giovedì 31 ottobre 2013
come eravamo: I Braccianti in Calabria, di Ledda e Veltri
Dicembre 1983; da appena un mese è
uscito il libro di Quirino Ledda e Filippo Veltri:
“I braccianti in Calabria” è la testimonianza storica difficilmente fruibile sui media
massificati ma circoscritti dagli interessi del capitalismo, dei
latifondisti e dalle forze politiche avverse che, in quegli anni,
detenevano il potere politico.
La raccolta, con prefazione del prof.
Saverio Di Bella, copre uno spazio temporale che va dal 1970 al 1980
raccontati attraverso 140 scatti degli autori, immagini in bianco e
nero di vita quotidiana e di lotta per i diritti sociali.
Quirino, all'epoca, ricopriva
l'incarico di consigliere regionale del PCI in Calabria, con alle
spalle un passato di segretario della federbraccianti cgil calabrese.
Filippo Veltri era un giovane
giornalista, redattore dell'Unità. Ha scritto anche per il Giornale
di Calabria e il quindicinale “questa Calabria”.
Entrambi appassionati di fotografia
regalano scatti pieni di pathos di un mondo ormai, per i più, morto. Consigliatissimo, comunque, alle nuove generazioni ed a quanti hanno
resettato la memoria e rimosso sofferenze e sogni dei calabresi contaminati da sano sciovinismo e un pizzico di enfatica demagogica certezza ugualitaria.
mercoledì 30 ottobre 2013
Recessione e microcriminalità vanno di pari passo
courtesy M.Iannino© |
Ieri ho sentito, presumo un
imprenditore, lamentarsi con il conduttore radiofonico per le notizie
catastrofiste diramate dai mass media sulle aziende che chiudono e
sul lavoro che manca ma non evidenziavano le migliaia di nuove
aziende che nascono da un momento all'altro.
Anche il Governo è ottimista.
Per Letta a fine anno ci dovrebbero
essere i primi segnali di crescita reale.
Intanto, stamane, ho raccolto, mio
malgrado e con estremo disaggio la rabbia di un uomo di mezza età.
Indossava la divisa di lavoro.
“Mi è arrivato il preavviso. A fine
mese non ci sarà lavoro... Andrò a rubare! Non l'ho mai fatto e non
so neanche come si fa ma imparo. Devo pagare le bollette. Dobbiamo
mangiare a casa. Ho moglie e figli... Loro, i capizzuni, problemi non
ne hanno. A loro i soldi arrivano”
caro Letta, vedi di fare presto e che
sia vera la notizia della ripresa perché qua rischiamo una sommossa
popolare. Uno sbranarsi a vicenda. Una guerra tra poveri (sono
ricominciati i furti “vandalici” alle macchine. Scompaiono le
ruote, i tergicristalli, la benzina).
martedì 29 ottobre 2013
12mila € dei contribuenti per intrattenimenti televisivi a Fazio e Vespa
In Italia c'è chi si abbuffa e chi muore di fame!
sfortunatamente non è un film |
Sono incazzato nero. Non posso pensare
che nel momento in cui la maggior parte degli italiani siamo
chiamati, anzi ci è imposto con le leggi che hanno fatto Monti e
compagni, a stringere la cinghia e assistere impotenti alla
cancellazione delle conquiste sociali e, peggio ancora, culturali
degli ultimi decenni, possa esistere una zona franca composta da
uomini e donne che sguazzano nel lusso grazie agli stipendi o agli
ingaggi nei posti pubblici come la RAI o nelle altre aziende in cui
il peso della politica determina le scelte aziendali e le nomine.
Inutile che Fazio, Vespa e tutte le
menti eccelse che, guarda caso fanno un lavoro non lavoro, non sudano
nelle poche fabbriche rimaste e neanche in giro a vendere prodotti vari,
dichiarino che il loro lavoro porta utili inimmaginabili alla RAI.
Può darsi che sia vero. Non lo metto in dubbio. Ma essere remunerati
con tremila euro escludendo le clausole varie che fanno lievitare il
conteggio finale è davvero mortificante. È un insulto alla povertà.
Uno sfregio alla dignità degli esseri umani! Dei lavoratori esodati, pensionati e dei rinviati a date da destinarsi dai "gradini" della Fornero e dai ministri che hanno messo mano alla riforma pensionistica.
Vespa e Fazio. Pagati dalla tv di Stato con 12milioni €
Dopo le polemiche su Fabio Fazio e Maurizio Crozza è il turno di Bruno Vespa.
"lavoratori, -cit- con affetto" |
È scritto su Repubblica: “il nemico degli sprechi Rai, il parlamentare che duella con Fazio per il suo compenso (in diretta tv) e che contesta l'approdo milionario di Crozza al servizio pubblico, Renato Brunetta del Pdl, non dimentica di mettere il naso in un altro contratto da record”; infatti, “in queste ore, la tv di Stato sta completando i bonifici in favore di Bruno Vespa per il suo contratto triennale come conduttore, consulente esperto, ideatore, autore di testi: cifre assurde per chi ha lavorato una vita e ha versato i contributi ma non può avere la pensione per colpa delle leggi degli ultimi governi.
Tra settembre 2010 e agosto 2013, il conduttore di Porta a Porta, si porta a casa sui 4 milioni e mezzo.
Ma non finisce qui! Sempre secondo quanto scritto su Repubblica “Il contratto prevede un primo extra per le puntate di Porta a Porta - tutte già in palinsesto - oltre la centesima. In tre stagioni tv, queste puntate ulteriori (pagate ognuna 12 mila euro) procurano a Vespa un surplus di 901 mila euro”. In più ci sono i compensi per gli "speciali" per un totale di 6 milioni 320 mila euro lordi nei tre anni.”
E Brunetta dice: “Vespa guadagna 6 milioni. Vespa è come Fazio, è inaccettabile. I milioni di Fazio sono come quelli di Vespa”. “Prima di tutto trasparenza poi giudichino gli italiani se quei milioni all'anno sono giustificati o no in tempi di crisi. Questo l'ho denunciato già anni fa prendendomi le ire di Vespa”.
Come dissentire, questa
volta, da Brunetta?
lunedì 28 ottobre 2013
i mestoli della politica
Se dovessi seguire il mio istinto
dovrei allungare la lista delle persone indegne della mia attenzione
(che
tradotto in volgare si potrebbe dire: mi stanno sul ca@@0). Ma,
per una volta, almeno una, mi sforzo di seguire quanto diceva mio
nonno che, in quanto a saggezza, era davvero un grande!Lui mi diceva sempre: ricorda che i guai della pentola li conosce solo il cucchiaio che li mescola.
Partendo da questo assunto devo dare
una possibilità a quanti, dotati di faccia tosta, appaiono in televisione indignati contro la magistratura e contro quanto in altri Paesi
è ritenuta prassi consolidata nei rapporti tra leader politici e
cittadini; saggi, però, nel voler fare un ritocchino alla Carta
Costituzionale della Repubblica italiana.
Se fossi mestolo delle pignatte
politiche che in maniera indecorosa per noi si presentano a fare
proseliti pubblicamente, probabilmente, riuscirei a vedere chiaro
nelle loro teste. Comprenderei i retroscena tattici imbastiti in
tresca ma non potrei giustificarli.
Non parlo di Berlusconi, no! Mi
riferisco a chi gli sta vicino. A chi cavalca i suoi problemi per
garantirsi il posticino affianco al sole.
domenica 27 ottobre 2013
il sabato sera di mia mamma
Aspettando che rincasassi.
Quella fata di mia Mamma!, si è superata col suo ciambellone alla ricotta.
Io, di solito, sabato sera vado fuori
con gli amici. Lei, per non far vedere che mi aspetta, prepara torte
che consumiamo a colazione insieme ad una buona tazza di caffè.
Questa volta ha navigato e preso spunti
per una variante al suo ciambellone alla ricotta.
“Avevo una ricotta in frigo da
qualche giorno”. Si è scusata. “e per consumarla ho fatto 'sta
torta. Meglio che le merendine del supermercato. Almeno sai che
mangi!”
“Tutti ingredienti genuini: uova,
latte, zucchero, farina. E poi, la sera la corrente costa di meno.”
Ha ragione lei. È davvero ottimo!
ps: la foto è di questa mattina. adesso non c'è neanche una briciola ;-)
Ops avevo dimenticato di dirvi come la
fa:
Ingredienti:
2 uova che divide per fare una cremina
con i tuorli e lo zucchero. Poi sbatte le chiare fino a montarle a
neve.
Lentamente aggiunge la ricotta nei
tuorli, la farina e l'albume montato a neve. Una busta di vanillina.
Imburra una teglia. Versa dentro e inforna.
Semplice no?
la cucina di mamma: Pasta al Forno
Pasta al forno ripiena.
Si fa presto a dire: mi andrebbe un bel piatto di PASTA AL FORNO ALLA CALABRESE come la faceva mia mamma!
Andava giù che era un piacere! In
pochi secondi ti leccavi pure il piatto... no, non è
un'esagerazione! La scarpetta era d'obbligo! Sarebbe stato come
commettere un peccato lasciare che si perdesse tutto quel ben di Dio
dopo che Mamma si era impegnata in cucina tra i fornelli e le
pentole, attenta nel dosare i pezzi di carne per il sugo.
Mia mamma nel sugo metteva qualche
pezzo di costatella di maiale, due o tre pezzi di salsiccia
leggermente piccante, un po' di pancetta a pezzettoni, del
gamboncello. Ma detta così non dà il giusto peso alla sua maestria.
Dapprima soffriggeva qualche spicchio
d'aglio insieme alla carne. La lasciava rosolare. Poi aggiungeva un
paio di bottiglie di salsa di pomodoro fatta in casa, sempre
manifattura made mamy.
Poi, preparava le polpettine con la
carne macinata, la mollica di pane raffermo bagnato e strizzato.
Prezzemolo, formaggio pecorino grattugiato, prezzemolo. Rigorosamente
fritti in olio di oliva.
Infine, scottava la pasta grossa,
solitamente penne rigate, che toglieva al dente. La sgocciolava e, in una teglia da forno, faceva un letto sopra il sugo rosso ancora fumante. Tagliuzzava le
uova sode, qualche pugno di provola a cubetti, le polpettine, del
salame e spolverava con abbondante pecorino. Copriva con dell'altra
pasta e versava il sugo. Dopodiché infornava per qualche minuto.
Era una cerimonia di alta passione
culinaria casareccia tramandata da madre a figlia che impegnava tutta
la mattina della domenica.
Oggi è domenica e l'ho mangiata! Grazie mamma.
Oggi è domenica e l'ho mangiata! Grazie mamma.
sabato 26 ottobre 2013
torna l'ora solare, lancette indietro
Vi siete accorti che fa buio prima e
che il sole non scotta più come qualche settimana fa?
Senza farla troppo lunga nel ricordare
gli spostamenti celesti, ricordiamoci solo di spostare le lancette
indietro di 1 ora questa notte. Si torna all'ora solare.
I dormiglioni hanno tutta la mia
personale comprensione!
mercoledì 23 ottobre 2013
Riprendiamoci il presente
Più che dalle statistiche, la
disaffezione a questo modo ignobile di fare politica nel gestire la
macchina dello Stato, è dato dall'inaffidabilità dei politici che
fin ora hanno governato le sorti di noi cittadini.
La disaffezione e la sfiducia inducono
molti cittadini a disertare le urne. Il disgusto per i fatti di
accaparramenti e assedi dei posti di comando e dei soldi pubblici
fanno sì che il disgusto aumenti.
Purtroppo i cittadini, gravati dai
pressanti problemi sviluppati dal malgoverno e dal malcostume,
ritengono che per protestare l'unica arma rimasta è il non voto.
Inconsapevole che così facendo riconfermano le stesse persone al
comando del Paese.
Sembra il gioco del gatto che gira in
tondo mordendosi la coda! E infatti lo è!, fintantoché non
cambieranno le coscienze e quindi gli uomini e di conseguenza le
organizzazioni che hanno assaltato e monopolizzato i punti cardine
dell'Italia.
Attualmente rimaniamo testimoni di
abusi e sfregi nei nostri confronti.
Avvertiamo scosse telluriche lungo lo
Stivale di magnitudo variabili. 3.2 in Abruzzo nella provincia di
Perugia e dell'aquila.
E non mancano gli scossoni a Bologna,
dove tutti i capogruppo dei partiti che la governano sono al centro
di un'inchiesta, l'ennesima, indagati per peculato.
I magistrati hanno acquisito sperperi
di denaro pubblico in consulenze che ammontano a centinaia di
migliaia di euro. Ipotesi di finanziamenti illeciti ai partiti. E,
ovviamente, non mancano spese documentate per profumi (come possono
iniziare i lavori imbevuti di sgradevoli odori?) medicine (beh, i
microbi vanno debellati, si rischia una contaminazione collettiva e
poi chi governa?).
C'è chi pensa alle cibarie per
mantenere in forma il corpo e decide di comprare un forno a
microonde...
e chissà cos'altro verrà fuori dal
vaso di Pandora scoperchiato dagli inquirenti.
martedì 22 ottobre 2013
Banksy, burlone creativo sulla bancarella a 60 $
Da Basquiat a Banksy,
passando per tutta l'area atipica di cui si fregia il mondo della
cultura contemporanea, ancora una volta si assiste alla
disinformazione superficiale dei media massificati, e, in parte, anche internet.
I writer, o meglio i pittori di
strada contestano coi loro interventi tante cose alla società
dei consumi e della proprietà privata (almeno secondo quanto ci
hanno detto fin ora gli “intellettuali” che hanno scavato nei
meandri della psiche dei grafomani metropolitani).
Disdegnano il possesso ossessivo degli
oggetti, dipinti compresi e, per qualcuno, sono dei volgari vandali
che deturpano, appunto, la proprietà privata e gli spazi pubblici.
Per queste semplici ragioni le
decorazioni dei luoghi degradati delle città sono ritenuti offensivi
dalla maggior parte della gente diseducata dai media. Salvo, poi,
quando sono messi sull'altare della gloria sempre dalle campagne
mediatiche, divenire feticci tesaurizzanti da possedere.
Tra Basquiat e Banksy ci sono radici
socioculturali differenti.
Il primo contestava l'emarginazione
sociale delle classi deboli con graffi elementari, spesso duri,
violenti, descrittivi e giocosi.
Il secondo, dal nome evocativo
composto dai suffissi: bank e sy che sfociano in “Banksy” e diventa
lo pseudonimo di un gioco lessicale creativo di fine semantica.
Perciò è lecito porsi qualche domanda in merito: stando al gioco in
questione, il fantomatico pittore di strada è pro o contro le banke?
Forse una prima risposta la possiamo
leggere nella bancarella allestita a New York dove, per una sola
giornata, ha messo in vendita come una qualsiasi stampa o calco su
tela alcuni suoi spray per pochi dollari.
Che si sia voluto burlare del valore
economico che i mercanti dell'arte battono sui suoi pezzi rubati
dalla strada nei punti rivisitati dal suo ironico spray?
Banksy a 60 dollari per strada a Ny
Bank sy... mettiamola così:
i mass media sono più interessati al
lato economico e allo scoop, in una parola: al rumore della notizia.
Cosicché l'ultimo scherzo del pittore di strada ha avuto la sua
risonanza mediatica in tutto il mondo o quasi, se si tolgono di mezzo
le popolazioni che hanno ben altri problemi per le mani da risolvere.
“L'ultima trovata dell'artista Banksy
in trasferta a New York: una bancarella con le sue opere originali
vendute come se fossero riproduzioni, al prezzo di 60 dollari l'una.
In realtà sono originali e di bigliettoni ne valgono molti ma molti
di più. La bancarella è comparsa sabato in una strada di New York e
ha venduto solo sei dipinti per un totale di 420 dollari. Fortunato
chi se le è portate a casa” (nota del corriere.it)
sabato 19 ottobre 2013
Roma, bombe carta al ministero dell'economia
Roma. Assaltato il ministero dell'economia.
Bombe carta e altri oggetti esplosivi
contro il portone del ministero per far capire l'indignazione e la
rabbia dei cittadini contro l'austerità.
A fronteggiare il corte dei
manifestanti una settantina di uomini delle forze dell'ordine.
La situazione è esplosiva, non per le
bombe carta, per la rabbia accumulata dalle tante decisioni
unilaterali presi dai vari governi che si sono succeduti anche in
maniera anomala.
Uomini e donne, padri di famiglia e
giovani portati allo stremo dalla continua incessante politica
d'austerità imposta da un sistema balordo che tenta di contenere il
debito pubblico cancellando lo stato sociale e le conquiste civili.
Italia, come in Grecia?
Speriamo di no! Speriamo che si riesca
a trovare la giusta misura nel dissentire civilmente e gestire
intelligentemente l'austerità. Anche se attualmente Roma sembra
sotto assedio.
mercoledì 16 ottobre 2013
Letta, POLITICA E CUCINA, manca la stabilità
ROTOLONE DI MOZZARELLA ALL'ITALIANA
Per stabilizzare e smorzare la fame di equità
Visto il punto in cui siamo la risposta è scontata.
Inutile, quindi, prestare il fianco e parlare dei recenti acronimo usciti dal cappello del governo Letta.
di fatto è un modo diverso di prenderlo là dove non sbatte il sole.
D questo modo di fare possiamo solo prendere spunto e concentrarci su una buona e gustosa ricetta che dedichiamo
FOTO RICETTA DEL ROTOLONE DI MOZZARELLA ALL'ITALIANA:
INGREDIENTI:
sfoglia di mozzarella (possibilmente non inquinata dai pascoli sopra i cumuli tossici sparsi lungo lo stivale)
wurstel tagliati a strisce (ma attenti, ricordiamo l'introduzione sulla qualità dei prodotti)
cetrioli, idem come sopra
mais (idem, e siccome sono in scatola, controllare bene la provenienza)
lattuga (idem)
tanta maionese fatta in casa, possibilmente! E BUONA DEGUSTAZIONE!
PS: notare i cetrioli affettati sottili con lo sbucciapatate. :-) (si digeriscono meglio!)
sabato 12 ottobre 2013
Picasa Web Album, maneggiare con cura
Cari amici ho combinato un bel casino!
sto lavorando per me |
Sì, però la colpa non è tutta mia,
della mi sbadataggine. È che ho un mouse turbo che basta sfiorarlo
per farlo partire!!!
E' bastato che sfiorassi il tasto
sinistro mentre guardavo l'album web picasa di Kairos che ho
combinato o' 'nguacchio: HO
CANCELLATO TUTTE LE FOTOGRAFIE CARICATE sul blog e di conseguenza
sull'album web DAL 2009 AD OGGI! Ergo, tutti i post a sua firma sono
orfani di immagini!
STO ANCORA A LAVORA' PER RECUPERARE
QUALCOSA. ABBIATE PAZIENZA...
nel frattempo ho inserito nel blog il
gadget + di google così vi ho tutti vicini. Grazie per la
pazienza che avete e benvenuti. Vi aspetto copiosi nelle cerchie che
più vi piacciono (sennò lo caccio! ;-) )
... in compenso la lezione mi è
servita: MAI GIOCARE CON WEBPICASA
comunque, sto lavorando x
ripristinare quanto più possibile fino a quando la pazienza mi
aiuta.
giovedì 10 ottobre 2013
Manovrina da 1,6 mld, gli ultimi sono i primi a pagare
Anche lo Stato italiano, se pur una Repubblica fondata
sul lavoro e che sostiene essere del Popolo la Sovranità,
deve fare i conti con le regole dei mercati finanziari mondiali.
(E se la tutela dello stato sociale dipende dai giochi dei banchieri, diventa normale che siano i deboli a pagare errori altrui. è più semplice rastrellare dai depositi e dagli immobili censiti piuttosto che fare restituire premi e stipendi d'oro ai dirigenti che non hanno saputo governare gli eventi).
Partendo da questo presupposto si capisce meglio la manovra politica degli ultimi anni tutta tesa a salvar banche e banchieri.
Anche l'ultima manovra mette in una posizione centrale l'azione della Cassa depositi e prestiti. Ma vediamo nel dettaglio di che si tratta:
Tagli alle spese di ministeri ed enti locali per 1,1 miliardi e vendita alla Cassa depositi e prestiti di immobili pubblici con un valore pari a 500 milioni.
Sono queste le coperture che il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, ha indicato presentando la manovra per ridurre il rapporto deficit/Pil del 2013 al 3% dal 3,1% tendenziale.
"La copertura di 500 milioni viene dalla vendita di immobili che sono di proprietà del Demanio e che saranno venduti a Cdp o a un suo veicolo", ha detto l'ex direttore generale della Banca d'Italia illustrando il decreto legge approvato oggi dal Consiglio dei ministri.
Dalla nuova tornata di tagli "semi-lineari" saranno esclusi "sanità, istruzione, ricerca e sviluppo".
E non è cosa da poco conto!, ma vediamo nel dettaglio cos'è la cassa depositi e prestiti, anche se rimane qualche perplessità il passaggio: “saranno venduti a Cdp o a un suo veicolo”. .
Ecco, è questo “suo veicolo” che lascia un po' perplessi.
(E se la tutela dello stato sociale dipende dai giochi dei banchieri, diventa normale che siano i deboli a pagare errori altrui. è più semplice rastrellare dai depositi e dagli immobili censiti piuttosto che fare restituire premi e stipendi d'oro ai dirigenti che non hanno saputo governare gli eventi).
Partendo da questo presupposto si capisce meglio la manovra politica degli ultimi anni tutta tesa a salvar banche e banchieri.
Anche l'ultima manovra mette in una posizione centrale l'azione della Cassa depositi e prestiti. Ma vediamo nel dettaglio di che si tratta:
Tagli alle spese di ministeri ed enti locali per 1,1 miliardi e vendita alla Cassa depositi e prestiti di immobili pubblici con un valore pari a 500 milioni.
Sono queste le coperture che il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, ha indicato presentando la manovra per ridurre il rapporto deficit/Pil del 2013 al 3% dal 3,1% tendenziale.
"La copertura di 500 milioni viene dalla vendita di immobili che sono di proprietà del Demanio e che saranno venduti a Cdp o a un suo veicolo", ha detto l'ex direttore generale della Banca d'Italia illustrando il decreto legge approvato oggi dal Consiglio dei ministri.
Dalla nuova tornata di tagli "semi-lineari" saranno esclusi "sanità, istruzione, ricerca e sviluppo".
E non è cosa da poco conto!, ma vediamo nel dettaglio cos'è la cassa depositi e prestiti, anche se rimane qualche perplessità il passaggio: “saranno venduti a Cdp o a un suo veicolo”. .
Ecco, è questo “suo veicolo” che lascia un po' perplessi.
mercoledì 9 ottobre 2013
Ignavi o masochisti?
Obama sotto ricatto e mondo assediato delle lobby economiche
Dopo lo spread impariamo un'altra parola, sempre in inglese, “shoutdown”, che in italiano significa "chiusura” e non prelude a niente di buono!
È sempre una questione di alta finanza
di un mondo lontanissimo alla maggioranza degli uomini e delle donne
che muoiono per fame e stenti. Una realtà che guarda solo ed
esclusivamente ai propri interessi. Lo abbiamo capito a nostre spese.
In Italia per colpa di una politica
economicocentrica falsamente europeista dettata dalla Germania,
imposta dalla troica ma dalle radici lontane, ricordate la bolla
economica esplosa negli USA? Ecco, i mali maggiori vengono sempre da
fuori ma alimentati anche dalla cupidigia nostrana!
In America lo shutdown è ormai
al settimo giorno e c'è tempo fino al 17 ottobre per aumentare il
tetto del debito ed evitare il default, che - avverte Mohamed
El-Erian, l'amministratore delegato di Pimco, il maggiore fondo di
investimento al mondo - avrebbe un impatto più imprevedibile di
quello avuto dal collasso di Lehman Brothers. Il debito in
circolazione degli Stati Uniti è pari a 12.000 miliardi di dollari,
una cifra superiore ai 517 miliardi di dollari di Lehman. La Fed è
il maggior creditore singolo, con in tasca 2.270 miliardi di dollari.
La Cina è il maggior creditore estero con 1.128 miliardi di dollari.
E proprio Pechino, insieme a Tokyo, chiede una soluzione dell'impasse
che minaccia di destabilizzare i mercati finanziari globali. Ai
timori della Cina e del Giappone, Obama risponde: «Gli Stati Uniti
hanno sempre pagato i loro conti e continueranno a farlo».
martedì 8 ottobre 2013
Giornalisti, ne inventano una più del diavolo
L'argomentazione, così articolata, non
fa una grinza! Secondo gl'ideatori di questa nuova piattaforma si
deve puntare sui delatori piuttosto che su una adeguata educazione
civica dei cittadini per estirpare il male sociale che attanaglia
l'Italia.
Questo mi sembra di aver capito, a
parte tutte le belle parole che girano attorno al lancio della
piattaforma in questione.
A gestire il tutto è il sito dell’IRPI, dove i giornalisti che amano definirsi “investigativi” sulla scia di Assange, utilizzando il sistema di navigazione Tor, che sta per “tecnologia all’avanguardia per quanto riguarda la protezione digitale dell’anonimato”, software libero GlobaLeaks, creato dal Centro Studi Hermes per la trasparenza e i diritti umani in rete, IrpiLeaks permette a chiunque di svelare informazioni in tutta sicurezza alla squadra di giornalisti investigativi dell’Investigative Reporting Project Italy (IRPI), primo centro di giornalismo d’inchiesta transnazionale in Italia.
Secondo loro “In alcuni casi solo i ‘leaks’ di persone coraggiose possono rivelare comportamenti scorretti di politici o uomini di potere o tentativi di insabbiare informazioni importanti per la cittadinanza”. (ripeto, come se non si sapessero)
Stando alle teorie create per sorreggere questo abominio, proprio nel momento in cui Papa Francesco esorta alla quiete e alla preghiera, visti i danni provocati dai pettegolezzi, qualcuno, s'inventa i “whistleblowers,” in italiano le “vedette civiche”, a supporto dei giornalisti che agiscono come “cani da guardia’ della democrazia”.
Dimenticando, forse, che in una democrazia come la nostra, è vero, alle volte corrotta e ad alto rischio di infiltrazione mafiosa e con le testimonianze di pentiti pilotati, vedi il caso Tortora, sono più indicate le risorse per favorire la cultura e la crescita civica delle coscienze.
Ma poi, a dirla tutta, perché i cittadini, "le vedette civiche" dovrebbero denunciare gli illeciti ai giornalisti invece che alla Magistratura?
si gode più sui social network che tra le lenzuola
Se chi fa di tutto per rendersi
simpatico e interessante per raccattare a man bassa like sapesse che
l'eccesso di “mi piace” ricevuti sui social network rende
svogliati tra le lenzuola, come reagirebbe?
Pare che, secondo uno studio, (ma i
ricercatori non hanno qualcosa di più interessante da studiare?) un
uso massiccio di tecnologia e di Internet, sottopone l’individuo a
un forte stress e lo allontana da due nuclei fondamentali della
propria esistenza: la sessualità e l’amore, perché la sua libido
è gratificata dai tantissimi “mi piace” più che dallo stress
dei bottoni.
Lo studio condotto dalla Net dipendenza
Onlus, una società che si occupa di dipendenza da computer, web e
cellulari, su centinaia di manager delle telecomunicazioni ha reso
pubbliche le indagini fatte sui dirigenti che hanno confessato di non
avere tempo per curare il rapporto di coppia.
Anche secondo uno studio Usa emerge che
il 16 % degli uomini soffre di totale assenza di stimoli sessuali nei
confronti della partner a causa del troppo tempo passato a postare e
twittare.
Il tempo passato sui social network o a stretto contatto con le nuove tecnologie danneggia anche le fantasie sessuali di coppia portando crisi all’interno della relazione.
Come la mettiamo?
sabato 5 ottobre 2013
Papa Francesco, un faro nel buio della ragione
Da alcune sere non va in onda la
trasmissione trash dei paccari, quella in cui i giocatori selezionati
per la puntata chiamano i numeri del pacco da aprire sperando di
portarsi a casa il contenuto del pacco più pingue che a volte, se si
è abbastanza fortunati, col raddoppio, la vincita sale a un milione di euro.
Con l'esattezza non va in onda dal
giorno della tragedia nel mare davanti Lampedusa.
Il Papa davanti all'ennesima
tragedia della povertà ha parlato di VERGOGNA e ieri durante la
visita nei luoghi che Francesco, il Poverello di Assisi si
spogliò di ogni avere terreno e lo mise a disposizione dei
bisognosi, ha rincarato la dose: per la prima volta, finalmente, un
Papa parla al mondo secondo il Vangelo.
Esorta a rifuggire la mondanità, la
ricerca del potere economico, l'essere presenti laddove si alimentano
i bagordi, le feste pagate coi sacrifici umani. E, prima ancora, nei
giorni passati puntò il dito contro i signori della guerra, i
venditori di armi.
Finalmente un uomo di chiesa che parla
indistintamente a tutti e denuncia le storture volute dall'uomo per
magnificare la sua materia e espanderne l'ingordigia, l'avidità
lussuriosa dispensatrice di morte.
Dopo le sue denunce, alcuni politici
nostrani che si dichiaravano cattolici e militanti della fede (CL)
noti alle cronache per i motivi resi noti dalle varie inchieste
sembra stiano rivedendo i loro pensieri. Questi signori, almeno nella
forma lessicale, sembrano più attenti, volutamente in sintonia con
il pensiero di Papa Bergoglio.
Adesso è il momento di imporre alla troica e all'Europa tutta il valore della SOLIDARIETÀ.
Evitare esodi biblici dovuti a fame, carestie e guerre. Non con leggi
coercitive quali la Bossi-Fini che sono l'emanazione dei poteri
tracotanti. Ma attraverso interventi diretti nei territori di
appartenenza atti a prevenire i devastanti effetti tristemente noti
della globalizzazione.
giovedì 3 ottobre 2013
Fuori dalle Istituzioni Lega Nord, razzisti e delinquenti indegni
salme di migranti sulla spiaggia di Scicli |
Eritrei o tunisini, gente proveniente
dai paesi in perenne lotta. Popoli sfruttati dalle lobby e per questo
motivo in fuga dalla morte certa per fame, maltrattamenti o guerre,
tentano l'ultima carta per sopravvivere. S'imbarcano, stivati peggio
degli animali da macello, verso il Paese a loro più vicino in
termini di distanza fisica. La loro speranza si chiama Italia,
Germania, Francia, Europa!
Loro, i profughi, non sono al corrente
della cattiveria dei politici nostrani, quelli, per intenderci, che
hanno elaborato e messo in pratica la Bossi-Fini.
Non sono a conoscenza della malvagità
che anima i covi della lega nord. E, forse, passato il tempo dei
respingimenti plateali in mare, credono di poter approdare sulle
coste amiche. E poi basta una scintilla, un buco nello scafo
sovraccarico per mandare in fumo i loro sogni di libertà.
Non è più tempo di ascoltare chi
assedia la Repubblica Italia. Non è più ammissibile lasciare che i
ladroni governino il Paese.
È un insulto alla vita, alla storia e
al buon senso consentire alla gentaglia che siede indegnamente in
Parlamento di lanciare accuse alla Presidente della Camera Laura
Boldrini, al Ministro Cécile Kyenge e di conseguenza a tutti i cittadini che
la pensano diversamente da loro.
Inutile citare i regolamenti della
Camera o la Carta Costituzionale. Per loro, servirebbe uno specchio.
Uno specchio grande quanto la loro miseria morale e politica posto in uno stanzino piccolo, costretti a stare in piedi per
osservare la loro tracotanza sfumare attimo dopo attimo, accompagnati
solo dalla certezza che nessuno andrà ad aprire quella porta.
Video, dalla pellicola super 8 al digitale
Anche se consentivano riprese a colori, le cineprese
super 8 degli anni settanta, difettavano, oggi diremmo, di
applicazioni basilari come l'audio o il controllo automatico delle
immagini e altre impostazioni video di serie in dotazione persino nei
menù dei moderni telefonini.
La mia prima cinepresa è stata una
Bencini comet 22. una super 8, con la quale, se non si usavano
le dovute attenzioni persino nella durata delle batterie, il rischio
di perdere tempo pellicola e ricordi era un dato garantito. Lusso da
evitare volentieri, visto i costi che aveva una pellicola di 15 metri
con sviluppo incluso ma dalla durata miserevole.
Costi a parte, prima di iniziare a filmare per documentare
un viaggio o un evento familiare era necessario munirsi di almeno
quattro pellicole da assemblare dopo la registrazione e lo sviluppo.
Il cinema neorealista, più che
la corrente impressionista, fu maestro per chi, come me,
appassionato cineasta in erba, a quei tempi, si cimentava a catturare l'attimo
fuggente. Ciononostante, gli errori, alcuni errori, inevitabilmente furono commessi e ne feci tesoro.
Si dice, in gergo dialettale, che la pratica rompe la
grammatica. Io ritengo che il fare sorretto dalla teoria spalanca
orizzonti imprevedibili e, nella comunicazione per immagini, lo
studio associato alle arti applicate permette di raggiungere
risultati inimmaginabili.
Oggi la tecnologia si è evoluta ed è
entrata nelle case di tutti.
Adesso basta schiacciare un pulsante
per registrare videoclip, imprigionare eventi o spaziare nella videoarte.
Il risultato finale dipende dalla
sensibilità e dalla cultura di chi sta dietro l'obiettivo.
martedì 1 ottobre 2013
Sono qui perché in quota Renzi
Il rottamatore da rottamare.
Quella di ieri, è stata una
trasmissione da far nascondere dalla vergogna tutti quelli che
siedono nei posti di comando della Repubblica Italiana; dai Ministri
ai tecnici.
Sono in quota Renzi! Dice uno
messo lì a gestire la cosa pubblica, che tra parentesi non è stato
eletto ma cooptato in quel posto perché seguace di Matteo Renzi.
E mentre il reporter di Milena Gabanelli gli rifà la domanda
e rigira il coltello nella piaga, lui, visibilmente imbarazzato,
tenta di alleggerire i mali che la spartizione politica procura ai
cittadini.
Milena Gabanelli e il suo staff,
ancora una volta hanno fatto le pulci al malcostume della politica
nostrana. Hanno fatto capire a chi ancora non l'avesse capito come
stanno davvero le cose.
Altro che alti ideali. Gente che si
mette al servizio del popolo per spirito di sacrificio.
L'unico sacrificio per questa gente è
servire ciecamente gli interessi di bottega. La loro bottega e di chi
li ha messi lì.
Basterebbe poco, per risollevare le
sorti dell'Italia. Altro che commissariamento europeo. Va be' che
certi giornalai non sanno neanche che l'Italia, in quanto Stato
Sovrano, non può essere commissariata da nessuno se non da se
stessa, cioè dal Popolo che va a votare e invece si lascia
condizionare la vita passivamente e lascia che si attuino le
macellerie sociali più assurde.
Ci lasciamo condizionare la vita dalle
prerogative che l'alta finanza, le lobby e gli industriali, in una
parola, il capitale, mette sulla bilancia dei profitti, che, come
si sa, pende sempre da una sola ed unica parte: la loro.
E le nomine uscite dal lavoro di report
lo confermano.
Viceministri senza deleghe che non possono dimettersi poverini perché il meccanismo si è inceppato dallo stallo politico delle larghe intese.
Poi, c'è un volto noto che ha firmato per togliere una tassa sui natanti per far decollare, dice lui, la cantieristica.
Salvo poi sentire i diportisti intervistati dire che chi spende 4,500mila euro per una barca di 20, 30metri che gli costa di gestione solo cinquemila euro l'anno per tenerla in porto dei 200 o 300€ risparmiati dall'accordo di governo non gliene frega nulla.
D'altronde che vuoi che ne esca da
Sottosegretari messi lì per non fare nulla. Senza competenze che hanno l'ingenuità(?) d'ammetterlo, grazie alla spartizione del vecchio ma sempre attuale manuale Cencelli.
Che dire? È una storia squallida! In altri Paesi si sarebbero dimessi in blocco. e, davanti a fati così circostanziati sarebbero arrossiti dalla vergogna. Ma qui da noi, in Italia, neanche i semafori arrossiscono più: sono stati sostituiti con le rotatorie apposta.
Puru i pulici hannu a tussa!
BUONSENSO E LEGGI.
Si deve dare atto al sindaco Abramo che, nonostante le difficoltà nel conferire i rifiuti urbani nelle
Superata la prima fase, quella dei
rifiuti che sommergevano cassonetti e strade, possiamo affermare
senza ombra di dubbi che la città è pulita!
Stamane, di buona ora, un nutrito
numero di netturbini ha preso d'assedio persino Corvo, un quartiere
abbandonato a sé stesso per quanto concerne il verde pubblico e
l'incuria delle strade.
Gli sterpi sovrastano marciapiedi e in
certi punti bucano anche l'asfalto.
Oggi, di buon mattino, meraviglia delle
meraviglie, un numero indefinito di uomini e mezzi hanno diserbato e
pulito marciapiedi e strade.
Ma deve venire qualcuno? Qualche pezzo
grosso a visitare qualcosa? Chiede una signora alla sua compagna di
footing.
Mah non so... ma chi vuoi che venga qui
e per vedere cosa!?
Il cane trotterella affianco alle due
podiste e poi va a depositare i bisogni corporali a bordo strada
nell'erba.
Signora! Signora! Grida uno dei
netturbini. Signora un po' di rispetto per chi lavora... ce l'avete
la paletta e la busta per gli escrementi del cane? C'è la legge che
lo prevede!
La signora lo guarda incredula e:
“Scusate, io ho tutto il rispetto per voi che lavorate. Ma ditemi:
è peggio che un cane faccia la cacca nell'erba dove non da fastidio
a nessuno e che col tempo si assorbe e diventa concime o lo scempio
urbano in cui siamo costretti?”. Che voi tagliate l'erba e non
togliete la terra e le radici che si sono formate nei cumuli tra la
strada e i marciapiedi tra due giorni saremo punto e accapo. Dove
siete stati tutti questi mesi?
Come dire: è più facile vedere il
capello negli altri che la trave nei nostri occhi!
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