Governo intransigente a Milano, permissivo a Roma
Il caso Leoncavallo e la doppiezza del governo meloni.
leoncavallo e casapound, c'è differenza d’azione da parte del governo meloni in merito allo stato di diritto?
Secondo molti osservatori, c'è una differenza significativa
nell'approccio del governo Meloni verso Leoncavallo e CasaPound, che solleva
interrogativi sul rispetto uniforme dello stato di diritto.
Lo sgombero del Leoncavallo “Il centro sociale Leoncavallo
di Milano”, attivo da oltre trent’anni come spazio autogestito per attività
culturali e sociali, è stato sgomberato il 21 agosto 2025. L’operazione è stata
decisa dal Viminale e anticipata rispetto alla data prevista, con il governo
che ha celebrato l’evento come una riaffermazione della legalità. Il ministro
dell’Interno Piantedosi ha parlato di “chiusura di una lunga stagione di
illegalità”, mentre il vicepremier Salvini ha enfatizzato il messaggio
politico: “La legge è uguale per tutti: afuera!”.
Il caso “CasaPound” è In netto contrasto, la sede di
CasaPound a Roma, occupata abusivamente dal 2003 in via Napoleone III, non ha
subito lo stesso trattamento. Nonostante le dichiarazioni di “tolleranza zero
verso le occupazioni abusive”, il governo non ha intrapreso azioni simili
contro CasaPound, un gruppo dichiaratamente neofascista.
Due pesi e due
misure? Questa disparità ha alimentato critiche da parte di associazioni,
giuristi e politici, che vedono nello sgombero del Leoncavallo un atto di
propaganda politica più che una misura coerente di legalità. L’avvocato Mirko
Mazzali ha definito l’operazione “anomala”, mentre l’europarlamentare Ilaria
Salis ha denunciato la mancanza di dialogo e la volontà di cancellare
cinquant’anni di storia dei movimenti.
La posizione ufficiale del governo: La premier Giorgia
Meloni ha ribadito che “in uno Stato di diritto non possono esistere zone
franche o aree sottratte alla legalità”, sottolineando che le occupazioni
abusive sono un danno per la sicurezza e per le comunità che rispettano le
regole.
In sintesi, mentre il governo afferma di agire nel nome
della legalità, la mancata azione contro CasaPound rispetto allo sgombero del
Leoncavallo solleva dubbi sulla coerenza e sull’imparzialità dell’applicazione
del diritto.
Il confronto tra Leoncavallo e CasaPound sul piano del danno
erariale è illuminante e rivela molto sulle dinamiche politico-istituzionali
italiane.
Leoncavallo (Milano)
Periodo di Occupazione: dal 1994 al 2025, in via Watteau.
Danno erariale: circa 3,3 milioni di euro.
Questa cifra è stata
stabilita dalla Corte d’Appello di Milano come risarcimento dovuto dal
Ministero dell’Interno alla proprietà privata per il mancato sgombero.
Il Viminale avrebbe
dovuto pagare oltre 300.000 euro all’anno per dieci anni, più interessi e spese
legali.
Lo sgombero del 21
agosto 2025 ha evitato ulteriori azioni risarcitorie.
dal 2003 ad oggi, in via Napoleone III, stimato in 4,6 milioni di euro.
La cifra è stata
calcolata dalla Corte dei Conti per la mancata riscossione del canone d’affitto
dell’immobile statale.
L’edificio è di proprietà pubblica e la sua
occupazione ha causato una perdita economica significativa per lo Stato.
La Corte ha definito
la situazione come una “espropriazione al contrario”.
Confronto e implicazioni:
Leoncavallo,
occupato da 31 anni; danno erariale; €3,3 milioni , tipo di proprietà, Privata; Sgombero eseguito.
CasaPound ,
occupa uno stabile di proprietà pubblica da 22 anni ed ha causato un danno erariale di €4,6 milioni alle casse dello Stato. Nessuno
sgombero .
Conclusione:
Nonostante CasaPound
abbia causato un danno erariale maggiore e occupi un edificio pubblico, lo
Stato ha agito solo contro Leoncavallo. Questo ha alimentato critiche sulla
disparità di trattamento e sull’uso politico del concetto di legalità.
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