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Visualizzazione dei post con l'etichetta analisi

Vite segnate da barriere invisibili

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 Catene Invisibili: le diseguaglianze imposte. Qui da noi è domenica. Un giorno come un altro della settimana trascorso in una città della periferia italiana. Fa freddo. La temperatura è calata di colpo. E mentre noi osserviamo comodamente da casa nostra quanto accade nel mondo dalla finestra mediatica moltissime persone soffrono freddo e fame. Guerre e angherie a parte, anche in Italia c’è chi soffre la fame pur lavorando. Gente occupata e sfruttata che non ha la possibilità di vivere una esistenza dignitosa. Sottomessi allo sciacallaggio dei predatori in giacca e cravatta sono costretti a rivolgersi alle mense della caritas.

Me-Rc, Calabria e Sicilia e il ponte impossibile

 Il Ponte che divide Il Ponte sullo Stretto di Messina è tornato al centro del dibattito politico e istituzionale. Da un lato il ministro Salvini e la società Stretto di Messina, guidata da Pietro Ciucci, ribadiscono che i lavori partiranno secondo il cronoprogramma ufficiale. Dall’altro, la Corte dei Conti e le opposizioni mettono in dubbio la legittimità dell’iter e la sostenibilità economica del progetto. Ripercorriamo le tappe per sommi capi: Salvini definisce il Ponte “opera strategica” per ridurre i costi dell’insularità e integrare la Sicilia nel corridoio europeo Scandinavo-Mediterraneo. Ciucci conferma il completamento entro il 2033 , insistendo sulla validità degli atti e sulla continuità del progetto. Il cronoprogramma prevede cantieri imminenti e benefici dichiarati: risparmio di tempo per veicoli e treni, sviluppo economico e occupazionale. le criticità sollevate da analisti e organi dello Stato preposti alla valutazione del progetto: Corte dei Conti: ha blocca...

Manicheismo asociale

  Sulla vicenda della famiglia nel bosco di Palmoli (Chieti), che ha rifiutato lavori di riqualificazione e ha perso la difesa legale dopo la rinuncia del loro avvocato. Questa la fotografia sulla "solitudine scelta" che isola l'altro da me: La storia della famiglia che vive isolata nei boschi abruzzesi ha suscitato un dibattito acceso. Un casolare fatiscente, condizioni di vita precarie, figli allontanati dai servizi sociali. Eppure, nonostante le proposte di riqualificazione e l’intervento delle istituzioni, i coniugi hanno scelto di rifiutare ogni compromesso.  La loro volontà di rifiutare le mani tese ha fatto capitolare ogni possibilità di dialogo. in sintesi, ricordiamo che: Il Comune aveva offerto lavori di riqualificazione e soluzioni alternative per garantire condizioni minime di sicurezza. La coppia ha respinto ogni proposta, rivendicando il diritto a vivere secondo il proprio stile di vita. Persino l’avvocato incaricato della difesa ha rimesso il mandat...

Il nuovo Umanesimo possibile

  Fino a qualche tempo addietro le statistiche davano notizie allarmanti in merito alla densità della presenza umana sul pianeta terra. La popolazione sembrava potesse diventare un problema per la sua stessa sopravvivenza e che le risorse fossero inferiori al fabbisogno umano e animale che popola la terra. Poi sono sopraggiunti i volti mefistofelici dei signori della guerra che hanno arginato il problema. Distruzioni mirate hanno raso al suolo paesi e abitanti; abbattuto infrastrutture logistiche e incrinato quelle mentali di ogni essere pensante.

Attenzione emotiva e buon senso

 "e-mail al blog"; domanda e risposta: Buon senso. E' un concetto che non indica più niente! lo si capisce da come va il mondo. quello "civilmente emancipato". due episodi che toccano le coscienze mi sovvengono: il gioco di Trump nella geopolitica mondiale e le "piccole" vicende nostrane;le fake news montate ad arte per trarne benefci, penso alle notizie montate con l'IA e quelle che stanno inondando i media in queste ore, ovvero la disavventura della famiglia che ha deciso di abitare e vivere i boschi per amore della natura e del vivere in sintonia con il creato. Capisco bene la tua riflessione: il “buon senso” sembra essersi smarrito, soprattutto quando lo confrontiamo con dinamiche globali e locali che mettono in crisi la fiducia collettiva.   Nella visione globale e degli influssi che ha la geopolitica e il “gioco” dei grandi, infatti, sento di dire che: - Le mosse di Trump nella geopolitica mondiale sono spesso percepite come spostamenti...

SE QUELLA CHE STATE COSTRUENDO LA CHIAMATE PACE…

 di Franco Cimino Dal dramma alla beffa. Dalla colpa all'assoluzione. Dalla tragedia alla commedia. Dalla serietà alla comicità. Dal pianto grave alla risata sguaiata. Si ripete sullo stesso scenario del dolore e della morte, del sangue e delle distruzioni, sempre la stessa scena. I guerrafondai pacificatori, i signori delle guerre, che con le guerre si arricchiscono di denaro e si potenziano di potere, che giocano a fare la pace. E, chiusi nelle stesse stanze dove hanno ordito le guerre e deciso le morti, si dividono la grande torta dell'arricchimento sulla distruzione. La chiamano ricostruzione, sulla scacchiera dell'economia mondiale, dove operano le grandi imprese, le enormi fabbriche producono altro che le armi e i grandi affari ballano sulle vittime innocenti. La chiamano crescita economica, mentre impegnano le agenzie finanziarie internazionali, vezzeggiate con il nome di rating, per misurare la ricchezza dei singoli paesi. Ovvero, le loro crisi, l'incremento del...

Un po' di storia dell'arte

  riflessioni Cammino tra le strade di una città che sembra aver dimenticato il peso della memoria. I muri, un tempo custodi di voci e colori, oggi sono lisci, levigati, pronti a ospitare pubblicità effimere e messaggi di consumo. Eppure, sotto quella superficie, pulsa ancora la forza dell’immagine narrante: la pittura che racconta, che denuncia, che resiste.  

BASTA ASSASSINII IN PALESTINA

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  Ci sono immagini che raccontano la realtà e la testimoniano meglio di mille parole. Una tela appesa a un balcone, i colori della Palestina che sventolano in verticale, mentre la radio scandisce la conta dei morti. Tutti civili. È il contrasto tra il simbolo di resistenza e la cronaca di una tragedia che non conosce tregua.

Il popolo nell’acqua calda: democrazia a fuoco lento”

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Mentre le lumache bollivano e qualcuna tentava la fuga, ho colto un’immagine: i rumori mediatici, come un calore invisibile, avvolgono e guidano le menti passo dopo passo

La geopolitica dei bulli: Gaza, Ucraina e il trionfo dell’assurdo

 Ragionamento sulla stupidità collettiva. La violenza come strumento di potere e la spartizione dei territori sono il volto più crudo della stupidità al potere: Gaza e Ucraina ne sono oggi i simboli più tragici. La riflessione tocca un nodo essenziale del nostro tempo: “la degenerazione della politica in dominio”, dove la forza prevale sul diritto e la propaganda sulla verità. Gaza e Ucraina sono due teatri diversi, ma accomunati da una logica brutale: quella della sopraffazione. Gaza e Ucraina: due guerre, una stessa logica: saccheggiare! In Ucraina, la guerra iniziata nel 2022 ha visto la Russia invadere territori sovrani con l’obiettivo dichiarato di “denazificare” e “proteggere” il Donbass. Oggi, secondo un piano di pace proposto da Donald Trump, si ipotizza che Kiev debba cedere parte del proprio territorio (Donetsk e Luhansk) in cambio di garanzie di sicurezza. È la logica del bullo: prendo con la forza, poi ti offro la pace a condizione che tu accetti la mia rapina. ...

Tra innocenza e malizia

  società, new media  Innocente malizia. Innocente è chi non ha commesso reati di nessun genere; chi ha gli occhi e non vede il male ma solo Bellezza. si ha la sensazione, però, guardando ai nuovi mezzi di comunicazione che non esista più l'innocente, l'innocenza di chi guarda davanti a sé senza maliziare. imbattersi, ed è questo il motivo della riflessione, in una bambina appena pubere che si fa un auotscatto e che guarda fissa l'obiettivo dell'iphone, forse di ultima generazione, non so visto che non sono addentro alle ultime nascite dell'alta tecnologia, con il musetto a culo di gallina mi fa senso! non è per bigottismo: la mia generazione ha visto e vissuto le rivoluzioni femministe, della “FŸa” è mia e la gestisco da me, delle minigonne e del rogo dei reggiseni.  

Il vuoto della rappresentanza

  La rappresentanza è stata per lungo tempo il cuore della democrazia moderna: un meccanismo fragile, certo, ma capace di trasformare la pluralità delle voci in una sintesi politica. Oggi quel cuore batte a fatica. Non è più questione di destra o sinistra, di programmi più o meno convincenti: è la struttura stessa della rappresentanza che si è incrinata. I partiti, che un tempo erano comunità di senso, scuole di formazione, luoghi di elaborazione collettiva, si sono ridotti a macchine elettorali, a comitati di gestione del consenso. Non raccolgono più le domande che nascono dalla società, ma le filtrano, le semplificano, le piegano alle logiche della comunicazione. La sinistra, quando ha avuto la possibilità di governare, ha spesso scelto la via della compatibilità, sacrificando la giustizia sociale sull’altare della stabilità. La destra, invece, ha trasformato la politica in spettacolo, in un flusso continuo di slogan e provocazioni. Due strategie opposte, ma convergenti nel ris...

Creatività e controllo

  Dialettiche della libertà nell’arte contemporanea Libertà d’azione e linguaggi visivi: una riflessione critica Domande e risposte attorno al fare artistico degli operatori culturali: artisti, curatori, operatori del mercato dell'arte. Intro, riflessione iniziale che dà lo spunto per una serie di domande e risposte: Cos'è la politica se non prendersi cura del prossimo? persino respirare in un certo modo lo è! respirare senza dare fastidio a chi ti sta vicino e persino stare attenti a non emettere rumori molesti. avere rispetto per gli altri! insomma è fare politica. ed in questo modo di essere e rapportarsi è incluso pienamente il lavoro sociale , non mi riferisco al volontariato, quello è scontato. penso alle attività alte, come fare cultura, quindi: creare, ragionare attorno ai problemi sociali e farne arte. i linguaggi artistici tutti sono strumenti di emancipazione . Analisi, non risposta esaustiva, senza la presunzione di risolvere il quesito   Hai espresso una visio...

Dopo il voto in Calabria

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  riflessioni post voto  In Calabria, il silenzio ha parlato. Non con slogan, né con urla di piazza, ma con l’assenza. Un’assenza ostinata, lucida, che ha svuotato le urne e riempito di domande il paesaggio politico. La “tempesta perfetta” orchestrata con freddezza — dimissioni strategiche, ricandidature calcolate, convergenze forzate — ha prodotto una calma apparente. Ma sotto quella superficie, qualcosa si muove. Non è apatia. È rifiuto. È disillusione. È memoria. La destra ha festeggiato, la sinistra ha arrancato, e intanto il popolo ha scelto di non scegliere. Non per pigrizia, ma per dignità. Perché quando l’offerta politica non rispecchia la realtà vissuta, il voto diventa un atto vuoto. E allora si tace. Ma non si dorme. Ai calabresi che non hanno votato, non chiediamo spiegazioni. Offriamo spazio. Perché forse il vero voto si esprimerà altrove: in un manifesto, in una poesia, in una piazza, in un gesto condiviso. La partita non è finita. Ma il gioco va ripensato. ...

FS e altro, tagli indiscriminati per favorire profitti

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  Mauro Moretti, ex amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Italiane dal 2006 al 2014, è stato una figura centrale nella riorganizzazione del sistema ferroviario italiano. Durante la sua gestione, ha promosso una strategia aziendale orientata alla razionalizzazione dei costi e all'efficienza, che ha avuto impatti significativi — e controversi — sulla rete ferroviaria, soprattutto nel Sud Italia, inclusa la Calabria. questi i tagli e le riorganizzazioni sotto Moretti: Riduzione dei treni a lunga percorrenza : Molti collegamenti diretti tra il Sud e il Nord Italia sono stati soppressi o ridotti, penalizzando regioni come la Calabria che dipendono fortemente dal trasporto ferroviario per la mobilità interregionale. Chiusura di tratte secondarie : Diverse linee minori, considerate poco redditizie, sono state chiuse o declassate, isolando ulteriormente aree interne e rurali. Priorità all’alta velocità : L’investimento massiccio sull’alta velocità ha concentrato risorse sul...

NELL’AMERICA VIOLENTA, IERI É MORTA LA GIOVENTÙ

 di Franco Cimino  Nell’America violenta, nella terra inaridita dei suoi frutti migliori — quelli del progresso e della libertà — nella nazione che fin dalla sua nascita ha superato il concetto tradizionale di “nazione” come ambito istituzionale e territoriale chiuso, e che ha fatto dell’unione tra Stati diversi e autonomi, e di popoli diversi al loro interno, una realtà plurale aperta agli altri popoli che si nutrono di valori universali, in quest’America è morta la gioventù.

Verso una società migliore

 "Come ovviare alla deriva sociale fomentata dai ciarlatani venditori di fumo esperti nell'alimentare i bisogni ma mai prodighi nel trovare rimedi efficaci? Questa campagna elettorale non si discosta dalle precedenti: urlatori. capibranco. truppe guidate da caporali iracondi. e tamtissime promesse che vome sempre saranno disattese dai vincitori e mai usate dagli oppositori, una volta terminato il tour, da basi per pungolare chi "governa" e sviluppare, nelle commissioni di lavoro, proposte realizzabili."

Pensare a una rappresentanza multipla emancipata

  Verso una Democrazia Inclusiva che Abbraccia la Complessità In un’epoca segnata da polarizzazioni e semplificazioni, l’Italia si trova davanti a una scelta cruciale: continuare a inseguire modelli bipolari che promettono governabilità, o abbracciare una democrazia più ampia, capace di includere le diversità e valorizzare le minoranze. La seconda strada è più tortuosa, ma anche più autentica. È quella che ogni cittadino, cittadino consapevole, propone: una rappresentanza multipla emancipata , che non si limiti a dare voce, ma restituisca dignità politica e potere decisionale.

Gratteri, la Calabria, i Calabresi

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 opinione, società, cultura, legalità, onestà intellettuale, Nicola Gratteri risponde al giornalista del "foglio". sì ho ricevuto la proposta di candidarmi per la sinistra alla presidenza della regione calabia, ma sono il felice procuratore di napoli e mi sta bene così. Certo che vado a votare! ma non posso dire per chi. condizionerei l'elettorato visto il seguito che ho. Notizie flash che lasciano ampi spazi alla riflessione e alle possibili manipolazioni strumentali di quanti sostengono la separazione delle carriere togate, al giustizialismo e al premierato che vuole l'uomo solo o la donna sola al comando come se la democrazia costituzionale e quanti si sono immolati per ottenerla non contasse nulla.  

Democrazie e Partecipazione attiva

 politica, La democrazia non è solo voto, è voce, è presenza, è dignità . E quando i cittadini ai margini vengono esclusi dalla gestione della cosa pubblica, non è solo un fallimento politico: è una ferita sociale. Ecco un’analisi articolata su come costruire una gestione trasparente e partecipata , che restituisca diritti e dignità a chi è stato troppo a lungo ignorato: 1. Trasparenza radicale nella gestione pubblica Bilanci aperti e leggibili : Ogni euro speso deve essere tracciabile e comprensibile anche da chi non è esperto. Accesso ai dati pubblici : Portali digitali semplici e inclusivi, dove ogni cittadino può monitorare appalti, progetti, decisioni. Controllo civico : Assemblee di quartiere, audit partecipati, comitati di cittadini con potere consultivo e propositivo. 2. Partecipazione reale, non simbolica Bilancio partecipativo : Una quota del bilancio comunale decisa direttamente dai cittadini, con priorità ai quartieri più fragili. Urbanistica dal basso : Prog...

Benvenuti!

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Chi siamo

Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria. Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati. Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni. Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante. Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale. Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise. Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza. Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare. Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola. Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.

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