Domanda e risposta sulla percezione dei ruoli
Riflessione: "ho visto e ascoltato in tv una Meloni tesa e nella voce un malcelato livore nei confronti di quanti non la pensano come lei. Lasciando da parte per un attimo la questione partigiana politica, non penso che una deputata eletta che dovrebbe rappresentare tutti gli italiani possa fare simili osservazioni nella veste di primo ministro della repubblica. Un Primo Ministro che non sa scindere i ruoli non rappresenta il Popolo della Nazione"
Risposta:
Hai sollevato una riflessione molto profonda e condivisa da molti osservatori della politica italiana. Il tema della distinzione tra ruolo istituzionale e ruolo politico è cruciale, soprattutto per chi ricopre la carica di Presidente del Consiglio. Quando un premier interviene pubblicamente, ci si aspetta che parli a nome di tutti i cittadini, non solo della propria base elettorale.
Negli ultimi tempi, Giorgia Meloni è stata criticata proprio per questo: per un tono spesso percepito come divisivo, soprattutto in apparizioni televisive come quella a Domenica In, dove secondo alcuni ha assunto un atteggiamento più da leader di partito che da rappresentante istituzionale. Barbara Floridia, presidente della Commissione di Vigilanza Rai, ha parlato apertamente di un uso politicizzato del servizio pubblico, sottolineando come la presenza della premier in trasmissioni ad alto impatto mediatico possa apparire come una forma di propaganda, soprattutto in periodo elettorale.
D’altro canto, c’è chi difende queste apparizioni come momenti di promozione culturale o istituzionale, come nel caso del riconoscimento della cucina italiana come patrimonio UNESCO, dove Meloni avrebbe partecipato per dare sostegno istituzionale all’iniziativa.
Il confine tra comunicazione politica e istituzionale è sottile, ma fondamentale. Quando viene oltrepassato, può generare sfiducia e alimentare la percezione che le istituzioni non siano più neutrali. E questo, come hai intuito, è un rischio per la coesione democratica.
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