venerdì 31 agosto 2012

1 settembre, vietate le lampade a incandescenza

Edison addio!
Dal primo settembre la cara vecchia lampadina a bulbo, quella a filamento che secondo alcuni è stata inventata da Edison e per altri no (di questo parleremo in un altro post), è bandita dal mercato. Il suo posto è occupato per legge dalle nuove lampade a risparmio energetico che, secondo stime governative, dovrebbero ridurre i consumi delle centrali elettriche e quindi abbassare il co2 e abbattere l'inquinamento ambientale.
Per il momento dal primo settembre prossimo scatta il divieto di vendita quelle di potenza compresa tra i 25 ed i 40 watt.

Alla venerabile età di 130 anni le vecchie lampadine a incandescenza sono costrette definitivamente ad andare in pensione e cedere il posto alle lampadine di nuova generazione a basso consumo, fluorescenti compatte, alogene e a LED, queste ultime sono un'insieme di diodi a emissione luminosa che garantiscono un risparmio energetico notevole e non riscaldano, con un’efficienza fino all’85% superiore di quelle tradizionali ed una riduzione notevole delle emissioni di CO2.
Secondo alcuni studi, in diecimila ore di consumo le lampadine a incandescenza producono qualcosa come 390 chilogrammi di CO2 equivalente contro i 78 delle lampadine a risparmio energetico. E trasformano in luce solo il 5, 10% dell'energia consumata; il resto è tutto calore.
Ma come sempre c'è il rovescio della medaglia e in questo caso si chiamano costi in più per le famiglie.
I costi delle lampadine a LED e fluorescenti sono notevolmente superiori e anche se la durata è, dicono, decisamente più lunga, in pratica non si può dire che sempre copre ampiamente la differenza di prezzo. La durata è stimata fino a 35 volte in più di quelle a incandescenza, ma probabilmente quelle che compro io non sono incluse nella statistica visto che si sono rotte prima del tempo stimato.
Una parola di riguardo, va spesa, invece, per le lampadine a led, comunque sempre costose ma col vantaggio di non riscaldare e irradiare molta luce a bassissimo consumo.
Tra le altre qualità, a differenza di quelle a basso consumo fluorescenti, le lampade a led non contengono mercurio.

Ma chi va a spiegare ai vecchietti che adesso dovranno spendere cinque sei volte in più per illuminare casa? Sempre ché abbiano i portalampada e i lampadari adeguati per accogliere le nuove lampadine a risparmio energetico.

mercoledì 29 agosto 2012

Sulcis, il governo dimostri rispetto per il lavoro

La solidarietà di Napolitano non basta.


Jglesias, Sulcis, chi mai avrebbe immaginato che a distanza di qualche anno questi luoghi sarebbero saltati di bocca in bocca a causa di chi sta in miniera?
Si sa la crisi ha toccato tutti ma laddove le opportunità di lavoro hanno solo ed esclusivamente un luogo, anche se duro come la miniera e nient'altro, se si toglie il turismo, allora si capisce il gesto drammatico di quel minatore che si è tagliato le vene e le parole dette più in là, davanti alla “santa barbara”, dove i minatori conservano gli esplosivi: “non fateci fare i pazzi, non vogliamo commettere sciocchezze irreparabili”.
La minaccia non è poi tanto velata visto che buona parte degli esplosivi, oltre 690kg, sono stati nascosti altrove per prevenire sorprese da parte delle forze dell'ordine.
È gente esasperata che non ha altro che la miniera per campare, mandare i figli a scuola, all'università che poi fanno immancabilmente ritorno nella miniera e prendere il posto dei padri e dei nonni.
E tra questi ci sono quattro donne con mansioni diverse, c'è l'ingegnere e l'analista affianco ai minatori che difendono un lavoro duro ma che dà da mangiare.
Lavorare in miniera significa non vedere la luce del sole; non sapere se fuori piove o se scoppia una guerra. Stare in miniera porta lontano dalle beghe dello spread ma poi è lo spread a ricordarsi dei lavoratori mettendoli fuori gioco per tutelare gli affari dei banchieri le loro scalate e i guadagni.
La vita non ha valore per i signori dello spread. I minatori sardi lo sanno bene. i minatori sono andati a dire la loro situazione e esporre la validità dei progetti a tutela dell'ambiente anche a Monte Citorio, ma niente è cambiato. Il governo, la politica non ha dato risposte credibili. e i lavoratori della Sulcis hanno scandito la loro rabbia battendo i caschi sulla piazza del Parlamento e i parlamentari si nascondevano, entravano e uscivano dalle porte secondarie, quelle che non imboccano mai perché là dietro i giornalisti non sono ammessi per questioni di sicurezza.
L'Italia sta piangendo lacrime di sangue. Gli italiani sono delusi e traditi dalla politica. Per questi e altri motivi i minatori non credono più a niente. Oggi uno di loro si è tagliato le vene, ha fatto autolesionismo e domani? Cosa potrà accadere?
Altro che Strasburgo, Vaticano e diritto alla vita! Non sono questi i temi caldi del momento che premono agli italiani. Qua non si tratta d'inseminazione artificiale, di embrioni e etica. Qua si tratta di vite compiute, usurate a spalare alluminio e carbone, sotterrare ceneri e misurare gas a quattrocento metri sotto terra per dare dignità a chi non la merita. Magari agli stessi che hanno provocato la vergogna della Diaz di Torino e tentato d'insabbiare i misfatti, gli ordini di pestaggio punitivo e esemplare. Forse, anche per questi fatti regressi, i minatori si sono premuniti nascondendo in un punto indefinito un certo quantitativo di esplosivo.

tra le Pussy riot e chi lavora in miniera scelgo...

aore12
Ormai fa notizia solo l'azione estrema. L'azione che, pur facendo parte della vita, se fatta in contesti estremi diventa “provocazione” destabilizzante che colpisce le coscienze e la morale comune.

Alcuni, come documentano le cronache degli ultimi giorni, usano il corpo per fare l'amore, anzi sesso davanti ai giornalisti; altri, spinti dalla disperazione, si chiudono nelle celle di carceri dismessi o occupano le miniere per salvaguardare il lavoro e la propria dignità.
Ma, dicevamo, la notizia corre solo se è estrema.

Quindi assistiamo impotenti a sedicenti gruppi punk che, stando ai critici non sono un granché come band e si votano alla politica e chiedono alla Madonna di cacciare Putin in tutte le salse.

La salsa migliore, per loro, è stata l'ultima, in ordine di tempo. Quella che li ha visti impegnate in una manifestazione nella Cattedrale di Mosca, con condanna per teppismo motivato da odio religioso. Parlo delle pussy riot che dopo l'orgia contro Medvev e l'ultima trovata pubblicitaria vedono salire l'interesse effimero dei media e quindi iniziano gli affari e diventare un marchio. Come ha annunciato Mark Feigin, avvocato delle tre musiciste in carcere. Il legale ha precisato che l'iter di registrazione del marchio è stato avviato lo scorso aprile per evitare l'uso del nome del gruppo in varie azioni e progetti. Le componenti della band si aspettano di ricevere i documenti di registrazione nei prossimi mesi. Per ora, a Mosca circolano solo magliette ispirate al movimento anti Putin ma viste le performance tutte le strade sono aperte.

lunedì 27 agosto 2012

Calabria, per Corsera sinonimo di negatività ambientale

La prima reazione, e non credo solo mia, all'articolo apparso oggi sul Corriere della Sera a firma Ernesto Galli Della Loggia sui “mali della Calabria” vissuti in prima persona dal giornalista, è stata d'insofferenza, seguita da una naturale considerazione, tipo: “ma dove è andato a soggiornare? In qualche bidonville del terzo mondo?”, nel punto in cui dice che “i centri urbani, di un'essenzialità scabra in mirabile consonanza con l'ambiente, sebbene qua e là impreziositi da autentici gioielli storico-artistici, sono oggi stravolti da una crescita cancerosa: chiusi entro mura di lamiere d'auto, per metà non finiti, luridi di polvere, di rifiuti abbandonati, di un arredo urbano in disfacimento.”
Per evitare campanilismi, ho lasciato passare l'intera giornata prima di rispondere alle lagnanze del noto giornalista. E mentre il tempo scorre ricordo di aver visto anch'io nell'entroterra i paesi fantasma dalle periferie, forse prive di un piano regolatore, con le case incomplete e le strade sterrate. Paesi che si popolano solo d'estate per la festa del Santo Patrono, occasione calendarizzata dagli emigrati per far ritorno alle origini e spendere i pochi risparmi col compare muratore per alzare un muro, completare l'impianto idrico o elettrico nella casa in perenne costruzione dove passare i giorni della vecchiaia.
Ovvio che la vista di un nordico come E. Galli della Loggia è disturbata da uno scenario simile!

Calabria, il carattere di una regione

Svegliarsi ogni mattina con uno scenario simile davanti agli occhi non ha prezzo!


Ogni scarrafone è bello a mamma sojia.
Il bimbo è sempre bello agli occhi della madre. Quindi, perché stupirsi se i calabresi difendono coi denti la propria terra?
Una terra bellissima!
Descritta da Omero, Cassiodoro, Douglas e dai contemporanei che la visitano e rimangono incantati difronte a tanta bellezza.
Va beh, c'è qualche depuratore che non funzione; la raccolta differenziata inesistente e tantissimi soldi che girano attorno all'affare ecosistema. Quisquilie che navigano nel mare della politica al sud come al nord da sempre.
Se a questi problemi sommiamo i giochi sporchi di certi affaristi, l'affaire si trasforma in gestione disinvolta da imputare a ecomafie e affini. Ingredienti buoni per scoop giornalistici e antagonisti politici che fino all'altro ieri hanno governato e mantenuto gli stessi standard qualitativi ambientali perché preoccupati di assegnare incarichi a commissari incompetenti o comunque obbedienti alle direttive di chi tira le fila.
Il caso ilva o italsider, come si preferisce denominare o ricordare, ha inquinato per anni Taranto e ucciso lavoratori e cittadini che hanno vissuto sotto la cappa delle ciminiere dei grandi impianti siderurgici mal bonificati per via dell'enorme spesa che avrebbero dovuto affrontare i proprietari dell'azienda, è significativo.

In Calabria non ci sono grandi industrie da proteggere che consentono di trincerarsi dietro il metodo machiavellico del fine che giustifica i mezzi, cioè, il mantenimento del lavoro a scapito dell'ambiente (ma anche questa è una scusa), forse c'è qualche piccolo predatore che gioca a fare l'ammiraglio nel mare nostrum e questo non è ammissibile.

sabato 25 agosto 2012

Calabria, promoter ancora sul piede di guerra

courtesy m. iannino
Ancora una volta si additano i responsabili regionali dei settori che hanno firmato la graduatoria del bando pubblicato dall'assessorato alla cultura guidato da MarioCaligiuri.
A loro si imputa l'assenza, nei rispettivi curricula, di adeguati studi formali nel campo della musica e degli eventi in essere.
Non c'è che dire! Ottima osservazione da parte di chi contesta la graduatoria e dei giornalai che appoggiano gli “imprenditori dello spettacolo” rimasti, momentaneamente, fuori.

Ma quando mai si è visto che un cultore dell'arte, sempreché vogliamo inserire sotto questa etichetta i vari modi d'espressione quali la musica, la fotografia, la pittura, il cinema etc etc etc, debba per forza possedere un titolo specifico?
La cronaca, ma prima ancora la storia, insegna che i più grandi artisti, quelli che hanno cambiato il mondo sono delle “teste calde fuori dal comune”; persone sopra le righe che riescono a vedere mondi, universi, galassie ignote ai comuni mortali che si beano del “pezzo di carta (alla trota?)”.
E poi, chi vieta, eventualmente ai dirigenti regionali in questione di avvalersi di persone esperte quali sono i ragazzi di oggi?
Ma per certa gente quando è guerra è guerra! E allora giù merda per tutti. Si va a spulciare se la nonna aveva i baffi o il nonno fumava il sigaro.
No! non è questo il modo più consono per fare cultura! sempreché di cultura possiamo parlare con chi denigra e disdegna il lavoro altrui.
Se, al contrario, questi signori, hanno ravvisato errori che li penalizzano realmente, allora, è opportuno che li denuncino apertamente seguendo i percorsi abituali evitando rumori mediatici inutili, e ricordando anche i momenti in cui loro stessi sono stati “graziati” da eventuali sviste dei “non addetti ai lavori”.

giovedì 23 agosto 2012

Sky, abbonarsi è facile disdire no

Fare l'abbonamento sky è facile, disdirlo è difficile! In barba ai diritti del consumatore.

Seguendo le modalità, come da contratto, compilo la lettera di disdetta dell'abbonamento SKY e la spedisco con raccomandata con ricevuta di ritorno.
A questo punto, logica vuole che sky risponda con le stesse modalità e mi faccia sapere, come da me evidenziato nella lettera di disdetta, eventuali costi rimanenti e dove consegnare il decoder con relativa scheda e telecomando. Niente di quanto razionalmente io mi aspetti accade!
sono subissato da telefonate per conto di sky che tentano di farmi desistere con proposte di “offerte convenienti” per i primi sei mesi e da alcune lettere che non fanno altro che esasperare l'attesa dello scioglimento di un abbonamento che non intendo mantenere. Le missive hanno il sapore della dissuasione per sfiancamento con l'aggiunta vessatoria visto che ormai sono trascorsi quasi due mesi dalla mia missiva.
L'ultima comunicazione di sky, giunta per posta basic dopo quasi due mesi dalla mia R.A.R suona così:

Gentile signor ….. in riferimento alla sua richiesta di disdetta del suo abbonamento sky, abbiamo la necessità di fornirle importanti informazioni amministrative relative alle modalità e ai tempi di chiusura del servizio, di restituzione dei materiali e gli eventuali costi di uscita.
La invitiamo pertanto a telefonare entro il 31.8.2012 al numero verde 800 922 336, gratuito e attivo tutti i giorni dalle ore 8,30 alle 22,30. firmato servizio clienti sky.

Ora, voglio chiedere a questi scienziati della dissuasione sottile:
cosa vi ho chiesto nella raccomandata con ricevuta di ritorno? E perché dovrei telefonarvi, forse non sono stato chiaro?
NON VOGLIO PIÙ' ESSERE ABBONATO SKY! Qualora mi tornasse la voglia mi farò vivo io!
Cordiali saluti.

una serata con gli amici a Soverato

Aveva ragione Berlusconi: i ristoranti sono pieni! (scappa da dire).
A vista, l'ampia area cosparsa di tavoli e disseminata di anfore, ha il tutto esaurito.
La musica soft stile anni sessanta non disturba l'ambiente e neanche il vicinato anche se privo di pareti. È una struttura in legno adagiata sulla sabbia del lungomare di Soverato, frequentata da turisti e gente del posto, compostamente.
Io entro per la prima volta in compagnia di amici che, appassionati di balli latinoamericani, una delle tante offerte della nutrita programmazione del locale, lo frequentano metodicamente e in virtù della familiarità mi suggeriscono alcune specialità.
Lascio fare a loro:
antipasti vari, patatine e... calzone della casa.
La serata è fresca. Il buio della notte forma un muro nero oltre le otto fila di ombrelloni bianchi e blu. La schiuma biancha della risacca s'intravede appena e al di qua, tra la terrazza del ristorante e l'area balneare attrezzata, alcuni ragazzi passeggiano sulla spiaggia. Mano nella mano, con le scarpe che penzolano dalla mano libera, si godono gli ultimi giorni di agosto prima di tornare agli impegni abituali.

Gli stuzzichini sono invitanti, oltre che abbondanti. Le patatine fritte, poi, sono un classico della goduria gastronomica che accomuna grandi e piccini.
Una bimbetta di neanche due anni li mangia di gusto mentre gioca diligentemente con il tablet del padre. Le sue manine vanno dal piatto con le patatine al display. Il ditino paffuto sfiora le icone, preme, sfiora, allarga le immagini e gioca col suo giochino preferito. È uno spasso! Qualche tavolo più in là, una comitiva brinda a qualcuno o qualcosa e sullo sfondo le luci delle giostre attraggono genitori nonni e bambini.

Nel frattempo gli antipasti sono svaniti. Arriva il piatto forte. Sembra la plancia di una nave avvolta nel prosciutto sotto una pioggia di scaglie di parmigiano che naviga in un mare di rucola mozzarella e pomodorini. Piatto unico da mangiare a puntate. Ed è quello che ho fatto!
Dopo alcuni bocconi, pur gradendo immensamente la sapiente ricetta, lo stomaco ha detto basta. Alt ad ulteriori immissioni nocive. Che fare? lasciare finire una simile leccornia nella spazzatura o... ho scelto la seconda opzione.

martedì 21 agosto 2012

Pussy riot, sesso, impegno sociale e politica

Certo, se i partigiani avessero pensato di scopare piuttosto che sparare e tendere imboscate ai nemici della patria, di sicuro, sarebbe stata tutta un'altra storia per la resistenza e per l'umanità!
Che so, tipo, fate l'amore e non la guerra, slogan urlatissimo negli anni della rivoluzione studentesca ma mai messo in atto così platealmente come hanno fatto le pussy riot in Russia.
Un gruppo di ragazzi rivoluzionari sui generis che per contestare il nemico politico vanno a scopare nei luoghi pubblici, inscenano flash mob e performance sempre a base di sano sesso (sano perché pare che le coppie siano fisse). Finalmente, dopo l'ultima performance fatta in una chiesa (che ha offeso la coscienza dei fedeli e li vede in tribunale per vilipendio alla nazione) la popolarità cresce in maniera esponenziale specie per la leader del gruppo: Nadia Tolokonnikova. A lei hanno proposto di posare per la copertina di Playboy Ucraina e in poche settimane i suoi amici su Facebook sono schizzati a 5.000.
mentre il video della sua dichiarazione di difesa definito «una classico nell'antologia della dissidenza» perchè cita Pitagora, Solženicyn e Dostoevskij ha fatto il giro del mondo.

Capelli a caschetto, sorriso dolce, Nadezhda Tolokonnikova, giovane mamma di 22 anni, considerata dall'accusa la «mente diabolica» delle 3 Pussy Riot, che fanno parte del gruppo punk femminista, tra cui la stessa Nadia, hanno buscato due anni al processo di Mosca per «teppismo e incitamento all'odio religioso».
In questa storia i giornali ci sono andati a nozze. E non solo quelli patinati del gossip. Anche quelli politici, seriosi hanno seguito le pussy. La più gettonata? Nadia! Giovane bella, dolce mamma di una bambina che rischia di perdere perché i servizi sociali potrebbero affidarla ad altri a causa della condanna a due anni di carcere dopo l'ultima bravata.

Le sue foto, quelle più rappresentative del processo che ha spaccato l'opinione pubblica russa e portato a schierarsi anche il jet set internazionale, fanno il giro del mondo. La più significativa? quella dell'otto agosto che immortala Nadia con il pugno alzato, manette e t-shirt blu con scritto «No Pasaran», in poche ore invade siti web, social network e, ovviamente, giornali.
Con il giovane marito Piotr Verzilov, Nadia ha una storia di attivismo politico, iniziato nelle piazze con le manifestazioni per la parità dei diritti dei gay e nel collettivo artistico pietrobughese Voina (Guerra).

I due, come ricorda il Guardian, si erano conquistati i riflettori già nel 2008: alla vigilia dell'elezione del presidente Dmitri Medvedev, hanno partecipato a un'orgia pubblica al museo di Biologia Timiryazev di Mosca, in una performance chiamata 'Scopa per il successore - l'orsacchiotto!' giocando sul cognome del presidente che deriva dalla parola russa medved (orso). Lei, incinta e prossima al parto, non aveva esitato a fare sesso con il suo compagno davanti a fotografi e telecamere.

ma se non avessero fatto queste performance s chi se li sarebbe cagati? va be che passata la curiosità iniziale tutto torna come prima se non peggio, ma, dobbiamo dargliene atto, loro ci hanno provato.

domenica 19 agosto 2012

uccisi dalla teoria dei profitti

Un'altra vita si è spenta. Dopo otto giorni di agonia, Angelo, 54 anni e nessuna prospettiva davanti, se si esclude qualche sporadica chiamata a progetto, Angelo, l'operaio disoccupato che si è dato fuoco davanti a Monte Citorio è morto.

E se in Italia c'è chi si lascia prendere dal panico e si da fuoco per contestare la negazione della dignità sociale dei cittadini rimasti vittime della speculazione dei mercanti di carne umana, in sud Africa gli operai che rivendicano salari migliori cadono decimati dalla pioggia di fuoco erogata copiosamente dalla polizia asservita al potere economico della società inglese proprietaria delle miniere che agita lo spauracchio dei licenziamenti.

Sal Nisticò e Claude Colasaz, omaggio alla vita


Sal Nisticò occupa uno spazio marginale nella copertina del cd dedicato a Benedetta, una bimba bellissima con gli occhi di cielo spalancati alla vita da poco e ad una donna che ha fatto della sua lunga e intensa vita una fucina dedicata incessantemente agli studi scientifici: Rita Levi Montalcini.

12 love songs eseguite al pianoforte da due musicisti che, per la loro struttura culturale correlata alla vita vissuta quindi allo studio e alla pratica necessari per la buona conduzione, potremmo definire “in crescendo”, emozionano e predispongono al dialogo.
L'alfa e l'omega, il giorno e la notte ma anche l'alba di un nuovo giorno, rappresentata metaforicamente dalla neonata Benedetta che avrà la vita appianata dagli studi, dall'esperienza di quanti l'hanno preceduta e, nello specifico, da una mente eccelsa che ha raggiunto la venerabile età di 103 anni è in sintesi il messaggio visivo e musicale del volume 2 eseguito a quattro mani dal giovanissimo Sal Nisticò e dal maestro Claude Colasaz.

venerdì 17 agosto 2012

contestato dai promoter il bando eventi della Calabria

Si accontenta qualcuno e inevitabilmente si scontenta qualcun altro!
Questo accade quando ci sono in ballo soldi pubblici da spendere per movimentare attività sociali definiti culturali o assimilati. Ed è quanto successo nell'ultimo bando a firma di Mario Caligiuri, assessore alla cultura della regione Calabria, ad opera di tre noti “imprenditori” del campo dello spettacolo.
Di certo non intendo prendere le difese di Caligiuri ma qualche domanda sorge spontanea, come direbbe qualche altro personaggio dello spettacolo,
  1. a) per quale motivo questi tre personaggi se la prendono così tanto? (per i soldi o per la bocciatura che ha messo in crisi d'identità l'amor proprio e la supremazia delle rispettive aziende?)
  2. b) visto che si tratta di fondi regionali mirati allo sviluppo “culturale” della regione che c'è di male se vanno a sostenere qualche giovane “associazione” in crescita?
  3. D'altronde i vecchi promoter non possono certo lamentarsi visti i sodalizi regressi ottenuti che hanno concesso loro di arrivare fin dove sono arrivati. Va beh, qualcuno dirà, la Calabria è quella che è e se si toglie l'opportunità di concorrere a bandi simili... E la sana competizione dove la mettiamo? Non è più gratificante controbattere con professionalità e confrontarsi attraverso programmazioni impeccabili e non asserviti?

giovedì 16 agosto 2012

Ambiente, volano di ricchezza per la Calabria

Cozzare contro la realtà fa male!
Specie se a pagare i conti è una regione abituata a farlo, che si porta dietro un bagaglio pesante di buoni propositi e tantissimi soldi pubblici spesi male nonostante i proclami dei dirigenti locali e nazionali.
Soldi pubblici per le infrastrutture viarie erogati a fiume ma con le strade che sembrano bersagli di guerra; soldi per mantenere efficiente il demanio, quindi foreste, spiagge, acque e aria arrivati in Calabria a cascata nella ex cassa per il Mezzogiorno anche per sollevare la “questione meridionale”, lo scippo storico del nord nei confronti del sud.

Eppure, nessuno di questi “progetti sociali”, stando all'evidenza, è stato attuato. Sia ben chiaro la colpa, se proprio dobbiamo cercare un colpevole, è prima di tutto nostra, dei calabresi! Perché non abbiamo saputo interagire con i tecnici e politici impegnati nelle imprese di “restauro” in regione; anzi abbiamo delegato con indolenza; abbiamo abdicato per un tozzo di pane e dato la possibilità agli scaltri di gozzovigliare.

Risultato?
Anche se non c'era bisogno di Goletta verde o analisi particolarmente mirate visti gli stronzi che galleggiano nel mare della Calabria, l'amara realtà è puntualmente segnata nel rapporto che Legambiente ha diramato in questi giorni:

Centoventi punti inquinati, uno ogni 62 km di costa: sul podio del mare meno pulito salgono, nell'ordine, Calabria, Liguria e Campania mentre le acque più incontaminate sono quelle di Sardegna e Toscana.

Questa la fotografia del laboratorio mobile della Goletta Verde di Legambiente di quest'estate che ha condotto 205 analisi microbiologiche scoprendo ben 100 prelievi fortemente inquinati, con concentrazioni di batteri di origine fecale pari ad almeno il doppio dei limiti di legge.

L'86% dei campioni "positivi" sono stati prelevati alle foci di fiumi, torrenti e canali, ma anche nei pressi di scarichi di depuratori mal funzionanti. E anche quest'anno, come nel 2011 nella top del mare meno pulito ecco la Calabria con 19 punti (uno ogni 38 km di costa) su un totale di 24 campioni prelevati.

Al terzo posto la Campania con 14 prelievi fuori norma su 20 (uno ogni 34 km di costa): la regione campana quest'anno cede il secondo posto alla Liguria che guadagna in negativo ben 3 posizioni rispetto allo scorso anno, con 15 punti inquinati su un totale di 18 e una media di un campione inquinato ogni 23 km di litorale. Il Lazio conferma la quarta posizione dello scorso anno con 13 punti inquinati su 15, uno ogni 28 km di costa.

Meglio Sardegna e Toscana, seguite dall'Emilia Romagna: l'isola con un solo punto critico ogni 433 km di costa precede la Toscana, che ne conta uno ogni 200 km, e l'Emilia Romagna, dove i biologi di Goletta Verde hanno registrato solo un valore fuori norma in tutta la costa.

Insomma, la mancata o inadeguata depurazione dei reflui fognari sta diventando un serio e preoccupante problema ambientale e sanitario ma anche economico, vista la condanna dell'Italia da parte della Corte di giustizia europea e relativa multa milionaria arrivata a fine luglio perché 109 agglomerati urbani medio grandi, distribuiti in 8 regioni, non si sono ancora adeguati alla direttiva europea sul trattamento delle acque reflue.

Sicilia e Calabria ospitano il maggior numero di comuni fuori legge: 59 comuni siciliani (pari al 54% del totale dei comuni oggetto nella sentenza) e 18 calabresi (pari al 17% del totale). A seguire Campania (con 10 comuni) e Liguria (9).






lunedì 13 agosto 2012

l'orgia del potere, i privilegi della politica

La guerra tra le parti continua senza esclusioni di colpi.
Tiri mancini, mezze verità, fango e ogni altra notizia che smuove la curiosità dei lettori è servita sui giornali dai lacchè travestiti da moralisti o morigeratori di un sistema talmente famelico destinato ad autoestinguersi per troppa fame.

Questa volta la polemica del solito giornale del centrodestra riguarda i costi della scorta incaricata di garantire la sicurezza di fini durante le sue vacanze a Orbetello.

Secondo il quotidiano, sarebbero state prenotate nove stanze per tutta la stagione estiva (due mesi e mezzo) per il prezzo record di 80mila euro. Fini si difende sostenendo di non avere niente a che fare con la gestione della sua scorta che, sottolinea, ricade unicamente sul Viminale.

Non c'è alcun dubbio, 80.000€ è una bella cifra! (che non sto a sindacare anche perchè non si conoscono i particolari, per esempio, può anche darsi che ad Orbetello sia un prezzo equo rispetto al mercato locale). Comunque, visto che siamo in clima di risparmi e stringimenti di cinghia nella spesa pubblica e, cosa ancor più dolorosa, in famiglia e nel privato, come mai i media non “impongono” riflessioni e “marcano stretti”, tanto per usare un vecchio termine calcistico, “a uomo”, quanti sono in politica per annullare lo scandalo dei rimborsi elettorali?

Secondo l'ultima relazione della Corte dei Conti ben 46 formazioni politiche hanno presentato il consuntivo per accedere al finanziamento oltre i 45 previsti e 51 partiti inadempienti.
Non solo. In sede di controllo dei consuntivi, il collegio della Corte dei Conti, ha rilevato diverse "fattispecie di omessa o insufficiente trasmissione della documentazione relativa alle erogazioni da parte di persone giuridiche, formulando richieste istruttorie di acquisizione di quanto richiesto dalla normativa". Ovvero non si sa da dove i partiti prendano i soldi, che vanno ad aggiungersi ai rimborsi elettorali. In un caso, nonostante il lungo arco temporale trascorso dalla presentazione dei consuntivi, la formazione politica non era in grado di produrre quanto richiesto.

sabato 11 agosto 2012

25 lire per una favola

Semplici e poeticamente patetici. Questa la definizione più appropriata per rappresentare l'atmosfera degli anni sessanta e settanta quando si iniziavano a vedere dappertutto le prime copie dei fotoromanzi. All'inizio fu il bianco e nero a narrare gli amori ingenui conditi con un pizzico di maliziosa morbosità consentita dalla censura del tempo.
Gli “attori” sembravano statuine posizionate in atteggiamenti plastici inverosimili, impensabili nella realtà.
E i testi? Elementari, sintetici, efficaci!
Era la realtà virtuale dei primi anni settanta venduta per poche lire nelle edicole.
Non c'era luogo frequentato da donne, ma anche dai maschietti, esente di almeno una copia fotoromanzosa. Quasi in tutte le case come dal parrucchiere, dal dentista e persino dal meccanico si poteva trovare una copia di “Grand Hotel, Sogno” e sfogliare un amore a fumetti.
Anche i cantanti non disdegnavano il racconto per immagini e trasbordavano volentieri dal mondo della musica in quello del racconto fotografico. Per loro era una mossa astuta di marketing. Regalavano storie d'amore ai fans e promuovevano l'ultima canzone.

giovedì 9 agosto 2012

personaggi degli anni 70 sotto l'ombrellone

confidenze attorno al fantastico mondo degli anni 70.

Il caldo ammoscia. Neanche la reazione di un tuffo improvviso ritempra dalla calura e dall'apatia di questa estate micidiale. Troppe incertezze all'orizzonte...

Ehi ragà c'è Franco Califano alla rotonda io ci vado sapete l'ho conosciuto... era un corpo stupendo un … sapete ho lavorato con lui nei foto romanzi. Ma voi non li conoscete, non sapete neanche che sono i fotoromanzi. No io li conosco. Nina ma i baci com'erano? Ah ahah ahhhh bella lei va subito al sodo. No ma sai io ero piccola e quando mi dicevano ci baciamo come nei fotoromanzi noi ci davamo un bacio allo stampo. Ah ah ah... dipende da chi e con chi facevi lo scatto. C'era un fotografo che ci diceva fatemi du ova al tegamino...
ho conosciuto anche Franco Gasparri: un uomo dalla bellezza perfetta! Sembrava una donna tanto era bello. E poi c'era anche un frocio che andava tanto di moda, un francese... no, no ricordo il suo nome. Ma con Franco era diverso. Lui ha avuto un giro di donne e soldi da fare invidia a mezzo mondo. Quando andava in giro per i locali di Roma aveva un codazzo dietro che non lo abbandonava mai. Franco ha visto girare un sacco di grana e ne ha spesa tantissima. Era uno generoso che aiutava gli amici senza farsi tanti scrupoli. Poi c'è stato l'arresto, il declino. E come sempre gli amici sono scomparsi! E po c'è stato Fiorello che l'ha rimesso in pista. Ricordate la sua gag “me magno l'abbacchio ale 6 no ale cinque dela matina”. Si ma quella sua partecipazione a quel reality... russava, era ingrassato, vecchio, cadeva dal letto mentre dormiva... una pena veramente.
E pensare che una notte, mentre giravamo un fotoromanzo, mi sono messa una camicia da notte che ho comprato per l'occasione, ho bussato alla sua porta con una scusa. Lui mi disse: avanti, è aperta. Entrai e lui era steso sul letto con quel suo fisico da paura. Fumava. Gli ho chiesto un parere sulla camicia da notte e lui mi parlò tutta la notte di Cristina. Che rabbia! E tu perchè non gli sei saltata addosso? Avevo appena 18 anni. Ero ancora molto giovane e inesperta... Ma stasera vado alla rotonda. Lo voglio salutare. Chissà se si ricorda ancora di me...

i Vasco rock Show ospiti a Palermiti, Catanzaro

Agosto è il mese che gli emigranti hanno eletto a "tempo del ritorno".
Ritorno nella propria terra. Ritorno agli affetti. Ritorno alla socialità delle radici. Ritorno temporaneo nell'isola che c'è. L'isola che diede i natali, forgiò caratteri e trasmise tradizioni.
Palermiti è una di queste isole!, immersa nel verde dei castagni, a ridosso di dolci declivi, osserva vallate di ulivi. La terra rossiccia anticipa l'entrata alle porte del paese con le sue tre croci poste ai margini della strada per ricordare tre militi uccisi da una bomba nell'ultima guerra.
L'ingresso è sobrio; ali di case costruite con le fatiche emozionali e corporee insite nell'evento sociale dell'emigrazione accompagnano i visitatori fino nella piccola ma accogliente piazza che, per la sua forma, i palermitesi chiamano “cona”, ed è nella conca che da sempre s'impianta il palco per le rappresentazioni musicali dell'agosto palermitese.
Giusto, quindi che Agosto sia interamente dedicato all'emigrante e che a lui, a loro, in senso lato anche a chi è nato altrove ma che ha nel sangue il profumo della ginestra e dei castagni, si presti attenzione.
Il programma dell'agosto palermitese è nutrito e tende, com'è nella cultura contadina, a intervallare usanze territoriali sacri e profani. Processioni ai santuari della Madonna della Luce, concerti, giochi e mostre.
Oggi, 9 agosto, è la volta della band rock catanzarese:
 i VascoRockShow si esibiranno alle 22,00 in piazza Marconi proponendo le più belle canzoni del rocher di Zocca, Vasco Rossi. Gli appassionati conoscono già la band, gruppo composto da sei elementi dediti al rock di Vasco rossi e alla sua arte.


A questa sera, quindi, tutti in piazza “Cona” per stare insieme e divertirci con le più belle canzoni di Vasco eseguite impeccabilmente dalla voce di Massimilano Iannino (il Vasco del gruppo) e dai suoi inseparabili amici, maestri e padroni eccellenti dei singoli strumenti: Gianluca Rossiello, Raffaele Posca, Christian Muccari, Francesco Merante, Andrea Guastella.

mercoledì 8 agosto 2012

tagli e tasse nella manovra di agosto tranne che per la politica

Hai saputo? Il governo ha aumentato le tasse universitarie e non solo!
Con il decreto approvato ieri molte sono le sorprese che ci troveremo davanti al rientro dalle ferie.
Certo, come si può intuire non è bello ricevere una telefonata simile mentre stai sonnecchiando in riva al mare e per non pensare alla spending review e ai tagli che il Governo ha appena varato.
Le novità principali del decreto spending review riguardano l'aumento dell'Irpef nelle Regioni in deficit nella sanità, le tasse per gli universitari fuoricorso o con reddito basso, le nuove regole sulle prescrizioni di farmaci generici, il tetto agli stipendi dei manager delle società non quotate partecipate dallo stato.
Per adesso slitta l'aumento dell'IVA. D'altronde con sto chiaro di luna che tira nelle famiglie sarebbe stato da stolti temerari pensare di aumentare ulteriormente balzelli collaterali che incitano a spendere con meticolosa oculatezza. Anche perché la legnata, le famiglie se la trovano ben grossa specie laddove ci sono esodati, numeri a parte, altri 55.000 esodati, privi sia di lavoro che di pensione, potranno accedere a quest istituto con le vecchie regole.
Mentre le amministrazioni centrali dovranno ridurre dall'anno in corso le spese per acquisti di beni e servizi.

Tra i tagli, gli uffici giudiziari sul territorio dovranno "risparmiare" 30 milioni e non più per 35 milioni, ma sempre tagli sono e, se vogliamo dare senso a magistrati impegnati contro il malaffare che ritengono efficace lo strumento delle intercettazioni ambientali utili, anche se in un Paese veramente Civile si dovrebbe essere oltre, siccome non lo siamo, vale la pena spendere per prevenire piuttosto che curare mali endemici peggiori.
Nelle pubbliche amministrazioni desta preoccupazione non tanto la riduzione del 20% dei dirigenti pubblici, -10% del personale non dirigente, ma il buono pasto che non deve superare i 7 euro. Forse a senatori e deputati sfugge che chi lavora nella P.A. Non ha la mensa come al Senato e anche un euro tolto dal buono pasto fa la differenza!

lunedì 6 agosto 2012

Catanzaro perde altra ricchezza

Lo scippo ai danni della città continua.

ospedale civile vecchio, via acri, catanzaro
Il primo grande imbroglio lo mise in atto il buon Mastella Clemente quando era Ministro, se non ricordo male, nel governo Prodi... o Berlusconi? Certa gente a furia di cambiare casacca ingarbuglia i ricordi. Ma anche chi la cambia e rimane a destra o sinistra non scherza! Tant'è che la spoliazione continua ai danni del capoluogo calabrese per andare, questa volta a arricchire la città di Reggio Calabria. Va beh, che male c'è, almeno questa volta rimane in regione.
Sì, è vero, rimane in regione ma perchè spostare il reparto di cardiochirurgiavascolare, che funzionava benissimo e con ottimi risultati per la salute pubblica, dall'ospedale civile Pugliese-Ciaccio in Catanzaro a Reggio Calabria?
Qualcuno ha detto che a Catanzaro c'è il Sant'Anna Hospital che fa le stesse operazioni ma ha sottaciuto che è una struttura privata.

Quindi, riepilogando, da Catanzaro sono scomparsi: la scuola di Magistratura, programmata e poi dirottata con un colpo di mano dal peone di turno; qualche reparto d'eccellenza come la cardiochirurgia vascolare; le sedi universitarie e quanto prima anche l'Accademia di Belle Arti; il Distretto Militare e l'esercito che alloggiava nella caserma “Pepe”; l'ospedale militare; di teatri e cinema non parliamone affatto; i negozi sono ormai un lontano ricordo; le aziende che davano lavoro a cittadini e ricchezza alla città come l'Azienda dei telefoni di stato, la sip poi telecom e le aziende satelliti operanti nella telefonia pubblica, il cosiddetto indotto. E le banche? Adesso è il turno delle banche! Costrette a ridimensionare gli organici facendo uso della mobilità e accompagnare i dipendenti di una certa età alla pensione (nuovi esodati)...

insomma dove si vuole arrivare?

la casa sul mare

Stalettì, Pietragrande, scogliera
In effetti la signora in prima fila ha un'aria triste. E anche se qualche ruga segnala il suo dolore, il suo portamento elegante avvalora la possibilità di un passato da modella. Non è loquace sulla spiaggia le altre pare conoscano il suo passato.

Certo deve avere sofferto molto per la scomparsa improvvisa del marito. Una scomparsa misteriosa, secondo la versione del “gazzettino della spiaggia”: hanno ritrovato solo le ciabatte e il costume. Nient'altro! Di lui non si è saputo più niente. Si sa solo che è uscito con la barca e dopo il nulla!
Era un benestante, molto ricco e lei una modella ma dopo sposata si è dedicata all'alta moda per volontà del marito che possedeva una catena di negozi ben avviati nelle località più in.
Lei, dopo la scomparsa del suo uomo, si è fatta costruire una casa fronte mare... pare che passi giornate intere a scrutare l'orizzonte.

La casa se l'è fatta costruire davvero ma il resto è meno “romantico”. Me lo ha confidato lei durante un dialogo informale. In uno di quei discorsi estivi che nascono così, per caso, tra vicini d'ombrellone. Qualcosina rimane nell'impianto fabulatorio delle pettegole ma il resto è pura fantasia che la “solita amica ben informata” ha condito e servito alle vicine d'ombrellone per impegnare il tempo e non pensare alla calura estiva.

Sai, Margot, Marco è morto dopo soli tre giorni. Un tumore fulminante se l'è portato via dalla vita lasciando tutti sbigottiti.
Le sue parole sono ferme ma cariche di dolore mentre mi racconta della sua solitudine:
Una vita piena di vuoti impegni in parte riempita da un frugoletto biondo che ha gli stessi occhi e il nome del nonno.

domenica 5 agosto 2012

Vacanza in Calabria sul mar Jonio

UNA GIORNATA AL MARE, IN CALABRIA.
ph courtesy m. iannino, dalle colline di Cassiodoro, Squillace

Meraviglioso! Non c'è mattina che mi svegli e non abbia davanti agli occhi queste esplosioni rosate di albe incredibili! Beh l'alba è l'alba! Dirà qualcuno. Sì ma qua l'alba ha colori e sfumature completamente diverse rispetto alle altre parti. Descriverle equivarrebbe a sminuirne la bellezza della visione... oh ma sono le sei del mattino! Le cinque col vecchio orario! E chi avrebbe mai pensato di svegliarsi accarezzati dolcemente dai primi raggi del sole? Io no di certo! Eppure qui lascio appositamente la persiana alzata. Mi alzo. Preparo un buon caffè e lo sorseggio nel patio fronte mare. Davanti a me una distesa verde precede l'azzurro del mare. Il sole inizia a cambiare tonalità. I riflessi rosati vibrano tra cielo e mare che rimbalzano nello specchio d'acqua e si trasformano repentinamente come fossero battiti d'ali di milioni di farfalle tropicali: rosso fuoco fucsia gialli, oro e infine nell'argento abbagliante del nuovo giorno.

Ore 7 e 25. doccia. Ore 8 e trenta: spiaggia.
Sono mattiniera, ma non è stato sempre così. La colpa è dello spettacolo, che, da quando l'ho visto la prima volta, non riesco più a perdere. Conseguenza? Sto a sonnecchiare sul lettino sotto l'ombrellone...

ore 9,30. la spiaggi inizia ad animarsi. Il brusio dei bagnanti arriva dapprima ovattato e indefinito e man mano che si installa nel cervello, dopo il fastidio iniziale, diventa linguaggio compiuto. Le parole prendono corpo, anche quelle sciocche di chi confida di essersi rasata completamente la topa perché così si sente più sexy.

È sempre la solita scemetta che tiene i conti a chiunque persino alle suore se ce ne fossero! non voglio darle confidenza, per questo faccio finta di sonnecchiare. Non mi va di rovinare quanto ho ancora negli occhi e nella mente. Chissà, forse più tardi, quando il sole renderà insopportabile i suoi abbracci, forse, le darò confidenza in acqua...

sabato 4 agosto 2012

contro astenia, colesterolo, diarrea: fichi di Calabria

Primizie di stagione: i fichi.
aore12


Molte cose nel tempo hanno acquisito valori e collocazioni differenti rispetto a qualche decennio addietro. I fichi sono una di queste cose. E lo sa bene chi ha subito la fame del dopoguerra, quando ancora si lavorava la terra con la sola forza delle braccia. Quando per sfamarsi si mangiavano patate, fichi secchi e ben che andava marmellata di fichi, pesche, more selvatiche e ogni altro frutto della natura che la massaia riusciva a convertire. E quelle che non riusciva a convertire li manteneva tali e quali nel solaio/dispensa per i tempi di magra o per arricchire la tavole nei giorni di festa.

aore12Il fico dottato è un eccellente frutto che ben si presta all'essiccazione e alla conserva di marmellata. La succulenta qualità della sua polpa carnosa fa sì che la sua coltura sia apprezzata in Calabria. E poi, c'è un fichetto piccolo, violaceo, molto dolce che in Calabria chiamiamo “troiano” che cresce spontaneo e non necessita d'innesti o cure speciali. Gli alberi di fico sono in genere piante spartane che resistono alla siccità e a volte compaiono su vecchi muri o pietre. Altra pianta tipicamente mediterranea è il fico d'india. Pure lui svetta spavaldo sui pendii scoscesi affacciati sul mare e, guarda caso, i frutti più polposi si trovano nei posti più impervi. Ma, attenzione! Che non vi tragga in inganno il nome!
I fichi, dottato e troiano, sono morbidi e l'albero ha tronco e rami lignei dotati di larghe foglie palmate.

I fichi d'india, invece, sono piante grasse dall'aspetto carnoso protette da spine e le foglie hanno un aspetto simile alle racchette da ping pong che in dialetto locale chiamiamo “palette” producono frutti grandi quanto un pugno anch'essi corredati da numerose spine, più sottili rispetto a quelle cosparse sulla pianta ma sempre pericolose. Col tempo, l'uomo è riuscito ha produrre, mediante pazienti innesti, una qualità di fichi d'india senza spine e con pochi semi.

altro suggerimento per i golosi, sappiate che: i fichi, mangiati al mattino o a digiuno, sono lassativi, mentre i fichi d'india, all'opposto, "tappano". quindi attenzione agli stitici e ai diarroici. mangiate con parsimonia! e nutritevi intelligentemente perché tra le altre qualità i fichi sono un ottimo rimedio contro l'astenia mentre i fichi d'india combattono il colesterolo cattivo.

ogni riferimento è puramente casuale

mar jonio, golfo di Squillace, copanello
Sarà l'aria di vacanza, i pochi centimetri di stoffa che ricoprono appena le parti intime, l'assenza di regole, appunto, come vestire in giacca e cravatta o tailleur per andare a lavorare che trasformano alcuni luoghi in salottini intimi adatti alle confidenze e la spiaggia è uno di questi.

Si parla, sotto il sole, per ammazzare la noia o la fatica accumulate insieme al freddo. In estate è come se adattassimo un antidoto, una terapia di gruppo per esorcizzare quanto di cupo ci ha vestito fin ora. Sotto l'ombrellone, non devi guardarti le spalle, al massimo può arrivare qualche schizzo provocato dai ragazzi che giocano sulla riva o un pugno di sabbia alzato dal vento o da qualche bagnante maldestro. Ma per il resto non ci sono grandi problemi o strategie da controbattere.

Sarà l'abbassamento o l'annullamento completo delle conflittualità giornaliere che ci rendono permeabili e propensi al dialogo anche con gli sconosciuti. È facile conoscere e confidare piccoli segreti che in città non diresti mai. Magari inventando storie e sognando ad occhi aperti... ed è proprio questo che spesso accade nelle confidenze sotto l'ombrellone.
Come spiegare altrimenti la conoscenza dei fatti privati di un'intera famiglia che abita, che so, a Roma e la si incontra solo nei mesi estivi da parte di una donna pugliese o napoletana?
Oh sia ben chiaro non ho niente contro le pugliesi o le napoletane, anzi sono donne simpaticissime, ma l'altro giorno, proprio una di loro raccontava sulla spiaggia come mai l'ombrellone numero 11 era abitato da altri. Pare, - raccontò la napoletana incalzata dalla pugliese- che la moglie abbia sorpreso lui con un'altra e l'ha lasciato. Si sono separati! Sì, perché non è la prima volta che lui inzuppa il pesce nelle teiere estranee. Anche i figli grandi, ricordate?, li ha avuti con un'altra!
… e quella, vedete quella (quella sarei io che faccio finta di sonnecchiare) quella...

(forse ve lo racconterò la prossima volta)

mercoledì 1 agosto 2012

cittadini attenti o ciarlieri amanti del gossip?

L'impoverimento economico, la miseri, la precarietà ci imbruttiscono.
Nello stato di povertà, la sfiducia avvelena il clima sociale ed è facile incriminare chi, secondo un proprio modello di vita condizionato da precarietà e fame o da semplice innata vena polemica, vede nel benessere altrui il male, anche dove non c'è.

Oggi nel web, un post ha raccolto le curiosità e l'indignazione dei navigatori che lo hanno letto. Anch'io, l'ho letto.

Il post in questione evidenzia la proposta 02-606/2012 e il relativo decreto della regione Calabria n°6649 del 14 maggio 2012 inerente le spese di rappresentanza e la liquidazione delle fatture per un ammontare totale di € 5.555,50.
Le fatture, intestate a organi di governo regionale, assessori, ufficio di gabinetto, presidente e vice, tutte provenienti da ristoranti, alberghi e bar, hanno suscitato facile sarcasmo e indignazione specie in chi deve saper inventare pranzo e cena con i pochi spiccioli disponibili.

Com'era prevedibile, d'altronde!

Ora, dando per scontato che un pochino di morigeratezza e di parsimonia non guastano mai, specie per rispetto a chi sta messo male, viene spontaneo chiedere: a chi servono questi rumori mediatici?
Non si vedono illeciti nelle spese approvate e liquidate nel decreto.
D'altronde, le istituzioni in questione, (non dimentichiamo che stiamo parlando degli organi di governo regionale) utilizzano un istituto contrattuale previsto dalla legge che si chiama “rimborso spese di rappresentanza effettuate dai componenti della giunta regionale, dal presidente e dagli uffici preposti alla cura degli incontri istituzionali”; istituto pubblicato, appunto, nel gazzettino degli atti e delle leggi regionali espletate dagli organismi politici in carica.

Il resto, ove si riscontrassero anomalie, è compito della magistratura. A noi il compito di suggerire saggezza e rispetto delle regole nell'espletare il servizio pubblico per antonomasia: la politica.
Certo, se vedessimo i dipendenti regionali o qualsiasi altro impiegato abbuffarsi al bar con i soldi nostri diventa nostro compito denunciarli ma per il resto le parole gratuite non servono. Anzi sono dannose per l'immagine dell'intera collettività.


Catanzaro, comune svende imbarcazione mai usata

Alle ore 9,00 del 10 agosto del 2012 scade un bando di gara indetto dal comune di Catanzaro. 
Una gara singolare, visto che tratta la vendita di un'imbarcazione nuova nuova. Usata pochissimo, anzi mai usata. È un usato garantito. Un affare per chi ha i soldi per aggiudicarsi il natante che il comune vuole dismettere: un sessa marine che Michele Traversa, l'ex sindaco che si è dimesso dopo neanche 7 mesi di mandato, aveva comprato per la polizia municipale. Nell'idea politica di Michele c'era la volontà di creare un reparto speciale nei vigili urbani per mantenere pulita e monitorare costantemente la coste catanzaresi ed ha munito gli angeli del mare di nuove divise che li distinguessero dagli altri corpi “speciali”.
Istituire “corpi paramilitari” sembra un pallino culturale di Michele Traversa, quella cultura che si porta dietro dagli anni giovanili della sua militanza nel partito di Almirante e Fini. È grazie a Traversa se oggi Catanzaro ha un corpo di polizia provinciale con tanto di parco macchine e “gendarmi”. È sempre grazie a lui se all'interno del parco della biodiversità c'è il MUSMI, il museo delle armi e delle divise storiche militari.
Ma questa volta, il caro Michele, forse, non ha fatto i conti col resto del mondo istituzionale. Forse non ha messo in preventivo l'esistenza ben qualificata della marina e del servizio guarda costiero inclusi nel baget del governo nazionale.

Pazienza. Lui si è visto togliere di mano un inutile giocattolo che è costato circa 20mila euro ai contribuenti calabresi dei quali, forse una decina rientreranno in cassa sempreché qualche facoltoso appassionato del mare deciderà di accaparrarsi il natante. E le divise? Quelle potranno trovare posto nel musmi, o no?!

agosto rock con la band Vascorshow

Agenda piena, quella dei Vasco Rock Show Tribute band.

La professionalità dei sei musicisti inizia ad essere gratificata e apprezzata anche da chi non fa parte della grande cerchia di amici. Sono in tanti a informarsi. Il telefono di Massimiliano, la voce del gruppo, ma anche quello di Raffaele, il batterista, Gianluca, “il maestro”, Christian, non smettono un attimo e quando sembra che diano respiro riecco la sinfonia delle appendici vocali sollecitare le attenzioni dei nostri amici.

Stare con loro è un piacere interrotto, quasi un coito interrotto (direbbe il Vasco nazionale) dai numerosi estimatori che chiedono notizie sulle modalità e sui tempi liberi, il services, la scaletta, le date e, perché no!, anche del meritatissimo compenso.
Appuntamenti e date, aggiornate di continuo, disegnano itinerari e tappe interessanti vuoi per le bellezze dei posti nonché per l'ospitalità dei calabresi che li vivono.

Alcune date di agosto:il 3 si esibiranno in Catanzaro lido; il 4 Montegiordano marina, cs; il 7 li vedremo a Gerace, rc; il 9 (ma questa è una notizia che ho rubato ascoltando una delle tante conversazioni telefoniche che sta per essere pianificata a momenti dai componenti del gruppo) li potremo seguire a Palermiti, cz; mentre il 13, sono nuovamente a Catanzaro lido nel Tonnina's village per la festa della birra; il 16 si esibiranno nell'anfiteatro comunale di Gasperina e il 31 agosto a Cosenza, lungo fiume in festival. Ma, come scrivono loro stessi sulla pagina web: LE DATE SONO IN CONTINUO AGGIORNAMENTO! Quindi, chi è interessato al tour della band può mantenersi aggiornato visitando la pagina di facebook dei vascorockshowtributeband.

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