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martedì 16 gennaio 2024

Etica e comunicazione sul web

 A proposito di sciacalli.

La sensibilità non ha bisogno di regole scritte e articoli di legge.

O c'è e fa parte dell'essere oppure è sotterrata sotto quintali di cinismo stratificato negli anni in coscienze imbruttite da vari fattori e alimentate di volgare materia che dà potere.

L'esposizione mediatica è potere!

venerdì 15 settembre 2023

Acquisti web e fai da te

 

Fare da sé non è più un hobby ma una esigenza.

Capita spesso che in casa qualcosa si rompa oppure, prima che ciò avvenga, necessita di piccole manutenzioni. È così che piano piano mi son fatta una piccola ma completa cassetta degli attrezzi.

Non penso di essere l'unica persona dotata di una discreta manualità con l'attitudine al fai date! Ed è con un pizzico d'orgoglio che osservo il lavoro finito, soddisfatto anche per avere acquistato l'attrezzo giusto così da portare a termine la riparazione senza ricorrere agli “specialisti” sparsi sulla piazza che si pagano la “chiamata” anche senza avere risolto il problema.

Uomini e donne dediti per passione o necessità a sbrigare da loro la piccola manutenzione casalinga capiscono bene a cosa mi riferisco e, come me, avranno comprato nei negozi dedicati al bisogno gli attrezzi necessari e qualcos'altro su internet.


sabato 30 ottobre 2021

Tim, wind, vodafon & c, monopolio e dittatura nella gestione delle comunicazioni

 

Chi ricorda il gioco di prestigio delle società che hanno il monopolio delle comunicazioni telefoniche?

Ricordate: senza dire niente a nessuno hanno messo le mani nelle tasche degli utenti e sono riusciti a inventare la tredicesima bolletta. Il giochetto gli è andato bene per un bel po’ di mesi, quasi anni, prima che i giudici legiferassero in merito all’illecito e imposto di sanare l’anomalia.

Vodafone, tim, wind e gli altri gestori che hanno adoperato l’escamotage furfantesco avrebbero dovuto, in ottemperanza alle sentenze, rimborsare gli utenti rimaste prede delle misure vessatorie e ripristinare il vecchio metodo di pagamento mensile delle relative utenze.

Personalmente nn ho avuto il piacere di vedermi rimborsare neppure un centesimo! E non c’entra nulla la migrazione verso altri gestori. Perché anche chi è rimasto fedele alla compagnia telefonica rimane creditore del maltolto. Ma questo sarebbe l’ultimo dei problemi se almeno avessero il buon senso di smetterla con le loro ambigue campagne pubblicitarie.

Conoscono le nostre debolezze e ci hanno imposto l’utilizzo del web e le loro condizioni incondizionatamente. Non abbiamo voce in capitolo. E le trattative sono unilateralmente a loro vantaggio.

Ormai tutte le attività passano da internet. La socialità. Il lavoro. Le comunicazioni. L’agire umano è prigioniero del sistema! Prendere o lasciare.

Prendere il pacchetto così com’è. Tanto non vi è differenza tra l’una o l’altra azienda. Catturano utenti mandando allo sbaraglio un’infinità di ragazzi e ragazze che stanno lì nei box o lavorano da casa in smart working. Li fidelizzano e ripetono pedissequamente le istruzioni come un mantra:

no signore l’offerta è chiara dice: fino a 100mega. E in promo a 19,90 euro per i primi 24 mesi è inclusa, quindi lei complessivamente paga 29,90 al mese. Risparmia così 15 euro rispetto a prima.

Sì ma guardi che non arriva neanche a 5mbps, cioè 50megabit. La metà di quanto pubblicizzato. E dovendo lavorare da casa… (silenzio dall’altro capo.) pronto mi sente? No l’operatore è sconnesso. È caduta la linea? Boh! Così è se vi pare

 


 

sabato 9 ottobre 2021

Blog accattivante se vestito di nero e dai contenuti seri

 Lieve disquisizione sul “nero”.

A prescindere dalle implicazioni psicologiche di certa pubblicazione, non sempre condivisibili ma di questo ne parleremo semmai in un altro post, adesso voglio soffermarmi e attrarre l'attenzione sulle implicazioni sensoriali visive. Cioè sugli aspetti cromatici del colore nero, delle sue peculiarità dai toni forti, decisi, quindi sull'eleganza e sui molteplici connubi con le nuance della scala cromatica dei colori adoperati nelle cosiddette belle arti, nella moda e nei nuovi media. Vale a dire giocare con i colori complementari nella “costruzione” dei blog.




La pagina nera, tipo lavagna, è una superficie ottimale che suggerisce e invita a giocare con i colori complementari che, accostati in maniera “scientificamente” audace, migliora l'aspetto e coinvolge nell'esplorazione del sito web quanti passano e spulciano nel tentativo di risolvere un determinato quesito o semplicemente sospinti dalla curiosità.





Ovviamente più il blog e la pagina sono accattivanti e più la navigazione è stimolante nella ricerca specifica di un dato tema sia esso sociale, politico, antropologico o di semplice svago.

Il nero della pagina coniuga benissimo un carattere di scrittura bianca, celeste chiaro, verde nelle diverse tonalità a seconda se si intende esaltare, porre in primo o secondo piano un pulsante o un link. Il rosso, che per i milanisti è una fede, nei riferimenti e nelle costruzioni degli spazi, per i blogger è attrazione visiva. È come fare l'occhiolino. È suggerimento.



In sartoria è senz'altro visto come sinonimo di eleganza dalla gente altolocata e colta. Basti pensare allo smoking, ai tailleur, anche se l'alta moda, per questioni di mercato, per fare spettacolo e stupire con creazioni esagerate tende a esaltare il proprio brand e cimentarsi nelle creazioni manifatturiere con tessuti-nontessuti dai colori sgargianti specie nelle ultime produzioni.

L'eleganza intramontabile del nero.




Erroneamente il colore nero è associato a eventi luttuosi e in alcune etnie persino al malocchio.

Il dato certo, incontrovertibile e sociologico, consiste nella praticità dei vestiti confezionati con tessuti scuri:

Il nero assorbe e non esalta le macchie di sporco. Questo i contadini e le classi meno ambienti costretti a umili lavori lo avevano interiorizzato per necessità.

sabato 15 maggio 2021

Post bloccati e immediatamente rivalutati dal team di blogger

Qualcuno è in vena di fare scherzi.

Scherzi innocenti per adulti deficienti!😂

Non saprei come spiegare diversamente il bombardamento a valanga sull'account che comunica il blocco di alcuni post del blog.

Post scritti con la massima onestà intellettuale. Privi di polemiche o insulti e attenti a non colpire le sensibilità altrui che comunque il team di blogger blocca dietro richieste esplicite inoltrate da fantasiosi burloni ma che vengono repentinamente RIVALUTATI E PUBBLICATI dopo attenta lettura analitica del team.

O forse non è uno scherzo innocente di burloni perditempo? 

Comunque sia è doveroso esternare un solenne encomio al team di blogger che nell'immediatezza ha saputo reagire agli scherzi goliardici di facinorosi nullafacenti e perditempo




venerdì 23 aprile 2021

Restrizioni e libertà

L'ignoto è un elemento destabilizzante?

Dipende. Per alcuni trovarsi davanti a situazioni incognite è sinonimo di stimolo; input che spinge a trovare soluzioni supportate dalla conoscenza e dai saperi acquisiti. È così che si esce dall'impasse delle situazioni stagnanti opprimenti.

I criteri preventivi per contenere la propagazione del virus sono pressoché simili a quelli adottati per altre forme contagiose più comuni e meno invasivi.

Profilassi sanitarie, quali le inoculazioni vaccinali, il distanziamento sociale ma non l'isolamento isterico tra le persone e il corretto uso dei presidi meccanici (guanti, mascherine, indumenti idonei) e detergenti sono alla base delle attenzioni da adottare.

Ne consegue che anche le abitudini sociali, lavorativi e affettivi rischiano momentanee sofferenze per le mutate disposizioni igienico-sanitarie imposte, più che suggerite e divulgate con cognizione scientifica dagli esperti.

L'opinione pubblica sembra telecomandata. Soggiogata dalle notizie inquinanti e dannosi più dello stesso virus che miete vittime. L'eccesso disinformante di certa pratica televisiva e mediatica è dannosa. E le false notizie che rimbalzano sulle piattaforme amplificano maggiormente le paure. Non tutti sanno discernere. Analizzare pacatamente gli eventi e le situazioni.

Il terrore s'insinua nelle teste e fa danni sociali difficili da risanare.

Dovremmo, se mi è consentito, urlare di meno, anzi per niente, trovare uno stato interiore adeguato alla situazione contingente.

Rifugiarci nelle attività che aiutano a mantenere la quieta mentale. Leggere un buon libro. Ascoltare musica. Scrivere. Dipingere. Visitare musei on-line. E possibilmente intessere nuove amicizie e coltivare le vecchie che hanno in comune le attività creative appena suggerite. 

Gli strumenti per fare tutto ciò non mancano e il web potrebbe essere il medium eccellente per accomunare le affinità elettive.

La pandemia potrebbe essere da stimolo per cambiare mentalità relazionale. 

Il “mio” potrebbe diventare plurale, condivisione e conoscenza; il "nostro" ché l'inverso della proprietà difesa a oltranza, nascosta o sottaciuta per misere strategie di mercato.



Il dialogo svela le bugie. Dirada la nebbia e aguzza la vista. Il plagiatore, colui che millanta e ruba, rimane vittima delle sue malefatte davanti allo sguardo pulito degli eterni bambini consapevoli di essere al cospetto di un “ re nudo”.

sabato 31 ottobre 2020

nel caos del web tra spid pin password e diavolerie varie

Capisco che la prudenza non è mai troppa e che nel clima in cui viviamo fatto di furti d'identità e di frodi generali è bene essere prudenti ma così è troppo!

Tra pin, password e spid con annessi nomi utente e concessioni varie per firme digitali la vita sta diventando un gran casino.

E sì perché non bastava la carta d'identità digitale coi suoi puk e pin (che ancora non ho capito a che cazzo servono) visto che poi devi comunque fare la trafila per avere un identificativo da usare per le certificazioni on line.

Strumenti che servono al giorno d'oggi, ma... per esempio:

Come cazzo fa un vecchio rincoglionito ricordare la password e il nome utente per accedere nel portale inps e controllare la sua pensione?

perché dico questo? perché è successo anche a me!

E pensare che c'ero riuscito. Solo che non ho fatto in tempo ad inquadrare il codice quad core e il telefono si è intasato di sms da trascrivere. Non facevo in tempo a scriverne uno che arrivava l'altro perché nel frattempo erano trascorsi i secondi di validità necessari all'autenticazione dell'utente. E allora riprova. Rifai tutta la procedura fino a che i nervi non saltano e sei tentato di sbattere il telefono al muro. Ma ti trattieni. Costa! E i pochi soldi della pensione non ti consentono di scaricare lo stress indotto dalla nuova forma tecnocrate sull'oggetto del contendere che sia telefono o computer.



Ma cari burocrati, legislatori, garanti della privacy un sistema più semplice no vero?

lunedì 6 luglio 2020

Nuova veste grafica

a ore 12, nuova veste grafica.



Rinfrescare, rinfrescarsi! è una buona pratica salutare. Dopo tanto tempo abbiamo deciso di rinnovare il blog dal punto di vista grafico.
Un vestito nuovo, dunque. Rimane immutato l'impegno di quanti scrivono. Scrivere pensieri sensati, che inducono alla riflessione pacata dei temi trattati. Sempre e comunque nel rispetto delle opinioni e dei convincimenti altrui lasciamo aperto il dialogo nell'apposito spazio dei commenti a piè di pagina dei rispettivi post.

E con animo sereno, nonostante i cattivi portatori di odio che sprecano energie malefiche per e in ogni dove, auguriamo di vero cuore una

Buona estate tranquilla al riparo di ogni tipo di "scottatura" 😄

sabato 13 giugno 2020

Autoscatto

Pudore. Riservatezza. Umiltà!


Sono concetti penalizzanti nelle piazze mediatiche dei social.
Nelle piazza virtuali si fa auto promozione. Si cercano consensi immediati.
E chi rema controcorrente all'infuori dei canoni precostituiti dalle piattaforme telematiche è isolato e ignorato dal branco ( nel senso buono) e posto ai margini.

I post servono per vendere bene la propria merce. Che sia un prodotto commerciale o culturale non fa differenza. L'importante è che sia ben esposta. Magari vendendo fumo.
Non contano le vere intenzioni del singolo che si affaccia e offre il proprio sentire. L'etica. La cultura. L'empatia lungimirante e inclusiva. La serietà cognitiva. La conoscenza acquisita con determinazione perché ritenuta un valore aggiunto all'essere presente nella società.
No! si deve sapere vendere. Avere una buona dose di paraculagine nel vantarsi facendo finta di arrossire. Facendo finta di lavorare per il prossimo. Strumentalizzando i fatti del momento.

La socialità È appagante?.

La consapevolezza di rendere pubblica la mercanzia enfatizzata in proprio e con l'aiuto dei seguaci, amici reali o virtuali che frequentano assiduamente i forum è sempre meglio che, come si diceva un tempo per onorare le buone maniere, fare del bene o lavorare con serietà senza vantarsi e prescindendo dall'eco fuorviate della piazza per avere compiuto buone azioni nel silenzio, paga e appaga di più.

Non si può essere invisibili!

Oggi, nell'era del web, se non stai su una qualche piattaforma sociale non esisti.
Non esiste il tuo lavoro. Non esiste il tuo pensiero. Il tuo modo di vedere il mondo e rispondere alle storture sociali è irrilevante.

Fino a quando la morbosità dell'apparire condizionerà la vera essenza della vita?

Fino a quale punto siamo ancora disposti a metterci nella vetrina ossequiosa, servile, condizionante dei media senza imporre distingui netti tra l'essere e l'avere?


giovedì 27 febbraio 2020

Coronavirus? no problem ti curo io

La funzione sociale, altamente sociale, delle pulsioni sessuali e erotiche è solleticata e offerta magnanimamente aggratis per quanti rimangono a casa.

Perché, diciamocelo pure, dopo che abbiamo saccheggiato i negozi e consumato le enormi scorte alimentari stipate in casa, letto libri e giornali, rivisto vecchie foto di viaggi, matrimoni e compleanni vari, parlato delle persone che non ci sono più (perché le fotografie di famiglia servono anche a questo, tenere in vita la memoria!), dopo avere fatto tutto questo, e dopo qualche esercizio di ginnastica a corpo libero cos'altro rimane se non una beneamata sega?

Ed ecco arrivare prodigo il sito porno che offre gratis per un mese, ma solo alle popolazioni colpite dal virus, la visione per soli adulti(?) di strabilianti giochi.

Italia, Iran e sud Corea, per il momento, potranno farsi una cultura in quello che è l'oggetto del contendere più godiuroso di sempre: il sesso!

Però, che cuore grande.
Non derrate alimentari in Africa e negli altri paesi depressi socialmente e oppressi da infinite guerre. Non vagoni di medicine e aiuti tecnici e scientifici ma vagoni di pilu se pure virtuali, con tope e topi impalpabili ma comunque stimolanti. E allora giù che aspettiamo! Vai col tango. E mi raccomando, maschietti attenzione alla vista...

giovedì 9 gennaio 2020

War, Pace

Ritengo che nelle prassi del vivere civile la più importante sia alla voce “rispetto”.

Rispetto per le altrui sensibilità.
Sensibilità culturali. Quindi antropologiche. Politiche. Sociali.

La velocità del web ci ha dis-educati e abituati a stili di vita assurdi, vedi rapporti interpersonali basati su sensazionalismi, attacchi verbali, falsità, urla, derisioni, non lascia spazio alla riflessione pacata e attenta dei problemi reali che attanagliano la società e quindi tutti noi.

Il campo occupato dalla politica è teatro di eterne battaglie.
Arroganza. Presunzione. Imposizione del proprio pensiero. Queste alcune facce delle imposizioni gettate e amplificate sui social dai sostenitori delle parti.
Sembra che la proposta unificatrice non faccia breccia nelle teste dei vari leader.

Maschere di guerrieri.
 condottieri di guerre intestine.

Dalla guerra violenta delle parole alla guerra delle bombe il passo è breve.
Ci siamo bevuti il cervello!
E se a pochi passi da noi la guerra miete vittime, dilania corpi, affama popoli, nelle realtà cosiddette civili i leader gongolano sui mega schermi ultrapiatti sfoderando sorrisi e mostrandosi sicuri e fieri per le operazioni crudeli che hanno portato alla ribalta pensieri biechi di cui l’umanità dovrebbe rifugire.
Piuttosto che vergognarsi elogiano i misfatti commessi. Elencano le stronzate. Asseriscono teoremi condivisi dai seguaci ubriacati dalla miseria culturale prima che materiale in cui versano.
E poi ci sono i pennuti, i venditori di notizie false o adulterate dalla visione sovranista a tutela di confini mentali cazzuti. I pennuti cazzuti, quelli che padroneggiano la scrittura. I teorici della penna e leoni delle tastiere per le cazzate on.line che dicono tutto e il contrario di tutto all’occorrenza.

Sì! Ci siamo bevuti il cervello! 

E l’ubriacatura ultima sta nella corsa alla velocità connettiva. Il 5G fa male?

La domotica necessaria 
Ancora gli studi scientifici di ricercatori pubblici e di parte, non sanno, o non vogliono? dare risposte certe; dire, se le onde prodotte dalle antenne che dovranno coprire millimetricamente le città oggetto di sperimentazione, sono dannose per la salute pubblica.
Male o bene! Ma poi è davvero necessario essere connessi sempre e comunque?
Avere a disposizione sempre android, telefonia e robot e controllare anche gli elettrodomestici? cosa cambia nel rapporto interpersonale tra amici reali e virtuali; colleghi di lavoro, conoscenti?

Passi per la gestione dei semafori e altre componenti di pubblica utilità, ma, nella pratica quotidiana di ognuno cosa comporta questa corsa connettiva?
5G
Migliora forse la nostra mente? Ci predispone al dialogo? All’accettazione dell’altro? All’altrui pensiero?
E, perché no! Porta benessere?, dispensa dalle fatiche e suddivide equamente le risorse del pianeta saggiamente?fa stare bene quanti scappano dalla miseria e dalle guerre?

venerdì 11 gennaio 2019

Una storia affidata al web

Il ragazzo incappucciato guarda fisso in camera. Chiede consiglio ai follower s. Racconta agli ipotetici seguaci una storia. La sua storia. E chiede cosa fare nel caso qualcuno si trovasse nelle sue stesse condizioni esistenziali.
Il dilemma del ragazzo consiste se andare a conoscere oppure no i consanguinei che lui non ricorda di conoscere. Eppure uno zio, per quanto mi è stato detto, fratello del padre defunto quando lui, Carletto, era piccolo, questo il nome di fantasia che do al postulante, per i primi anni andò metodicamente a fare loro visita. Ma la situazione che di volta in volta lo zio trovava non era delle più gradite.
Non sto a spiegare nei dettagli cosa o chi vedesse. Fatto sta che non l'approvava! Così iniziò a diradare le visite pur mantenendo il legame attraverso le notizie portate dal vento.

Ma il vento, si sa, non sempre è lo specchio veritiero dell'animo umano.

Anch'io ho vissuto di riflesso storie di vite vissute e anche se accanto ai protagonisti diretti molte sfumature non le ho sapute cogliere.

Ora, per rispondere al quesito iniziale del ragazzo del “confessionale”, dico che: se fossi in lui andrei a scovare la verità interrogando e venendo a conoscenza di fatti e fattori che hanno definito la storia di chi gli ha dato la vita. Anche col pericolo di fare scoperte scomode, poco edificanti e per niente romanzate o mediate dalle volontà di chi gli è stato accanto fisicamente per tutti questi anni. Perché la vita è dura e a volte crudele. Per questi motivi mi sento di suggerire un concetto semplice: vivi la tua vita e cerca di trarre il meglio seguendo i canoni della bontà e della correttezza. Il resto lascialo alle spalle. E se ci tieni a conoscere le persone che tu pensi ti abbiano “abbandonato” fallo ma accostati senza pregiudizi. Chissà, forse può nascere qualcosa di buono.

martedì 3 aprile 2018

social e fake news

Realtà fittizie.


Stare sempre connessi non fa bene. Il mondo virtuale ha delle realtà che vanno bene solo nelle piattaforme. Lì ognuno crea il suo mondo addobbandolo con regole e ninnoli su misura. È un po' come in politica dove chiunque dice e fa tutto e il contrario di tutto e dove i più scaltri che sanno come uscire dagli angoli minati la fanno da padroni.

Essere leader in una piattaforma social è semplice. Basta non dire e fare quello che gli altri iscritti non vogliono sentirsi dire. Sono importanti i “mi piace” anche quando non piacciono. Cliccare sempre sui commenti e postare una faccina sorridente o un cuoricino, sempre. E non avventurarsi in analisi “costruttive” perché verrebbero fraintese.

L'invidia è ben dissimulata. I cattivi maestri scrivono le loro verità in privato per pugnalare e annientare nemici e concorrenti.

La cultura rende liberi! Ma questa che stiamo vivendo in internet non è lontanamente paragonabile alla cultura alta che eleva le menti e non può nemmeno essere accantonata con semplicità etichettandola come “spazzatura mediatica”.

È un fenomeno deleterio, quanto sta accadendo. E nessuno può mettere toppe o pezze per giustificarne l'effetto.

Alcuni scrivono sui blog convincimenti personali suffragati dagli studi allo scopo di migliorarne il mezzo ed elevarlo a prodotto propositivo. Ma sono perdenti. Le fake news hanno più fascino.

domenica 12 novembre 2017

Resilienza incognita

Per il momento stop!

Commodor 64, Amiga, Windows 92/98, millennium 2000, vista, win. 7, 8, 10 passando obbligatoriamente per tutte le fasi imposte da Microsoft e pagando obolo ci siamo dissanguati!
Adesso la crisi ci impone uno stop forzato. Per il momento può bastare. Almeno io mi fermo.

Mi fermo perché non è possibile inseguire all'infinito gli aggiornamenti dei sistemi operativi e relativi hardware dei pc.
Sì, lo so. Ormai il pc e la sua conoscenza fanno parte della quotidianità.
Se non hai un pc con un sistema operativo efficiente che supporta i servizi di routine come E-mail, posta certificata e quant'altro, non puoi fare ricerche, ti saltano le news. Non hai il mondo a portata di click se rimani fuori dalla rete.

Non sto a discutere se è giusto dipendere dal web, subirne la dittatura. Dico solo che forse ci siamo lasciati prendere la mano. Lo strumento è diventato un'estensione, un'appendice irrinunciabile. Anche il telefono non lo chiamiamo cellulare o mobile ma Android col quale tra poco faremo anche la pasta. Tutta questa corsa ha un prezzo.

Le industrie legate ai servizi web programmano la durata dei prodotti a vite brevi.

Software e hardware sempre più accattivanti nell'estetica e nei servizi con applicazioni competitive e con una resilienza dei prodotti hi tech progettata per durare pochi anni.

Il futuro è tuo. Diceva una pubblicità negli anni ottanta. Se conosci il linguaggio dei computer.
Intanto il basic è superato. I telefonini sono stati trasformati in mini personal computer e carte di credito.

Ma, la vita nasce ancora dal seme, almeno quella ha una resilienza ancora non programmata in fabbrica che la rende interessante.

lunedì 6 novembre 2017

Like e bon ton

Mi è stato sempre detto e insegnato che quando si fa una cosa buona e si è altruisti non necessariamente si deve sbandierare quanto fatto perché il bene non ha bisogno di pubblicità.

Sei in pace per quello che hai fatto? ok. Tanto basta!
Il seme è stato gettato. Ma ...

Pare che ormai questi insegnamenti non siano più di moda. La rete cattura le menti. Imprigiona e uniforma i concetti in un semplice click. E se i like sono numerosi significa, sempre secondo l'attuale concetto webiano, che si è di tendenza, che hai raggiunto l'obbiettivo.
Ritieniti soddisfatto/a almeno per 5' fino a quando un tuo contatto non ti supera.

Sui social media si fa presto a indignarsi, stupirsi, strapparsi le vesti, essere buonisti e una volta off line ringhiare sonori vaffanculo a chi taglia la strada e non da la precedenza. Chissà, forse è la stessa persona che un attimo prima ci ha fatto commuovere e messo un like con tanti cuoricini.

I collezionisti di like ci sanno fare. Succhiano i sogni altrui e li vendono come propri incuranti dei diritti d'autore ©.

La rete in/gabbia. La vita reale è diversa. Forse un tantino amara ma vera. Coi suoi lumaconi. I leccaculo. Gli intrallazzisti. I politicanti. I mestieranti. E le persone perbene! Che rispettano i propri simili. Non parlano male. Non seminano zizzania. E incitano al miglioramento.

Buona vita a tutti.

lunedì 11 settembre 2017

Tempo di raccolta

Lavori intellettuali e gratificazioni.


Alcune attività inerenti l'ingegno umano sono spesso ritenute infruttuose.
Prive di valore economico e commerciale. Tra queste attività, la pittura e anche la scrittura detengono il primato. Come se chi dipinge o scrive non impegni risorse mentali e economiche al pari dei comuni lavoratori che stanno sul mercato delle libere attività.

Per dipingere, l'artista, deve munirsi di pennelli, colori e supporti vari che non trova gratis nei negozi. E, cosa principale, deve sapere impostare, costruire il “quadro” e renderlo armonioso.
Questo nella prima fase del lavoro che si svolge nello studio. In seguito c'è da proporlo al pubblico, quindi, location, inviti, inaugurazione e promozione mediatica.

Per chi scrive, il lavoro è un impegno non da meno.
Fino a qualche anno addietro, lo scrittore, doveva dotarsi di fogli e penne, macchina da scrivere, nastri, e, completata la fatica creativa, andare in stampa: pubblicare!
Oggi, col computer, il lavoro si è snellito ma rimane il rapporto con l'editore.
Anche chi scrive e pubblica sul web o scrive post mirati alla diffusione di massa di prodotti generalisti impegna il proprio tempo in modo creativo e produttivo per chi è citato.

La vetrina web veicola prodotti artigianali e artistici. Divulga mestieri e professioni. Soggetti che troveranno riscontri nei ritorni economici procurati dalla scrittura. Quindi, quale gratificazione, se non la solita transazione economica, si può ipotizzare per chi impegna le proprie ore meditando e scrivendo creativamente?

Carissimi voi tutti che osservate opere d'arte o leggete comuni post sul blog sappiate che anche gli artisti devono affrontare spese quotidiane.
Quindi, devono essere remunerati perché gli €, oltre che rendere la vita meno complicata, gratificano il lavoro intellettuale e/o pratico.

Per chiunque semini arriva sempre il tempo del raccolto. È gratificante il sapore dei frutti maturati al sole dell'intelletto. Anche una semplice offerta insieme a un “grazie di cuore”, in cambio dell'opera ricevuta, gratifica la persona che ha prodotto e reso visibile il lavoro intellettuale.


sabato 22 aprile 2017

alla scoperta di linkedin

Palo Alto, California. È lì la sede del social professionale denominato linkedin che spopola nel web e abbatte i confini geografici.
mario iannino "plastiche essenze" coll. privata.

Da qualche tempo ricevo email di amici e conoscenti ma anche di perfetti sconosciuti che vogliono stare in contatto con me. E siccome gli interessi culturali sembrano essere comuni anche tra gli sconosciuti decido di entrare a far parte della piattaforma sociale.

Rispondo e compilo quanto mi richiede la email inviatami da un caro amico su linkedin, tralasciando, però, alcune notizie che ritengo superflue.
La classica mail di benvenuto mi suggerisce di entrare. Apro le varie schede e dopo la valutazione del profilo, che sembra essere efficace e avanzata, mi collega agli amici ed ai conoscenti virtuali.

La vetrina è selettiva ma, a primo acchito, pare che l'interesse prioritario della piattaforma sia quello di accogliere e far iscrivere quanti più utenti possibili attraverso gli indirizzi mail e i numeri di telefono in rubrica. Per fare ciò, Linkedin chiede l'autorizzazione di gestire alcune operazioni del mio tablet. Involontariamente do l'ok.

Ritengo doveroso, perciò, scusarmi con quanti, risultando nella mia mailing list, abbiano ricevuto, l'invito in automatico. E nel contempo ringrazio quanti, appassionati dagli stessi interessi culturali e artistici, vogliono interagire e dialogare mediante i linguaggi evoluti dell'intelletto racchiusi in un gesto, uno strappo e nelle cromie essenziali che danno vita ai sogni.

sabato 15 aprile 2017

Fake, bufale e cattiverie. Rimediamo!

Contro il superficiale dominio dell'ovvio. Dovremmo, per evitare guai seri, impegnarci tutti e approfondire ciò che accade davanti a noi. Analizzare bene e pacatamente le notizie. Tutte le notizie anche quelle di origine istituzionalmente considerate corrette. E perciò attendibili.

Non è la prima volta e non sarà l'ultima che una o più bufale, bugie costruite ad arte o superficiali fake, così diciamo adesso sul web, tanto per scherzare e ammazzare il tempo, rovinino la giornata a persone che non meritano di essere additate.

I personaggi pubblici sono presi di mira con una certa dose di sadismo. Anche i conoscenti o i vicini di casa, odiosi per banalissimi motivi, diventano lo zimbello delle piazze mediatiche. Gli spalatori di fango si nascondono dietro nickname e false identità per non farsi riconoscere.

Le bufale sembra siano diventate il male, il passatempo preferito degli stupidi assurti a rango di opinion leader in una qualche piattaforma mediatica o sui media.

Le notizie succulente non mancano. Ad ogni cervello il suo tarlo.
In politica. Nella cultura. In società ogni attimo è toccato dalla superficiale o attenta cattiveria di chi può “scrivere o divulgare facilmente” notizie pruriginose.

Ovviamente, e superficialmente, le azioni che possono determinare cambiamenti epocali rivolte a interi popoli e nazioni passano in secondo piano.

L'esperimento atomico del nord corea. Gli sceriffi del mondo. Il malessere sociale. Le vecchie e le nuove povertà. Le super bombe sganciate indiscriminatamente ( qualcuno si è chiesto se eliminano davvero i cattivi?). In una parola: i delitti contro l'umanità non sono degni della nostra indignazione. Sarà perché ci hanno dato molti diversivi e un bel giochino che ci fa sentire prime donne?

di sicuro non è colpa della presunta libertà o della democrazia liquida.

martedì 4 aprile 2017

Cerca l'infinito

U troppu bbonu è fissa! L'eufemismo dialettale rende bene l'idea: chi è troppo buono è spesso scambiato per un fesso!
Dall'altra parte ci sono troppi, moltissimi furbi, che s'incazzano ad ogni folata di vento contrario ai loro pensieri e cavalcano velocemente le paure del popolino. Gli schemi si ripetono uguali. L'immigrato. Il diverso. Il reietto. L'incolto. E chi, per mestiere, mendica, non si pone il problema più di tanto. L'importante è tirare a campare. E poi,

C'è chi mendica favori e chi chiede l'elemosina davanti ai supermercati. C'è chi pretende la mancia per custodire illegalmente la macchina lasciata per qualche minuto in divieto di sosta. E c'è chi fa proseliti da educanda in pubblico mentre nel privato è pragmatico fino alla nausea.

Così va il mondo. E forse proprio per questi motivi che rimaniamo tenacemente ancorati ai bisogni terreni. Sogniamo, ognuno per la cultura che possiede, i cinque minuti di notorietà, la notizia che diventa virale sul web e inorgoglisce gli stupidi per le prodezze pubblicate e condivise sui social.

Potrei continuare. E elencare le cazzate del momento che ci distolgono dalla concretezza esistenziale e tengono sotto i macigni dell'ego i valori etici. Ma sarebbe un esercizio inutile: nel tempo dell'apparire, l'essere è ridicolizzato dagli stupidi.
Ma tu non accontentarti! Cerca l'infinito

venerdì 3 aprile 2015

Estate voglia di novità e OKNO sul blog


Inizia la bella stagione e sento la necessità di aggiornare il look delle mie pagine del blog. Colori e grafica diversa. in sintonia con lo spirito estivo. Luce, aria, sole. Che ve ne sembra? è piacevole?

Proviamo anche a mettere il bottone di OKNO in ogni singola pagina per condividere i post velocemente sulla piattaforma di Virgilio oltre che di blogger.

Non ho dovuto faticare molto. Sono andata sulla pagina di OKNO. Ho copiato il testo html. Ho aperto layout di Blogger ed ho incollato il codice in un gadget html.
OkNotizieQuesto è il risultato. Carino no? adesso, se vi piace qualunque post e se vi va potete condividerlo agevolmente sulla piattaforma di oknotizie.

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