Occhiuto vs Tridico, non è solo una sfida tra nomi
politica regionale
La Scelta. O il solito teatrino?
Scegliere dovrebbe essere un atto consapevole. Ma in Calabria, troppo spesso, è diventato un esercizio di rassegnazione. Ci mettono davanti una scheda, ci raccontano che “è democrazia”, e poi via, tutto come prima.
Ma stavolta il copione è ancora più surreale: Occhiuto si dimette… ma non troppo. Una finta uscita di scena per rientrare da protagonista, come se la Regione fosse il suo palcoscenico personale. Una mossa che sa di strategia, non di responsabilità.
E noi? Noi calabresi ci ritroviamo spettatori di uno scontro tra due visioni opposte. Da un lato, la destra di Roberto Occhiuto, il politico di professione, il volto noto, il solito giro. Dall’altro, Pasquale Tridico, l’economista, l’ex presidente dell’INPS, uno che non viene dai salotti ma dalla gavetta. Uno che ha usato l’ascensore sociale, non le scorciatoie.
Non è solo una sfida tra nomi. È una sfida tra chi vuole mantenere lo status quo e chi osa immaginare una Calabria diversa. Tra chi ha già amministrato e chi propone di cambiare rotta. Tra chi ha avuto tempo e potere, e chi chiede fiducia per fare meglio.
E allora basta con le scelte fatte per abitudine. Basta con il “tanto sono tutti uguali”. Non lo sono. E non possiamo più permetterci di votare con leggerezza.
Questa volta, la scelta è un atto di ribellione. Di dignità. Di futuro.
Commenti
Posta un commento
LA PAROLA AI LETTORI.
I commenti sono abilitati per chiunque passa da qui, si sofferma, legge e vuole lasciare un contributo all'autore del post.
ATTENZIONE! Chi commenta i post del blog è responsabile di quanto scrive. Pertanto non è prevista nessuna moderazione o censura ai commenti salvo evidenti illiceità.