome del testimone di giustizia, autore del manoscritto, che racconta di sé, del suo lavoro, e del padre prima di lui, della sua passione per l’edilizia e dell’intimità familiare che si instaurava nei cantieri. Parla di un piccolo mondo antico fatto di onestà e di duro lavoro; della voglia di ampliare la piccola impresa artigianale di famiglia; della volontà di acquisire commesse importanti anche per offrire lavoro alla sua gente; Pino Masciari sogna in grande, e ci riesce! Vince appalti! Ma con la morte del padre si trova a dover fronteggiare le incongruenze territoriali, la piccola malavita organizzata, le famiglie di ‘ndrangheta che chiedono il pizzo del 3% e alcuni intoccabili che invece chiedono il 6%.

Più che un libro sembra di scorrere le pagine di un diario personale dove l’autore riversa amarezze derivanti dai soprusi e dall’arroganza del potere politico economico e imprenditoriale calabrese ma anche romano. Denuncia collusi, faccendieri, malavitosi e istituzioni. Ripete concetti e delusioni quasi come un tantra, qualcosa che lo aiuta a rafforzare il riscatto di una vita trascorsa da fuggiasco nei momenti di scoramento e quando tutto sembra perduto, quando anche lo Stato in alcune sue frange sembra deludere le aspettative, ecco spuntare i cittadini onesti che diventano gli amici di Pino Masciari e della sua famiglia e insieme a una moltitudine di gente comune quali i ragazzi del Meetup di Catanzaro, Torino, Roma, Ancona, Napoli, Bari si affiancano nomi conosciuti per l’impegno sociale: don Ciotti di Libera, il filosofo Gianni Vattimo, Angela Napoli, Gian Carlo Caselli, Beppe Grillo.

È un documento lucido, spietato. Uno spaccato sociale che, pur con i suoi lati oscuri, illumina le menti di chi vuole vedere la bellezza e “ORGANIZZARE IL CORAGGIO” per raggiungerla.

mercoledì 16 maggio 2012

deliranti lettere della FAI, nel mirino Equitalia e Monti

Lettere con minacce sono state inviate a due giornali calabresi: Calabria Ora e Gazzetta del sud.


Minacce al presidente di Equitalia Sud e al Presidente del Consiglio Monti; “è uno dei 7 rimasti'', scrivono gli anarchici nella lettera arrivata questa mattina nella redazione centrale del quotidiano “Calabria Ora” a Rende. La stessa lettera era arrivata ieri, ma se n'è avuta notizia solo oggi, nella redazione reggina della 'Gazzetta del Sud'.

Nei fogli pervenuti ai giornali,
l'intestazione del Nucleo Olga, Federazione anarchica informale Fronte rivoluzionario internazionale ''Fai Calabria, si legge che “Equitalia Sud sarà oggetto di attenzione nella persona del suo presidente, becero uomo d'affari e servitore del potere economico''. ''La riscossione in Italia è divenuta una ruberia al popolo che sarà segnata con il marchio della vita, ma questa volta vi avvisiamo prima, una serie di provvedimenti contro il popolo sono stati la causa del fallimento sociale e ci ha 'obbligati' a militare sul campo di battaglia''.
''La Signora, ministro Cancellieri - si legge nella lettera - ha detto che se si attacca Equitalia è come attaccare lo Stato, quindi attaccheremo lo Stato anche attraverso Equitalia fin quando lo Stato non cambierà marcia a tutela il Popolo, gli Operai e le Imprese''.
Ogni altro suicidio per la crisi, prosegue il testo, ''è ritenuto un omicidio di Stato'' e sarà ''punito con il marchio della vita sino ad elevare il livello a ricordo della vita''.
E ancora, che lo Stato potrebbe ''modificare il Durc facendolo divenire strumento di compensazione tra Stato e Imprese che si vedono fallite proprio perché tale documento, il Durc, non è più regolare per forza di cose, potrebbe anche eliminare tale documento in blocco''.
''Diciamo a Monti che lui è uno dei 7 rimasti e che il Popolo non ha nessun interesse a rimanere in Europa, a salvare le banche, a saldare i conti di uno Stato che ha sperperato per conto proprio, nessun interesse ad acquistare aerei a propulsione nucleare, ad avere Maserati blindate, nessun interesse a pareggiare un bilancio di chi dopo 60 mesi va in pensione milionaria, il Popolo ci ha dato mandato e sacrificheremo anche le nostre vite per la causa giusta''.
A leggere queste parole si rimane di sasso! Come si può pretendere di annientare una vita in nome di quale ideologia? Solo il delirio può indurre a sragionare in nome di un fantomatico “popolo” che minimamente si sogna di dare mandati a voi pazzi sanguinari! Più pazzi di quanti si riempiono la bocca del “popolo” quando vogliono tutelare interessi privati, forzare la mano nelle scelte elettoralistiche e per rafforzare deliranti teorie. Ecco come viene usato “il popolo” da certa politica e voi che dovreste essere dalla parte dei cittadini liberi ammazzate? NO! NON SIETE LEGITTIMATI! una cosa è murare simbolicamente una porta per dissentire, altra è l'eliminazione fisica degli avversari!.




SPREAD, virus letale per la sopravvivenza EU

Morire di spread.


Dopo ebola, hiv ecco presentarsi a noi un altro virus letale: lo spread!
Lo spread è il risultato di una ricerca scientifica dai risvolti incontrollabili. È un virus letale per chi non ha sviluppato gli anticorpi necessari.
Grecia, Portogallo, Spagna, Italia, sono corpi sani nei quali è stato inoculato il virus e pur vivendo in una sorta di confraternita europeista a capitale evoluto non posseggono finanze adeguate per acquistare l'antidoto e fronteggiare l'epidemia.

Casa Merkel, l'officina farmaceutica proprietaria dell'antivirale, è irremovibile;
La malattia che aggredisce l'€zona necessita di rigore e poco importa se la decisione causa altre vittime!
Allo stato attuale il bollettino diramato è allucinante: guerriglie urbane, assalti agli sportelli dispensatori di disperazioni equitalie, suicidi, attentati, omicidi, azzoppamenti in nome e per conto dei drammi sociali derivanti dal virus SPREAD. Qualcuno si vende la madre e chi non ce l'ha si vende gli organi. Chi ha le palle e la mente lucida di ce :basta, fermiamoci prima che sia troppo tardi! L'Europa è una creatura nata male e assemblata peggio! È un agglomerato di stati e di sigle che non hanno nulla di umano! Il welfare non esiste! La solidarietà non esiste!

All'inizio, i ricercatori erano convinti di sviluppare un batterio buono che inserito nel tessuto bancario avrebbe provocato ricchezze per gli investitori ma così non è! Quindi, quale altro dramma sociale deve accadere prima che si rivedano le strategie dei Paesi forti?

martedì 15 maggio 2012

macao happening


L'entusiasmo è contagioso! E l'atmosfera creata attorno al movimento culturale m^c^o è trascinante!
Una ventina di ragazzi sono riusciti a catalizzare l'attenzione dei media su un'operazione che di per sé, solo per essere stata attuata, è un'opera d'arte!
Un happening metropolitano dal sapore antico ma attualissimo; un arrembaggio contro la cecità infruttuosa della proprietà nuda e inutilizzata . Venti ragazzi hanno tirato su le maniche e iniziato a rendere presentabile la struttura ormai malconcia della torre galfa; organizzato assemblee, fatto teatro, discusso, suonato, cantato e raccolto idee per una cultura liberata.
La loro veemenza è degna di rispetto, anche se non per tutti è un'azione lecita, ma come non lasciarsi sopraffare dalla tenerezza del gesto. Un gesto simbolico senz'altro! Un'azione breve, durata appena dieci giorni, ma sarebbe bastato anche una toccata e fuga stile greenpeace in lotta contro i colossi sanguinari che deturpano la natura per scuotere gli animi.
La logica ferrea della proprietà non ha consentito al collettivo MAC AO di trasformare la torre GALFA nel quartier generale della cultura o più modestamente in un laboratorio d'idee.
L'arrembaggio non è riuscito appieno! Ma lascia aperta un'incognita. Una possibilità di riscatto per quanti hanno dimenticato i sogni... chissà se riusciranno a scrollarsi di dosso il torpore dello spread e tentare di impossessarsi del palazzone morto che vive in loro per dare vita ad una sperimentazione non del tutto nuova ma rigenerata dal potenziale artistico espresso da ciascuno dei performer M^C^O.

Milano, macao, fine di un sogno

All'alba di oggi le forze dell'ordine irrompono nella torre galfa di Milano e scrivono la parola fine ad un sogno. Uno dei tanti sogni di quanti, nonostante la realtà, credono nella bellezza e per amor suo tentano di prendere in prestito spazi morti lasciati all'incuria del tempo per riqualificarli e riempirli di pathos creativo.

verso le 7,10, la Torre Galfa, edificio di proprieta' della famiglia Ligresti, occupata da giorni dal Collettivo Macao è espugnata dalle forze dell'ordine in ossequio alle leggi vigenti sul diritto e la tutela della proprietà privata.

Nessun incidente, fanno sapere i giovani fuori dall'edificio. "Tutto si e' svolto nella massima tranquillita'" racconta una ragazza del collettivo Macao, "dieci di noi, su venti, si sono offerti volontari per l'identificazione".
"Il signor Ligresti - racconta ancora la ragazza - ci ha regalato un container dove riporre le nostre cose, ma noi abbiamo declinato l'invito. Utilizzeremo mezzi nostri".
Una cinquantina in tutto i rappresentanti delle forze dell'ordine, parte dei quali in tenuta antisommossa, presenti nella zona allo scopo di garantire la sicurezza e evitare azioni violenti di protesta.
L'avventura della Torre Galfa finisce dopo dieci giorni. «Ma non quella di Macao» iniziata sabato 5 maggio quando una quarantina di persone occupò il palazzo abbandonato di una trentina di piani.
L'idea era quella di aprire «nuovi spazi culturali», così come «è successo al teatro Valle di Roma e in altre città d'Italia». Un laboratorio per «una cultura dal basso». Ricordano quelli del collettivo.
Da subito Macao ha attirato le simpatie dei milanesi e non solo. Molti sono andati a visitare il palazzo abbandonato. Da Lella Costa a Dario Fo. L'interesse ha pervaso anche cittadini e intellettuali lontani dall'aria milanese, un esercito di fruitori, tutti entusiasticamente e idealmente affianco degli occupanti per incoraggiare la voglia di qualcosa di diverso della solita solfa da indurre Tito Boeri, che aveva trovato l'occupazione interessante, ad “avviare un dialogo”.
Ma ciò non è stato sufficiente. Come non è servito a nulla l'appello firmato da oltre tremila persone.
Peccato!

Acqua pubblica, Rifiuti urbani e strategie gestionali

Calabria, terra del(l'im)possibile.


È possibile che qualcuno lavori senza guadagnare un cent.?
Salvo qualche pazzo, pare di no! Ed è per questo motivo, oltre alle discariche intasate all'inverosimile dai rifiuti, che fino all'altro ieri la spazzatura nascondeva e affogava i cassonetti della città.
D'altronde chi può biasimare quanti rivendicano il diritto al salario?
Stamane il miracolo! Gli operai addetti alla raccolta dei rifiuti cittadini hanno lustrato i confini perimetrali dei cassonetti e raccolto ordinatamente gli scarti ingombranti (porte, mobili elettrodomestici).

Sarà l'effetto Abramo?
Lo stesso che gestisce la SORICAL? L'azienda dell'acqua pubblica che usa il pugno di ferro per recuperare crediti dai comuni e quindi dai cittadini come leggiamo di seguito?


(ASCA) - Cosenza, 7 mag - ''Ancora una volta apprendiamo che la So.Ri.Cal. S.p.A., societa' mista che gestisce le reti idriche dall'adduzione fino ai serbatoi comunali, minaccia la riduzione delle forniture di acqua ad un comune calabrese! Oggi tocca a Cosenza subire le vessazioni della societa' italo-francese, che sempre piu' esplicitamente perpetua gli interessi, meramente legati al profitto, della Veolia, parte privata della societa' e grande multinazionale, leader mondiale nel commercio dell'acqua e che si occupa anche di impianti di gestione dei rifiuti, tra cui l'inceneritore di Gioia Tauro e la discarica di Crotone''. Lo si legge in una nota del Coorodinamento acqua pubblica della Calabria.

''Anche il sindaco Occhiuto sostiene, quindi - continua la nota - che i suoi concittadini vengono minacciati della negazione di un diritto fondamentale, sancito dall'Onu nel 2010, nonostante le tariffe della So.Ri.Cal. siano illegittime (fino al 21% in piu' alla data del 31-12-2008!), cosi' come denunciato da anni dal Coordinamento Calabrese per l'Acqua Pubblica 'B. Arcuri' e ribadito chiaramente nella recente sentenza della Corte dei Conti''.

''Per questo l'avvertimento giunto dalla So.Ri.Cal. e' inaccettabile, perche' si minaccia di privare una comunita' di un bene comune. Alla luce di tutto cio', e' ora che il Comune di Cosenza intraprenda un percorso di ripubblicizzazione, interrompendo i rapporti con So.Ri.Cal.

ed avviando una gestione pubblica e partecipata del servizio idrico, come peraltro stabilito dalla volonta' popolare nei referendum del 12 e 13 giugno del 2011''.

Ecco la risposta delle alte cariche regionali che viene fuori dalla conferenza stampa di palazzo Alemanni in merito al futuro della Sorical:

lunedì 14 maggio 2012

un Monti Masaniello per uscire dalla crisi?

Jp Morgan Chase, la prima banca americana, accusa 2 miliardi $ di perdite sui mercati finanziari nelle ultime sei settimane. Si tratta di operazioni sbagliate di copertura dei rischi, i famigerati derivati. Scommesse andate male. Lo dice l' amministratore delegato Jamie Dimon che aveva inizialmente detto di attendersi 800 milioni di perdite nel trimestre, riconoscendo un “portafoglio troppo rischioso, più volatile e meno efficiente di quello che si pensava. “Ora cercheremo di minimizzare i danni per i nostri azionisti”.


Ma in America sono seri e tre top manager di JPMorgan Chase, (tra questi Ina Drew, chef investment officer, è stato proprio l'ufficio della Drew a causare la maxi-perdita) si dimettono dopo la maxi-perdita di oltre 2 miliardi di dollari legata ai trade sui derivati. Con la Drew anche Achilles Macris e Javier Martin Arajo hanno chiesto di andarsene.

Mentre nell'€zona la bufera sembra non voler cessare!

In Germania i conservatori del Cancelliere tedesco Angela Merkel incassano un duro colpo alle elezioni nel land più popoloso registrando un risultato che potrebbe spingere l'opposizione di sinistra ad attaccare la linea di austerità imposta da Markel a livello europeo.
Le elezioni nel Nord Reno Westfalia, land della Germania occidentale, che ha una popolazione più alta dell'Olanda e un'economia pari a quella della Turchia, si sono svolte 18 mesi prima di quelle nazionali che vedranno Merkel correre per il terzo mandato.
In Grecia, i colloqui tra leader dei principali partiti politici per trovare una soluzione allo stallo negoziale in vista della formazione di un nuovo governo sembrano in alto mare. Ieri, un nuovo ostacolo lo ha posto il leader di SYRIZA, rifiutandosi di continuare a partecipare ai negoziati spiegando di non volere "entrare a far parte o sostenere" un governo deciso ad imporre l'austerity in cambio degli aiuti internazionali.

In Italia, il disagio sociale preoccupa il Presidente del Consiglio, Mario Monti. Il premier infatti è tornato a parlare della difficile situazione economica del nostro Paese e più in generale dell'Europea.
Davanti a una platea di ragazzi della comunità "Rondine", il prof Monti ha sottolineato che "il paese è segnato da una profonda tensione sociale" a causa della crisi che alimenta "il malessere, l'insicurezza, la frustrazione la rabbia". "Ma se continuiamo guardarci con reciproco sospetto, ha spiegato Monti, si alimenta la paura e si indeboliscono le nostre forze".

E se proprio dall'Italia partisse una proposta antica tradotta in melodia napoletana che cita Masaniello e la rivolta contro le gabelle del malgoverno per azzerare i deficit nazionali mondiali e ripartire daccapo?  

domenica 13 maggio 2012

tra recessione e imu spunta MACAO

M^C^O... mi piace!


da qualche giorno sul web circolano notizie particolari, quasi in controtendenza per una società che pensa solo a fare cassa e ad arraffare, delocalizzare e non pagare le tasse. Una realtà tagliata e cucita intorno al denaro e al guadagno e quello che è mio nessuno lo deve toccare! In poche parole un modello di in-civiltà difficile da accettare per quanti ancora credono nei valori umani e nella solidarietà. D'altronde come poter dire il contrario se davanti al diverso le nostre difese scattano nello stato d'allarme?

Il senso critico bada ai fatti e superata la fase dell'innamoramento libera i primi perché, come i bambini davanti alle cose che ignorano. E siccome tutta la vicenda milanese sembra una favola evoluta nel regno dei cattivi poteri, nessuno si scandalizzi se scappa qualche perché per tentare analisi e liberare il campo dai brutti pensieri.
La prima cosa che salta all'occhio è: come mai questi “del Valle” si spostano da Roma a Milano per guidare la rivolta culturale?
Come mai la proprietà non fa sgomberare il grattacielo di 30 piani ormai in malora? (non siamo abituati alla solidarietà di fondiarie e capitani vari!)
Cosa diversa è la solidarietà del sindaco Pisapia e dell'assessore alla cultura milanese...

a proposito di sindaco, proprietà e governo del territorio, ma non è che poco poco c'entri la nuova tassa, quella che chiamano impropriamente IMU?

Facendo due conti, se un immobile rimane esposto alle intemperie per 15 anni senza essere manutenzionato, pagare una botta di euro per la proprietà fa male a chiunque!

Ma cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno!,e viste le positività del progetto, l'interesse e le parole di Dario Fo, sperare che MACAO decolli e diventi il fulcro universale della più alta espressione umana: la creatività!

sabato 12 maggio 2012

Milano, nasce un sogno, MACAO

I sogni dei giovani e l'entusiasmo fanno camminare il mondo! E se da una parte d'Italia arrivano notizie allarmanti per la continuità espositiva delle opere d'arte (il CAM di Casoria sta bruciando le opere che ha in custodia perchè non riceve fondi)da Milano soffia il vento propositivo di artisti che hanno deciso di cambiare volto ad una vecchia struttura di 30 piani abbandonata da anni: torre Galfa, un grattacielo vuoto da 15 anni, dal 2006 di proprietà dalla Fondiaria SAI di Ligresti e attualmente in fase di commissariamento.
Di chi è stata l'idea? Ufficialmente dei circa 200 giovani che sabato 5 maggio, guidate dal gruppo “lavoratori dell'arte” gli stessi del Teatro Valle di Roma, hanno scavalcato le recinzioni e srotolato dal trentesimo piano uno striscione suggestivo che ricorda “la fantasia al potere” della contestazione giovanile sessantottina.
"Si potrebbe anche pensare di volare".
Un'azione ingenua e una frase poetica affermano che si può ancora opporre la fantasia alla realtà, indipendentemente da quello che succederà dopo, qualsiasi sorte toccherà all'immobile e qualsiasi piega prenderà l'occupazione.

A distanza di quasi una settimana dall'occupazione nessuna reazione ufficiale dalla pubblica amministrazione (l'Assessore Boeri pare sia dalla parte degli occupanti; lo dice uno di loro e anche il sindaco Pisapia ha espresso parole a sostegno dalla sua pagina di FB) dalla proprietà e di conseguenza neanche dalla Digos che li lascia lì, a lavorare in tutta tranquillità.


"Era il momento giusto per entrare, ce lo hanno fatto sapere delle persone interne al Comune di Milano" racconta un ragazzo che all'ingresso si occupa di rispondere alle domande dei cittadini che passano ed entrano a curiosare per vedere cosa sta succedendo - ma qui le voci di corridoio girano e Macao smentisce l'accordo con il Comune: "sicuramente è un'occupazione pacifica, ma non agevolata".

Una occupazione pacifica che risolve una situazione di stallo, per cui un grattacielo (esempio di architettura modernista, terminato nel 1959, quando il quartiere doveva diventare il "Centro Direzionale" della "Capitale Morale") in disuso diventa centro aggregativo per le arti e la creatività.

Dario Fo, intervenuto all'assemblea cittadina di ieri, ha detto:"non me l'aspettavo di vedere tanta gente consapevole di fare qualcosa di straordinario, mi porta indietro di 45 anni". Come qualcuno ricorderà, Dario Fo, ai suoi tempi occupò la Palazzina Liberty per farne un'officina teatrale d'avanguardia.

Ma, se MACAO diventasse un sogno possibile, frutto di un disegno preciso che ricalca esperienze simili come vorremmo che fosse?
Certo, 30 piani sono contenitori imponenti in quanto a spazio fisico, ma quello che preme sapere di più è chi e cosa determinerà la “politica culturale” di MACAO qualora decollasse.
Sarà davvero un'isola felice per i creativi atipici non sponsorizzati dalle lobby
dalle industrie della moda? Ospiterà concerti, opere teatrali, studenti delle accademie o corsi di disegno per bambini, portatori di handicap, corsi di cucito, fashion show di designer indipendenti e quant'altro è frutto della creatività o sarà l'ennesima spartizione di certa politica che ha condizionato le scelte culturali nel nostro Paese?

 In bocca al lupo ragazzi!

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