Question time
"Nel post https://aore12.blogspot.com/2025/10/catanzaro-urbanistica-incoerente-corvo.html avevamo sollevato alcune riflessioni e accluso una lettera aperta e a disposizioni di chiunque volesse esprimere le proprie opinioni e inviarle direttamente a chi detiene momentaneamente la gestione amministrativa e politica della cosa pubblica. Purtroppo pare che sia rimasto un a voce inascoltata uguale ai question time della camera."
Capisco la frustrazione: il vostro appello pubblico sull’urbanistica a Catanzaro sembra non aver ricevuto risposte né attenzione da parte delle istituzioni.
Il post che avete pubblicato solleva questioni importanti sull’urbanistica incoerente nel quartiere Corvo di Catanzaro, accompagnato da una lettera aperta rivolta ai responsabili politici e amministrativi. L’intento era chiaro: stimolare un confronto pubblico e offrire uno spazio di dialogo a chiunque volesse contribuire con osservazioni o proposte. Tuttavia, come spesso accade, l’iniziativa è rimasta inascoltata, evocando l’immagine dei question time parlamentari dove le domande ricevono risposte evasive o nessuna risposta affatto aore12.blogspot.com.
Questa situazione evidenzia alcune dinamiche ricorrenti:
- Disconnessione tra cittadini e amministratori: anche quando le istanze sono formulate in modo civile e costruttivo, non sempre trovano interlocutori disponibili o interessati.
- Urbanistica come tema sottovalutato: le scelte urbanistiche incidono profondamente sulla qualità della vita, ma raramente vengono discusse pubblicamente con trasparenza e visione.
- Lettere aperte come strumento di partecipazione: sebbene siano un mezzo legittimo e democratico, spesso non ricevono risposta se non accompagnate da pressione mediatica o mobilitazione collettiva.
Per dare seguito alla vostra iniziativa, potreste considerare alcune azioni:
- Rilanciare il contenuto su altri canali: social media, gruppi civici locali, testate giornalistiche territoriali.
- Organizzare un incontro pubblico o una petizione: coinvolgere direttamente i cittadini può amplificare la voce e costringere le istituzioni a prendere posizione.
- Richiedere formalmente un’audizione o un confronto: presso il consiglio comunale o con gli assessori competenti.
La cosa pubblica e il silenzio che la circonda
Vale ancora la pena preoccuparsi della cosa pubblica? Vale la pena alzare la voce, scrivere lettere aperte, sollevare questioni che sembrano non interessare più a nessuno? Forse sì. Forse proprio perché il silenzio è diventato la risposta più frequente, è necessario continuare a parlare.
Viviamo tempi in cui la quotidianità è una lotta: arrivare a fine mese, garantire un pasto dignitoso, affrontare l’incertezza. In questo contesto, battersi per l’urbanistica, per la trasparenza, per il decoro amministrativo può sembrare un lusso, una battaglia da Don Chisciotte. Ma è proprio lì, in quei dettagli apparentemente lontani, che si gioca la qualità della vita.
La cosa pubblica non è un concetto astratto. È la strada dissestata sotto casa, il parco abbandonato, il trasporto che non arriva, il quartiere che si spegne. È ciò che ci circonda e ci condiziona, anche quando non ce ne accorgiamo.
E allora sì, forse vale la pena continuare. Anche se la voce resta inascoltata. Anche se il silenzio è assordante. Perché ogni parola detta, ogni pensiero condiviso, ogni gesto di partecipazione è un seme. E i semi, anche nel terreno più arido, prima o poi trovano il modo di germogliare.
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