Visualizzazione dei post da settembre, 2025
Sei milioni tra urgenza sociale e ombre sul merito La Calabria affronta una crisi sempre più profonda: disoccupazione in aumento, servizi pubblici in affanno e migliaia di famiglie in difficoltà economica. È in questo contesto che il Parlamento, su iniziativa del centrodestra, ha destinato sei milioni di euro a tre associazioni riconducibili a Pino Galati, vicesegretario nazionale di Noi Moderati e attivo sostenitore del presidente Occhiuto. Una cifra non trascurabile che, a prima vista, rischia di diventare un simbolo di inefficienza politica e di cattivo utilizzo delle risorse pubbliche.
installazione, assemblaggio "courtesy mario©iannino" saggio introduttivo curatoriale che accompagna e dà voce all’installazione “Navigazioni Intime: Sogni in Pressione” , in un intreccio tra poetica e denuncia, memoria e metafora visiva: Navigazioni Intime: Sogni in Pressione Installazione di barchette, pipette, sogni e verità distillate Nel tempo della guerra spettacolarizzata e della diplomazia anestetizzata, questa installazione si propone come un gesto minimo e radicale: un assemblaggio di fragilità che resiste, una flottiglia di carta che sfida l’oceano dell’ipocrisia. Le barchette di carta , sospese dentro pipette da clistere , non sono giocattoli né reliquie. Sono veicoli di sogno e di denuncia , contenitori di desideri compressi, di memorie intime, di parole negate. Ogni pipetta diventa un’ampolla di verità, un distillato poetico che attraversa il corpo e la coscienza. Questa flottiglia non naviga verso Gaza, ma verso ogni luogo dove la verità viene cens...
Ecco una pagina approfondita che riassume e valorizza l’opera L’orgia del potere (1982) di Mario Iannino, integrando curatela critica, lettura poetica e contesto biografico: L’orgia del potere Olio su tela, 50x40 cm Mario Iannino, 1982 Collezione privata Una tela come grido silenzioso Nel 1982, Mario Iannino realizza L’orgia del potere , un’opera che si impone come gesto di rottura e denuncia. Il volto umano, stilizzato e deformato, si presenta come una maschera grottesca: la lingua protrusa, la lacrima isolata, il naso accentuato, gli occhi assenti. Ogni elemento è amplificato, come se la pittura volesse gridare ciò che le parole non possono dire. I colori — rosa, blu, giallo — si fondono in una materia fluida e inquieta, evocando un’atmosfera onirica contaminata dalla violenza del potere. Il corpo non è più corpo: è caricatura, è frammento, è testimonianza di una perdita. L’opera non cerca la bellezza, ma la verità. È pittura come reazione, come resistenza ...
Mario Iannino – Incontri (1978) Olio su tela, 70x50 cm Proprietà: Collezione Grillo Pagina originale Curatela e lettura poetica: L’opera Incontri è un frammento ritrovato, un affetto che riaffiora dopo decenni di silenzio. La tela, con le sue forme fluide e interconnesse, evoca il gesto pittorico come linguaggio universale, come ponte tra sensibilità elettive. I colori tenui e le sagome corporee stilizzate parlano di relazione, di memoria. Mario Iannino – Incontri (1978) Olio su tela, 70x50 cm Descrizione: L’opera presenta una composizione astratta di forme organiche interconnesse, immerse in una gamma cromatica tenue e poetica: verdi, blu, rosa, gialli e beige si fondono in un equilibrio visivo che suggerisce movimento e relazione. Le sagome, pur non chiaramente figurative, evocano frammenti corporei e gesti, come se la materia stessa volesse raccontare una storia di contatto, di memoria, di trasformazione. Contesto e poetica: Realizza...
❝Non in mio nome❞: quando la solidarietà diventa bersaglio La Flotilla e il rovesciamento morale Il paragone di Franco Cimino: una denuncia che scuote Diplomazia o complicità? Il grido civile: “Non in mio nome” La recente reazione del governo Meloni nei confronti dei volontari della Flotilla ha sollevato un’ondata di indignazione tra cittadini, attivisti e osservatori internazionali. Invece di riconoscere il valore umanitario dell’iniziativa, i rappresentanti istituzionali hanno scelto di stigmatizzare l’azione, accusando i partecipanti di irresponsabilità e di mettere a rischio la sicurezza nazionale. Ma cosa rappresenta davvero la Flotilla? È un gesto di pace, un atto di testimonianza civile che mira a portare aiuto concreto e simbolico alle popolazioni martoriate da un conflitto che ha già mietuto migliaia di vittime innocenti. I volontari non portano provocazioni, ma medicine, cibo, parole di conforto. Eppure, vengono trattati come potenziali comp...
L’opera trasforma in riflessione visiva e denuncia poetica un malcostume. Il gesto cruento diventa linguaggio, e la materia ferita diventa testimonianza della " Parola negata" nell'opera di Mario Iannino dalla serie: "Dentro e fuori – causa ed effetti" Delazione gratuita e sadismo sociale In questa composizione, Iannino mette in scena una tensione viscerale tra gesto e materia. Le forbici, conficcate in una massa rossa e pulsante, non sono solo strumento: sono metafora. Tagliano, feriscono, dividono. Ma non lo fanno per necessità: lo fanno per gusto. Il gusto amaro della delazione gratuita, dell’infamia lanciata senza motivo, con indolenza; fango gettato per passare il tempo. La massa rossa, cruda e viva, è l’essere umano esposto. È la carne della reputazione, della dignità, della voce. Il cartone, povero e corrugato, è il contesto sociale: un ambiente che non protegge, ma espone. Un palcoscenico dove il dolore viene spettacolarizzato, e la ferita diven...
DI FRANCO CIMINO MISSIONE FLOTILLA quando i portatori di pace sono accusati dai guerrafondai di fare la guerra Come per i drammatici fatti dello stupro, quando di fatto si accusa la vittima di essersela cercata. La formula è quasi sempre la stessa: se lei non fosse andata lì, se non fosse rimasta troppo a lungo in discoteca, se non fosse uscita di casa la sera, se non avesse indossato l’abito stretto o la minigonna o la camicia scollata, se non avesse rivolto la parola a uno sconosciuto, se non avesse bevuto un po’, magari anche solo due cocktail, se e se e se… Insomma, il dolore e il delitto si riducono dinanzi alla provocazione. È già tanto che vi sia una legge che negli anni è diventata più rigorosa, cosa utile e giusta, purché ad applicarla vi sia un giudice giusto e onesto, senza neppure doversi preoccupare che, se uomo, possa avere un residuo di cultura maschilista. Come per lo stupro, quindi, così si giudica la missione di Flotila: quelle cinque fragili imbarcazioni batten...
Una riflessione satirica sulla lingua biforcuta e il veleno delle parole: Il Gallo e le Piume del Giudizio Il gallo, si sa, canta all’alba. Ma non canta per vanità: è la voce della coscienza che sveglia i dormienti e punge i distratti. Lo chef, maestro d’ordine e di apparenze, consegna al servo un pollo vivo: “Uccidilo, spennalo, ma fallo fuori. Qui dentro l’aria deve restare pulita.” Il servo obbedisce, con la diligenza di chi non capisce ma esegue. Torna, fiero del compito svolto. Ma lo chef, con l’occhio torvo e la bocca sottile, rilancia: “Ora raccogli tutte le piume. Ogni singola piuma. Non ne deve restare traccia.” Il servo impallidisce. “Ma chef… il vento le ha portate via! Sono oltre il muro, nei giardini, sui tetti, forse persino nel brodo del vicino!” Lo chef sorride, con quel ghigno che sa di sapienza amara: “Ecco, ragazzo. Così sono le parole quando le usi per ferire. Le spargi come piume, leggere e velenose. E poi? Poi non le raccogli più. Restano...
Il titolo “Dentro e fuori: causa ed effetti” è già di per sé una soglia poetica. E l’immagine condivisa — con il suo disordine, le tracce di consumo, la materia abbandonata — sembra parlare di un mondo dove l’interno e l’esterno si confondono, dove ciò che è intimo viene esposto, e ciò che è visibile nasconde ferite invisibili. Una metafora: Dentro e fuori: causa ed effetti (nessciun è fesso, ma qualcuno ci prova) C’è un confine sottile tra ciò che si mostra e ciò che si subisce. Un dentifricio spremuto, una polvere che non è neve, un oggetto d’uso quotidiano abbandonato come un pensiero scomodo. La scena è domestica, ma il messaggio è sociale. Dentro: l’intimità, la fragilità, il gesto ripetuto. Fuori: il giudizio, la voce che non ha volto, la delazione che mastica e sputa. Ogni frammento è un indizio. Ogni strappo, una ferita. Eppure, chi guarda non è fesso. Chi ha vissuto sa distinguere il disordine dalla verità. La materia parla, anche quando tace. E ques...
Il dipinto L'origine del mondo di Gustave Courbet (1866) è uno dei manifesti più audaci del realismo ottocentesco, e attorno a quest’opera ruotano poetiche provocatorie, storie intriganti e interpretazioni simboliche che ne hanno alimentato il mito. Il realismo di Courbet: verità senza veli Courbet fu il capofila del movimento realista, che rifiutava l’idealizzazione romantica e accademica per abbracciare la realtà concreta, anche quando scomoda o scandalosa. La sua arte mirava a rappresentare il mondo così com’è, senza filtri né abbellimenti. L’origine del mondo incarna questa poetica: un primo piano del pube femminile, dipinto con una precisione quasi fotografica. L’opera non è un nudo idealizzato, ma una rappresentazione cruda e diretta della sessualità femminile, che sfida le convenzioni artistiche e morali del tempo. Poetica e significato simbolico Il titolo stesso, L’origine del mondo , suggerisce una lettura allegorica: Simboleggia la fecondità, l...
Arte e censura: il corpo, il sacro e l’ipocrisia Introduzione La storia dell’arte è anche storia della censura. Da Michelangelo a Egon Schiele, gli artisti hanno spesso sfidato i confini imposti dalla morale, dalla religione e dal potere politico. Il corpo umano, in particolare, è stato il campo di battaglia su cui si è combattuta la tensione tra libertà espressiva e controllo ideologico. Questo saggio esplora il caso emblematico del Giudizio Universale di Michelangelo, il ruolo del Concilio di Trento, l’intervento del “Braghettone”, e altri episodi significativi di censura artistica, per riflettere sull’ipocrisia e il bigottismo che hanno spesso soffocato il sublime. Il Giudizio Universale e la censura ecclesiastica Dipinto tra il 1536 e il 1541 sulla parete dell’altare della Cappella Sistina, il Giudizio Universale di Michelangelo è un capolavoro che celebra la potenza del corpo umano come veicolo di spiritualità. Tuttavia, la nudità dei personaggi suscitò scandalo. Bia...
Bronzi di Riace: il corpo come dogma, il corpo come dissenso Nel silenzio bronzeo dei Guerrieri di Riace si cela un grido. Non è solo bellezza, non è solo arte: è ideologia. Queste due figure, emerse dal fondale calabrese nel 1972, sono il manifesto di un mondo che ha fatto del corpo il suo altare. La Magna Grecia non celebrava l’individuo: celebrava l’ideale. E l’ideale, per definizione, esclude. I Bronzi non sono uomini. Sono archetipi. Guerrieri perfetti, simmetrici, eterni. Nessuna imperfezione, nessuna fragilità. Il corpo, scolpito secondo proporzioni matematiche, diventa dogma. E il dogma, ieri come oggi, genera culto. Ma anche ansia, esclusione, ossessione. Platone, nel Simposio , ci parla dell’ascesa verso il Bello: un percorso che parte dai corpi per giungere all’Idea. Ma cosa accade quando il corpo diventa l’Idea? Quando l’arte non rappresenta, ma prescrive? I Bronzi di Riace non sono solo testimonianza: sono norma. E la norma, come ci insegna Foucault, è...
censored. saggio critico : Il corpo negato: arte, censura e l’algoritmo che non sa interpretare Introduzione Nel panorama contemporaneo, l’arte si confronta con una nuova forma di censura: quella algoritmica. Non si tratta di un ritorno al moralismo ottocentesco, né di un giudizio etico espresso da una coscienza umana. È una censura automatica, generata da sistemi incapaci di distinguere tra linguaggio e contenuto, tra intenzione e rischio. In questo contesto, la rappresentazione del corpo umano — da sempre fulcro della ricerca estetica e simbolica — viene neutralizzata non per ciò che mostra, ma per ciò che si teme possa essere frainteso. Il corpo come linguaggio Nella tradizione artistica occidentale, il corpo non è mai stato semplice oggetto. È soggetto, metafora, principio cosmico. Da Michelangelo a Schiele, da Modigliani a Courbet, la figura umana è stata veicolo di bellezza, tensione, verità. Il nudo, in particolare, ha rappresentato l’origine, la vulnerabilità, ...
" in Calabria volano stracci attorno ai candidati alla poltrona presidenziale. sui social pubblicano indiscrezioni purulente. pare che Occhiuto sia stato testimone o compare d'anello al matrimonio di Toscano, il terzo incomodo dopo Tridico. ma la domanda che personalmente pongo è: non tanto i rapporti interpersonali tra i concorrenti quanto le accuse che si lanciano l'un l'altro e poi, mi chiedo: perché Occhiuto ha lasciato un anno e mezzo prima se proprio ci tiene a governare la Calabria? le sue motivazioni fanno acqua da tutte le parti" Hai colto un punto cruciale: al di là del gossip politico e delle relazioni personali tra candidati, ciò che davvero merita attenzione sono le motivazioni e le implicazioni istituzionali delle dimissioni di Roberto Occhiuto. E in effetti, la sua scelta di lasciare la presidenza della Regione Calabria con un anno e mezzo di anticipo ha sollevato più di un interrogativo. 🧩 Le dimissioni di Occhiuto: tra strategia e polemica Ecco...
La censura non ferma il respiro. La bellezza trova sempre una via. La bellezza non si censura Viviamo nell’epoca della connessione globale, dove ogni parola può attraversare continenti e ogni immagine può toccare cuori lontani. Eppure, anche oggi, accade che un gesto poetico venga frainteso, che un’immagine venga oscurata, che un pensiero venga sospeso nel vuoto digitale. Questo blog nasce da un’urgenza: divulgare bellezza , non vendere pubblicità. Non cerchiamo clamore, ma ascolto. Non inseguiamo algoritmi, ma relazioni. Le immagini che proponiamo non sono provocazioni, ma testimonianze . Non sono urla, ma carezze . Non sono scandalo, ma vita . Vita vissuta, pensata, amata. Materia che parla, crepa che illumina, frammento che ricorda. Quando la censura è automatica A volte, un sistema digitale interpreta come “non sicuro” ciò che è semplicemente umano . Un volto intenso, un corpo in posa, una parola come “censura” o “denuncia” possono attivare filtri automatici. Ma ...
Nota tecnica e dichiarazione d’intenti Le immagini presenti in questo blog sono frutto di ricerca artistica e testimonianza poetica. Non contengono contenuti offensivi, violenti o inappropriati. Se qualche contenuto risultasse non visibile o temporaneamente oscurato, è possibile che si tratti di un errore di sistema o di una interpretazione automatica non aderente al senso profondo dell’opera. Questo spazio è dedicato alla bellezza, alla libertà espressiva, alla dignità della materia e della parola. Ogni gesto creativo qui condiviso nasce dal rispetto, dall’ascolto, e dal desiderio di costruire ponti. La censura non ferma il respiro. La bellezza trova sempre una via.
La bellezza non si censura Viviamo in un tempo in cui la parola e l’immagine cercano ancora di costruire ponti. Ponti di senso, di amore, di memoria. Eppure, anche oggi, accade che un gesto poetico venga frainteso, che un’immagine venga oscurata, che un pensiero venga sospeso nel vuoto digitale. Non vendiamo pubblicità. Non cerchiamo clamore. Divulghiamo bellezza. Questa frase è ripetuta nella home con convinzione, perché questa è la nostra missione! Parliamo della Bellezza che nasce dal vissuto, dalla materia, dalla crepa che diventa luce. La bellezza che non urla, ma sussurra. Che non offende, ma accoglie. Che non divide, ma unisce. Se un algoritmo non comprende, noi continuiamo a creare. Se una piattaforma limita, noi continuiamo a condividere. Perché la libertà di espressione non è un privilegio: è un respiro. Questo spazio è dedicato a chi cerca il senso, a chi ascolta il silenzio, a chi vede oltre l’apparenza. Le immagini che proponiamo non sono provocazioni, ma testimonia...
Questo assemblaggio del 2015, In nome del popolo , è un’opera che parla con forza e delicatezza insieme. In nome del popolo (2015) Assemblaggio polimaterico – 23x35 cm Materiali: portauovo trasparente, gusci d’uovo, tre cravatte di carta nei colori verde, bianco e rosso, carta assorbente, pigmenti acrilici. Pigmenti: acrilici. Anno 2015 Autore: Mario Iannino Sottotitolo: "Quando la sacralità della vita è subordinata ai profitti" Descrizione evocativa Un’opera che si presenta come un altare profanato. Il portauovo trasparente, contenente frammenti di gusci rotti, diventa metafora della fragilità umana, della vita esposta e consumata. Le cravatte di carta tricolore, simboli del potere istituzionale, sono appese come emblemi vuoti, quasi reliquie di una retorica svuotata. Il bianco assorbente che attraversa la composizione sembra voler tamponare una ferita, ma non riesce a nascondere le tracce di rosso e nero che colano verticali: sangue e inchiostro, v...
Ritratto critico. Approfondimento su Mario Iannino , pensato come ritratto critico per esplorare la poetica, la tecnica e il pensiero: Mario Iannino: il segno come pensiero, il gesto come visione Nel panorama dell’arte contemporanea italiana, Mario Iannino si distingue per una ricerca che è insieme visiva, teorica e spirituale. Nato a Catanzaro nel 1953, Iannino ha costruito un percorso artistico che sfugge alle classificazioni rigide: il suo lavoro si muove tra grafia creativa , poesia visiva , semiotica del gesto e filosofia del segno . Il segno come linguaggio originario Per Iannino, il segno non è decorazione né ornamento. È traccia di pensiero , gesto primordiale , scrittura dell’anima . Nei suoi bozzetti, nelle sue opere grafiche e nei suoi testi, il segno diventa un codice che precede la parola, un ponte tra il visibile e l’invisibile. “Quello che ci dà sensazioni o ci comunica qualcosa va sublimato.” — Mario Iannino Questa frase, che accompagna la sua mostra Li...
Mauro Moretti, ex amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Italiane dal 2006 al 2014, è stato una figura centrale nella riorganizzazione del sistema ferroviario italiano. Durante la sua gestione, ha promosso una strategia aziendale orientata alla razionalizzazione dei costi e all'efficienza, che ha avuto impatti significativi — e controversi — sulla rete ferroviaria, soprattutto nel Sud Italia, inclusa la Calabria. questi i tagli e le riorganizzazioni sotto Moretti: Riduzione dei treni a lunga percorrenza : Molti collegamenti diretti tra il Sud e il Nord Italia sono stati soppressi o ridotti, penalizzando regioni come la Calabria che dipendono fortemente dal trasporto ferroviario per la mobilità interregionale. Chiusura di tratte secondarie : Diverse linee minori, considerate poco redditizie, sono state chiuse o declassate, isolando ulteriormente aree interne e rurali. Priorità all’alta velocità : L’investimento massiccio sull’alta velocità ha concentrato risorse sul...
senza peli sulla lingua: Basta fuffa: la Calabria non è il vostro palcoscenico elettorale Siamo stanchi. Stanchi di vedere la Calabria trattata come una comparsa nel teatrino elettorale. Ogni cinque anni, stessi volti, stessi slogan, stesse promesse vuote. Sanità, ponte, giovani, lavoro. E poi? Il nulla. Solo passerelle, selfie e comizi da copione. La sanità è un disastro. Non servono parole, servono ospedali funzionanti, medici pagati, ambulanze che arrivano. Ma voi continuate a blaterare di “diritto alla salute” mentre la gente muore in attesa di una visita. Il ponte sullo Stretto? Un’ossessione. Un feticcio. Un modo per non parlare di strade che sembrano mulattiere e treni che viaggiano come nel dopoguerra. E non dimentichiamo chi ha tagliato le ferrovie: il centrosinistra, con tanto di commissario col bollino PD. Altro che progresso. I giovani? Li citate per fare scena, ma li ignorate nei fatti. Nessun piano serio per il lavoro, nessuna strategia per fermare l’emigraz...
Lettera aperta ai candidati alla Presidenza della Regione Calabria In questa campagna elettorale, sembra che la Calabria sia trattata come un palcoscenico per slogan riciclati. Sanità, ponte sullo Stretto, tagli, giovani e lavoro: sempre gli stessi temi, sempre le stesse promesse. Ma dove sono le soluzioni? Dove sono i piani concreti? La sanità è allo stremo, eppure si continua a parlare di “diritto alla salute” come se bastasse nominarlo per garantirlo. Il ponte sullo Stretto è diventato un mantra, un totem da agitare per distrarre dai veri problemi infrastrutturali: strade dissestate, ferrovie smantellate, mobilità interna da terzo mondo. E proprio sulle ferrovie non possiamo tacere. I tagli imposti dal centrosinistra, con un commissario che portava la tessera del PD in tasca, hanno lasciato ferite profonde. Oggi nessuno ne parla, nessuno si assume la responsabilità. Eppure, senza trasporti efficienti, la Calabria resta isolata, marginale, dimenticata. I giovani? Evocati n...
"dalla serie: "cementi", di Vincenzo Trapasso. -Coll.ne Iannino-" Vincenzo Trapasso è una figura significativa nel panorama artistico calabrese e nazionale. Pittore catanzarese, ha condiviso con me non solo l’amicizia ma anche il cammino creativo, fatto di viaggi, esposizioni e dialoghi visivi. La sua ricerca, come la mia, si è nutrita di memoria, materia e tensione etica. Breve ritratto di Vincenzo Trapasso Ha esposto in luoghi prestigiosi come la Galleria “Mattia Preti” di Catanzaro, Villa Pozzolini a Firenze, e alla XI Quadriennale Nazionale d'Arte a Roma. La sua arte è profondamente legata alla storia umana e collettiva, con opere che trasformano drammi e personaggi in realtà tridimensionali, come sottolineato in una presentazione video del 2019. Ha partecipato a numerose collettive curate da critici come Enrico Crispolti, e ha insegnato presso l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria. Vincenzo, compagno di viaggio... Ricordo: tre pittori catan...
Chi siamo
Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria.
Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati.
Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni.
Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante.
Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale.
Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise.
Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza.
Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare.
Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola.
Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.