Il rebus Calabria
calabria, società, politica, startegie e malumori.
Le mosse di Occhiuto e il centrodestra calabrese.
Roberto Occhiuto ha scelto la via delle dimissioni per indurre il voto anticipato in Calabria, calcolando che solo così poteva blindare la sua ricandidatura e tenere unito il suo schieramento. Con il decreto che ha fissato le urne al 5 e 6 ottobre 2025, ha di fatto costretto i partner di coalizione a seguirlo in questa corsa inaspettata.
Le ragioni dietro il gesto di Occhiuto:
- consolidare la leadership personale e dimostrare fiducia nel suo operato
- sfruttare il “momento freeze” dato dall’avviso di garanzia per far passare la narrativa del ritorno al lavoro
- frenare eventuali ambizioni alternative all’interno di Forza Italia, Lega e FdI che, immancabilmente avrebbero operato altre scelte.
La decisione di Occhiuto ha generato malumori sul piano nazionale. Giorgia Meloni, finora rimasta in silenzio ufficiale, sembra intenzionata a evitare commenti diretti per non mettere in crisi l’equilibrio interno al centrodestra. Anche Matteo Salvini si è mosso con cautela, ribadendo solidarietà solo dopo qualche ora di riflessione.
Uno sguardo sui rumor nazionali:
- discordia su candidature alternative (il possibile “jolly” Luigi Sbarra)
- timori per una sconfitta emblematica in una Regione strategica
- gioco di pesi tra Roma e i vertici locali di FdI per mantenere il controllo
Quali i scenari da qui a ottobre?
Occhiuto punta a sfruttare la sparizione di un candidato unitario dell’opposizione e a far emergere fragilità interne al centrosinistra. Ma se le crepe nel centrodestra dovessero allargarsi – con un’eventuale candidatura “sorpresa” di FdI o un’assunzione di posizione netta di Meloni – la partita potrebbe tornare apertissima.
A questo punto, il voto anticipato potrebbe trasformi in un boomerang per Occhiuto e il suo schieramento. viste le mosse della leadership nazionale di Fratelli d’Italia che pare stia facendo pressioni su Wanda Ferro.
La reazione compatta del centrosinistra può essere un problema.
Il campo largo progressista ha colto con entusiasmo la candidatura di Pasquale Tridico, rilanciata dal sostegno pubblico di Mimmo Lucano. L’europarlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra ha definito Tridico «il volto pulito della Calabria», invitando tutto il popolo di sinistra a unirsi dietro di lui per battere le destre e ricostruire la Regione. in compagnia di:
Donatella Di Cesare, capolista per Avs insieme a Mimmo Lucano nelle circoscrizioni di Reggio e Cosenza.
L’annuncio, arrivato via Facebook, sottolinea l’obiettivo comune di «recuperare la dignità calabrese fatta di lavoro, salute, cura e cultura» e di «riportare la speranza» con il contributo decisivo dei Verdi e della Sinistra Italiana.
Vantaggi elettorali e le dinamiche interne:
- unità di un’area di sinistra in passato frammentata, che riduce il rischio di dispersione del voto
- slancio mediatico grazie alla figura simbolica di Lucano e alla credibilità accademica di Di Cesare
- pressione sulle forze di centrodestra, costrette a reagire a un fronte progressista coeso.
La reazione compatta del centrosinistra
Il campo largo progressista ha colto con entusiasmo la candidatura di Pasquale Tridico, rilanciata dal sostegno pubblico di Mimmo Lucano. L’europarlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra ha definito Tridico «il volto pulito della Calabria», invitando tutto il popolo di sinistra a unirsi dietro di lui per battere le destre e ricostruire la Regione.
Il ticket Di Cesare–Lucano
- Donatella Di Cesare sarà capolista per Avs insieme a Mimmo Lucano nelle circoscrizioni di Reggio e Cosenza.
- L’annuncio, arrivato via Facebook, sottolinea l’obiettivo comune di «recuperare la dignità calabrese fatta di lavoro, salute, cura e cultura» e di «riportare la speranza» con il contributo decisivo dei Verdi e della Sinistra Italiana.
Vantaggi elettorali e dinamiche interne
- unità di un’area di sinistra in passato frammentata, che riduce il rischio di dispersione del voto
- slancio mediatico grazie alla figura simbolica di Lucano e alla credibilità accademica di Di Cesare
- pressione sulle forze di centrodestra, costrette a reagire a un fronte progressista coeso
Prossimi passaggi
Il centrosinistra dovrà ora trasformare il buon momento in mobilitazione sul territorio, costruendo un’agenda chiara sui temi chiave: sanità, infrastrutture, ambiente e rigenerazione urbana. Cruciale sarà coinvolgere i giovani e le aree interne rimaste più isolate.
Come valuti questa convergenza di nomi forti attorno a Tridico? Pensi che l’entusiasmo della base si tradurrà in un aumento dell’affluenza alle urne?.
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