Marina, luogo del cuore
Dedicato a chi conosce Marina di Catanzaro… e a chi vorrebbe conoscerla:
"a ciminera da tonnina": sentinella di Marina
È lì da sempre.
Alta, immobile, silenziosa.
La ciminiera della tonnina veglia sull’ingresso di Marina come una sentinella che non ha mai smesso di scrutare il mare. Per noi non è solo un rudere industriale: è un emblema, un punto fermo, una radice che affonda nel tempo.
Un tempo fumava davvero. I pescatori vi cuocevano il tonno appena pescato, preparavano le conserve "i salaturi" delle sarde, e le alici sottosale. Il suo fumo aveva l’odore della salsedine, del lavoro sulle barche, del sale, dell'olio e della fatica. Oggi non fuma più, ma ogni volta che entro a Marina mi sembra di vederla ancora respirare.
Non sono nato lì, ma è come se lo fossi.
La pratico da sempre, da quando ero bambino. Insieme a tantissimi scendevamo da Catanzaro città a mare con la lettorina della CalabroLucana o con il pullman cittadino. In costume e ciabatte, con la canottiera o una maglietta—quando ancora non si chiamava t-shirt.
Il primo amore, le compagnie, il gelato sul lungomare. i bagni al porticciolo e le incursioni nei lidi.
Ogni estate aveva il suo sapore, e lei era sempre lì.
Radicata.
Come se ci aspettasse.
Come se custodisse i nostri ritorni.
Ora, quando la guardo, mi sembra che scriva nel cielo.
Una scia di fumo immaginaria che dice: “i luoghi del cuore”.
Perché Marina non è solo un posto. È un tempo.
È un modo di essere.
È casa, anche per chi non ci è nato.
E tu? Qual è il tuo luogo del cuore?
Scrivilo nei commenti, oppure portalo con te, come si porta un profumo d’estate sulla pelle.
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