La forza del Noi: il welfare, la Comunità. il Presente
società, cultura, attenzione all'altro. Verso le regionali in Calabria.
Il Valore del Prendersi Cura: Verso una Cultura del Welfare Inclusivo
Ancora sul reddito di cittadinanza e sulle politiche attive per il sociale: ci siamo chiusi volontariamente, anche se inconsciamente, la possibilità di essere "altruisti". chi pensa che il sostegno sociale da offire a chi non è nelle condizioni di potersi autogestire con dignità la vita sia un lusso concesso gratuitamente è nel torto marcio! È, per dirla con parole povere, un egoista che pensa solo ai cazzi propri!
L’idea che il sostegno sociale sia un “lusso” è una
distorsione profonda del concetto di giustizia e coesione civile. Il Reddito di
Cittadinanza, per quanto discusso e riformato, ha rappresentato per molti una
diga contro l’emarginazione. Eppure, con la sua sostituzione da parte
dell’Assegno di Inclusione e del Supporto Formazione e Lavoro, si è assistito a
una riduzione drastica della platea assistita: da oltre 3 milioni di
beneficiari a meno della metà.
La proposta di Pasquale Tridico di un “Reddito di Dignità”
regionale, finanziato con fondi europei e legato alle politiche attive del
lavoro, cerca proprio di colmare quel vuoto lasciato dalla riforma del governo
Meloni. Ma come prevedibile, ha scatenato polemiche: da chi lo definisce una
“fake news” per mancanza di coperture, a chi lo difende come strumento di
emancipazione e libertà.
Il pensiero socializzante sull’altruismo è un'azione potente se costruita attorno alle necessità altrui, intese come esigenze da soddisfare in armonia con le tutele previste e sancite nella Carta dellla Repubblica. In
fondo, il welfare non è solo una questione economica, ma una scelta etica e
culturale. Sostenere chi è in difficoltà non significa “regalare” qualcosa, ma
riconoscere il diritto alla dignità. E se una società non è in grado di farlo,
forse è proprio lì che si misura il suo fallimento.
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