Promessa mantenuta per tutti o solo per qualcuno?
Fedeltà. amicizia. rispetto. tenere fede alle promesse. sono concetti disconosciuti nel lessico corrente. C'è, quindi da osannare cchi ancora tiene alti questi sentimenti valoriali. In politica, poi, questi sono completamennte assenti. e quando sono tenuti in considerazione anche post mortem, beh è quasi un miracolo laico. è cio che sta accadendo nel centrodestra, si dice che la modifica inerente la seprarazione delle carriere in magistratura sia una promessa di Tajani a Berlusconi, tu che dici, è così oppure sono le solite scaramucce politiche di campo?
In un tempo in cui la parola data sembra avere il peso di una piuma, vedere che certi valori vengono evocati persino post mortem è quasi commovente. E nel caso della riforma sulla separazione delle carriere in magistratura, non si tratta solo di retorica da palcoscenico politico.
La promessa a Berlusconi? Non solo simbolica per
Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, che ha dichiarato apertamente che la riforma è “dedicata a Berlusconi”. Non è una frase buttata lì per compiacere i nostalgici: la separazione delle carriere è una battaglia storica di Forza Italia, risalente al 1994. Tajani ha parlato di “vittoria storica” e di “promessa mantenuta”, sottolineando che il centrodestra sta portando avanti un impegno preso con gli italiani e con il fondatore del partito.
vediamo cosa prevede la riforma:
- Separazione netta tra giudici e pubblici ministeri fin dall’inizio della carriera
- Due Consigli Superiori della Magistratura distinti
- Istituzione di un’Alta Corte disciplinare
Prossimo passo: il referendum perché
La Camera ha approvato la riforma, ma non con la maggioranza dei due terzi, quindi si andrà al referendum confermativo nella primavera del 2026.
Certo, in politica il confine tra convinzione e convenienza è sottile. Ma in questo caso, la coerenza storica di Forza Italia su questo tema e la dedica esplicita a Berlusconi sembrano andare oltre le solite schermaglie. È un gesto che, almeno in superficie, richiama quei valori evocati all'inizio: fedeltà, rispetto, memoria.
E tu, che leggi, pensi che questa riforma possa davvero cambiare qualcosa nel rapporto tra cittadini e giustizia, o è solo un tributo simbolico?
Governare non è un esercizio di fedeltà a una parte, ma un mandato ricevuto dall’intera Repubblica. Ogni atto politico, ogni riforma, ogni parola pronunciata in Parlamento dovrebbe rispondere a un principio di rappresentanza universale, non di appartenenza faziosa.
In nome del popolo italiano
Questa formula non è solo retorica: è il fondamento della legittimità democratica. Quando si dedica una riforma a una figura storica come Berlusconi, può essere un gesto simbolico, ma il contenuto deve parlare a tutti. La separazione delle carriere, ad esempio, non è solo una bandiera di Forza Italia: è un tema che riguarda l’equilibrio dei poteri, la fiducia nella giustizia, la tutela dei diritti di ogni cittadino.
evitare, quindi, il rischio della personalizzazione è un atto dovuto, perché:
Quando le riforme diventano tributi, c’è il pericolo che si smarrisca il senso istituzionale. La Repubblica non è un’arena di riconoscimenti personali, ma un organismo che vive di regole condivise. E se una promessa viene mantenuta, deve essere valutata non per chi l’ha ispirata, ma per cosa produce per il bene comune.
Cosa dovrebbe accadere, allora?
- Che il dibattito pubblico si concentri sui contenuti, non sulle dediche
- Che le opposizioni vengano coinvolte, non solo tollerate
- Che ogni cittadino, indipendentemente dal voto espresso, possa riconoscersi nelle scelte istituzionali
La riflessione va dritta al cuore della democrazia. E se oggi si parla di “promessa mantenuta”, il vero banco di prova sarà: è una promessa mantenuta per tutti, o solo per qualcuno?
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