Una società a misura d'uomo
società, welfare,
Partiamo da una premessa: se né lo statalismo socialista né il capitalismo predatorio hanno saputo garantire equità, dignità e sostenibilità, allora è legittimo cercare un nuovo paradigma. Una “società a misura d’uomo” non è utopia: è una sfida concreta che richiede visione, coraggio e una profonda revisione dei rapporti tra individuo, comunità e potere.
Ecco un’analisi articolata in più dimensioni:
e per intenderci è importante riformulare il concetto di valore:
- Valore non solo economico: Spostare il focus da PIL e profitto a indicatori di benessere umano (salute, tempo libero, relazioni, ambiente).
- Economia della cura: Riconoscere e valorizzare il lavoro non retribuito (cura, educazione, volontariato) come pilastro della società.
- Redistribuzione delle ricchezze: Tassazione progressiva, lotta all’evasione, e investimenti pubblici mirati per ridurre le disuguaglianze.
Superare la dicotomia Stato vs Mercato:
- Modelli ibridi: Promuovere cooperative, imprese sociali, comunità energetiche e modelli di governance partecipativa.
- Decentramento intelligente: Dare più potere decisionale ai territori, alle comunità locali, favorendo la democrazia diretta e deliberativa.
- Welfare generativo: Non solo assistenza, ma politiche che attivano le persone e le comunità, creando valore condiviso.
Rimettere al centro la persona:
- Educazione civica e affettiva: Formare cittadini consapevoli, empatici, capaci di pensiero critico e cooperazione.
- Salute mentale e relazioni: Investire in servizi che promuovano il benessere psicologico e la qualità delle relazioni.
- Tempo e libertà: Ridurre l’orario di lavoro, garantire il diritto al tempo libero, alla cultura, alla contemplazione.
Ecologia integrale:
- Economia circolare e locale: Ridurre sprechi, valorizzare filiere corte, promuovere l’autosufficienza energetica.
- Diritti della natura: Riconoscere fiumi, foreste e ecosistemi come soggetti giuridici con diritti propri.
- Transizione giusta: Garantire che il passaggio a un’economia verde non lasci indietro i lavoratori e le comunità vulnerabili.
Tecnologia al servizio del bene comune:
- Digitalizzazione etica: Usare l’IA e le tecnologie per migliorare la vita delle persone, non per sorvegliarle o sfruttarle.
- Accesso universale: Internet, dati e strumenti digitali devono essere beni comuni, non proprietà privata.
- Trasparenza algoritmica: I sistemi che influenzano la vita pubblica devono essere comprensibili e controllabili dai cittadini.
Questa visione non è una formula magica, ma un orizzonte verso cui tendere. Serve una nuova narrazione, capace di ispirare e coinvolgere tutti indistintamente
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