Pace, fragile come i sogni

 

"frantumi ricomposti, by ©mario_iannino2025, -tec,Kintsugi, metafora di ciò che è stato rotto e può diventare più bello e prezioso di prima. È un messaggio di resilienza e trasformazione-"


La retorica della sicurezza, alimentata da narrazioni di emergenza e minaccia, sta profondamente trasformando il modo in cui percepiamo e viviamo i confini — non solo quelli geografici, ma anche quelli mentali e civili.

Confini mentali
La paura diventa architetto invisibile delle nostre convinzioni. Il cittadino, bombardato da discorsi securitari, interiorizza l’idea che la libertà sia un bene condizionato, subordinato alla protezione. Si crea così una geografia mentale dove l’“altro” è sempre potenzialmente pericoloso, e dove il dissenso o la solidarietà attiva vengono sospettati di collusione con il nemico. La sicurezza non è più solo una condizione, ma un filtro attraverso cui si giudica il mondo.

Confini geografici
Come evidenzia Edoardo Greblo nel suo saggio Geografie della sicurezza, i confini non sono più linee nette tra Stati, ma zone flessibili di controllo, sorveglianza e sospensione del diritto. Porti, aeroporti, hotspot diventano spazi di eccezione, dove la legge può essere discrezionale e la libertà di movimento trattata come un privilegio revocabile. La deterritorializzazione dei confini — con centri di detenzione offshore o accordi con Paesi terzi — crea una geografia frammentata, dove il diritto non è universale ma graduale, stratificato, negoziabile.

In nome della sicurezza, le democrazie inventano il paradosso democratico e rischiano di erodere proprio quei principi che le fondano: libertà, pluralismo, diritto. La retorica della minaccia permanente giustifica misure straordinarie che diventano ordinarie, e lo stato d’eccezione si normalizza. Il confine, da spazio di incontro, si trasforma in barriera mentale e fisica.

Nella nuova cartografia del potere, il buon senso dovrebbe essere il timone, ma troppo spesso viene sostituito da un timore che ridisegna il mondo in bianco e nero, dentro e fuori, sicuro e pericoloso. E in questo ri/disegno, la democrazia rischia di perdere la rotta.

frantuma i sogni e stritola vite.

"frantumi" è il titolo della manipolazione digitale che Mario Iannino ha dato per descrivere il dramma dell'onnipotenza di chi comanda la guerra in barba ai deboli:

una barchetta di carta in frantumi su cui galleggia un uovo, simbolo di vita. la barchetta condensa i sogni infantili che si infrangono contro il pragmatismo degli oscurantisti che inneggiano al dominio della forza brutale delle armi, vadi caso Gaza e le esternazioni del ministro dell'estrema destra israelita in merito all'azione umanitaria "flotilla".

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Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria. Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati. Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni. Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante. Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale. Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise. Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza. Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare. Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola. Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.

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