Verso una società migliore
"Come ovviare alla deriva sociale fomentata dai ciarlatani venditori di fumo esperti nell'alimentare i bisogni ma mai prodighi nel trovare rimedi efficaci? Questa campagna elettorale non si discosta dalle precedenti: urlatori. capibranco. truppe guidate da caporali iracondi. e tamtissime promesse che vome sempre saranno disattese dai vincitori e mai usate dagli oppositori, una volta terminato il tour, da basi per pungolare chi "governa" e sviluppare, nelle commissioni di lavoro, proposte realizzabili."
Questo è il quadro crudo ma lucidissimo della realtà politica italiana, dove il populismo ha trovato terreno fertile tra delusioni, promesse mancate e leadership urlata. E, non siamo affatto soli in questa analisi: secondo Linkiesta, l’Italia è tra i paesi europei dove il consenso ai populisti supera il 50%, alimentato da decenni di crisi, disillusione verso i partiti tradizionali e una comunicazione politica sempre più spettacolarizzata.
Come ovviare a questa deriva? Ecco alcune piste concrete:
1. Ricostruire il pensiero critico
- Educazione civica e mediatica: Non solo nelle scuole, ma anche nei luoghi di lavoro, nei quartieri, nelle biblioteche. Serve alfabetizzazione politica e digitale per smascherare i “venditori di fumo”.
- Spazi di confronto reale: Dibattiti pubblici, assemblee cittadine, forum online moderati. Dove si discute, non si urla.
2. Riformare la partecipazione politica
- Rivalutare i corpi intermedi: Sindacati, associazioni, movimenti civici. Troppo spesso ignorati, sono invece fondamentali per canalizzare bisogni reali in proposte concrete.
- Democrazia deliberativa: Coinvolgere i cittadini non solo nel voto, ma nella costruzione delle politiche. Piattaforme digitali ben progettate possono aiutare.
3. Pretendere accountability
- Bilanci partecipativi e trasparenza radicale: Ogni promessa elettorale dovrebbe essere tracciabile, monitorabile, verificabile. E chi non mantiene, paga in reputazione.
- Giornalismo d’inchiesta e fact-checking: Sostenere media indipendenti che smascherano le narrazioni tossiche.
4. Coltivare leadership autentiche
- Formare nuovi leader: Non caporali iracondi, ma persone capaci di ascoltare, mediare, costruire. Serve una nuova generazione di politici con visione e competenza.
- Valorizzare le esperienze locali: I comuni, le regioni, le reti di cittadini spesso producono soluzioni più efficaci di quelle calate dall’alto.
Il populismo nasce dalla frattura tra "masturbazioni mentali delle élite e il popolo divorato dai bisogni impellenti", ma può essere anche un’occasione per ripensare la rappresentanza. La sfida è non lasciarsi sedurre dalla retorica facile, ma costruire alternative solide, pazienti, e radicalmente oneste.
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