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venerdì 20 dicembre 2013

Senato, perché eliminare i controllori

Alla fine ci stanno riuscendo. Chi si è messo in testa di rompere il Sistema Italia e la Carta Costituzionale è a buon punto.
"sovrascritture", gentile concessione M.Iannino

Le lobby, (chiamiamole con un termine italiano e diamo ai faccendieri, che foraggiano da sempre i partiti politici e i politici con le famigerate “mazzette”, volti e nomi) i comitati d'affari si sono sempre nascosti dietro un perbenismo legalizzato ma non sempre eticamente corretto.

I fatti recenti dicono chiaramente chi è che paga le spese delle scelte sbagliate di una classe politica indegna. E sull'onda del malcontento generalizzato montano proteste serie, valide che, però, prestano il fianco a frange di populismi indegni della nostra Costituzione.
Alcuni si nascondono dietro il tricolore. Buttano merda su tutto e tutti. Sfiduciano le camere ma non pongono correttivi condivisibili.

È vero. Ineccepibile. Siamo ad un giro di boa. Questo è il momento di cambiare rotta ma attenzione:

non lasciamoci prendere dal panico! È proprio questa la strategia di chi ha governato fin ora la cattiva politica!

Adesso si vuole cambiare tutto. Eliminare il Senato. Le province. Una certa magistratura. I diritti dei lavoratori e la Sovranità del Popolo; sull'onda emotiva provocata dalla recessione ce la prendiamo anche con l'Europa. E non teniamo in conto le manovre dei lupi travestiti da agnelli che ancora giocano sulle nostre vite.

Non spetta a me dare correttivi. Sono sotto gli occhi e nella testa di quanti hanno un minimo di sale in zucca!

Ricordiamo, però, vista la sfiducia e l'assenza totale di una rotta sicura, che il Senato della Repubblica non è un semplice doppione come spesso si sente dire dai politici semplicisti.

Il senato della Repubblica ha funzione di controllo sulle norme discusse e scritte dalla Camera dei Deputati. Vale a dire: rilegge e se ravvisa incongruenze rimanda il testo indietro e suggerisce le correzioni affinché possa essere trasformata in Legge dello Stato.

Se il Senato sarà eliminato chi farà da controllore? Chi ostacolerà i furbi foraggiati dalle lobby o dalle correnti dei gruppetti del bar di sotto? Un conto è ridimensionarne il numero e un altro è la cancellazione del sistema bicamerale perfetto.

mercoledì 10 aprile 2013

Grillo suggerisce ai suoi di occupare le Camere e loro lo fanno

Prima repubblica, seconda, terza, quarta e così via dicendo tra aggiustamenti, compromessi più o meno storici, trattative private e pubbliche, accordi leciti al 50% e chi più ne ha ne metta.

Così sono trascorsi i primi sessant'anni, sessantasette per la precisione, della Repubblica Italia.

In questi sessantasette anni abbiamo assistito a tutto quanto la mente dei politici potesse costruire, o per lo meno questo abbiamo pensato fino a quando non è spuntato il Grillo Parlante.

Un essere, per carità, bravo e dalle intenzioni più che nobili! Specialmente quando dice di voler fare pulizia del malcostume che si è impossessato della politica che assedia le istituzioni.
Grillo, il condottiero

Un condottiero castigamatti che urla contro la vecchia brutta visione della politica autoritaria e arraffona piegata ai voleri di una ristretta combriccola dai nomi più disparati (e di queste specie la storia ne è piena come piene sono le tasche degli italiani che ragionano liberamente e in piena libertà sanno discernere il bene dal male e comprendono, guarda un po', quando le azioni di alcuni sono, se pur in buona fede, pericolose conseguenze di idee manichee che minano la libertà altrui).

E sempre all'insegna di una libertà conclamata, che secondo l'eroe in questione, è quella che viaggia in rete, ma non ancora appannaggio della totalità dei viventi (penso ai costi, ai vecchi e agli analfabeti, ai derelitti che non hanno soldi per il necessario e a quanti per svariati motivi non hanno o vogliono la connessione internet) che si consuma la dittatura truccata da altissima democrazia del pensiero delirante del nuovo despota:

“abbiamo detto che li mandiamo tutti a casa. La demolizione è iniziata!”

Così tuona Grillo dal suo blog, dopo l'occupazione fisica dei grillini di Camera e Senato.

Mi dispiace dirtelo, Grillo, ma non è così che si cambiano le cose e non è questo che ci si aspettava da te e dall'ormai “tuo” personalissimo, privato, movimento.

Firmato:
un libero pensatore! Che non ha tessere di partito ma che guarda ai fatti.

ps. se ho frainteso e non ho saputo apprezzare la tua strategia politica: la colpa è solo tua... ovviamente.

venerdì 5 aprile 2013

Caro Beppe la pluralità è sale per la democrazia

Due considerazioni per Grillo.

aore12
suggestiva foto propagandistica del m5s

Stamattina la mia attenzione è stata attratta dall'articolo del Corriere della Sera che tra una battuta e l'altra degli stessi eletti a marchio cinque stelle dovrebbero radunarsi e imbarcarsi sui pullman verso una destinazione ignota alla stampa e agli stessi grillini.

Allora, siccome qualcuno vicino al m5s ha detto di diffidare dei giornalisti italiani perché sono schierati (come dargli torto!), ho sbirciato nel blog di Beppe Grillo, visto che lì si trova la voce ufficiale del guru a 5 stelle.

E sul sito di Grillo oltre a essere violentati dalla pubblicità che tracima da ogni angolo, tra copertine di libri, pannelli solari, energia alternativa e post contro gli ogm, tutti argomenti importanti che necessiterebbero approfondite anailisi in una pluralità di intenti dove vige la sacralità del pensiero democratico, m'imbatto nel decalogo del grillo parlante: “Perché hai votato per il M5S?” ma dell'adunata romana in piazza nessuna traccia. Top Secret, luogo e ora in cui si svolgerà il faccia a faccia con il leader del M5S Beppe Grillo.

Per carità, tutti punti ineccepibili per chi accetta passivamente dogmi o ha la vocazione del soldatino servile. E giù un elenco di cose delle quali ci siamo lamentati tutti:

Perché hai votato il MoVimento 5 Stelle?
Per fare un governo con i vecchi partiti?
Per votare in Parlamento i meno peggio?
Per discutere con il pdmenoelle di programma quando quello del M5S è il suo esatto contrario?
Per spartire poltrone e posti di comando a partire dalle presidenze di Camera e Senato?
Per autorizzare l'esproprio del Parlamento che, dopo un mese, non ha ancora nominato le commissioni?
Per fare la Tav, la Gronda e gli inceneritori di Bersani?
Per legittimare una classe dirigente che ha fatto fallire il Paese?
Per seppellire MPS sotto il tappeto pdimenoellnno, il più grosso scandalo finanziario della Repubblica?
Per delegare qualcuno a tuo posto e stare alla finestra e vedere l'effetto che fa?
Per mantenere i finanziamenti elettorali ai partiti?
Per erogare i contributi diretti e indiretti ai giornali di propaganda che infettano il Paese?
Per mantenere il segreto su chi ha usufruito dello Scudo Fiscale?
Per non fare nessuna legge anti corruzione?
Per non fare nessuna legge contro il conflitto di interessi?
Per partecipare a riunioni extra parlamentari di 10 saggi che sono parte del problema?
Per non mandarli tutti a casa?
Per mantenere una televisione pubblica indecente e mantenuta dalle tasse degli italiani, controllata dai partiti e in perdita di 250 milioni di euro?
Per permettere l'ingresso nel Tribunale della Repubblica di Milano dei parlamentari del Pdl a difesa di Berlusconi, un atto inaudito non sanzionato dalle Istituzioni?
Per vedere ogni giorno le solite facce degli esponenti dei partiti che hanno rovinato il Paese?
Se hai votato per il M5S anche soltanto per uno di questi punti, allora hai sbagliato voto. Mi dispiace.
La prossima volta vota per un partito.

Dopo aver letto queste domande con relativo invito finale, mi sovviene spontanea una frase di Seneca: “ è l'animo che devi cambiare, non il cielo sotto cui vivi” perché, è ovvio che se crei cultura ogni cosa contraria perisce. .. se è proprio vero che “nessuno deve rimanere indietro” devi lavorare per migliorare le coscienze senza demonizzare le brutture ma contrapporre a d esse la visione del bello possibile da raggiungere.

lunedì 18 marzo 2013

ordine e disciplina per impeccabili performance s

Roma, piazza del Quirinale
celebrazione del 150° anniversario unità d'Italia
Ieri, 17 marzo, si è svolta davanti al Quirinale un suggestivo solenne cambio della guardia in occasione dei festeggiamenti per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia.
Corazzieri e carabinieri a cavallo si sono esibiti in uno show veramente entusiasmante.

Cavalli e cavalieri sembravano scolpiti nel marmo, tanto erano precisi nei lenti e misurati movimenti.
Il tamburino, elegante, roteava le braccia per aria prima di lasciarli cadere con decisa grazia sulla pelle tesa dei tamburi agganciati ai lati della sella.

Uno affianco all'altro, i carabinieri a cavallo hanno suonato l'inno d'Italia.
I comandanti degli squadroni hanno scambiato imperiosi ordini e salutato le tre cariche dello Stato ferme davanti al portone principale del Quirinale:
Il Presidente Giorgio Napolitano e i neo eletti presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso.

Una manciata di minuti a disposizione dei militari per officiare una parata resa perfetta da chissà quante ore di esercizi, sudore, cura e biada per i cavalli.

Per certe azioni la disciplina è un obbligo categorico! Se si vuole dare e ottenere il massimo.

venerdì 13 aprile 2012

con il sindaco Lanzetta dalla parte della legalità

Quasi tutti gli esponenti dei partiti e delle istituzioni nonché personaggi della cultura si sono sentiti in dovere di essere a fianco della dottoressa Maria Carmela Lanzetta sindaco di Monasterace da qualche tempo sotto la mira della 'ndrangheta. Dopo varie pressioni intimidazioni e attentati la dottoressa decide di dimettersi dalla carica di sindaco. ma ecco la svolta, lo scatto civico che fa anteporre alla donna madre di famiglia il bene comune della collettività monasteracese alle paure e persino alla tranquillità sacrosanta che dovrebbe regnare nelle case, dopo una assennata riflessione la sindaco ritira le dimissioni! E proprio ieri mentre lei presenziava una conferenza stampa con il segretario del PD Pierluigi Bersani, riceve una telefonata dal marito che la rende partecipe dell'arrivo di una lettera minatoria. Minacce rivolte a le ai suoi familiari: ai suoi figli! E neanche questa volta ha ceduto!
Solidarietà doverosa a parte, che può, sì, dimostrare solidarietà e fortificare emotivamente la Lanzetta e la sua famiglia, c'è da chiedersi: quali interessi ha toccato e a quale famiglia 'ndranghetista, se di 'ndrangheta si tratta, ha pestato i piedi?
Un dato sembra essere certo:
La signora Lanzetta prima di assumere la carica di sindaco risulta essere stata una farmacista stimata e benvoluta da tutti a Monasterace.
Viene da sé che tutto il male che le sta cadendo addosso dipende esclusivamente dall'avere operato secondo i criteri e i poteri conferitegli dalla legge nell'espletare il ruolo di sindaco. È altrettanto ovvio, quindi, che al di là delle solidarietà di rito, lo Stato si faccia carico del problema 'ndrangheta o malavita come dir si voglia, ed estirpare il cancro sociale che ammorba e rovina l'immagine della Calabria con i mezzi consoni al caso.
Noi calabresi siamo stufi di essere associati dai media alla malavita e non alle bellezze della Calabria!

sabato 19 febbraio 2011

sindacato degli artisti in Calabria?

L’erba del vicino è sempre più verde! È vero! Altrimenti come spiegare le innumerevoli manifestazioni organizzate da calabresi per la Calabria senza artisti calabresi?
Così, a naso, solo nel catanzarese, se solo si volessero invitare, il complesso monumentale del San Giovanni sarebbe insufficiente a ospitare le opere degli Artisti. E non mi riferisco a lavori di artigianato artistico ma a opere degne di essere definite Arte! per non parlare delle altre province calabresi quali Reggio Calabria, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia.

Forse il “forestiero” è più colto? È un genio? Insomma uno con un cervellone grande così?, che mette disinteressatamente il suo sapere, la sua arte a disposizione dei buzzurri locali?

Secondo gli organizzatori, la risposta è sì!

Nulla da eccepire se si tratta d’interventi a totale carico dei privati. D’altronde ognuno è libero di investire il proprio tempo e denaro come meglio crede, ma si deve parlare di operazione commerciale e non spacciarla per divulgazione culturale atta a valorizzare il territorio, gli intelletti e le potenziali forze culturali inespresse per mancanza di strutture e canali mediatici giacché tutta l’operazione verte sulla vendita dei prodotti o nel ritagliarsi uno spazio all’interno degli organi istituzionali calabresi.

Chi dovrebbe vigilare su ciò se non le istituzioni? Vale a dire i rispettivi presidenti degli enti regione, province e assessorati alla cultura?

Quantomeno per dare ossigeno alla già misera economia locale e fiducia agli artisti calabresi che spendono le energie gratuitamente sul territorio, ai direttori artistici, che non hanno nulla da invidiare ai colleghi nazionali e stranieri. Creare interazioni culturali con altre realtà in maniera concreta giacché esistono i presupposti logistici, economici e culturali in regione.
Dovrebbe essere una costante prerogativa della politica e non dell’esoterismo astrale, quella di proporre e stimolare cultura e finanza locale da esportare grazie ai migliori cervelli, o no? oppure è importante la collocazione politica intesa come schieramento servile e non propositivo? se non ricordo male il presidente della regione Scopelliti è un assertore convinto della meritocrazia. Allora?
che sia giunto il momento di non delegare più la classe politica e gestire direttamente gli interessi culturali comuni, costituirsi in associazione sindacale per l'autotutela corporativa come si faceva un tempo in nome dell'utopia creativa che alimenta il fuoco della ragione suprema?
Considerando la forte individualità degli artisti è impensabile ipotizzare la nascita di confraternite settoriali. ed è per questa ragione che le pecore fanno da lupi, gli asini da cavalli e i muli i purosangue.

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