Frustrazione digitale
coscienza digitale, computer, restrizione, password dimenticate e impossibilità di cambiare.
Ho appena comprato un PC nuovo. Bello, potente… peccato che Windows abbia deciso che non posso usarlo.
Non posso installare app, non posso disinstallarle, non posso nemmeno riportarlo allo stato iniziale.Ah già, perché non ricordo la password. Ma tranquilli, è per la mia sicurezza.
Grazie Microsoft, ora ho un computer che mi guarda, mi giudica… e mi nega l’accesso.
La prossima volta compro un tostapane: almeno lui non mi chiede le credenziali per farmi un bel toast o abbrustolire il pane.
il Post: repetita iuvant
Ho comprato un PC nuovo. Pagato, mio, tutto bello.
Peccato che Windows abbia deciso che non posso usarlo.
Non posso installare app, non posso disinstallarle, non posso nemmeno resettarlo.
Ah, giusto… non ricordo la password. E quindi?
Il sistema operativo mi blocca come se fossi un ladro nel mio stesso computer.
Complimenti Microsoft: avete creato il primo dispositivo che funziona solo se ti comporti come l’utente ideale… cioè quello che non sbaglia mai, non dimentica nulla e non osa cambiare nulla.
La libertà digitale? Solo se te la meriti.
Nel dubbio, il prossimo acquisto sarà una macchina da scrivere. Almeno quella non mi chiede il permesso per scrivere.
Commento per Microsoft:
Complimenti Microsoft, avete reinventato il concetto di “proprietà”: compro un PC, ma non posso usarlo.
Password dimenticata? Bloccato. Installare o disinstallare app? Impossibile. Ripristinare il sistema? Neanche a parlarne.
È il mio dispositivo, ma sembra che debba chiedere il permesso per ogni azione.
La sicurezza è importante, certo. Ma quando diventa un ostacolo insormontabile per l’utente medio, non è più protezione: è controllo.
Un consiglio? Ridateci la libertà di usare ciò che abbiamo pagato. Altrimenti, il prossimo sistema operativo sarà quello che non mi tratta come un ospite nel mio stesso computer.
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