Occhiuto vs Tridico
politica regionale
Verso le nuove elezioni regionali.
Vediamo chi sono i contendenti alla presidenza della regione
calabria e quali i possibili risvolti futuri.
Pasquale Tridico è un economista e politico italiano con un profilo molto articolato e una carriera che spazia tra accademia, istituzioni e politica.
Nato nel 1975 a Scala
Coeli, in provincia di Cosenza. Laureatosi in Scienze Politiche e Relazioni
Internazionali all’Università “La Sapienza” di Roma, ha conseguito un dottorato
in Economia all’Università Roma Tre, dove è diventato professore ordinario di
Politica Economica. Ha insegnato in
diverse università europee e americane, tra cui Sussex, Varsavia, Trinity
College di Dublino, UCLA e NYU. È stato presidente dell’INPS dal 2019 al 2023
ed ha gestito il Reddito di cittadinanza, le misure Covid per il lavoro, e la
digitalizzazione dell’ente. Dal 2024 è europarlamentare per il Movimento 5
Stelle, eletto nella circoscrizione Sud. Per la politica attuale è il candidato
del centrosinistra alla presidenza della Regione Calabria. La sua candidatura è
sostenuta da M5S e apprezzata anche dal PD per il suo profilo tecnico e civico.
Tridico ha
dichiarato: “La Calabria merita un futuro in cui restare non sia una condanna,
ma una scelta di vita”. È noto per il suo impegno verso le politiche sociali,
la giustizia economica e il sostegno alle fasce più deboli. Un volto tecnico
con radici profonde nella sua terra d’origine, che ora punta a guidarla.
Roberto Occhiuto, presidente uscente della Regione Calabria,
è nato nel 1969 a Cosenza. Laureato in Economia e Commercio; è giornalista
pubblicista e imprenditore. Politico di lungo corso: deputato per Forza Italia,
poi europarlamentare. In carica dal 2021, eletto con il centrodestra alla
presidenza della regione Calabria, ha puntato molto sulla sanità, cercando di
riformare un sistema commissariato da anni; ha promosso investimenti
infrastrutturali e digitalizzazione. È noto per il suo stile diretto e per aver
spesso criticato il governo centrale quando riteneva che la Calabria fosse
trascurata.
La competizione tra Occhiuto e Tridico si preannuncia
interessante: da un lato un presidente uscente con esperienza politica e
amministrativa, dall’altro un economista con un profilo tecnico e una forte
impronta sociale. Entrambi calabresi, entrambi con visioni diverse per il
futuro della regione.
Facciamo una possibile analisi dell’influenza che Pasquale
Tridico e Roberto Occhiuto potrebbero avere sulla Calabria, partendo dai
settori chiave e dalle dinamiche politiche attuali:
Sanità.
Occhiuto ha gestito direttamente il commissariamento della
sanità calabrese, cercando di riformare un sistema in crisi da anni. Ha puntato
su investimenti e digitalizzazione, ma molte criticità restano irrisolte.
Tridico, con un approccio più sociale, potrebbe spingere per
una sanità pubblica più inclusiva, con attenzione alle fasce deboli e ai
territori marginali.
Infrastrutture e mobilità:
Occhiuto ha promosso progetti infrastrutturali, ma spesso
criticati per lentezza e scarsa trasparenza.
Tridico potrebbe puntare su investimenti europei e
sostenibili, sfruttando la sua esperienza da europarlamentare.
Tridico potrebbe attrarre fondi UE per colmare il divario
infrastrutturale, mentre Occhiuto ha cercato di modernizzare con risorse
regionali.
Lavoro e politiche sociali:
Tridico è noto per aver gestito il Reddito di cittadinanza e
per la sua attenzione alle politiche redistributive.
Occhiuto ha promosso incentivi alle imprese, ma con meno
focus sulle politiche attive del lavoro.
Tridico potrebbe rafforzare il welfare regionale e le
politiche per giovani e disoccupati, Occhiuto ha favorito un approccio più
imprenditoriale.
Ambiente e territorio:
Occhiuto ha avviato progetti di tutela ambientale, ma spesso
subordinati a logiche di sviluppo economico.
Tridico potrebbe proporre una transizione ecologica più
radicale, in linea con le politiche europee.
Tridico potrebbe
spingere per una Calabria verde e resiliente, Occhiuto ha cercato un equilibrio
tra sviluppo e tutela.
Dinamiche politiche in campo:
Tridico deve affrontare un forte astensionismo e una
sfiducia diffusa nella politica.
Occhiuto ha una base consolidata nel centrodestra, ma è
criticato per una gestione percepita come verticistica.
Tridico potrebbe mobilitare l’elettorato deluso, ma ha
bisogno di una campagna empatica e inclusiva. Occhiuto punta sulla continuità e
sull’efficienza percepita.
Ecco uno scenario realistico e coinvolgente su come potrebbe
cambiare la Calabria in base a chi guiderà la Regione:
questi gli scenari possibili se vincesse Pasquale Tridico
(centrosinistra, M5S):
Tridico ha dichiarato di voler “restituire alla Calabria ciò
che gli ha dato”. Il suo programma si fonda su:
Sanità pubblica funzionante. Superamento del commissariamento. Investimenti
in ospedali territoriali e medicina preventiva
Una Calabria che non
sia più “periferia”, ma cuore pulsante del Mediterraneo. Tridico punta su
dignità, diritti e partecipazione.
Se fosse riconfermato Roberto Occhiuto (centrodestra, FI),
che ha governato dal 2021 e si è dimesso da commissario della sanità per
ricandidarsi. Il suo approccio è più pragmatico:
Continuità amministrativa. Proseguimento dei progetti
infrastrutturali. Rafforzamento delle reti istituzionali. Sanità centralizzata
sul modello che ha gestito direttamente con risultati controversi. E critiche
per mancanza di riforme strutturali.
Il tipo di comunicazione polarizzante ha acceso una
sovraesposizione e la sua presenza mediatica è risultata eccessiva e ampollosa.
Del tipo: “con me o contro di me”, che ha diviso l’elettorato.
Insomma, lascia aperti spiragli di una
Calabria che punta sulla stabilità e sull’efficienza, ma con il rischio di
alienare giovani e professionisti urbani.
Come sarebbe la nostra regione se vincesse Tridico?
Proviamo ad immaginare l’aspetto sociale in base al
programma e alla personalità:
Immaginiamo una Calabria nel 2030 sotto la guida di Pasquale
Tridico: una regione che ha scelto di cambiare rotta, puntando su diritti,
inclusione e sviluppo sostenibile. Ecco come potrebbe apparire:
Sanità pubblica
accessibile. Ospedali territoriali rinnovati, con personale stabile e servizi
digitali. Fine del commissariamento e ritorno alla gestione regionale
trasparente. Prevenzione e medicina di prossimità per le aree interne.
E a favore del lavoro e per i giovani:
Programmi di rientro per i calabresi emigrati, con incentivi
e formazione. Startup e imprese sociali sostenute da fondi europei. Università
e ITS integrati con il tessuto produttivo locale.
Infrastrutture e mobilità:
Collegamenti ferroviari potenziati tra costa ionica e
tirrenica. Trasporti pubblici efficienti e green nelle città e nei borghi. Digitalizzazione
dei servizi pubblici e accesso internet ovunque.
Ambiente e territorio:
Rilancio dell’agricoltura biologica e della filiera corta. Parchi
naturali valorizzati come motori di turismo sostenibile. Lotta al dissesto
idrogeologico con piani di prevenzione e manutenzione. Legalità e trasparenza.
Appalti pubblici monitorati con piattaforme digitali aperte.
Collaborazione con scuole e associazioni per educare alla cittadinanza attiva. Uffici
regionali semplificati e accessibili a tutti.
E se fosse riconfermato Occhiuto?
Se Roberto Occhiuto venisse riconfermato presidente della
Calabria, potremmo aspettarci una continuità con le politiche già avviate
durante il suo primo mandato. Ecco uno scenario plausibile per la Calabria del
futuro sotto una sua riconferma:
la Calabria 2030 con Occhiuto riconfermato potremmo
immaginarla con le infrastrutture e grandi opere come da calendario. Proseguimento
dei cantieri strategici: metropolitana di Catanzaro, SS106, aeroporti regionali.
Potenziamento della rete ospedaliera con nuovi poli sanitari a Vibo, Palmi e
nella Sibaritide. Investimenti in
mobilità urbana e interregionale, con focus su trasporti pubblici e viabilità.
Sanità e governance e
una possibile riforma della sanità regionale, con l’obiettivo di uscire dal
commissariamento (Occhiuto si è dimesso da commissario per evitare ineleggibilità).
Rafforzamento dei presidi territoriali e digitalizzazione dei servizi sanitari.
Collaborazione con subcommissari per garantire continuità amministrativa. Che nello
stile diretto e social-oriented: Occhiuto ha spesso comunicato attraverso video
dai cantieri per mostrare i progressi. Ha un posizionamento forte contro la
burocrazia e gli ostacoli politici, con messaggi che puntano sulla resilienza e
sull’orgoglio calabrese. Determinato nella difesa personale in merito a
indagini in corso, con dichiarazioni di estraneità ai fatti, è un rullo
compressore.
La sua visione regionale si riassume in:
Calabria come “cantiere aperto”, simbolo di una regione che
costruisce e non si arrende.
Focus su attrazione
di investimenti e rilancio dell’immagine regionale.
Politiche di sviluppo orientate al centrodestra, con
attenzione a imprese e infrastrutture che spesso lasciano fuori la porta il
welfare.
Occhiuto ha dichiarato: “Quando qualcuno cerca di fare
qualcosa di buono in questa Regione, tanti altri che godono solo per il
fallimento della Calabria vorrebbero fermarlo”. Questo messaggio potrebbe
diventare il mantra di una sua eventuale riconferma, con la narrazione di una
Calabria che resiste e costruisce.
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