Pingitore, Trapasso e l'Amicizia
di mario iannino
Un Reel, una Risonanza: L’Amicizia che Persiste nell’Arte
Il reel che Enzo Trapasso mi ha inviato, documentando la sua mostra al San Giovanni di Catanzaro del 2018 , è molto più di una sequenza di immagini e suoni. È una vibrazione condivisa, una risonanza che attraversa il tempo e lo spazio, toccando corde profonde della memoria e dell’affetto. In un frammento fugace, ho intravisto Pino Pingitore, caro amico e artista indimenticabile, la cui presenza continua a vivere nei luoghi dell’arte e nei gesti di chi lo ha amato.
Pino non era solo un compagno delle scuole medie: era un interlocutore costante, un fratello di pensiero e di visione. Con lui ho discusso di pittura, di vita, di linguaggi mutevoli—titolo che lui ha ritenuto calzante per la mia ultima mostra,e che mi ha spinto a realizzare con insistenza generosa. Ha curato il catalogo con dedizione e talento, rifiutando ogni compenso, come se il gesto stesso fosse parte di un patto più profondo: quello dell’amicizia che si fa testimonianza.
Enzo Trapasso, che conosco da anni con stima e affetto, ha condiviso con me e con Pino un sentire comune. Il reel che mi ha mandato non è solo un documento visivo, ma un ponte: tra le nostre storie, tra le nostre visioni, tra ciò che resta e ciò che si trasforma. In esso, l’arte diventa luogo di incontro, di continuità, di gratitudine.
Pino ha affrontato la malattia con temperamento e speranza, credendo di poterla vincere. E in un certo senso, l’ha fatto: ha lasciato un vuoto, sì, ma anche una presenza che continua a parlare attraverso le opere, le parole, i gesti di chi lo ha conosciuto. Questo reel, questa mostra, questa amicizia che ci accomuna ancora, sono il suo eco.
In memoria di Pino Pingitore – Compagno d’arte, d’anima, d’infanzia
Nel reel che Enzo Trapasso mi ha inviato dalla sua mostra al San Giovanni di Catanzaro, ho intravisto un volto che continua a parlarmi anche nel silenzio: Pino Pingitore, amico fraterno, artista generoso, presenza viva.
Pino è stato molto più di un grafico per "Linguaggi Mutevoli": è stato il motore silenzioso che ha spinto quella mostra a nascere. Ha curato il catalogo con passione, senza chiedere nulla in cambio, come se il gesto stesso fosse parte di un patto antico, nato sui banchi delle scuole medie e mai interrotto. Con lui ho condiviso le prime domande sull’arte, le prime visioni, le prime inquietudini. E fino all’ultimo, ha affrontato la malattia con forza, con speranza, con quel temperamento che lo rendeva unico.
Oggi, attraverso il reel di Enzo—che ringrazio per l’affetto e la stima che ci accomuna—sento che Pino è ancora tra noi. Cammina tra le opere, tra le parole, tra i gesti che continuano a nascere. Ha lasciato un grande vuoto, sì, ma anche una luce che ci accompagna.
Questo post è per lui. Per ricordarlo non solo come artista, ma come fratello di visione.
Che la sua presenza continui a vibrare nei nostri linguaggi mutevoli.
Ciao Pingi
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