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sabato 2 ottobre 2021

Mimmo lucano martire?

Il drammatico viaggio di Mimmo Lucano.

Auguro con tutto il cuore che possa essere fatta chiarezza al più presto e che non sia simile alla disavventura toccata al povero Enzo Tortora.

I giudici e i tecnici della giustizia asseriscono di avere preso la decisione nei confronti di Lucano in base alle prove d'accusa recuperate che documentano illeciti e abusi da parte del sindaco di Riace al tempo della sua gestione nell'accoglienza dei migranti.

Dicono anche di sentirsi sotto accusa da un'opinione pubblica politicizzata. Di avere toccato un uomo potente suo malgrado... potente?



Ho letto con attenzione le notizie:

anche il gruppo delle toghe di Autonomia&Indipendenza è intervenuto in merito alla sentenza che ha fatto scalpore e turbato la sensibilità di quanti credono nel servizio dell'accoglienza con un documento:

Ad ogni sentenza seguono nell’immediatezza forti reazioni pubbliche. Se la sentenza è di assoluzione si attacca la magistratura inquirente e, viceversa, se di condanna si arriva a contestare l’entità del trattamento sanzionatorio” osservano i magistrati di A&I, ricordando di aver “già nei giorni scorsi avuto modo di rimarcare con forza la necessità di affermare, pur a fronte del diritto di critica legittimamente esercitabile, il rispetto dovuto all’adempimento della funzione giurisdizionale e la necessità che la stessa possa svolgersi in maniera libera e scevra da condizionamenti di qualsiasi genere”, e rilevando “con riferimento alla sentenza sul caso Lucano, come non solo la stampa ma anche autorevoli esponenti del mondo politico manifestino ormai un sostanziale disprezzo di tale basilare principio giungendo a sostenere, in maniera scomposta e prima ancora di conoscere le motivazioni della pronuncia, che la magistratura, invece di assolvere alla propria funzione, la quale consiste nel doveroso vaglio delle responsabilità penali degli imputati, intenderebbe lanciare messaggi non meglio specificati, così implicitamente adombrandosi l’esercizio di una indebita attività di tipo latamente politico”.

L’avvocato Giuliano Pisapia difensore di Lucano insieme all'avvocato Andrea Daqua aveva chiesto per il suo assistito l’assoluzione per non aver commesso il fatto ed ha parlato di accanimento nei confronti dell’ex sindaco :

Non è un processo politico – ha sottolineato Pisapia – ma un certo accanimento nei confronti di Mimmo Lucano c’è stato. E’ un uomo che ha messo la propria vita a disposizione della società, rinunciando a candidature certe sia al Parlamento italiano che a quello europeo”. Per l’avvocato Pisapia se nell’esercizio delle sue funzioni Lucano ha superato quelli che erano i suoi poteri, lo ha fatto perché si trovava in una situazione d’emergenza, per lui era un dovere agire in quel modo, non per il potere, ma perché è la nostra Costituzione a richiederlo.

I legali hanno contestato l’accusa di truffa e peculato perché Mimmo Lucano vive in condizioni di povertà in una casa umile, quindi non vi è stato alcun arricchimento economico o interesse personale.

L’avvocato Daqua ha anche contestato la relazione prefettizia da cui è partita l’inchiesta. “Tutto questo mina la credibilità dei funzionari Sprar e delle loro relazioni – ha detto durante l’udienza – gli ispettori sono stati mandati a Riace con il solo obiettivo di colpire Lucano. Non c’è alcuna prova del reato d’associazione”.



giovedì 30 settembre 2021

Modello Riace dall'accoglienza alla gogna. Relatività soggettiva

Non amo mitizzare nessuno! Ma neanche disprezzare cinicamente chi la pensa differentemente o, peggio, condannare qualcuno per il colore della pelle, il credo politico, ideologico o religioso.

Guardo all'essere umano nella sua interezza comprendendone e giustificandone gli errori specialmente quando sono la conseguenza di un'azione benevola, altruista atta a tutelare i deboli e gli emarginati.

Anni addietro, ricordiamo tutti, un signore, sindaco di un paesino dimenticato da Dio e dagli uomini, ignorato dalla politica nazionale e regionale, è, suo malgrado stato indicato come uno degli uomini più “potenti”, mi pare, se non sbaglio, che fosse stato inserito in una sorta di classifica tra i 50 personaggi in uno dei giornali nazionali italiani e poi fece eco la stampa mondiale tributandogli “il modello Riace” dal nome del paesello calabrese dove tutto ebbe inizio.


Mimmo Lucano trasformò i profughi in fuga in cittadini. Ripopolò l'antico borgo e diede dignità ai migranti che, costituitisi in cooperative sociali, prestarono la loro opera al paese. I nuovi abitanti di Riace dalla pelle nera si integrarono egregiamente.

Le botteghe ripresero vita. E nelle viuzze riecheggiarono le voci dei bimbi e delle mamme sedute sull'uscio a ricamare e svolgere i mestieri d'un tempo.

Si era pensato anche a una miniserie tv. Rientrata dopo le prese di posizione di certa politica. E adesso, ma forse è un caso, sì senz'altro è un caso privo di nota, ma ricordiamolo ugualmente: Mimmo Lucano è schierato affianco a De Magistris nelle elezioni regionali calabresi, arriva una sentenza abnorme, incomprensibile: 13 anni e 2 mesi di reclusione oltre alle spese processuali e al rimborso di 500mila euro destinati alle cooperative sociali.

Insomma è colpevole per avere accolto, motivato e avviato al lavoro le persone in fuga dalla propria terra d'origine per evitare la morte.

L'ex sindaco di Riace probabilmente avrà saltato qualche passaggio previsto dalla macchina burocratica, avrà snellito qualche iter certamente spinto dalla buona fede e dalla volontà di alleviare i drammi di uomini, donne e bambini che erano riusciti ad approdare lì.

Peccati veniali, diremmo! Peccatucci che non giustificano l'accanimento dei giudici del tribunale giudicante che sono andati ben oltre alla richiesta della pubblica accusa che proponeva una pena di 7 anni.

Non so... non so proprio trovare una risposta logica . Tutta la vicenda ricorda la storia del Vangelo e della morte di Gesù in croce per avere predicato e messo in atto l'amore per il prossimo...



mercoledì 17 marzo 2021

Birmania è Cristo in croce

Anche se viviamo in uno Stato laico c'è una religione che di fatto iniziamo a apprendere fin dalla tenera età. I nostri genitori fin dalla nostra venuta al mondo ci consacrano al Signore attraverso la cerimonia del S. Battesimo. E poi, nel periodo delle scuole elementari ci iniziano al catechismo per farci apprendere la vita secondo i Vangeli del Salvatore, nostro Signore Gesù Cristo.

La storia è avvincente per i miracoli narrati e le liete novelle tramandate dagli apostoli quanto cruda per le violenze subite da Gesù negli ultimi istanti della sua vita terrena. Violenze che hanno superato la bestialità primordiale dell'uomo sul Figlio dell'Uomo.

Una cieca e stupida bestiale violenza inferta sadicamente su un uomo inerme fino a qualche ora prima osannato e seguito da una miriade di persone che vedevano in Lui il Salvatore.

La narrazione ci racconta di un uomo che parlava d'amore, pace e comprensione. Un uomo dalle parabole chiare. La sua allegoria si faceva capire anche dagli analfabeti e faceva breccia nei cuori semplici.

Cosa che ai dotti del tempo faceva paura.

Gesù era un sovversivo! Per i sacerdoti e i ricchi stolti che si attorniavano di servi e sfruttavano i deboli e gli ignoranti che si genuflettevano per un tozzo di pane e un posto per dormire persino nelle stalle in compagnia degli animali.

Gesù di Nazareth, sempre secondo le Sacre Scritture, predicò l'uguaglianza, la fraternità e l'amore.

Colpe imperdonabili, non punibili secondo le leggi dell'epoca.

Sacerdoti e poteri temporali precostituiti dovevano correre ai ripari. Fare in modo che qualcuno lo accusasse e risultare punibile per salvaguardare i privilegi delle caste dominanti.

Trenta denari, dicono le scritture. Giuda lo tradì con un bacio e per trenta denari lo indicò ai soldati in agguato.

Anche Pietro lo tradì rinnegandolo.

Gesù della stirpe di Davide fu messo alla berlina. Gli fu calzata una corona di spine sul capo e per scettro gli fu fatta impugnare una canna. Tra sputi urla frustate insulti lapidazioni e spintoni trascinò la croce fino a essere inchiodato.



Vi è un periodo dell'anno che le comunità cristiane ricordano la Passione di Nostro Signore Gesù Cristo con delle rappresentazioni folkloristiche suggestive dalle radici pregne di religiosità e antiche credenze toccanti.

La violenza gratuita. La sopraffazione del potere precostituito sugli umili e indifesi è ancora una prerogativa dei potenti in armi e sovvertono con la forza e nel sangue le popolazioni. È cronaca di questi giorni il golpe in Myanmar, conosciuta anche come Birmania

La leader eletta democraticamente Aung San Suu Kyi è agli arresti. E le truppe del dittatore stanno facendo stragi tra i manifestanti.

È una guerra fratricida! Uno stato d'assedio violento e sanguinoso imposto da un bieco dittatore e generale dell'esercito nazionale Min Aung Hlaing. La violenza non si ferma con le parole e i buoni intenti, l'ONU deve intervenire immediatamente con ogni mezzo a disposizione per evitare la crocefissione del popolo birmano. Ché, in questo caso è il Cristo in croce; un popolo in lotta per la difesa della sacralità dei diritti civili!

giovedì 28 gennaio 2021

Gratteri, servo dello Stato o ...

E anche “cuore matto” è stato ridimensionato. E allora c'è da chiedersi: possibile che le indagini del procuratore Gratteri non vadano a buon fine? No, perché se è cosi per negligenza da parte degli organi investigativi allora, la conclusione è che si sono spese inutilmente energie e soldi pubblici magari spendibili per altre azioni più rilevanti e seri per il bene della comunità.

Se invece è il contrario, e cioè che la molteplice interpretazione delle leggi fa sì che quello che per qualcuno è reato per altri non lo è in parte o per niente del tutto.

Ma c'è un'altra possibilità d'interpretazione. E cioè che ci siano interessi e forze contrarie alle intenzioni di legalità e giustizia.

Sia ben chiaro: che i dipendenti del “Sant,Anna hospital” abbiano nuovamente un lavoro da svolgere è cosa assai positiva e gradita per l'intera Calabria! Ciò non toglie che se ci sono state “sviste” nella gestione queste debbano essere corrette secondo le norme vigenti.

Intanto il dott. Gratteri, nell'immaginario collettivo inizia, forse, a perdere credibilità. E questo è un interrogativo che dovremmo porci serenamente. Comprendere se il caso Palamara è servito a fare chiarezza sulla parte politicizzata della magistratura. Valutarne la bontà delle indagini parlamentari e quelle svolte in seno alla magistratura. E se ancora qualche fuocherello vacuo o cespuglio selvaggio continua ad esistere nei meccanismi della “legge uguale per tutti”.

Per intenderci: il dott. Gratteri insegue fantasmi oppure no? E il suo entourage durante le fasi investigative lavora con abnegazione per cercare la verità oppure compie grossolani errori perché indotto da frenesie e spirito di protagonismo?

venerdì 14 febbraio 2020

Politica è servizio

Renzi? Salvini? … Conte. E gli altri.


Ho sentito dalla chiara voce del procuratore Nicola Gratteri che Renzi, chiamato da Napolitano per formare il governo, inserì nella lista dei ministri il nome del dott. Gratteri alla giustizia.

All'epoca il presidente Giorgio Napolitano fece un aggiustino alla lista proposta da Renzi e sostituì alla giustizia il pm Gratteri con Orlando.

Ciononostante Renzi interpellò Gratteri e gli chiese un aiutino per cambiare il meccanismo farraginoso che regolamenta il settore della giustizia in Italia.

Renzi era d'accordo col sistema proposto e spiegato ampiamente dal dott. Gratteri. Era d'accordo sulla prescrizione! E su tante altre storture da modificare.
Senza addentrarci nelle sfumature che attengono la disciplina in questione. E tralasciando i ripensamenti, che sono leciti e opportuni a seconda dell'angolazione personale e dei momenti storici, risulta sconcertante la veemenza e i relativi atteggiamenti che adottano certi personaggi pubblici che si dichiarano pro o contro nel momento della rigenerazione e revisione di leggi ritenute strumentali o che si prestano a escamotage di finissimi azzeccagarbugli.

Noi, dal basso della nostra conoscenza, rimaniamo sconcertati da certe affermazioni. Tutti si danno del bugiardo. Negano sempre. Gettano fango a vicenda a seconda del momento e della posizione in cui si trovano nel preciso momento delle decisioni da prendere. Sembra che non ci sia quella sbandierata passione sociale svenduta nelle piazze ma solo ed esclusivamente la volontà di conservare il potere personale conquistato.

È una guerra! Il parlamento e il senato ma anche le piazze fisiche, le televisioni, le piattaforme dei sociali Facebook, Twitter, etc, parteggiano per questo o quello schieramento raramente con la razionalità che ci si aspetta viste le problematiche toccate ma con la pancia, condizionati dalla cultura e dalla posizione ricoperta al momento.

Ma de che stiamo parlando?


venerdì 22 marzo 2019

Gratteri o Oliverio chi ha ragione?

Gratteri ha toppato?

Se per Mario Oliverio dopo il responso della Cassazione è iniziata la primavera è logico pensare che le accuse mosse a suo discapito non erano fondate. O, perlomeno, non avevano quel carattere estremamente fuorilegge che l'inchiesta gli aveva incollato addosso.

«È finito un lungo e freddo inverno. È arrivata la primavera. Verità e onestà non si calpestano», ha scritto Oliverio sul suo profilo Facebook. «La forza della giustizia si unisce a quella della verità. Non ho mai tradito la fiducia dei calabresi. La mia azione di governo è stata sempre ispirata all'affermazione della legalità e ai valori dell’onestà e della lealtà, necessari per il riscatto di questa terra ingiustamente segnata e martoriata, ma per la quale vale la pena battersi anche a costo di sacrifici estremi. Ringrazio quanti mi sono stati vicino, a partire dalla mia famiglia e dai miei cari, e i tantissimi cittadini che non sono stati mai sfiorati dal dubbio».
Quindi, c'è qualcosa che non funzione nell'inchiesta e nella giustizia in generale.
Ricordiamo che:
La Direzione distrettuale antimafia aveva riscontrato illeciti e irregolarità per gli appalti relativi all'ammodernamento dell'avio superficie di Scalea e degli impianti sciistici di Lorica. E considerato il ritardo del completamento di piazza Bilotti a Cosenza un «tornaconto politico». Coinvolti tecnici, funzionari regionali e un imprenditore ritenuto vicino al clan di Cetraro, ma per il quale è decaduta l’aggravante del metodo mafioso contestata dai magistrati inquirenti.

Le motivazioni saranno rese note tra un mese. Intanto la cronaca si nutre di supposizioni e illazioni ed i cittadini qualunque non sapranno a chi assegnare, parafrasando Trilussa, il trofeo della "lumachella". Per il momento il vassoio dorato della vanagloria rimane in sospeso (non se ne abbia a male nessuno. vuole essere soltanto una ingenua e ilare battuta per concludere una opinione che, dati i risvolti, sembra avere del grottesco). Lalumachella sta in attesa, e noi sapremo, forse tra qualche tempo chi avrà lasciato una traccia indelebile nella storia effimera.



venerdì 1 novembre 2013

Cancellieri: saggia decisione!

Siamo tutti bigottamente dei complottisti ad oltranza?

La scarcerazione di Giulia Maria Ligresti, condannata a 2 anni e 8 mesi per l'inchiesta FONSAI che vede coinvolto il padre Salvatore Ligresti, perché in prigione non mangiava più sta infervorando gli animi e le pagine dei giornali. Alcuni esponenti politici si stracciano le vesti, altri gridano allo scandalo. Me è davvero così prepotentemente illegale l'azione della Cancellieri?

I fatti dicono ben altro!
aore12blog

"Mio dovere evitare gesti autolesivi, ho fatto come in altri casi, pronta a riferirne in Aula". Chiarisce la Ministro, accusata di essere amica dello zio di Giulia M. ligresti. E chiarisce, con una lettera ai capigruppo che: “Non appena avuta conoscenza, per via diretta, delle condizioni psicofisiche della ragazza era mio dovere trasferire questa notizia agli organi competenti dell’Amministrazione Penitenziaria per invitarli a porre in essere gli interventi tesi ad impedire eventuali gesti autolesivi. Mi sono comportata, peraltro, nello stesso modo quando sono pervenute al mio Ufficio segnalazioni, da chiunque inoltrate, che manifestassero preoccupazioni circa le condizioni sullo stato psicofisico di persone in stato di detenzione. Intervenire è compito del Ministro della Giustizia. Non farlo sarebbe colpevole e si configurerebbe come una grave omissione. Non c’è stata, quindi, né poteva esserci, alcuna interferenza con le decisioni degli Organi giudiziari”.

Luigi Manconi, senatore del PD, presidente della Commissione Diritti Umani a Palazzo Madama, afferma con onestà intellettuale:
“OK CANCELLIERI SU SCARCERAZIONE GIULIA LIGRESTI.
«Di fronte a una detenuta che rifiuta di nutrirsi è buona prassi e indice di una elevata sensibilità istituzionale e umana attivarsi per capirne le ragioni e verificare che non stia maturando una incompatibilità con lo stato di detenzione». «Questo ha fatto, opportunamente, il Ministro Cancellieri - sottolinea - quando le è stata segnalata la gravità delle condizioni di salute di Giulia Ligresti. E questo hanno fatto, opportunamente, i funzionari dell'Amministrazione penitenziaria e i sanitari. La decisione di scarcerare Giulia Ligresti non è stata certo presa dal Ministro o dai suoi uffici, ma, da un giudice che ha ritenuto di poter attenuare le misure cautelari a suo carico». «Analogo comportamento è stato adottato in passato a favore di detenuti privi di nomi e cognomi importanti».”

giovedì 3 gennaio 2013

la morte di Melania secondo il gip

I casi di omicidio irrisolti tengono sempre banco. E quello che ha visto la coppia Parolisi-Rea protagonista dell'efferato omicidio è ancora caldo per la cronaca. Secondo l'accusa, si legge su “Il Messaggero” “Parolisi uccise la moglie Melania perché lo aveva respinto”.

Questa in sintesi è l'opinione del Gip di Teramo, Marina Tommolini.
Secondo la ricostruzione fatta dalla Tommolini, una tesi grondante di “forse” e supposizioni che, in base a quanto riportato nell'articolo di Teodora Poeta del Messaggero, non provano niente di concreto e rimangono pensieri in libertà nel campo delle supposizioni fantasiose.

In ben 67 pagine “il giudice ricostruisce l'intera vicenda, evidenziando l'importanza del dato fattuale rispetto alla prova scientifica. Quella mattina del 18 aprile di due anni fa la giovane famiglia è andata a Colle San Marco, ma Melania non gradendo la scarsa igiene delle altalene dei piccoli e trovando il gioco sull'altalena dei grandi pericoloso per la figlia, ha proposto di lasciare il pianoro e di andare al chiosco della pineta, curiosa di conoscere i luoghi dove si addestrava il marito e in cui era già stata, dovendo però desistere per la neve”.
Lì, Parolisi, “munendosi di un coltello a serramanico forse per cercare un albero della cuccagna da portare alla suocera o forse per tagliare un qualcosa da mangiare che Melania aveva portato per la merenda della bambina, senza poter escludere che avesse anche le scarpe ed i guanti militari. Melania deve fare pipì. Va dietro al chiosco. Secondo il giudice suo marito, vedendola seminuda, verosimilmente si eccita, avvicinandola e baciandola per avere un rapporto sessuale. Ma Melania, sia per il problema dell'ernia, sia per il fatto della presenza in auto della figlia, lo rifiuta.”
e ancora continuano i forse nella ricostruzione del magistrato:
“Forse rimprovera anche pesantemente Salvatore che, a quel punto, reagisce all'ennesima umiliazione, sferrando i primi colpi. Melania tenta di reagire e di prendere il cellulare che forse aveva nella tasca del giacchino, ma con la difficoltà dell'avere ancora i pantaloni abbassati cade in ginocchio, e, con le braccia divaricate, si appoggia sulle tavole. Pochi minuti e la sfilacciata relazione finisce nel sangue. Saranno le bugie dette dal caporal maggiore ad incastrarlo.”

Fermo il rammarico per la prematura e violenta scomparsa della giovane Melania, donna e mamma che mai potrà alleviare i momenti tristi della sua bambina, starle accanto e sorridere ai familiari, nel leggere l'articolo inerente la deposizione del gip i dubbi affiorano anche perché
Parolisi continua a dichiararsi innocente. E se, a parte le piccole bugie dette, forse, per pudore, Il caporale Parolisi fosse davvero innocente? (da notare che anch'io uso il condizionale e il dubitativo) ma dietro i miei dubbi nessuno soffre, anzi dovrebbero stimolare chi di competenza per scoprire la verità in maniera inconfutabile.

domenica 28 ottobre 2012

sentenze e visibilità mediatica

Cronaca delle ultime ore:


Da una parte Salvatore Parolisi che ha una sentenza pesantissima: l’ergastolo con l’imputazione di avere ucciso la moglie Melanea Rea in un bosco con 35 coltellate; e dall’atra Silvio Berlusconi condannato a 4 anni che si riducono a 1 per via dell’indulto nonché l’interdizione dai pubblici uffici perché ritenuto “socialmente e fiscalmente pericoloso” rimbalzano nelle piazze medianiche con toni e colori differentissimi come lo sono i relativi “imputati”.

In questo momento a un caporale, che abbiamo visto piangere in televisione, smarrito, confuso, pieno di contraddizioni e paure per alcune storie libertine consumate alle spalle della moglie,  gli è stato imposto l’ergastolo e tolto la patria potestà sulla figlioletta.
Per un disguido, la sentenza è stata letta mentre lui si trovava nei sotterranei del tribunale e quando è giunto in aula il giudice gli ha chiesto se voleva ascoltarla ma lui, Salvatore Parolisi, ha rifiutato di sentirla e si è dichiarato innocente. Gli avvocati difensori aspettano di leggere le motivazione della sentenza per inoltrare ricorso.

Silvio Berlusconi ha fatto incetta di denunce, avvisi di garanzie, processi. L’avviso di garanzia più eclatante gli è stato notificato in mondovisione quando era Presidente del Consiglio, all’inizio della sua avventura politica. Il governo cadde e noi italiani perdemmo la faccia. Tra alti e bassi, interventi sulla “giustizia”, decreti legge, sfiducie reciproche tra destra e sinistra, intercettazioni ambientali, bugie e mezze verità sono trascorsi venti anni. Il risultato è, oggi, sotto gli occhi di tutti: recessione, perdita del lavoro, delocalizzazioni produttive, povertà galoppanti per il 90% della popolazione italiana, ovviamente non tutte queste vicende sono imputabili unicamente a una sola persona o a un solo partito.
I rapporti internazionali, ormai deteriorati, fanno decadere il governo Berlusconi, (l’ultimo?) e mettono alla guida del Paese il Governo dei Professori con a capo Monti.
Berlusconi sembra aver deposto le armi ma la sentenza di condanna di ieri a 4 anni per frode fiscale e 5 anni d’interdizione dai pubblici uffici gli ridanno carica e torna in campo per un’altra battaglia contro quella che lui stesso ha definito magistraturocrazia.

giovedì 5 gennaio 2012

Niente paura, esprimi e comunica amore

mario iannino©
courtesy by Mario Iannino, "attualità" t.m. 2011
Gli ostacoli e le cadute che la vita ci riserva giorno dopo giorno non li possiamo conoscere anzitempo. 
Forse è per questo motivo che alcune cadute hanno il sapore delle imboscate piuttosto che la conseguenza logica di errori commessi per leggerezza, imperizia o perché pianificati dall'egoismo. E quando a cadere è un amico o un conoscente che si è fatto apprezzare dalla comunità per essere stato disponibile all'ascolto dell'altro, un senso di impotenza assale l'animo mentre la testa inizia a riempirsi delle notizie scandalistiche diffuse dai media. Il dubbio lentamente s'insinua e rosicchia le basi del ricordo costruito nel tempo di quella personalità ora incriminata dalla legge e messa alla gogna da una certa stampa inclemente.

Tra i molti dubbi si affaccia la certezza che “l'incriminato” dall'uomo stia soffrendo inferni inimmaginabili da chi è al riparo di certe accuse ed è a questo punto che una parola di conforto diventa strumento salvifico che giunge al cuore del sofferente e lenisce parte delle brutture subite. Ma alcuni sono timorosi, hanno paure delle conseguenze e di quello che gli altri possono desumere dalla vicinanza temporale con l'incriminato perché è più semplice parlare male piuttosto che bene di chi è caduto in disgrazia specie se questi è un personaggio pubblico. Non c'è da scandalizzarsi! Anche Gesù fu tradito e messo in croce. Anche Gesù fu disconosciuto da Pietro prima che il gallo cantasse tre volte.

Per tutte le persone che stanno soffrendo la solitudine imposta dalle vicissitudine della vita,  costrette a stare lontane dagli affetti, ma in particolare alle persone che conosco e che ritengo innocenti dalle accuse infamanti per le quali sono segregate nei luoghi dell'inciviltà, prendo in prestito la poesia di Elena Oshiro e la faccio mia in segno d'affetto e speranza:

Credo in te, amico.
Credo nel tuo sorriso,
finestra aperta nel tuo essere.
Credo nel tuo sguardo,
specchio della tua onestà.
Credo nella tua mano,
sempre tesa per dare.
Credo nel tuo abbraccio,
accoglienza sincera del tuo cuore.
Credo nella tua parola,
espressione di quel che ami e speri.
Credo in te, amico,
così, semplicemente,
nell'eloquenza del silenzio.
(Elena Oshiro)

martedì 13 dicembre 2011

Franco Morelli, arresto inquietante

Partendo dal presupposto che lo Stato ha tra gli altri compiti quello di recuperare le persone che hanno sbagliato, la detenzione cruenta è di per sé una violenza gratuita specie se inflitta a chi non ha mai fatto del male a nessuno e si è prodigato cristianamente per aiutare quanti hanno avuto l'opportunità di conoscerlo anche con una semplice parola di conforto. Come spiegare altrimenti i suoi 14mila voti di preferenza nel cosentino? Franco Morelli è conosciuto per la sua umiltà e benevolenza nei confronti degli ultimi. Detto ciò, mi è difficile credere che Franco Morelli, il consigliere regionale della Calabria arrestato nei giorni scorsi nell'ambito dell'operazione "Infinito" della Dda di Milano, possa far parte di quell'area grigia dedita a caldeggiare i loschi affari della 'ndrangheta. No! È proprio difficile poter credere che si sia macchiato di un peccato simile. Per il momento è stato privato della libertà, cosa di non poco conto che, in una persona sensibile qual'è, ha già creato i primi effetti devastanti.

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, riporta impressioni drammatiche che si condensano nelle sue testuali parole: “È un vero e proprio incubo. Non riesce a darsi una spiegazione di quello che gli è successo. E' visibilmente molto provato. Ha già perso 10 chili. Alla moglie, che ha incontrato pochi giorni dopo il suo arresto, ha detto guardandola negli occhi: "Perché sono qui, perché mi hanno arrestato, come è possibile che io sia qui in carcere. Cosa ho fatto di male, di così grave? Non ho mai commesso alcun illecito. Durante tutta la mia vita ho solo sempre aiutato tanta povera gente..”. Corbelli, dopo aver denunciato la sua forte preoccupazione per lo stato di salute di Franco Morelli che ha perso 10 kg in sette giorni, chiede l'intervento del Ministro di Grazia e Giustizia, Paola Severino, per quella che definisce "una grande ingiustizia e una tragedia che si sta consumando nel silenzio e nell'indifferenza generali, interrotti solo dal massacro mediatico, nei confronti di una persona per bene, da tutti stimata sino al momento dell'arresto". Corbelli, in una nota trasmessa all'Agi, parla di "violazione dei diritti più elementari che impediscono ai familiari di poter finanche portare gli indumenti pesanti necessari per l'inverno, perché è consentito portare ogni mese al detenuto un massimo di 20 kg di roba (alimentari o altri prodotti e vestiti). I familiari - aggiunge - possono vederlo solo 4 ore al mese. Non si possono calpestare in questo modo i diritti, la stessa dignità umana di una persona, cancellare la sua storia vissuta tutta all'insegna della correttezza, onestà e grande umanità. E ancora, aggiunge Corbelli: Si può trattare come un pericoloso criminale una persona perbene, indagata ma non ancora ne' condannata, ne' rinviata a giudizio, ne' processata? Perché - domanda - non vengono concessi subito gli arresti domiciliari a Franco Morelli, considerando che si tratta di un incensurato e di una persona onesta e perbene? Se al processo, come sono certo, sarà dimostrata la sua totale innocenza chi mai potrà ripagare e risarcire della grande sofferenza e dell'immane dolore Morelli e la sua famiglia?

venerdì 11 marzo 2011

giustizia, indagini saranno decise dalla politica

È una riforma attesa dai cittadini! La sinistra la smetta... così si esprime Claudio Leone esponente pdl in merito alla riforma presentata dal governo Berlusconi sulla giustizia.

A dire il vero i cittadini seri non è che fossero in chissà quale stato d'attesa per quanto attiene ai proclami elettoralistici del mondo politico italiano. Ai cittadini sarebbe bastata un poco di tranquillità, cosa assurda e impensabile per i rappresentanti del popolo sovrano che vanno a ruota libera e fanno a gara a chi la spara più grossa. Ma torniamo al tema sulla giustizia.

Sempre da cittadino, dico che non è consono ad un presidente del consiglio aprire l'incontro con la stampa sventolando un disegno con il simbolo della giustizia che prima pende da una parte e dopo si equilibra. Non è consono neanche sentire dalla viva voce del premier “... i pm devono bussare col cappello in mano alla porta dell'ufficio del giudice...” e per concludere, che i pm, le indagini e le priorità dipendono dal ministro della giustizia, quindi dalla politica.

Non serve alcun commento. Basta pensare che se questa modifica fosse già in atto nella cosiddetta prima repubblica i magistrati non avrebbero potuto indagare su politici e dirigenti di partiti che intascavano tangenti e porre fine al malcostume che si era instaurato. Non ci sarebbe la possibilità d'indagare persone in odore di mafia perché solitamente grandi elettori che spostano un cospicuo numero di voti su politici che li assecondano negli affari.

Piuttosto i cittadini avrebbero gradito un piano strategico per snellire i processi e tutto l'iter giudiziario magari attraverso l'implementazione dei meccanismi giudiziali, assunzione di personale, ammodernamento delle macchine.

No! decisamente si rimane fermi al palo delle buone intenzioni che lasciano spazio alla vacuità intellettuale di chi ha partorito disfunzioni piuttosto che appianarle.

giovedì 10 marzo 2011

soldi per cambiare data nascita in Marocco a Ruby?


Ci sono notizie che suscitano reazioni differenti in chi le ascolta; alcune sono talmente categoriche da lasciare esterrefatti, altre invitano la satira a ricamare storielle dal sapore surreale ma vere, alla Cetto La Qualunque, tanto per intenderci. ma sulla notizia odierna c'è ben poco da ridere, semmai porsi un interrogativo al quale si dà una risposta immediata:

se alcuni personaggi sono così scaltri da insultare l'intelligenza umana, e potenti al punto di poter comprare pezzi di Stati amici o consenzienti come possiamo pensare che stiano lì tra gli scranni di Montecitorio per tutelare gli interessi dei cittadini?

Almeno la smettessero di riproporre favole o commedie alla “Marchese del Grillo” e non si riempissero la bocca con “il popolo vuole! Io rappresento il popolo. Abbiamo vinto le elezioni e governiamo.” appunto, Governate! Agite per il bene di tutti! nel rispetto delle leggi dello Stato.

domenica 7 febbraio 2010

le motivazioni di A. Alfano in mezz'ora con Lucia Annunziata


Nel corso del programma di Lucia Annunziata ho avuto modo di apprezzare l’elegante oratoria del ministro Angelino Alfano. Con estrema chiarezza e proprietà di linguaggio, ha spiegato le motivazioni delle modifiche che, insieme al governo, intende apportare alle leggi in vigore nello Sato italiano per accelerare i processi, renderli brevi, istituire la figura del giudice super partes e affidare al pubblico ministero la missione di “avvocato accusatore”. In particolare mi è piaciuta la descrizione del giudice svincolato dai movimenti associativi; uomo saggio, che emana sentenze sacrali non contaminate da fattori altri che non siano le leggi dello stato. Motivazioni facilmente condivisibili: un cittadino qualsiasi non può aspettare una vita per avere giustizia! I familiari del cittadino qualsiasi che muore in carcere perché massacrato di botte non possono continuare a subire danni morali, patetiche messe in scena per salvaguardare gli “educatori” che prendono in affidamento il cittadino indisciplinato e assistere a balletti assurdi corredati di bugie e segreti.
È vero!, il sistema giustizia deve essere riveduto e corretto ma nelle democrazie le regole in vigore devono essere rispettate da tutti indistintamente a iniziare dai rappresentanti del popolo sovrano che li ha eletti per governare! E ogni revisione Costituzionale deve essere ponderata oculatamente dall’intero parlamento, nel rispetto delle minoranze, come legifera la Carta Costituzionale della Repubblica Italiana in vigore.

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