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Visualizzazione dei post con l'etichetta ruoli

Maneggiare con cura

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È tempo di denunce. Anche in radio ha preso piede l'onda anomala della denuncia. La prima volta che sono stata molestata/o e o violentata/o. Titoli che fanno il giro dei media e dei social web in cui si trova di tutto e di più. Non si sa se è uno stimolo per sentirsi protagonisti, vittime o possibilità di denunciare il lupo che alcuni hanno incontrato lungo il sentiero che dal bosco porta in città. Nella città illuminata dai riflettori mediatici che qualcuno sfrutta per mettersi in luce e godere dei 5 minuti di pubblicità. Adesso spuntano anche le violenze gay. Che, come quelle subite dalle donne, non sono state denunciate prima ma, guarda un po', dopo avere ottenuto i favori e raggiunto l'agognato successo. Il mondo dell'arte in generale è sputtanato. La cultura è vittima? Sull'onda emotiva alcuni giocano il ruolo delle vittime e, magari, quello che è stato un complimento o una pacca benevola è trasformato in molestia sessuale. Strategia? ...

I privileggi dei Cappellani Militari, strano modo di predicare

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Non c'è bisogno di essere in crisi per capire che 17 milioni di euro sono troppi per predicare il vangelo alle truppe militari. Tanto ci costano i cappellani militari che, secondo una legge del 1961, la numero 512 del primo giugno '61, norma l'avanzamento e il trattamento economico del personale che assiste spiritualmente le forze armate italiane. Vergogna! Come si può quantificare la parola di Gesù che predicava tutt'altro in base ai gradi militari? Eppure questo accordo c'è stato con la benedizione del vaticano che vede andare in pensione, una ricca pensione, il cappellano militare a 62 anni. E sono necessari appena 15 anni di servizio!, per avere erogato un assegno pensionistico simile ai militari di alto rango. Cioè, con parole povere, il cappellano militare addetto: un prete che entra a dire messa e confessare i militari in una caserma ha diritto al grado di tenente. Poi, sale di grado e diventa cappellano militare capo: capitano! Fino a conquist...

troppi studenti, tornare a Università d'élite, echi di Eco

L’intervento di Umberto Eco , pardon, la “ lectio magistralis ” all'università spagnola di Burgos, dove il semiologo e scrittore nostrano si è recato per ricevere una laurea honoris causa in storia medioevale, non è una provocazione ma ben di più. Come considerare le sue parole in un momento in cui si chiede più cultura e diffusione dei saperi in contrapposizione ai piani politici dei governi europei che tagliano ricerca e diritto allo studio in virtù di ipotetiche leggi di ingegneria economico-finanziaria che tutelano solo ed esclusivamente i grandi capitali? E come giustifica il pluriinsignito prof la fuga dei cervelli, la mancanza di lavoro, l’affossamento della cultura solidale oltre che scientifica; la teatralità e l’esposizione mediatica dei baroni universitari che lasciano svolgere le lezioni al codazzo di studenti chiamati a ruolo di assistenti? E che dire delle “vacanze” dai ricevimenti e dal timor panico che incutono certi “educatori” manichei? Ma pare c...

catarsi e presunzione

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pagine in/utili, polimaterico, m.i. 2008 Catarsi artistica e presunzione. Alcuni ruoli, a detta di molti, sono sopra le parti e, chi fa arte, è collocato tra questi. Perciò, le analisi intrinseche alle opere artistiche, formali o lessicali, sono ritenute intellettualmente oneste giacché si presuppone una totale assenza di contaminazioni faziose. Partendo da detti presupposti, viene da sé che il lavoro dell'artista diventa uno strumento alto al servizio delle coscienze, che, stimola la collettività e la invita a guardare oltre il proprio naso. Da ciò si evince che l’opera è sinonimo di emancipazione e, perché no, magari atto catartico proteso a sovvertire certi ordini d'idee indirizzate a mercantili guadagni immediati. Da ciò, qualcuno pensa alla figura romantica del bohemien; all’artista maledetto, incompreso, morto di fame, alcolizzato o drogato, tanto per essere al passo coi tempi. Invece, non è così. La realtà è differente dalla letteratura romanzata di certa biogr...

Manifesto dell'Arte Libera

Manifesto Interattivo

Manifesto dell'Arte Libera / Manifesto for Free Art

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1. L'Arte non si possiede

L’arte non è proprietà, ma esperienza. Ogni opera è un dono.

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2. La Creatività è un Diritto

Ogni individuo ha il diritto di creare, sognare, esprimersi.

Dove vorresti vedere più arte?

3. L’Artista è Voce del Tempo

L’artista è testimone del presente. È coscienza, non ornamento.

Quale artista ti ispira?

4. L’Arte è Rivoluzione Pacifica

L’arte deve interrogare, liberare, accendere pensieri.

Hai mai creato qualcosa che ha fatto riflettere?

5. Cultura come Bene Comune

La cultura è linfa vitale della democrazia. Deve essere condivisa.

Come rendere l’arte più accessibile?

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