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Visualizzazione dei post con l'etichetta opinione

Onori e appalti: chi festeggia davvero la fine della guerra

Medio Oriente La pace degli armati: fine delle ostilità, inizio delle spartizioni La guerra tace. Le bombe non cadono più. I titoli dei giornali celebrano la “pace ritrovata”, mentre le telecamere si soffermano sui sorrisi diplomatici, sulle strette di mano, sulle cerimonie. Ma sotto la superficie, il silenzio delle armi non è sinonimo di giustizia. È solo il preludio a una nuova fase: quella della spartizione. Le stesse mani che hanno firmato contratti per la produzione di armamenti ora si tendono per accaparrarsi appalti di ricostruzione. Le stesse voci che hanno alimentato la retorica bellica ora si presentano come garanti della stabilità. E il mondo civile, quello che dovrebbe indignarsi, si accontenta di una tregua che sa di compromesso, non di riparazione. La ricostruzione di Gaza è diventata un affare. Un business da miliardi, dove le imprese nazionali si contendono il diritto di “ricostruire” ciò che è stato distrutto con le armi che esse stesse hanno prodotto. È il parado...

Creativi marginali Testimoni, non raccomandati

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 Artisti ai margini, ma necessari Dichiarazione per chi lavora ai margini del "mercato dell'arte"   L’arte non chiede permesso. Testimonianza da chi resiste fuori dai circuiti È una dinamica frustrante e fin troppo nota: il sistema dell’arte, pur proclamandosi aperto alla ricerca, spesso si chiude in circuiti di relazioni, visibilità e legittimazioni reciproche. E chi lavora con autenticità, fuori dai salotti e dalle strategie di mercato, viene ignorato o rimandato a una newsletter—come se bastasse un algoritmo per cogliere la profondità di un’opera. Questa dichiarazione non nasce da risentimento, ma da necessità. Parla per me, e per tanti altri che non hanno padrini, né gallerie di riferimento, né profili curati da uffici stampa. Parla per chi lavora con serietà, con rigore, con visione. Per chi usa la materia come memoria, il frammento come linguaggio, il gesto come testimonianza. Siamo artisti che non chiedono di essere “scoperti”, ma di essere ascoltati. Che ...

Body art come antidoto social

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 OGGI: Parliamo dell’ossessione per la fisicità nel mondo dello spettacolo e la sua ambigua relazione con l’identità, l’arte e il narcisismo. Nel panorama mediatico contemporaneo, il corpo è diventato una sorta di biglietto da visita . Non basta più saper cantare, recitare, o esprimere un talento: bisogna anche “apparire”. Questo vale per tutti, indipendentemente dal genere o dal ruolo. La bellezza fisica diventa una condizione quasi imprescindibile per essere visibili, desiderabili, vendibili. neo diversi ruoli: i Cantanti  curano più l’immagine che la voce. Gli Attori sono selezionati per l’estetica prima che per la profondità interpretativa. E persino il Pubblico stesso che deve fare da corollario si sente chiamato a rispondere a canoni estetici imposti dalla produzione. E, nel teatrino globale dell'apparire, la creatività corre ai ripari: La body art nasce come forma di espressione radicale:  il corpo diventa tela, linguaggio, provocazione. Ma ...

La gente comune, Forza morale

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  Il grido della coscienza comune In un tempo in cui la verità viene truccata e la giustizia barattata, la coscienza comune ha scelto di parlare. Non con slogan vuoti, non con bandiere di partito, ma con il silenzio potente delle piazze senza sigle, con lo sguardo pulito di chi non ha nulla da guadagnare se non la dignità.

L’ITALIA CHE VOGLIAMO E CHE IL MONDO ATTENDE.

 Di Franco Cimino  Bella, proprio bella, l’Italia di ieri. Molto belle le venti piazze che si sono riempite da nord a sud, da Genova a Palermo, passando per Roma, stracolma di oltre ventimila persone. Bella questa Italia, sia pure ancora timida e trattenuta, che è scesa in piazza attraversando le lunghe strade delle città in maniera pacifica( i pochi cretini e prezzolati provocatori non l’hanno indebolita con la loro stupida violenza) per protestare contro la strage genocidaria che si sta consumando ormai da due anni sulla terra dei palestinesi, in particolare dalla Striscia di Gaza fino alla Cisgiordania. Bella quest’Italia con le bandiere di un popolo oppresso e violentato, sfruttato, imprigionato, cacciato e oggi assassinato, da oltre quarant’anni a questa parte. E nonostante gli accordi di Oslo del 1993, sottoscritti con l’abile mediazione di Bill Clinton da due grandi rappresentanti di due grandi popoli – Ytzjak Rabin, primo ministro di Israele, e Yasser Ararat, leader de...

NELL’AMERICA VIOLENTA, IERI É MORTA LA GIOVENTÙ

 di Franco Cimino  Nell’America violenta, nella terra inaridita dei suoi frutti migliori — quelli del progresso e della libertà — nella nazione che fin dalla sua nascita ha superato il concetto tradizionale di “nazione” come ambito istituzionale e territoriale chiuso, e che ha fatto dell’unione tra Stati diversi e autonomi, e di popoli diversi al loro interno, una realtà plurale aperta agli altri popoli che si nutrono di valori universali, in quest’America è morta la gioventù.

Se non urli ti sentiamo meglio

  Se vogliamo ribaltare la retorica populista e la deriva sociale che tutti conosciamo serve una campagna di comunicazione audace, intelligente e profondamente umana. Non basta dire “siamo diversi”: bisogna dimostrarlo con linguaggio, contenuti e azioni che parlino alle persone senza manipolarle. Ecco una proposta strutturata per una campagna che potremmo chiamare “Parole che Costruiscono” .

Verso una società migliore

 "Come ovviare alla deriva sociale fomentata dai ciarlatani venditori di fumo esperti nell'alimentare i bisogni ma mai prodighi nel trovare rimedi efficaci? Questa campagna elettorale non si discosta dalle precedenti: urlatori. capibranco. truppe guidate da caporali iracondi. e tamtissime promesse che vome sempre saranno disattese dai vincitori e mai usate dagli oppositori, una volta terminato il tour, da basi per pungolare chi "governa" e sviluppare, nelle commissioni di lavoro, proposte realizzabili."

Voragine tra dirigenti sindacali e lavoratori

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  Un post che mette a nudo il nodo cruciale della rappresentanza sindacale e il tema, spesso taciuto, dei compensi dei suoi leader. Sindacati e Stipendi: Quando la Rappresentanza Perde Contatto con la Realtà In un Paese dove milioni di lavoratori faticano ad arrivare a fine mese, il tema dei compensi dei leader sindacali non è solo una questione di trasparenza: è una questione etica. I segretari generali delle principali sigle sindacali italiane—CGIL, CISL e UIL—rappresentano milioni di lavoratori, molti dei quali vivono con stipendi che oscillano tra i 1.200 e i 1.800 euro netti al mese. Eppure, chi li rappresenta guadagna ben altro.

Pensare a una rappresentanza multipla emancipata

  Verso una Democrazia Inclusiva che Abbraccia la Complessità In un’epoca segnata da polarizzazioni e semplificazioni, l’Italia si trova davanti a una scelta cruciale: continuare a inseguire modelli bipolari che promettono governabilità, o abbracciare una democrazia più ampia, capace di includere le diversità e valorizzare le minoranze. La seconda strada è più tortuosa, ma anche più autentica. È quella che ogni cittadino, cittadino consapevole, propone: una rappresentanza multipla emancipata , che non si limiti a dare voce, ma restituisca dignità politica e potere decisionale.

Libertà tra diritti e limiti sociali

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  "libert@ -©mario_iannino2025"  Libertà e potere dell’arte: tra democrazia e rivoluzione silenziosa In Italia, la libertà di pensiero è sancita dall’articolo 21 della Costituzione, mentre l’articolo 33 afferma che “l’arte e la scienza sono libere” . Questi principi rappresentano l’espressione più alta della democrazia: il diritto di pensare, creare e condividere senza vincoli. Ma nei fatti, quanto è davvero libero l’artista di esprimere il proprio concetto?

Concretamente PACE

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 Riflessioni sull'attualità:  Tra il cinismo di quanti intendono la guerra uno strumento lecito per rimpinguare ricchezza economica per pochi e la volontà di pace perseguita dalla cooperazione empatica tra i popoli dei saggi.  Oltre il volgare prezzo — Una Nuova Visione per l’Umanità e la Risoluzione dei Conflitti  Dal cinismo totalitario alla possibilità della coesistenza pacifica. La frase "Ognuno ha un prezzo, la cosa importante è scoprire qual è" è attribuita a Pablo Escobar , il famigerato narcotrafficante colombiano. È una citazione che riflette una visione cinica e pragmatica del potere e della corruzione che non lascia spazio ad altro se non alla distruzione morale e fisica. Più che una frase sembra essere il leitmotiv di questi ultimi mesi. le oscenità messe in atto dai territori martoriati da Netanyahu e da Putin senza sottacere gli altri spazi geografici contaminati e posseduti dall'ingordigia umana e governati da despoti non lasciano intendere altro ch...

Mimmo Lucano, l'Impresentabile

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  "Impresentabile? No, semplicemente scomodo." La definizione di “impresentabile” affibbiata a Mimmo Lucano è il riflesso di una politica che fatica a distinguere tra chi infrange la legge per profitto e chi la sfida per umanità. Lucano non ha rubato, non ha arricchito sé stesso, non ha costruito clientele. Ha costruito accoglienza. Ha messo in discussione un sistema che spesso tratta i migranti come numeri, non come persone.

Nepotismo? macchè, è passione!

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Si  nota la presenza di figli di vecchie figure della politica nazionale e calabrese che vogliono percorrere le orme paterne, un cambio di testimone sentito, valido serio oppure … tu che dici ? sarà nepotismo o passione? Sembra di sentire un brusio costante: Ah, qui siamo nel pieno della saga “ Dinastie & Deputati ”. Altro che cambio di testimone: sembra più una staffetta ereditaria , dove il bastone non lo si passa, lo si incolla alle mani con l’Attak della nostalgia.

Italia: Il Paese che mente a se stesso

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 Italia,  dove la Verità È un Prodotto di Consumo Ecco un articolo d’opinione crudo, diretto e senza sconti, che riflette la drammatica realtà italiana intrecciata con i meccanismi della propaganda e dell’effetto illusorio di verità:

La democrazia sotto assedio

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  In nome del Popolo Sovrano opinione, società, cultura “In nome del popolo.” Tre parole. Un giuramento. Un obbligo. Eppure, oggi, sembrano solo un’eco lontana nei palazzi del potere.

Arte e Bellezza contro la barbarie dei folli

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Cultura, Arte, Linguaggi di Bellezza. Arte & Società. L'arte. il pensiero creativo tout court, come può intervenire per migliorare la deriva violenta che distrugge paesi, deturpa paesaggi, interi territori, e fa assurgere la violenza a stile di pensiero contemporaneo? Penso ai bambini che soffrono le crudeltà indcibili della fame procurata dai demoni della guerra. Penso a come si potrebbe alleviare, se non ovviare del tutto la mseria mentale attraverso la cultura della Bellezza.

Teatro & politica

  Invito alla riflessione collettiva. 🧱 Parole contro i fatti: quando l’etica diventa scenografia Giorgia Meloni ha parlato di valori cristiani, di carità, di responsabilità morale. Ma mentre i riflettori illuminano il palco di Rimini, fuori si respingono migranti in mare, si stringono accordi con chi bombarda civili, si liberano presunti torturatori per “ragioni di Stato”. Questa non è politica. È teatro. E noi siamo il pubblico che applaude mentre la coscienza evapora. 📜 La storia ci ha già mostrato dove porta l’indifferenza: – Quando si ignoravano i treni diretti ad Auschwitz – Quando si proteggevano criminali di guerra per convenienza – Quando si diceva “non sapevamo” mentre si sapeva tutto Oggi, non possiamo dire di non sapere. ⚡️ Call to Action Non restare spettatore. Parla, scrivi, agisci. Chiedi coerenza, pretendi giustizia, difendi l’umano. Condividi questo post se pensi che la carità non sia un discorso, ma un dovere. Tagga chi ha ancora il coraggio di ...

La retorica del potere e l'etica evaporata

 Sul palco, al meeting di Rimini, La Meloni e la sua performance strappalacrime Analizziamo i fatti. Tutti abbiamo dei limiti. Siamo, per esempio, limitati e condizionati dai fenomeni emotivi connessi alla simpatia o antipatia, dai pregiudizi, dall'appartenenza, dalle ideologie un po' meno vista la morte dell'empatia che spinge a sostenere comportamenti etici o quantomeno ritenuti tali. la Meloni è intervenuta al congresso di rimini, ha detto parole che non collimano con i fatti, perché chi respinge in mare i migranti, tutte persone inermi caricate sulle carrette del mare che sono donne, bambini e uomini frustrati dai bisogni, chi fa affari con i guerrafondai israeliani, chi libera per supposti interessi di Stato Almasri non dimostra un animo propenso alla carità cristiana evangelica, visti i crimini di cui è accusato.

Creatività o propaganda?

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cultura  L’IMMAGINE DOPO IL REALE. ESTETICA DELLA POST-VERITÀ TRA ARTE E PROPAGANDA di Vittorio Politano Viviamo in un’epoca in cui la verità ha perso il suo statuto ontologico per diventare una questione di algoritmo. La corsa dell’intelligenza artificiale, l’iperproduzione di immagini e l’invisibile regia delle piattaforme digitali stanno modificando in profondità non solo il modo in cui vediamo il mondo, ma soprattutto ciò che scegliamo (o siamo indotti) a considerare reale. In questo scenario, l’arte – e più precisamente l’immagine artistica – è chiamata a ridefinire la sua funzione critica: da riflesso a rifrazione del presente.

Benvenuti!

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Chi siamo

Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria. Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati. Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni. Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante. Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale. Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise. Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza. Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare. Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola. Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.

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