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Visualizzazione dei post con l'etichetta C'era una volta in Calabria

Radici

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  di mario iannino  La casa sorge sul limitare della strada d’accesso al paese. Subito a destra. È rialzata rispetto al livello stradale, di quasi un metro. Tra quattro gradini immettono sul battuto in cemento che funge da corte.  L’anziana donna sta sull’uscio. Qualcuno le aveva anticipato la mia visita.

Orgoglio, Appartenenza: essenza

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 Calabresità.  Non è una nuova forma di malattia pandemica pericolosa.  La Calabresità!  È piuttosto una forma atavica d’appartenenza. Irrimediabilmente contagiosa. Necessaria e coinvolgente per i nativi. ed anche per quanti si trovano a fare e sperienze in questo magnifico lembo di terra, bellissimo, grandissimo e apprezzatissimo dono della natura.

Gasperina, case in vendita a 1€

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"Gasperina, Cz, panorama"  Un euro. Solo un euro! È la cifra simbolica chiesta dal comune di Gasperina per le abitazioni abbandonate, perlopiù fatiscenti e da mettere in sicurezza. Gasperina è un piccolo borgo arroccato sul golfo di Squillace, in provincia di Catanzaro.

Un amore d'altri tempi

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di mario iannino    C'era una volta. Così iniziano le favole. Oggi, però, voglio parlare di uno spaccato di vita reale, non romanzata, forse un po', quel tanto che basta per riandare con la mente indietro nel tempo.  Un'era non giurassica e neppure molto lontana, quando i valori, prima che sacramenti impartiti dagli officianti e dalle leggi, erano questioni morali cresciuti e alimentati con il latte materno. E le azioni, gravidi d'empatia forgiavano le menti di sentimenti sentiti quotidianamente. Esempi Granitici. Tenacemente vividi. Sentinelle che sapevano come squarciare le ragnatele intessute dal tarlo dubbioso e passare oltre. Camminare insieme, mano nella mano per alimentare la fiaccola e dissipare le ombre scaturite dalle inconsistenti gelosie patologiche che minano l'unione tra due persone e indiriźare i propri passi verso l'altare coerente dell'eterno: finché morte non separi, e anche oltre, rendendo l'unione un evento unico e indissolubile.  Ecc...

U gelatu

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 Propriu a l'iniziu da scinduta de'bbarrakki, praticamenta,  a lu barrakkuna, * duva mò fhiciaru a scinduteddha ppè i machini, na vota nc'eranu tri o quattru scaluni e ddàh si mintìa unu kku nu katu e nu panaru ku ficundiani e dintra. Avia i jiriti cu i caddhi tosti e i spini on nci facianu 'mbresca. Cu na manu ngguantava i fichiniani e nte l'atra avia u curteddhu. I tagghiava de' punti. Fhacia na spaccazza e na parta all'atra e u sphilava sanu sanu. 'Nci u porgìa a li perzuni: te mbuccatillu, è ducia!, provalu comu chissi on d'hai provatu mai. Tè mangia ca si on ti piacia u paghi u stesso. Mangiativi u gelatu ... decialiri, sulu decialiri ... Gelatiii, arrivaru i gialati decialiri una, veniti, mangiativi u gialatu… mangiati ca cu kissi 'on buddhati 

Per le vie di Catanzaro

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 Catanzaru e 'na vota. Le vie d'accesso nel capoluogo della Calabria sono, da sud, due: Catanzaro sala, vecchia sede, e ponte Morandi. Alla fine del ponte Morandi/Bisantis ci troviamo davanti ad un delta: se si opta di andare a destra si imbocca via Carlo V, “pratica” per i catanzaresi, che sfocia all’inizio  del rione “fhundacheddhu”, “a la porta marina", che prende il nome dell'antica porta di mare a guardia della città affacciata sul mare. Ai piedi "da scinduta e santu Roccu, dal nome dall'omonima chiesa che sta in cima, al lato di piazza Roma e alu fhjiancu da "trambia": la chiesa di San Rocco, appunto. Si continua a scendere verso "stratò".

Calabria. Bellezza da vivere

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  "Veduta del golfo di Squillace, nella provincia di Catanzaro, part. Scogliera di Cassiodoro" Di ritorno dai luoghi dell'infanzia... mi porto dentro la bellezza.

In Calabria nei giorni della merla

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"Courtesy M. Iannino, cult"  I giorni della merla. Secondo la leggenda, son detti così per via di una merla, appunto, che si prese gioco di gennaio, e pensando che il freddo intenso fosse ormai finito iniziò a lanciare una serie d’improperi a mo’ di filastrocca nei confronti del cattivo tempo, convinta di averla fatto franca. Ma gennaio andò da febbraio e si fece prestare dei giorni. E in questi giorni presi in prestito liberò il freddo e il gelo in maniera impressionante che uccisero la merla. Perciò i giorni più freddi dell’inverno sono detti della merla ma anche de’ mali vestuti cioè i pezzenti che a causa del freddo eccessivo rischiano di non superare la brutta stagione.

A scirubetta, antica ricetta calabrese

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  L’acqua solidificata è lancia d’argento lasciata dagli gnomi dopo avere fatto la guardia nella notte, artefatto della natura benigna; cono di cristallo appeso alla gronda. L’arcobaleno rassicura i bambini che, confortati dall’amore familiare in attesa osservano i colori sparsi sui muri: viola, indaco, blu, giallo arancione ... le energie positive nei bambini in attesa dell’alchimia casareccia, trattengono a malapena il tempo . La leccornia, il dolce tipico, lentamente prende forma nel tempo rarefatto della memoria.

Legami

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    Legami affettivi generazionali racchiusi nel palmo di una mano. Raccolto su sé stesso dalla fatica degli anni, il vecchio, con movenze lente, estrae dal taschino la cipolla attaccata alla inseparabile catenella fissata all’occhiello del panciotto. La tiene tra le mani ossute. La sfiora con le dita anchilosate dal tempo e con la mente vola. Socchiude gli occhi. Le palpebra lasciano scoperta una piccolissima fessura come a voler illuminare la strada dei ricordi. Fluttua. Non sente più il peso dell’età. 

in Calabria diciamo così

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  Detti popolari. Aforismi più comuni in dialetto calabrese:   Locuzioni popolari che indicano gli estremi del pensiero e delle azioni possibili in situazioni eccezionali quali l’appariscenza volgare di chi vuole ricoprire posti non adatti al proprio spessore culturale oppure, perché afflitto dalla sorte avversa, si lascia andare alle pratiche più bieche pur di risalire la china.    

Decollatura/Catanzaro 1961. Dolore in musica

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 "71 Fiumarella" è il nuovo brano scritto e composto da Valentina Sacco, cantautrice calabrese. È una canzone che nasce dal desiderio di raccontare una storia di dolore, speranza e memoria delle vittime, esattamente 71, di uno dei disastri ferroviari più drammatici della storia avvenuto il 23 dicembre 1961 sul viadotto in curva della Fiumarella, circa un'ora dopo la partenza dalla stazione di Soveria Mannelli . Il rimorchio deragliò dal binario e precipitò nel torrente sottostante dopo un volo di circa 47 metri.

Altri tempi

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  C'era una volta la lira. Nostalgia canaglia, cantava Al Bano nel 1986. La vita di ognuno è una somma di esperienze singolari e totalizzanti. Il sacco esperienziale si riempie nel tempo spiluccando qua e là tra i diversi ambiti sociali, quindi culturali in senso ampio e di nicchia personalissima in quanto a gusti musicali, artistici e di mercato.

Capodanno in Calabria

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 Nostalgia? No, qualcosa di più profondo "cucina tipica catanzarese: u morzeddhu" Come da tradizione “ a trippa pippija kjanu kjanu subba u fhocu ” rimane da prendere la pitta , cuocere qualche mazzetto di rape, insomma le solite cose che si fanno a fine anno nell'attesa del nuovo nelle case dei calabresi. Pitta per morzello catanzarese

I segni del sacro in Calabria

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  Faceva del bene e predicava il bene. Confidava nell'amore universale e nel perdono consapevole, comunque, del male che accompagna ogni epoca umana. Fece miracoli. Fece camminare gli infermi e aprì gli occhi ai ciechi ridonando loro il bene della vista. Interrogò i sacerdoti nel tempio e allontanò in malo modo i mercanti dai luoghi sacri perché insozzati dai loro loschi traffici. Secondo le scritture il suo proselitismo radunò discepoli e seguaci per essere poi tradito e messo in croce secondo gli usi e i costumi del tempo. Il pensiero di Cristo gettò le fondamenta per la rinascita di una nuova era: Quella "dell'uomo nuovo". Fu l'antesignano dei socialisti e di quanti fanno politica per spirito di servizio convinti che la missione sociale delle azioni nella gestione della cosa pubblica debba essere rivolta principalmente alle classi deboli. Ai bisognosi!

Infanzia ritrovata

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 “ Si dissuru li missi a Palermiti 'on 'sin'da'dinnu cchhji missi cantati”. La maestosità dei giochi pirotecnici illumina a giorno le case e i boschi di Palermiti chiudendo nello sfavillio colorato novene e canti lasciando così posto al preludio verso la normalità e aprendo i cuori ai commiati, rattristandoli. La festa della Madonna della Luce, celebrata nell'ultima domenica d'agosto in Palermiti raccoglie devoti di ogni dove e mette i sigilli a tutte le feste patronali del comprensorio catanzarese: Squillace, Vallefiorita, Montauro, Centrache, Girifalco, Borgia, Cortale ... Brognaturo, Chiaravalle, Soverato, Torre di Ruggiero, Serra S. Bruno, dal mare all'entroterra delle serre calabresi e silane ogni singolo paese ha reso omaggio religioso ai rispettivi protettori e la festa palermitese, essendo l'ultima, mette la parola fine a sagre civiche e festeggiamenti religiosi. È questo il vero significato dell'antico detto in epigrafe: "si dissaru l...

Catanzaro Sala, C'era una volta, la ferrovia

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  Ritorno dopo tantissimi anni ma non per prendere il treno che un tempo da Cz Sala mi portava a Napoli, per studiare in collegio dai Salesiani. Oggi sono qui, nonostante la colonnina segni 31°, non per nostalgia, quella è sorta dopo lentamente guardando il piazzale vuoto e la recinzione tutt'attorno alla stazione ferroviaria che un tempo brulicava di viaggiatori, il pullman cittadino sempre pieno in entrambi i sensi di marcia, qualche taxi e macchine da noleggio che offrivano i servigi ai viaggiatori dei paesi limitrofi. Pensando al degrado in cui versa quello che fino a qualche decennio addietro rappresentava il bene della città quasi dimentico il motivo per cui sono in mezzo alla piazza della stazione. Fermo la macchina, scendo e: Oltre i cancelli arrugginiti, sopra la pensilina tra i due binari, in cima al dirupo una scritta morsicchiata dal tempo stimola la mia curiosità.

Dai banchi di legno al girello

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 Dai racconti esperenziali dei nonni: C'erano i banchi di legno dal ripiano leggermente inclinato e col buco per il calamaio. Non usavamo la penna d'oca e neppure le usa e getta che sono state inventate molto temo dopo. La storiografia non ce l'aveva neppure il maestro. E noi scolari usavamo la matita oppure il pennino che intingevamo nel calamaio con l'inchiostro dentro.

Biglietto di sola andata

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  Ottomila euro. Tanto costa il biglietto di sola andata. La rotta è rodata dai mercanti di carne umana: dal porto di Smirne, tenendosi a ridosso della costa greca costeggiano territori ricchi di un passato culturalmente pulsante.

Calabria terra di brava gente

  Da qualche giorno la Calabria ritorna alla ribalta delle cronache. Fatti di malaffare e ipotesi d'infedeltà di funzionari pubblici che si sono lasciati “convincere” da faccendieri privi di scrupoli a scrivere e riscrivere un bando regionale per attingere e dirottare milioni di euro nelle tasche di privati, tour operator e, guarda un po', anche in quelle della 'ndrangheta che non disdegna mai.

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