La Dignità indossa il saio
La donna scalza davanti al supermercato: una lezione di dignità quotidiana
Catanzaro – mercoledì 8 Ottobre 2025
Ogni giorno, davanti a un noto supermercato della città, si ripete una scena che molti passanti ormai riconoscono:
Una donna, vestita con un saio color cachi, sosta in silenzio accanto all’ingresso automatico. Non chiede nulla, non parla, sorride e accetta tutto: una bottiglia d’acqua, una confezione di pasta, qualche moneta. Accanto a lei, un carrello e una vaschetta di plastica trasparente. E ai suoi piedi, nudi, calli spessi come suole di cuoio è accoccolato un cagnetto di piccola taglia.
Non ha nome, almeno non per me e chi la incontra. Non ha slogan, né cartelli. Ha un sorriso. Largo, sincero, che espone un solo dente. La pelle del viso è liscia, sorprendentemente liscia per l’età che si intuisce dai suoi movimenti lenti e dal tono della voce, quando raramente parla. Non indossa trucco, non nasconde nulla. È lì, semplicemente.
“Ogni volta che passo, le lascio qualcosa,” racconta Maria, una cliente abituale. “Non per pietà, ma perché mi trasmette una serenità che non trovo altrove. Lei non ha niente, eppure sembra avere tutto.”
Accanto alla donna, un piccolo cane meticcio, silenzioso e fedele. Non è legato, ma non si allontana mai. I due sembrano condividere un’intesa profonda, fatta di gesti minimi e presenza costante.
In un tempo in cui il bisogno spesso si esprime con rabbia o disperazione, questa figura scalza e sorridente rappresenta un’anomalia. Non urla, non pretende. Accoglie. E nel suo modo di stare al mondo, c’è una forma di resistenza gentile, una dignità che non si piega.
“Mi ha detto una volta: ‘Oggi ho già ricevuto tanto’. E nel carrello c’erano due panini, una scatoletta per il cane e una mela,” ricorda Antonio, un giovane volontario. “Mi ha insegnato che la gratitudine non dipende da quanto si ha, ma da come si guarda ciò che si riceve.”
La sua presenza, discreta ma costante, è diventata per molti un punto di riferimento. Un promemoria vivente che la povertà non è sempre miseria, e che la ricchezza non è sempre abbondanza.
In un mondo che corre, accumula e consuma, lei resta ferma. Scalza, sorridente, con un solo dente e un cagnolino al fianco. E ci ricorda, ogni giorno, che forse abbiamo dimenticato cosa significa davvero “avere abbastanza”.
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