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venerdì 20 ottobre 2017

Povertà.

(Appunti quotidiani di un giorno qualunque).

 

Illuminami! Chiedo alla forza che governa la vita e la morte terrena. Ilumina tutti.

La follia domina le menti e ordina azioni inumane.
Si uccide in nome di una religione.
Si governa il potere in nome di una politica che mortifica l'intelligenza.
Si edificano cattedrali religiose per esaudire bramosie terrene.
Tutte Volontà prettamente umane volute da ipotetiche entità celesti. E da ambigui domini sorridenti.

Politiche umanitarie, attente e soggiogate dall'economia, muovono le nostre azioni.
La potenza del denaro condiziona le civiltà. Ieri come oggi.

La fame rende schiavi.

L'uomo anziano, in attesa, nel parcheggio del supermercato, si avvicina titubante, timoroso, chiede qualche spicciolo.
Pelle e ossa. Si scusa. Ma ha fame! E senza soldi è difficile eludere i cassieri.
Minuto. Capelli bianchi e barba rasata da qualche giorno. Ringrazia. Mette le monete in tasca e si dirige all'interno. Contando mentalmente quanto fa un etto di mortadella e un panino.

Il falco cala improvviso. S'avventa sulla preda. Il ratto corre. Cerca la salvezza tra le macchine e i cespugli. Inutilmente.

venerdì 7 agosto 2015

Appunti di viaggio

AMORI SENILI.

Il concetto d'amore è per sua natura un sentimento privo di età e di tempo. È qualcosa di indefinito che fa stare bene con sé e col mondo chi vive l'attimo. E bla bla bla. Quante parole si dicono e si continueranno a dire e quante pagine sono state scritte e si scriveranno per ribadire la bellezza che racchiude l'anarchia amorosa evocante magie non più sostenibili oltre una certa età? E perché no! Potrebbe anche succedere ma se non è ammantato di purezza e privato della materialità ad essa connaturata si riduce a una semplice relazione, un accordo tra due persone che hanno paura della solitudine. Riducibile ad una equazione semplice ma non semplicistica. Sarcastica semmai condita con un po' di sano cinismo costruttivo: Non più il tempo delle mele ma quella dei fichi … secchi. :-)

giovedì 12 marzo 2015

Caso Berlusconi Ruby, in giustizia è fatta?

Berlusconi è stato assolto.

La cassazione ha deciso che Ruby era, all'epoca dei fatti, maggiorenne e parente stretta di Mubarak e che, sempre Berlusconi, non ha approfittato del suo status telefonando alla questura per il rilascio di Ruby e farla affidare alla Minetti ?

Dimenticando la satira mondiale che all'epoca dei fatti ebbe a disposizione tanto di quel materiale di fare ridere anche gli struzzi, potrei anche dire che mi sta bene! sì. Mi sta bene questa soluzione adottata dai giudici della cassazione milanese.

lunedì 26 maggio 2014

Europee, la moderata paura degli italiani

L'astensionismo è alto in Italia e dagli elettori che si sono recati alle urne esce una volontà di moderato ottimismo. Vogliono credere nelle promesse di Renzi e del nuovo volto che ha dato al PD. Anche se sarebbe riduttivo dire che le 80 euro in busta paga dell'impiegato medio che non supera i 26mila euro annui abbiano influito nella scelta non ci si può esimere dal pensarlo.

Forse avrà influito l'ottimismo e il nuovo linguaggio del fare a tarpare le ali ai gufi. Oppure è stata la tracotanza di Grillo a terrorizzare l'elettore medio e non fare prendere quei voti al m5s necessari per attuare la rivoluzione a Bruxelles e la caduta di Napolitano in Italia? E quanto avrà influito la paura di una sconfitta tra i dipendenti del pd tra cooperative e indotto (stessa cosa vale per FI)?

Il Pd prende il 40% dei votanti e M5S, pur risultando il secondo partito, non supera la rosea previsione sperata da Grillo. Il distacco è enorme! 20 punti a favore di Renzi. E terzo, non l'enfatico Alfano ma il partito di Berlusconi mentre restano al palo gli altri.

Il NcD supera appena la soglia del 4%. anche Tsipras è lì lì per non farcela. Mentre Salvini con le sue idee contro l'euro si ritaglia un bel risultato: il 6%

ad ora superano la soglia di sbarramento per l'assegnazione dei seggi al Parlamento europeo il Nuovo centrodestra, 4,36%, alleato di governo del Pd, e la sinistra riunita nell'Altra Europa con Tsipras al 4,03%.
Tiene la Lega Nord con il 6,2%, mentre i montiani di Scelta europea scivolano allo 0,7%.
Ma è la sfida di testa che dà la dimensione del successo Pd. I Democratici, a risultati quasi definitivi, prendono il 40,89%, mentre il partito di Beppe Grillo si deve accontentare del 21,11%.
Il selfie è servito. L'italiano medio ha moderatamente paura.

mercoledì 26 febbraio 2014

Camere, per il momento, lasciano passare Renzi

Se il buon giorno si vede dal mattino, quello dato dal nascente governo Renzi non è dei migliori.

Lui che arriva al potere, abbiamo visto come, e parla alle Camere con spocchia. Il suo non è uno dei soliti discorsi programmatici. Renzi striglia i politici. Promette semplici ma necessarie rivoluzioni per ammodernare il sistema ma con gli stessi personaggi di sempre.

Le prime uscite pubbliche dei suoi “nuovi ministri” non lasciano presagire niente di buono dal punto di vista culturale e politico. Ripetono solfe già sentite. Tutti sembrano pieni di buone intenzioni ma vuoti di risorse concrete.

Conflitto d'interesse, impegno civico e cultura del sociale sono concetti di cui alcune menti chiamate per comporre la squadra sono piene altre completamente vuoti, anzi dimostrano di essere cresciuti nella cultura del bastone e della carota.

Gli esempi, nelle poche ore di esposizione pubblica nei talk show, sono molte e sintomatiche.

La mano in tasca del rampante Matteo e il suo parlare forbito da vero populista che si trova davanti al popolo come se fosse in campagna elettorale e fare incetta di consensi e non nelle sedi Istituzionali della Repubblica.

Anche il “cretino” che Poletti, neo ministro del lavoro, indirizza agli “incivili” che sporcano le strade con i rifiuti solidi urbani e che per rafforzare il concetto lo sposta nelle famiglie e prende in esempio il padre o la madre che invece di raccogliere la bottiglia lasciata per casa e dare il buon esempio con parole e gesti ai figli, perché dare del cretino non è, didatticamente ed emotivamente, affatto educativo e bello, è retaggio di una sottocultura fascistoide del tipo "mazz'e panelli fanno i figli belli".

Cioè, questi signori che hanno assaltato la diligenza e ci hanno fatti prigionieri sovvertono i ruoli.

Giocano apertamente la carta delle accuse ai cittadini che, se pur diseducati e oggettivamente con colpe da recuperare, piuttosto che rivedere onestamente le disarmonie causate da certe leggi e da determinati individui messi a gestire le emergenze. Quindi rifiuti, lavoro, ricerca, scuola e didattica, tributi, evasioni, tasse, aziende pubbliche e partecipate, tutte azioni e capitoli che compongono la complessa macchina dello Stato.
In sintesi piuttosto che ripartire con un buon programma dalle fondamenta solide e culturalmente allettante lontano dai dubbi spartitori attinenti al manuale Cencelli; degno della realtà italiana; condiviso nella nuova gestione della Repubblica Italia, il nascente governo Renzi e la sua squadra di volti riciclati e nominati sembra si pongano come castigamatti al servizio di non si sa chi menando un colpo alla botte e uno al cerchio.

lunedì 24 febbraio 2014

Italia Unica, il partito di Passera, mancava

Anche Passera fa il suo nido. 

Non lo fa a destra o a sinistra e neanche al centro... è mobile come un caravan visto che arriva dopo un anno dal fallito tentativo di costruire un “nuovo partito” insieme a Monti, all'Udc di Pier Ferdinando Casini, all'Italia Futura di Luca Cordero di Montezemolo e alla comunità di sant'Egidio.

Italia unica, dunque, Non è una nuova tariffa telefonica come potrebbe suggerire il nome di chi l'ha ideata vista la sua storia di manager, banchiere ed ex ministro tecnico di Mario Monti.

Corrado Passera non si rassegna. Non vuole stare ai margini della scena politica e sociale italiana. E dopo essere stato a capo di telecom ecco pronta la nuova tariffa da far ingoiare agli italiani: “italia unica”.

Italia Unica in cosa? Nel fatto che siamo gli unici a tenerci personaggi pubblici così a lungo e lasciare che portino avanti piani assurdi?

Passera dice di rivolgersi agli sfiduciati e agli scontenti che formano quel 60% di elettorato che non va a votare o che votano scheda bianca.

Si è chiesto come mai la stragrande maggioranza degli aventi diritto al voto si comportano così?

Io un'idea ce l'avrei! E quelli come Passera che continuano a ciurlare nel manico conoscono l'origine del distacco degli sfiduciati, quante e quali volte le loro azioni hanno fatto crescere la sfiducia dei cittadini.

sabato 22 febbraio 2014

Governo Renzi. Chi scrive e chi corregge

Renzi fa la sua formazione. Berlusconi la corregge. Napolitano corregge e ratifica.


Oggi, possiamo dire che è un gran bel giorno:

in Ucraina il Parlamento sfiducia e caccia Yanukovich mettendo fine alla guerra sanguinaria in atto. Il popolo, quindi lo Stato, si riappropria della democrazia e, solo ora, alla luce di quanto si vede dalle foto postate nel web, ci possiamo chiedere a che gli servisse un galeone parcheggiato nel laghetto del giardino. ...
Va be', possiamo comprendere le macchine e le moto d'epoca, le monete d'oro e persino il cesso a forma di trono d'oro, ma il galeone proprio no!

Comunque, tornando alla giornata speciale, anche noi in Italia siamo spettatori di un altro piccolo golpettino tutto nostrano dettato dalla democrazia che si preoccupa della crescita del popolo sovrano.
Dal già tanto chiacchierato #staiserenoenrico a #fattipiùinlàenrico il passo è stato breve. Anzi brevissimo. Il tempo necessario per organizzare le truppe ed ecco il cambio del campanello ceduto da un freddo Enrico Letta ad un adrenalinico Matteo Renzi che sprigiona felicità da tutti i pori.

Tante cose si sono dette e molte di queste sono state smentite. Per esempio, pare che il giudice Gratteri fosse lì lì per essere Ministro della Giustizia in virtù del suo chiaro cv ma all'ultimo minuto è stato sostituito. Qualcuno dice da Napolitano per evitare tensioni. Altri dicono che il veto sia venuto da Berlusconi..

Per me queste sono cose inspiegabili; lontane dal mio modesto pensiero.

Non so capire neanche come un Alfano che è andato davanti al tribunale di Milano per protestare, se non sbaglio era anche ministro, comunque, un parlamentare che ha protestato contro la Giustizia, quindi, per capirci meglio, ha contestato platealmente un organo dello Stato mentre celebrava un processo in ossequio alle leggi in vigore, come può essere riconfermato al Viminale? Alfano Angelino Ministro!

Cioè, mi chiedo, fino a quando questo urlatore di vento farà squadra con Renzi e fino a quando terrà fede al giuramento dei Ministri?



lunedì 6 settembre 2010

cattivi maestri

I vecchi gerarchi del pci hanno ammazzato l’ideologia comunista!


Le mummie dell’ex Pci sono ancora tra noi. Il loro dissennato modo d’intendere e fare politica allontana i giovani dall’impegno sociale, li disorienta nelle scelte e avvelena l’eredità intellettuale dei vari dirigenti che hanno formato l’indimenticabile Berlinguer, insomma di quei Politici che hanno saputo tracciare una linea netta tra le cose lecite da perseguire e quelle da ostacolare con fermezza.
Quell’ideologia che esaltava la fratellanza tra i popoli e tendeva la mano ai derelitti; uomini emarginati che un tempo trovavano rifugio nella casa del proletariato che ospitava la cosiddetta classe operaia composta prevalentemente di terroni e polentoni uniti per il bene comune sotto la stessa bandiera nell’ideologia che voleva annullare le differenze culturali, economiche e sociali attraverso lo studio e il coinvolgimento solidale per un’emancipazione reale delle classi meno abbienti che, per egoismi atavici, hanno subito la storia e le angherie dei forti.

Senza farla lunga! Un tempo era impensabile invitare alla festa dell’unità un esponente dichiaratamente agli antipodi. Un personaggio ritenuto “nemico politico”. Uno che rappresentava il male politico da combattere.
Oggi, con estrema disinvoltura assistiamo a uno spettacolo spiazzante: Fassino che inveisce contro uno sparuto gruppo di contestatori. Ragazzi a sinistra che lanciano invettive, non importa a chi, importa, invece la reazione del dirigente ex pci che zittisce e mortifica la commovente passione, nonostante tutto, ancora presente in alcuni.
Fassino dimentica che questo fa parte della passione politica. Quella politica sentita, pacifista, che esprime spassionatamente gli umori della gente priva di voce perché mai nessuno darà loro la possibilità di parlare o confrontare tesi su palchetti o talk show televisivi.

Non fa parte, invece, del dialogo politico l’arroganza con cui si gestiscono le tavole rotonde. Dibattiti preconfezionati; con bigliettini passati al nemico per toglierlo d’impaccio. E la violenza verbale o fisica perpetrata di continuo.

Con ciò, non intendo asserire che non debbano collaborare col governo, anzi, dovrebbero essere le pietre d’angolo per la costruzione di un nuovo stato sociale. Dovrebbero fare proposte concrete senza tergiversare. E, se convinti che si debbano fare sacrifici, bene!, che lo dicessero!
Noi siamo qui! Pronti a lavorare per una società a misura d’uomo!

domenica 5 settembre 2010

Infibulazione e culture alternative

ma che politica e cultura, sono solo canzonette


Infibulazione, pene corporali con pseudo fini educativi, impiccagione, sedia elettrica e pena di morte in generale, sono concetti lontanissimi dalla cultura laica e cristiana.

Ragionevolmente ci indigna “garantire l’integrità sessuale” della donna attraverso pratiche assurde come raschiare le grandi labbra per formare una sorta di cintura di castità “naturale” lasciando solo un piccolo orifizio per urinare.

È impensabile per dei genitori cresciuti in stati democratici praticare l’infibulazione alla propria figlioletta o basare i rapporti sociali su rigidi, quanto violenti canoni educativi, anche se, ancora, si sente qualcuno dire che “mazze e panelli fanno i figli belli”, in realtà in nessuna famiglia si adotta la linea dura. L’emancipazione culturale suggerisce il dialogo, la comprensione e l’estrinsecazione spontanea di pensieri e bisogni, solidarietà e confronto leale nei rapporti sociali.

Unico attributo subdolo che condiziona i rapporti umani nelle realtà, cosiddette, evolute, è il tarlo della dipendenza psicologica, alimentato e deliberatamente attuato da insospettabili soggetti a capo d’importanti schieramenti. Signori che gestiscono poteri. Gente nota, legata da vincoli affaristici, che garantisce il bene e il male in seno alla società. Personaggi che giocano con i destini dei deboli e che non tentennano un attimo a infliggere pesanti sanzioni a chi sgarra, teorema, che, tradotto nei termini dell’antistato, significa, anche, eliminazione fisica, attentato, lupara bianca, stragi. Allora? Qual è la differenza tra la cultura “evoluta” europeista e quella sottomessa alle leggi fondamentaliste? Perché fa tanto scalpore la vicenda di Sakineh, la politica di Sarkozy contro gli Zingari, le intolleranze razziali nostrane e non si ha il coraggio di esternare onestamente quanto non va nei rapporti spiccioli in seno alla famiglia, nella scuola, insomma, nella società e nella classe dirigente? Siamo narcotizzati? O siamo tutti annichiliti dalle strategie delle vecchie faine della gestione politica, per cui, riteniamo opportuno indirizzare gli sguardi altrove piuttosto che iniziare a risolvere quelli vicini a noi così da poterli garantire scientemente agli altri?

lunedì 30 agosto 2010

proposta per il nuovo simbolo del PD

Proposta per il nuovo simbolo e nome del PD

N’altra volta l’ulivo? Nooo per carità! Non che abbia pregiudizi contro la nobile pianta perché è una specie arbusta che dà sostentamento all’economia contadina, e anche se fruttifica ogni due anni in maniera abbondante elargisce olio e olive da aggiustare in svariati modi: all’acqua, essiccate e infornate, intaccate, alla monacale e in tantissimi altri modi che la fantasia umana riesce a inventare. E proprio per questo, considerando che i dirigenti politici di sinistra vogliono riesumare la pianta a simbolo di partito, bèh, non sembra appropriato se consideriamo la piattezza programmatica e propositiva degli ultimi 20 anni dalla sinistra (pci, psi in primis) italiana, ma forse, a ben pensarci anche dal dopoguerra in avanti. E pensare che c’era stato quel fenomeno studentesco del ’68, subito ingabbiato e cavalcato da pci, pdup, lc, psup, ma anche da psi, pri, psdi, dc, cl, insomma da tutti! Tutti si sentivano figli e genitori del movimento studentesco. Tant’è vero che lo hanno piegato alle teorie che i ragazzi del 68 contestavano. Unico slogan attuato del periodo sessantottino: la fantasia al potere! Infatti i dirigenti hanno saputo gestire, proporre, insabbiare, ingarbugliare ideologie e crescite; hanno sovvertito i valori e sublimato i disvalori. Non s’inneggia al lavoratore onesto che per campare dignitosamente cambia il suo stato da imprenditore a dipendente ma si guarda con ammirazione l’avventuriero disonesto che gioca con i destini di dipendenti e familiari pur di mantenere lo status raggiunto con raggiri disonesti.
E pensare che il ramo d’ulivo è simbolo di pace e fratellanza; inizio di una nuova era, secondo la simbologia biblica che rappresenta l’abbassamento delle acque, e quindi la fine del diluvio universale, con la colomba esploratrice che ritorna nell’arca di Noè col rametto d’ulivo nel becco.

Però… e se la chiamassero ARCA, acronimo di “Associazione Ramificata Costantemente Anonima”?

domenica 29 agosto 2010

maschere di pietra su facce di bronzo

Il mondo è degli scaltri. Mimi che sanno nascondere facce di bronzo con maschere di pietra.

Apparire. Apparire a tutti i costi. Sempre e comunque. In televisione, sui giornali e persino sulla spiaggia e nelle riunioni condominiali. La sottocultura dei mass-media ha ingarbugliato le menti. Ha sovvertito valori basilari, ha annullato le distanze culturali non con l’implementazione e l’approfondimento etico - culturale che fa crescere l’individuo e la collettività ma con l’esposizione, anzi, la sovraesposizione degli imbecilli. Facce da ebete si posizionano dietro gl’inviati e sorridono nei monitor; fanno finta di prendere appunti, di telefonare e trovarsi lì per caso. Per non parlare degli ospiti fissi dei talk show che imparano a memoria le cose da dire e le ripetono fino a sfiancare interlocutori ospiti e telespettatori; urlano o rimangono impassibili nei loro vestiti impeccabili, nascosti dietro inquietanti maschere. Sono divorziati e si dimostrano incrollabili sostenitori del matrimonio. Vanno a puttane e fanno i moralisti. Rubano le risorse economiche comunitarie e inveiscono contro quanti chiedono spiegazioni e trasparenza. Gestiscono e affidano ai loro accoliti incarichi pubblici ma nel frattempo si riempiono la bocca di meritocrazia e spiegano che nei loro programmi c’è il patto con gli elettori per valorizzare i migliori nei vari campi delle professioni per il bene della comunità.

Qualcuno chiama questo modo d’intendere la società “fare politica”. È vero! Ma è una politica peggiorativa che gioca al ribasso. Che non da spazio ai giovani preparati; alle energie locali! Già, le energie locali sembra che abbiano cucita addosso l’antica maledizione “nemo profeta in patria”! Dappertutto, nel campo della cultura come in quello politico si punta allo straniero. È quasi come l’Inter che non ha un giocatore italiano, ma almeno l’Inter, il risultato lo fa! Si porta a casa coppe e trofei. E noi, i calabresi, quale risultato abbiamo se per un assessorato a Reggio Calabria s’ingaggia una persona di Milano?

Il mondo e degli scaltri e l’attuale sistema comunicativo è un ottimo esempio di demenziale vivaio. Accorrete gente. Accorrete! C’è posto per tutti!

lunedì 16 agosto 2010

la politica del fare

La politica del fare… i propri interessi turlupinando gli altri.


La politica, in Italia, è lontana dai problemi reali dei cittadini. Destra, sinistra, centro, si contendono ruoli inesistenti ai fini pratici della gestione pubblica. Di fatto, una volta raggiunto il potere, il gruppo o i gruppi politici di governo rispondono a teorie incomprensibili al popolo e dimenticano i proclami enfatizzati durante le campagne elettorali, le promesse di nuovi posti di lavoro, qualcuno ebbe la sfacciataggine di prometterne qualche migliaio, promessa, ovviamente inapplicabile ma che fece il suo bell’effetto in termini di voti. Senza contare le altre promesse irrealizzate nel corso degli anni, a incominciare dalla nascita della Repubblica. Per esempio, lo Stato di diritto avrebbe dovuto far sì che tutti i cittadini, indistintamente, vivessero una vita dignitosa, avessero un lavoro, un’istruzione adeguata, assistenza medica, sociale; una casa…

Non credo di dire sciocchezze o falsità! Le cronache testimoniano abbondantemente lo stato delle cose, la realtà è in netta antitesi con quanto proclamato e scritto nella Carta Costituzionale alla caduta del regno d’Italia: uomini che si sono arricchiti coi fondi pubblici inventando progetti mai completati; eterni cantieri finanziati con i soldi pubblici per dare ossigeno alle famiglie e mantenere lo stato di precarietà servile nei confronti dei signorotti locali. Insomma una strategia piratesca di controllo che, all’occorrenza, diventa fonte di voti.
Ognuno si è visto i fatti propri! E chi comanda ha curato l’interesse di pochi anche quando si è deciso di togliere l’imposta sugli immobili perché nel calderone sono cadute grandi e ricche proprietà definite onlus, case di culto, fondazioni scientifiche, culturali, religiose che, invece, a spulciare i relativi registri economici traspare ricchezza e opulenza irriverente per le missioni che, secondo gli statuti, dicono di svolgere ma che, di fatto, non espletano.
E che dire dell’uso distorto del potere? Generalizzando, è chiaro che la faccia sorridente del cercatore di voti, finita la campagna elettorale, non è più a disposizione di chiunque. L’eletto è circondato da una cintura invalicabile: guardie del corpo, segretari, amici e consiglieri stretti hanno a cuore la sua privacy. Persino l’attività ginnica, a supporto e tutela del suo sacro lavoro, è inibita agli occhi indiscreti del pubblico. Il popolo lo deve vedere sempre in forma. Deve presentarsi sorridente ed essere protettivo, rassicurante anche quando le avversità causate dal malgoverno evidenziano il contrario.

sabato 7 agosto 2010

estate 2010

arch.M.Iannino
Estate 2010.

Fino a qualche anno addietro l’interrogativo ricorrente era: mare o montagna? Nella maggior parte delle famiglie italiane si facevano progetti, si studiavano itinerari per accontentare figli e genitori.
Nella settimana di ferragosto l’atmosfera diventava friccicarella; ci si organizzava con gli amici per un barbecue tra i pini oppure una gozzovigliata sulla spiaggia con falò finale e bagno verso la mezzanotte. Erano gli anni della ripresa. Una ripresa economica e sociale che invogliava a essere positivi; sviluppare progetti, fare proseliti; seguire ideologie e perseguirle col solo intento di migliorare lo stato sociale dei più deboli. Insomma porre l’uomo al centro delle attenzioni ideologiche perché entità sensibile! L’uomo, che, liberato dalle macchine nel lavoro manuale, finalmente, avrebbe potuto estrinsecare appieno le doti intellettive e dedicarsi ai concetti alti dell’arte. E quando i più facinorosi riuscirono a prendere e occupare posizioni di comando il sogno svanì. La demagogia prese piede nei luoghi di lavoro, intorpidì le menti, ammansì e spense gli ultimi focolai di libertà, cacciò le utopie, distrusse la cultura! E aprì le porte del mondo fantozziano.

L’estate 2010 vede un esercito di cloni ripetere parole imparate a memoria. Tutti ben vestiti, curati nell’aspetto. Stirati dall’estetista e in guerra con l’età perché nessuno ama invecchiare. Non si vuole accettare il tempo, i cambiamenti temporali dovuti all’età, per cui si vedono mezze copie di uomini e donne; zombi privi di carattere che pur di apparire vendono l’anima al diavolo. Sono imbonitori. Persuasori di masse. False guide che conducono i cittadini resi, prima sudditi e poi, schiavi a lavorare nelle latrine mentali delle ambiguità surrogate da mezze verità.
…però, in tutto questo marasma, il diavolo, è di destra o di sinistra?

L’unica cosa certa, in quest’estate 2010, è l’assenza della speranza. E quando la speranza muore, significa che l’umanità è alla frutta!
A noi miseri mortali inermi, privi di poteri decisionali ma liberi nel pensiero, non rimane che ostacolare con onestà intellettuale quanti, uomini politici, sindacali, dirigenti, esponenti della in/cultura hanno assassinato i sogni e piegato il mondo dei giovani ai loro beceri interessi.


(in alto a destra, courtesy archivio iannino, 1980, olio su tela 50x60; rinascite)

lunedì 12 luglio 2010

e se avesse governato la sinistra?

Ancora tagli nelle aziende.

Fiat, Telecom, Siemens, Enel, Olivetti, telefoni di Stato, ferrovie dello Stato…

Ok, la certezza del “posto fisso” non c’è più! Le aziende forti dello Stato e del parastato, quelle che un tempo fungevano da approdo sociale per le nuove generazioni e davano l’opportunità di formare una famiglia, conferivano certezze alle persone che, forti dell’opportunità lavorativa, guardavano al futuro con speranza e fiducia non esistono più.
Negli anni 80, dopo la lunga agonia degli incentivi economici e delle mobilità orizzontali e verticali tra le maestranze, grazie alla coogestione sindacato/azienda per le politiche aziendali e sindacali, fase aperta e consolidata da Marisa Bellisario in qualità di amministratore della sit Siemens italiana, i grandi agglomerati produttivi sono morti per sempre. Non esistono più le grandi fabbriche metalmeccaniche, le compagnie pubbliche, le private, sovvenzionate con i soldi dello Stato.

Nell’era del mercato globale l’assistenzialismo di Stato non può esistere come sistema di aiuto alle aziende e, conseguenzialmente, ai lavoratori, alle famiglie, alla società! La globalizzazione è un’era geozoologica particolare che riporta indietro nel tempo le lancette della civiltà acquisita attraverso l’emancipazione culturale e racchiude in singolari gabbie collettive illusorie gli uomini. Ergo: o sei un colosso, economicamente forte, con una struttura aziendale snella, che va a sfruttare la fame degli altri per guadagnare di più oppure sei risucchiato nella mediocrità e annullato dalla bontà per essere stato eticamente corretto.
Questo in sintesi il pensiero concreto che affama le popolazioni.
Di fatto la globalizzazione annulla i concetti etici e religiosi della condivisione e della cooperazione.

“g l o b a l i z z a z i o n e” è l’ultimo crimine storico ideato dall’uomo. È la messa in atto di una teoria blasfema che induce gli uomini alla guerra per la sopravvivenza e vanifica, come già detto, la cultura della condivisione e della fratellanza tra i popoli.

Fino a quando le persone possono essere considerate numeri o rami secchi da tagliare solo per far quadrare i conti e rilanciare in borsa le aziende?

È chiaro che qualcosa non ha funzionato. Qualcosa continua a non funzionare!

sabato 3 luglio 2010

ibridazioni e colture transgeniche: anguria all'ananas

©archivio M.Iannino
anguria all'ananas
Ibridazioni

L’ozio è il padre dei vizi ma può anche essere una condizione temporanea; uno stato contingente che induce alla riflessione e predispone gli animi alla creatività.

Secondo alcune leggende anche l’universo è nato da uno sbadiglio di Giove. Il dio supremo che in un momento di noia, per ingannare il tempo, si mise a creare delle realtà temporali. Dapprima creò uno spazio brullo molto ampio ma la monotonia del luogo non gratificò il suo lavoro, si sentiva insoddisfatto! allora aggiunse del verde, creò alberi, arbusti, fiori e erbe.

Compiaciuto e soddisfatto, questa volta, si sedette all’ombra di un bellissimo fico per rinfrancarsi dal caldo e dalla fatica ma non riuscì a trovare sollievo all’afa opprimente.

Capì che serviva qualcosa di più mirato, che rinfrescasse subito le membra; allora pensò a qualcosa di fluido e fece sgorgare fresche acque limpide dai monti, ma, vide che l’acqua sceglieva percorsi in declivio privi di ostacoli e lui, trovandosi su una collinetta non ne poteva usufruire, cosicché creò e fece sgorgare una sorgente lì, a portata di mano, vicino all’albero di fichi.

Soddisfatto del suo lavoro Giove immerse i piedi nell’acqua e trovando sollievo si appisolò al gorgoglio della sorgente.
Al suo risveglio si guardò attorno, e, compiaciuto, decise d’invitare gli dei minori nel suo nuovo giardino. Organizzò una bellissima festa. Invitò persino un minotauro, un ciclope e giacché c’era l’acqua anche le sirene. Il cielo, terso ma monotono, si lamentò e gli disse: senti, Giove hai creato tutte queste belle cose e non ha pensato d’inventare qualcosa che rallegrasse e tenesse compagnia anche a me? Sì... convenne Giove. Hai ragione! Dopo una lunga meditazione, il creatore, prese dell’argilla la bagnò e iniziò a modellarla. Fece delle figure ma nessuna era di suo gradimento.

Una sirena che lo osservava dal bordo dello stagno che la ospitava in occasione sella festa sussurrò: Giove perché non fai un animale con le mie sembianze? Così quando passa sopra di me, mi saluta e anch’io mi sento meno sola. Però… ammise Giove. Non hai tutti i torti. E pose alcuni esseri nel cielo a volteggiare. A sera, stanchi per i continui volteggi aerei, gli esseri dell’aria si posarono a rinfrancare le membra sotto l’albero di Giove. E no! Esclama Giove incazzato nero. Non solo vi ho creato, vi ho dato tutto quello spazio lassù, ora mi fottete pure il mio posto? Via di qua e visto che preferite la terra ferma da oggi non abiterete più gli spazi celesti, non volerete più e andrete a piedi, raminghi a lavorare e produrre col sudore della fronte se volete campare. Ma Giove, non lo sapevamo scusa… e poi, come facciamo siamo tutti uguali almeno dacci una compagna tu che puoi fare tutto. Giove impietosito rispose: va bè… vediamo che si può fare. Ci pensa qualche attimo e: ci sono, dammi questo, e afferra un’appendice pendula dal basso ventre dell'essere, la schiaccia la rimodella e la butta nel cielo. Ecco tu occuperai il posto che prima occupavano loro, gli uomini, e tu senza uccello ti chiamerai femmina…

È passato tantissimo tempo. L’uomo e la sua femmina, osservando le creazioni di Giove sono riusciti a carpire molti segreti della natura. Hanno capito che tappando il buco femminile formatosi dall’estirpazione dell’appendice maschile riescono a raggiungere sensazioni nuove, piacevoli e che dopo sono più tranquilli e vorrebbero fumare. Ma hanno capito anche che la ricerca assidua delle sensazioni produce qualche sorpresa; una sorpresa che impegna molte risorse all’uomo e alla femmina e che, se lo stato di piacere dura qualche attimo, quello che arriva dopo nove mesi comporta un impegno non indifferente, dalla durata costante fino alla maggiore età del nascituro, al quale, considerati i problemi occupazionali, viene dato il nome di bamboccione. Perciò, entrambi decidono di trovare un hobby, magari meno piacevole ma che aiuti a trascorrere il tempo dell’ozio senza sorprese. La femmina fa la calza, cucina, lava stira e l’uomo va a caccia, coltiva l’orto e prova a mischiare gli elementi per vedere l’effetto che ne viene fuori, come faceva Giove quando, al culmine della noia, decise di creare l’universo.
Alcune cose piacciono, altre no. Alcune riescono bene altre così così. alcune cose sono comode e aiutano l'uomo altre sono demenziali, inutili e dannosi. ma vediamo cosa l'uomo nella sua beneamata nullità, dopo tutto questo daffare, riesce a combinare. Incrocia pollini di fiori differenti. Studia i genomi, ricerca l'origine della vita e, meraviglia delle meraviglie! Nasce il mapo; un frutto metà mandarino e metà pompelmo. Crea colture di prodotti alimentari transgenici; e per ultimo, l’anguria all’ananas! che non sa' ne dell'uno e ne dell'altro!

venerdì 2 luglio 2010

Italia, spaccatura insanabile tra Governo e cittadini


L’Italia vera si vede per strada


È un bollettino di guerra non una rassegna stampa.

A Roma i Ministri se la prendono con i contestatori che non approvano la manovra economica e i parlamentari, schierati a testuggine, difendono a oltranza le leggi blindate che il governo Berlusconi vuole approvare prima dell’autunno.
Intanto nel bel paese tutto sembra procedere come sempre: la gente affolla i supermercati ed è molto accorta alle offerte, paragona i prezzi e sceglie il prodotto col prezzo minore. Qualcuno fa finta di avere un gatto o un cane e compra scatolette di carne, riso soffiato e pasta precotta. Una signora, forse signorina, appariscente e anche un po’ volgare guarda dall’alto in basso tutti e tutto mentre mastica spavalda una chewing-gum a bocca aperta con relativo schiocco d’accompagnamento frammisto di sorrisini sussurrati al telefonino rosso fuoco tutt’uno con le labbra carnose di un rosso eccessivo. È rifatta! Esclama un ragazzotto all’amico. Enri ti dico ch’è ‘na mignotta guarda là ha due bocce grossissime e due gommoni al posto delle labbra…

E mentre la vita scorre come sempre arriva la doccia fredda degli aumenti previsti nella manovra economica attraverso gli altoparlanti del supermercato:

La maggiorazione dell'aliquota Irap per le 4 regioni con deficit sanitario avrà effetto sull'acconto di novembre. Mentre, l'aumento dell'addizionale Irpef avrà invece impatto nel 2011. Lo rende noto l'Agenzia delle Entrate. Nelle 4 regioni (Lazio, Calabria, Campania, Molise) per l'anno d'imposta 2010, si applicano le maggiorazioni dell'Irap nella misura dello 0,15% e dell'addizionale regionale all'Irpef nella misura dello 0,30%, rispetto al livello delle aliquote vigenti.

Nei volti della gente non cambia nulla. Nessuno sembra aver compreso che le regioni del sud dovranno iniziare a piangere e soffrire per pagare i nuovi balzelli o a fare sentire la voce in maniera ferma affinché paghi chi fino ad ora ha evaso, rubato e frodato.
Ma la minzione logorroica giornalistica induce lo speaker ad accelerare e prima che qualcuno possa recepire la notizia nel modo giusto butta la seconda:

in agricoltura per il Sud c’è stato uno stanziamento nell’ambito del programma comunitario 2007-2013 pari a 44 miliardi di euro dei quali ne sono stati usati solo 3,5. Uno «scandaloso percorso» secondo il ministro Tremonti. «Mentre cresceva la protesta contro i tagli subiti, aumentavano i capitali non usati -. Più il Sud declinava, più i fondi salivano. Questa cosa è di una gravità inaccettabile». E la colpa – afferma ai microfoni del cronista il ministro- «non è dell’Europa, dei governi di destra o di sinistra, ma è colpa della cialtroneria di chi prende i soldi e non li spende. E siccome i soldi per il Sud saranno di più e non di meno nei prossimi anni allora non si può continuare con questa gente che sa solo protestare ma non sa fare gli interessi dei cittadini».

disorientamenti e verità

Dove inizia il sud? E poi, cos’è il sud? Il sud di chi, di cosa!?

È sufficiente spostarsi d’un passo, svoltare a destra o a sinistra e sei a nord, est o ovest.
I punti cardinali sono una bugia! Un concetto mentale. Una menzogna utile all’uomo per orientarsi, per distinguere il senso di marcia, capire dove andare.
Chissà se gli uccelli migratori conoscono i punti cardinali oppure navigano a naso. magari dicono cip per indicare che vanno diritti, cip ciop per dire alla compagna: avrei voglia di zomparti addosso o forse no: lo fanno quando la femmina è disponibile. Come fanno i cani: se lei, la cagna, non è in calore, non c’è nulla da fare e anche quando è predisposta se il lui che si propone non è di suo gradimento, nisba! Che strana la natura! gli umani devono corteggiare, essere galanti, fare regali, inviti a cena, fiori e dopo una più o meno lunga tiritera forse si ciula… solo chi ha tanti soldi non ha di questi problemi. La femmina umana si concede, non tutte, la maggior parte delle femmine concedono languidi baci e languide carezze come da graziosi accordi e cachet pattuiti: 700 euro per gambizzare e 5000 per sopprimere ma c’è anche chi lo fa gratis a nord sud est ovest e pure di traco.

la rubrica del Pifferaio

Il pifferaio magico.

Il pifferaio magico è una favola conosciutissima che si presta a molteplici interpretazioni perciò il nostro nuovo amico e autore ne prende in prestito il nome e lo usa come tag.

Secondo lui, la chiave di lettura, per quanto concerne i post a firma “ipm”, che da qui a poco si potranno leggere nel blog, è semplice e immediata. I suoi post accompagneranno i lettori per tutta l’estate e indirizzeranno quanti incuriositi dalla sua fantasia a prendere coscienza e leggere con occhi e animo propenso alla meraviglia gli episodi e le azioni di uomini politici, artisti, persone comuni a spasso per la Calabria e l’Italia.
Il suo e il nostro invito è: predisporsi, quindi, alla lettura con lo stesso spirito di chi si accinge a leggere una favola, anche se tocca temi e persone contemporanei.

Una satira, dunque, che si prende gioco dei costumi e dei tic dell’uomo contemporaneo; un uomo ossessionato dalla voglia di primeggiare, paventare amicizie importanti, esternare sicurezza perché benestante o associato a un clan, con l’auspicio che diventi sollievo e antidoto per la cattiva gestione della cosa pubblica e medicina contro l’avidità che accomuna la quasi totalità degli umani.

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