Per noi: il grido delle sopravvissute alle prigioni libiche
“Giorgia, sei una donna. Ascolta il nostro grido.”
Nel cuore della Libia, nella prigione di Mitiga, gestita dal comandante Osama Almasri, si consuma da anni una tragedia che coinvolge migliaia di migranti, in particolare donne. Una sopravvissuta ivoriana, oggi in Italia, ha denunciato le torture subite: stupri quotidiani, pestaggi, umiliazioni. Lo ha fatto davanti alla sua avvocata, Angela Bitonti, che ha presentato un esposto alla Procura di Roma contro lo Stato italiano per presunta omissione e favoreggiamento.
La donna ha invocato giustizia rivolgendosi direttamente a Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, in quanto donna. Il suo appello è stato straziante:
“Giorgia, sei una donna. Aiutaci. Non puoi ignorare quello che ci hanno fatto.”
Il nodo giudiziario e politico
- Osama Almasri, comandante della polizia giudiziaria libica, è accusato di crimini contro l’umanità. È ricercato dalla Corte penale internazionale.
- Arrestato a Torino nel 2023, è stato rimpatriato in Libia per presunte irregolarità procedurali, nonostante le accuse gravissime.
- L’Italia, secondo l’esposto, avrebbe favorito il suo rientro, ignorando le richieste di giustizia delle vittime.
- Le prigioni di Mitiga e Zawhia, sotto il suo controllo, sono state descritte come lager per migranti, dove si consumano torture sistematiche.
L’appello alla responsabilità femminile
La sopravvissuta non ha parlato solo per sé. Ha detto “per noi”, riferendosi alle migliaia di donne che hanno subito violenze simili. Il suo appello a Giorgia Meloni è anche una chiamata alla responsabilità femminile nel potere:
- “Se una donna non ascolta le donne, chi lo farà?”
- Ha chiesto che l’Italia non chiuda gli occhi, che non si renda complice di chi perpetra violenze sotto il velo della cooperazione internazionale.
🇮🇹 Una riflessione sull’Italia
Questo caso solleva interrogativi profondi:
- Qual è il prezzo della sicurezza quando si stringono accordi con milizie accusate di crimini contro l’umanità?
- Può uno Stato ignorare le testimonianze delle vittime in nome della diplomazia?
- Qual è il ruolo delle donne al potere nel difendere le altre donne?
“Per noi” non è solo un lamento. È una richiesta di giustizia, di ascolto, di umanità. E oggi, più che mai, è una sfida per chi governa.
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