Italia, spaccatura insanabile tra Governo e cittadini


L’Italia vera si vede per strada


È un bollettino di guerra non una rassegna stampa.

A Roma i Ministri se la prendono con i contestatori che non approvano la manovra economica e i parlamentari, schierati a testuggine, difendono a oltranza le leggi blindate che il governo Berlusconi vuole approvare prima dell’autunno.
Intanto nel bel paese tutto sembra procedere come sempre: la gente affolla i supermercati ed è molto accorta alle offerte, paragona i prezzi e sceglie il prodotto col prezzo minore. Qualcuno fa finta di avere un gatto o un cane e compra scatolette di carne, riso soffiato e pasta precotta. Una signora, forse signorina, appariscente e anche un po’ volgare guarda dall’alto in basso tutti e tutto mentre mastica spavalda una chewing-gum a bocca aperta con relativo schiocco d’accompagnamento frammisto di sorrisini sussurrati al telefonino rosso fuoco tutt’uno con le labbra carnose di un rosso eccessivo. È rifatta! Esclama un ragazzotto all’amico. Enri ti dico ch’è ‘na mignotta guarda là ha due bocce grossissime e due gommoni al posto delle labbra…

E mentre la vita scorre come sempre arriva la doccia fredda degli aumenti previsti nella manovra economica attraverso gli altoparlanti del supermercato:

La maggiorazione dell'aliquota Irap per le 4 regioni con deficit sanitario avrà effetto sull'acconto di novembre. Mentre, l'aumento dell'addizionale Irpef avrà invece impatto nel 2011. Lo rende noto l'Agenzia delle Entrate. Nelle 4 regioni (Lazio, Calabria, Campania, Molise) per l'anno d'imposta 2010, si applicano le maggiorazioni dell'Irap nella misura dello 0,15% e dell'addizionale regionale all'Irpef nella misura dello 0,30%, rispetto al livello delle aliquote vigenti.

Nei volti della gente non cambia nulla. Nessuno sembra aver compreso che le regioni del sud dovranno iniziare a piangere e soffrire per pagare i nuovi balzelli o a fare sentire la voce in maniera ferma affinché paghi chi fino ad ora ha evaso, rubato e frodato.
Ma la minzione logorroica giornalistica induce lo speaker ad accelerare e prima che qualcuno possa recepire la notizia nel modo giusto butta la seconda:

in agricoltura per il Sud c’è stato uno stanziamento nell’ambito del programma comunitario 2007-2013 pari a 44 miliardi di euro dei quali ne sono stati usati solo 3,5. Uno «scandaloso percorso» secondo il ministro Tremonti. «Mentre cresceva la protesta contro i tagli subiti, aumentavano i capitali non usati -. Più il Sud declinava, più i fondi salivano. Questa cosa è di una gravità inaccettabile». E la colpa – afferma ai microfoni del cronista il ministro- «non è dell’Europa, dei governi di destra o di sinistra, ma è colpa della cialtroneria di chi prende i soldi e non li spende. E siccome i soldi per il Sud saranno di più e non di meno nei prossimi anni allora non si può continuare con questa gente che sa solo protestare ma non sa fare gli interessi dei cittadini».

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