Body life
Non serve un palco, né riflettori. La vera arte è già lì, nei gesti quotidiani, nei corpi che raccontano storie senza bisogno di parole.
Immagina questo:
“Corpi che nutrono” – Celebrazione della Vita
In una radura, sotto una quercia secolare, uomini e donne si riuniscono. Non per esibirsi, ma per condividere. I loro corpi portano i segni del tempo: schiene curve, mani callose, pelle bruciata dal sole. Nessuno nasconde nulla. Ogni cicatrice è una medaglia. Ogni ruga, una poesia.
Non c’è musica, ma il suono delle zappe che si incrociano, delle risate che si mescolano al vento, del pane spezzato e passato di mano in mano. Puzza di sudore e qualche bestemmia che non è blasfemia ma invocazione.
I corpi si intrecciano in gesti semplici: uno porge dell’acqua, un altro sistema la terra attorno a una pianta. Una donna si inginocchia per raccogliere pomodori, e il suo ginocchio sporco di terra diventa il simbolo di una vita vissuta con dignità.
Nessuno guarda, tutti partecipano.
La celebrazione non è spettacolo. È presenza. È verità. È necessità.
Questa non è body art. È body life.
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