Giorgia, ricordi quando urlavi?
Alcune notizie arrivano a noi. Notizie documentate che fanno il punto sulla situazione sociale in cui versiamo. Secondo queste inchieste il mondo funziona in sintonia con gli interessi delle multinazionali e delle sue lobby sparse nei vari governi. Alla base c’è un unico paradigma: il profitto!
L’inchiesta su report di Jacona ha lasciato interdetti
quanti lo abbiamo seguito ieri sera in tv. I governi che si prestano al gioco
dei paradisi fiscali sono molti e dislocati ovunque. Anche in Europa! E fanno
il gioco dei potenti sistemi economici delle multinazionali.
L’inchiesta di Report condotta da Jacona ha acceso i
riflettori su un sistema che, pur essendo legale in molti casi, mina
profondamente l’equità sociale ed economica. Ecco un quadro più dettagliato:
Il ruolo dei paradisi fiscali in Europa
Secondo il libro “Europa parassita” di Angelo Mincuzzi,
giornalista del Sole 24 Ore, esistono almeno una decina di Paesi europei che
fungono da paradisi fiscali. Tra questi:
Lussemburgo, che ospita migliaia di holding italiane con
trattamenti fiscali agevolati.
I Paesi Bassi dove trovano sede legale di grandi gruppi come
Exor.
Cipro e Jersey: rifugi per trust e patrimoni miliardari,
spesso legati a oligarchi russi.
Regno Unito: con edifici che formalmente ospitano decine di
migliaia di società fittizie.
Questi luoghi permettono a multinazionali e super ricchi di pagare
pochissime tasse eludendo i sistemi fiscali dei Paesi in cui realmente operano.
L’inchiesta di Report
La puntata “Il paradiso non può attendere” ha mostrato come
capitali vengano spostati verso Singapore, Dubai, Svizzera e Hong Kong. Grazie
ai documenti dei “Panama Papers” e “Paradise Papers”, si è ricostruito il
flusso di denaro che esce dai Paesi europei per finire in conti offshore. Il
risultato? Una concentrazione della ricchezza e una progressiva erosione dei
servizi pubblici.
Le conseguenze sociali sono facili e tangibili:
Disuguaglianze crescenti: i cittadini comuni pagano le tasse,
mentre i più ricchi le evitano legalmente. Di conseguenza i servizi pubblici sono
indeboliti a scapito della sanità, istruzione, trasporti per mancanza di
solidità economica.
Gli storici industriali che hanno dato lavoro a intere
generazioni sono costrettia chiudere in Italia e, chi può, delocalizza le
imprese dove il fisco è più favorevole.
Secondo il Global Tax Evasion Report 2024, i paradisi
fiscali nascondono oltre 11.000 miliardi di euro.
È un sistema che premia chi ha già molto e penalizza chi ha
poco.
È superfluo tentare di esplorare qualche proposta concreta per contrastare questa dinamica. È compito dei governi! È chi ha urlato no! A pieni polmoni durante la campagna elettorale per salire al potere che deve farlo. È obbligata! È obbligata, la nostra cara Giorgia a trovare soluzioni adeguate e se non è in grado di farlo si faccia aiutare da chi queste analisi le ha fatte. E porre le basi per la tassazione minima globale, la trasparenza fiscale in Italia e il ruolo dell’Unione Europea.
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