Fragili icone
arte, punti di vista attorno all'opera di Mario Iannino
“Fragili Icone”
Più che "Vite a scacchi" la titolerei :
Fragili Icone. E' evidente la manipolazione dell’artista che trasforma un semplice contenitore di uova in un archivio di identità, emozioni e simboli. Ogni compartimento diventa una cellula narrativa, un microcosmo che oscilla tra l’intimità domestica e la teatralità pop. Le uova, tradizionalmente emblema di nascita e vulnerabilità, vengono alterate, travestite, marchiate, svuotate o sostituite, suggerendo una riflessione sulla costruzione dell’individuo nella società contemporanea.
La presenza di oggetti esterni — piume, cioccolatini, decorazioni — rompe la serialità e introduce il caos creativo, come se ogni “icona” fosse in lotta per affermare la propria unicità. Il linguaggio visivo richiama la Pop Art per l’uso di elementi quotidiani e l’ironia sottile, ma si spinge oltre, verso una poetica dell’assemblaggio che sfida le categorie tradizionali.
L’opera invita lo spettatore a interrogarsi: cosa resta dell’identità quando viene confezionata, decorata, consumata? E cosa accade quando uno spazio pensato per contenere si svuota?
L'opera è più vicina a un assemblaggio concettuale o a un lavoro di arte contemporanea con influenze pop, piuttosto che una vera e propria opera di Pop Art. È giocosa, usa oggetti comuni, e ha un certo spirito creativo che potrebbe dialogare con il pop, ma non ne abbraccia pienamente l’estetica o la filosofia.
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