Ringiovanire di un’ora
Il canto del gallo, arcaico e libero, si oppone al tempo
regolato dall’organizzazione civica, che pretende di scandire ogni attimo.
Eppure, con il ritorno all’ora solare, l’uomo riesce a “ringiovanire di
un’ora”: un gesto minimo, ma carico di significato.
Il gallo non conosce l’ora legale. Si sveglia quando sente
il mondo girare, non quando glielo impongono.
Noi, invece, da marzo a ottobre abbiamo obbedito: un’ora
avanti, come da decreto. Oggi, però, abbiamo fatto marcia indietro. Abbiamo
dovuto spostare le lancette: trasformato le 3 in 2 e guadagnato un’ora.
Un piccolo atto di potere sull’ingranaggio. Un’illusione di
giovinezza. Un gesto che non cambia il tempo, ma lo piega — per un attimo —
alla volontà dell’uomo.
Un’ora indietro!
Il gallo canta, come sempre. Non conosce decreti, né fusi orari. Il suo tempo è quello della luce, del freddo che cambia, del respiro della terra.
Noi, invece, abbiamo girato le lancette. Un gesto piccolo, ma carico di presunzione: abbiamo “guadagnato” un’ora!
Come se il tempo fosse nostro. Come se bastasse un clic per ringiovanire.
Da marzo a ottobre abbiamo obbedito all’ora legale, una
regola che pretende di ottimizzare la luce, come se la luce fosse una risorsa
da contabilizzare. Intanto Ora torniamo indietro.
Ma il gallo canta lo stesso. Allo stesso momento di ieri e
di domni. Ci ricorda che il tempo non si sposta:
si attraversa.

Commenti
Posta un commento
LA PAROLA AI LETTORI.
I commenti sono abilitati per chiunque passa da qui, si sofferma, legge e vuole lasciare un contributo all'autore del post.
ATTENZIONE! Chi commenta i post del blog è responsabile di quanto scrive. Pertanto non è prevista nessuna moderazione o censura ai commenti salvo evidenti illiceità.