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martedì 16 gennaio 2024

Etica e comunicazione sul web

 A proposito di sciacalli.

La sensibilità non ha bisogno di regole scritte e articoli di legge.

O c'è e fa parte dell'essere oppure è sotterrata sotto quintali di cinismo stratificato negli anni in coscienze imbruttite da vari fattori e alimentate di volgare materia che dà potere.

L'esposizione mediatica è potere!

martedì 10 ottobre 2023

Come pecore al pascolo

 


Economia solidale. E scelte personali.

Nell'economia solidale i parametri tra profitto economico e etica assumono valenze differenti rispetto all'idea liberista-capitalista; si conferisce risalto alla qualità dei prodotti, del lavoro, dello stile di vita, dell'impatto ambientale e equo compenso.

Il termine Solidale non deve trarre in inganno!

Perché non si riferisce ad un tipo di economia povera. Al contrario, è un'economia ricca!, in cui la ricchezza è distribuita in modo equo, non basata sullo sfruttamento umano, e men che meno, animale o ambientale.

Il “liberismo” percepito come un'economia ricca si è rivelato miserevolmente povero; secondo i principali teoremi di questa pseudo scienza economica che accentra le ricchezze nelle mani di pochi e non garantisce a miliardi di persone esistenze dignitose.

Convenienza e risparmio estremi sono incompatibili con un sistema sociale equo attento alle esigenze dell'altro.

Spesso quando l'attenzione di produttori e consumatori, quindi del mercato tende ad abbassare il prezzo dei prodotti di conseguenza si abbattono anche lo stipendio e le condizioni di sicurezza dei lavoratori, nonché la salvaguardia dell'ambiente e la qualità del prodotto stesso.

Anche se la reazione del consumatore all'innalzamento dei prezzi è consequenziale e sintomatica: per necessità più che per mera questione filosofica del mercato capitalista, cerca il prezzo più basso e non si pone problemi ad acquistare merci prodotte all'estero.

Industrializzazione e ambiente

 Dallo stabilimento di Casale Monferrato (eternit) all'ilva di Taranto.

Il modello lineare funziona sullo schema consumistico consolidato dal sistema produttivo che invoglia ad estrarre, produrre, utilizzare e gettare.

Un modello economico imposto dal mercato industriale post anni '60.

Anni in cui non si conoscevano ancora gli effetti erosivi del modello intrapreso. L'euforia data dalla intraprendenza industriale e dall'indipendenza economica dei tantissimi ex contadini diventati operai con salario mensile assicurato prometteva la conquista dell'infinito.

Dopo il terrore delle guerre, l'imperativo assoluto delle nazioni vittime dei conflitti mondiali consisteva in una pace duratura e benessere per i popoli.

Chi mai avrebbe ipotizzato uno scenario apocalittico quale quello che stiamo vivendo?

Grandi quantità di materiali e energia a disposizione dell'ingegno umano, allora facilmente reperibili e a basso prezzo. Possibile che nessuno abbia ipotizzato, fatto congetture, studiato i probabili risvolti futuri?

Ambiente, natura, economia solidale

 


Non è affar mio.

Quante volte abbiamo girato la testa dall'altra parte e abbiamo detto non mi riguarda.

Estraniarsi è una forma di autoconservazione e induce ad assumere un atteggiamento sociale semplicistico: “m'impiccio solo di ciò ch'è di mia competenza e apporta benefici alla mia cerchia familiare e o amicale”.

Essere attenti al benessere del proprio territorio ritenendolo proprietà assoluta di una cerchia limitata non ci auto assolve dall'essere animali sociali e neppure portare a termine soluzioni ai problemi impellenti auto celebrando gli eventi e le pseudo-vittorie.

Diritti negati pretesi con la forza si trasformano automaticamente in soprusi sociali. Non è la violenza l'atteggiamento adeguato per risolvere litigi che si trascinano nel tempo. E per violenza s'intende anche la pressione ostativa operata dalle forze di potere sull'opinione pubblica. Sovvertire la realtà. Fare apparire il lupo un agnello. Condizionare le menti semplici persuadendoli con pubblicità ingannevoli così da implementare forza economica e potere politico è un male. Mali dominanti; pustole cosparse con olii profumati.

E fino a quando il concetto dell'utile sposa e condiziona le azioni dei singoli, la solidarietà, l'etica, sono concetti astratti, inutili.

Produrre di più a basso costo per ottenere ritorni economici milionari. Questo è il pensiero ricorrente. Ed è per lo stesso motivo per cui il ciclo vitale dei prodotti d'uso comune ha limiti temporali preimpostati.

Contrariamente alla filosofia di vita che, consuetudine mentale comune a molti nelle realtà sociali di qualche decennio addietro, induceva a pensare al prodotto, di qualunque natura e uso, avrebbe dovuto imporsi per qualità e durata, terminata la sua funzione per raggiunti limiti tecnici o collassi improcrastinabili dei materiali di cui era composto il manufatto venisse, oggi diciamo, riciclato, ovvero reintrodotto in toto o in parte laddove possibile, senza creare traumi o danni irreversibili all'ambiente.

lunedì 9 ottobre 2023

La bellezza salverà il mondo

Considerato che siamo educati fin dalla nascita alla blanda idea di un capitalismo non ossessivo ma moderatamente rampante che lo rende quasi ideologicamente sano, fin da piccoli siamo indotti a dare forma ai desideri altrui e nostri. Rampanti esploratori partiamo alla conquista del mondo intenzionati a produrre e accumulare ricchezze materiali .

Nei desideri culliamo tra gli altri quello di raggiungere uno status di benessere economico e agiatezza, che non guasta mai. Insomma siamo propensi, per educazione, ad un rampantismo cittadino, lindo e pulito con cravatta su camicia bianca, lontano mille miglia dal concetto di economia circolare solidale. Un concetto caro a quanti pensano ad uno stile di vita meno rissoso cadenzato dal ciclo delle stagioni produttive che dovrebbe prendere forma nei campi coltivati etnicamente. Chiedo:

 E' possibile attuare una produzione virtuosa oppure è utopia allo stato puro pensare e parlare di una economia solidale in un mondo che sta dando il peggio di sé?

Se volgiamo lo sguardo intorno a noi, ascoltiamo e leggiamo di guerre fratricide sparse ovunque. E anche nelle terre definite democratiche non mancano i focherelli d'odio, le liti depistanti, le accuse strategiche.

Nelle ultime ore si sono inasprite le tensioni nella striscia di Gaza tra i popoli palestinese e israeliano. Notizie sconcertanti riportano all'attenzione dell'opinione pubblica fatti impensabili. Episodi di guerriglia non contro aree militari ma assalti e sequestri di civili usati come scudo umano: attacchi armati studiati da tempo hanno provocato terrore e morti nella striscia di Gaza.

L'attacco ha fatto vittime di altre nazionalità. Ragazzi che si trovavano negli stessi posti a festeggiare insieme. Nella zona del rave party del kibbutz Reim (presso il confine con Gaza) sono stati trovati 260 cadaveri.

È, quella tra Israele e Palestina, una guerra vecchia quanto il mondo. Ognuno rivendica supremazie territoriali suffragate da conflitti storici mai chiariti. Un po' come la guerra tra Russia e Ucraina che si protrae ormai da più di un anno.

Non si fa pace con i missili! La violenza chiama altra violenza!

Alcuni decisioni si prendono a prescindere dai bisogni reali dei popoli per i quali l'eroe di turno dice di lottare.

I despota lottano per tutelare i propri personalissimi interessi che son fatti di numerosi zeri nei conti depositati nei cavò delle banche ubicate in luoghi sicuri lontane dai conflitti.

I popoli, cioè noi, vogliamo una vita tranquilla, possibilmente al caldo d'inverno e al fresco d'estate senza l'assillo della gestione giornaliera del pranzo, di come pagare le bollette e come sopperire al lavoro che manca.

martedì 11 luglio 2023

Caro Presidente Mattarella

 

Garantismo: Concezione dell'ordinamento giuridico che conferisce rilievo alle garanzie giuridiche e politiche volte a riconoscere e tutelare i diritti e le libertà fondamentali degli individui da qualsiasi abuso o arbitrio da parte di chi esercita il potere.

Così definisce “Treccani" il mantra ripetuto da certuni arrampicatori che assediano i poteri politici e mediatici .

Nella tanto bistrattata prima Repubblica, storture a parte difficili da estirpare anche in questi tempi di stagnante garantismo , bastava un semplice sospetto a mettere a bordo campo una figura pubblica fino ai chiarimenti definitivi supportati da prove certe.

mercoledì 7 giugno 2023

Il Lavoro secondo Me

 

Associare l'attività del lavoro umano al consumismo redditizio fuori dalla sacralità dell'etica filosofica del pensiero è l’errore di una certa concezione materialista che forgia l’esistenza su fondamenta d’argilla.

Etica e sacralità nella vita: espressioni creative quale alto impegno dell'essere.

Siamo lontani anni luce dal concetto che muoveva la preservazione della specie e riduceva le attività di conservazione all’essenziale e consequenziale attività dell'impegno lavorativo quotidiano cui ogni essere vivente è tenuto a svolgere per il proprio e altrui sostentamento.

venerdì 17 marzo 2023

Dai diamanti non nascono i fiori

 


Che strano animale ch'è l'uomo: pensa e compie azioni tesaurizzanti, accumula e consuma come se la vita non dovesse mai finire.

Sono in pochi a dire il vero a detenere risorse che potrebbero, se suddivise equamente, fare stare bene quella enorme fetta di gente costretta a vivere stentatamente.

Non si è mai sazi! Non di quella sazietà fisica ma mentale che fa muovere le armi e semina morte e distrugge paesi, culture e buon senso.

domenica 6 novembre 2022

Medici di base e medicina applicata filtrata da app

 

Ricordate la figura del medico condotto? Quel signore anziano? Quello che ti auscultava il cuore e le spalle? Quello paziente e disponibile che si prendeva cura di te e della tua famiglia in ogni momento della giornata, festività comprese?

Ben. Non esiste! E forse i vostri ricordi sono soltanto un sogno o sono stati indotti dalla visione di qualche vecchio film in bianco e nero.



Chi non ha mai avuto una risposta tipo: “Oggi è prefestivo. Lo studio è chiuso!”. Oppure: “L'orario dello studio è da lunedì a venerdì dalle ore ...”.

Deontologia? Giuramento d'Ippocrate?

Astrazioni privi di sostanza. Il lavoro del medico non è inteso come una missione. È un mestiere come tanti altri.

Professionisti non votati al "sacrificio" che proteggono il loro tempo libero frapponendo tra loro e i pazienti filtri tecnologici.

Frustranti applicazioni che ricordano sempre di più la deriva dei contatti umani ormai desueti.

lunedì 24 ottobre 2022

Piccolo mondo antico

In soffitta.

*'Nto chjankatu nc'era tuttu. Puma, castangni nsierti, hjcundiani, paniculu e puru i passuli. Na vota on c'era u frigoriferu e a provvista po nviernu era chissa.

L'anziana donna, pelle e ossa dai capelli sottili color neve, racconta e affida al vento gli anni della sua gioventù. Gesticola com'è d'uso. Fa gesti lenti e misurati come se avesse davanti qualcuno.

Seduta sull'uscio osserva i cambiamenti epocali.

Ti para ca è tuttu buoni? E no cara mia! O n'è tuttu buoni. Nc'è u buoni e u malu. E tu ammu u sai.

Nanna cu ccu parri?

Nenta figghja mia parrava sula. Duva vai?

Vinni u ti truovu cuomu a cappuccettu russu. Ahahahh. Però vinni senza u lupu ahahahah.

Cchi si beddha ti piacia u chjcchjiarijj sempa attia. Buonu buonu megghjiu eccussì.

Scene usuali queste, nei paesi dove ancora i rapporti sociali sono coltivati con empatia.

domenica 28 agosto 2022

C'era una volta l'oratorio, fucina e collante tra la società, specchio di false immagini, e crescita Etica

 


Forse c'è tanta retorica in alcune affermazioni di qualche tempo addietro. Ma, rispetto alla pochezza di pensiero odierno, personalmente la preferisco!

Preferisco pensare alla frase di Domenico Savio impressa sul quadro che capeggiava sulle pareti dell'oratorio salesiano: “voglio farmi santo”.

Certo, per le affermazioni contemporanee è una contraddizione!

Oggi le figure enfatizzate sono ben altre. E non solo sulle piattaforme dei social-media.

Non per essere dei bacchettoni ma difronte alle malattie e agli avvenimenti avversi che possono capitare e mettere in pericolo la salute di ognuno non si sente dire: “ sia fatta la volontà del Signore. Oppure “ se questo è il destino...”.

Queste frasi, possibiliste e cariche di positiva speranza misericordiosa, sono sostituite sempre da: “E' un guerriero! Vincerà le avversità!...”. Il divino che abita in noi è oscurato. L'essere è vestito da guerriero. Un guerriero forte. Potente! Anche quando scende in campo con il pallone ai piedi.

Sul rettangolo di calcio, lo sport, i protagonisti sono guerrieri carichi di “cattiveria”. Lo si sente dire spesso nelle trasmissioni sportive dai rispettivi allenatori e commentatori.

“La giusta “cattiveria” è mancata ai miei uomini perciò abbiamo combattuto una sfida debole...”.

Abbiamo dimenticato il valore delle parole.

Abbiamo dimenticato l'importanza dell'età che avanza; la saggezza accresciuta nel tempo dall'esperienza accumulata.

Siamo alla ricerca dell'eterna giovinezza. E non accettiamo l'età che avanza: le rughe, i capelli grigi, bianchi e gli acciacchi; la debolezza fisica. Ci fa paura la prostata, l'impotenza senile, l'andropausa, la menopausa.

Vecchiaia equivale a scarto, per certa cultura.

Conoscenza, sapienza, sono dati peculiari insiti nell'Essere cresciuto coi valori etici di chi ha coscienza vera della Vita: delle fasi naturali della Crescita ché percorso verso l'Alto.

Di contro:

La sottocultura dell'avere enfatizza la materia in ogni aspetto. Dal fisico, quindi attenzioni per l'esteriorità e l'estetica anche di chi circonda gli spazi contigui e all'accumulo di beni materiali da tutelare maniacalmente.


martedì 9 novembre 2021

Ho sempre delle calze appese al camino

 

Qualche luce si accende. Inizia a sentirsi l’aria del Natale.

Però è ancora presto per appendere le calze al camino. Anche se il tempo trascorso è stato forse, a memoria d’uomo, uno dei più drammatici si continua a sperare. Si spera che qualcosa cambi nella società e nella buona amministrazione della cosa pubblica. Già, la cosa pubblica.

Ciononostante aspettiamo con ansia la nascita del Salvatore. E vorremmo trovare, idealmente, le calze piene di?

I desideri si moltiplicano almeno per tre, quattro, otto e anche più per ogni uno. Anche per quelli che non credono più a babbo natale e alla befana.

Sono lontani i tempi delle calze colme di caramelle fatte in casa e carbone. Straripanti di buoni propositi e speranze. Sembra che oggi le dita le incrociamo per questioni futili. Badiamo all’immediato. Alla necessità effimera che ci assilla e brucia ogni altra possibilità comunitaria.

Non è retorica!

Ho, comunque, anch’io appeso ipotetiche calze sulla trave del camino (che non posseggo! Ma ho ancora tanto cammino da percorrere perciò mi accingo a fare l’albero, allestirlo coi migliori propositi aspettandomi attenzioni da chi mi sta accanto, familiari, amici e, in primis, da chi sta formando la nuova giunta regionale.)

Buona vita a tutti. E che il nuovo anno porti davvero un po’ di serenità




venerdì 26 marzo 2021

Le tempeste si superano insieme

Il brusio iniziale è diventato rumore assordante. La deflagrazione è un fenomeno costante che si ripete ogni attimo. I giornalisti martellano incessantemente noi malcapitati che sediamo difronte a uno schermo qualsiasi. Le notizie, che rasentano la disinformazione di massa, colpiscono e minano dalle fondamenta l'equilibrio mentale dei più esposti e propensi a credere a quanto è vomitato nelle pubbliche piazze.

Numeri di contagiati, morti, discutibili quantità di vaccini gettati sul mercato sanitario in fretta e false notizie di contagiati da personale sanitario no vax. Sarà tutto vero o è un sogno dal quale non ci sveglieremo?

Sembra impossibile eppure è trascorso un anno dalla scoperta del virus. E nel balletto della politica sbandierato dalla notizia che conta si cantano le lodi delle imprese spocchiose di chi alza sempre la posta pur di remare contro per guadagnarsi il primo posto sotto l'occhio di bue dei talk show.

Sembra di assistere ad una gara di tango appassionato tra personaggi sfuocati a braccetto con affari multinazionali, imprenditori, predatori senza scrupoli e lobby che hanno trasformato la Salute Pubblica in un enorme incommensurabile affare.

Le ASP sono aziende di diritto pubblico e dovrebbero garantire l'erogazione dei servizi sanitari ai cittadini. Ma chiunque abbia avuto necessità del servizio pubblico sanitario capisce bene di cosa parliamo. Inutile sparare sulla croce rossa!

Inutile elencare le difficoltà degli ammalati spesso dovuti a burocrazie cangianti e all'assenza di dialogo tra gli uffici e enti. Pare che l'anagrafe intelligente strutturata dai codici che schedano i cittadini fin dalla nascita abbia delle falle e se a queste sommiamo l'indolenza di certi burocrati, la furbizia che aguzza l'ingegno di un certo strato sociale messo alla fame per rimanere nello stato di necessità perenne, allora diventa comprensibile il modello di vita a cui siamo costretti.

Dalle catastrofi ambientali, tra terremoti e tsunami, siccità, malattie e ricerca, la storia si ripete e si fa più cruenta di volta in volta. I dirigenti messi a governare gli eventi, forgiati dalle esperienze regresse, indossano maschere di circostanza e dopo il primo accorato dolore tornano ad accontentare le cordate che li ha messi lì.

il caos in cui regnano malaffare e necessità indotte continua a riformulare nuove dipendenze. Sono poche le persone buone che svolgono il dovere come una missione e servono con decisa devozione la società. Son quelli che sanno chiedere scusa per gli errori commessi o indotti e chiedono scusa anche per i collaboratori che non hanno saputo rimediare ai bisogni comunitari.

Le tempeste si superano insieme! Possibilmente lavorando in silenzio. Seriamente!

venerdì 21 febbraio 2020

Dalla Cina con rumore

È bastato il classico granello di sabbia per fare inceppare il meccanismo mondiale della finanza.

Fabbriche, supermercati, scuole, e tutto ciò che serve per socializzare, incontrare, scambiare, vendere comprare sono in tilt. Il colpevole è un organismo invisibile all'occhio umano. Terribile! Che fa comprendere le debolezze umane. E lascia pensare a chi ne ha voglia e facoltà al vero senso della vita.

Il corona virus! Ha messo in ginocchio l'economia cinese e via via il resto del mondo.
Il contagio non è stato isolato. Impossibile farlo.
Serve buon senso e buone norme di igiene personali.

Altro che guerra all'arma bianca. Questa sembra essere una guerra batteriologica seminata sulla terra da dispettosi numi.
Dei che, attraverso il dolore, intendono farci capire la caducità effimera dell'essere terreno. E l'inconsistenza reale in situazioni simili delle ricchezze accumulate.

Autori di sfruttamenti, depauperamenti ambientali, e altre mostruosità perpetrate per egoismi collettivi o personali sono esentati dal contagio? E per quanto tempo ancora?

È un virus costruito in laboratorio? Da chi? Perché?

La scienza, gli scienziati, se non al servizio dell'etica sono causa di mali inimmaginabili...

lunedì 7 ottobre 2019

Etica, valori e disvalori nella comunicazione di massa

Gratitudine. Coerenza. Onestà. Rispetto.

Valori o disvalori?


Quelli cresciuti in epoche non molto remote rispondono senza tentennamenti: valori!

La gratitudine, la coerenza, l’onestà intellettuale e di conseguenza il rispetto per il prossimo e per le questioni comuni sono valori insindacabili per i ragazzi di ieri.
Adesso si assiste ad una sorta di dissimulazione del reale. Quel che ieri era ovvio e scontato adesso non lo è più. Siamo numeri, follower, utenti ingabbiati in bolle autoprodotte, relazionabili al sistema mentale costruito attorno alla realtà virtuale dei social media.
Facile trovarsi difronte a verità pilotate da esperti oratori. Umano cadere nelle trappole di esperti oratori.
Demagoghi. Influencer pragmatici e scaltri scorticano pensieri antiquati e teorie ritenute inadeguate, vecchiume! pastoie inutili.
I guru della comunicazione gestiscono gli spazi mediatici conquistati duramente e spesso rigirano concetti quali l’onestà, la coerenza, il rispetto in base alle necessità del momento. Colgono l’attimo fuggente e lo tesaurizzano; riescono a trasformare il tutto, merce comune o pathos politico o frutto dell’ingegno in elegante e appetibile merce da barattare, acquisire, mostrare!
La coerenza per certi soggetti è simulacro di ottusità. È un muro invalicabile che non lascia accedere a stati mentali più creativi rispetto al programma di partenza. Dimenticano, questi signori, che in alcuni casi specifici come nelle questioni trattate e promesse dalla politica non si tratta di lavori artistici e poetici in progressione ma esigenze primarie: stati sociali da riequilibrare con urgenza. Abolire fame, povertà, ingiustizie e diseguaglianze sociali è coerente con le azioni dei governi repubblicani. La coerenza nell’ambito della gestione comune in oggetto è politica e la politica è una scienza studiata e messa a servizio della collettività.

martedì 22 maggio 2018

Giuramento di Ippocrate e etica nelle nuove leve

Allora, com'è la situazione?
Radici scoperte! Ci sono due molari e due premolari. La gengiva si è ritirata e questo provoca il fastidio agli alimenti freddi o troppo caldi.
E qual è il rimedio? -chiedo preoccupato-
Si devono ricoprire.
Facciamolo! Quanto ci vuole?
Guarda, “lui” chiede 100€ a dente ma siccome sei tu ti faccio il 50%.
D'accordo. Lo puoi fare adesso?
Sì. due te li faccio adesso e gli altri due giovedì prossimo.

È così che inizia il mio tormento provocato dall'insipienza di uno pseudo “professionista” che, guarda un po', volevo aiutare nella sua nascente avventura.

Lo conosco da quando è nato. Perché non dargli una mano? -mi son detto- Non l'avessi mai fatto!
A seguito del suo intervento il fastidio si è trasformato in dolore lancinante che andava a toccare persino l'orecchio. Faccia gonfia e mandibola dolorante inducono a chiamarlo di domenica ma nessuna risposta al telefono e neppure al messaggio scritto.
Quattro giorni di inimmaginabile dolore causato dal processo infiammatorio.

Il lunedì mattina arriva la risposta tramite sms: oggi sono allo studio fuori città. Questi sono gli orari. Ti aspetto.
Alle nove sono lì. Chiamo per avvertire che sono arrivato ma niente. Aspetto. Chiedo. Il dottore è impegnato. Aspetto. E mentre aspetto altri entrano. Dopo circa un'ora si affaccia l'assistente e mi chiama. -dall'espressione del suo volto mi accorgo che è contrariata- Entro e lui è girato di spalle. Quando si volta gli espongo i problemi che sono sorti da quando mi ha messo le mani in bocca. E che se sono andato da lui era perché spinto da stima oltre che del rapporto parentale.
Risposta: la domenica non lavoro! 
Come non lavori!!! mi hai devastato! Mi hai provocato dolori lancinanti e tu dici che la domenica non lavori!
Adesso mi hai fatto innervosire, siediti lì che completiamo.
No no tu sei nervoso e io dovrei mettermi sotto le tue mani. Calmati che poi ne parliamo.
Il clima è teso.

In breve. Pago e vado via. Deluso, mortificato. Incazzato e dolorante prendo un appuntamento da un altro dentista. Questo mi visita dopo che l'ho messo al corrente della disavventura.
Non c'è traccia di rivestimento dei molari.
Come non c'è traccia?!
Guardi anche lei. E mi fa guardare nello specchio.
Facciamo una panoramica, venga di là.
Vede: i denti sono sani, unico problema questa piccola macchia alla base della radice che dovrebbe scomparire con dell'antibiotico. Lo prenda per una settimana. È un peccato devitalizzare un molare sano.
Ma allora ho subito ignaro l'intervento di un sadico? O cos'altro?
L'infermiera mi fa accomodare in segreteria e dopo pochi secondi riappare: "non c'è stato intervento e non deve nulla, il dottore la omaggia della panoramica, per il resto rimaniamo a sua disposizione".

Esco. Sempre dolorante corro in farmacia. Prendo l'antibiotico e un antidolorifico e finalmente trovo un po' di sollievo.

Che dire: l'errore ci può stare. È ammissibile! Ma non è ammissibile l'arrogante presunzione di chi dovrebbe prestare i suoi servigi al prossimo in ossequio al giuramento di Ippocrate. Ma forse questa è un'altra cosa. Una forma mentis antica, ormai superata.

mercoledì 10 gennaio 2018

Bla bla bla

 Presidenti candidati sappiate che:

È comprensibile che il ruolo di chi governa sia quello di spegnere gli incendi appiccati da chi vuole cavalcare i malcontenti e trasmettere tranquillità a quanti stanno messi male, ai vecchi e nuovi poveri, ai malpancisti di mestiere. È comprensibile ma non ammissibile che si parli degli obiettivi raggiunti per il solo motivo del mantenere la quiete sociale mentre nel paese la gente continua a stentare per arrivare a fine mese. ma questo problema strettamente economico la classe dirigente non lo sa o non gli appartiene


Pagare le bollette in tempo è un gioco di magia. E quando si è riusciti a farlo ecco che arriva un altro imprevisto. Una rottura in casa. Un problema con la macchina. Senza contare i problemi di salute che non mancano mai.

L'istat, secondo Gentiloni e compagni, conferma il più alto numero di occupati da 40 anni ma non parla delle tutele annullate e perdute dei lavoratori. La corsa all'emancipazione è stata minata dalle decisioni di una politica asservita ai poteri dei mercati e dei mercanti di braccia e cervelli.

Le lobby hanno vinto! Il malaffare ha vinto.
Inutile parlare della politica come servizio. Chi si mette in politica è guidato da chi lo mette al potere per governare gli eventi sociali. Assoggettare le menti fino ad appiattirle su questioni futili e depistarle dal vero senso degli andamenti sociali ed economici.
Sarà un caso che da qualche tempo gli imprenditori fanno il bello e il cattivo tempo? Per ultimo (e qui sembra che anch'io cada nel tranello delle notizie stupide) la decisione del governo di fare pagare ai consumatori le buste bio dei reparti ortofrutta dei supermercati.
Da uno a cinque centesimi per ogni busta che, se si è fortunati, arriva appena in tempo dal negozio a casa, tanto che sono delicate e inconsistenti. Anche volendo è impossibile usarle per la spazzatura!

Ma torniamo a parlare di lavoro. Il lavoro che non c'è o che se c'è è sottopagato persino dallo Stato stesso. Basta guardare alle vertenze dei lavoratori prestati ai comuni, i cosiddetti lsu o lpu. Lavoratori socialmente utili o di pubblica utilità (a trovare definizioni mirate siam davvero bravi) che fanno di tutto nella pubblica amministrazione ma che sono sottopagati e sfruttati dagli enti che attingono ai loro servigi.

L'allarme lanciato più volte dal Santo Padre Papa Francesco è serio. Stiamo assistendo all'oscurantismo sociale più sconcertante proprio quando si pensava di essere usciti dal buio fortificato dall'ignoranza. Inutile parlare di cervelli in fuga. O pensare di eliminare le tasse universitarie. Erigere muri. Militarizzare i confini. Armare eserciti. ...

mercoledì 15 gennaio 2014

Boccia DeGirolamo Coppia d'assalto?

boccia de girolamo
In questi mesi di governo Letta non è cambiato niente per i cittadini.
Le aspettative sono state tutte disattese: la squadra dei quarantenni al potere ha calcato la peggior politica degli ultimi tempi.

Continuano le inchieste della magistratura sui rapporti ambigui tra malaffare e politica accattona.
Continuano ad aumentare i sacrifici per i cittadini mentre sono salvaguardati i privilegi di chi sta benone.
Senza farla lunga, la sensazione è che i comitati d'affari continuano ad esistere come prima se non meglio.
È inammissibile l'arroganza della giovane ministra (Nunzia esponente di destra moglie di Boccia esponente del pd) nella vicenda che la vede coinvolta nell'abuso di potere a Benevento. (Pisapia, ex direttore amministrativo dell'Asl di Benevento, parla di "Proselitismo politico utilizzando la pubblica amministrazione e gli stipendi. E' voto di scambio". L'affare delle ambulanze e la società amica che assicura fondi al congresso del partito. Sempre secondo il manager:
Una società gradita agli uomini di Nunzia De Girolamo è stata favorita nell’appalto milionario del 118 di Benevento mentre un’altra, sgradita al “direttorio politico–partitico” (come lo chiama il gip dell’indagine sulla Asl di Benevento che non vede indagata la De Girolamo) è stata penalizzata con pagamenti ritardati. La ragione? La società amica aveva sponsorizzato il congresso del Pdl.)  

Anche i quarantenni hanno imparato come eludere le leggi se si difendono, anzi attaccano, invocando il diritto alla privacy.
Vorrei chiedere alla Nunzia: la registrazione fatta a tua insaputa ha leso i diritti di altri?
Cara Nunzia, governare significa non dover mai dire “mandiamogli i controlli così capisce chi comanda qua!”.

Eno, caro Boccia, non si tratta di falsi moralismi. Tu a sinistra e tua moglie a destra, in senso lato, governate le sorti del Paese. Quindi dimostrate nei fatti di essere all'altezza!

lunedì 29 ottobre 2012

due modi diversi di intendere la politica

Anche Di Pietro è stato beccato con le mani nella marmellata?

A sentire quanto è emerso dall'inchiesta di Report denominata “gli insaziabili” sembrerebbe proprio di sì! Specie quando la giornalista Sabrina Giannini porta a conoscenza del lascito fatto dalla marchesa Borletti a Prodi e Di Pietro.
la signora Maria Virginia, detta Malvina, dall'Inghilterra spiazza tutti, compresi figli e fratelli: «Do il venti per cento di quello che ho a Prodi e Di Pietro». Perché? «Sono le persone che più hanno da dire al nostro Paese, riflettono la miglior parte degli italiani». È il novembre del ' 95, Prodi gira in pullman per arrivare a Palazzo Chigi. Di Pietro, da un anno ha lasciato la toga ed ha tanta voglia di fare politica ma ancora non è sceso ufficialmente in campo.

Nel 1995, racconta Maria Virginia Borletti, figlia del produttore milanese di macchine da cucire, decide di donare a Di Pietro e Romano Prodi una parte dell’eredità, quasi un miliardo di lire.
Romano Prodi li mette a disposizione del suo partito perchè ritiene che non gli siano stati dati “per la sua bellezza” ma per l'impegno politico suo e del suo movimento.
Di Pietro, nella nota memoria consegnata al magistrato, dichiara di avere usato la donazione Borletti per l’acquisto di immobili”. E davanti alla Giannino ammette: “Certo che la parte che mi ha dato in donazione l’ho usata personalmente”. La giornalista insiste: “Solo a lei?”. E Di Pietro: “E certo che me l’ha data a livello personale”.

sabato 21 aprile 2012

Da Franco Politano a Livia Turco per una politica etica

Livia Turco, presidente PD

Politano, Napolitano, Turco e il rispetto della politica


Dopo la Fornero anche Livia Turco lascia trapelare pubblicamente la sua commozione provocata dalla situazione in cui versa l'Italia. Una situazione difficile da capire per la fascia medio bassa costretta a fare i conti con la recessione e le nuove regole avallate dagli esponenti delle maggiori organizzazioni politiche.
Per comprendere appieno determinate scelte è necessario ricordare l'area libertina che ha accarezzato tutti indistintamente, politici, clero, imprenditori, dirigenti, dipendenti e liberi professionisti contadini compresi. Naturalmente con i dovuti distinguo, come ricorda il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Stiamo vivendo un momento storico difficile che, se confrontato alla fine della cosiddetta prima repubblica, fa rabbrividire.
Anche allora caddero molti imperi costruiti sulle macerie delle ideologie care al mondo dei lavoratori.
I partiti di sinistra che soffrirono più degli altri per la transazione imposta dalle indagini sui fondi illeciti ai partiti furono il PSI per le donazioni degli imprenditori vicini al partito e il PCI accusato di ricevere soldi dal partito comunista sovietico e dalle coop. Rosse.
Notizie destabilizzanti per gli iscritti e i simpatizzanti che vedevano nel socialismo la soluzione idonea per le diseguaglianze sociali imposte dal capitalismo.
Nei partiti vigeva una disciplina ferrea e le periferie obbedivano alla segreteria centrale.

Catanzaro, piazza prefettura, 
Giorgio Napolitano e Franco Politano in un comizio dei primi anni '70
Franco Politano era parte integrante di questa realtà. è stato un iscritto al PCI, oserei dire un catechizzato data la disponibilità posta al servizio del partito rafforzata dalle sue azioni. L'impegno politico lo portava spesso a Roma dove alloggiava in un piccolo monolocale del partito al quale devolveva per statuto la metà del suo compenso da deputato. Si interessò dei problemi dei contadini e dei bracciati, perorò la loro causa e  fu incaricato dal gruppo per relazionare in parlamento una legge che, ironia della sorte, per un errore dello stenografo passò a firma Napolitano, ma tanta era la sua stima per l'esponente della direzione, oggi illuminato Presidente della Repubblica, che lasciò a lui il merito della legge a favore del mondo dell'agricoltura. Con altrettanta umiltà lasciò lo scranno di Montecitorio allorquando Enrico Berlinguer lo nominò segretario regionale con il compito di riordinare le fila del PCI calabrese.

Franco Politano conosceva bene la realtà calabrese e da uomo pragmatico qual era, confidenzialmente mi disse: a volte vado a fare comizi in piazze apparentemente deserte; ma non è così! La gente sta dietro alle finestre o nei bar fingendo distacco e quando parlo contro la 'ndrangheta gli 'ndranghetisti sono lì, in prima fila a battere le mani, annuire e dire bravo è vero!

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