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martedì 12 dicembre 2023

Potere d'acquisto zero e politiche miopi

 Non saprei dire se la colpa è della crisi economica che condiziona le abitudini quotidiane e persino le necessità domestiche di intere famiglie oppure se è l'effetto della pandemia che sembra non finire mai a bloccare gli scambi interpersonali. 

Le notizie dei mass-media si soffermano sui fatti emotivi che toccano la pancia del paese e puntano l'attenzione sui casi di covid con le varianti. E tra una disgrazie e l'altra Invitano le frange deboli, gli ultra settantenni e le persone a rischio con conclamate patologie ad inoculare i vaccini suggeriti dai dotti rappresentanti della sanità per quanto riguarda la salute pubblica. Ma lo stare bene comporta anche un altro grado di serenità sociale per niente sottovalutabile: l'economia familiare, se si ha famiglia, e individuale.

Di fatto quello che fino a qualche anno addietro era un punto commerciale e incontri per le famiglie oggi è deserto! Lo slargo sul ponte della fiumarella era off-limits per il traffico automobilistico e gli utenti di fondazione Betania dovevano fare la gimcana tra le numerosissime bancarelle dopo avere parcheggiato altrove le vetture prima di potere varcare il cancello dell'istituto.

Oggi, il mercatino del martedì che da tempi storici affolla e vivacizza lo spazio lungo le sponde del torrente fiumarella in Santa Maria Zarapoti (questa la dicitura completa del quartiere catanzarese) è così:


Cz, S. Maria, mercatino rionale del martedì 
Desolante!

venerdì 1 dicembre 2023

L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro

 

Aumento delle pensioni? Secondo la Meloni il suo governo le ha fatte e ci sono!

Ma per giovani e anziani senza lavoro è sempre più problematico arrivare a fine mese. 

Da una vita si sente parlare di gabbie salariali, cioè di quella giungla economica incomprensibile che determina i compensi dei lavoratori e , infine, compone le pensioni di quanti sono riusciti a raggiungerle.

La simulazione dei calcoli per la rivalutazione delle pensioni INPS per l'anno 2024 mostra la disparità tra cittadini pensionati in Italia in maniera impressionante.



venerdì 12 maggio 2023

Migranti per necessità

 Viaggi e viandanti costretti a migrare nel bel Paese.

A PICCOLI PASSI.

Poco alla volta, a piccoli passi hanno distrutto il welfare. Il sistema sociale è inesistente. La salute individuale è negata a molti. Nell'era della globalizzazione economica tra gli strati deboli dei paesi cosiddetti evoluti Si muore persino per un raffreddore curato male  .



sabato 17 dicembre 2022

L'amore per il lavoro guida le grandi anime

 

La semplicità guida i cuori.



Mi ha sempre affascinato l'immagine del buon pastore che lascia il gregge per andare a cercare la pecorella smarrita.

La vedo in mezzo al mare. Sui barconi dei mercanti di esseri umani tra i bambini e le donne abusate caricati come vuoti a perdere. Sballottati gli uni contro gli altri. Bagnati. Affamati. Terrorizzati! tra i lavoratori precari, sfruttati e sfiduciati dal sistema governato dalle lobby.

Pecorelle smarrite, i nativi che sopravvivono ai margini delle società opulente. Persone smarrite tra le scorie del consumismo. Senza tetto, senza lavoro, senza niente se non la pietà dettata dall'amore di pochi.

sabato 3 dicembre 2022

Legge di bilancio e welfare

 


Dire che la ricchezza sia di destra o che i ricchi siano tutti di destra e quindi brutti e cattivi, egoisti e negrieri malversatori è da nichilisti. Come in tutte le storie umane vi sono dei distinguo doverosi da fare. E la storia, quella seriamente analitica, non di parte, quindi, scritta dai vincitori ma da studiosi terzi lo testimonia.

Spesso è invece il contrario.

martedì 13 settembre 2022

Dio salvi l'umanità!

 

Lo show business della corona.

La morte della regina Elisabetta è divenuto un evento mediatico di tutto rispetto. Dal momento dei primi malori che ne presagivano la dipartita i testimoni del tempo: i mass media nelle varie forme della comunicazione di massa si sono impossessati degli eventi connessi dalla empatia che la monarchia gode anche oltre il regno unito e le sue colonie.

Uno dei primi bollettini medici dà il senso della misura mediatica contemporanea: “la regina è vigile: ricorda i nomi dei suoi cavalli...”.

Proseguendo nel gossip:

L'eredità della regina ha numeri da capogiro! Si parla di 28 miliardi di dollari, sterlina più o meno. Beni che non si possono vendere appartenenti alla Crown Estate, (portafoglio finanziario di proprietà della Corona Britannica) oltre agli immobili Buckingham palace e ai territori del ducato di Lankaster, della Cornovaglia, Kensington palace e la crown Estate Scotland. Beni che la famiglia riceve il 25% dei profitti e il resto va al tesoro britannico. La crown estare ha incassato nel 2020 oltre 475 milioni di dollari e di questi, oltre 120 milioni sono stati impiegati dai reali per spese ufficiali, viaggi, buste paga, sicurezza e altro.

Gli affari hanno giovato anche ai fiorai turchi! Anzi li ha messi in imbarazzo tant'è che hanno dovuto chiedere straordinari alle maestranze florovivaisti e nuova manodopera a tempo determinato per potere soddisfare la richiesta proveniente dall'Inghilterra.

Lo spreco corre sulle ali dell'emotività!

Esserci. Testimoniare. Spettacolarizzare un evento umano da cui nessuno è esente nonostante le cure sanitarie e la presenza costante di luminari irraggiungibili per il resto degli esseri viventi. Riempire spazi di fiori e gadget. Esserci nonostante i dolori della guerra e dei profughi costretti alla fuga. Esserci e dimenticare per dieci giorni i drammi quotidiani degli ultimi, beh, valutate un po' voi a me sembra davvero il colmo

lunedì 15 agosto 2022

Solidarietà ! Imperativo presente

Com'è che la povertà, quando è lontana da noi geograficamente, suscita compassione e induce alla solidarietà?

È sentimento comune che la pietas popolare, davanti a episodi di estrema indigenza, tracima, si fa tangibile e quasi si tocca con mano. Ma, ahi noi, è solo un esercizio retorico.

I commenti pieni di sdegno nelle svariate forme della comunicazione tracciano falsi ritratti di una collettività poco incline alla solidarietà nonostante le belle frasi a sostegno di chi soffre per le pene inflitte dalla società che pone ai margini i deboli.

Frasi abbozzate e subito abbandonate, segno di un sentimento emotivamente fragile e per niente sentito.

La povertà non è solo quella sponsorizzata dalle varie “onlus” nate per “portare” derrate alimentari nei paesi del terzo mondo.

Le povertà sono tra noi. In ogni angolo delle metropoli. Tra i senza tetto e I nuovi poveri gettati ai margini da una società dei consumi famelici. Una società sorretta da logiche produttive e lucrative economicamente inserita nel mercato manda al macero derrate alimentari per mantenere alto il prezzo del prodotto. Magari si tratta del medesimo prodotto lavorato a bassissimo costo da quella popolazione sfruttata che vive ai margini.

Emarginati che,

Ironia della sorte, spesso sono nelle condizioni dei calzolai privi di calzari.

©mario iannino 2022 "bozzetto matita su cartoncino"


“ Roma, stazione termini:

Sulla panchina davanti la stazione un vecchio barbone avvolto di stracci dorme. È l'inverno di qualche anno addietro ma l'immagine è rimasta scolpita nei miei occhi e nella mia testa. La gente gli passa accanto senza curarlo di uno sguardo. Il vento soffia e agita i bianchi capelli arruffati. Anche la lunga barba si muove sotto il bavero. Il barbone strofina i piedi ormai bluastri dal freddo. Ha piedi callosi e sporchi avvolti in quello che un tempo dovevano essere dei calzini. Una ragazza con la salopette lo scuote. Ha un paio di scarpe in mano e tenta di fargliele indossare. Ma nulla. I piedi ormai abituati alla libertà non sembrano accogliere di buon grado il regalo. Il vecchio prende la busta con le scarpe dentro e la pone sotto il capo.”


sabato 30 luglio 2022

Povertà

Negli occhi dei bambini.

Chiariamo: non è mia intenzione fare facili moralismi e men che meno retorica.

Ma sapere che nel mondo in molti vivono i disagi della povertà e senza andare lontano dalla nostra porta di casa li tocchiamo con mano, è qualcosa che lascia straniti.

"povertà" by Mario Iannino 2022


Anche a due passi da noi che abbiamo la fortuna di essere nati e di vivere in un Paese, tutto sommato, ricco, che vive di luci riflesse pensa, tra alti e bassi, con qualche pastoia burocratica di troppo, ai problemi sociali dei più deboli attraverso l'istituto del welfare vi sono “poveri!

Poveri col cellulare, il profilo sulle piattaforme social e con la vaga speranza di sfondare tra gli influencer, l'illusione del sabato sera, la smarttv e tutto quello che propone internet,le offerte e gli acquisti a rate.


La bolla è bella e confezionata.


La tanto discriminata e deplorata azione di queste ultime ore attuata da alcuni esponenti politici evidenzia la volontà di volere gestire un governo incline alla sottomissione dei poteri forti e mortificare quanti versano in povertà.

Gli indigenti, diversi ma simili in quanto a bisogni in ogni parte del mondo, in Italia, chi non ha reddito o lavoro è tutelato dal nostro sistema democratico. È scritto nella Costituzione della Repubblica! E dà dignità ai cittadini sollevandoli dall'accattonaggio mediante gli istituti dei sistemi sociali quali la disoccupazione, il servizio sanitario nazionale, e il tanto chiacchierato “reddito di cittadinanza”.

Il reddito di cittadinanza e il nascente progetto del salario minimo già adottato da tempo in altri Paesi europei pare diano fastidio alle menti contorte dei politici collegati alle logiche dei poteri economici che, al posto del cuore, hanno impiantato pallottolieri elettronici.

Destinare soldi a persone e cose che non generano altra ricchezza nell'immediato è un'assurdità! Sembra dicano, ma non lo dicono perché capiscono bene che le reazioni delle masse. La massa deve essere gestita! Guidata. Anzi pilotata e plasmata. Messa in condizioni di sudditanza psicologica e materiale così da potere continuare il gioco al massacro. Uno scontro lontano dai luoghi dorati. Innescare, insomma una guerra tra poveri è un gioco da bambini... chè scientificamente porta ricchezze alla minoranza dei già schifosamente ricchi e magari, dietro i fatti di sangue, rivedere o annullare lo stato sociale che fa da paracadute alle classi meno fortunate.

Il reddito di sudditanza fino ad ora è stato camuffato con le sigle cococo, lavoratori socialmente utili, interinali, e con gli stage gratuiti a cui i meno tutelati hanno dovuto sottostare dignitosamente allo stato di precarietà intessuto dai vari meccanismi consumistici che domina le società industriali.

Un sistema studiato per creare dipendenze!

le stesse che vivono gli emarginati in tutte le parti del mondo


sabato 2 luglio 2022

Catanzaro, buon lavoro Fiorita

 


Tutto cambia affinché nulla cambi.

Cosa significa? Significa che le rivoluzioni enfatizzate dai venditori di fumo si dissolvono in niente. Le parole servono spesso a agitare le tensioni sociali anche quando non ce ne sarebbe bisogno.

Ecco, prendiamo ad esempio le dispute cruente che si aprono come fuochi di paglia negli scontri tra le fazioni avverse politiche.

Il popolino parteggia per l'uno o l'altro a seconda del proprio stato culturale e sociale prescindendo dalla realtà oggettiva in cui versa l'ambiente, il territorio e dalle esigenze sane della collettività.

Spesso si assiste a litigi e scontri gratuiti e la gratuità è legittimata dalla faziosità delle squadre contendenti.

Siamo appena usciti dal ballottaggio amministrativo che ha visto “trionfare” Nicola Fiorita su Donato Veraldi. Ebbene le fiamme sono scemate. E tutti si sono complimentati. Persino Fiorita che riteneva Sergio Abramo “un Nemico da combattere e spodestare” si è complimentato con lui e gli ha chiesto lumi e suggerimenti circa il buon funzionamento della macchina amministrativa comunale.

“Con una buona squadra farai bene! Lavorerai bene anche tu con i vecchi e nuovi impiegati”. Questa in sintesi la risposta di Sergio Abramo al neo sindaco.

Ma è del tutto ovvio! Logico che il nuovo si confronti col vecchio! Ci deve essere continuità d'intenti per portare a termine i progetti amministrativi iniziati.

E poi ci sono le aspettative dei singoli cittadini che interrogati sulle aspettative non è che abbiano dimostrato tanta fantasia: “ sì la pulizia; mmi aspetto un piano di viabilità più adeguato; … il lavoro...; il buon funzionamento degli uffici; il verde...”. Insomma tutte questioni minimali che non dovrebbero esistere!

E sì! Perché non ci si può trincerare dietro il muro della contabilità e sulle risorse finanziarie dei comuni! No! Se osserviamo bene lo Stato mette a disposizione dei comuni alcuni istituti essenziali come la “riserva” che ha una dicitura osteggiata da alcuni ma che dà dignità a quanti non possono fare affidamento a un lavoro e cioè al reddito di cittadinanza.

In buona sostanza

Il reddito di cittadinanza rappresenta per molte famiglie un supporto economico importante. Nato per incrementare e incentivare l’occupazione, è diventato col corso del tempo e a causa del malfunzionamento dell’intero sistema una fonte si sostegno per milioni di persone. L’intento sarebbe stato quello di aiutare i disoccupati ad entrare nel mondo del lavoro.

Infatti i percettori di reddito possono essere chiamati per svolgere mansioni congrue al proprio inquadramento anche dalle amministrazioni locali che ne fanno richiesta per un monte ore settimanali di 16 ore.


Eppure non si vedono molti addetti al verde pubblico per le strade della città. Men che meno nelle periferie! Corvo. Aranceto. Pistoia. … queste alcune zone che necessitano cure immediate, caro Nicola. A te la soluzione. Valutare e ampliare quanto fatto dalla precedente gestione Abramo:

“Reddito di cittadinanza a Catanzaro, percettori chiamati a lavorare il19 Agosto 2021. La Giunta comunale di Catanzaro, nella riunione presieduta dal sindaco Sergio Abramo ha dato il via libera all’integrazione dell’elenco dei PUC-Progetti di utilità collettiva rivolti ai percettori di Reddito di cittadinanza.

sabato 16 aprile 2022

Tra guerre e proponimenti di pace

 

-courtesy arc.Iannino- opere recenti-

La grande ferita.

L'opulento sistema economico e finanziario è in debito con le realtà depresse del pianeta.

Le Popolazioni sfruttate e rese schiave dai pochi detentori delle ricchezze naturali soffrono abusi storici difficili da sanare non perché impossibili ma perché relegati nelle stanze dell'apatia generale che sa commuoversi solo se punzecchiata da onde emotive effimere ma caldeggiate di continuo.

Il divario tra le popolazioni, culturale e economico, è un dato di fatto innegabile difficile da abbattere o, nelle migliori aspettative, mitigare. Le povertà, ben visibili perché reali, continuano ad esserci. Sempre presenti ma nascoste e in un certo qual modo giustificate dal muro di gomma dei sistemi totalizzanti attraverso la comunicazione ammiccante o facinorosa ma sempre di parte.

Le guerre per il predominio su quanto più è possibile non ha regole. Ogni mezzo è consentito per raggiungere gli obiettivi prefissati.

L'annichilimento delle masse non necessariamente si manifesta col fragore delle armi. Vi è un metodo molto più efficace e subdolo: la comunicazione! Che, coniugata nelle diverse forme, assurge a strategia psicologica lobotomizzante.

L'ego è combustibile perenne per la vorace caldaia di quanti, volutamente poveri,

privi di pensiero analitico, si schierano dalla parte dei vincenti con non-chalance lasciando perciò nell'inferno terreno dell'indifferenza i bisognosi che sopravvivono ai margini dei bagliori opulenti delle società consumistiche.

Persone che potrebbero vivere con più decenza i loro giorni persino cibandosi degli scarti e curandosi con gli avanzi superflui generati dal sistema industriale imposto dai consumi veloci al quale ci siamo adeguati o arresi mollemente.

sabato 11 dicembre 2021

Povertà

 

Manca l'acqua!

È domenica ma il supermercato vicino casa è ancora aperto. Cinque minuti e sono lì. Tra gli espositori una donna di mezza età osserva la merce esposta. Legge le indicazioni. Confronta il peso e mette nel carrello quella che costa di meno.

Il carrello della donna è semivuoto: biscotti per la prima colazione, direbbe qualcuno, anche perché c'è un bric di latte da litro tra le poche mercanzie che non si vedono tra gli spot in tv e nemmeno tra i consueti costosi spazi pubblicitari dei mass-media. Una bottiglia in plastica verde contenente detersivo multiuso. Una confezione di pasta e qualche merendina.

Il discount è semivuoto. Non c'è fila alle casse. La signora mette la spesa sul nastro. Il commesso passa il codice dei prodotti sullo schermo e: sono 7€ e50 signora. Lei porge la carta prepagata ma il sistema non l'accatta: transazione fallita! Signora non ricorda il pin? Chiede il commesso. vuole riprovare?

La carta non ha credito.

E mò come faccio? Mi serve sta roba! … non ho soldi con me … senta posso lasciare qui la spesa? Arrivo un attimo a casa e torno subito, tanto abito qua vicino. Sì signora non si preoccupi. Intanto la poggi lì. Lascio il suo scontrino in sospeso altrimenti mi blocca la cassa.

Ha mani ruvide e unghie rotte la signora; mani screpolate messe a dura prova dall'inflessibile lavoro domestico! Non un filo di trucco sul volto emaciato.

È una donna che si dà da fare. Una donna che forse sbriga anche qualche lavoretto in nero per potere arrotondare il tanto criticato “reddito di cittadinanza”. Una donna che forse va a fare servizi domestici o che lava le scale per 5€ l'ora.

sabato 6 novembre 2021

Bisogni e realtà

 

In questi giorni due notizie hanno disturbato il modo di essere e di intendere i rapporti su cui dovrebbe fondarsi la civile convivenza.

La prima è diramata dal tgr della Calabria:

Il video registrato su un telefonino testimonia uno scontro violento tra due uomini, uno dei quali grida: “aiutatemiii aiutatemi”, mentre l'altro lo strattona e infligge schiaffoni e pugni al malcapitato.

Nell'inquadratura si vede una donna a terra tra le macchine parcheggiate nel piazzale della stazione dei pullman di Cosenza.

È il tentativo di una truffa ai danni dell'automobilista, secondo gli inquirenti la donna avrebbe inscenato uno sketch: all'arrivo della macchina si è buttata a terra come se fosse stata urtata dall'automobilista. Il resto è intuibile. La pretesa di risarcimento violenta e l'immobilismo degli astanti denota arroganza e paura:

Arroganza nel pretendere il diritto al sostentamento attraverso la violenza perpetrata sui deboli e la paura di reazione del vessato che chiede con veemenza aiuto!

L'immobilismo dei passanti è tutta un'azione da analizzare. O forse c'è ben poco da scandagliare in una società come l'attuale?

L'altro episodio, più recente, riguarda l'anziano signore di Roma che dopo essere stato in ospedale per delle analisi si trova nella tragicomica situazione dello sfollato: trova casa sua occupata! Abusivamente occupata da alcune donne che, aperta la porta e sostituita la serratura, se ne sono impossessate in barba a ogni elementare rispetto del vivere civile.

È una guerra tra poveri! Quella a cui assistiamo. L'imbarbarimento dei costumi e del rispetto delle altrui necessità camminano a braccetto.

E poi, l'esempio dato da certi rami del parlamento non sono di certo educativi: battere le mani, esultare, stappare spumante dopo avere affossato una legge, se pur discutibile, sono atteggiamenti incivili!

Non è con lo scontro che si risolvono i problemi...

domenica 9 maggio 2021

L'Eccellenza sotto casa

Il bello di vivere in periferia consiste nell'essere a diretto contatto con la natura.

Qui Si riscoprono i valori immutabili della parsimoniosa rinascita rurale e si possono raccogliere ancora i doni della terra, grazie ai quali sono cresciute intere generazioni quando non vigeva l'imperioso dogma consumistico che ha teso l'azione dell'uomo a mero profitto.




Gli asparagi che spuntano in primavera, sottili e dalle nutrienti qualità, così come le cicorie, il finocchio selvatico e altro ancora, non pompati dalle diavolerie chimiche, continuano a donarsi a noi. Gli alimenti spontanei si trovano nei terreni incolti e a volte protetti dai rovi che tra non molto tempo offriranno anche loro i frutti di stagione: le more.

Il ciclo creativo non si ferma! Nonostante l'uomo e il suo insaziabile moto.

Col tempo, giustificando le colture intensive e le derivanti ogm con la consequenziale crescita demografica, l'uomo, ha inteso produrre in serre tutto ciò che di spontaneo nasce in natura. 

Ogni prodotto deve dare il massimo profitto organolettico e economico nel più breve arco temporale possibile e occupando poco suolo. Quindi allevamenti intensivi di bestie e colture diventano le nuove frontiere industriali che non vanno a sfamare i popoli in difficoltà.

Iniziano così a fare ingrossare gli asparagi chimicamente. Magnificare i ciuffi di cicoria e trasformare i fiori in prodotti omeopatici ben noti alla cultura contadina ma suffragati dal nome del botanico che per primo studiò e documentò gli effetti benefici.

L'ingegno dell'uomo ha infinite potenzialità! Spesso accompagnate e tutelate dal diritto d'autore.

La tutela della proprietà intellettuale in alcuni ambienti equivale al riconoscimento del lavoro svolto e diviene fonte di guadagno.

Ma quando il diritto di proprietà ostacola la crescita e la salvaguardia collettiva, morale a parte, è lecito mantenerne i diritti così da guadagnare su quanti fanno uso del prodotto tutelato?


La scienza e l'arte sono due campi in cui l'uomo dà il massimo della sua innata creatività!

All'origine della ricerca scientifica e artistica c'è la passione!

La curiosità di penetrare i segreti della materia. Comprenderne la struttura di base per migliorarla, quando possibile, renderla più consona all'evoluzione del pensiero sociale.

Scienza e tecnica al servizio dell'umanità suffragate dagli studi appassionati di quanti intendono spendersi per il progresso altruistico ch'è alla base di ogni percorso intellettuale del fare.

lunedì 3 maggio 2021

Il male minore

Secondo le statistiche le mortalità maggiori sono dovute alla cattiva, pessima gestione del quotidiano. Pare che i decessi per fumo, quindi cancro ai polmoni e alle vie respiratore, siano i più comuni e con numeri abbastanza rilevanti, seguono i morti e le invalidità temporanee e/o permanenti per incidenti stradali, sul lavoro e la disattenzione al corretto utilizzo delle macchine e degli utensili che dovrebbero migliorare la qualità della vita agli uomini.

Poi ci sono le morti per malattie rare, genetiche, a cui la scienza non ha dato ancora una risposta. Infine, tralasciando le malattie comuni mal curate, ci sono le percentuali infinitesimali dovute alla somministrazione dei vaccini.

Insomma, in base alla teoria del male minore, sottoporsi alle vaccinazioni sembrerebbe un'azione dovuta! Persino ineluttabile.

Non è affatto indispensabile il ginepraio logorroico che, giornalisti, politici e tecnici, hanno creato attorno all'affaire covid-sars19.

Parole e numeri da guerra sono stati diramati nei bollettini più o meno accreditati di mass-media e piattaforme sociali. Che hanno sviluppato terrore e fobie nelle teste.

Alle parole seguono le immagini. E specialmente nei paesi dove le povertà imprigionano una larghissima maggioranza assistiamo a scene allucinanti.

Le salme occupano spazi impensabili e i centri di primo intervento sanitario inaccessibili. Scene apocalittiche! Si presentano davanti ai nostri occhi. Mentre i signori del covid, cinicamente valutano profitti economici e supremazie prevedibili che definirli con una parola presa in prestito dal mondo animale offenderebbe e non farebbe giustizia alla specie citata.

Gli errori fatti fin qui dalle persone messe a governare i settori nevralgici nazionali evidenziano che le attenzioni rivolte e attuate in ogni campo sono risultate riduttive e sbagliate nel lungo termine.

Ritenere che la sanità pubblica come le politiche sociali, quindi la mobilità e i servizi pubblici quali le comunicazioni e i servizi al cittadino, siano spese in perdita e perciò una sforbiciata ai bilanci dello Stato debba essere attuata è stato l'errore per antonomasia che la politica potesse fare.

domenica 13 dicembre 2020

Pandemia: aggettivi adeguati e solidarietà

Inizia la guerra dei vaccini.

Guerra! È una parola fuorviante ma che sentiamo troppo spesso nel linguaggio corrente di giornalisti e politici mentre lanciano i proclami in tv.

È una parola che non piace a Gino Strada e lo dice chiaramente a Lucia Annunziata nella trasmissione “in ½ ora”.

Non piace neanche a me. Ma io sono nessuno e non ho l'autorità e la potenza mediatica di Gino Strada.

Non piace neanche la definizione: “battaglia al virus” e neanche “guerra al virus” a chi ha visto davvero i devastanti effetti della guerra e le battaglie delle persone che per sopravvivere alla fame, alla siccità, alla carestia e ai soprusi sono costretti ad ingaggiare.



La pandemia è un monito!

Un monito contro chi ha anteposto gli affari privati al bene comune. Alla politica degli orticelli dei privilegiati. E pare che in questione di vaccini non si è molto lontani dagli affari. C'è una gara in atto! Chi arriva prima è premiato dalle borse. E la linea dei profitti balza in avanti tra i giocatori. Le offerte impennano e le azioni prendono il volo.

Le industrie farmaceutiche hanno necessità di fondi per portare avanti le ricerche. È giusto tutto ciò?

È umano. L'importante che si faccia con onestà intellettuale e con lo sguardo volto al bene comune. Con la volontà di favorire davvero l'immunità di gregge. E per fare questo si deve vaccinare almeno il 60, 70% della popolazione mondiale.

In Africa manca il pane quotidiano e i farmaci essenziali, da banco, come li definiamo noi, figuriamoci se le popolazioni del continente più povero e sfruttato della terra saranno interessate a questa ondata massiccia di vaccinazioni proclamata dalle potenze economiche. Eppure dovrebbe interessarci! Perché il virus lo debelli solo con l'immunità di gregge. Non bastano le parole tese a tranquillizzare i cittadini europei o americani.

È necessario un po' di buon senso. Si deve portare il vaccino e somministrarlo ai meno abbienti in Africa e nei posti ad alta densità dove il sovraffollamento è una maledizione e la gente soffre l'inferno in terra per povertà e indigenza.  

martedì 3 novembre 2020

Cultura inclusiva é scambio reciproco

A voler essere buoni davanti ad una immagine del genere si potrebbe pensare ad un maldestro tentativo di cambio ruote. Però visto quanto sta accadendo in queste ore nel quartiere propendo a pensare che si tratti di altro.



Un altro modello di vita di gente misera che per risolvere i propri personalissimi problemi deturpa il bene altrui, le piccole necessità e quanto è stato messo su con fatica e sacrifici dai legittimi proprietari dei beni depredati o sottratti con l'inganno.

Ieri sera è scomparsa una utilitaria dal parcheggio sotto casa. Una vecchia macchina ma che ancora serviva allo scopo dei proprietari.


Inutile tirare fuori i soliti argomenti “inclusivi” e socializzanti. È una questione culturale. È la propensione all'educazione del rispetto nei confronti degli altri che manca in questi soggetti inclini alla devastazione mirata che sfocia nel furto pur di alleviare la propria misera esistenza.


Manca la sensibilità di base! Sono soggetti che applicano alla lettera gli elementari principi della loro miserevole sopravvivenza. Personaggi che sfruttano il malessere sociale.

Rubano per una dose. Rubano per comprare il telefono di ultima generazione. Rubano! (d'altronde le vetrine devastate e saccheggiate dalle frange violente che si infiltrano nelle manifestazioni pacifiche di dissenso nei confronti del governo sono la testimonianza di un malessere circoscrivibile e oggetto di studi neuropsichiatrici)


E non venite a parlarmi di gente che ha fame e che lo fa per i figli perché non è questa la realtà dei fatti.


Perché ci sono le organizzazioni onlus che raccolgono i beni di prima necessità e li distribuiscono ai bisognosi. Le organizzazioni no profit distribuiscono derrate alimentari e vestiti! Ma la richiesta che fanno i poveri camuffati sono ben diverse.


Sono le stesse di quella famiglia che ha preso possesso del territorio cittadino e campa di accattonaggio:

la mamma, una giovane signora in forze, sta coi figlioletti piccoli davanti alla coop e il figlio più grande ha preso impiego fisso davanti la porta del panificio.

A loro favore c'è da dire che sono educati e poco invasivi. Curati nell'aspetto, coi capelli tagliati e qualche giocattolo in mano.


Non chiedono pane o pasta. Chiedono soldi!

venerdì 11 settembre 2020

Anziani analfabeti digitali alle prese con lo spid

E poi 'nci vò u spid! Ormai simu tutti dicitali. Puru ppe' l'inps nci vò u spid.


Chi cazzu è su spid?


U spid è na chiava chi ti fa trasiri dintra u situ de l'inps e si non hai chissu 'on poi vidira nenta!


È difficile essere vecchi se non sei al passo coi tempi. Nell'era del digitale siamo una password, un pin e adesso una identità digitale. E 'ste cose costano!


Per un pensionato che deve fare i conti coi centesimi anche rinnovare la carta d'identità è un costo. Una spesa superflua che rimandi di mese in mese. Ma l'identità digitale, quella, non la puoi rinviare all'infinito. Dal primo di ottobre per potere accedere al sito dell'inps serve essere schedati digitalmente in una banca dati che rilascia il fatidico SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, è la soluzione che ti permette di accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione e dei soggetti privati aderenti con un'unica Identità Digitale (username e password) utilizzabile da computer, tablet e smartphone.


Gli Identity Provider (come dicono i più colti) forniscono diverse modalità di registrazione gratuitamente o a pagamento e i rispettivi SPID hanno diversi livelli di sicurezza. Ovviamente i più sofisticati non sono gratuiti.


L'App PosteID con CIE e Passaporto è gratuita. Dicono. Però la modalità di richiesta on line è talmente complicata che, superati tutti i passaggi, non accetta la carta d'identità digitale appena rinnovata al costo di quasi 15€ e quindi passa automaticamente a pagamento.


Insomma essere anziani nel tempo della banda larga che non tutti si possono permettere e neanche possedere internet e diavolerie varie per accedervi è inibente.

domenica 17 maggio 2020

Dopo la fuga dall'Italia Fca batte cassa

Quando fca si chiamava FIAT.


Quando la casa automobilistica era un vanto tutto italiano e la famiglia Agnelli rappresentava l’Italia e dava lavoro a quasi mezza nazione e Torino era la capitale industriale che accoglieva braccianti per trasformarli in operai e dava la possibilità di sognare.


Ecco, a quei tempi, tutti i governi che si sono succeduti nella guida del Paese avevano un occhio di riguardo per la famiglia Agnelli e per la FIAT.

A quei tempi il sogno di poter cambiare vita e prospettive per i lavoratori che abbandonavano le campagne per fare il salto di qualità, diventare operai o impiegati nell’industria metalmeccanica era possibile.

Poi il grande abbandono del gruppo desertificò Torino e impoverì l’Italia. Tradì le aspettative che nel tempo si erano trasformate in certezze per quanti credevano nell’industria italiana.

L’ascensore sociale si era bloccato. E le prime sintomatologie del declino si avvertirono nello sciopero interno tra quadri, dirigenti, impiegati e operai. La contrapposizione delle varie anime ponevano problematiche corporative, settoriali, a tutela dei reparti e del lavoro in forma egoistica e non più sociale, identitaria e produttiva.

Marchionne pensò al mercato e ai giochi della finanza.

Trasformò la fiat in fca. Spostò le sedi approfittando della libertà di mercato in residenze vantaggiose per il gruppo fiat e la famiglia Agnelli. Mantenne le briciole in Italia ma dietro ricatto commerciale non certo per gratitudine verso gli italiani e i governi che l’hanno fatta diventare grande.

Indubbiamente di errori ne sono stati commessi in tutti i tavoli. Ma quando si scappa con la cassaforte non si lascia un gran bel ricorso.

martedì 7 aprile 2020

In bocca al lupo Boris Johnson

Boris Johnson non è l'uomo forte che si credeva. Lui con una propagazione più severa e senza le accortezze riservategli l'immunità di gregge lo avrebbe fatto secco come quegli ultimi, anziani, immunodepressi, barboni e poveri del mondo rimasti stecchiti per strada e seppelliti in fosse comuni.

Ha fatto clamore La foto dei poveri senza una fissa dimora messi tra gli spazi a strisce bianche di un parcheggio in USA. Giusto lo spazio che occupa una automobile per i barboni! Questo il concetto di solidarietà liberista di Trump. Che all'inizio non credeva fosse una bomba sociale il virus covid-19.

Poi, come sa fare lui, davanti alla catastrofe se l'è presa con i cinesi. Ma non è il caso di rivangare! Trump è così. Vanesio e tuttologo. L'uomo forte che non deve chiedere mai! come si diceva in una vecchia pubblicità.

E boris Johnson? Anche lui invitava a mettersi l'animo in pace e aspettare l'onda alta del virus così da infettare quante più persone possibile e innescare quello che in natura si chiama “immunità di gregge”. Vale a dire che i deboli scompaiono e restano i più forti geneticamente. E poi. È toccato proprio a lui fare parte di quella metà del cielo debole. Ma lasciamo perdere. Auguriamogli una pronta guarigione e un presto ritorno sulla scena politica. Chissà che la brutta esperienza non gli abbia migliorato qualche neurone e magari diventi più accorto e sensibile nei confronti di quanti hanno bisogno di solidarietà e attenzioni sociali particolari.

In bocca al lupo!

sabato 14 marzo 2020

A metà strada

Ore 18. flash mob dai balconi.

Esorcizziamo? Va beh, esorcizziamo. E poi? Finito di cantare a squarciagola l'inno d'Italia. Abbassato il volume dell'amplificatore girato verso l'esterno. Smorzato il ritornello di Celentano. Appesa la bandiera dell'Italia, il tricolore, ai fili del bucato. steso al sole e all'aria come un panno appena strizzato e messo lì per asciugarsi. Insomma, Smorzati i toni che si fà?

un'altra considerazione è d'obbligo per capire il mio sbalordimento, la mia sorpresa davanti a scene simili:

A dire il vero non pensavo di avere dei vicini così chiassosi. Eppure nel mio quartiere la gente, di solito, è molto riservata. Ma questa sera no! Quelli del palazzo di fronte al mio sono tutti, la maggior parte, per essere precisi, nei balconi. Ballano. Si sbracciano in saluti mai esternati, anzi quando ci si incontra per strada a tu x tu neanche ti guardano in faccia. E adesso sono lì e lanciano saluti. Si aspettano risposte. Un cenno. Qualche cenno che li faccia sentire meno soli, probabilmente.

Vuoi vedere che la paura della morte ci ha reso un po' migliori, più umani? Almeno noi italiani, che siamo un popolo di filosofi, pensiamo spesso al dilemma della vita e della morte. E spesso nei momenti critici pensiamo:
chi ce lo fa fare ad essere egoisti e stronzi coi nostri simili. D'altronde abbiamo sempre pensato da generosi e sviluppato un sistema nazionale sanitario che guarda con occhi benevoli anche i poveri. Cioè a noi stessi, che siamo la maggior parte, quelli che non possiamo pagare una botta di soldi per essere curati. Lo sapevano bene i Padri Costituzionalisti che hanno scritto la Carta della Repubblica. Anche se dopo il benessere economico, il cosiddetto boom economico, alcune forze politiche si sono impegnate tantissimo a tagliare e cancellare i successi ottenuti dai lavoratori e dalle forze di sinistra.

Voglio sperare che questa ondata di terrore che ci fa guardare al prossimo come una opportunità di vita e di stimoli sociali,
Che questa situazione sanitaria e sociale sia la spinta per recuperare il terreno perso! Speriamo!
In barba ai sovranisti che guardano alla fuga della Gran Bretagna dall'Europa e inneggiano alla brexit che deve fare i conti con le demenzialità dei leader che l'hanno voluta fuori.

Boris Johnson.

Questa volta l'hai detta davvero grossa! un po' di più rispetto agli inglesi che ti hanno seguito come pecore al macello. Adesso hai fatto un teorema assurdo!
Devono morire i deboli a costo sociale zero per rafforzare chi è lontano dalle fatiche e dalla fame.
Hai teorizzano un'ipotetica reazione antibatterica di gregge al covid-19. Hai detto ai tuoi: preparatevi al contagio. Preparatevi a morire!

Boris Johnson non si preoccupa di esortare alla cautela gli inglesi. Invitarli di stare a casa, proteggersi dal virus. No! Lui teorizza un contagio doveroso affinché si possa sviluppare l'immunità di gregge. E affinché ciò avvenga devono infettarsi almeno il 60% degli inglesi.

Ma chissu è scemu 'nta capu!


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