mercoledì 28 febbraio 2018

Come i preraffaelliti

Sacralità del lavoro.

L'UOMO, IL TEMPO, IL LAVORO.


C'è stato un tempo in cui alcuni pittori, vollero ritornare alla sacralità del lavoro e all'artigianalità della pittura. Riscoprire il piacere del lavoro inteso come preghiera. Godere della sacralità manuale che impegna intelletto e corpo. In sintesi: Al piacere del fare Arte. Artigianalità. Pittura.

Oggi sembra un'impresa impossibile! Ma si può tentare senza attenersi alle teorie dei preraffaelliti anche se:
Sentirsi vivi e partecipi in un mondo che non lascia spazi al tempo lento del fare è un'impresa impossibile, un'impresa da sognatori. Persone che si tirano fuori con determinazione dalla teoria che vuole tutti nella bolla marcia della globalizzazione non s'incontrano dietro l'angolo. Eppure c'è ancora chi resiste!
Resiste alla schiavitù imposta dalla frenesia del fare economico che antepone la ricchezza materiale alla ricchezza alta dell'ingegno creativo.

Ingegno creativo inteso come antidoto purificatore delle devianze connesse al dogma della velocità produttiva imposta nelle fabbriche e nei servizi per il disumano mercato globale.
Evoluzione è sinonimo di libertà.
Libertà dai lavori usuranti. Tempo libero per la sacralità del pensiero. Lentezza del fare e meditazione. Essere aperti al nuovo. Sondare. Sperimentare per accrescere le proprie conoscenze e porli all'altro nel confronto culturale catartico.  

Se i robot sostituiscono i lavoratori

Dal 4°Stato allo stato di fatto


I laser assumono un ruolo crescente nell'automazione della manifattura odierna.

Levi Strauss sceglie i laser e li sostituisce ai lavoratori.
Per produrre jeans il colosso userà dei robot.


L'obiettivo, secondo quanto riporta il Financial Times - è quello di ridurre gli sprechi e i costi accorciando il processo di design e di manifattura che appare troppo lento per rispondere ai rapidi cambi nella moda.
Questo e' il futuro della manifattura dei jeans', secondo Chip Bergh, amministratore delegato di Levi Strauss.
Negli ultimi anni la società si e' trovata a fronteggiare una crescente concorrenza e una forte pressione sui margini e l'introduzione dei robot velocizza e rende più agile la produzione.
I laser possono compiere un la finitura di un paio di jeans in 90 secondi rispetto ai 6-8 minuti di un lavoratore in carne e ossa. Levi Strauss ha chiuso il 2017 con un utile in calo del 3% a 281 milioni di dollari, su ricavi per 4,9 miliardi di dollari.
Quindi, in estrema sintesi, al posto degli operai che si sono occupati fino ad ora delle finiture del prodotto, l'industria mette i robot!
I robot, salvo casi estremi, non si fermano, non hanno necessità corporee, non fanno break coffee non fumano non si ammalano non devono pagare il mutuo perché non hanno famiglia... e sì!, il lavoro rende liberi ma proprio liberi

mercoledì 21 febbraio 2018

EU Trucchi e inganni ai danni dell'Italia

Il grande vecchio ci riprova. Esce allo scoperto e loda Gentiloni.


Gentiloni, a dire il vero, mantiene il profilo basso. Vuole far credere che è lui il “moderato” che fa stare sereni gli imprenditori e la povera gente.
Agli anziani over 75 con un reddito basso Gentiloni abbuona il canone rai e lo urla ai quattro venti. Perché Lui dice di essere vicino ai bisogni della gente e che si deve creare lavoro, dare fiducia e fare rinascere la fiducia nei giovani per restare in Europa da leader e non da ruota di scorta.

Purtroppo l'europa che sognavamo è lontana! Questa Europa è dei furbi. È, per alcuni, un luogo ampio e franco, adatto per delocalizzare le aziende nei territori poveri che offrono mano d'opera a basso costo e concedono alle aziende bonus fiscali che in altri Paesi non sono pensabili.
La guerra tra poveri è stata forse sancita per decreto dai governanti col cuore di lupi che vestono pelli d'agnello?

La vicenda 'EMBRACO' non è e non sarà l'ultima “rapina” ai danni dei lavoratori e delle famiglie italiane. Cal center, golden lady, fiat, metalmeccanica, miniere, distribuzione etc etc sono le tappe del declino dei lavoratori italiani.
Tutti siamo vittime dei soprusi non sempre imputabili agli altri e se i guerrieri che ora sono impegnati nelle battaglie dentro e fuori i partiti non cambieranno mentalità e le regole comunitarie, restare in EU è impossibile! (purtroppo) I malcontenti sono reali e le necessità impellenti. Facile prestare il fianco e rischiare la deriva populista enfatizzata dai trascinatori.

Cari Gentiloni e Napolitano non servono le pacche sulle spalle e le parole pacate. Non sono commestibili!
Il profilo basso non è più credibile per quanti hanno fame di lavoro e non possono pagare le bollette, mandare i figli a scuola e men che meno dare loro i soldi per la pizza almeno una volta tanto.

domenica 18 febbraio 2018

Servizio e politica

Ne avevano fatto un punto di forza.

Restituire parte del compenso dovuto agli eletti nelle varie assisi e creare un fondo di solidarietà per le imprese è stato davvero una mossa forte. Con questa azione i 5 stelle volevano differenziarsi dagli altri politici e dare un segnale agli italiani sfiduciati. Volevano dire che non tutti siamo uguali e che ci sono persone “buone e cattive”. Insomma intendevano decontaminare la politica. E nei loro sogni, come in quelli della maggior arte degli italiani, la solidarietà doveva essere alla base delle azioni e del lavoro dei pentastellati. Ma i sogni all'alba spariscono e si sono svegliati, nonostante i buoni propositi, di avere a che fare con una cattiva educazione del fare e dell'essere cresciuti in una società quasi priva di valori.
Anche nel movimento dei cinque stelle la gramigna ha infestato il buon grano. E gli antagonisti ne approfittano: “vedete siamo tutti uguali. Tutti siamo contaminati e condizionati dai soldi e dal potere. Come possono guidare una nazione se non conoscono l'animo dei loro compagni di viaggio?”.

La battaglia si fa cruenta. Non conta se la maggior parte degli eletti hanno versato, come da statuto, e con i loro soldi hanno aiutato tanti piccoli e medi imprenditori.
Adesso conta a chi la spara più grossa. A chi promette la luna e l'estate tutto l'anno.

Dispiace. Dispiace per i giovani che hanno creduto possibile realizzare un sogno. Dispiace per i vecchi che hanno creduto fosse possibile il potere alla fantasia. Dispiace perché, su questa terra, con questa cultura dura a modificare, non vedremo, almeno per adesso, quel mondo nuovo che agognavamo da giovani.
Non lo vedremo fino a quando gli stessi che hanno guidato le sorti della società odierna non prenderanno consapevolezza e al posto delle parole metteranno le esigenze reali delle persone.
Inutile, fino a quel momento, parlare di questo o quel partito, di questo o quel programma elettorale.
Inutile invocare il diritto al voto e incitare alla partecipazione elettorale se alla base manca la cultura della comprensione dell'altro: ama il tuo prossimo come te stesso. … ma in questo clima terreno imbastardito di materialità grossolana, sotto molti aspetti, l'amore per l'altro, la solidarietà sono coniugati sintomi di debolezza o, nella migliore delle considerazioni, assenza di realismo confinante con la cazzonagine... ed esisti solo se fai due calcoli e ti attieni al famigerato diritto romano del do ut des anche quando dovresti “servire”. Perché, ricordiamolo: la politica è servizio! (dovrebbe)

domenica 11 febbraio 2018

Sulla pelle degli altri

Oh guarda chi c'è!
Ritorna. Più di qualcuno ritorna dimostrando affabilità. E riproponendo come se fosse la prima volta impegno e fedeltà alle sacrosante questioni del lavoro e della famiglia. Alla cultura!
Pacche sulle spalle. Qualche rimprovero bonario per l'assenza involontaria all'immancabile passeggiata in piazza. “Ma che vuoi. Siamo troppo impegnati. Comunque ci si sente su wazapp o feisbuk. A paroposito l'hai letto quel msgino? Mi raccomando. Ci tengo! Ma teniamoci in contatto dai... dopo le elezioni sono a tua disposizione”.


La guerra all'ultimo voto è iniziata da un pezzo. Donne e uomini impegnati a mantenere il potere politico si rifanno vivi. Promettono il mondo.
C'è chi invoca uguaglianza e diritti. Chi mette in primo piano la persona e il diritto alla vita; chi invece vuole e ritiene giusto incoraggiare i mercati invogliando a scommettere sull'Italia. Parole che antepongono per lo più la ricchezza dei mercati ai valori umani. E giù tutti a dire la propria ricetta salvifica: fuori gli immigrati, senza però conoscere i drammi che queste persone sopportano dai caporali e dai datori di lavoro: un euro a cassetta ed è grasso che cola se a fine giornata sono riusciti a guadagnare 20€. senza contare che la loro giornata si quantifica in 13/14 ore di lavoro nei campi a raccogliere agrumi, pomodori e quant'altro.

E c'è anche il nodo inps da sciogliere. I gradini della Fornero. Le pensioni d'oro intoccabili. Le baby pensioni degli statali, cioè gente che è in pensione da oltre trent'anni e che forse fanno un doppio lavoro a discapito di tanti che il lavoro stentano a trovarlo.
Insomma è un ginepraio difficile da districare ma che tutti i concorrenti al parlamento e al senato tirano fuori dal cilindro e sbavano.

Ma è di questo che abbiamo bisogno?

venerdì 9 febbraio 2018

Trippa al sugo di pomodoro

Oggi trippa. Da una vecchia ricetta contadina.


Una antica ricetta tramandata da madre a figlia oralmente impone pochi ma imprescindibili regole.

La prima, che è quella che dà gusto alla pietanza, impone di sciogliere del grasso e fare rosolare uno spicchio di aglio nel tegame prima di aggiungere la trippa ben pulita, lavata e bollita.
La seconda consiste nell'aggiungere l'acqua della bollitura insieme al sugo di pomodoro e qualche cucchiaio di concentrato di pomodoro. Ma vediamo insieme la scaletta così da non sbagliare.

Procediamo per gradi.
Ecco cosa serve per una pietanza:

trippa, qb alla bisogna;
sale q.b.
aglio;
origano;
passata di pomodoro;
peperoncino piccante;
un po' di grasso.

Una volta che abbiamo tutti gli ingredienti iniziamo col fare bollire l'acqua. Aggiungiamo la trippa lasciandola bollire per cinque minuti. Manteniamo l'acqua che ci servirà in seguito.
Facciamo bollire a parte il grasso e poi passiamolo al passatutto.
Tagliamo a striscioline la trippa.
Trasferiamo in una pentola capiente il grasso; aggiungiamo qualche spicchio d'aglio e lasciamolo andare. Appena dorato l'aglio, versiamo la trippa e aggiungiamo il passato di pomodoro insieme a due cucchiai di concentrato. Aggiungiamo l'acqua della bollitura e lasciamo cuocere lentamente per qualche ora a fuoco lento.

martedì 6 febbraio 2018

Vuoto e pieno

Il vecchio e il nuovo continente.

Definizioni che abbiamo imposto in base alle nostre conoscenze. Europa, Asia, Africa, Americhe e poi giù a seguire le singole nazioni con le rispettive regioni, province e comuni contaminati da discorsi asettici come se non fossero abitati da persone. Esseri viventi coi loro affanni. Necessità umane e sogni da cullare. E magari realizzare!

Questo in senso lato. Ma nella pratica estrinsecazione delle opportunità, adoperando le parole della politica, il potere determina e condiziona la ricchezza economica e guarda solo ad essa.

domenica 4 febbraio 2018

telefonia, da 13 a 12 bollette ma a costo invariato

Torniamo a parlare di tariffe e costi telefonici su linea fissa e cellulare.

Dopo l'enfasi di quanti si sono misurati per riportare alla normalità i canoni che gli operatori telefonici avevano maggiorato arbitrariamente e fatto scaturire dal nulla la tredicesima bolletta annuale ecco che le compagnie telefoniche ci presentano il conto:

il 1° aprile, e non è uno scherzo, tolgono la tredicesima bolletta. Si torna alle 12 bollette mensili ma senza cambiare niente in quanto a prelievi nelle tasche degli abbonati. Ciascun canone sarà maggiorato dell'8,6% ma ciò non vale per la telefonia mobile. Infatti ad ognuno dei 12 rinnovi accrediteranno lo stesso numero di GB, di minuti telefonici e di SMS che prima davano ogni 4 settimane e quindi 13 volte in un anno, in sintesi, ci saranno 20 gg in meno di fornitura con un conseguente aumento effettivo dell’8,30%.

Le sanno tutte! Lobbisti. Politici. Agcom... l'Italia è davvero il bel paese!

venerdì 2 febbraio 2018

Alla mensa dei poveri

Trovare lavoro è difficile. Intendo un lavoro serio e dignitoso. Un'occupazione che dia senso all'essere e al fare delle persone.

La logica attuale incentrata sul profitto delle aziende e anche sulle risorse economiche dello Stato condiziona le politiche occupazionali. Assistiamo a decisioni impensabili. Solo fino a qualche anno addietro i diritti acquisiti erano intoccabili. Le maestre e i maestri diplomati al “Magistrale” erano titolati all'insegnamento nelle scuole primarie e dell'infanzia. E una volta vinto il concorso, nessuno, salvo eventi straordinari che esulavano dai conti della pubblica amministrazione, si sognava di rimuoverli dall'incarico. C'erano da fare i corsi d'aggiornamento. Ma questi erano e sono tutt'ora inclusi nel percorso formativo.
La buona scuola di Renzi non ha funzionato! Eppure sarebbe bastato un po' di lungimiranza e comprensione. Sarebbe bastato mantenere e confermare lo stato acquisito dei docenti vincitori di concorso. Esaurire l'iter in vigore per ripartire in un secondo momento con le nuove regole.
Invece no!
Sembra che qualcuno goda ad emanare sadiche decisioni nascondendosi dietro la coperta della “legge Fornero” per quanto concerne pensioni e assistenza sociale erogata dall'inps ma anche in altri ambiti come la scuola e il lavoro in generale.

L'esistenza dei singoli è condizionata dalla ricchezza materiale. I datori di lavoro impongono le loro scelte. Per ultimo amazon che, con la scusa di “guidare” i lavoratori all'interno dei magazzini per trovare la merce e velocizzare il compito di ricerca” propone un braccialetto elettronico munito di memoria, di fatto potrebbe rivelarsi uno strumento di controllo dei lavoratori.

Intanto i “vecchi” sono messi all'angolo. Dai 50anni in poi non c'è posto per nessuno nel mondo del lavoro. Persino lo Stato coi vari provvedimenti definiti lpu e lsu, voucher o buoni lavoro, ha sfruttato il lavoro dei “vecchi” lavoratori congedati, loro malgrado, dalle fabbriche di vecchia concezione che per stare al passo coi tempi hanno chiuso e delocalizzato le produzioni.

La politica ha illuso. E dopo infinite parole ha partorito anzi ha abortito le modifiche alle pensioni: APE, APE SOCIAL coi relativi gradini e le colonne montanti.
Se lavorare è quasi vincere alla roulette andare in pensione è utopia. Sarà per questo motivo che le mense dei poveri sono sempre piene?

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