PUBBLICHIAMO IL MESSAGGIO COL QUALE LA BAND CATANZARESE COMUNICA L'ANNULLAMENTO DELL'EVENTO MUSICALE PRECEDENTEMENTE POSTATO CHE AVREBBE DOVUTO SVOLGERSI NEI LOCALI DELLA DISCOTECA PEOPLE IN CATANZARO
martedì 28 febbraio 2012
Vasco Rnr Show tributeband, evento annullato
AUGURANDO UNA PRONTA E DEFINITIVA GUARIGIONE AL GRANDE CLAUDIO GOLINELLI.
scrittura creativa: la cartomante
LA CARTOMANTE.
Il palazzo ha una forma strana. Inconsueta. Da lontano sembra circolare. Solo da vicino ci si accorge che i muri perimetrali formano degli angoli laddove si uniscono.Non saprei dire se il suo perimetro forma un pentagono, un decagono o qualcosa di più. Il portone è costituito da un'enorme vetrata all'interno di un porticato punteggiato da colonne circolari che sorreggono l'intera struttura. L'androne e le scale sono di marmo. Le porte scorrevoli dei due ascensori situati alle estremità del lungo corridoio sono ancora protette dalla pellicola trasparente. 58 appartamenti di nuova costruzione iniziano a vivere umori altrui.
Secondo piano interno 12. L'odore della
pittura fresca è ancora nell'aria. La signora pulisce le ultime
macchie sul pavimento facendosi spazio tra gli scatoloni.
Ancora qualche giorno e poi possiamo
iniziare a svuotare i cartoni e sistemare la roba. Per oggi può
bastare. Dice la signora mentre invita la ragazza a seguirla.
Fuori è ancora un cantiere. La strada
sterrata a tratti è ricoperta da ciottoli e pietrisco. Sorridenti,
le due donne, per evitare pozzanghere e ciottoli dannosi per le
scarpe, saltellano sulle punte fino alla macchina.
C'è la luce del cantiere, aveva detto il
costruttore. Se volete potete iniziare a trasferirvi, do disposizione
al geometra di allacciare provvisoriamente il vostro appartamento. E
così fu. Per la signora era comodo trasferirsi prima possibile
visto che lei lavorava a pochi metri da lì. D'altronde l'aveva presa
apposta quella nuova residenza. Lei, era già proprietaria di una
casa autonoma in periferia, mi disse, ma col tempo capì che c'era
anche un altro motivo.
Quel giorno la nebbia avvolgeva ogni cosa
e nascondeva tutto. Palazzi alberi macchine e persone comparivano
all'improvviso come per magia! Le pietre affioravano dal terreno
accidentato e diventavano pericoli a volte insormontabili. E proprio
una di quelle pietre mi fece rovinare a terra improvvisamente.
Sterzai all'ultimo minuto, la ruota
scivolò sulla faccia tondeggiante della pietra resa viscida dalla
pioggia mattutina e mi trovai steso in un'enorme pozzanghera con le
mani piene di granuli sabbiosi, fu doloroso toglierli tutti! Ma credo
che il dolore più grande lo ebbi quando vidi in che stato si era
ridotto lo scooter: le curve avvolgenti del corpo motore e la lamiera
del paragambe erano danneggiate da fare paura. Ed ora! Come mi ritiro
a casa? Dissi tra me mentre sollevavo la moto da terra e cercavo
invano la pedalina della messa in moto. Avevo smarrito
l'orientamento; girai attorno allo scooter un paio di volte prima di
rendermi conto che la pedalina si era spezzata nella caduta.
Porca troia! Imprecai. Ma si può essere
più sfigati di così! Una caduta da fessi a neanche 10 all'ora e...
che cazzo!
lunedì 27 febbraio 2012
la Coca Cola abbandona Rosarno
La multinazionale di Atlanta, la Coca Cola, disdice i contratti con le aziende calabresi accusate di impegnare lavoratori in nero o extracomunitari sottopagati.
Dopo l'inchiesta del periodico britannico “The Ecologist” sui costi irrisori che la Coca Cola affronta per procurarsi il succo d'arancia concentrato, diluito poi nella preparazione della bevanda gasata al gusto di arancia “Fanta”, rompe i rapporti con le aziende calabresi di Rosarnoi, nel reggino, per tutelare la sua immagine.
Una questione di etica, quindi!
Ma chi affama chi?
Secondo quanto si legge nella inchiesta del periodico inglese:
Pietro Molinaro, presidente della Coldiretti Calabria, intervistato dal The Ecologist aveva confermato il fatto, chiarendo che “il prezzo pagato dalle multinazionali non è giusto e costringono le piccole aziende a sottopagare gli operai. Basterebbe che le multinazionali pagassero il giusto prezzo di 15 centesimi e la situazione cambierebbe radicalmente”.
domenica 26 febbraio 2012
L'ordito e la trama, gratis il tuo romanzo?
Racconti fuori dal cassetto
prefazione
(copia e incolla da fb)
“Alle
amiche e agli amici di FB che hanno un romanzo o una raccolta di
racconti nel casetto (si confida di buon livello) comunico che,
sempre se vi può interessare e ne abbiate il desiderio, noi curatori
della collana di narrativa (non a pagamento) “L'ordito e la trama”
delle Edizioni Albatros (distribuzione a livello nazionale PDE), cioè
Paolo Lagazzi, Daniela Tomerini e Gian Ruggero Manzoni, siamo
disponibili a leggerlo/a al fine di, se accettato/a, poi
pubblicarlo/a. Il romanzo o la raccolta di racconti non deve superare
le 80 cartelle dattiloscritte (noi ragioniamo come un tempo, ogni
cartella massimo di 35 righe di circa 80 battute ognuna). Evitare
romanzi o racconti intimisti (se non di altissimo respiro poetico),
autobiografici (sempre se l'autrice o l'autore non abbia avuto una
vita a tal punto mirabolante o intensa o interessante da essere degna
di venire testimoniata) e minimalisti (cioè ruotanti attorno al come
uno beve il caffè la mattina, oppure scritti attorno al proprio
ombelico), evitare romanzi o raccolte di racconti dai risvolti troppo
psicologici (non siamo degli psicoterapeuti) o troppo
sentimental-buonisti (cioè “melensi”), evitare romanzi o
raccolte di racconti in cui si tenta l'azzardo della trasgressione
senza mai essere stati trasgressivi (sempre se esiste un metro o un
“canone” per la trasgressione), evitare romanzi sperimentali (già
ha sperimentato a dovere e con grandezza Celine). Si accettano anche
romanzi o racconti che sfruttino il genere noir, memorialistico
oppure storico, o anche che abbiano il viaggio come motivo
conduttore, al fine di affrontare, comunque, “argomenti alti”.
Tenete presente che per noi i top narrativi sono Joseph Conrad,
Friedrich Dürrenmatt, Fëdor Michajlovič Dostoevskij, Edgar Allan
Poe, Herman Melville, Jorge Luis Borges, Bruce Chatwin e vabbè, ci
siamo intesi... quindi piacevolezza di lettura (perché la scrittura
fluisce), più piani di lettura (cioè il romanzo o il racconto
racchiude in sé vari risvolti letterari), si spera tensione verso un
assoluto (più o meno luminoso o oscuro – oppure il Nulla) e via
così. Reputo che ci siamo intesi. Spedire a
gianruggeromanzoni@libero.it
in WORD + un vostro curriculum aggiornato (la proposta vale anche per
chi è al suo primo lavoro narrativo). Considerato che l'ultima volta
che ho lanciato, qui, un invito simile mi sono giunte circa 150
opere, vi comunico già da ora che se entro 3/4 mesi dalla spedizione
non avrete avuto notizie del vostro scritto, significa che non ha
superato il primo vaglio. Comunicherò il mio sì, cioè l'OK, solo a
chi sarà stato accettato al fine di venire letto anche dai restanti
membri della redazione (secondo vaglio), poi l'ultima parola
all'editore (terzo vaglio)... perciò non domandate di continuo come
procede la lettura, se ho letto, se non ho letto etc. perché non vi
risponderò; qualora il tutto vada bene sarò ben felice, io, di
comunicarvelo... cioè sarò io a contattarvi. NO RACCOLTE DI POESIE.
ULTIMA DATA ULTILE PER SPEDIRMI IL LAVORO IL 31 MARZO PROSSIMO.
Grazie.”
Il palazzo ha una forma
strana. Inconsueta. Da lontano sembra circolare. Solo da vicino ci si
accorge che i muri perimetrali formano degli angoli laddove si
uniscono.
Non saprei dire se il suo
perimetro forma un pentagono, un decagono o qualcosa di più. Il
portone è costituito da un'enorme vetrata all'interno di un
porticato punteggiato da colonne circolari che sorreggono l'intera
struttura. L'androne e le scale sono di marmo. Le porte scorrevoli
dei due ascensori situati alle estremità del lungo corridoio sono
ancora protette dalla pellicola trasparente. 58 appartamenti di nuova
costruzione iniziano a vivere umori altrui.
Secondo piano
interno 12. L'odore della pittura fresca è ancora nell'aria. La
signora pulisce le ultime macchie sul pavimento facendosi spazio tra
gli scatoloni.
Ancora qualche
giorno e poi possiamo iniziare a svuotare i cartoni e sistemare la
roba. Per oggi può bastare. Dice la signora mentre invita la ragazza
a seguirla.
Fuori è
ancora un cantiere. La strada sterrata a tratti è ricoperta da
ciottoli e pietrisco. Sorridenti, le due donne, per evitare
pozzanghere e ciottoli dannosi per le scarpe, saltellano sulle punte
fino alla macchina.
C'è la
luce del cantiere, aveva detto il costruttore, se volete potete
iniziare a trasferirvi, do disposizione al geometra di allacciare
provvisoriamente il vostro appartamento. E così fu. Per la signora
era comodo trasferirsi prima possibile visto che lei lavorava a pochi
metri da lì. D'altronde l'aveva presa apposta quella nuova
residenza. Lei, era già proprietaria di una casa autonoma in
periferia, mi disse, ma col tempo capì che c'era anche un altro
motivo.
giovedì 23 febbraio 2012
Di Pietro, Governo assente alla Camera
La Camera dei Deputati è semivuota!
L'ala destra del Parlamento e i banchi
del Governo sono vuoti mentre l'onorevole Di Pietro espone con enfasi
le sue ragioni. Unico interlocutore istituzionale presente è
Gianfranco Fini, Presidente della Camera. Ed è a lui che rivolge
interrogativi importanti per il futuro del Paese Di Pietro.
Le incognite poste sono davvero dei
rebus inestricabili: buttare l'acqua sporca insieme al bambino oppure
trovare punti d'incontro con l'alta finanza per uscire dalla crisi?
Personalmente penso che anche tra i
finanzieri c'è gente eticamente corretta. Cioè persone che
impegnano il loro ingegno nell'alta finanza per migliorare la qualità
della vita della collettività, se non altro per una questione
elementare che regolamenta tutti i mercati, vale a dire, per
mantenere in tiro domanda e offerta, senza le quali l'economia
andrebbe a rotoli.
È giusto, quindi, pensare che l'azione
del governo Monti, nel tenere unita una maggioranza di governo
anomala perché composta dalla vecchia maggioranza nonché dalla
vecchia opposizione, è un imbroglio per gli italiani, oppure è
l'unica via d'uscita dalla crisi economica che i vecchi governanti
hanno appesantito anno dopo anno?
E' giustificabile l'assenza dei Ministri del Governo tecnico guidato da Mario Monti?
Bossi Fini, legge ad capocchiam
Italia condannata a risarcire alcuni
migranti profughi della guerra in Libia respinti in mare nel 2009 in
ottemperanza alla legge sull'emigrazione Bossi-Fini.
E sì i nostri ministri scienziati del
governo Berlusconi partorirono una bella porcata che fecero diventare
legge. Questo in sintesi la
sentenza della Corte Europea dei Diritti Umani.
Ma la Corte di Strasburgo, giustamente, non fa distinzione tra chi
era favorevole alla legge e chi la avversava, cosicché, anche quanti
erano, e sono moltissimi i cittadini, contrari agli atti barbarici di
ministri e parlamentari dementi devono pagare l'onta del disonore per
essere stati governati da persone affette da turbe psichiche e che
hanno partorito leggi assurde. E quello che è peggio: hanno mandato a morte sicura i migranti respinti in mare e costretti a far ritorno in Libia
mercoledì 22 febbraio 2012
Maltempo, emergenze vere o presunte?
emergenza meteo |
Piove ininterrottamente da stanotte. La
fanghiglia ottura i tombini pluviali. Le strade sono allagate e dopo
la neve e il freddo, la psicosi collettiva induce a parlare
dell'emergenza pioggia! Grazie al cielo non tutti la pensano così.
Mentre aspettavo in macchina l'apertura
del passaggio a livello ho visto un uomo camminare calmo, fermarsi,
aspettare che il suo cane abbassasse la gamba mentre la pioggia gli
inzuppava il soprabito e il cappello. Non aveva ombrello, il signore
col cane, tanto non gli sarebbe servito. In pochissime frazioni di
secondi, vincendo per qualche attimo la forza di gravità, la pioggia
picchiò da sotto. Il signore passò la mano sotto il mento, la
scrollò e disse al suo amico: dai su sbrigati … andiamo a casa ad
asciugarci... ancora noi possiamo farlo.
martedì 21 febbraio 2012
Totem e Feticci
Abbiamo conosciuto il selvaggio West nei film.
Quanta apprensione nelle sale buie dei
cinema o nel soggiorno di casa davanti alla tivvù. La vecchia
pellicola in bianco e nero testimoniava, fotogramma dopo fotogramma e
rendeva vera la favola del selvaggio West tutta orientata a favore
dei buoni yankie e inneggiava ad un modello di vita culturalmente
agli antipodi rispetto al nostro.
Abbiamo appreso come e perché le tribù
indiane davano forma e anima ai tronchi degli alberi trasformati in
totem e siamo cresciuti con le immagini severe del pensiero
elementare privo di retorica che invogliava a rammentare i criteri
eroici e a volte magici, tante vite fa, ma questa è un'altra storia
da raccontare in seguito, derivanti dalla saggezza degli anziani.
Adesso, visto che si parla di totem è
bene ricordare cosa significhi per buona parte di noi la stagione dei
film western. Parlare per sommi capi di sensazioni e atmosfere comuni
dei ragazzi degli anni sessanta messi davanti a modelli immaginati o
riflessi.
Adolescenziali fantasie hanno
accompagnato il popolo Navajo nelle danze attorno al totem prima
della battaglia e, di rimando, sospiri di sollievo si sono levati
all'unisono al suono della carica dei “nostri” eroi o del
“giovanotto” che incurante dei pericoli li affrontava per salvare
l'innocente. Eroe era anche il guerriero pellirossa che rispettava
l'avversario, il nemico, la donna del nemico e allevava come un
figlio l'orfano dai capelli di sole disperso e trovato nella prateria
dopo la battaglia.
Nello sfarfallio chilometrico della
magica striscia dentata i valori sacri accompagnano la vita degli
uomini del vecchio West.
Mondi mai esistiti nella realtà ma che
hanno tramandato in quei film dal sonoro incerto modelli
comportamentali distanti anni luce dall'attuale. Unico dato in
comune, cordone ombelicale mai reciso che connota le nascite di tutte
le guerre: l'avidità del potere.
Buoni e cattivi, distribuiti in
entrambi i poli, fomentavano e continuano a farlo, i cuori ignari
nascondendo le verità e le mire personali; ovviamente, malumori e
guerre non dimostrano di essere strumenti di solidarietà nei
confronti dei deboli ma offensive che servono per saziare l'avidità
di qualche scaltro burattinaio sempre pronto ad anteporre il proprio
interesse alla tranquillità sociale.
I totem della società civile contemporanea, a
differenza di quelli arcaici, sono elementi blasfemi assemblati con
forme pensiero devianti e rappresentano i feticci di un consumismo
insostenibile basato su mercimonio e devianze strumentali
dilaganti se paragonati ai pali totemici tribali, in quanto, non ricordano
più nobiltà d'animo e eroicità ma, appunto, la totale pochezza di
pensiero costruttivo.
domenica 19 febbraio 2012
siamo tutti Celentani
Ha biglietti della metro? (chiedo
all'edicolante)
per dove? (mi risponde lui) sa sono
cambiati i costi dei biglietti.
A volte basta una fermata per pagare 20 centesimi in più o in meno e poi non dura 90 minuti come prima. Una volta timbrato vale solo per quella corsa. Certo che la crisi ci ha messo davvero alle strette.
Anche il canone della RAI è aumentato...
A volte basta una fermata per pagare 20 centesimi in più o in meno e poi non dura 90 minuti come prima. Una volta timbrato vale solo per quella corsa. Certo che la crisi ci ha messo davvero alle strette.
Anche il canone della RAI è aumentato...
Sì, dopo gli anni dello scialacquio
siamo costretti a fare i conti in tasca a tutti e se vogliamo che il
servizio pubblico continui ad essere tale qualcosina deve pur
aumentare.
Ognuno dice la sua, lì davanti
all'edicola, nella piazzetta della fermata della metro. C'è chi dà
ragione a Celentano e chi invece si trova d'accordo col comunicato
dei vertici RAI; chi appoggia l'operato del governo Monti e chi tira
in ballo i figli dei ministri impegnati come ricercatori nelle stesse
università dei genitori.
Se penso che non in tutti gli Stati i
cittadini possono criticare liberamente e in pubblico il sistema
politico economico e sociale del Paese in cui vivono, beh, devo dire
che vivere in Italia è un privilegio! E nonostante i “predicatori”
convinti dei propri credo religiosi o politici, c'è una soluzione democratica per evitare sermoni e coercizioni di ogni sorta, basta non far entrare in casa
i testimoni di Geova, cambiare canale televisivo, leggere un buon
libro e stare in compagnia delle persone sagge. ... ma forse godiamo anche di queste polemiche, perchè sotto sotto siamo tutti un po' Celentano.
mercoledì 15 febbraio 2012
Sanremo, Celentano ha deluso
Celentano ha deluso. Non è stato
rivoluzionario o profeta come qualche anno addietro. L'atteso
intervento, tra l'altro pompato eccessivamente dai media, non ha
aggiunto niente di nuovo a quanto ha fatto l'ultima volta che si è
visto in televisione. Non è stato in grado di stupire, superare le
aspettative di quanti attendevano il suo messianico intervento
sanremese. Ha ripetuto le stesse scene apocalittiche di una guerra
poco convincente anche dal punto di vista cinematografico data la
staticità della finzione visiva che collegava il tutto ad un gioco
preordinato e lo rendeva simile alle guerre messe in scena dai
nostalgici storici.
Il suo intervento è risultato
sfuocato, traballante e antidemocratico con qualche punta polemica resa
granitica dall'esternazione di voler eliminare le testate
giornalistiche vicine al Vaticano: Avvenire e Famiglia Cristiana, rei
di non predicare il Vangelo, la Parola, ma interessati ai temi della
politica.
Qualcun altro potrebbe invece obiettare
che non è tanto l'indirizzo ideologico a infastidire il mondo
cristiano, quanto la poca incisività dei giornali nei confronti di
una classe dirigente insignificante, inadatta alle esigenze del
Paese.
Adriano Celentano, nella sua “ingenua
esternazione” ha sottovalutato l'importanza della pluralità
intellettuale. E se ha ricordato la “Sovranità del Popolo” ha
dimenticato di rispettare “La Libertà di Pensiero”. Magari,
avrebbe potuto infilare il coltello nella piaga del Libero Arbitrio
condizionato dai cattivi maestri, dalle necessità imposte, dalla
mancata crescita culturale di quel largo strato sociale drogato dai
sogni effimeri enfatizzati da certa comunicazione.
A parte qualche blasfemia inutile, lo
spettacolo del palinsesto, non ha offerto altre novità. Tutto come
da copione.
lunedì 13 febbraio 2012
Grecia: cultura e dignità vanno a puttane
Vassilis l'ho conosciuto negli anni
'80. Lui, in quegli anni era dedito alla politica
e al sindacato. Era venuto dalla Grecia per studiare agraria a Firenze; Vassilis, originario di
Salonicco, tornava spesso per trovare la sua vecchia madre.
Possedeva anche una casa e qualche ettaro di terra che gli curava un
contadino dalle parti di Patrasso. Era un caro amico e spesso parlava della sua terra.
È una terra povera! diceva. Una terra bellissima che amo e la Calabria me la ricorda tantissimo, per questo sto qua, ma non appena mi è possibile fitto una barca e faccio un giro nel Mediterraneo. Voglio visitare le coste e le isole della Grecia, ma non da solo, insieme agli amici.
È una terra povera! diceva. Una terra bellissima che amo e la Calabria me la ricorda tantissimo, per questo sto qua, ma non appena mi è possibile fitto una barca e faccio un giro nel Mediterraneo. Voglio visitare le coste e le isole della Grecia, ma non da solo, insieme agli amici.
Penso spesso ai suoi sogni; alla rotta
che avevamo tracciato.
Oggi, nel vedere le fiamme lambire
alcuni edifici del centro di Atene, le guerriglie scoppiate anche a
Salonicco, le molotov lanciate sulle forze dell'ordine in tenuta
antisommossa, i lacrimogeni e i manganelli scendere rabbiosi sui
corpi isolati ho pensato a lui, al mio amico Vassilis, all'amore che
aveva per la sua terra e all'assurda equazione del profitto, alle
banche che per sopravvivere ammazzano scientificamente popoli e
sogni.
Caravaggio, Courbert e il nulla contemporaneo
DA CARAVAGGIO PASSANDO PER COURBERT FINO A ELISABETH CIBOT
Ne è passato di tempo, da quando
Caravaggio prendeva per modella la sua compagna, una popolana scalza
per dare fattezza al sacro. Non solo le madonne ma tutta l'opera
caravaggesca ha un dato straordinario importante: la realtà! La
stessa coltivata da Courbert molto tempo dopo come tema del suo
lavoro, la pittura non asservita all'ideale umano ma alla realtà, al
tempo e al luogo. Per entrambi, se una mela della composizione è
bacata nella realtà lo è anche sulla tela.
Per il Maestro della luce e delle
ombre, Caravaggio, uomo dal carattere forte, la piaggeria strumentale
del vissuto quotidiano non deve riflettere una visione asservita al
gusto comune, nonostante la cultura del tempo improntata sulla
tradizione orale e visiva delle tematiche indottrinanti lo imponesse,
ma, in pittura, deve rappresentare la realtà in tutta la sua
crudezza.
oggi, nell'arte contemporanea, ormai è
divenuta prassi non la maestria pittorica e neanche l'ingegno
creativo ma lo choc mediatico che una qualsiasi operazione inserita
nell'area culturale (arti visive, musica, spettacolo, pubblicità)
provoca nella massa.
Infatti , in Francia scatta la polemica
per una statua che dovrebbe ricordare le fatiche delle lavoratrici
italiane in una fabbrica di piume di struzza. La polemica scatta non
per il tema ma per la modella che dovrebbe rappresentare idealmente
il lavoro delle donne nelle fabbriche: la premiere dame Carla Bruni,
moglie del presidente Nicolas Sarkozy e da pochi mesi mamma della
piccola Julia, che come tutti sanno è italiana e per questo, secondo
chi ha orchestrato l'operazione potrebbe condensare il tutto.
L'ex modella e cantante per il momento
ha risposto di sì alla proposta che dovrebbe vederla prestare le
fattezze a una statua di bronzo alta circa 2 metri e mezzo
nell’insolita veste di operaia italiana, in omaggio, appunto, alle
plumassiere, le operaie, molte delle quali italiane, che lavoravano
le piume a Nogent-sur-Marne; anche se ancora non è sicura la
realizzazione del progetto (frutto di un’idea di Jacques JP Martin,
membro dell’Ump (il partito del presidente Sarkozy e sindaco di
Nogent-sur-Marne, un comune francese dell’Ile-de-France) perché
l’iniziativa, com'era prevedibile ha scatenato molte polemiche
visto che il costo di 80mila euro dovrebbe essere finanziato per metà
dai contribuenti locali.
Per ora, la premiere dame avrebbe
accettato di posare per la scultrice, Elisabeth Cibot, di cui
apprezza le opere, ma «soltanto come modella», non come first lady,
torna cioè «al suo vecchio lavoro. Le viene chiesto spesso di
posare e lei spesso accetta». Quindi, per l’entourage della
premier dame, «si sta sfruttando politicamente qualcosa che non ha
nulla a che fare con la politica».
Sarà, ma, non è per irriverenza nei
confronti della grande Arte di sempre e dei Maestri del passato ai
quali va tutta la mia incondizionata stima per la cultura e la storia
che hanno saputo tramandarci con sacrifici e fatica, superando la
bagarre politica e mediatica della vicenda, chiedo: è possibile che
nel 2012 ancora si debba ricorrere alla nobile arte statuaria
figurativa per celebrare eventi contemporanei chiosanti tematiche
serie utilizzando cloni di personalità note? È questo che
intendiamo per arte?
Eppure, se rivisitiamo l'Arte del
passato, i Maestri per significare la devozione religiosa nelle
azioni consuete della quotidianità rappresentavano la fine di una
giornata lavorativa e trasformavano il lavoro stesso in preghiera
nell'ora del tramonto, al rintocco del Vespro con semplice ma estrema
densità linguistica, segno di una pittura totalizzante dell'animo
umano che fondeva le sue radici nel lavoro e nella socialità del
tempo.
domenica 12 febbraio 2012
Whitney Houston, l'immaginario collettivo
È morta nel giorno dei Grammy, alla
vigilia degli Oscar della Musica: Whitney Houston, 48 anni, una
pioggia di statuette, 170 milioni di dischi venduti e una vita da
diva da anni diventata un inferno. Non ce l'ha fatta a sopravvivere
alla sua fama in declino? La Regina del Pop, la Voce, come era
stata nominata. Ma anche il Corpo della Musica, lo splendido corpo di
"The Bodyguard", il film che la consacrò attrice prima che
la depressione e la droga strangolassero la sua voce e la sua anima.
Questi alcuni dei commenti sulla improvvisa fine della vita della
regina del soul dai successi leggendari come
"How Willi I Know" e "I
Will Always Love You"; leggendari come le battaglie contro
l'alcol e gli stupefacenti che da tempo le tenevano compagnia forse a
causa del suo matrimonio con Bobby Brown tempestoso come la sua
carriera o più semplicemente l'insoddisfazione esistenziale sopravvenuta dall'aver perso il contatto con la realtà.
All'apice del successo, negli anni 80 e 90, Withney, cugina di un'altra grande cantante, Dionne Warwick, figlioccia di Aretha Franklin, poteva avere tutto e tutto aveva avuto. Poi il declino, la depressione, le droghe appunto, e il ritorno alla fine del 2009, alla ribalta con "I Look To You" che la riporta ai primi posti delle classifiche. Sembra rinata, e confessa in TV, da Oprah Winfrey, che sì, aveva fatto uso di droghe, ma quel periodo era finito. Poi nella primavera scorsa un'altra ricaduta, l'ennesimo centro di riabilitazione, i soliti paparazzi che in vent'anni l'hanno inseguita prima bellissima e poi con quel faccione irriconoscibile.
All'apice del successo, negli anni 80 e 90, Withney, cugina di un'altra grande cantante, Dionne Warwick, figlioccia di Aretha Franklin, poteva avere tutto e tutto aveva avuto. Poi il declino, la depressione, le droghe appunto, e il ritorno alla fine del 2009, alla ribalta con "I Look To You" che la riporta ai primi posti delle classifiche. Sembra rinata, e confessa in TV, da Oprah Winfrey, che sì, aveva fatto uso di droghe, ma quel periodo era finito. Poi nella primavera scorsa un'altra ricaduta, l'ennesimo centro di riabilitazione, i soliti paparazzi che in vent'anni l'hanno inseguita prima bellissima e poi con quel faccione irriconoscibile.
E la gente si commuove! Piange per una
persona che gli ha fatto compagnia pur non conoscendola veramente se
non attraverso le sue canzoni; la sua splendida voce, che ha segnato
momenti di vita singolari a coppie di amanti, amici ma anche single,
è diventata un multiplo unico di tante personalissime colonne
sonore legate ad un determinato momento di una miriade di vite.
Accade la stessa cosa con Amy
Winehouse, ma prima ancora, Norma Jane Baker conosciuta come Marilyn
Monroe, Elvis Presley, Michael Jackson. Artisti tenuti in vita dai
fans e da una accurata operazione commerciale tesa a mitizzare
l'inverosimile attraverso leggende metropolitane divulgate ad hoc.
Whitney Houston si trovava a Los
Angeles per partecipare a un evento collegato alla consegna dei
Grammy. Il corpo senza vita è stato trovato nella sua stanza
d'albergo al quarto piano del Beverly Hilton hotel, a Beverly Hills.
A dare l'allarme sarebbe stato il compagno, il cantante Ray-J.
L'annuncio della morte è stato fatto
dalla sua pierre Kristen Forster, senza specificare le cause del
decesso.
sabato 11 febbraio 2012
Politeama di Catanzaro, enigma firmato Rai 2
Il cittadino comune può
tranquillamente ignorare i legami che ci possono essere tra i vari
soggetti che governano gli affari della musica, anzi, li ignora
perché non li conosce!, non può ignorarlo, invece,
l'amministratore, il politico, il manager che organizza un evento
così importante come quello andato in onda su RAI 2 il 29 dicembre
2010 al teatro Politeama di Catanzaro dal titolo “Canzoni e Sfide”
condotto da Lorena Bianchetti.
Per la città di Catanzaro significava
essere protagonista di un evento mediatico importante per l'immagine
del territorio ma, anche stavolta, complice la leggerezza di certi
personaggi, si è dimostrato un boomerang.
Non ci sono scuse valide per quanto
accaduto!, anche se la maggior parte del pubblico e dei cittadini
catanzaresi erano all'oscuro delle vicende inerenti la partecipazione
della piccola cantante e il ruolo del padre nei vertici della
malavita napoletana.
Se non fosse stato per Roberto Saviano,
che dopo un anno abbondante dall'evento scrive sulla sua pagina facebook, come mai “un camorrista è su rai2?” circostanziando i fatti, e di conseguenza il nome dei Marino, che per i
catanzaresi sarebbe rimasto legato ad un momento d'intensa
commozione, un atto d'amore inscindibile tra padre e figlia
testimoniato dalla canzone che Mary, la figlia, canta in pubblico e
la dedica a chi le ha donato la vita, assume valenze inaspettatamente grottesche; anche per quel signore seduto
al fianco di Gaetano Marino in prima fila nel teatro Politeama di
Catanzaro e senz'altro così! Ma che dire della "carrambata" della conduttrice? Lorena Bianchetti, si abbassa e chiede alla piccola: vuoi dare un bacio al tuo papà? signor papà dov'è? e la accompagna dal padre per fortificare l'attimo d'intensa commozione creatasi.
Lei, Lorena, probabilmente ha sfruttato l'attimo, ignara della storia che aleggiava attorno al personaggio in questione. E la produzione dello spettacolo, la Rai?, visto che era un suo programma catapultato nel teatro della fondazione Politeama di Catanzaro?
Lei, Lorena, probabilmente ha sfruttato l'attimo, ignara della storia che aleggiava attorno al personaggio in questione. E la produzione dello spettacolo, la Rai?, visto che era un suo programma catapultato nel teatro della fondazione Politeama di Catanzaro?
venerdì 10 febbraio 2012
TGR Calabria, strano modo di fare informazione
Catanzaro
è un'isola felice! Un'isola esente dalle paure del maltempo che
invece serpeggia nel resto della regione e dell'Italia intera.
Il
TG della Calabria si dilunga col sindaco e il presidente della
provincia di Cosenza sull'emergenza neve e chiede a quest'ultimo
qualche storiella strappa lacrime che Oliverio narra prontamente con
voce greve: il dottor tal dei tali, sindaco di un paesino sommerso
dalla neve, si carica la bombola dell'ossigeno sulle spalle per
soccorrere un asmatico.
Oliverio
batte Alemanno 1 a 0!
e
il sindaco di Cosenza può rimanere indietro? Certamente no! Tant'è
che alla domanda del giornalista “sindaco la neve è arrivata prima
del previsto su Cosenza: l'aspettavamo per stasera ed è arrivata in
mattinata senza però trovarci impreparati” risponde con un compiaciuto "siamo stati all'erta!".
non
c'è che dire! Davvero un'ottima informazione regionale, quella
calabrese!
E
intanto i lavoratori della Standa, senza stipendio da sette mesi
rivendicano nel silenzio dei mass media gli stipendi arretrati, il
lavoro e un po' di chiarezza sul futuro per decine di lavoratori
davanti alla Prefettura di Catanzaro.
Che
sia un'informazione asservita? Genuflessa ai poteri temporali della
politica lo si è capito da tempo, da quando Catanzaro non ha
patriarchi la città e i suoi cittadini sono diventati socialmente
invisibili. Eppure, il canone lo pagano!
Ma
forse è una semplice dimenticanza và. D'altronde cosa vuoi che sia
la sofferenza causata dalla perdita del lavoro di qualche decina di
dipendenti che provoca incertezza per qualche centinaia di familiari
se confrontata ai problemi connaturati alle stagioni?
Sui
social network c'è una vignetta carina che suona grosso modo così:
ciò che altrove si chiama inverno da noi si chiama emergenza!
giovedì 9 febbraio 2012
Alfonso Luigi Marra, scrittore atipico
Nella sua unicità, l'uomo, è foriero
di verità assolute. Verità che cerca di
divulgare nei modi più consoni alla sua cultura.
In questi giorni ho avuto modo di
leggere “Il labirinto femminile” e “La storia di Giovanni e
Margherita”; libri scritti da Alfonso Luigi Marra, avvocato di
origini calabresi (San Giovanni in Fiore, Cs) residente a Napoli
dove esercita l'attività forense.
Di lui si ricorda lo spot con Ruby nel periodo in cui la ragazza fu ai primi posti della ribalta scandalistica collegata all'allora premier Silvio Berlusconi. Ma A.L.M. non è uno che ama il gossip; ha sfruttato il momento mediatico per rendere incisiva l'uscita di un suo libro (i creativi che si occupano di pubblicità sfruttano appieno il filone scandalistico).
Gli scritti di Alfonso Luigi Marra
trattano analisi di un vissuto sociale intimo, personalissimo, nel
quale l'avvocato scrittore trasfonde pensieri poetici, problematiche
quotidiane correlate al mondo dell'alta finanza. Non sono libri di
narrativa e neanche di saggistica e tanto meno documenti storici. È
la visione di una realtà, tutto sommato fittizia, improntata, per
quanto concerne la sfera privata, su convinzioni che, l'autore
stesso, chiarisce con estrema lucidità. Quindi, rapporti con
l'altro, la compagna, moglie, il diverso da lui, i collaboratori e la
società. Società guidata dal potere economico dell'alta finanza;
quindi operazioni assurde che affamano la maggioranza dei popoli per
arricchire una ristretta lobby.
Il lettore potrà condividere oppure no
le analisi sugli argomenti trattati; ma a prescindere dalle
considerazioni personali, senz'altro maturerà qualche interrogativo
in più sul ruolo di ognuno e sulle istituzioni che condizionano la
società.
mercoledì 8 febbraio 2012
cittadini, utenti o vacche da mungere?
Dopo tanto girovagare ho capito che
nessuno regala niente per niente.
Anche quando c'è scritto “gratuito” “gratis” “free” “libero” o clicchi su una New on line, ecco che spunta improvviso un banner ballerino che copre l'oggetto dei tuoi desideri. E mentre fremi per leggere "quella" determinata notizia o scaricare "quel" download gratuito 'sto cazzo di banner lampeggia sullo schermo; ti frantuma le palle e t'invita a visitare un prodotto commerciale che proprio non hai cercato mai e che magari ti fa pure cagare.
Anche quando c'è scritto “gratuito” “gratis” “free” “libero” o clicchi su una New on line, ecco che spunta improvviso un banner ballerino che copre l'oggetto dei tuoi desideri. E mentre fremi per leggere "quella" determinata notizia o scaricare "quel" download gratuito 'sto cazzo di banner lampeggia sullo schermo; ti frantuma le palle e t'invita a visitare un prodotto commerciale che proprio non hai cercato mai e che magari ti fa pure cagare.
Qualcuno dice che questa è l'anima del
commercio ma a me personalmente sembra un gran rompimento di coglioni! e mi provoca lo stesso
sentimento della pubblicità infilata nel bel mezzo di un
film o un talk show interessante che mette in stand by i concetti
fin lì macinati per lasciare il vuoto mentale a favore di una
supposta utilità non richiesta.
L'amara realtà testimonia un dato
inconfutabile: non c'è nessun rispetto per cittadini, utenti, abili,
disabili, donne bambini, anziani!
Per chi vende parole o mercanzia siamo potenziali clienti da accalappiare, vacche da mungere!
Per chi vende parole o mercanzia siamo potenziali clienti da accalappiare, vacche da mungere!
martedì 7 febbraio 2012
Mario Iannino, video Art, dedicato alle donne
pro(g)getto Donna OMAGGIO alla Creatività
opere di Mario Iannino
La questione femminile è un problema che riguarda tutti ma tocca in prima persona le donne.
Fin dalla nascita alcune vivono l'essere donna come una sorta di compravendita, un mercanteggiare in cui l'avvenenza esteriore conta parecchio, e l'uomo, spesso, ne è complice. Anche i temi cosiddetti poetici e artistici trattano la materia prima, ossia il corpo delle donne, come una questione puramente estetica che indirizza i pensieri o li rimanda a momenti specifici legati alla sfera del non sacro. D'altronde come può essere definito un momento di sacralità la mercificazione del corpo?
Donna oggetto per alcuni; donna progetto per altri!
Le due anime, nelle opere del video estrinsecate in maniera cruda o sublimate, racchiudono sentimenti comuni che trattano, appunto, della questione femminile e dell'essere donna oggi. Una "questione" vista con gli occhi e con la mente di un artista uomo: Mario Iannino.
Sgarbi, Alemanno e C.
Sgarbi dopo le sfuriate lanciate contro
tutto e tutti per difendere il suo operato di sindaco di Salemi e
dopo avere nominato vicesindaco il suo sponsor ufficiale, Pino
Giammarinaro (per il quale la commissione d'inchiesta mandata dal
Viminale invia agli organi preposti la relazione che determina lo
scioglimento per indebita intromissione negli affari comunali senza
averne titolo e quindi infiltrazione mafiosa) si dimette da sindaco dopo avere fatto uno dei suoi soliti show mediatici.
Nevica, d'inverno è un fenomeno
normalissimo e possibilissimo! È facile che le strade siano coperte da neve e ghiaccio come di acqua piovana. Ed è altrettanto logico
che la gente abbia freddo ma nonostante ciò debba lavorare e
viaggiare. Tutte cose ovvie! Ma che diventano EMERGENZA! Perché
nessuno sa o non ha la possibilità di gestire l'ovvio per la
mancanza di piani strategici mirati e fondi.
Cosa fare quindi per tutelarsi dalle
avversità strutturali, logistiche e dal malaffare?
Beh, i comuni mortali si alzano le
maniche e spalano neve per circolare fin dove è possibile, accendono
fuochi per riscaldarsi e i più accorti stanno lontani dalle cattive
compagnie.
Al contrario, i signori che si beano di
formare e appartenere a quell'intellighenzia culturale e politica che ha generato l'oscurantismo attuale continuano a tenere in
piedi il teatrino della disinformazione che genera sottocultura,
aizza i seguaci e tenta caparbiamente di schiacciare quanti la
pensano diversamente per poter continuare a governare nell'ignoranza il
paese.
Logica vorrebbe che prima di prendersela contro il Governo dei tecnici, guidato dal prof. Mario Monti, si facesse un'analisi seria e approfondita sul passato e su chi governa attualmente le frange popolari diseducate alla socialità e al bene comune.
Logica vorrebbe che prima di prendersela contro il Governo dei tecnici, guidato dal prof. Mario Monti, si facesse un'analisi seria e approfondita sul passato e su chi governa attualmente le frange popolari diseducate alla socialità e al bene comune.
lunedì 6 febbraio 2012
domenica 5 febbraio 2012
Vasco rnr show, Claudio Golinelli e Ricky Portera al people di Catanzaro
La Vasco rock show tribute band
continua a divertirsi e far divertire i fans del rocker di Zocca
residenti in Calabria divenuti ormai fans di questa magnifica realtà
musicale catanzarese composta e voluta da Massimiliano Iannino,
Gianluca Rossiello, Christian Muccari, Davide Andrea Fera, Francesco
Merante e Raffaele Posca. Hanno chiuso l'anno col botto esibendosi
inseme a Ricky Portera nel noto locale marinaro catanzarese “latonnina's” ed ora, il 17 marzo, ecco pronto un altro evento degno
di essere vissuto! Questa volta al gruppo si aggiunge, oltre a Ricky
Portera un altro grande musicista rock che ha suonato con i grandi
della musica, da Gianna Nannini a Vasco Rossi: Claudio Golinelli
detto il Gallo. Soprannominato così dalla Nannini in virtù del
fatto che gli altri componenti della sua band storpiavano
benevolmente Golinelli in gallinella. Ma la Gianna, che si avvale
della valenza musicale del bassista da prima che Claudio incontrasse
Vasco, un giorno, con fare deciso ha sentenziato: altro che
gallinella, tu sei un Gallo!
Golinelli è un musicista a tutto
tondo: a sei anni suona la batteria nella band del padre e a 12 entra
al conservatorio per studiare il contrabbasso perché gli piace
sentire i toni bassi nella pancia. Suona la chitarra ma dice di
preferire il basso perché gli consente di unire i suoni dei vari
strumenti, girare le note e scaricare adrenalina sul palco e tra il
pubblico.
Già immagino cosa potrà succedere con
due musicisti come Ricky e Claudio! Senz'altro, il duetto Ricky
Portera Claudio Golineli supportati dalle ottime chitarre e
dall'eccelsa batteria nonché dalle tastiere dei nostri amici della
Vasco Rnr Show insieme alla stupenda voce rock che presta l'anima al
Vasco nazionale manderà in visibilio il “people disco club” di
Catanzaro.
EVENTO ANNULLATO lunedì 27 febbraio 2012
FIDUCIA AL MINISTRO ELSA MARIA FORNERO
Eppure
la Fornero mi sta simpatica!
Gli anni
'50 sono stati anni difficili. Anni duri in cui le persone facevano
ancora i conti con la povertà del dopo guerra e la scuola,
l'istruzione, iniziava ad essere un'opportunità offerta a tutti
indistintamente mentre alle donne era vietato votare.
Il
modello educativo spicciolo in vigore negli anni del dopoguerra
imponeva ai piccoli di rispettare i grandi e i grandi gli anziani.
In
quegli anni i giovani subivano un'educazione ferrea improntata su
regole precise che, secondo i genitori, preparavano ad affrontare la
vita.
Insomma,
i nati tra gli anni '40 e '50 sono generazioni che hanno dovuto
subire un'educazione autoritaria e forse questo è uno dei tanti
motivi che chiarisce perché il metodo Montessori sia riuscito
felicemente a imporsi nella transizione culturale tra il vecchio autoritario
modello educativo e la pedagogica moderna.
Chi era
piccolo o nasceva in quegli anni, oggi, se in vita, è una persona
tra i 50 e i sessanta anni che ha sperperato le ricchezze del
territorio, ha concesso troppa libertà ai ragazzi e li ha defraudati
del futuro.
A questo
punto che ben venga una squadra di tecnici che sappia rimettere a
posto le cose e recuperare gli errori del passato. In ciò il
Ministro Elsa Maria Fornero sembra avere le idee chiare! Per lo meno
a parole. Se alle parole si aggiungono i fatti, le generazioni che
oggi si trovano nuovamente a soffrire ambage temporali, quali la
disoccupazione, il taglio delle pensioni, l'instabilità economica e
sociale, possono ritenersi soddisfatte perché quantomeno sono i
fautori di importanti cambiamenti che lasciano spiragli di luce alle
nuove generazioni per un futuro migliore.
E poi,
come non avere fiducia di una Donna che è Mamma, Guida, Educatrice e
Ministro del lavoro che ha la sensibilità di commuoversi e esternare
la sua commozione in pubblico mentre parla di problemi e misure che
toccano le classi sociali deboli?
venerdì 3 febbraio 2012
l'art 18 è un falso problema!
L'art.18 è un falso problema!
È come incaparbirsi sul mercato delle
automobili!, è irrilevante, sotto certi aspetti, preoccuparsi per l'alimentazione, se
a benzina diesel o elettrica; il dato concreto è che manca la
richiesta; e secondo le leggi di mercato, se non c'è il consumatore,
qualsiasi prodotto perde valore fino a diventare un problema.
È importante discutere sul nuovo impellente riassetto sociale che vede, il presente controverso e litigioso, un futuro privo
di speranze.
Si vuole abolire lart.18 dello statuto
dei lavoratori? Lo si faccia! Ma si dia la possibilità a chiunque
non è in grado di guadagnare il necessario per vivere, di poter
interagire socialmente, in sintonia con le leggi degli Stati più
avanzati e in armonia col diritto alla vita! Altrimenti si cade nella
barbarie più nera dove ognuno si sente autorizzato, secondo il
sacrosanto diritto all'autoconservazione, di compiere azioni
disdicevoli.
giovedì 2 febbraio 2012
come parlare e scrivere sul web
Dopo
tanto navigare ancora molte cose mi sfuggono. Non conosco il
significato di molte parole usate con disinvoltura nel web da tanti
internauti esperti. Non so quando e se fidarmi di certe notizie. Non
capisco quando i like sono veri nel senso che a spingere a cliccare
sul bottone “mi piace” sia un sentimento sincero oppure
condizionato da una serie di fattori quale ingraziarsi il titolare
della pagina o si preme senza pensarci su tanto.
Insomma
ancora tante cose mi sfuggono. Però, tra tante incertezze, qualcosa
l'ho capita! Ho capito che tutti indistintamente stiamo sul web per
cercare o diffondere qualcosa che sia vicina alla nostra
personalità. L'artista cerca il suo pubblico, il pubblicista il suo
spazio, la solitudine il colloquio. Insomma siamo merce in
esposizione checchè ne dicano e storcano il naso quelli che parlano
di privacy. Tutta questa esposizione fatta nel modo più semplice
possibile, senza perifrasi (giri di parole) e se scappa qualche
parolaccia come in questo caso mettere immediatamente la traduzione
simultanea del gergo comune, pardon, parlare comune. Anche perché un
vecchio detto dice: parla come mangi... e se qualcuno ha il palato
fine sul web ha pochi seguaci sempreché non sia un opinion leader
della TV o qualche personaggio locale bene in vista. Ma no! Anche
loro parlano chiaro e semplice per farsi capire ed essere apprezzati
da tutti. È un po' come in pittura, letteratura, musica.
mercoledì 1 febbraio 2012
Venezia, biennale 2013, marketing o arte?
C'è
un gran bel parlare di Massimiliano Gioni al quale è stato affidato
l'incarico di guida della prossima biennale veneziana d'arte
contemporanea.
Di lui si sa già tutto: nato nel '73 a Busto Arsizio, quindi compaesano di Mina, Uto Ughi e altri, grande conoscitore dell'arte con una miriade di incarichi sparsi per il mondo dall'Europa all'Asia, Africa e Americhe, nonché amico e socio di Maurizio Cattelan e cosa di non poco conto: direttore artistico della fondazione Trussardi. Insomma, a leggere tra le righe (sarò felice se queste “malignità” saranno smentite dai fatti) sembra di assistere al solito rito ufficiato dai sacerdoti cresciuti nel culto della mercificazione blasfema dell'arte dove, bene che vada, la differenza sta nella trovata pubblicitaria scandalistica.
Alla luce dei fatti regressi, appunto, alcune domande sono d'obbligo: Massimiliano Gioni ha la possibilità di allestire una biennale non contaminata dagli affari e dalle lobby? Può muoversi liberamente e fare una ricerca seria tra gli artisti italiani?
Le possibilità non gli mancano!
Di lui si sa già tutto: nato nel '73 a Busto Arsizio, quindi compaesano di Mina, Uto Ughi e altri, grande conoscitore dell'arte con una miriade di incarichi sparsi per il mondo dall'Europa all'Asia, Africa e Americhe, nonché amico e socio di Maurizio Cattelan e cosa di non poco conto: direttore artistico della fondazione Trussardi. Insomma, a leggere tra le righe (sarò felice se queste “malignità” saranno smentite dai fatti) sembra di assistere al solito rito ufficiato dai sacerdoti cresciuti nel culto della mercificazione blasfema dell'arte dove, bene che vada, la differenza sta nella trovata pubblicitaria scandalistica.
Alla luce dei fatti regressi, appunto, alcune domande sono d'obbligo: Massimiliano Gioni ha la possibilità di allestire una biennale non contaminata dagli affari e dalle lobby? Può muoversi liberamente e fare una ricerca seria tra gli artisti italiani?
Le possibilità non gli mancano!
I mass
media di Massimiliano Gioni, riportano le seguenti notizie:
nato a
Busto Arsizio nel 1973, è critico d'arte contemporanea e curatore
italiano di origini milanesi. Caporedattore di Flash Art a New York
dal 2000 al 2002 e curatore nel 2003 della mostra “La Zona” per
la 50ma Biennale di Venezia, nel 2004 è tra i curatori della
biennale di arte contemporanea itinerante Manifesta 5. Dal 2003 è
direttore artistico della fondazione Nicola Trussardi di Milano. Nel
corso della sua giovane e intensa carriera si è occupato della
realizzazione di svariati progetti tra cui, in collaborazione con
l'artista Maurizio Cattelan e la curatrice Ali Subotniak, la cura
della biennale di Berlino del 2006, la creazione della rivista
Charley e di un nuovo spazio espositivo, la mini galleria itinerante
Wrong Gallery, inizialmente allestita nel 2002 a New York e spostata
nel 2005 alla Tate Modern di Londra. Ha collaborato come editor con
case editrici come Charta, Mondadori, Phaidon, Les Presses du Reel,
Dijon e Rizzoli. Da dicembre 2007 fa parte dello staff dei curatori
del New Museum of Contemporary Art di New York (da Wikiperdia).
Per la
musica il cda della Biennale ha scelto il compositore Ivan Fedele
(Lecce, 1953), uno dei più affermati nel panorama internazionale.
Rimangono invariate dalla biennale del 2010-11 le altre due nomine:
Alex Rigola per il teatro, Ismael Ivo per la danza.
Iscriviti a:
Post (Atom)
Post suggerito
Le seduzioni dell'arte
Mario Iannino, 2007, a scuola di seduzione C'è un universo abitato da più categorie di persone che lascia spazi a gestualità inusu...
un pizzico di ... Sapore
Itinerari gastronomici e cucina mediterranea
post in progress
e-mail: arteesocieta@gmail.com
Dai monti al mare in 15' tra natura e archeologia
A spasso tra i luoghi più belli e suggestivi della Calabria