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giovedì 15 febbraio 2024

Labirinti e gabbie sociali tra mercato libero e autonomie

 Mercato libero e tutelato cosa cambia


Quando i grandi temi sociali rimangono ai margini della politica o sono, peggio ancora, dimenticati, lasciati in balìa dell'emotività dei singoli i risultati spesso non soddisfano le aspettative delle pacifiche collettività democratiche e possono sortire a epiloghi funesti.

È ciò che sta accadendo in Palestina, in Ucraina e nelle altre parti del mondo vittime di aggressioni belliche da parte di reggimi totalitari guidati da despoti.

Chi può fugge dai territori martoriati dalle guerre e carestie.

Gli effetti economici delle disfunzioni odorose impregnate di polvere da sparo, però, inseguono il mercato globale e dominano i mercati.

martedì 12 dicembre 2023

Potere d'acquisto zero e politiche miopi

 Non saprei dire se la colpa è della crisi economica che condiziona le abitudini quotidiane e persino le necessità domestiche di intere famiglie oppure se è l'effetto della pandemia che sembra non finire mai a bloccare gli scambi interpersonali. 

Le notizie dei mass-media si soffermano sui fatti emotivi che toccano la pancia del paese e puntano l'attenzione sui casi di covid con le varianti. E tra una disgrazie e l'altra Invitano le frange deboli, gli ultra settantenni e le persone a rischio con conclamate patologie ad inoculare i vaccini suggeriti dai dotti rappresentanti della sanità per quanto riguarda la salute pubblica. Ma lo stare bene comporta anche un altro grado di serenità sociale per niente sottovalutabile: l'economia familiare, se si ha famiglia, e individuale.

Di fatto quello che fino a qualche anno addietro era un punto commerciale e incontri per le famiglie oggi è deserto! Lo slargo sul ponte della fiumarella era off-limits per il traffico automobilistico e gli utenti di fondazione Betania dovevano fare la gimcana tra le numerosissime bancarelle dopo avere parcheggiato altrove le vetture prima di potere varcare il cancello dell'istituto.

Oggi, il mercatino del martedì che da tempi storici affolla e vivacizza lo spazio lungo le sponde del torrente fiumarella in Santa Maria Zarapoti (questa la dicitura completa del quartiere catanzarese) è così:


Cz, S. Maria, mercatino rionale del martedì 
Desolante!

venerdì 12 maggio 2023

Migranti per necessità

 Viaggi e viandanti costretti a migrare nel bel Paese.

A PICCOLI PASSI.

Poco alla volta, a piccoli passi hanno distrutto il welfare. Il sistema sociale è inesistente. La salute individuale è negata a molti. Nell'era della globalizzazione economica tra gli strati deboli dei paesi cosiddetti evoluti Si muore persino per un raffreddore curato male  .



giovedì 16 febbraio 2023

Dall'Europa in guerra venti d'apocalisse

 

Ad un anno dall'inizio dell'attacco Russo in Ucraina le stragi di stato ordinate da Putin hanno causato immani drammi personali e collettive che sembrano essere l'anticipazione plastica dell'apocalisse che, partendo da quella parte d'Europa che ha dato i natali a personalità della cultura europea e mondiale, investirà il mondo intero coinvolgendolo in quella che tutti temiamo: la 3a guerra mondiale con implicazioni dell'energia distruttiva atomica. Entrambi i dati storici hanno condizionato i destini dell'umanità ma ciò non sembra far desistere dalle azioni violente le menti erose dal mal di potenza.

Pro o contro la guerra? La gente comune non ha alcun dubbio e grida a gran voce: PACE! Mentre gli statisti asseriscono che la pace si difende con la guerra e con l'invio di armi.

mercoledì 11 gennaio 2023

Le bugie della Meloni

 Deboli scuse per giustificare il mancato taglio delle accise sui carburanti che hanno fatto lievitare i prezzi alle pompe di rifornimento e raggiunto livelli proibitivi per i contribuenti costretti a usare i mezzi di trasporto su gomme e non solo per loro. I carburanti derivati dal petrolio condizionano anche altre attività e contribuiscono a modificare i prezzi dei prodotti finali condizionati dalla movimentazione e dall'energia necessaria alla realizzazione.

Dire che la Meloni ha promesso l'impossibile cambia qualcosa sul suo modo di governare?

Penso proprio di no! Da buona ragazza che si è data alla politica sa come destreggiarsi e come dare risposte convincenti alla platea di supporter ch ancora la sostiene convintamente. E anche se alcune risposte sono deboli, lei, non si cruccia perché sa di avere il coltello dalla parte del manico.

Lo scettro del potere lo detiene lei! E sa contro chi brandirlo. Certamente non contro quanti stanno bene economicamente. Anche se fa finta di avere a cuore i poveri: Pensionati, dipendenti, nullatenenti, studenti, disoccupati, inoccupati, sfruttati in bicicletta e braccianti in nero.

sabato 30 ottobre 2021

Tim, wind, vodafon & c, monopolio e dittatura nella gestione delle comunicazioni

 

Chi ricorda il gioco di prestigio delle società che hanno il monopolio delle comunicazioni telefoniche?

Ricordate: senza dire niente a nessuno hanno messo le mani nelle tasche degli utenti e sono riusciti a inventare la tredicesima bolletta. Il giochetto gli è andato bene per un bel po’ di mesi, quasi anni, prima che i giudici legiferassero in merito all’illecito e imposto di sanare l’anomalia.

Vodafone, tim, wind e gli altri gestori che hanno adoperato l’escamotage furfantesco avrebbero dovuto, in ottemperanza alle sentenze, rimborsare gli utenti rimaste prede delle misure vessatorie e ripristinare il vecchio metodo di pagamento mensile delle relative utenze.

Personalmente nn ho avuto il piacere di vedermi rimborsare neppure un centesimo! E non c’entra nulla la migrazione verso altri gestori. Perché anche chi è rimasto fedele alla compagnia telefonica rimane creditore del maltolto. Ma questo sarebbe l’ultimo dei problemi se almeno avessero il buon senso di smetterla con le loro ambigue campagne pubblicitarie.

Conoscono le nostre debolezze e ci hanno imposto l’utilizzo del web e le loro condizioni incondizionatamente. Non abbiamo voce in capitolo. E le trattative sono unilateralmente a loro vantaggio.

Ormai tutte le attività passano da internet. La socialità. Il lavoro. Le comunicazioni. L’agire umano è prigioniero del sistema! Prendere o lasciare.

Prendere il pacchetto così com’è. Tanto non vi è differenza tra l’una o l’altra azienda. Catturano utenti mandando allo sbaraglio un’infinità di ragazzi e ragazze che stanno lì nei box o lavorano da casa in smart working. Li fidelizzano e ripetono pedissequamente le istruzioni come un mantra:

no signore l’offerta è chiara dice: fino a 100mega. E in promo a 19,90 euro per i primi 24 mesi è inclusa, quindi lei complessivamente paga 29,90 al mese. Risparmia così 15 euro rispetto a prima.

Sì ma guardi che non arriva neanche a 5mbps, cioè 50megabit. La metà di quanto pubblicizzato. E dovendo lavorare da casa… (silenzio dall’altro capo.) pronto mi sente? No l’operatore è sconnesso. È caduta la linea? Boh! Così è se vi pare

 


 

venerdì 11 dicembre 2020

App io e ostacoli digitali da evitare

Dicono che la recente applicazione “io” varata dal governo per incentivare i cittadini all'uso delle carte di credito e quindi mandare in pensione le vecchie banconote e monetine evidenzia qualche problemino.


Molti hanno scaricato l'app suggestionati più dal “rimborso” che questa operazione pare garantire piuttosto che dalla necessità di dare una tracciabilità alle spese sostenute e quindi all'emersione del nero.

Per quanti hanno pagato le prestazioni e le tasse l'incentivo del 10% sulle spese maturate diventa irrilevante. Addirittura diseducativo e fuorviante. Secondo un'equazione semplicissima se tutti pagassimo le tasse e non ci fossero u furbetti molti problemi sarebbero inesistenti per chiunque viva in Italia.

Senz'altro chi possiede capitali e ricchezze fuori dal comune e si affida agli affaristi per nasconderli nei paradisi fiscali mediante scatole cinesi la tracciabilità delle proprie spese con “l'app io” li lascia indifferenti.

Chi invece vi accede è il misero cittadino costretto dal bisogno di potere recuperare qualche spicciolo. Insomma è il contribuente che chiede lo “sconto” quando va a fare la spesa che scarica l'applicazione. E spesso è a digiuno delle diavolerie imposte dalla digitalizzazione. Infatti la pubblica amministrazione impone molti difficili passaggi affinché l'app eroghi il servizio richiesto.


Passaggi inutili se solo si incentivasse in maniera diversa l'uso della carta di credito.

Un metodo semplice potrebbe essere quello di eliminare le spese bancarie di tenuta conto (anche perché le banche ci lavorano e guadagnano coi depositi dei clienti). È un'opzione semplice da mettere in campo. D'altronde i controlli incrociati tra inps, fisco, agenzia delle entrate e banche esistono già e sono esonerati dalla tutela della privacy e dalla liberatoria richiesta dall'app io.

Intanto, per chi volesse usufruire di questo sistema governativo di tracciabilità e risparmiare qualche soldino deve munirsi di un account, spid o carta di identità elettronica.

Quindi: un indirizzo email, (gratuito), una carta di identità elettronica che costa circa 25€ oppure lo spid che è una sorta di identità alfanumerica rilasciata da aziende accreditate dalla PA e comporta una serie di passaggi arzigogolati.

Per concludere:

I dati necessari all’iscrizione sono:

  • il tuo Codice Fiscale, che IO legge automaticamente dall’account SPID o CIE con cui effettui l’accesso all’app;

  • gli estremi identificativi dei tuoi metodi di pagamento elettronici per iniziare ad effettuare acquisti che siano validi ai fini del programma;

  • un codice IBAN, per l’erogazione degli eventuali rimborsi.


giovedì 16 aprile 2020

Covid-19 Rassicurazioni dal virologo Tarro allievo di Sabin

Su affaritaliani.it c'è una intervista molto esaustiva al virologo Giulio Tarro che fuga dubbi e perplessità sulla pandemia del covid-19 e sulla ininfluenza di un potenziale vaccino.

Il Prof. Tarro sostiene, dall'alto della sua esperienza, che la soluzione più idonea risieda in una cura e nella prevenzione piuttosto che nel vaccino che, sarà senz'altro disponibile ma non a breve..

Riporto alcuni convincenti stralci della sua intervista al giornale on line:

“onestamente, credo che anche per questo virus – precisa il virologo 82enne - la soluzione possa venire prima dagli anticorpi monoclonali sviluppati dai contagiati e guariti che dal vaccino che richiede tempi più lunghi e che dovrà essere buono ed efficace per tutti, visti i tanti ceppi che ci dicono che già oggi pare che il virus Sars-Cov-2 non sia lo stesso per Wuhan e per la Lombardia, stante la sua mutazione genetica”.
Accanto agli anticorpi monoclonali, “ci sono farmaci antivirali ed antimalarici di buon livello che – prosegue Tarro – si stanno già sperimentando nella fase iniziale del contagio: la clorochina, l’idrossiclorochina, il favipiravir che ben agiscono contro l’infiammazione”.


“Il nostro migliore alleato? E’ indubbiamente l’estate, il caldo, ormai alle porte, insieme ad alcune accortezze: tenere una certa distanza abbinata all'igiene, lavarsi molto spesso mani e viso, e uno stile di vita corretto, vale a dire un’alimentazione sana, ricca di Vitamina C”.
Così il virologo di fama internazionale, Giulio Tarro, allievo e ‘figlio scientifico’ di Albert Sabin, il padre del vaccino contro la poliomelite, parla dell’insidioso virus Sars-Cov-2 dall’alto dell’Olimpo per aver nel corso della sua brillante lunga esperienza di clinico e studioso, visto, trattato e risolto diverse malattie virali: isolò negli anni ’70 il virus respiratorio sinsiziale causa dell’epidemia, detta del ‘male oscuro’, che colpiva a Napoli bambini da zero a due anni affetti di brochiolite. E, sempre negli anni ’70, a Napoli ha combattuto in prima linea il colera. Poi negli anni ‘80 si è occupato dell’Aids che fa ancora molte, milioni, di vittime in Africa.
Il virus non ha vita facile con il sole, l'acqua salata e la salsedine. Le mascherine? Avremo le mascherine finché le industrie dovranno venderle. Conclude l'eminente virologo Giulio Tarro.


domenica 29 marzo 2020

Lavoro, dignità e economia al tempo del covid19

-di Antonio Levato- 
Essere precari è una disgrazia. Essere o restare senza lavoro è una tragedia. Disgrazia o tragedia, essere senza lavoro è la condizione evolutiva nel sistema capitalistico e il suo tramonto è un evento epocale che dovrebbe vedere moltitudini sterminate in rivolta. Invece non accade nulla. Eppure, esattamente un secolo e mezzo fa, qualcosa di meno tragico, come la tassa sul macinato, ebbe effetti esplosivi. C’è qualcosa che non torna. Ora che con il virus anche i governi, in genere assai più sensibili all’andamento dello spread che alla salute pubblica, sconsigliano, e a volte decretano, di non lavorare vuol dire che siamo alla frutta (geneticamente modificata). Se oltre a sconsigliarlo, il lavoro viene vietato, s’intende per ragioni superiori di salute pubblica, pure a quelli che ne hanno assoluto bisogno e senza offrire contropartite, vuol dire che siamo all’impazzimento e non lo sappiamo. Perché, è chiaro, chi è impazzito non lo sa, sennò non sarebbe pazzo. Ora finché il precario, il mille mestieri che vive di lavoretti, il rom che vive della raccolta del ferro, la badante ad ore, l’immigrato parcheggiatore abusivo, e se vogliamo dirla tutta pure lo spacciatore racimolano il poco, ma necessario alla “vita minima”, il resto dell’umanità può continuare tranquillo con il suo divanato #iorestoacasa. Oppure per dirla diversamente: finché, i soldi circolano e qualcosa “gocciola” pure in quelle mani, la vita non è atroce e si può anche guardare la televisione. Ma se questa condizione di fermo generale dovesse prolungarsi e quel “gocciolamento” dovesse prosciugarsi con chi prendersela? Col Covid, l’Istituto Superiore di Sanità, l’Inps, con i tamponi? E la prevedibile gente in strada a dare l’assalto ai forni, oggi supermercati, da chi verrebbe fronteggiata? Dal volontariato, dalle dame di carità o dagli autoblindo dell’esercito già ora sulle strade? Il generale De Gaulle diceva che un paese come la Francia capace di produrre 1400 qualità di formaggi non sarebbe mai potuto decadere. Dubito che oggi lo ripeterebbe. Nel nostro piccolo noi abbiamo la pizza e Draghi prossimo capo del governo, così auspicano tanti, troppi.
Abbiamo anche una grande manifattura che, al posto di mascherine e di camici per il personale sanitario, produce i più belli abiti da sposa in Europa. Sento un bisogno irrefrenabile di lanciare piatti e conserve contro le pareti. 

martedì 25 febbraio 2020

Corona virus e strumentalizzazioni

Sgarbi leghista vecchio stampo?

Che del virus influenzale covid.19 se ne sia fatta una questione di terrorismo psicologico non v'è dubbio. I dati tracciano una linea in netta ascesa nel diagramma delle probabilità che fa la differenza tra il più domestico raffreddore, che miete più vittime tra la popolazione esposta e con difese immunitarie più deboli, e il corona virus.

Detto ciò, per invitare alla calma e razionalizzare il momento che stiamo vivendo mettendo in atto le dovute e corrette norme igieniche, ieri nella trasmissione di Lilly Gruber il prof Vittorio Sgarbi ha fatto il punto della situazione elargendo consigli e improperi a destra e a manca.

In parte ha detto bene! Si è demonizzato troppo, eccessivamente, l'aspetto contagioso del virus che ha fatto la prima comparsa tra popolazioni orientali. Ovviamente è saggio non prestare il fianco, esporsi al possibile contagio. Insomma comportarsi come quando si è di fronte a persone portatrici di malattie. Quindi raffreddori e malattie contagiose come il morbillo, la rosolia etc. senza lasciarsi prendere dal panico e fare incetta di derrate alimentari, mascherine e disinfettante.

Allarmismo inutile? Sì!

Mettere in quarantena paesi, regioni, ha fatto crollare gli impianti produttivi ed economici di intere nazioni. E questo dato Sgarbi l'ha colto. E anche se non ci voleva una lungimiranza da veggente lui è andato oltre. Ha ipotizzato la caduta, il crollo economico delle regioni del nord a favore delle regioni a sud di Roma. Cioè ne fa una questione di supremazia territoriale, economica e culturale tra nord e sud.
E se ricordiamo a noi stessi le immense ricchezze ambientali che la natura ci ha donato, il mare trasparente, le montagne salubri e il clima mite, il cielo che sta sopra immensi giacimenti storici e archeologici, beh, volendo fare il gioco dei campanilisti possiamo affermare che al sud c'è ricchezza sempre e comunque. Peccato che la nostra terra sia stata da sempre terra di conquista.

Le nostre bellezze sono rimaste alla mercé dei faccendieri locali e forestieri. Noi calabresi non abbiamo saputo difendere e valorizzare la cultura nostrana fatta di gente buona, tradizioni, natura, storia e, perché no, miti e leggende cantate e narrate da menestrelli di tutto rispetto e da poeti antichi e moderni.

venerdì 21 febbraio 2020

Dalla Cina con rumore

È bastato il classico granello di sabbia per fare inceppare il meccanismo mondiale della finanza.

Fabbriche, supermercati, scuole, e tutto ciò che serve per socializzare, incontrare, scambiare, vendere comprare sono in tilt. Il colpevole è un organismo invisibile all'occhio umano. Terribile! Che fa comprendere le debolezze umane. E lascia pensare a chi ne ha voglia e facoltà al vero senso della vita.

Il corona virus! Ha messo in ginocchio l'economia cinese e via via il resto del mondo.
Il contagio non è stato isolato. Impossibile farlo.
Serve buon senso e buone norme di igiene personali.

Altro che guerra all'arma bianca. Questa sembra essere una guerra batteriologica seminata sulla terra da dispettosi numi.
Dei che, attraverso il dolore, intendono farci capire la caducità effimera dell'essere terreno. E l'inconsistenza reale in situazioni simili delle ricchezze accumulate.

Autori di sfruttamenti, depauperamenti ambientali, e altre mostruosità perpetrate per egoismi collettivi o personali sono esentati dal contagio? E per quanto tempo ancora?

È un virus costruito in laboratorio? Da chi? Perché?

La scienza, gli scienziati, se non al servizio dell'etica sono causa di mali inimmaginabili...

Coronavirus, 14 casi in Lombardia

Corona virus, 14 casi in Lombardia.

In Cina il mercato dell'auto ha una perdita del 90% circa.


Il virus decima persone e economia. Fabbriche, strutture connesse l'un l'altra. Bar, punti ristoro, supermercati, piazze d'incontro e socializzazioni, per sicurezza sociale sono messe in quarantena.

In Lombardia il cerchio sanitario si chiude attorno ai comuni del lodigiano.

Un'ordinanza che vieta ogni attività di aggregazione in 10 comuni del Lodigiano. La ha annunciata l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera durante la conferenza stampa sulla diffusione del coronavirus. I comuni interessati sono Codogno, Casalpusterlengo, Castiglione d’Adda, Maleo, Fombio, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, San Fiorano, Castel Gerundo. Per una settimana i residenti sono invitati a restare in casa.

Nessun allarmismo!
Siamo preparati e ci stiamo muovendo per contenere il contagio. Lo assicura il ministro Speranza presente al vertice lombardo.

giovedì 2 novembre 2017

tv digitale seconda generazione dal 2018

Opportunità e dubbi.


Da qualche giorno abbiamo portato le lancette dell'orologio indietro di una ora. E da qualche anno siamo stati costretti a munirci di decoder per ricevere i programmi tv.

A marzo prossimo porteremo le lancette avanti di un'ora e forse dovremo ricomprare un decodere tv di seconda generazione.

Secondo le direttive europee le frequenze tv cambieranno per dare la possibilità alla telefonia 5G di trasmettere dati più velocemente.

A definire le modalità del passaggio che porterà la nuova tv nelle case degli italiani è l'Articolo 89 della Legge di Bilancio.

Il primo appuntamento è affidato all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni che entro il 31 marzo 2018, quindi in tempi strettissimi, dovrà definire le procedure per l'assegnazione dei diritti d'uso di frequenze radioelettriche', con lo scopo di rendere i televisori strumenti di multipla fruizione tecnologica, con una copertura più ampia possibile del territorio nazionale ma con una particolare attenzione all'annoso problema delle interferenze con i paesi confinanti, dove spesso le frequenze si sovrappongono.
Il passaggio successivo sarà entro il 30 settembre del 2018, quando il Ministero dello sviluppo economico provvederà all'assegnazione dei diritti d'uso della delle frequenze in banda larga con disponibilità dal 1 luglio 2022.
Poi sarà l'Agcom ad adottare entro il 31 maggio del 2018 il piano nazionale di assegnazione delle frequenze da destinare al servizio televisivo in digitale terrestre, ovvero il PNAF 2018, in considerazione delle codifiche o gli standard più avanzati in base al nuovo standard di trasmissione denominato DVB-T2, cioè il nuovo digitale terrestre.
Comunque un po' di tempo ce l'abbiamo per fare fronte alla nuova spesa.
Sarà entro il 28 febbraio del 2019 che avverrà il rilascio da parte del Ministero dello sviluppo economico dei diritti d'uso, che prevedono per il servizio pubblico ''radiofonico, televisivo e multimediale sino al 40% della capacità trasmissiva del multiplex regionale''.
Il periodo transitorio vero e proprio poi avverrà tra il primo gennaio 2020 e il 30 giugno 2022
Con la nuova rivoluzione del digitale nelle case degli italiani entreranno nuove numerazioni sul telecomando e apparecchi televisivi adeguati ai nuovi standard in vendita già dal 2017. Dovranno anche essere adeguate le antenne centralizzate dei condomini

Per tutto questo la legge di Bilancio mette sul piatto 100 milioni di euro entro il 2022 come contributo alle famiglie per l'adeguamento delle tv in vista dello switch off. La norma prevede infatti un contributo ai costi a carico degli utenti finali per l'acquisto di apparecchiature di ricezione televisiva (tv o decoder) per il passaggio al nuovo standard DVB-T2. Sono quindi "assegnati 25 milioni di euro per ciascuno degli esercizi finanziari 2019-2022".

Ancora, però, non si conoscono i termini dei contributi che il governo assegnerà alle famiglie. Saranno, forse assegnati in base al canone d'abbonamento alla tv inserito stabilmente nelle bollette dell'energia elettrica? E con quale criterio?

Di fatto nelle famiglie si assommerà un nuovo problema dai benefici dubbi imposto dalla evoluzione tecnologica.

martedì 10 gennaio 2017

Preferisco il benessere collettivo

Alcuni scrittori, giornalisti e opinionisti cavalcano l'onda del malcontento comune e attizzano gli scandali della politica che governa le cose comuni per assicurarsi che cresca la fama e, di conseguenza, il loro conto in banca.


È gioco facile gettare due righe o impostare un romanzo “verità” sulle mafie, le collusioni, i poteri forti. Meno facile è portare avanti inchieste con onestà intellettuale e far sì che il lavoro svolto giovi alla società intera.

Mafia capitale. Il sacco di Roma. Le scelte della politica dimostratesi nel tempo enormi errori ai danni dei deboli sono elementi su cui riflettere pacatamente. Sviscerare fatti e prove concrete. Pro e contro con animo scevro da condizionamenti partigiani.

lunedì 24 ottobre 2016

Cos'ha il politico + di me?

moneta unica, €, per esigenze diverse

In base al principio di uguaglianza, esplicitato nella Costituzione, perché i politici devono guadagnare molto ma molto di più rispetto ai normali cittadini? 

Opportuni

Tagli dimostrerebbero solidarietà verso i cittadini.

In questo mese, come negli altri mesi che si sono avvicendati, ho avuto seri problemi. A voler dare corpo e anima ai problemi che ho subito e fare capire l'origine dei mali devo necessariamente sommare le uscite vive:
assicurazione, 350€; tasse comunali, 251€: tasse scolastiche, 755€ condominio, 110€; gas 120€, telefono,.. insomma, non voglio annoiare, il totale è superiore ai 1500€ dopo avere omesso qualche altra bolletta che scivolo al mese successivo. Anche se nel mese successivo ci sarà l'imu della casetta a mare, comprata quando ancora le forze e le finanze familiari lo consentivano, il condominio e le bollette delle utenze domestiche che non si possono eludere.

Eppure la casta sembra lontana dalle tortuosità che deve affrontare una famiglia normale.
Parlano di API, la pensione anticipata che, a occhio e croce, sembra una regalìa a banche e assicurazioni. Come potrebbe, un pensionato/a campare con un ulteriore cappio attorno al collo?

martedì 17 novembre 2015

Interrompiamo la spirale di odio e violenza

Ci stanno portando in guerra

Dopo averci affamato e tolto ogni speranza ci hanno riempito la testa di terrore e indotti all'odio.

La gente semplice, che è all'oscuro di molte cose e non sa di traffici d'armi, strategie economiche e segreti di Stato, cioè la maggioranza, ha paura delle pazze azioni terroristiche che hanno sconquassato Parigi. Ha paura degli immigrati e dei profughi scappati dalla guerra e dal regime dei dittatori che si nascondono dietro la religione islamica. Signori della guerra che diffondono il Corano in modo distorto e lo plasmano a loro piacere nelle povere teste degli ignoranti incazzati col sistema attuale.

Dittatori messi a governare. 
Le politiche economiche occidentali tendono ad emarginare i deboli.
I media dell’Europa e i governi occidentali, America in testa, come avvoltoi si avventano sulle carcasse dilaniate dalle bombe e sui cadaveri, mentre continuano a vendere armi ai Paesi in conflitto e, in cambio, comprano e vendono energia, controllano le merci dei popoli sopraffatti dalla logica ferrea del mercato.

La principale preoccupazione di chi governa consiste nel salvaguardare i  grandi numeri. Uno, dieci, cento persone civili possono essere immolati, trucidati dal fuoco salvifico dei caccia bombardieri, purché si faccia capire chi comanda, chi è il più forte e determinato nella lotta contro lo Stato Islamico, l’ ISIS, e la sua distruzione per finta, visto che esistono accordi sottobanco; accordi tattici tra le potenze che gridano sdegno e, adesso, piangono i morti.

La risposta bellica della Francia in Siria ha il sentore della vendetta rabbiosa.
Chi ha dato l’ordine di attaccare la Siria non è da meno dei terroristi che hanno trucidato la gente inerme in Parigi. Anche lì, in Siria, c’è da chiedersi :
Quanti sono i civili incolpevoli colpiti dalla pioggia di fuoco lanciata dai caccia francesi?
E quanti sono le vittime della manovra economica europea e americana morte di stenti in questi ultimi anni?

giovedì 15 gennaio 2015

Caro Matteo non fare come Berlusconi

courtesy Mario Iannino - il venditore di cravatte-
C'è una frase di Matteo Renzi che rimbalza e crea sconcerto nel web e tra le genti per strada: “le famiglie italiane sono più ricche...”. Poi, corregge il tiro e chiarisce.
Il riferimento è rivolto a quei pochi che ancora possono mettere qualche soldo da parte per fronteggiare i tempi bui.
Si riferisce alla paura che abbiamo tutti e che ci spinge a risparmiare fin tanto che è possibile.

Avrà voluto tranquillizzare l'Europa, ma ha fatto ricordare il Berlusconi “dei ristoranti pieni e dei posti in aereo esauriti”.

«Paradossalmente gli italiani si sono arricchiti» ha detto il premier durante il suo intervento a Strasburgo che tracciava un bilancio sul semestre Ue a guida italiana. Nel discorso il premier ha sottolineato come venga ampiamente citato il fatto che il debito pubblico italiano è il terzo più alto del mondo, ma ci si dimentichi di ricordare come il risparmio privato sia ancora più alto del debito pubblico. In tempi di crisi, è stato il ragionamento del premier, «le famiglie italiane hanno visto crescere i loro risparmi a 3,9 trilioni» perché «l’economia italiana vive una fase di terrore» e le «famiglie si arricchiscono perché hanno preoccupazione e paura».

Renzi se la gioca? Sarà per questo che tassa i risparmi? È con questa filosofia economica che ha escogitato insieme a Giuliano e Carlo il nuovo brillante piano reddituale degli italiani? L'ISEE!
Una certificazione che ancora non è possibile avere e presentare per il diritto allo studio in quanto l'Inps, l'agenzia dell'entrate e i caaf non possono compilare perché privi di codici e maschere normative.

Il ricchezzometro, attraverso riscontri incrociati, considera i conti correnti, i depositi, gli immobili e mobili di proprietà dei contribuenti. E non sarebbe male sempre ché i furbi, gli evasori seri che hanno società e prestanome in patria e nei paradisi fiscali, fossero davvero debellati. Ma qui la faccenda si fa seria e di difficile soluzione per il buon Matteo.

Ed ecco che è più semplice mettere le mani in tasca a chi paga già tutto e qualcosa di più!

Nella mia famiglia, tanto per fare un esempio, in questo mese escono mille euro solo di tasse tra bolli auto, canone rai e assicurazione di una vecchia macchina. Che dici, Matteo, è questa ricchezza? E se non avessimo risparmiato come avremmo potuto onorare i debiti di Stato?

Potrei continuare ulteriormente nell'analisi ma è tempo perso perciò la finisco qui lasciandoti un buon anno con un occhio attento nei confronti di quelle famiglie che stentano a pagare le tasse e due occhi per chi sopravvive appena.
Ciao Matteo e buon anno ancora a tutti.

venerdì 31 gennaio 2014

Lo Stato democratico governa e tutela tutti anche i fuorilegge

Il sole scalda tutti. E lo Stato è il sole di tutti i cittadini. Belli, brutti, buoni o cattivi ma sempre cittadini. Allora perché, viene da dire, sono solo in due a decidere quale strumento applicare per le rappresentanze parlamentari future?

Renzi e Berlusconi hanno deciso niente preferenze e sbarramenti alti che precludono, teoricamente, l'accesso in Parlamento dei piccoli gruppi politici e degli ipotetici fantocci nelle mani della malavita che assegna voti e preferenze.

Renzi e Berlusconi, per motivi differenti, sono fuori dal Parlamento ma la loro arroganza decisionale condiziona la vita democratica del Paese.

Si diceva all'inizio: il sole scalda tutti. Anche i delinquenti!

In una Repubblica che si rispetti i Governatori di anime dovrebbero prestare maggiore attenzione alle pecorelle smarrite. E per far ciò non serve l'inasprimento delle leggi e delle pene ma l'ascolto pedagogico e la messa in campo di strategie culturali idonee al recupero delle persone, specialmente per quanti vivono lo Stato come nemico. Cittadini disaffezionati. Persone che sbagliano per i motivi più disparati ma accomunati da un unico denominatore: sostentamento da lavoro.

L'assenza di offerte lavorative, le clientele e il nepotismo che regnano da noi generano incertezze. E l'incertezza è un virus letale sensibile ai soldi da qualunque parte provengano.

Le bagarre in Parlamento non lasciano presagire niente di buono. Anzi allontanano maggiormente il popolo dalle istituzioni.

L'ultima lite, sanguigna e vigorosa, accompagnata da insulti, querele e schiaffoni, surrogata da scenografie degne dei mercatini rionali, ha messo in lite quanto già si conosceva. Cioè la dinamica degli emendamenti capestro inseriti in modifiche di leggi che non hanno niente a che fare con la dinamica dei temi in questione.

C'è, comunque, da sottolineare la veemenza dei cinquestelle e considerare favorevolmente il loro fervore nell'avere denunciato all'opinione pubblica le manovre lobbistiche di banche e assicurazioni che con questa manovra guadagnano un sacco di soldi contro la seconda rata dell'imu soppressa dal decreto e a rischio pagamento.

In sintesi la manovra contestata dal movimento 5 stelle consisteva nel volere stralciare dal decreto IMU la proposta di rivalutazione delle riserve economiche della Banca d'Italia. Rivalutazione che trasforma le vecchie riserve di capitale, fermo ai valori del 1936, e cioè circa 156 mila euro, pari a 300 milioni di vecchie lire, in 7,5 miliardi di euro e rimpingua le casse dei maggiori azionisti di Bankitalia che non siamo noi cittadini ma i due poli bancari più grandi che condizionano l'economia nazionale: Unicredit e Intesa. E anche se circa 3,5 miliardi dei 7,5 vanno a sopperire alla mancata rata non versata di imu, noi cittadini, compresi i non proprietari di case, siamo più poveri di circa 4 miliardi di euro.

In estrema sintesi i fatti dicono che non c'è discontinuità tra i governi che si sono succeduti. 

È ancora valido parlare di poli? Oppure è opportuno munirsi di più larghe presenze democratiche in Parlamento mediante leggi elettorali appropriate?

giovedì 10 ottobre 2013

Manovrina da 1,6 mld, gli ultimi sono i primi a pagare

http://aore12.blogspot.com
Anche lo Stato italiano, se pur una Repubblica fondata sul lavoro e che sostiene essere del Popolo la Sovranità, deve fare i conti con le regole dei mercati finanziari mondiali.
(E se la tutela dello stato sociale dipende dai giochi dei banchieri, diventa normale che siano i deboli a pagare errori altrui. è più semplice rastrellare dai depositi e dagli immobili censiti piuttosto che fare restituire premi e stipendi d'oro ai dirigenti che non hanno saputo governare gli eventi).

Partendo da questo presupposto si capisce meglio la manovra politica degli ultimi anni tutta tesa a salvar banche e banchieri.
Anche l'ultima manovra mette in una posizione centrale l'azione della Cassa depositi e prestiti. Ma vediamo nel dettaglio di che si tratta:

Tagli alle spese di ministeri ed enti locali per 1,1 miliardi e vendita alla Cassa depositi e prestiti di immobili pubblici con un valore pari a 500 milioni.

Sono queste le coperture che il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, ha indicato presentando la manovra per ridurre il rapporto deficit/Pil del 2013 al 3% dal 3,1% tendenziale.
"La copertura di 500 milioni viene dalla vendita di immobili che sono di proprietà del Demanio e che saranno venduti a Cdp o a un suo veicolo", ha detto l'ex direttore generale della Banca d'Italia illustrando il decreto legge approvato oggi dal Consiglio dei ministri.
Dalla nuova tornata di tagli "semi-lineari" saranno esclusi "sanità, istruzione, ricerca e sviluppo".

E non è cosa da poco conto!, ma vediamo nel dettaglio cos'è la cassa depositi e prestiti, anche se rimane qualche perplessità il passaggio: “saranno venduti a Cdp o a un suo veicolo”. .

Ecco, è questo “suo veicolo” che lascia un po' perplessi.

lunedì 18 marzo 2013

alta finanza euro e destini degli uomini

potere d'acquisto delle valute e influenza sulle mentalità
Dalle "chiacchiere davanti a un bicchiere di vino" la società è passata all'affanno frenetico delle borse e dei mercati economici.
Piazza Affari apre in rosso. La Borsa di Tokyo chiude la seduta in ribasso
L’isola del Mediterraneo in bilico
Slitta il voto sul prelievo forzoso.
Le borse europee aprono in forte calo sulla scia dei timori per il salvataggio di Cipro che prevede di tassare i conti bancari. Una mossa che se approvata il mercato teme possa diventare un precedente.
L’indice Ftse 100 a Londra cede l’1,48% 6.394,56 punti, il Cac 40 di Parigi lascia sul terreno il 2,1% a 3.761,22 punti, il Dax 30 di Francoforte arretra dell’1,7% a 7.904,90 punti. L’Ftse Mib fa registrare un -2,73% a 15.619 punti mentre l’Ibex di Madrid perde il 2,75% a 8.381,8 punti. La Borsa di Tokyo ha chiuso la seduta in netto ribasso. L’indice Nikkei dei 225 titoli guida ha perso alla chiusura 340,32 punti, pari al 2,71%, scendendo a quota 12.220,63 punti.

MA SE LA FINANZA, intesa in termini di cifre e numeri, GENERA POVERTÀ  TOGLIE LA VITA E PROVOCA MORTI PERCHÉ 'LASCIARLE UN SIMILE POTERE'? MODIFICHIAMOLA!

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