giovedì 28 febbraio 2013

rimborsi elettorali M5S rinuncia a 42,7mln€ e gli altri?

In momenti di crisi e con molte famiglia sul lastrico, con quasi 160 milioni di euro spesi per rimborsare i partiti, si potrebbe pensare di sfamare molte bocche e concorrere a cacciare dai guai un po' di contribuenti con l'acqua alla gola.
C'è da chiarire subito che, in linea coi suoi principi, il movimento cinque stelle pare abbia rinunciato ai suoi 42,7 mln che , secondo la legge in vigore, gli spetterebbero.
Più arduo pensare che anche il PD (45,8 mln€); Monti e liste collegate (15mln), PdL (38 mln€) e gli altri che sono riusciti a far eleggere almeno un rappresentante in lista per la corsa al senato o al parlamento, possano prendere la stessa decisione o destinare i “nostri” involontari contributi per lenire le reali sofferenze dello Stato Sociale.
Dunque, salvo ripensamenti alla Grillo, i partiti si spartiranno proporzionalmente in base ai voti ottenuti alla Camera e al Senato una cifra considerevole.
Senza contare le indennità astronomiche di fine rapporto dei parlamentari e le pensioncine da seimila e passa euro.
Populismo? No disuguaglianza sociale da abbattere! 

M5S sconvolge Parlamento e regole pro casta

Camere, fine dei privilegi, anche i comuni cittadini
possono salire in ascensore.
Ho letto una cosa che mi ha fatto veramente tornare il buon umore: pare che i Grillini stiano terrorizzando letteralmente il Transatlantico e che siano scomparse tutte le etichette che davano le priorità ai parlamentari rispetto agli altri. Sono scomparse le etichette dagli ascensori che intimavano l'altolà a chi non era onorevole perché destinati solo al trasporto degli onorevoli corpi dei parlamentari. Scomparsa la palestra con sauna e cyclette, rimodernata la buvette e resa più sobria, eliminato anche l'avviso all'ufficio postale interno che obbligava, in caso di file, a dare la precedenza agli onorevoli.

Non c'è più religione! Di questo passo vuoi vedere che al Politica sarà una vocazione fatta per passione da comuni cittadini?

Ma la cosa più azzardata che non consente sonni tranquilli a PD e PdL è quella che riguarda la presidenza degli organismi di garanzia che per prassi consolidata da legge, dal 1996 è appannaggio dell'opposizione. Quindi la presidenza delle giunte per le Autorizzazioni e delle Elezioni alla Camera; quella delle Elezioni-Immunità al Senato; la Vigilanza Rai; il Copasir.

Ma quello che mi fa impazzire di più, anzi fa uscire dai gangheri la casta è la nomina del sostituto di Dalema alla presidenza del Copasir, il Comitato di controllo sui Servizi segreti che per legge, dal 2007 è destinata a un rappresentante dell'opposizione.

Ve l'immaginate un rappresentante del M5S al controllo dei “segreti” della Repubblica?
Certo, siamo coscienti che su questioni delicate come sicurezza e politche internazionali non si può scherzare ma, forse, le molte stragi rimaste impunite in nome di un nonsochè o accordi contrari alla salvaguardia della persona, non li vedremo più. Speriamo!

Grazie a Wanda e Peppe, Scilipoti uno di noi

catanzaro, conferenza stampa degli eletti pdl 2013

Deboli di cuore? no autoironia? allora non leggete, rischio infarto!


Imbecilli imbecilli imbecilli e POPULISTI!!! che ne sappiamo noi delle potenzialità politiche di uno Scilipoti? Ch'è, ci vogliamo mettere alla pari dei dirigenti del PdL calabrese? Non sia mai detto!

Abbiamo sotto gli occhi le scelte che questa classe dirigente fa giorno dopo giorno tra immani fatiche per mantenere l'ordine (precostituito da loro) e garantire la pagnotta (a loro a parenti e amici). Ma questo non possiamo dirlo perché sennò diamo ragione ai politici col testone grande grande quando ci chiamano populisti qualunquisti e demagoghi (bella parola, demagoghi, vedi come suona bene, scivola come una supposta).

E se avessero ragione? Ce lo siamo mai chiesto? Pensiamo un po' alla favola del brutto anatroccolo (lo so è difficile pensare che uno scorfano possa tramutarsi in principe ma le favole servono a questo, no? A farci sognare e rendere la realtà meno amara).
Conoscete la storia del brutto anatroccolo? … beh, insomma, forse è meglio chiedere se conoscete quel detto napoletano che dice: ogni scarraffone e bello a mamma sojia! Solo così si può comprendere e forse accettare il regalo che la classe dirigente del pdl ha fatto alla Calabria tutta.

Piove sul bagnato! Ma ringraziamo ugualmente il presidente della provincia di Catanzaro e il presidente della regione Calabria per aver sfatato la diffidenza calabra nei confronti dello straniero. D'altronde, è storicamente riconosciuta l'ospitalità dei calabresi, o no?
Sarà la volta buona che sui media non si parlerà più di 'ndrangheta e malaffare e l'immaginario collettivo, in tutto il mondo, sarà implementato dalle gesta dell'oriundo siculo-calabro, Mimmo per gli amici alle prese con conferenze di agopunture e d'insetti succhiasangue. Impegno importante per chi ha il sangue dolce ed è molestato continuamente dalle zanzare.
Buon lavoro a tutti! Eppoi, Scilipoti è uno come noi: i suoi trisavoli erano calabresi...  

mercoledì 27 febbraio 2013

Italia, la vedo dura! forza Grillo


aore12
"quanto sei choosy"
Dice Grillo:
«Il M5S non darà alcun voto di fiducia al Pd (né ad altri). Voterà in aula le leggi che rispecchiano il suo programma chiunque sia a proporle». «Se Bersani vorrà proporre l’abolizione dei contributi pubblici ai partiti sin dalle ultime elezioni - aggiunge - lo voteremo di slancio (il M5S ha rinunciato ai 100 milioni di euro che gli spettano), se metterà in calendario il reddito di cittadinanza lo voteremo con passione».

Napolitano è preoccupato per l'ondata di populismo che sta invadendo l'Europa.

secondo alcune fonti, avrebbe detto nel corso di un incontro con intellettuali tedeschi di essere “molto preoccupato per il populismo”, “conseguenza degli errori della classe politica”. in merito alle elezioni, ai giornalisti che lo hanno avvicinato al suo arrivo a Monaco dove è iniziata la sua visita di Stato nella Repubblica Federale di Germania ha detto: “Il Presidente della Repubblica può solo attendere con eguale rispetto per tutti che le forze politiche rappresentate in Parlamento facciano le loro riflessioni alla luce del risultato delle elezioni e gliele riferiscano in occasione delle consultazioni al Quirinale”.

Monti sta studiando le contromosse «Non perché il professore voglia per sé una poltrona» , dicono i suoi, «ma per rassicurare i mercati ed evitare una nuova tempesta finanziaria contro l’Italia, non basta di certo un governo del Pd con l’appoggio esterno o interno dei grillini. Ci vuole ben altro».
MA, MASS MEDIA E POLITICI, L'HANNO CAPITO CHE E' IN GIOCO LA VITA DELLE PERSONE? E che se siamo arrivati a questo punto di non ritorno lo dobbiamo ai burattinai della finanza creativa e ingegneristica delle banche e ai politici che li hanno lasciati fare? Abbiamo per caso dimenticato l'Argentina di qualche anno fa? I bond argentini, la parmalat,il banco ambrosiano e lo ior etc etc?

eletti, nel nome del popolo ma per volere di altri

"nel mondo di goldorado"

Politiche 2013, gli eletti in Calabria in nome del Popolo.


Non sappiamo quanto durerà in carica il prossimo governo (ma se Grillo deciderà di farne parte seriamente schierandosi con la sinistra, visti i suoi “ideali” sociali, può darsi che ne esca qualcosa di buono). Al momento ecco chi sono i rappresentanti della Calabria.
Senatori (10)
Tra questi, purtroppo, c’è anche il siciliano Domenico Scilipoti, ex parlamentare del partito di Di Pietro, Idv, passato al Pdl con la targhetta di “responsabile” perché il suo alto senso del dovere gl'imponeva di non far cadere anzitempo il governo di destra guidato da Berlusconi e lega nord.
Vediamo i seggi:
Pdl: sei seggi. Silvio Berlusconi (se opterà per un altro collegio al Senato, cosa certa, prenderà il suo posto Demetrio Arena, ex sindaco di Reggio Calabria), confermato il senatore uscente Antonio Gentile, l’avvocato penalista Nico D’Ascola, new entry gli assessori regionali Piero Aiello e Antonio Caridi, nonché il buon Scilipoti.
Pd: due seggi. Marco Minniti e Doris Lo Moro che smettono di andare alla camera in quanto deputati uscenti e vanno a fare i senatori.
Movimento 5 stelle: due seggi. L’avvocato Francesco Molinari e Nicola Morra, insegnante di filosofia e storia.

Alla Camera il centrosinistra riesce a spuntarla sul centrodestra: con circa 120.000 voti di vantaggio (il 29,54% contro il 29,18% del centrodestra determina il premio di maggioranza che consente di avere 340 deputati contro i 124 del centrodestra, i 108 del Movimento 5 Stelle e i 45 del Polo di Centro guidato da Mario Monti.

In Calabria, quindi, possiamo dire che nonostante l’affermazione del centrodestra, vi è una rappresentanza numerica che veste i simboli del centrosinistra, (disfunzioni assurde del porcellum).
Il Pd elegge il numero più alto di deputati, ben 9:
la teen eger Rosy Bindi, il fine stratega e politologo Alfredo D’Attorre, la evergreen Enza Bruno Bossio, seguiti dai noti Nicola Stumpo, Demetrio Battaglia, Ernesto Magorno, Bruno Censore, Nicodemo Nazzareno Olverio e Stefania Covello.
E, cosa probabile, se Vendola rinuncia, anche Sel ha un esponente calabrese, tal Ferdinando Aiello. E uno di Centro Democratico: Franco Bruno.
Per il centro/destra, eletti: una vecchia gloria:Jole Santelli, e la rampante Rosanna Scopelliti, la crotonese Dorina Bianchi e il lametino Giuseppe Galati, tutti del Pdl. Per il M5S: Dalila Nesci, Sebastiano Barbanti, Federica Dieni e Paolo Parentela.
Infine, per l’Udc: Roberto Occhiuto, dopo la rinuncia del capolista Lorenzo Cesa. Per le quote rosa, le donne elette in Calabria sono 8 su 20, 3 nel Pdl, 3 nel Pd e 2 nel Movimento 5 Stelle. 

martedì 26 febbraio 2013

Italia, fine dei giochi

aore12
cadono le ideologie

QUALCOSA SI E' ROTTO.


Le prime reazioni agli esiti elettorali vedono un Vendola scuro in volto parlare di deriva populista e di vittoria del populismo più becero. E questo stupisce. Spiazza quanti vedevano in lui un attento osservatore dei bisogni umani tradotti in politica. Eppure, a ben pensarci, cos'è in definitiva l'uomo?, l'uomo è una macchina complessa fatta di corpo e cervello che sta in piedi grazie a una cosina piccola e semplice: il pane! E se non c'è il pane si può tradurre ogni cosa ai livelli più alti dello scibile ipoteticamente corretto secondo il pensiero politico espresso da Bersani, suo compagno di viaggio in questa tornata elettorale?
Le urne hanno detto di no! I cittadini hanno detto: ma che cazzo state facendo!, al centro sinistra che ipoteticamente dovrebbe tutelare gli ultimi e farli crescere in tutti i sensi.
Monti ha sbagliato. E le urne lo hanno bocciato. Un brutto colpo per un docente tecnico e politico.
Casini, non ne parliamo nemmeno. Ma lui da vecchia volpe se l'aspettava.
Fini, dopo le tante cazzate fatte da lui e dai parenti, l'epurazione di una donna pulita come Angela Napoli, ha avuto quello che si meritava.
Berlusconi ha saputo ancora una volta, aiutato dalla sinistra conservatrice che ha messo sottonaftalina la Bindi, Minniti & C. in Calabria ma anche altri vecchi fachiri della politica, sconvolgere gli schemi. Ha promesso e inveito contro il governo Monti che ha attuato il programma lasciato dalla sua coalizione di destra. E la lega si è dimezzata!

Gli osservatori attenti hanno capito benissimo che non si tratta di ideologie di destra e sinistra. In gioco c'è il presente e il futuro. E per uscire dallo stallo ci vogliono forze nuove. Nuovi progetti. Nuove idee. Idee per gli ultimi. E Grillo lo ha saputo dire meglio degli altri. Ha parlato nelle piazze e al cuore della gente.
Manterrà la promessa?

Populisti? Scoglionati!

I come Italia e Ingovernabilità?


Beppe Grillo e Dario Fo
Politiche 2013:
Calabria, la regione più disaffezionata. La Puglia di Vendola va a destra e...
E la casta, a livello nazionale, continua a fare melina!
La strategia dei partiti che fin ora hanno assediato le istituzioni ha partorito disgusto e sconcerto nei cittadini. La vittoria del centro sinistra alla Camera è risicata. Di fatto vince la protesta. Vincono i cittadini che hanno votato il movimento 5 stelle alla camera e al senato. Però il pd si sente autorizzato di andare sul Colle e proporre il programma di governo.
Si contano i primi nomi influenti trombati: Fini, Buttiglione, Binetti, Storace e Casini è il miglior perdente ripescato.
Italia ingovernabile?
Dipende!
Dalle urne esce un verdetto chiaro che dice basta ai giochi di potere della casta. Dice no a Monti e alla sua agenda. Dice no a Bersani che l'appoggia e ai sacrifici imposti ai cittadini meno rappresentativi.

I numeri dicono che il primo partito è il M5S di Grillo. Quindi, dovrebbe essere uno di loro a salire al Quirinale e proporre al Presidente della Repubblica una strategia di Governo e la relativa squadra. (Sempre ché i marpioni della politica lo consentano). In caso contrario, salvo inciuci, si tornerà alle urne quanto prima.

lunedì 25 febbraio 2013

Italia, politiche 2013, aspettando il verdetto

aore12
buone letture
Alle 15 chiudono i seggi. Vedremo se il calo, significativo per chi vuole fare un'analisi seria del voto e della disaffezione della gente ai soliti faccioni col marchio dei vari partiti, avrà una ripresa oppure peggiorerà.
Di fatto non è cambiato niente dalle guerre tra bande. Persino i nomi sono uguali a qualche decennio addietro se non consideriamo i morti gli autoesclusi e gli epurati.
In Calabria ci sono nomi che avrebbero dovuto fare la differenza già vent'anni fa! E invece li ritroviamo ancora sparsi nei vari simboli.
A questo punto non sappiamo che cosa uscirà dalle urne.
Il M5S dovrebbe raccogliere quella marea di scoglionati che non si lasciano più abbindolare dalle formule trite e ritrite affini alle ideologie inesistenti.
Persino la destra nazionale e calabrese ha escluso una figura seria, così si è dimostrata Angela Napoli nelle lotte contro la cattiva politica e il malaffare connesso alla 'ndrangheta, che fino all'altro ieri faceva parte della commissione ministeriale antimafia.
E poi ci sono le volpi del GS, che non è una catena di grandi supermercati ma un agglomerato di personaggi furbi che sanno quando e come saltare sui carri per uscire indenni dalle macerie che loro stessi hanno contribuito a produrre. Sono gli stessi uomini che si riempiono la bocca di “Cultura” e che se ne fanno scudo. Gente che rinasce sempre dalle ceneri dei mali che dicono di voler debellare solo a parole.
Pazientiamo fino alle 15,30. non diamo ascolto ai primi canti dei galli. Aspettiamo che le platee mediatiche si riempino di contenuti certi per vedere la guerra dei veri galli da combattimento e conoscere se avrà vinto il buon senso o la commedia che ruota attorno alla grande economia delle multinazionali.

sabato 23 febbraio 2013

le Grillo co-no-scienze

aore12
aspettando Grillo, ore 17,10 roma, s. giovanni,
giovani davanti al chiosco dei panini
Ho conosciuto due tipi di grilli. Uno, quello che faceva da “coscienza” del burattino Pinocchio per farlo crescere bene e trasformarlo in bambino. E, un altro meno coscienzioso; burlone che urla alle masse e dice quello che vogliono sentire.
Tutti a casa! Taglio ai finanziamenti pubblici, anzi abolizione totale dei finanziamenti ai giornali. Eliminazione dei rimborsi ai partiti politici. E via tagliando.
È vero, come dissentire e negare il declino della più alta espressione della civiltà tradotta in Politica dagli uomini e dalle donne che fin ora l'hanno rappresentata?

Il grillo in questione dimentica forse che il finanziamento ai partiti è stato abolito ma ripristinato con altra legge truffa e questo non va bene!, ci potrebbe però stare il finanziamento ai giornali istituito in un momento di grande crisi che avrebbe messo alla porta moltissimi lavoratori della carta stampata se il governo di allora per tutelare il lavoro e la dignità a tantissime persone non avesse fatto quello che la Costituzione garantisce: rimuovere gli ostacoli!
E ora lui che fa? Alza muri. Vieta il diritto di cronaca. Non dà la possibilità di commentare, scrivere, parlare. Insomma: toglie il lavoro a una categoria! Ma solo agli italiani, tutelando la troupe SKY e la stampa straniera.

Questo episodio mi ha turbato. mi ha fatto conoscere un grillo diverso da come me l'ero immaginato e creduto di conoscere. Ho visto un grillo che distrugge invece di modificare l'esistente per formare e creare nuove coscienze. Un grillo che si rivolge agli scontenti. E chi più dei giovani lo è in una società che preclude ogni possibilità di lavoro, studio, merito e futuro? Ovvio, quindi, che le aspettative siano immensamente volute e condivise.
E siccome i giovani che lo seguono, ai quali auguro tutto il bene possibile, sono come delle spugne che assorbono e somatizzano ogni espressione e insegnamento, con ogni probabilità subiranno il processo inverso del burattino di Collodi.

Il grillo pensiero, fin qui formulato e testimoniato dai numerosi spettacoli, non lascia presagire altro epilogo se non quello sintetizzato nello tsunami tour. Dimenticando o disconoscendo che tutte le peggiori forme di governo dittatoriali sono partite con la censura e l'eliminazione fisica di nemici e pensieri differenti da quelli del capo popolo.

venerdì 22 febbraio 2013

Grillo il censore non fa per me!

aore12
roma, piazza s.giovanni, 
Piazza San Giovanni è piena. 80.000 connessioni streaming. Molte piazze collegate con maxi schermi. Un ragazzotto parla dal palco di S. Giovanni. Ricorda le gesta del condottiero Beppe. Però nessuno dice e spiega come mai hanno deciso di non dare gli accrediti ai giornalisti italiani. Hanno paura o è un'altra furbata di Grillo e compagnia bella?
Perché? Per paura che stravolgano la verità? Ma se è sotto gli occhi e le orecchie di tutti persino dei sordi vista la presenza delle traduttrici della lis.

No! io difendo la democrazie e la libertà d'opinione. E Grillo non me la garantisce! Perciò ciao Grillo. Non fai per me!

Roma, con passione a S. Giovanni come ai tempi di Berlinguer


Data l'area di una piazza, quante persone possono essere collocate in un metro quadrato?

aore12
ci sarà anche Adriano?
Se raffrontiamo l'area in questione a quella di piazza S. Giovanni in Roma, cioè 42.700 mq e parliamo sempre di distanze certe, immutabili, il calcolo sarebbe matematicamente corretto. Ma trattandosi di persone che si muovono e si mettono una sulle spalle dell'altro, tentare una stima scientifica è un'impresa complicata. Se a questo aggiungiamo anche le persone che potrebbero stare nella parte successiva della piazza, dietro Palazzo Laterano e giardini di viale Carlo Felice, si potrebbe ipotizzare un numero vicino a 700 mila presenze. Contro i 256mila che potrebbero essere contenuti nei 42.700 metri quadrati di piazza San Giovanni.

E se aggiungiamo le piazze collegate via streaming?
Stasera ci sarà da ridere nell'ascoltare il balletto dei numeri sciorinati dai tg e dai canali accreditati che osservano lo tsunami tour di Beppe Grillo.

Spettacolo e numeri a parte, oggi alle 18 sarà testimoniata, e sotto gli occhi di chi vuol vedere sul proprio pc, l'insofferenza di un popolo nei confronti della cattiva politica che straccia e modifica la Costituzione in base alle proprie esigenze di bottega.

Per amor del vero c'è da dire che non tutti i vecchi della politica si sono macchiati dell'infamia che leggiamo sulla cronaca e che anzi hanno combattuto il malaffare e i furbi. Ma di questo parleremo più avanti. In un altro post. Anche per dire che non c'è odio in chi si impegna in politica. ma passione!  Sentimento che ha guidato le masse in corteo nella storica piazza che fu teatro attento anche delle ultime parole di Enrico Berlinguer

giovedì 21 febbraio 2013

Bugie e litigi al servizio dell'antipolitica


E' una campagna elettorale un po' pacchiana. Che allontana, con ogni probabilità, ulteriormente la gente dalla politica. Le gaffes dei politici impegnati a procacciare voti sono amplificate dai giornalisti e sul web la satira monta Monti, Berlusconi, Casini, Fini, Bersani, Maroni, Grillo, Ingroia, Giannino.

La Merkel smentisce Monti. Nessuna ingerenza da parte nostra. “Sono gli italiani a decidere da chi essere governati”.

Giannino non millanta titoli accademici, è dadaista! s'inventa persino la partecipazione allo Zecchino d'oro. Smentito da Mago Zurlì (Cino Tortorella, storico conduttore della festa della canzone dei bambini all'Antoniano di Bologna)

Berlusconi restituisce IMU e regala fantasie proibite.

I fratelli d'italia scivolano sulla banana e si rompono il fattore Q con lo sketch omofobo. Sketch bocciato dalla Meloni.

E poi ci sono i paracadutati, i cosiddetti pesci fuor d'acqua gettati nei territori altrui. Ci sono i trombati e gli scudati. Nel senso di dentro o fuori nelle pole position dei partiti.
Col porcellum in vigore ancora si riesce a ricattare, promettere e esigere fedeltà a circa 20mila€ al mese.
Non c'è che dire, è proprio una bella cartolina illustrata di vizi e poche virtù. E siccome solo un movimento sembra essere esente (nauseato?) anche perché ha dimostrato nei fatti che si può fare politica senza depredare i contribuenti ma lavorando per loro, cosa succede? Succede che tutti i collusi, che fin'ora hanno assediato i posti di potere menano botte da orbi su Grillo e i simpatizzanti del movimento a cinque stelle.

I rumori mediatici si amplificano e danno rilievo alle beghe più che alle notizie. I papabili leader in corsa per il premierato litigano ma non si incontrano come dovrebbe avvenire in un paese civile per dire agli elettori cosa serve e come intendono riportare la normalità nel Paese.

Insomma, è davvero l'Italia di Piero?, quella cantata dal bravo e simpatico Cristicchi?

mercoledì 20 febbraio 2013

Dario Fo: non mollate!

aore12
milano, 19.2.13 Grillo insieme a Dario Fo sul palco
Grillo. E se ci trovassimo davanti a un'incognita storica coraggiosa come lo fu Gandhi?

Anche Gandhi era deriso dal sistema e, a volte, compatito dai suoi stessi connazionali. Osteggiato dal sistema imposto dalla “civiltà imperiale” che aveva colonizzato l'India. Una nazione che dava mani e schiavi sottomessi alle leggi che oggi non esiteremmo un attimo a definirli incivili.

Prima della rivoluzione pacifica in India il mondo era diviso in due. In uno i padroni predoni, riveriti e temuti. Nell'altro i sottomessi e declassati che non potevano frequentare gli stessi spazi dei “bianchi”. Persino camminare sullo stesso marciapiede degli europei era vietato dalle leggi, agli indù.

Noi non abbiamo queste forme retrogradi di schiavitù ma quelle dell'economia e dello spread tanto caro a Monti, Casini, e quanti esaltano l'agenda del prof come unica fonte di verità per il presente e il futuro.

Eppure abbiamo assistito all'esortazione di un nobel come Dario Fo che, salito sul palco in piazza del duomo a Milano, ha urlato alla fiumana (quarantamila persone) accorsa per sentire le parole di Grillo:
sembra di essere tornato indietro di molti anni, alla fine della guerra mondiale e questa piazza era piena di gente come voi, accorsa, non dico con speranza, la speranza lasciamola da parte, di certezza!, ma non ci siamo riusciti. FATELO VOI, FATELO VOI PER FAVORE! Ribaltate tutto per favore! (…) Si ricomincia daccapo!

E se uno come Dario Fo dice: non mollate per favore, non mollate! C'è da meditare a fondo sul momento storico-politico che stiamo vivendo.

martedì 19 febbraio 2013

Roma, spesa pubblica tra batman e conclave

Da quando esiste internet c'è una possibilità in più per dire e pubblicare le proprie opinioni.
aore12
Roma, manifesti elettorali con l'aggiunta di mortadella
e didascalia: "mangiatevi pure questa"
Non è raro incappare e leggere post che parlano di attualità, politica, cultura, amore, sesso, seriamente. C'è chi lo fa per passione e chi per guadagnarci qualcosa. C'è il fine intellettuale che continua a espandere i suoi concetti e fa proseliti nei social net fregiandosi di più contatti. C'è chi divulga intenzionalmente notizie false allo scopo di non far capire niente a chi è fuori da un determinato gruppo o sistema sociale.

Insomma, come in tutte le cose della vita c'è il bene, il male e quello di mezzo: il burlone che contesta creativamente il malaffare.
Ed è opera di un burlone la fetta tonda di mortadella apparsa sui manifesti politici di Roma questa mattina con su scritto “mangiatevi pure questa”.
Certo, dopo lo scandalo che ha fatto dimettere tutti i politici della regione Lazio per aver fatto man bassa dei soldi destinati (per legge regionale) ai partiti presenti e non, c'era da aspettarsela un'azione goliardica tipicamente romana che riassumesse il magna magna fatto con leggerezza sulle spalle dei contribuenti.
Ma Roma non ha finito di spendere i contributi nazionali.
Questa volta, però, non sono da imputare alla cattiva politica dei voraci batman ma al coraggio di un uomo che mai nessuno avrebbe pensato che si sarebbe dimesso dal suo incarico Divino. Eppure, Lui, ha capito che per risollevare il soglio di Pietro dal declino, è necessario un terremoto istituzionale, un'azione che scuota dalle fondamenta l'impero temporale, far entrare nuova luce nei cagli di un sistema imbruttito dal potere. E cosa c'è di meglio se non l'abdicazione!, un'azione nobile, degna di un grande imperatore che vuole ed esige il bene del popolo che rappresenta: Papa Benedetto XVI.

Poesia a parte, il conclave per eleggere il nuovo Papa costa agli italiani in termini di sicurezza sociale, all'incirca otto milioni di euro. Questo il prezzo che, in base ai patti lateranensi firmati dalle autorità italiane e vaticane nel 1929 e poi rivisti nel 1984 dal governo di Bettino Craxi, abbiamo pagato per l'ultimo conclave che elesse Ratzinger alla guida dei cristiani.
È tutto scritto, anzi, specificato nell'articolo 21 dei Patti Lateranensi, terzo comma: “Cura, inoltre, l'Italia che nel suo territorio all'intorno della Città del Vaticano non vengano commessi atti, che comunque possano turbare le adunanze del Conclave”. Quindi, è chiaro che tutta l'organizzazione della sicurezza e i relativi costi è demandata alla Stato Italiano.
È così dal 1929 ad oggi.
Ma, non guasta, semmai, fare i conti in tasca all'amministrazione comunale romana. La giunta Alemanno all'indomani delle dimissioni di Benedetto XVI ha chiesto al Governo di stanziare 4,5 milioni di Euro per organizzare la sicurezza nella città eterna, richiesta in linea con i costi del precedente Conclave.

a pochi giorni dal voto, don Gallo e la politica attuale

Oggi, sulla bacheca di un amica ho potuto leggere le motivazioni, affidate ad un editoriale sul Secolo XIX da don Andrea Gallo, il prete che tutto il web vorrebbe come nuovo Papa, che avrebbe dovuto essere sul palco insieme a Grillo e invece non c'è stato.
Il pensiero di questo prete sui generis è, come al solito, chiaro e lucidamente sovversivo per quanti intendono la missione del vangelo solo incline alle direttive del clero schierato coi poteri forti.
don Andrea Gallo

Avrebbe dovuto essere presente in piazza, sul palco con Grillo ma non c'è stato. E motiva così la sua assenza:

"Con sommo dispiacere non ho partecipato all'incontro con Beppe Grillo e
il Movimento 5 stelle in Piazza De Ferrari.
Non volevo minimamente danneggiare il Movimento, creare strumentalizzazioni, provocare divisioni ad una settimana dal voto.”

E continua, anticipando con un breve excursus storico per chiarire meglio la disaffezione nei confronti della classe politica che si è creata dal dopoguerra ad oggi in noi.

“A 17 anni ho visto crescere nell'Aprile '45 la Democrazia. Democrazia è "partecipazione".
Chi, meglio del nuovo 5 stelle sta realizzando un percorso condiviso, che da tre anni è partito dal "basso" per dire basta ad una "casta" di politici immersi in una palude?
Si è aggiunta la nuova lista: "Scelta civica per Monti". Siamo al completo.
Il 30% degli elettori di "5 stelle" sono giovani dai 18 ai 23 anni.
Son sempre stato molto attento ai "segni" dei giovani.
E' nota la mia posizione di sostenitore di valori: bene comune, solidarietà, giustizia sociale, senza discriminazione, laicità.
Ho sperato nella coalizione del Centro-Sinistra con molte delusioni. Ho votato fiducioso nelle Primarie.

lunedì 18 febbraio 2013

Grillo ha fatto pluff

aore12
il bluff di grillo
Anche quella di farsi desiderare è una tattica che paga abbondantemente chi vuole vendere bene la propria mercanzia. Questo non vale, solo in amore!, i guru della comunicazione come Casaleggio lo sanno benissimo e lo applicano anche nel mondo dello spettacolo che fa politica.
In effetti quale miglior scoop del bluff fatto da Grillo a SKY, ma più che a sky e ai giornalisti, agli elettori che avrebbero gradito sentire un suo pensiero serio, mondato dalle battute efficaci che si prestano agli addomesticatori di popolo perché esaspera e dice quello che la massa vuole sentirsi dire.
Sì, Grillo ha fatto il botto! Sta gridando come il Bossi prima maniera. Accarezza e liscia le ferite fatte, ma anche e forse di più che dalla cattiva politica, dai tantissimi cittadini furbi. Quei signori in giacca e cravatta che si sono prestati, inchinati e servito i poteri forti. Che hanno pietito incarichi, fatto la cresta ai conti, distratto soldi pubblici e pagato i loro padroni. Ma anche quei popolani furbastri che piangono miserie ma camminano sfoggiando rolex e capi firmati, senza dimenticare i più subdoli, gli avari, che si presentano in pubblico con le pezze al culo e il gruzzolo sotto il materasso.

Sì, qualcuno avrebbe gradito vedere Grillo in tv non a fare uno show, per quello c'è tempo, ma per sentirlo parlare di cose serie. Come, visti i tanti lupi famelici che assediano i centri di potere e dell'alta finanza che condiziona ogni respiro nel mondo, intende traghettare l'Italia oltre la burrasca economica che ha creato gli esodati i disoccupati e i nuovi poveri sulle sponde di una politica sana che lavora per una nuova società improntata sul risveglio civico delle coscienze.

Sanremo 2013 e il nulla


Luciana provoca! come si può stare ad ascoltare in silenzio una frase insulsa quanto irrispettosa nei confronti dei teleutenti che avrebbero, semmai, voluto assistere a qualcosa di più qualificante? "ci siamo divertiti" ecco, lei esordisce così alla fine del Sanremo targato Fazio.
Insulta l'intelligenza di chi guarda  e si aspetta, non il lampo di genio, ma almeno di assistere ad uno spettacolo degno di essere prodotto per la rai e a spese degli abbonati.
Ma, cara Lucianina, forse Fabio si è dimenticato di dirti e dirsi che non siete stati pagati per divertirvi ma per prestare la vostra "professionalità" in favore della canzone italiana, dei cantanti e dello spettacolo.

venerdì 15 febbraio 2013

black out delle ragioni e silenzio pre elettorale per ritrovare il senso della vita

aore12
silenzio stampa
La campagna elettorale continua. Le forze si contrastano. I politici si riciclano dimenticando le scelte passate. Monti insiste sulle riforme. E ci potrebbe anche stare qualche riforma. Ma dovrebbe essere una riforma per e non contro i cittadini. Abbiamo davanti agli occhi la Grecia e le conseguenze della cattiva politica. Abbiamo sperato che dopo tangentopoli cambiasse la mentalità dei dirigenti nazionali e dei comuni commercianti. Ma non è stato così. È come se la pianta cattiva del sentimento comune avesse radici ben piantate nel tessuto sociale. E, come le infestanti, resiste persino al fuoco.
Nessun beneficio si è visto dopo le azioni del pool di mani pulite. Le tangenti delle aziende più rappresentative del made in Italy sono definite convintamente “provvigioni” come se fossero incentivi uguali a quelli dati ai lavoratori dei call center o ai venditori di prodotti per la casa che tentano di buscare la pagnotta girando intere giornate da una parte all'altra delle città per pochi centesimi.

Da quanto circola nelle news, è evidente che esistano varie forme di pensiero. C'è quello delle lobby internazionali, quello della finanza creativa che imbastisce progetti ingegneristici e fa lievitare le bolle fino a scoppiare le società e i risparmiatori. E ci sono le piccole paure del popolino amplificate dai servi sciocchi del potere mediatico che pur di far salire lo share enfatizzano attraverso flah mob gli aspetti sociali più scabrosi, cambiano le terminologie lessicali per suscitare maggiori emozioni. L'uxoricidio si trasforma in femminicidio per sollevare indignazioni maggiori nell'opinione pubblica, facendo così di tutte le erbe un fascio. Si alzano barriere tra i sessi, uomini e donne, gay, cristiani, musulmani e via dicendo. Si programmano intrattenimenti televisivi sui fatti morbosi. In sintesi, si diseducano le masse, specialmente le più deboli, le incolte. Si amplificano le paure contro l'altro.
Insomma siamo in guerra! E questo non va bene. Urge un blackout immediato dei cattivi maestri. Oscuriamoli! Non diamo loro ascolto.

giovedì 14 febbraio 2013

Sanremo 2013 seconda serata peggio della prima

meglio Carosello!
OPINIONI SUL FESTIVAL DELLA MUSICA ITALIANA 2013.
Avviso ai naviganti: se vi piace Sanremo di Fazio & C. non leggete questo post! se continuate a leggerlo è a vostro rischio!

Al buio anche una lucciola può sentirsi un faro luminoso. Guardarsi allo specchio e gongolare per il fulgore vivido che pensa o vuol fare credere di emanare.
È ciò che succede in RAI. Creano il buio attorno o la massimo programmano spettacoli poco seguiti, come tribune politiche, documentari, vecchi film, soap e lasciano invariato “chi l'ha visto” nei palinsesti.
È così che un flop come il festival di Sanremo di quest'anno si auto esalta e mostra numeri entusiasmanti di ascolti.
Eppure, altri bravi conduttori sono stati irremovibili quando si sono accorti che il prodotto non andava bene e con serena umiltà hanno passato il testimone ad altri. Ora è chiaro che dopo aver fatto le scelte “discografiche” il direttore artistico del festival nonché conduttore non può dimettersi. Ma sarebbe apprezzabile se riconoscesse che il palco sanremese non è lo stesso di “chetempochefa”, che ha ritmi diversi e che servono maestri di cerimonia validi. Che abbiano delicatezza e cultura, principalmente, umana e poi, musicale. E non trattare ogni cosa che si muove sul palco con rozzezza accompagnata da frasi a doppio senso.
Ma di una cosa devo ringraziare i vertici RAI poiché non ho altri abbonamenti, dopo avere resistito e fatto zapping, ho dovuto desistere. Ho spento la tv. Ho preso un libro e buona notte ai suonatori!

Comunque, ciò non toglie che, da persona civile, dopo ogni opinione che si rispetta e forte del fatto di avere pagato l'abbonamento entro i termini di legge, mi corre l'obbligo di ringraziare quanti si sono adoperati per realizzare questo insulso carrozzone.
Grazie Fabio, Grazie Lucianina (sei simpatica, ti voglio pure bene ma qui ti vedo fuori posto, quasi come una caccola che penzola, che va su e giù e non si decide mai di cadere). Un grazie particolare agli autori che stanno a guardare dietro le quinte.

mercoledì 13 febbraio 2013

UE, Bce sfianca, Germania e imprenditori ringraziano

aore12
fate l'amore con il sapere
Perché rendere anche in Italia il mercato del lavoro più flessibile e con minori tutele contrattuali?
Semplice!
Per attrarre investitori esteri e incentivare quelli nostrani, tipo la fiat e altri gruppi e famiglie che fin ora hanno goduto degli aiuti statali.

Basta osservare e riflettere su quanto sta accadendo in Grecia. Sì, è vero che là, gli indebitamenti sono imputabili per la maggior parte alla disonestà della classe dirigente che ha governato ma, ora che si è tutti nell'Europa Unita, perché continuare a subire i guasti degli imbroglioni?

Secondo quanto quanto riportato da Articolo tre, la Grecia è definitivamente crollata per i debiti contratti con la Bce.

Gli imprenditori agricoli si sono rifiutati di distruggere tonnellate di arance e limoni, come richiesto dall'Unione Europea per mantenere i prezzi ai livelli concordati.

Hanno caricato la frutta sui camion, sono andati nelle piazze e l’hanno regalata alla gente.

Una multinazionale tedesca si è impadronita per pochi spiccioli di decine di caseifici indebitati che producono il miglior yogurt del mondo. Gli ex proprietari hanno raccolto il prodotto settimanale, circa 40 mila vasetti e, invece di imbarcarli verso il mercato europeo della grande distribuzione, lo hanno regalato ai cittadini greci davanti a scuole ed ospedali.

In Grecia vige lo stato di polizia.
Chi è arrestato, in carcere, non gode di nessun diritto legale ed è massacrato di botte.
La tesi della colonizzazione imperante della Germania, della sua sporca guerra che vede alleati i premier che guardano allo spread al pil e alla tenuta dei mercati, miete vittime tra i poveri e le classi deboli di tutta Europa, sta tutta in queste poche righe:

Sempre secondo articolotre, il più importante economista tedesco (consigliere personale di Frau Angela Merkel) sorretto da altri 50 economisti, avvalendosi addirittura dell’appoggio di un rappresentante doc del sistema bancario europeo, vice-presidente della quarta banca più importante del mondo, pare abbia presentato un rapporto urgente al Consiglio d’Europa, alla presidenza della BCE , all’ufficio centrale della commissione bilancio e tesoro dell’Unione Europea, sostenendo che “la Grecia deve uscire, subito, temporaneamente dall’euro, svalutando la loro moneta del 20/ 30%, pena la definitiva distruzione dell’economia, arrivata a un tale punto di degrado da poter essere considerata come “tragedia umanitaria” e quindi cominciare anche a ventilare l’ipotesi di chiedere l’intervento dell’Onu”.

Per vedere se la notizia è fondata basta aspettare un po'. Ma poi, per rimediare sarebbe problematico. Quindi che fare per evitare che in Italia succeda la stessa cosa?
Osservare criticamente le strategie elettorali delle “agende”. Vedere le potenziali formazioni del nuovo governo in Italia e valutare secondo coscienza a chi dare fiducia.

martedì 12 febbraio 2013

Sanremo prima, trionfa la pubblicità

crozza imita silvio bu
Opinione spassionata su Sanremo di chi ha già pagato il canone Rai. (come azionista di minoranza penso di poter esprimere il mio personale parere sulla trasmissione in onda sul primo canale della rai radio televisione italiana).

300.000 € per dire scurrilità e fare il gesto dell'ombrello mi sembrano troppi. Se fossi amica di Fazio e avessi la possibilità di fare squadra con lui, giuro che per la metà, per 150mila euro, visto che si è simpatici sparando cazzate e parole forti, potrei anche esibirmi in sonori rutti. Potrei anche tenere il tempo a scorreggini profumati. Tra una canzone e l'altra, pardon, tra una pubblicità e l'altra. Perché fino a mò sono stati più i passaggi pubblicitari che le canzoni a far da padroni sul palco di Sanremo.

Lucianina ha la grazia di una allegra campagnola. È sconcertante! Sembra di essere davanti a Zeling.

Comunque, una nota positiva c'è! Sono i cantanti e le canzoni. anche se sommersi da spot pubblicitari. Se Fabio e Lucianina si concentrassero di più sul festival canoro e la smettessero con i siparietti da cabaret.

Crozza delude con l'imitazione di Silvio Berlusconi. La platea lo contesta. Fabio entra in suo aiuto, è un autogol! Peccato. Maurizio Crozza è un bravo cabarettista, fa della buona satira ma non ha saputo prevenire la claque in attesa tra il pubblico.
per la par condico, Crozza imita anche Bersani ed è più simpatico và. con Ingroia raggiunge il massimo.

Papa Benedetto XVI abdica!

IL SACRIFICIO DI PAPA BENEDETTO XVI


Avvince ma non convince, la vicenda che occupa gli spazi della comunicazione di massa. Le televisioni e i giornali non fanno altro che parlare delle dimissioni del Papa. Persino Vespa è tornato in prima serata con porta a porta, rubando lo spazio ad una simpatica soap popolare dalla trama consolidata tra il bene e il male, l'amore per l'arte, in questo caso la musica, e i biechi interessi dei mafiosi che gestiscono il potere nella cittadina dove sorge il conservatorio che è teatro di umane vicende. Chissà se Vespa ha fatto un plastico della futura residenza del Papa dimissionario, un monastero di clausura all'interno dei giardini del Vaticano. Un luogo super sicuro e lontano da occhi e orecchi indiscreti che ospita suore di clausura, separate, però, da una robusta inferriata.

È una notizia clamorosa e occupa gli spazi della comunicazione in televisione, internet, sui giornali e per le strade . Il Pastore di anime che si dice non adeguato ai tempi per via dell'età e degli acciacchi dovuti alla vecchiaia e quindi si mette in pensione. Eppure Ratzinger è un fine teologo e sa bene che per predicare e far mettere in pratica il vangelo non c'è bisogno di un fisico bestiale.
Qualcosa non torna! La storia non convince.

E se, invece, fosse l'amara, estrema, decisione di Papa Benedetto XVI? Una decisione che lo induce ad andare via?

Va via lui perché sconfitto da un apparato ritenuto troppo incrostato di potere autoreferenziale per poter essere riformato?, una Curia avvolta nei misteri sulla quale pesano fatti conosciuti, scandali, pedofilia e fughe di notizie diramate dalle correnti di pensiero e dai tradimenti interni, si ha la sensazione che Benedetto XVI abbia cercato di emancipare il papato e la Chiesa cattolica da una sorta di vecchiume ideologico fondato sul potere e invece è rimasto vittima.

È difficile non percepire la sua scelta come l'esito di una lunga riflessione condizionata anche dalla stanchezza. Definirlo un gesto istintivo o accettarne la motivazione “per raggiunti limiti di età” significherebbe fare torto a una figura destinata e entrare nella storia più per le sue dimissioni che per come ha tentato di riformare il cattolicesimo, purtroppo, senza riuscirci.

lunedì 11 febbraio 2013

bufale e pubblicità attorno alle grandi firme dell'arte


E' il 1866 quando Gustave Courbet realizza un espressivo quanto realistico primo piano della parte clou del corpo femminile, (opera conosciuta col titolo “L'origine del mondo”)  giacché tre anni prima  scandalizza la Francia dipingendo dei curati mezzi ubriachi, perciò distrutta, questa volta, per evitare problemi di censura per la modella e a lui stesso, omette il volto e la firma.

Si dice che “l'origine del mondo” sia stato dipinto probabilmente su commissione del diplomatico ottomano e grand viveur Khalil-Bey ad ornamento della sua sala da bagno. 
Nel 1868, Khalil-Bey rientra a Istanbul e il dipinto attribuito a Courbet sembra rimasto per lungo tempo custodito nella galleria di Alexandre Bernheim sotto chiave e nascosto dietro un altro quadro del maestro del realismo francese.
Nel 1913 il barone ebreo ungherese François de Hatvany lo porta a Budapest, ma le disavventure non finiscono perché è trafugato dall’Armata rossa e Hatvany lo ricompra da un funzionario corrotto per poi rivenderlo, nel 1954, a Jacques Lacan, ultimo proprietario privato. Dal 1995 «L’origine del mondo» è esposto al museo d’Orsay

domenica 10 febbraio 2013

Monti, fai il nonno, vai ai giardini che è meglio

Monti, su rai news, parla di riforma del lavoro fatta da lui e dice di non averla potuto concludere per colpa della sinistra. Ma è scemo! Cos'altro avrebbe voluto vedere il caro prooff un'ecatombe? A me mi fa incazzare la sua stupida cadenza robotica perché non tradisce nessuna emozione umana quando spara le cazzate più assurde.
Dice pure che con lui, se vincerà le elezioni e sarà di nuovo primo ministro il pil aumenterà di sei punti. Può darsi ma a quale prezzo? Quante altre vite umane dovranno cessare di vivere? Quanta altra povertà dovrà fare ancora concorrenza alla miseria?

Altro argomento trattato riguarda la giustizia, questa volta, dice sempre il prooff, ostacolato dalla destra.

Monti, smettila di dire scemenze e di trattarci dall'alto in basso! Ricordati che tu sei stato messo lì dal Presidente della Repubblica e che hai giurato sulla Costituzione non per fare gli interessi della moneta ma per tutelare la crescita degli italiani.
Rileggila! Soffermati sui primi dieci articoli. Quali hai onorato?
Forse, dopo un bagnetto d'umiltà, riusciresti anche tu a pronunciare la parolina magica che serve per farsi perdonare quando si combinano cazzate. Ma la parolina da sola non basta! Non è sufficiente dire “scusate ho sbagliato tutto” per riportare tranquillità laddove è passata la falce e reciso tutele, lavoro, welfare e speranze.
Hai concesso, forse per inesperienza, a chi sta bene di continuare a gozzovigliare, vedi ricorso dei manager pubblici sui super stipendi della p.a.; e fatto terra bruciata attorno ai bisogni della gente comune. Hai abbassato persino i buoni pasto dei dipendenti! Ma è inutile continuare. Conosci bene le tue manchevolezze.

No, tu non sei un buon governatore di anime! Impegna il tuo tempo futuro a giocare con i nipotini. Forse, se stai a contatto con la realtà dei nonni che portano i nipotini ai giardini, forse, anche tu comprenderai la realtà di chi sopravvive.

ancora suicidi, vittime della disoccupazione

Parole, strategie politiche e suicidi a iosa per servire lo spread, grazie a tutti, tecnici e politici.

Il tam tam è assordante. Sui social net, tra le innumerevoli inutili frasi fatte dei tanti che cliccano mi piace sulle cose di pancia, la notizia del suicidio del muratore siciliano diventa un pugno allo stomaco. Si apprende, così, tra l'indolenza della campagna politica che nei fatti dimostra attenzione solo alle alleanze e alle tattiche per vincere, che ai suicidi degli imprenditori seguono o fanno il paio i poveri cristi.
Operai e lavoratori più o meno sindacalizzati, forse poco istruiti secondo i parametri dei prof e della classe dirigenziale degli ultimi vent'anni che non ha saputo evitare i drammi dei senza lavoro.

Davanti alla morte qualsiasi parole è inutile! come qualsiasi teorizzazione che non porta alla soluzione dei problemi esistenziali legati alla dignità, all'autostima fortificata dal lavoro dei singoli.

Come non essere solidali con i preti schierati sul fronte dei deboli; che maledicono lo spread e quanto ruota attorno alla fredda dinamica dell'alta finanza che, alla fine, se mai riuscirà a salvare i conti delle nazioni, falcidia i deboli.

Casini appoggia l'agenda Monti. Monti non transige sui conti. Bersani dice di essere in sintonia con Monti. Fini pure. Berlusconi ridà i soldi dell'imu indietro. Ma nessuno parla delle reali possibilità di creare nuova occupazione. Anzi, tutti, nessuno escluso, dicono convintamente che si devono operare tagli di personale nella pubblica amministrazione mentre i privati lo fanno da sempre e usano il licenziamento come forma di ricatto per sfruttare al massimo le energie dei dipendenti.

Questo è lo stato dell'arte in Italia. e mentre la campagna elettorale continua, in provincia di Trapani un altro disoccupato, un muratore sindacalizzato, si impicca.

sabato 9 febbraio 2013

come cosa e perché scrivere sul blog

courtesy  "intervento dgt" M. Iannino
Per alcuni il blog è una sorta di diario on line sul quale scrivere opinioni o parlare delle esperienze vissute, dire la propria visione su quanto accade in politica e nella società. C'è chi lo fa in maniera pungente, magari ricorrendo a una stira più o meno velata e chi urla rancori, lancia slogan, cerca accoliti (che sul 2.0 si chiamano followers = seguaci). Per me il blog è un giocattolo duttile che posso modificare in ogni momento. Cambiare il titolo del post, rivedere strafalcioni dovuti all'instabilità della connessione internet, ai virus che bloccano o rallentano il mouse, o molto più semplicemente perché dopo pubblicato, il post, che deve essere sintetico ma efficacemente dialogante, non lo è!, o per lo meno lo è in parte. A volte mi rendo conto che il titolo non è molto accattivante. E siccome sul web vige la regola dei 3 secondi, anche se è scritto discretamente, quando non acchiappa la curiosità dei naviganti casuali ogni buona scrittura diventa inutile.
D'altronde, perché cristallizzare la scrittura, mummificarla come se fosse parte inalterabile di un blocco litoide sigillato e protetto da uno scrigno quando sulla terra ogni azione è in divenire? E poi chi non ha ripensamenti? Il mondo dell'arte e della creatività sono pieni!

venerdì 8 febbraio 2013

Germania, prostituzione è risorsa lavoro

courtesy archivio M. Iannino
"studio x fiera preda",
matita su carta, bozzetto giovanile
Ho finalmente capito perché la Germania non soffre delle stesse questioni degli italiani. L'ho capito leggendo una notizia che ha del grottesco:

"Le abbiamo trovato un posto". Le comunicano dall'ufficio del lavoro interinale.
Lei, una diciannovenne tedesca, ricevuta la comunicazione dall'agenzia alla quale si era rivolta appena finita la scuola, ha fatto salti di gioia. Ma, appena ha saputo dell'occupazione proposta ha creduto di essere su una candid camera.
"Ero completamente disgustata, mia madre ha urlato quando ha letto la lettera".
La giovane disoccupata avrebbe dovuto servire al bancone del bar del Colosseo di Augusta, club rinomato che offre, recita uno degli slogan “sex & relax su oltre 2500 metri quadrati“. Sempre che, specificava la lettera, la condizione di una ‘‘presenza gradevole’‘ fosse rispettata.
In Germania, la prostituzione è legale dal 2002, l’indotto a luci rosse offre differenti tipi di lavoro, dalla contabilità, alle pulizie, alle bariste. Un caso simile era emerso nel 2009, con l'annuncio di una selezione per 12 prostitute.
Forse che la Merkel intende esportare questa tipologia di mercato del lavoro anche nel resto d'Europa, specialmente nelle nazioni con un alto tasso di disoccupazione giovanile per uscire dalla crisi? E Monti, il riformatore progressista, che dice?
ma sì dai abbattiamo i tabù. andiamo oltre, tanto, in questo mondo di mer@vigliose follie, chi non ha venduto l'anima a qualcuno?

giovedì 7 febbraio 2013

Sanremo, l'Italia dalle tante marce risorse e compensi

luciana & fabio

Meno male che c'è Sanremo


Anche se, rispetto alle edizioni passate, i cachet di quest'anno sono inferiori, se paragonati a quelli dati a Bonolis, Michelle Hunziker e persino a Gianni Morandi, per la stragrande maggioranza di italiani rimangono pur sempre un gruzzolo da sogno.

Inutile che qualcuno tenti di giustificare la spesa parlando di pubblicità indotta dovuta alla bravura di Fabio e Luciana per giustificare ascolti e guadagni extra.

Non è per amore di polemica sulle indiscrezioni del momento, ma per ricordare che Sanremo rappresenta l'italianità del pensiero popolare, vale a dire, la kermesse è un impasto di italianità dagli ingredienti più disparati tra musica, gossip,folklore, industrie e mercanzie varie che, nel bene e nel male, rappresenta la girandola psichedelica dello spettacolo effimero in un contesto sociale impoverito. Ed è proprio il lasso temporale brevissimo che fa sembrare mostruoso e non giustifica l'enorme quantità di denaro impiegato per imbastire questa sorta di circo mediatico.
Il conduttore e direttore artistico del Festival 2013, Fabio Fazio, infatti, dovrebbe percepire un cachet di circa 600mila euro, mentre la sua Lucianina dovrebbe guadagnarne attorno ai 350mila.
Il conduttore, dunque, si porterà a casa il compenso più basso degli ultimi anni, come già detto. D'altronde anche in casa Rai c’è aria di crisi ma, non quanto nelle case degli italiani, specialmente quelli del sud il cui reddito, è grasso che cola se si aggira attorno ai 16/20mila euro l'anno. Sigh! Neanche una mezza serata della Lucianina o del buon Fabio nazionali.

mercoledì 6 febbraio 2013

Rai, SanRemo, 300.000 € per la Littizzetto

fabio fazio e luciana littizzetto nello spot per sanremo
Lucianina ce l'ha d'oro (la lingua).
E chi se lo sarebbe mai immaginato che la cara Lucianina littizzetto, quella che fa il grillo parlante da Fabio Fazio e che ne ha per tutto e tutti, quella che fa la simpatica rompicoglioni per la spending review, le pubblicità sulle supposte, su chi ce l'ha lungo o corto e a chi durano di più le batterie del walter fosse così quotata.
Secondo quanto circola in giro pare che la peter pan al femminile abbia ottenuto un cachet di 300.000 € dalla rai radiotelevisioneitaliana. L'azienda pubblica che dall'inizio dell'anno ha iniziato a bombardare gli italiani con la tiritera sulla obbligatorietà del canone per il 2013, a prescindere dell'uso che si fa del televisore.

non voglio sindacare se il cachet è congruo ma, da abbonata mi sento rodere il q. se penso che la comica dovrebbe percepire per 5 serate una cifra da capogiro. Qualcuno ha sentito gli utenti che pagano il canone della tv pubblica se vogliono sorbirsi le stronzate grasse della piccoletta?

Si è parlato tanto di un Festival di Sanremo “low cost”, in linea con la crisi economica e il difficile momento che gli italiani stiamo attraversando, ma, a quanto pare, l'unico ridimensionamento che si è attuato in rai, oltre il taglio dei dipendenti che sono passati da 400 a 280 unità, per quanto concerne l'organizzazione della Kermesse, il ridimensionamento, dicevo, riguarda le “misure gnocchesche” della coconduttrice. Mentre, per i compensi elargiti a presentatori, ospiti e personaggi più o meno noti la tanto decantata spending review non sembra essere cambiato nulla.
Salvo poi che qualcuno non devolva parte del cachet in beneficenza...

martedì 5 febbraio 2013

creatività o cosa nei bastoni trasformati in armi?

arte povera?
Qualcuno ha mai pensato di trasformare per hobby innocui oggetti d'uso comune  in qualcosa di pericoloso? che so, un ombrello che oltre a riparare dalla pioggia possa anche sparare ai piccioni quando è tempo di caccia? oppure un bastone da passeggio in spada?
Beh, tranquilli, già fatto e arrestato. E' successo in Calabria, nel reggino.

Bastoni da passeggio e ombrelli trasformati in oggetti da difesa o offesa a seconda dei casi sono stati scoperti e sequestrati in Calabria nell'abitazione di un idraulico sessantacinquenne.
Armi perfettamente funzionanti e dotate anche di munizioni..
Due ombrelli, tre bastoni da passeggio, tre pistole realizzate con tubi metallici di tipo idraulico, un'arma lunga da sparo, 8 cartucce di vario calibro per pistola inserite nelle armi, una cartuccia calibro 12, un tornio nonché due bastoni da passeggio modificati con lama estraibile occultata nell'interno simili ai bastoni animati in uso nel secolo scorso.

Che dire? Se non fosse per la paura associata alle armi e alla morte violenta, alla sofferenza, alle ferite e al sangue che questi oggetti potrebbero provocare, si potrebbe premiare l'inventiva e la creatività dell'artigiano in pensione che ha saputo trasformare gli oggetti di sostegno e riparo in altro, configurato in armi da difesa o offesa, ma potrebbero anche essere intese come una sorta di “rivisitazione creativa” che farebbero la loro bella figura nella biennale di Venezia visto il tema di quest'anno scelto dal curatore Massimiliano Gioni “Il palazzo enciclopedico” riferito al progetto ideato dell’artista autodidatta italo-americano Marino Auriti che nel 1955 pensò ad un museo immaginario dove collocare tutto il sapere dell’umanità.

non odio la politica ma gli idioti

bersani, monti, fornero, cos'è cambiato?
facce della stessa medaglia?

Italia, campagna politica deludente!

A leggere i giornali si ha la netta sensazione che noi italiani non godiamo di una buona reputazione. E in buona sostanza siamo dei gonzi che ci beviamo tutte le cazzate che stanno ingrassando i titoloni dei giornali e fanno sbavare i commentatori politici dei talk show.

Se è vero che sulla scia dell'incertezza politica legata al voto, oltre che per le vendite che in tutta Europa prendono di mira i titoli delle banche sotto assedio a Milano dal caso Mps e che nei commenti di Wall Street Journal e Financial Times la nuova sfiducia degli investitori in Italia è legata anche alle preoccupazioni dei mercati per il recupero nei sondaggi elettorali di Silvio Berlusconi, possiamo considerare la politica italiana non sull'orlo del baratro ma sotterrata a tremila leghe sotto.

Ma dico com'è possibile che l'attenzione di tutti i media, (web compreso, considerato fin ora uno strumento evoluto e libero che non si lascia condizionare dalle stronzate della vecchia politica,) adesso non trovano di meglio che schierarsi e tifare per chi la spara più grossa dimenticando i problemi reali o al massimo reagire con la satira?

Io non ce l'ho con i ricchi o la ricchezza e tanto meno con chi possiede grandi patrimoni (beati loro!). Certo, farebbe piacere vedere qualcuno di questi ricconi correre in aiuto di quel 90% che rasenta la povertà e non gode delle agiatezze derivanti da lavori leciti e illeciti che ci hanno portato alla fame e all'imbruttimento. Ma questo non succede! Anzi c'è chi teorizza evasioni fiscali o condoni tombali fino a farli diventare leggi dello Stato... no, decisamente non meritiamo simili rappresentati!
Fermi tutti. Riprendendoci dignità e cultura della libertà.

Non concediamo scampo a chi aggira il volere referendario, facciamo in modo che sia finita definitivamente con lo sperpero dei fondi pubblici a partiti e giornali, alle spese per le guerre e agli armamenti, alle frode fiscali, al saccheggio dell'ambiente e alla mortificazione dei deboli e quanti vivono ai margini della vanagloria della cattiva politica.

domenica 3 febbraio 2013

Arte, tendenze fiere da Bologna a Amsterdam

ARTE, TEMPO DI FIERE E MERCATI.

2013, p.a.
Si è chiusa da pochi giorni la fiera di Bologna. Nelle intenzioni di organizzatori e curatori, l'appuntamento bolognese doveva essere un momento di riscatto per l'arte, non nel senso alto del termine ma per il giro d'affari che ruotano attorno al lavoro creativo.

La mini rassegna sull'arte italiana, avrebbe dovuto divulgare e vendere, dopo averle scoperte, le opere degli artisti più rappresentativi e proporli, appunto, come interessanti forme d'investimento.
Ma data la crisi in atto, molte gallerie hanno rinunciato perché la loro economia non permette impegni economici extra.
Bologna, in occasione della fiera-mercato, con Art City, che coinvolge musei, istituzioni e privati, tenta di sviluppare un programma culturale con alcune esposizioni personali di artisti sparsi per la città e un appuntamento che tenta la commistione tra arte e scienza a Palazzo Re Enzo.

E poi, c'è stata Set Up, la fiera alternativa e giovane allestita all'autostazione, che ha attratto un pubblico di addetti ai lavori ma non tutti disposti a comprare.

Insomma, non c'è troppo da essere soddisfatti e fare gli schizzinosi e mettersi a discutere sulla qualità della proposta.
Per i galleristi che hanno acquistato gli spazi espositivi il primo obiettivo è quello di tornare a vendere, convincere i collezionisti preoccupati dal redditometro delle potenzialità della merce offerta, mentre i collezionisti si muovono con circospezione tra le “novità” cercando di capire se è il caso di dare loro fiducia spendendo meno.
Di fatti vanno via le opere importanti di gente consacrata, mentre chi ha valutazioni di mercato medi bassi, tra i 5 e i 50mila euro, soffre. Pare che qualcuno abbia suggerito (spassionatamente? Senza secondi fini?) acquisti sicuri e quelli da evitare, che per ovvi motivi non diciamo.

Anche Amsterdam ha concluso la sua fiera sul realismo contemporaneo.
Centinaia di gallerie hanno presentato le possibili declinazioni della parola “realismo” in pittura. Il tema esposto nella fiera olandese declina nature morte su sfondo astratto, visioni colorate di metropoli globali e qualche temeraria volontà di provocazione Pop fino a sconfinare nell'astrazione.
La crisi economica, anche qui, si sente! Ma secondo Koen Nieuwendijk, della galleria Lieve Hemel, ad Amsterdam c'è qualcosa a cui aggrapparsi quando si lavora con la bellezza!
Ma sarà la stessa Bellezza che intendiamo noi?
Quella Bellezza che trascende i mercati, i giochi dei mercanti e la famelica apprensione derivante da probabili flop commerciali di galleristi curatori e critici ? Oppure la bellezza mistificata dai furbetti che pur di vendere pagano!



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