Un mese, undicimila euro: il caso San Giovanni
Quando la gestione ordinaria diventa straordinaria
Dicembre a Catanzaro: il Comune affida a una società di Bologna servizi di segreteria, portineria e web per il Complesso monumentale del San Giovanni, con un impegno di 11.000 euro. Una cifra che solleva interrogativi sulla scelta di un affidamento esterno e sulla capacità delle realtà locali di offrire gli stessi servizi.
Il Complesso monumentale del San Giovanni è uno dei simboli culturali di Catanzaro. A dicembre, periodo di eventi e mostre, il Comune ha deciso di garantire continuità operativa con un affidamento diretto: segreteria, portineria e gestione web per un mese, al costo di 11.000 euro.
La notizia ha acceso il dibattito. Perché rivolgersi a una società di Bologna e non a cooperative o associazioni calabresi? È davvero necessario spendere una cifra così consistente per un servizio temporaneo?
La risposta non è semplice. Da un lato, il Comune ha dovuto agire in tempi rapidi per non lasciare scoperta la struttura in un mese cruciale. Dall’altro, la scelta di un operatore esterno rischia di alimentare la percezione che la Calabria non sia in grado di garantire professionalità e competenze, quando invece esistono realtà locali capaci e pronte.
Il nodo è proprio questo: la gestione ordinaria di un bene culturale non dovrebbe mai trasformarsi in emergenza straordinaria. Servono programmazione, bandi chiari e coinvolgimento delle realtà territoriali, per evitare affidamenti estemporanei che sollevano dubbi e polemiche.
Il San Giovanni merita una visione di lungo periodo, non soluzioni tampone. Perché la cultura, a Catanzaro, non può essere gestita mese per mese.
Ecco una sintesi chiara che include la delibera di dicembre relativa al Complesso monumentale del San Giovanni di Catanzaro:
Sintesi della delibera:
- Data e oggetto: Delibera del Comune di Catanzaro approvata nel mese di dicembre 2025.
- Importo stanziato: circa 11.000,00 euro.
- Servizi previsti:
- Segreteria organizzativa (gestione documenti e supporto amministrativo).
- Portineria e accoglienza (presidio della struttura, apertura/chiusura, assistenza al pubblico).
- Supporto web (gestione piattaforme digitali e comunicazione online).
- Finalità: garantire la continuità operativa e funzionale del Complesso San Giovanni, che ospita mostre, eventi e attività culturali.
- Società affidataria: una società con sede a Bologna, incaricata di fornire questi servizi tecnici.
- La delibera non riguarda la gestione culturale o la programmazione degli eventi, ma solo servizi di supporto tecnico e organizzativo.
- In Calabria esistono cooperative e associazioni in grado di offrire servizi simili. Tuttavia, il Comune ha scelto una società esterna, probabilmente per motivi di procedura, rapidità o convenienza economica.
- Parallelamente, per la valorizzazione culturale del San Giovanni sono stati avviati bandi e coprogettazioni che hanno coinvolto enti del Terzo Settore calabresi.
La delibera di dicembre che assegna 11.000 euro a una società di Bologna per servizi di segreteria, portineria e web al Complesso San Giovanni, non è un’esclusione delle realtà calabresi, che sono invece coinvolte nei progetti culturali e di valorizzazione, ma di un affidamento tecnico specifico per garantire la continuità operativa della struttura.
La gestione del Complesso monumentale del San Giovanni di Catanzaro è stata affidata, tramite coprogettazione, a un partenariato guidato dalla cooperativa sociale Agorà Kroton. L’accordo ha una durata pluriennale (12 anni) e coinvolge diverse realtà del Terzo Settore calabrese, selezionate attraverso un avviso pubblico promosso dal Comune di Catanzaro insieme all’Università Magna Græcia e alla Fondazione con il Sud.
- Capofila: Agorà Kroton, cooperativa sociale con sede a Crotone, attiva da anni nella gestione di servizi culturali, educativi e sociali.
- Altri soggetti del Terzo Settore: fanno parte dell’Associazione Temporanea di Scopo “24 giugno”, che raccoglie più organizzazioni calabresi impegnate in ambito culturale e sociale.
- Selezione: il progetto è stato scelto a novembre 2025 tramite un avviso pubblico, dopo la valutazione di tre proposte presentate da enti del Terzo Settore.
- L’accordo di coprogettazione prevede un orizzonte temporale di 12 anni, con la possibilità di sviluppare attività culturali, sociali e di valorizzazione del patrimonio.
- Non si tratta quindi di un affidamento breve (come quello di dicembre per segreteria e portineria), ma di un partenariato stabile e di lungo periodo.
- La coprogettazione è stata avviata nel 2025 e porterà alla definizione di un partenariato speciale pubblico-privato tra Comune, Università Magna Græcia e le cooperative coinvolte.
In sintesi:
- Cooperativa capofila: Agorà Kroton.
- Altri soggetti: ATS “24 giugno” con più organizzazioni calabresi.
- Durata: 12 anni (dal 2025 in avanti).
- Obiettivo: valorizzazione culturale e sociale del San Giovanni, con attività continuative e programmate.
La coprogettazione con il Terzo Settore (ATS “24 giugno”, capofila Agorà Kroton) non è una scelta casuale: rientra in una linea politica nazionale e locale che punta a coinvolgere cooperative e associazioni nella gestione dei beni culturali, superando il modello della gestione diretta comunale.
Il Comune di Catanzaro ha dichiarato di voler trasformare il San Giovanni in un polo culturale stabile, con una visione di lungo periodo (12 anni). Questo è un indirizzo politico chiaro: valorizzare il patrimonio attraverso partenariati pubblico-privati.
L’affidamento temporaneo di dicembre (11.000 euro per segreteria, portineria e web) sembra invece una scelta tecnica e contingente, per garantire continuità operativa. Ma anche qui si riflette un indirizzo politico: preferire l’esternalizzazione dei servizi piuttosto che gestirli con personale interno
Nel quadro politico più ampio, a livello nazionale, il Codice del Terzo Settore e le politiche culturali recenti spingono verso la coprogettazione come strumento privilegiato. A livello locale, la Giunta comunale di Catanzaro ha sposato questa linea, scegliendo di affidare il San Giovanni a un partenariato calabrese, ma aprendo anche a collaborazioni esterne quando necessario.
In sintesi: sì, c’è un indirizzo politico, che è quello di integrare pubblico e privato sociale nella gestione dei beni culturali, con l’obiettivo di stabilità e valorizzazione.
Dietro queste scelte c’è un indirizzo politico preciso: non lasciare il San Giovanni alla sola gestione comunale, ma costruire un modello di partenariato con il Terzo Settore, in linea con le politiche nazionali. L’affidamento di dicembre è un tassello tecnico, ma conferma la direzione di esternalizzare e professionalizzare i servizi, anche ricorrendo a realtà fuori regione.
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