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Tra gli anni sessanta e settanta non c'era la movida ma c'era la passeggiata su corso Mazzini, villa Trieste o Margherita, il mercato, il Masciari, il Supercinema, il politeama, il Comunale tutti ubicati nel centro storico catanzarese circoscritto da una fascia urbana che stava crescendo. Nel quartiere di San Leonardo qualche decennio prima iniziò l'urbanizzazione e fu sede del cinema Odeon (1952) prospicente ai giardini meta della generazione di quegli anni turbolenti altrove ma sonnacchiosi a Catanzaro che comunque stava aprendosi alle nuove tensioni sociali e culturali.
La Galleria Mancuso: un sogno moderno nel cuore antico di Catanzaro Nel cuore del centro storico di Catanzaro, dove un tempo si intrecciavano vicoli e fabbricati minori, nacque negli anni ’50 un progetto ambizioso destinato a cambiare il volto della città: la Galleria Mancuso.
Uno spazio restituito, una civiltà da ricostruire. Il superuomo, il populismo e la galleria che ci specchia. Viviamo in un’epoca in cui il mito del superuomo si è travestito da influencer, da imprenditore rampante, da politico che “ce l’ha fatta”. Il populismo, in questa cornice, non è solo una strategia politica: è una pedagogia rovesciata. Ci educa — o meglio, ci diseduca — a credere che il valore coincida con la visibilità, che il successo sia una questione di volume, di podio, di applausi. E così, chi lavora nel silenzio, chi costruisce senso senza réclame, chi esercita la mitezza come forma di resistenza, resta invisibile. Non fa notizia. Non “buca lo schermo”. La recente restituzione della Galleria Mancuso alla cittadinanza è emblematica. Un luogo che fu vivo, attraversato, spontaneamente abitato da arte, sindacato, ristorazione, e che poi è stato svuotato, lasciato al degrado, come tante arterie urbane che smettono di pulsare adesso, che è stato riaperto, riq...
Appuntamento in Piazza Prefettura o nell' Area Teti per il fine anno Rai 2025 a Catanzaro? Capodanno Rai 2025/26 a Catanzaro: Piazza Prefettura o Area Teti? Il grande evento televisivo di fine anno, “L’Anno che Verrà”, approda a Catanzaro. Dopo Crotone e Reggio Calabria, sarà il capoluogo a ospitare la festa di Rai 1 che accompagnerà milioni di italiani verso il nuovo anno. La città si prepara a un appuntamento che porterà visibilità nazionale e un indotto economico significativo per albergatori, ristoratori e commercianti. Ma resta da sciogliere il nodo della location: Piazza Prefettura o Area Teti (quartiere Lido) ?
In questi giorni la figura di Pier Paolo Pasolini torna ripetutamente al centro del discorso pubblico. Una pagina di cultura che un tempo si definiva “controcorrente”, ma che oggi sembra aver perso quella tensione originaria. Non è chiaro se si tratti di un recupero sincero del suo pensiero, da sempre inviso all’intellighenzia dominante, o di una strategia di marketing culturale. Personalmente, non avrei avuto intenzione di parlarne: certe presenze si custodiscono come reliquie interiori, non si espongono. Ma il ricordo che mi ha inviato Nicola Ventura — preciso, vivo, non celebrativo — ha riaperto una soglia. E merita di essere condiviso. Pasolini a Catanzaro: tracce di una presenza critica Nel cinquantesimo anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini, riemerge una testimonianza significativa: la sua presenza a Catanzaro negli anni Sessanta. Non si trattò di una visita ufficiale né di un soggiorno turistico, ma di un passaggio concreto e dialogico. Pasolini camminava ...
Corvo e le piste ciclabili: tra sogni urbani e lumache aborigene Catanzaro – Quartiere Corvo. Ogni mattina, tra buche, fanghiglia e lumache in marcia, alcuni residenti si avventurano a piedi lungo le strade del quartiere. Un percorso che, più che urbano, sembra naturalistico, dove la natura offre gratuitamente ostacoli e sorprese. Eppure, proprio questa immersione nel verde potrebbe essere la chiave per ripensare la mobilità locale. Il quartiere Corvo, come molte periferie italiane, dispone di ampi spazi che potrebbero accogliere opere di urbanizzazione moderne e funzionali. Tra queste, le piste ciclabili. Tuttavia, la realtà è ben più complessa: nonostante le normative che impongono di lasciare margini per l’ampliamento della viabilità, alcune aree limitrofe alle strade comunali sono state recintate e trasformate in proprietà privata. Un fenomeno che ostacola lo sviluppo di infrastrutture pubbliche e alimenta il malcontento tra i cittadini. La cultura della biciclett...
Vista da lontano e decontestualizzata sembra un'opera catapultata inutilmente in una campagna; un gesto d'imperio! voluto fortemente da una parte faziosa della politica, ma così non è. Invece la struttura progettata per migliorare e armonizzare la mobilità urbana unisce due quartieri periferici: corvo e aranceto al resto del tessuto urbano della città. Non è una operazione imposta dall'alto e men che meno un braccio di ferro tra chi vuole imporre una infrasturrura più per magnificare il proprio ego e passare alla storia per aver fatto un'opera faraonica minimizzando i problemi geologici qual è, allo stato delle cose recenti, il ponte sullo stretto. Un'opera, sia chiaro, che se progettata e costruita secondo criteri antisismci e nel rispetto dell'ambiente e la sua naturale vocazione, sarebbe un'opera d'arte! Ma, nel mio piccolo, affaciandomi alla finestra, osservo e aspetto con curiosità e senso civico la fine dei lavori e non posso fare a meno di pen...
"Nel post https://aore12.blogspot.com/2025/10/catanzaro-urbanistica-incoerente-corvo.html avevamo sollevato alcune riflessioni e accluso una lettera aperta e a disposizioni di chiunque volesse esprimere le proprie opinioni e inviarle direttamente a chi detiene momentaneamente la gestione amministrativa e politica della cosa pubblica. Purtroppo pare che sia rimasto un a voce inascoltata uguale ai question time della camera." Capisco la frustrazione: il vostro appello pubblico sull’urbanistica a Catanzaro sembra non aver ricevuto risposte né attenzione da parte delle istituzioni. Il post che avete pubblicato solleva questioni importanti sull’urbanistica incoerente nel quartiere Corvo di Catanzaro, accompagnato da una lettera aperta rivolta ai responsabili politici e amministrativi. L’intento era chiaro: stimolare un confronto pubblico e offrire uno spazio di dialogo a chiunque volesse contribuire con osservazioni o proposte. Tuttavia, come spesso accade, l’iniziativa è rimas...
Appello per il quartiere Corvo COMUNE DI CATANZARO Alla cortese attenzione del Sindaco All’Assessorato all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici Alla Regione Calabria – Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente All’Agenzia del Demanio Oggetto: Riflessione civica sullo stato delle aree recintate nel quartiere Corvo – Invito alla trasparenza e alla valorizzazione del territorio Il quartiere Corvo, nato nei primi anni ’80 su terreni agricoli espropriati per finalità residenziali e sociali, rappresenta una realtà urbana che ha saputo crescere con dignità nonostante ritardi, disagi e opere incompiute. I suoi abitanti hanno assistito nel tempo a trasformazioni importanti, alcune delle quali ancora oggi attendono compimento o chiarimento. In particolare, si osserva la presenza di alcune aree recintate, inizialmente destinate a servizi di pubblica utilità — come un campo sportivo e un centro medico sportivo con piscina coperta per persone con disabilità — che risultano og...
Analisi urbanistica e sociale, dedicato alla situazione del quartiere Corvo di Catanzaro: Corvo, il quartiere che sogna la sostenibilità ma inciampa nei confini Nel cuore della periferia sud di Catanzaro, il quartiere Corvo sta vivendo una trasformazione che, sulla carta, promette di traghettarlo fuori dal degrado urbano. Piste ciclabili, un nuovo padiglione sportivo associato al Palasport, e un investimento di 3,2 milioni di euro provenienti dal PNRR per la mobilità sostenibile sembrano finalmente dare forma a un progetto di rigenerazione urbana. Ma la realtà, come spesso accade, è più complessa. Vediamole:
Catanzaro, quartiere corvo: Un quartiere che rinasce: tra viabilità sostenibile e memoria condivisa Il quartiere sta finalmente ritrovando nuova vita. Grazie agli interventi previsti dal PNRR, il Comune ha messo mano alla viabilità ciclabile, ridisegnando percorsi e restituendo dignità a spazi urbani da tempo trascurati. Poco importa se le nuove piste saranno utilizzate da ciclisti o pedoni: ciò che conta è il miglioramento dell’impatto ambientale e della vivibilità dell’area. Si recuperano così porzioni di suolo pubblico che, nel tempo, erano state arbitrariamente recintate e sottratte alla collettività. In questo contesto di rinascita urbana, torna alla memoria un elemento simbolico del quartiere: la fontana in ferro battuto che un tempo sorgeva lungo il vialone. Sradicata da mani ignote, forse oggi decora una proprietà privata. Ma ciò che conta non è tanto il gesto quanto il significato che quella fontana aveva per la comunità. Era un punto di riferimento, un...
"Al netto delle spese" si legge in un comunicato inerente la notte della "solidarietà catanzarese". Ma a quanto ammontano le spese affrontate per soddisfare quanti hanno partecipato all'evento e quanto è costato il biglietto per sedersi al tavolo su corso mazzini? in definitiva, quanto è andato, in soldoni ai bambini dell'ospedale menzionato e rappresentato dal dott, Raiola?
Basta ipocrisie: serve una società che agisca, non che si commuova a intermittenza Non serve andare lontano per vedere la violenza: a Catanzaro, un ragazzo è stato aggredito da una “ronda notturna” solo per il colore della pelle. Intanto, ci indigniamo per le stragi in Palestina e Ucraina, ci inteneriamo davanti ai bambini africani senza cure, e poi torniamo a sprecare cibo, risorse, tempo. Per pulirci la coscienza, doniamo vestiti vecchi e partecipiamo a cene di beneficenza con chef stellati. Ma questo non è cambiamento: è anestesia morale.
"catanzaro, lungomare giovino" Catanzaro, svegliati: Giovino non merita questo Sta succedendo qualcosa di strano e allarmante nella nostra città. Un manipolo di guasconi, probabilmente alterati da alcool o altro, sta vandalizzando l’area di Giovino, trasformando uno dei luoghi più belli e vissuti di Catanzaro in un teatro di inciviltà. Oggi in TV si è visto un sindaco Fiorita visibilmente esasperato, e francamente non gli si può dare torto.
Ci sta! D’estate il traffico è una variabile costante che si alimenta nelle ore quotidiane e notturne. Catanzaro Lido, “a Marina e Katazzàru”, come amano definirla i marinoti, ha visto crescere in maniera esponenziale negli anni la sua toponomastica originaria che, da quartiere tipicamente marinaio, le fa assumere un aspetto cosmopolita. Il piccolo corso principale e le sue piazze, il lungomare, oggetto di una forma di restyling accattivante, sono fonte d’attrazione.
Possibile che per curarsi si debba necessariamente andate oltre i confini regionali?
Ci vedevamo in via Luigi Rossi Finiti i compiti per casa, nel tardo pomeriggio, ci vedevamo in via Luigi Rossi, nella periferia a nord di Catanzaro con i compagni di scuola. Lì, nella campagna difronte al seminario S. pio X, il nuovo ospedale prendeva forma. Erano gli anni sessanta/settanta. Era il tempo dei primi amori. Degli sguardi lanciati da lontano. Era il tempo delle feste organizzate in casa tra coetanei e delle mamme attente, discrete gendarmi pronte a intervenire quando qualche burlone spegneva la luce mentre sul piatto del giradischi girava il fatidico lento.
L’aria è fresca. Approfitto per fare due passi. Il quartiere sonnecchia e molti motori sono spenti. Stanotte non c’è stato bisogno di accendere i climatizzatori. È bastato tenere gli infissi aperti per dormire. Faccio le scale a piedi. Esco per strada e sento quasi dei brividi di freddo. M’incammino. In lontananza una striscia di cemento delimita la strada dal marciapiede. È la nuova pista ciclabile!
Il Parco della biodiversità mediterranea da oggi è intestato a Michele Traversa. L'uomo che l'ha voluto! C’era in uso, nelle abitudini familiari d'un tempo, rinnovare il nome dei genitori attraverso i figli. Era quindi d'uso sentire per strada nomi antichi declinati sulle nuove generazioni e per distinguerli si chiariva dicendo: " Cecè, u figghjiu do' mastru chiddhu chi avija a puticha a la scinduta de' coculi, Talianeddhu e Talianu u scarparu ..." e così via. Cosicché il nuovo nato, in famiglia, si portava dietro, inconsapevolmente, il nome del padre o della madre a seconda del sesso; ed anche se non del tutto gradito, s'imponeva in segno d'incondizionato affetto. Era, il nome, un legame familiare indissolubile nella tradizione fortemente sentita nei confronti dei genitori. Una forma concreta di rispetto oltre che d'amore per i congiunti che si erano presi cura e lavorato per la famiglia con dignità, e assoluta dedizione per dare lust...
"u trafhaccèeri. biro rossa su cartoncino" Una parola, una definizione al giorno in dialetto catanzarese. Corredata con le dovute spiegazioni, atteggiamenti e contestualizzazioni. Il termine in vernacolo di oggi è: Strafhàacceri o trafhàaccèeri. E puru chjiochjiari, Cu su’?
Chi siamo
Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria.
Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati.
Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni.
Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante.
Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale.
Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise.
Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza.
Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare.
Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola.
Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.